Vittorio Morello
Nel centenario della nascita
Una retrospettiva del pittore nel centenario della nascita 1909/2009. Vittorio Morello nasce a Villafranca Padovana , ma lo si può considerare cittadino del mondo; i suoi lunghi soggiorni in Africa prima e in America Latina e negli Stati Uniti poi, lo porteranno a consolidare uno stile che riflette nelle diverse forme una tensione espressionistica, distintiva dell'animo inquieto dell'uomo contemporaneo, senza togliere nulla alle sembianze del reale. Questo suo stile lo ritroviamo sia nei soggetti che ci riportano nei luoghi vissuti in Africa e in America Latina, sia nel ciclo delle Ville Venete, apogeo di quel ventennio di lavoro che, dal suo definitivo rientro in Italia nel "62, lo ha portato a ritrarre i paesaggi della terra veneta. Morello ha trascorso gli ultimi anni della vita immerso nella sua arte nello studio di via Dante, fuori dalle cronache mondane, con la sua famiglia, con i suoi amici, esponendo spesso a Padova, senza alcuna pretesa che la sua opera avesse quei riconoscimenti che avrebbe ampiamente meritato.
Da anni la figlia di Vittorio Morello, Romana, dona all'Associazione Erika alcune opere del patrimonio artistico ereditato dalla famiglia, mettendole a disposizione per le collettive di pittura che l"associazione "attiva in ambito internazionale in progetti a favore dell'infanzia" organizza a scopo benefico.
Í nata così l"idea di proporre al Comune di Padova un"esposizione dedicata al pittore padovano che aprisse al contempo il proprio orizzonte alle terre africane e sudamericane in cui Morello visse e lavorò per lunghi periodi della propria esistenza. La mostra sostiene infatti due progetti umanitari: la fornitura di un"ambulanza alla Comunità di Quivilla, nel nord del Perù, e la ristrutturazione di una scuola materna a Makanissa, in Etiopia.
Alcune opere e il catalogo presenti in mostra, potranno essere alienati con una adeguata erogazione liberale a favore di questi progetti. Il catalogo raccoglie la documentazione esistente sull"artista e un"ampia testimonianza della sua opera conservata in Italia, ponendosi solo come viatico per un"ulteriore ricerca sulla vicenda dell'artista padovano, che sappia ripartire dalla ricostruzione della sua attività nei diversi contesti geografici, storici e culturali attraversati.
Orario: dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 20.30, lunedì dalle 13.00 alle 20.30, domenica chiuso fino all'11 ottobre, aperto le domeniche successive dalle ore 10.00. Ingresso gratuito.
Info: tel: 049 8204522, fax: 0498204503