IV° Portello River Festival 2008.
Etnicità e diaspore
I muri oltre ad essere inutili sono anche pericolosi. Sparta 440 A.C.
Il Portello River Festival, giunto alla sua IV° edizione, come ogni anno avrà la sua scena principale su una zattera lungo un fiume, da sempre metafora di viaggio e avventura.
Il fiume, antico mezzo di scambi economici e culturali, rappresenta il movimento, lo scorrere del tempo e soprattutto la libertà. La libertà negata sarà il tema della retrospettiva alla base di questa edizione: "The Wall', il muro, è più che una semplice metafora. Rappresenta la costrizione fisica d'intere popolazioni lungo tutta la storia dell'uomo.
C'è un muro del pianto dove si appoggia la vergogna e il dolore del mondo intero. E' un muro virtuale, fatto di tanti muri: pareti d'indifferenza, barriere architettoniche, muri mentali di predominio e di segregazione che avvolgono il globo, aggrappati ad alibi di sicurezza, di non belligeranza, di pace coatta... Il muro per antonomasia, quello di Berlino, è caduto nell' 89, ma lo scandalo, le polemiche che stanno crescendo attorno alla costruzione del muro israeliano che, in un surplus d'ipocrisie e d'ostracismo, stritola i territori palestinesi, mostra come l'opinione pubblica sia di continuo violentata da contraddittorie barriere di confine.
La storia è fatta dai muri: partire dal muro Aureliano nell'impero romano, passando per la "madre" di tutti i muri, la Grande Muraglia Cinese, lo stesso muro israelo-palestinese, arrivando al muro di Berlino, simbolo di divisione politica e sociale. Non dimenticando il "muro" Mexico-Usa, fino all'ultimo muro europeo, quello di Cipro e l'ultimo muro italiano, Gorizia.
I fenomeni migratori connessi alla globalizzazione pongono le società, gli individui e le organizzazioni di fronte ad una sfida inedita: costruire passo a passo una società multiculturale che non dia spazio alle diversità, che non divida ma unisca, abbattendo quei muri, fisici e culturali, che non permettono di condividere valori e stili di vita diversi. Quali allora le intrusioni di tali aberranti realtà nell'immaginario cinematografico, nella musica, nel teatro e nella poesia? Tra finzione e realtà le storie abbattono i muri per farci conoscere chi libero non è, e i loro sentimenti, che volano liberi.
In questa ottica il Portello River Festival vuole dare un carattere ancora più internazionale al festival, con la partecipazione nel key staff di Ivan Gergolet (Slovenia), Anna Stereopoulou (Grecia), Hillary Clerk (South Wales), Eddy Emery (England) ed altri, che inviteranno a partecipare esponenti della cinematografia, del teatro e della musica, dei propri paesi di origine.
Film Festival in Concorso.
Come ogni anno, il festival lascia spazio ad una settimana di film in concorso, proveniente da tutta Europa e non solo.
I criteri di selezione prediligono artisti emergenti, giovani ma di grande qualità. Il tema principale che deve essere presente in tutti gli le pellicole è l'etnicità e la diaspora, non solo politica, o violenta. Un occhio di riguardo per film che riescano a unire immagine e musica, che da sempre rappresenta l'esaltazione delle varie culture.
Il concorso, come gli anni precedenti, è diviso in 4 sezioni, ognuna delle quali assegna un premio al 1° classificato.
I premi saranno:
- Miglior film documentario
- Compositore della colonna sonora
- Miglior corto
- Miglior film d'animazione
In un insieme cosi vasto d'esperienze culturali, non resta che farsi trascinare dalla corrente, la corrente del fiume, dei sentimenti che con la loro forza possono abbattere qualsiasi muro.
INFORMAZIONI
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Vicolo Pedrocchi n°11 - Padova
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Fax: 049/8205605
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