Spettacolo: "L'assedio"

Spettacolo: "L'assedio"


A cura di: Carichi Sospesi

Pièce teatrale in atto unico ispirata al Deserto dei Tartari di Dino Buzzati

Regia e ideazione: Stefano Razzolini
Interpreti: Carla Vitantonio, Silvio Barbiero
Musiche e azioni sceniche: Paolo Tizianel
Video art: Sm"€™ArT ViSiOn

La messinscena nasce dall'€™osservazione del luogo architettonico che la accoglierà . La porta ed il bastione S. Croce si situano come memoria storica contestualizzata nel tessuto urbano di Padova. Pur avendo perso funzione logistica e difensiva/offensiva rimangono un filtro tra diverse aree urbane della città . Sanciscono ancor oggi l"€™inizio del centro storico. Restano come simulacro e baluardo davanti alla naturale dilatazione della comunità .
Per questo assolvono alla funzione di monumento e in quest"€™ottica abbiamo pensato di renderli oggetto di un progetto teatrale che ne esalti e rispetti l"€™antica funzione militare.
Lo spettacolo nasce dall'€™osservazione dalla struttura a pianta circolare delle porte di Padova, impianto architettonico che ritroviamo nel cortile interno del bastione S. Croce. Da qui l"€™idea dell'€™assedio. Assedio della città  come organismo permeabile, linea di frontiera. Il romanzo di Buzzati esplicita questo pensiero di assedio vissuto dall'€™interno della struttura delegata a difendere (La fortezza Bastiani).
Il progetto ruota sull"€™idea di segnare e far percepire al pubblico la sensazione di isolamento attraverso la "€œreclusione"€ all'€™interno del bastione e all'€™interno di questa suggestione far cogliere la fragilità  di un sistema che tende a conservare piuttosto che scoprire.

Spettacolo: "L'assedio"

Spettacolo: "L'assedio"


A cura di: Carichi Sospesi

Pièce teatrale in atto unico ispirata al Deserto dei Tartari di Dino Buzzati

Regia e ideazione: Stefano Razzolini
Interpreti: Carla Vitantonio, Silvio Barbiero
Musiche e azioni sceniche: Paolo Tizianel
Video art: Sm"€™ArT ViSiOn

La messinscena nasce dall'€™osservazione del luogo architettonico che la accoglierà . La porta ed il bastione S. Croce si situano come memoria storica contestualizzata nel tessuto urbano di Padova. Pur avendo perso funzione logistica e difensiva/offensiva rimangono un filtro tra diverse aree urbane della città . Sanciscono ancor oggi l"€™inizio del centro storico. Restano come simulacro e baluardo davanti alla naturale dilatazione della comunità .
Per questo assolvono alla funzione di monumento e in quest"€™ottica abbiamo pensato di renderli oggetto di un progetto teatrale che ne esalti e rispetti l"€™antica funzione militare.
Lo spettacolo nasce dall'€™osservazione dalla struttura a pianta circolare delle porte di Padova, impianto architettonico che ritroviamo nel cortile interno del bastione S. Croce. Da qui l"€™idea dell'€™assedio. Assedio della città  come organismo permeabile, linea di frontiera. Il romanzo di Buzzati esplicita questo pensiero di assedio vissuto dall'€™interno della struttura delegata a difendere (La fortezza Bastiani).
Il progetto ruota sull"€™idea di segnare e far percepire al pubblico la sensazione di isolamento attraverso la "€œreclusione"€ all'€™interno del bastione e all'€™interno di questa suggestione far cogliere la fragilità  di un sistema che tende a conservare piuttosto che scoprire.

Spettacolo: "Omero Odissea. Canto per oggetti e voce"

Spettacolo: "Omero Odissea. Canto per oggetti e voce"


A cura di: A. Panzuto e A. Tognon

Figure e macchine: Antonio Panzuto
Voce recitante: Giancarlo Previati
Suoni e regia: Alessandro Tognon

L'Odissea è il poema del viaggio e della nostalgia.
E' la storia di Ulisse, eroe astuto e valoroso, ma enormemente infelice, perché, desideroso di ritornare in patria, è spinto continuamente lontano dall'odio di un Dio. E' costretto ad affrontare avventure affascinanti e pericoli terribili: dai mangiatori di loto, la pianta che fa dimenticare il ritorno, al Ciclope mostruoso, crudele e beffardo, dalla maga Circe, bellissima, che trasforma in porci i compagni di Ulisse, al canto delle Sirene, dal vento di Eolo a Scilla e Cariddi. Omero è inimitabile narratore, pacato e maestoso e dimostra ovunque le sue capacità  drammatiche e la virtù trasfigurante della sua poesia, capace di creare, tra continue metafore e similitudini, un mondo fiabesco, irreale, onirico. Come è immediato essere catturati dal racconto, così questa versione dell'Odissea, canto per oggetti e voce, vuole trascinare con se chi guarda, attraverso la continua trasformazione della scena. Sculture plastiche in movimento, e figure, macchine sceniche sofisticate, giocattoli tradizionali, come il Lego e il Meccano, oggetti d'uso quotidiano, ispirati all'iconografia greca, vengono utilizzati per accompagnare il racconto, narrato da una voce quieta che enfatizza i passaggi emotivi, ma che, come un canto fluisce, tranquilla come un sogno. La scena è come il mare che segue e si oppone sempre ad Ulisse, si apre e si chiude, si trasforma per la lotta e si modifica per il viaggio. Così alla parola si oppone il gesto silenzioso, al racconto la forza espressiva degli oggetti, ai silenzi i delicati colori della luce. Parole e immagini si aiutano e si fondono assieme senza mai illustrarsi a vicenda, si seguono e si suggeriscono, correndo su binari espressivi differenti ma paralleli, spinte dal vento della poesia.

Spettacolo: "Omero Odissea. Canto per oggetti e voce"

Spettacolo: "Omero Odissea. Canto per oggetti e voce"


A cura di: A. Panzuto e A. Tognon

Figure e macchine: Antonio Panzuto
Voce recitante: Giancarlo Previati
Suoni e regia: Alessandro Tognon

L'Odissea è il poema del viaggio e della nostalgia.
E' la storia di Ulisse, eroe astuto e valoroso, ma enormemente infelice, perché, desideroso di ritornare in patria, è spinto continuamente lontano dall'odio di un Dio. E' costretto ad affrontare avventure affascinanti e pericoli terribili: dai mangiatori di loto, la pianta che fa dimenticare il ritorno, al Ciclope mostruoso, crudele e beffardo, dalla maga Circe, bellissima, che trasforma in porci i compagni di Ulisse, al canto delle Sirene, dal vento di Eolo a Scilla e Cariddi. Omero è inimitabile narratore, pacato e maestoso e dimostra ovunque le sue capacità  drammatiche e la virtù trasfigurante della sua poesia, capace di creare, tra continue metafore e similitudini, un mondo fiabesco, irreale, onirico. Come è immediato essere catturati dal racconto, così questa versione dell'Odissea, canto per oggetti e voce, vuole trascinare con se chi guarda, attraverso la continua trasformazione della scena. Sculture plastiche in movimento, e figure, macchine sceniche sofisticate, giocattoli tradizionali, come il Lego e il Meccano, oggetti d'uso quotidiano, ispirati all'iconografia greca, vengono utilizzati per accompagnare il racconto, narrato da una voce quieta che enfatizza i passaggi emotivi, ma che, come un canto fluisce, tranquilla come un sogno. La scena è come il mare che segue e si oppone sempre ad Ulisse, si apre e si chiude, si trasforma per la lotta e si modifica per il viaggio. Così alla parola si oppone il gesto silenzioso, al racconto la forza espressiva degli oggetti, ai silenzi i delicati colori della luce. Parole e immagini si aiutano e si fondono assieme senza mai illustrarsi a vicenda, si seguono e si suggeriscono, correndo su binari espressivi differenti ma paralleli, spinte dal vento della poesia.

Spettacolo: "JetJ"

Spettacolo: "JetJ"

A cura di: Terra di Bucsi

Tratto da: La signorina Giulia di A.Strindberg

Regia: Gianluca Barbieri
Con: Maria Novella Papafava Dei Carraresi e Giuseppe Savio
La voce di Kristina è di: Paolo Franciosi
Allestimento scenografico: Davide Valvo


"Ho evitato la simmetria matematica del dialogo, ma ho lasciato che i cervelli funzionassero a capriccio." A. S.

Tutto accade in una notte, e tutto è già  accaduto quella notte.
In un flusso di pensieri e azioni, lo spettatore nel bastione esplora e rivive le tecniche di attacco e difesa della nostra mente, della nostra straordinaria e intoccabile quotidianità .

Spettacolo: "JetJ"

Spettacolo: "JetJ"

A cura di: Terra di Bucsi

Tratto da: La signorina Giulia di A.Strindberg

Regia: Gianluca Barbieri
Con: Maria Novella Papafava Dei Carraresi e Giuseppe Savio
La voce di Kristina è di: Paolo Franciosi
Allestimento scenografico: Davide Valvo


"Ho evitato la simmetria matematica del dialogo, ma ho lasciato che i cervelli funzionassero a capriccio." A. S.

Tutto accade in una notte, e tutto è già  accaduto quella notte.
In un flusso di pensieri e azioni, lo spettatore nel bastione esplora e rivive le tecniche di attacco e difesa della nostra mente, della nostra straordinaria e intoccabile quotidianità .

37° Ciclo concerti del Centro Organistico Padovanto

37° Ciclo concerti del Centro Organistico Padovanto

37° Ciclo concerti del Centro Organistico Padovanto

Anche quest'anno il Centro Organistico Padovano propone alla cittadinanza la rassegna di musica organistica presso il Santuario della Madonna Pellegrina.

Dal 6 maggio al 27 maggio 2005
Santuario della Madonna Pellegrina

Ingresso gratuito

Programma


- venerdì 6 magg. 2005 -
Concerto dell'€™Orchestra di Padova e del Veneto
organista Silvio Celeghin.

- venerdì 13 magg. 2005 -
Concerto di Alessandra Mazzanti (organo)
musiche di Bossi, Perosi, Donizetti, Lizt, Bizet, ecc.

- venerdì 20 magg. 2005-
Coro Polifonico di "€œGiavenale"€ diretto da Pierdino Tisato
musiche da concordare

- venerdì 27 magg. 2005 -
Concerto con Luisa Giannini (soprano), Giorgio Fabbris (organo)
musiche di Bach, Carissimi, Cherubini, Verdi, Puccini

Ingresso gratuito

Informazioni


Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo
Tel. ++39498205611-++39498205607
email: comunepadovamanifestazioni@comune.padova.it

Centro Organistico Padovano
Tel. ++3949685716

37° Ciclo concerti del Centro Organistico Padovanto

37° Ciclo concerti del Centro Organistico Padovanto

37° Ciclo concerti del Centro Organistico Padovanto

Anche quest'anno il Centro Organistico Padovano propone alla cittadinanza la rassegna di musica organistica presso il Santuario della Madonna Pellegrina.

Dal 6 maggio al 27 maggio 2005
Santuario della Madonna Pellegrina

Ingresso gratuito

Programma


- venerdì 6 magg. 2005 -
Concerto dell'€™Orchestra di Padova e del Veneto
organista Silvio Celeghin.

- venerdì 13 magg. 2005 -
Concerto di Alessandra Mazzanti (organo)
musiche di Bossi, Perosi, Donizetti, Lizt, Bizet, ecc.

- venerdì 20 magg. 2005-
Coro Polifonico di "€œGiavenale"€ diretto da Pierdino Tisato
musiche da concordare

- venerdì 27 magg. 2005 -
Concerto con Luisa Giannini (soprano), Giorgio Fabbris (organo)
musiche di Bach, Carissimi, Cherubini, Verdi, Puccini

Ingresso gratuito

Informazioni


Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo
Tel. ++39498205611-++39498205607
email: comunepadovamanifestazioni@comune.padova.it

Centro Organistico Padovano
Tel. ++3949685716

Spettacolo: "Il Piatto di Rosalina"

Spettacolo: "Il Piatto di Rosalina"


A cura di: Settima Zona

Attrici: Saida Puppoli, Gianna Casadei, Giuli Kasa, Biancamaria Vallortigara, Maddalena Sbrissa
Musicisti: Riccardo Misto, Max Castlunger
Regia: Carla Stella

Cosa prepara Rosalina per cena? Un piatto di riso e fagioli? O un piatto di parole e poesie?
Ci vogliono sessanta minuti per mescolare il tutto, decantando la quotidianità  di una donna sudamericana e dar libero spazio all'€™essenza della memoria, ai suoi colori.
Rosalina libera la fantasia e la saggezza popolare tra racconti, ricette, detti, aneddoti e medicamenti, ingegnandosi con quello che c"€™è in cucina e preparando qualcosa in più per chi potrebbe arrivare.

L"€™associazione culturale Settima Zona ha come scopo lo studio, la pratica, l"€™approfondimento, in forma collettiva, la diffusione della cultura italiana e di altri paesi attraverso l"€™arte teatrale, letteraria, poetica e musicale e visiva.

Spettacolo: "Il Piatto di Rosalina"

Spettacolo: "Il Piatto di Rosalina"


A cura di: Settima Zona

Attrici: Saida Puppoli, Gianna Casadei, Giuli Kasa, Biancamaria Vallortigara, Maddalena Sbrissa
Musicisti: Riccardo Misto, Max Castlunger
Regia: Carla Stella

Cosa prepara Rosalina per cena? Un piatto di riso e fagioli? O un piatto di parole e poesie?
Ci vogliono sessanta minuti per mescolare il tutto, decantando la quotidianità  di una donna sudamericana e dar libero spazio all'€™essenza della memoria, ai suoi colori.
Rosalina libera la fantasia e la saggezza popolare tra racconti, ricette, detti, aneddoti e medicamenti, ingegnandosi con quello che c"€™è in cucina e preparando qualcosa in più per chi potrebbe arrivare.

L"€™associazione culturale Settima Zona ha come scopo lo studio, la pratica, l"€™approfondimento, in forma collettiva, la diffusione della cultura italiana e di altri paesi attraverso l"€™arte teatrale, letteraria, poetica e musicale e visiva.

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