I pilastri della società di H. Ibsen
I pilastri della società di H. Ibsen
Stagione di Prosa 2013-2014 del Teatro Verdi
Spettacolo inserito nel cartellone della Stagione di Prosa 2013-2014 del Teatro Stabile del Veneto-Teatro Verdi di Padova.
Teatro di Roma
Fondazione Teatro della Pergola
Teatro Stabile di Torino
presentano
I Pilastri della società di Henrik Ibsen
Regia di Gabriele Lavia
Traduzione di Franco Perrelli
Scene di Alessandro Camera
Costumi di Andrea Viotti
Musiche di Giordano Corapi
Luci di Giovanni Santolamazza
Con: Gabriele Lavia, Massimiliano Aceti, Alessandro Baldinotti, Rosy Bonfiglio , Michele Demaria, Federica Di Martino, Camilla Semino Favro, Giulia Gallone, Viola Graziosi, Ludovica Apollonj Ghetti, Giovanna Guida, Andrea Macaluso, Mauro Mandolini, Graziano Piazza, Mario Pietramala, Clelia Piscitello, Giorgia Salari, Carlo Sciaccaluga,
Nella doppia veste di interprete e regista, Gabriele Lavia alza il sipario dell’Argentina sul teatro di Henrik Ibsen, mettendone in scena il malessere, i tormenti, le debolezze della società borghese del suo tempo per denunciare la corruzione e l’ipocrisia del potere e per far emergere la verità e la libertà individuale. Con I pilastri della società, la nuova produzione del Teatro di Roma in coproduzione con la Pergola di Firenze e lo Stabile di Torino, Lavia affronta temi di scottante attualità come la menzogna sociale e la mancanza di moralità declinate attraverso i personaggi ibseniani del testo del 1877 con cui l’autore norvegese, tra i più importanti dell’Ottocento, riformò i criteri della sua produzione teatrale segnando una svolta verso il dramma sociale.
“Cosa sono o chi sono questi pilastri? Qual è il fondamento su cui poggia un consorzio umano? Su cosa fonda una società di uomini? Questa è la domanda che pone il testo di Ibsen. E Ibsen risponde con molta chiarezza, alla fine dell’opera. I fondamenti sono due: la libertà e la verità – commenta Gabriele Lavia – Del trinomio rivoluzionario francese ‘Liberté, Egalité, Fraternité’ è rimasta solo la libertà. Cui si aggiunge la verità. Solo la libertà di ‘essere’ è il dovere fondamentale che fa essere ‘liberamente’ veri. Libertà e verità congiunte nello stesso concetto. Nessuna verità senza libertà. Nessuna libertà senza verità. Libertà lo stesso della verità. La società fondata sull’ipocrisia, sulla falsità, cioè su fondamenta sbagliate, è una società ‘schiava’ e non ‘libera’ dall’imbroglio, dalla corruzione. Il desiderio di ricchezza, l’ambizione sfrenata, il potere corrotto, tolgono alla società l’appoggio su cui sostenersi e non ‘cadere in pezzi’. C’è però un terzo pilastro della società: le donne. La sommessa speranza. Forse ‘le donne’ sono il cambiamento mite che può aiutare il mondo a ‘rimettersi in sesto’?”.
Scarica il Cartellone della Stagione 2013-2014.
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