Giorgio Vigna

Analogie

Un rapporto sottile, ma al contempo evidente, unisce il reperto archeologico all’opera d’arte.

Gli oggetti antichi e le opere del maestro Vigna si incontrano negli spazi del Museo Archeologico e raccontano storie diverse, che qui si mettono a confronto. O meglio, si pongono in posizione dialogica.
Oggi questi reperti possono forse essere guardati con altri occhi grazie al loro nuovo modo di porsi accanto alle opere preziose di Giorgio Vigna. Mondi diversi che vengono in contatto e che rivelano sorprendenti analogie nella forma, nel significato, nelle implicazioni simboliche.

Questi stessi materiali nelle mani dell’artista Vigna hanno assunto forme straordinarie, libere dagli schemi del tempo divenendo ora Cosmografie, ora Sassi di Fuoco, ora Sassi d’Acqua, ora Acque Astrali. Piccoli inserti di metalli preziosi nel vetro trasparente evocano provenienze da altri mondi, dal cosmo, dalle stelle. il lavoro di Vigna si dispiega di fronte a Reperti, il cumulo di eterogenei manufatti risalenti a epoche diverse della sua carriera, testimoni di tappe diverse della sua ricerca La presenza di queste opere tra i reperti vuole attirare l’attenzione del visitatore e provocare un diverso modo di guardare.

La durezza della pietra, la trasparenza del vetro, l’evocazione dell’acqua e del fuoco: significati che si rincorrono, di volta in volta da cercare, da scoprire. Opere d’arte e reperti archeologici sono così intrecciati in un reciproco darsi vita.

a cura dI Francesca Veronese e Stefano Annibaletto
il catalogo pubblicato in occasione della mostra contiene i saggi di Francesca Veronese e Stefano Annibaletto

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