Vauro Mostra Antologica (1993-2002)
Una mostra dedicata al giornalista e vignettista de Il Manifesto, Nigrizia, Corriere della Sera e di numerose testate straniere.
Duecento vignette per ripercorre con l"ironia sferzante di uno dei più apprezzati autori italiani di satira dieci anni della nostra storia nazionale, da tangentopoli al secondo governo Berlusconi, e riflettere sui controversi rapporti tra satira, libertà di stampa e informazione.
27 maggio-12 giugno 2005
Sala Samonà , Banca d"Italia Via Roma
Inaugurazione il 27 maggio alle ore 18:00
Vauro incontrerà il pubblico durante l'inaugurazione e alle 21:00 in Sala Palladin, Palazzo Moroni
Prodotta dall'editore Squilibri, che ha pubblicato anche l"omonimo libro con prefazione di Daniele Luttazzi e introduzione di Curzio Maltese in vendita nelle migliori librerie, la mostra è un"occasione per ripercorrere la lunga carriera di Vauro la cui attività , sorretta da una fervida coscienza civile, si segnala per la capacità di imporre al lettore una riflessione che, amara e spesso indigesta, lo obbliga a prendere in considerazione anche l"altra faccia della medaglia, svelandogli per intero la complessità e le contraddizioni di determinate situazioni.
Con prese di posizione mai banali, al di là della dichiarata scelta di campo, nelle sue vignette Vauro offre una rappresentazione in presa diretta di un decennio di storia nazionale, colta nella tragicità del contesto internazionale, dalla disgregazione della Jugoslavia alla guerra in Iraq, dagli attentanti contro le torri gemelle in America alle ritorsioni statunitensi contro l"Afghanistan, seguendo di tappa in tappa l"affermazione di una nuova sensibilità pacifista nel mondo.
Il vero simbolo del suo lavoro, infatti, non appartiene al teatrino della politica nazionale: è la colomba della pace, la povera colomba sforacchiata, fatta saltare in aria, annerita dalle bombe ma capace, tuttavia, di riprendere il volo, nella speranza di posarsi prima o poi da qualche parte del mondo senza essere accolta a colpi di kalashinikov e granate.
Nel lavoro sulla guerra, le guerre che ha visto da vicino, la sua satira offre uno sguardo unico che esprime il massimo di libertà possibile: la libertà di guardare alla guerra dal punto di vista dell'Altro perché ad essere rappresentati nelle sue vignette sono bambini, donne, derelitti e deboli, le vittime designate del furore bellico animato da pretestuosi aneliti di giustizia.
http://www.broderie.it/pages/pagesPolis/vauro.htm
http://vauro.dynds.org