Barbara Hofmann

Barbara Hofmann

Barbara Karoline Hofmann è originaria di Affoltern a/A (Zurigo), in Svizzera, è nata l/8 marzo 1962, ha studiato per specializzarsi in gestione aziendale e finanziaria. Dopo quasi sette anni di lavoro presso banche ed imprese internazionali, Barbara, nel 1989, si è trovata a Beira, in Mozambico, e ha deciso di dedicare la sua vita ai bambini di quella terra.

Da allora queste sono state le tappe che l'hanno portata a essere conosciuta e rispettata in tutto il mondo della cooperazione.
Nel 1990 Barbara elabora un progetto per realizzare un Centro per bambini a Beira.
Nel 1991 Barbara fonda Asem Svizzera, organizzazione non governativa no-profit, della quale diviene presidente Organizza anche la struttura a Beira e trova gli aiuti per farla conoscere a livello internazionale.
Nel 1992 continua a far crescere il suo progetto che amministra e dirige personalmente.
Nel 1995 fonda e organizza Asem Portogallo e asem New York.
Nel 1999 fonda e prganizza Asem Mozambique (della quale è Presidente del "Conselho Fiscal") ed è co-fondatrice dell'Asem Italia Onlus.
In tutti questi anni Barbara ha sempre lavorato al suo progetto e per le sue organizzazioni, e le ha fatte crescere aumentando gradualmente il numero dei bambini ospitati, che ora sono 250 nei due Centri di Manga e Mucurungo, in Beira, e 1500 nelle scuole gratuite dell'Asem per i bambini poveri.
Nel febbraio 2001 ha contratto la forma più grave di malaria celebrale che, pur risparmiandola, le ha danneggiato polmoni, fegato e reni, portandola vicino alla morte. Per miracolo, si è ripresa quasi completamente.
In questo momento barbara si occupa della ricerca dei fondi e pubbliche relazioni, rappresenta l'Asem in incontri e riunioni con enti governativi e non, sia a livello nazionale che internazionale, cura l'amministrazione finanziaria e la supervisione generale di tutte le strutture dell'Asem, per assicurare la futura autosufficienza economica alle attività  di Asem in Mozambico.
E' sata nominata "Donna dell'Anno" dal Consiglio Regionale della Valle d'Aosta nel dicembre 2002 e "Ambasciatrice dei Popoli" dal centro Internazionale per la Pace fra i Popoli nel Marzo 2003 ad Assisi.

Per maggiori informazoini: http://www.asemitalia.it/barbara.htm

Asem Italia Onlus

Asem Italia Onlus

Asem Italia Onlus

L'Asem, l'Associazione per i bambini del Mozambico fondata nel 1991 da Barbara Hofmann, negli ultimi tredici anni è riuscita ad aiutare e a offrire la scuola a più di seimila bambini, oltre a reintegrarne oltre cinquecento. Oggi nei centri di Macurungo e di Manga (Beira) vivono oltre duecentocinquanta ragazzi e vi studiano oltre millecinqucento studenti esterni, tutti provenienti da famiglie poverissime che non hanno i mezzi per mandare i figli in una scuola pubblica.


Grazie al sostegno dell'ASEM:
- i bambini hanno un luogo in cui trovano protezione, sicurezza, cibo, istruzione e soprattutto affetto;
- ogni giorno frequentano la scuola e ricevono gratuitamente il materiale scolastico (libri, quaderni, penne);
- mangiano insieme nel refettorio cibo preparato per loro dalle cuoche, anzicè elemosinarlo in strada o cercarlo tra la spazzatura;
- ricevono abiti, scarpe, biancheria e tutto quello di cui hanno bisogno per far fronte alle necessità  quotidiane;
- partecipano alle attività  ricreative e sportive organizzate dall'Asem, ritrovando anche attraverso il gioco e lo sport la serenità  che spetta loro;
- ricevono assistenza sanitaria, medicine e cure ogni volta che si renda necessario;

Per informazioni:
ASEM Italia Onlus
c/o Fondazione Italiana per il Volontariato
via Nazionale 339
00184 Roma
Tel: ++39 06 47481237
Fax: ++39 06 47481239
E-mail: info@asemitalia.it
Sito Internet: www.asemitalia.it
Per contatti a Padova:
Germana Muendane
Tel: ++39 049 8862877

Visibelli-Cappelletti Duo

Visibelli-Cappelletti Duo

Collaudata coppia di collaboratori, Arrigo Cappelletti e Giulio Visibelli si presentano in duo, proponendo la loro originale poetica, già  apprezzata in altri lavori a firma del pianista con altre formazioni. Centrali nel loro lavoro figurano le ispirazioni da un lato ad un universo cameristico - presenti soprattutto nel pianista - dall'altro all'improvvisazione dell'avanguardia jazzistica, soprattutto europea - tangibile in Visibelli, che pur con un timbro ben personale, allude ora all'opera di Lacy, ora a quella di Surman.

"Se il piano solo o il trio classico con pianoforte sono il luogo ideale per esprimere il proprio modo di essere e la propria poetica, il duo è il luogo dove due musicisti possono, senza vincoli e mediazioni, misurare il grado della loro affinità  in un contesto serrato e terribile". Queste parole dello stesso Cappelletti rendono con molta efficacia il contesto in cui è il caso di porsi per ascoltare un concerto come questo. La formula del duo è qui proposta con Arrigo Cappelletti al piano e Giulio Visibelli al sax o al flauto. Le composizioni, quasi tutte opera di Cappelletti, parlano la lingua di un jazz con strutture piuttosto solide, sostenute nei ritmi e in una struttura di buon corpo, con un'ambientazione di stampo europeo.

Arrigo Cappelletti - Pianista, compositore.
Nasce a Brunate (Como) il 12 febbraio 1949. Dopo una laurea in Filosofia e aver insegnato alcuni anni nei Licei, si è dedicato al jazz realizzando finora dodici dischi a suo nome di cui almeno tre (Samadhi, Reflections, Pianure) hanno avuto importanza nella definizione di una via italiana al jazz fatta di lirismo, introspezione e collegamenti con altri universi musicali.
Delle diverse rassegne cui ha partecipato ricordiamo qui: Como jazz meeting (1976, 1996), Festival di Rapallo (1984), Festival jazz in Italia al Capolinea di Milano (1986, 87, 89), VII Festival internazionale del jazz Città  di Milano (1988), Festival "I suoni del jazz"(Pavia, 1991), Rassegna jazz a Palazzo Butera (Palermo, 1991), Festival di Pori (Finlandia, 1991), Festival "Sanremo: l'altra musica" (1993), Festival Jazzitalia (Verona, 1994), Noto jazz festival (1996). Portogallo EXPO 98, Festival Sete Sois Sete Luas (Portogallo, 1999), Clusone jazz 2000.
In Italia ha suonato, tra gli altri, con Gianni Cazzola, Paolo Dalla Porta, Gianni Coscia. Con musicisti stranieri annovera collaborazioni con Barre Phillips, Lew Soloff, Mike Mossmann, Daniel Schnyder, Bill Elgart, Olivier Manoury, Steve Swallow.
Ha collaborato inoltre con la cantante Mia Martini e con l'orchestra nazionale di jazz di Giorgio Gaslini. Nel 1988 la rivista americana "Cadence" ha inserito il suo disco Reflections tra i dieci migliori dischi del'anno.
Ultimamente ha molto vissuto in Portogallo dove, insieme con alcuni dei più importanti musicisti portoghesi di fado come Custà³dio Castelo, Jorge Fernando, Alexandra, ha realizzato un suo progetto musicale di canzoni su testi di poeti portoghesi del '900: "Terras do risco".
Molto attivo nella didattica jazzistica, ha pubblicato per la casa editrice ESI (Napoli) un libro sull'improvvisazione jazzistica a metà  fra il didattico e l'autobiografico: 'Il profumo del jazz" e, oltre ai numerosissimi corsi e seminarii tenuti, ha insegnato jazz al CDM e alla Nuova Milano Musica di Milano, al Civico istituto Musicale "Brera" di Novara e al Conservatorio di Musica di Sassari. Attualmente tiene corsi di formazione e perfezionamento jazz presso l'Accademia Musicale Europea dell'Agimus di Varenna e provincia di Lecco.

Giulio Visibelli - sax soprano e flauto
Sassofonista e flautista senese, si diploma in flauto nel 1981 presso l'Istituto "P.Mascagni" di Livorno; studia sassofono con Claudio Fasoli e Gianluigi Trovesi ai "Seminari Nazionali di Musica Jazz" di Siena. Si diploma poi, alla fine del 1983, in Jazz Performance al "Berklee College of Music" perfezionandosi con John LaPorta, Joe Viola, Andy McGhee, George Garzone, Bill Pierce e Gary Burton. Studia inoltre con Joseph Allard e Jerry Bergonzi.
Partecipa nell'Orchestra diretta da Bruno Tommaso alla trasmissione "Un Certo Discorso" prodotta da RAI 3 nell'82, suona poi con il Quartetto di Stefano Battaglia ('86), Fabio Jegher "Atmospheres" ('86/'87), Quintetto di Gianni Coscia (dall'87), Arrigo Cappelletti New Latin Ensemble (dall'88), Trio di Tiziana Simona con Mal Waldron ('88/'89), Neji Trio (dall'89), Big Band di Gianni Basso & Tullio De Piscopo (dal '90), Paul Wertico Quartet ('92), Grande Orchestra Nazionale dell'AMJ (dal '95), Ensemble Garbarino ('95/'96), Sergio Caputo Quintet (dal'96), Giorgio Gaslini "Mister O" ('96), Civica Jazz Band (dal '98), Orchestra Jazz il Paese degli Specchi ('98). Suona in numerosi Festival sia come leader che come sideman, tra questi: Festival Jazz a Voghera (1987), Rassegna del Jazz Italiano a Siena (1989-1991-1997-1999), del Capolinea a Milano (1989), Leverkusener Jazztage (1989), International Jazz Meeting in Bergamo (1991), Rassegna Jazz in Piazza S. Stefano a Milano (1991-1992), Rassegna del Jazz Italiano a Palazzo Butera (1991), Clusone Jazz (1991), Tulle Festival in Francia (1991), Jazz Cocktail (1992), International Jazz Festival del Ciak (1990-1992), "Atlante-Musica Dal Mondo" a Valenza (1992), I Suoni del Tempo a Cesena XII edizione (1993), "The First International Festival" ad Hatra IRAQ (1994), Bergamo Jazz (1994), Vignola Jazz Festival (1995), Atelier Musicale del Ventesimo Secolo a Milano (1995/'96), Jazzitalia a Verona (1996), Varese Festival (1996-1999), Festival Jazz di ISEO (1998-1999), Orchestre Senza Confine (1998/"€™99-1999/"€™00), Bergamo Jazz (2000). Insegna attualmente ai "Corsi Civici di Jazz di Milano", al CDpM di Bergamo e ai Seminari Estivi di Siena Jazz.

Davide Sapienza

Davide Sapienza

Davide Sapienza

Nato in un giorno di fine giugno del 1963, l"€™anno in cui il mondo conobbe i Beatles, dal 1991 vive, sogna, si muove e immagina alle Falde della Presolana, Orobie Orientali. Ottenuta la maturità  scientifica sperimentale a Monza, si iscrive all'€™Università  di Lingue che abbandona dopo 12 esami in due anni: "€œla musica e le parole non potevano aspettare la burocrazia"€ dice.




L"€™attività  svolta dal 1984 al 1998 (anno del suo ritiro dal giornalismo per scrivere solo libri) per mensili e settimanali (specializzati e non), quotidiani, televisione e radio (tutto, insomma), trova la sua espressione più compiuta nella realizzazione di diversi volumi importanti e di successo legati alla musica rock. Oltre ad alcune "€œdivagazioni"€ di rilievo.
Attualmente fornisce una consulenza promozionale a Rykodisc International e a I.R.D. Spa, oltre a organizzare e presentare serate legate al mondo dell'€™avventura, della musica e della poesia. E"€™ coinvolto inoltre nel progetto di Gianni Maroccolo ACAU (con Battiato, Consoli, Donà , Jovanotti, Renga, Donà , Pelù, Agnelli etc) come "€œscrittore ufficiale"€ del progetto presentato a metà  aprile al Telecom Future Palce di Venezia.
Nel settembre 2004 è uscito il suo primo libro I Diari di Rubha Hunish (Baldini&Castoldi), nato da diverse avventure e immersioni nell'€™anima della terra tra montagne, distese d"€™Islanda, spazi di Norvegia, altezze di Perù, colori di Scozia, misteri di Isole Ebridi e ricerche dell'€™Immaginazione.

I Diari di Rubha Hunish
Lunedì 25 ottobre 2004, ore 21.30, Centro Porsche Padova
Affascinante reading di Davide Sapienza che, per presentare il proprio debutto in narrativa con "€œI Diari di Rubha Hunish"€ (Baldini Castoldi Dalai Editore), unisce le forze alla straordinaria voce di Cristina Donà , la cantautrice che italiana che ha appena pubblicato in tutto il mondo il suo album in inglese "€œCristina Donà "€ (Rykodisc).
Si tratta di una lettura presa dalle "€œjournal entries"€ del Diario che Sapienza ha unito sotto il misterioso nome di "€œRubha Hunish"€, rappresentato dall'€™ombra del viandante "€œin cammino per il mondo"€ rappresentato nella foto (dell'€™autore) sulla copertina del libro: Sapienza e la moglie, Cristina Donà , condividono da quindici anni l"€™amore per la musica, lui da ex critico musicale di successo, lei allora da aspirante cantautrice e oggi da affermata presenza nel panorama nazionale.
"€œIl suono del cammino"€ è il nome che la coppia ha voluto dare a questa speciale reading, che vedrà  la Donà  impegnata a "€œspiegare"€ le parole lette da Sapienza con la forza di una voce straordinaria e di canzoni del proprio repertorio unite a cover molto speciali la cui scelta è nata durante le prove dello spettacolo: le pagine del libro hanno ispirato la scelta dei brani e viceversa, sentire Cristina dal vivo ha ispirato Sapienza per sublimare il proprio viscerale legame con i suoni nelle descrizioni interiori e del rapporto tra Immaginazione e Territorio (un vero e proprio "€œstudio"€ sviscerato in questo volume).

Otello Savoia Quintet

Otello Savoia Quintet

Otello Savoia propone, assieme al suo quintetto, il repertorio contenuto nell'ultimo CD intitolato "Dispair"; la forza di questo album sta nella versatilità , nel gioco dei cambi di passo, in quel senso ludico che è tra le peculiarità  di Savoia autore che ogni tanto viaggia ai Tropici riportando in valigia tutti i suoni che ci stanno, profumati di calypso o di bossa diluita in jazz.





"Dispair" restituisce l'immagine di una vita ricca, con il suo ottimismo e la sua ironia, ma anche costellata di sani dubbi, come dimostrano i "tempi dispari" che guidano ritmicamente gran parte dei brani. Dubbi che scombinano felicemente la consueta "semplicità " della musica di Savoia, infondendole un carattere inedito talvolta allergico al galateo jazzistico. E' coerente con questo la scelta dei due sassofonisti Francesco Bearzatti e Michele Polga che fondono classicità  e audacia, del batterista Zeno De Rossi il cui percussionismo è naturalmente eretico e del chitarrista Dario Volpi, mai così abile nel cambiare maschera sonora ad ogni intervento. Otello Savoia, musicista bresciano ma residente a Padova, da alcuni anni affianca all'attività  musicale quella di docente di biologia. Collabora sin dalla fine degli anni Ottanta con i migliori musicisti dell'area lombardo-veneta. Incide a suo nome alcuni CD con al fianco, tra gli altri, Saverio Tasca, Sandro Gibellini, David Boato, Francesco Bearzatti, Mauro Beggio, Zeno De Rossi, Michele Polga, ecc. Collabora inoltre con musicisti cubani, argentini, brasiliani e statunitensi in Italia e all'estero. Ha all'attivo un centinaio di composizioni che hanno trovato spazio anche su CD di altri musicisti.

Otello Savoia - contrabbasso
Francesco Bearzatti - sassofoni, clarinetto
Michele Polga - sassofono
Dario Volpi - chitarra
Zeno De Rossi - batteria

Gianni Cappiello Trio

Gianni Cappiello Trio

Gianni Cappiello Trio

Il pianista pugliese Gianni Cappiello rende omaggio con il suo trio, composto anche da Ares Tavolazzi al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria, al grande compositore Bruno Martino, portando in scena il suo repertorio classico.



Ancora una piacevole sorpresa proveniente dalla Splasch Records: un piano trio, guidato dal giovane pianista di Altamura, Gianni Cappiello, che conosce l'arte dell'entertainment e rivisita, con gusto, classe e una certa originalità , il repertorio di Bruno Martino, il compianto autore, tra le altre canzoni, di "Estate" e "Cos'hai trovato in lui". Proprio in sua memoria il pianista pugliese ha realizzato il CD intitolato "Paseada con Bruno".
A completare il trio due musicisti di comprovato talento e notevole esperienza. Ares Tavolazzi ha cominciato lavorando come sessionman nelle sale di registrazione milanesi, ha fatto poi parte del gruppo storico d'avanguardia "€AREA"€ insieme a Demetrio Stratos e Giulio Capiozzo, e in questi ultimi anni ha suonato con musicisti del circuito jazzistico internazionale come Pat Metheny, Howard Johnson, Gary Bartz, Giorgio Gaslini. Mauro Beggio deve l'inizio della sua carriera all'incontro con Enrico Rava, avvenuto nel 1986, in seguito al quale entra a far parte dell' "Enrico Rava Quartet"; successivamente si alterna tra formazioni precostituite (Enrico Rava Quartet, Quartetto di Claudio Fasoli, Lydian Sound Orchestra) ed un'intensa attività  di freelancer suonando con i più importanti musicisti italiani e stranieri.

Gianni Cappiello - pianoforte
Ares Tavolazzi - contrabbasso
Mauro Beggio - batteria

Gramelot Ensemble di Simone Guiducci

Gramelot Ensemble di Simone Guiducci

Gramelot Ensemble di Simone Guiducci

Simone Guiducci, chitarrista e compositore nato a Torino nel 1962, si è messo in luce fin dai primi anni '90 come uno dei maggiori talenti espressi dalla scena jazz italiana, dapprima collaborando per 5 anni al Trapezomantilo di Mauro Negri ed in seguito realizzando da leader diverse uscite discografiche di rilievo internazionale.

In particolare con il suo progetto "Gramelot" , incentrato sul dialogo creativo fra strutture derivanti dal folklore da una parte, ed improvvisazione jazzistica dall'altra, Guiducci ha avuto occasione di approfondire collaborazioni discografiche e concertistiche con Enrico Rava, Gianni Coscia, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi ed altri importanti musicisti della scena internazionale come Chris Speed, Ralph Alessi, Erik Friedlander, Don Byron.
Simone Guiducci ha avuto occasione di partecipare col suo gruppo ad alcuni fra i maggiori festival italiani ed internazionali, fra cui Clusone Jazz 1999, Iseo Jazz 2003, We Want jazz (Aosta) 2002, EuroMeet VenetoJazz 2003, Nantes Jazz Festival 2001, Jazz Haus Italien (Germany) 2001, IstraetnoJazz (Croatia) 2002, Passaggi di Confine 2002 (Bologna), Musiques du Mond (Chevreuse,Ile de France) 2001, RadioBremen Saison (2004), Gezziamoci (Matera 2004), "€International Jazz Days"€ di Zagabria (Croatia) etc.
Gramelot, secondo quanto scrive un noto critico, è "musica mobile ed aperta, che ondeggia fra jazz e musica popolare, fra regionale e globale, in altre parole tra antico e moderno; è il linguaggio dell'improvvisazione jazzistica e della melodia popolare parlati con la stessa facilità  e naturalezza. Tante "lingue", intese come espressioni o idiomi musicali, si fondono nel gigantesco calderone della fantasia emergendo come forme nuove ed antiche, sempre affascinanti".
I dischi "€œCantador"€(2000), "€œChorale"€ (2002) e l"€™ultimo lavoro "€œDancin"€™ Roots"€ (2004), tutti usciti per la prestigiosa etichetta "€œworld"€ Felmay, rappresentano con la massima chiarezza il percorso di Simone Guiducci e del suo Gramelot Ensemble, la continuità  del progetto con cui il chitarrista e compositore italiano ha messo in evidenza sulla scena nazionale ed internazionale la sua abilità  e la sua predisposizione per una musica acustica di "radici" aperta al folklore come alla contemporaneità  jazzistica. "€œChorale"€, recensito da importanti riviste specializzate quali Jazzreview(UK), Jazzman (Francia), Jazzlive (Austria), è stato "Pick of The Week" (disco della Settimana) a marzo 2003 sul portale statunitense All About Jazz ed è stato votato fra i migliori 10 Cd italiani dell'anno 2002 (6° posto) nel referendum Topjazz indetto fra i critici dalla rivista specializzata Musica Jazz. Il CD è stato in seguito inserito dal critico americano Michael Ricci fra i 20 dischi dell'€™anno 2003 nella classifica annuale su All About Jazz. Infine nel numero di giugno del prestigioso mensile tedesco azzpodium è uscita una entusiastica recensione del disco e una intervista a Guiducci .
Nell"€™ultimo cd "€œDancin"€™ Roots"€, Simone Guiducci ha arricchito le trame del proprio ensemble con il contributo di alcuni fra i più sensibili e aperti musicisti sulla scena contemporanea statunitense, il clarinettista Don Byron ed il trombettista Ralph Alessi. Proprio il trombettista di San Francisco, già  collaboratore di Steve Coleman e membro stabile dei gruppi di Uri Caine, viene proposto come ospite speciale per il Live del Gramelot.

Gramelot Ensemble:
Simone Guiducci, chitarra
Fausto Beccalossi, fisarmonica
Salvatore Maiore, contrabbasso
Krunoslav Levacic, batteria e percussioni
Achille Succi, clarinetti
guest Ralph Alessi, tromba (USA)

Palazzo Zacco Armeni

Palazzo Zacco Armeni

Il Circolo Unificato delle Forze Armate ha sede in Palazzo Zacco, più noto come palazzo Armeni. L'edificio, prospiciente il lato occidentle del Prato della Valle, venne commissionatonel 1550 dal "Magnifico Signore" Marco Zacco all'architetto Andrea Moroni che si avvalse dell'opera dei "lapicidi" Francesco ed Antonio Mimmo. Ultimato nel gennaio 1557, venne ceduto nel 1839 alla "Congregazione Armena" che vi stabilì il "Collegio Moorat", istituito con lascito dell'armeno Samuele Moorat e destinato ad ospitare i giovani armeni iscritti all'Università  di Padova.

Nel 1861, trasferitosi il collegio Moorat a Parigi a seguito di contrasti con le autorità  austriache, il palazzo divenne propietà  del Comune e, successivamente, del demanio militare che vi ospita il Circolo Ufficiali di Presidio.
In seguito alla unificazione dei circoli ufficiali e sottufficiali, dal 2002 Palazzo Zacco ospita con nuova denominazione, il Circolo Unificato delle Forze Armate.
Il portico è suddiviso in sette arcate sostenute da pilastri bugnati. Il piano nobile presenta tre poggioli ed alte finestre, il secondo piano, invece, basse finestre quadrate.

Indirizzo: Prato della Valle, 82

Sala dei Giganti

Sala dei Giganti

Un tempo si chiamava "Sala degli Eroi, lunga 37 metri, larga 17.50 metri e alta 9 metri, anteriore al 1379, cioè alla data in cui Lombardo della seta, su preghiera del Carrarese, terminò il compendio del "De Viris Illustribus" di Francesco Petrarca. Il poeta aveva suggerito i siggetti ritratti sulle pareti; le 36 pitture originarie erano state eseguite dall'Altichieri, dall'Avanzo e da bresciano Ottaviano Prandino.

L'attuale decorazione del 1540 con le colossali figure di imperatori e di eroi valse alla sala il nome che ora porta e sono per la maggior parte di Domenico Campagnola; altre appartengono a Stefan Dall'Arzere e al Gualtieri.
E' tradizione che il ritratto del Cardinale Zabarella, posto tra i finestroni di levante, sia opera di Tiziano: può essere, ma non è sicuramente degna di sì grande pennello.
Nella Sala dei Giganti, tra affreschi cinquecenteschi, spicca anche un bellissimo ritratto di Francesco Petrarca, attribuito ad Altichieri (seconda metà  del '300).
Originali sono solamente i muri perimetrali, perché un furioso incendio del 1540 distrusse il soffitto e soprattutto gli affreschi, si dice appunto che l'unico rimasto sia l'affresco riproducente il Petrarca nella sua casa di ArquÍ .
Si pensa che gli affreschi preesistenti siano stati, come soggetti, suggeriti al principe Francesco I da Carrara e agli artisti dal Petrarca stesso in numero di trentasei, in aderenza all'opera "De Viris Illustribus" commissionata da Francesco I al poeta e scrittore aretino dello stesso numero di biografie e degli stessi soggetti, scelti fra i personaggi romani di maggior livello.
Di sotto alle figure stanno belle epigrafi, composte dal Selvatico. Le 44 figure sono racchiuse in nicchie e riquadri, divise da finte colonne doriche.

Clicca sull'immagine per ingrandirle la mappa
Piazza Capitaniato, 2
(zona centro)
Padova

Frederic Rzewski

Frederic Rzewski

Rzewski è uno dei protagonisti assoluti della musica contemporanea da almeno 40 anni a questa parte. Nato nel 1938 nel Massachussetts, dopo gli studi di composizione, pianoforte e letteratura greca a Harvard e Princeton, si è trasferito a Roma negli anni '60, dove è stato allievo di Luigi Dallapiccola, ha fondato il leggendario guppo MEV con Alvin Curran e Richard Teitelbaum.

Ha tenuto a battesimo opere di K. Stockhausen e altri, per affermarsi sul finire degli anni '60 come un musicista straordinariamente inventivo, poliedrico, e in grado di assimilare profondamente ogni linguaggio musicale e trasfonderlo in una pratica compositiva al di fuori degli schemi e in costante rinnovamento.

Pianista di prima grandezza, a suo agio con le scritture più complesse, proprie e altrui, e improvvisatore virtuoso, Frederic Rzewski presenta nei tre concerti di Padova e Venezia sette composizioni proprie, in gran parte nuove e nuovissime, accanto a brani già  famosi come le monumentali 36 variazioni su 'El Pueblo Unido Jamas Sera Vencido' e l'oratorio-melologo per pianista recitante 'De Profundis', tratto da uno dei testi più vertiginosi di Oscar Wilde.

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