Tra Oriente e Occidente

Dotti bizantini e studenti greci nel Rinascimento padovano

A Padova, a partire dall’inizio del Quattrocento, confluiscono studenti dal Mediterraneo orientale, umanisti italiani, dotti bizantini.

La mostra Tra Oriente e Occidente. Dotti bizantini e studenti greci nel Rinascimento padovano vuole restituire questo intreccio di relazioni tra uomini, libri e testi, grazie a una selezione di manoscritti e edizioni a stampa conservati nelle biblioteche di Padova. Alcuni di essi sono straordinari capolavori d’arte, come il Dioscoride bizantino o l’incunabolo di Omero, altri sono modesti quaderni di studio, grammatiche o appunti.

La mostra presenta 29 pezzi, tra cui 19 codici greci, 2 pezzi d’archivio, 8 libri a stampa. Alcuni sono pezzi famosi, altri sono qui esposti per la prima volta
Tutti i materiali esposti provengono da biblioteche di Padova.
Gli enti prestatori sono 5: Biblioteca Antica del Seminario Vescovile di Padova; Biblioteca Civica di Padova – Sezione Storica; Biblioteca Universitaria di Padova; Museo Bottacin – Musei Civici di Padova; Università degli Studi di Padova – Archivio Generale di Ateneo

La mostra è divisa in 6 sezioni, 2 dedicate agli studenti greci dell’Università, 4 all’Umanesimo greco a Padova:
I. Studenti greci a Padova
II. Opere a stampa di studenti greci
III. Codici bizantini a Padova
IV. L’incontro col greco e con l’Oriente: grammatiche e testi di scuola
V. L’Umanesimo greco a Padova
VI. Il greco all’Università e nell’età della stampa

Tutte le opere esposte testimoniano della straordinaria fioritura degli studi greci e di come lo studio delle opere antiche influì in maniera decisiva sulla cultura letteraria, filosofica e scientifica dell’Europa rinascimentale.
Gli studenti, riuniti nella natio Ultramarina, frequentano i corsi dello Studio per conseguire il dottorato (o laurea) che permetterà loro di fare carriera in patria o in Italia. Gli umanisti coltivano lo studio del greco, accanto a quello del latino, inizialmente al di fuori dell’Università, avvalendosi dei dotti bizantini provenienti dall’Oriente come maestri, traduttori, copisti. I percorsi degli studenti e degli umanisti si incontrano raramente: un’eccezione illustre è Giovanni Argiropulo, già professore a Costantinopoli, che giunge a Padova come studente (1441-1444) e collabora con l’esule fiorentino Palla Strozzi, uno dei primi allievi del maestro bizantino Manuele Crisolora.

Nel 1463 il greco diviene materia di studio nell’Università: lo insegna un professore ateniese, Demetrio Calcondila, che inaugura una cattedra che sarà a lungo prestigiosa.
Padova, favorita anche dalla vicinanza con Venezia, diviene uno dei centri principali in Italia per lo studio della lingua e della letteratura greca antica.
Le collezioni di manoscritti greci crescono di numero e di importanza, il ruolo dei professori, greci e italiani, nella riscoperta dei testi antichi, nel loro studio, nella loro pubblicazione grazie al nuovo mezzo della stampa, che fiorisce a Venezia, è determinante. Studenti di tutta Europa, come Erasmo da Rotterdam, coltivano qui il loro interesse per la letteratura antica.

Informazioni
Ingresso libero
Orario: da martedì a domenica 10 – 19, chiuso i lunedì non festivi

Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche
Direzione Musei Civici e gestione sedi espositive museali
tel. 049 8204528 | cultura@comune.padova.it

 

 

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e l'indirizzo dov'è

Probabilmente nel post non appare la geolocalizzazione. L'indirizzo è inserito correttamente. Palazzo Zuckermann è a Padova, in Corso Garibaldi 33.

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