Lee Konitz, Enrico Pieranunzi, Riccardo Del Fra, Daniel Humair Quartet

Lee Konitz, Enrico Pieranunzi, Riccardo Del Fra, Daniel Humair Quartet


Un progetto speciale per il Festival: il grande sassofonista di Chicago, Lee Konitz - ottantanni da poco, di cui oltre sessanta dedicati completamente alla musica insieme a tre dei maggiori musicisti europei: Enrico Pieranunzi (pianoforte), Riccardo Del Fra (contrabbasso) e Daniel Humair (batteria).

LEE KONITZ "€“ENRICO PIERANUNZI-RICCARDO DEL FRA-DANIEL HUMAIR QUARTET
Progetto speciale per il Festival



Lee Konitz (sax alto)

Enrico Pieranunzi (pianoforte)

Riccardo Del Fra (contrabbasso)
Daniel Humair (batteria)


Per una scheda completa si rinvia a: Lee Konitz "€“Enrico Pieranunzi-
Riccardo Del Fra-Daniel Humair Quartet


Per tutte le altre informazioni sulla Rassegna si rinvia a: Padova Porsche Jazz Festival.

Ottavia Piccolo in "Processo a Dio"

Ottavia Piccolo in "Processo a Dio"


Se l'uomo è un burattino, chi lo muove? E quale logica segue il teatrino del mondo? Sono queste le domande che, come un fiume inarrestabile, muovono dal suo interno il testo del "Processo a Dio". L'attrice ebrea Elga Firsch accusa Dio con la voce in fondo dell'intera umanità . Appassionata e vibrante l'interpretazione di Ottavia Piccolo, pienamente identificata con il personaggio.
Uno spettacolo profondo ed inquietante che fa riflettere.


PROCESSO A DIO
di Stefano Massini


Con: Ottavia Piccolo, Vittorio Viviani, SIlvano Piccardi, Olek Mincer, Francesco Zecca, Marco Cacciola
Regia: Sergio Fantoni

"Il processo a Dio non lo facciamo noi: non si è mai chiuso. Da cinquemila anni". Così il rabbino Nachman sintetizza il fiume di domande che ruotano attorno al processo che vede Dio alla sbarra. Nachman è il difensore di Dio, i due anziani Solomon e Mordechai sono i giudici severi di questo processo. E lei, Elga Firsch (Ottavia Piccolo) - attrice di origini ebraiche deportata al campo di Maidanek e straordinariamente sopravissuta alla catastrofe - la grande accusatrice.
I capi d'accusa sono raggruppati in cinque passaggi chiave: gli ebrei sono stati ridotti in schiavitù; sono stati massacrati in modo sistematico; sono stati venduti; sono stati illusi e traditi; e seppur creati a immagine di Dio, sono stati privati della loro umanità .
Dio è colpevole?
La soluzione sarà  affidata al silenzio di Dio, posto dinanzi all'abisso dell'Olocausto, e ad una decisione dettata dal destino.
Come sottolinea l'autore stesso "La parola chiave del testo è il non-senso: quella nebbia fitta che avvolge il presente, quella insignificante banalità  che muove la storia con il tragico sconcerto di chi ne è vittima" (Stefano Massini).

INFORMAZIONI E BIGLIETTI
Biglietto intero "‚€ 18,00; ridotto studenti "‚€ 16,00

Prevendita
Il giorno precedente ogni spettacolo per l'MPX Multisala Pio X dalle ore 16.00 alle ore 18.00

Vendita
Il giorno dello spettacolo dalle ore 16.00 ad inizio spettacolo

ARTEVEN
Via G. Querini, 10
30172 Mestre (VE)
Tel. ++39 41 5074711 - Fax ++39 41 974120
Web: www.arteven.it
e-mail: info@arteven.it

ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E SPETTACOLO
SERVIZIO MANIFESTAZIONI E SPETTACOLI

Vicolo Pedrocchi, 11 "€“ Padova
Tel. ++39 49 8205611-5609-5607 Fax. ++39 49 8205605
E-mail: comunepadovamanifestazioni@comune.padova.it

Per tutte le altre informazioni sulla Rassegna si rinvia a: Arti Inferiori 2007-2008.

Roy Haynes Quartet

Roy Haynes Quartet


Un concerto jazz è un incontro in senso piu' pregnante di altre performance artistiche: il batterista ROY HAYNES inaugura, con il suo quartetto, la sezione "Grandi Incontri" di Padova Porsche Jazz Festival, per un incontro "magico", un viaggio affascinante nella storia del jazz che Haynes ha vissuto in prima persona.

ROY HAYNES QUARTET

Ray Haynes (batteria)
Jaleel Shaw (sassofoni)
Martin Bejerano (pianoforte)
David Wong (contrabbasso)

Roy Haynes
Oltre ad essere ritenuto uno dei musicisti più originali nel suo genere Roy Haynes è anche uno dei batteristi della scena jazz più registrati e longevi. Ha suonato con notevoli risultati e consensi di pubblico e crititca tutti i principali stili del jazz, dal bebop all'avanguardia, con notevoli doti di leader, ha accompagnato con notevole spigliatezza una cantante come la Vaughan e un musicista come Coltrane in uno dei suoi periodi più roventi.
Il quartetto di Roy Haynes è diventato una piattaforma di lancio per giovani talenti come l'altosassofonista Jaleel Shaw, già  ascoltato anche con Roy Hargrove, Either/Orchestra, Mingus Big Band; il loro repertorio è un'affascinante viaggio nella storia del jazz che Haynes ha vissuto in prima persona, con brani che vanno da Monk a Metheny oltre alle composizioni originali del leader: un altro pezzo di storia del jazz al Teatro Verdi.

Per una scheda completa si rinvia a: Roy Haynes Quartet.

Per tutte le altre informazioni sulla Rassegna si rinvia a: Padova Porsche Jazz Festiva.

I Rusteghi di C. Goldoni

I Rusteghi di C. Goldoni

23 Novembre 2007

 

Venerdì 23 Novembre 2007 - Ore 21.15
"La Goldoniana" di S. Stino di Livenza

presenta


I RUSTEGHI di Carlo Goldoni
Regia di Gianni Visentin

UItimo appuntamento della "trilogia goldoniana" proposta dal "Piccolo Teatro" di Padova.
ll testo è un perfetto meccanismo teatrale nel quale Goldoni dà  modo agli attori di prodursi in ampi monologhi: Margherita, Felice, Marina e Lucietta filosofeggiano, divertendo gli spettatori, sulla condizione femminile e sulle aspettative matrimoniali; Lunardo, con una animosità  che preannuncia la sconfitta, sostiene (anche per conto degli altri rusteghi suoi compari) le ragioni di una società  antiquata e la visione di una famiglia dove il maschio (marito-padre) è tiranno. La regia accompagna la cadenza drammaturgica che dal monologo si apre alle vivaci scene di gruppo, per tornare alle considerazioni del personaggio che trae le conclusioni. Così fa appunto la signora Felice quando alla fine invita tutti ad un brindisi, chiamando idealmente gli spettatori ad unirsi agli attori.
La scenografia (casa di Lunardo e casa di Simon) rende con linee, colori ed arredo, l'atmosfera delle case borghesi della seconda metà  del '700.



Per tutte le altre informazioni si rinvia a: Tre appuntamenti con il teatro di Carlo Goldoni.
 

Giuliana Musso in "Sexmachine"

Giuliana Musso in "Sexmachine"

Appuntamento d'eccezione della Rassegna "METTI UNA SERA...A TEATRO"


Giuliana Musso (Vicenza)
presenta

SEX MACHINE
di e con Giuliana Musso

regia: Massimo Somaglino


Un"€™attrice ed un musicista in scena danno voce ed anima a sei personaggi che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità  multiforme e complicata.
Dopo lo strepitoso successo di "Nati in Casa", ritorna Giuliana MUSSO con un argomento di estrema attualità : il sesso a pagamento.
Quattro uomini e due donne: Dino, pensionato; Vittorio, agente di commercio; Monica, mamma di Cristian; Silvana, prostituta; Igor, ventenne addetto all'€™assemblaggio; Sandro, piccolo imprenditore. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla cultura del nord-est e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento.
Uno splendido testo capace di toccare le corde della sensibilità  degli spettatori, scevro da giudizi e noiose lezioni moralistiche e che invita alla riflessione. I sei personaggi talora strappano il sorriso e addirittura una risata
La musica, sostegno e contrappunto al lavoro sui personaggi, ha accompagnato fin dall'€™inizio la composizione drammaturgica. A ciascun carattere corrisponde un tappeto musicale che non è un semplice commento bensì l"€™eco dell'€™identità  e dell'€™energia del personaggio.
Anche le canzoni "€“ tutte originali - concorrono alla drammaturgia dello spettacolo, approfondiscono l"€™emotività  dei personaggi e la rafforzano nella memoria dello spettatore.

Per tutte le informazioni si rinvia a: Metti una sera...a Teatro

World Music e oltre

World Music e oltre

WORLD MUSIC E OLTRE

Christine Ghezzo, soprano
Jeanann Seidman, violino elettrico e viola
Dinu Ghezzo, pianoforte
con la partecipazione di Francesco Socal, clarinetto e Fabio Bacelle, flauto
Musiche di Dinu Ghezzo, Christine Ghezzo, Jeanann Seidman

Programma

DINU GHEZZO
Eastern Rituals, Parte 1; Tomis; Oh Batranul Meu; Hungarian Song; Colo Sus pa linga Luna

LUCIA CARUSO
Sueno Celta

DINU GHEZZO
Darhyi

CHRISTINE GHEZZO
Vai de Mine; Two Cuban Songs

JEANANN SEIDMAN
Dances

DINU GHEZZU
Eastern Rituals, Parte 2; Arkadhyi; Un Pom Ramurat; Haulita

PEDRO DA SILVA
Buleria

CHRISTINE GHEZZO e DINU GHEZZO
Raga Bageshri

Per tutte le altre informazioni si rinvia a: XXIV Stagione Concertistica Interensemble 2007 - IIa parte

Canti, Cunti e Guarattelle

Canti, Cunti e Guarattelle

Sabato 17 novembre ore 16:00
Domenica 18 novembre ore 10:30 e ore 16:00

La Compagnia TEATRO BERTOLD BRECHT DI FORMIA


presenta:
"CANTI, CUNTI E GUARATTELLE. Gli straordinari racconti di Fernando.

Di e con: Maurizio Stammati
Spettacolo per tutti

Lo spettacolo è frutto di una ricerca sulle possibili interazioni tra il teatro di figura, il teatro d'attore e quello di strada, cerca attraverso la figura di un cantastorie di raccontare un'epoca, dagli anni prima del grande conflitto ai nostri giorni.
Pulcinella, le sue lotte, i suoi sogni ed i suoi incubi, sono lo sfondo sul quale si snoda il racconto, ma nella storia fanno irruzione anche altri strambi personaggi.
Il risultato è uno spettacolo divertente, a tratti grottesco con, a volte, sfumature malinconiche.


Per tutte le informazioni si invia a: 26° Festival Nazionale teatro per Ragazzi "Calendoli"

Fronte del Porto Filmclub - novembre e dicembre

Fronte del Porto Filmclub - novembre e dicembre


L"€™attività  del Fronte del Porto Filmclub ha ripreso in settembre la programmazione della nuova stagione cinematografica 2007-2008, in collaborazione con Promovies "€“ Scuola Permanente di Cinematografia di Padova, Cinema e Video Indipendente, ed il C.d.Q. 4 sud-est del Comune di Padova.
Dal 2005 il Fronte del Porto Filmclub è diventato il punto di riferimento degli appassionati di cinema in città  e del cinema libero.
Le proposte culturali infatti sono sempre all'€™insegna dell'€™originalità : opere inedite, film sperimentali, personali d"€™autore, retrospettive sulle principali tendenze della storia del cinema ed anteprime di film indipendenti italiani con la presenza degli stessi autori. Il programma si aprirà  nel nome di Piero Tortolina, scomparso da pochi mesi, uno dei padri dei cinephile italiani e tra i più attivi sostenitori del movimento dei filmclub degli anni "€™70.
L"€™omaggio vedrà  la proiezione dei più significativi film musical americani degli anni "€™40 e "€™50 (da "€œCappello a cilindro"€ a "€œCantando sotto la pioggia"€, da "€œSeguendo la flotta"€ a "€œUn americano a Parigi"€ da "€œGirandola"€ a "€œQuarantaduesima strada"€, "€œWest Side Story"€...) e sarà  curato da Gianni Vitale che già  stava lavorando a questa iniziativa. Il musical era infatti un genere molto amato da Tortolina e lui stesso contribuì a farlo conoscere in Italia anche attraverso l"€™importazione di opere inedite e il suo collezionismo.

Programma mesi di NOVEMBRE E DICEMBRE

Scarica il programma

Spettacolo "Cincillà  non abita più qua"

Spettacolo "Cincillà  non abita più qua"

Teatro Ragazzi G. Calendoli

Sabato 10 novembre ore 16:00
Domenica 11 novembre ore 10:30 e ore 16:00

La Compagnia TALIA-LE MASCHERE di Roma

presenta:
"CINCILLA' NON ABITA PIU' QUA"
di Gigi Palla


Con: Gabriella Praticò e Gigi Palla
Scene e costumi: Carla Marchini
Regia: Gigi Palla

Cincillà  è una giovane aristocratica topolina di città  che trascorre le sue giornate chiusa nella sua cameretta. Sua mamma infatti le impone una rigida e severa educazione affinché possa essere pronta per l'ingresso nell'alta società  roditrice.
Per questo scopo l'ha affidata ai noiosissimi precetti del maestro Topenio, un precettore pedante e servile, che si comporta con la piccola Cincillà  quasi come un carceriere.
Approfittando di uno dei rari momenti di distrazione del maestro Topenio, Cincillà  riesce ad evadere per una volta dalla sua cameretta. Lungo un verde viale che costeggia il fiume Cincillà  incontra Moscardino, un giovane topolino che, stanco della noiosa vita di campagna, è appena giunto in città  in cerca di fortuna.
I due fanno amicizia e si confidano i loro sogni: Cincillà  vorrebbe essere più libera e felice, proprio come un topolino di campagna, mentre Moscardino vorrebbe una vita più movimentata proprio come un topolino di città .
Poiché Moscardino non sa dove andare Cincillà  lo invita nel suo lussuoso palazzo: la magnifica impressione che i lussi e le comodità  provocano nel topolino di campagna lasciano presto il posto alla disillusione.
La madre di Cincillà  infatti in cambio dell'ospitalità  obbliga Moscardino ad un duro servizio: quello di ritirare i dentini da latte dei bambini nelle fessure delle porte e di cambiarle con pesantissime monete d'oro.
Passano i giorni e l'amicizia tra Moscardino e Cincillà  si trasforma ben presto in un sentimento più profondo. Moscardino a questo punto vorrebbe chiedere Cincillà  in sposa, ma l'aristocratica e cittadina famiglia della topolina accetterà  un matrimonio così sconveniente?
Questa nuova fiaba teatrale elabora ma soprattutto amplia alcuni temi presenti nella celeberrima storia del topo di campagna e del topo di città  che ritroviamo nella satira sesta del libro secondo del grande poeta latino Orazio.
E se nell'illustre precedente il confronto tra i due mondi si risolveva in un'opposizione inconciliabile, in questa elaborazione moderna è al contrario l'incontro tra due mondi diversi ad essere il motivo centrale.
I nostri due piccoli eroi coltiveranno la loro amicizia indipendentemente dalle loro differenze "di origine" anzi affrontando uniti chi cercherà  di contrastarli.
Un occasione per affrontare in chiave fiabesca il tema attualissimo della differenza e per ribadirne ancora una volta la sua potenziale ricchezza.
Ricchezza che sono soprattutto i più piccoli a comprendere senza mai problematizzare come troppo spesso fanno ancora i più grandi.

Età  consigliata: dai 4 anni

Per tutte le informazioni si invia a: 26° Festival Nazionale teatro per Ragazzi "Calendoli"

La zia di Carlo di Brandon Thomas

La zia di Carlo di Brandon Thomas

Sesto appuntamento della Rassegna "Metti una sera...a Teatro".

La Compagnia teatrale I TEATRANTI
presenta:

LA ZIA DI CARLO (The Charley Aunt)


Commedia brillante di Thomas Brandon
Traduzione e adattamento di Renato Stanisci
Regia di Sebastiano Maria La Bruna

La commedia
E' un copione nuovo nel panorama delle produzioni della Regione Veneto; una vera riscoperta dovuta alla felice intuizione di Renato Stanisci e del regista Sebastiano Maria La Bruna i quali, con un sobrio ed elegante allestimento ed una vivace azione scenica, ne hanno esaltato l'esilarante intreccio mantenendo intatti lo spirito scanzonato e quegli spunti romantici che lo caratterizzano.
Ne è risultato uno spettacolo brillante, dal ritmo incalzante, veramente divertente e, cosa non meno importante, adatto a qualsiasi tipo di pubblico.
Proprio con questo allestimento la Compagnia è risultata vincitrice dell' edizione 1998 del premio "Vasca d'Argento" manifestazione riservata alle compagnie teatrali del Triveneto e organizzata dal Comune di Montecchio Maggiore in collaborazione con la Federazione Italiana Teatro Amatori.
Nell' ambito della stessa manifestazione ha ricevuto anche il premio speciale "Gradimento del pubblico".

La trama
La commedia è ambientata a Oxford, e precisamente in un college di St. Olde. Le circostanze costringono un giovane studente, Lord Francour Babberly, ad indossare i panni della benestante zia di un amico, donna Lucia di Alvadorez, di cui si attende l'arrivo dal Brasile, il paese "da dove vengono le scimmie". Tutta la farsa è giocata su questo scambio di identità  ed è articolata su un dialogo vivacissimo con una serie di trovate che sono entrate nel patrimonio del repertorio farsesco.
La vitalità  di questa commedia è dovuta anzitutto al fresco buonumore di cui è pervasa, alla spensieratezza, allo spirito bonariamente irridente che la caratterizza oltre che all' incalzante azione scenica impressa dal regista e alle innumerevoli occasioni che offre alle risorse e alla vis comica degli attori. Per queste caratteristiche o forse perchè tipica del teatro del suo tempo (fu rappresentata per la prima volta a Bury St. Edmuds nella primavera del 1892 con enorme successo e poi a Londra nell'anno successivo e trionfalmente replicata per 1466 recite consecutive) "Charley' s Aunt" suscita ancora oggi un vivo interesse con un richiamo ed un successo che non accennano a diminuire.

L'autore
Brandon Thomas autore e attore inglese nacque a Liverpool il 25 dicembre 1856 e morì a Londra il 19 giugno 1914.
Cominciò a lavorare nel campo delle costruzioni navali e a studiare ingegneria civile; poi, si mise a fare il cantante e il dicitore in trattenimenti popolari; infine, nel 1879, fu scritturato per un lavoro intitolato The Queen' s Shilling di G.W. Godfrey.
Da quel momento, Thomas recitò a preferenza parti comiche e caratterizzate in vari teatri del West End di Londra. Per quanto fosse un bravo attore, il suo nome rimase tuttavia legato alla sua celeberrima farsa, "the Charley' s Aunt (prima rappresentazione in Italia, col titolo "La zia di Carlo" al teatro Manzoni di Milano il 5 ottobre 1894), che scrisse quando aveva 35 anni.
Fu spinto a scrivere questa farsa da W.S. Penley, un bravo attore dell'epoca che debuttò nelle vesti del protagonista nella primavera del 1892 con enorme successo. Thomas compose diversi altri lavori teatrali, quali The Gold Craze, The Lancashire Sailor, A Swordsman' s Daughter tutti di buon successo ma l'unico che gli diede vera fama e che conquistò il pubblico per diventare, col passar del tempo, un classico del teatro inglese fu, per l'appunto, The Charley' s Aunt


Per tutte le informazioni si rinvia a: Metti una sera...a Teatro

Pagine