Vangi Sculture e Disegni


Padova ospita , nel Salone del Palazzo della Ragione, una grande personale di Giuliano Vangi, lo scultore italiano che pone l'Uomo al centro della propria ricerca artistica.

Padova, Palazzo della Ragione
21 maggio 2005 "€“ 24 luglio 2005

Orario 9.00 "€“ 19.00, lunedì chiuso. Ingresso (comprensivo dell'€™ingresso al monumento):
"‚€ 8,00 ridotti "‚€ 5,00.

Vernice per la Stampa: 21 maggio dalle ore 11.00 alle ore 16
Presentazione di apertura ore 11.30

Ufficio Stampa: Studio Esseci "€“ Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net

Per informazioni:
Biglietteria Palazzo della Ragione, tel. 049-8205006,
e-mail: scarpaf@comune.padova.it
Ufficio Stampa: Studio Esseci "€“ Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net
La mostra voluta dall'Amministrazione comunale e realizzata dall'Assessorato
e Politiche Culturali in collaborazione con lo Studio Copernico di Milano.
Per Vangi questo è un ritorno: già  nel 1997,aveva approntato il presbiterio con ambone, cattedra vescovile e un crocifisso alto tre metri per il Duomo cittadino.
In questa ampia esposizione l'artista toscano presenta le sue ultime realizzazioni, connotate da uno struggente senso della contemporaneità , capaci di narrare nel bronzo e nel marmo i disagi e le violenze dei nostri tempi, dalle guerre al senso di solitudine che assedia l'animo umano.

La poetica di Vangi, sviluppata attraverso opere dal potente impatto figurativo, aderisce con forza ai tempi del nostro vissuto contemporaneo; la sua arte è denotata da un potente impulso a rinnovarsi, tramite una ricerca principalmente basata sulla scelta dei materiali e dalle linee di deformazione che a volte scarnificano o ricompattano o feriscono la "carne" di opere sempre elegantemente costruite e con fisionomie riconoscibili come cifra stilistica propria di Vangi.

In quella che è la più estesa sala pensile affrescata al mondo, Vangi presenta quindici sculture e una trentina di disegni: studi preparatori che documentano alcune fasi creative delle opere. Tra le sculture selezionate, tese a illustrare il percorso artistico e umano compiuto negli anni da Vangi oltre che essere un importante paradigma per la lettura dello sviluppo dell'arte italiana del secondo Novecento, è da rilevare la suggestiva presenza della "Donna che ride", opera in alluminio policromo del 1968. Si passa poi alle opere degli anni '70 (come "Iacopo" esposto nel 1980 a Firenze al Giardino delle Oblate e nel 1995 alla fondamentale mostra fiorentina di Forte Belvedere), fino a giungere al gruppo di sculture composto nel 2003/2004, realistica presa di posizione - umana e filosofica - contro la belluina violenza e l'oppressione dell'uomo da parte dell'uomo.

"C'era una volta", opera inedita e mai presentata al pubblico eseguita nel 2005, vuol rappresentare la sintesi-denuncia contro un mondo sempre più culturalmente approssimativo, malvagiamente aggressivo e con poca speranza di resurrezione. La scultura policroma è realizzata in fibra di carbonio e altre speciali leghe, con l'innesto di inserti estremamente realistici, come protesi oculari e dentali.

Il progetto di allestimento è dello Studio Barato, eseguito da "L'artigiana" . Il catalogo, edito dalla Bandecchi e Vivaldi di Pontedera, contiene saggi introduttivi di Sergeij Androssov e Giorgio Segato.



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