Coro J. S. Bach

Coro J. S. Bach

Il Coro Johann S. Bach è stato fondato a Padova da Antonio Domenighini nel 1989. Fin dall’inizio si è dedicato allo studio e all’ approfondimento del repertorio barocco, affrontando i principali autori europei sia in opere importanti in cui è richiesto un ampio organico strumentale e corale, sia in produzioni per coro e basso continuo o coro a cappella; di fatto è un complesso che si presenta in formazione variabile da 16 a 30 elementi.

Sebbene la formazione del gruppo sia amatoriale, l’intenzione e l’impegno a perfezionare la resa vocale e musicale ha portato il Coro J. S. Bach ad affrontare in più occasioni seminari di studio sulla vocalità  barocca e classica e sul canto solistico con insegnanti quali Cristina Miatello, Elisabetta Tiso, Mariuccia Domenighini e Stefano Lovato.
Attualmente l’ensemble è ritornato sotto la guida del maestro fondatore.
Il coro preferisce affiancarsi a formazioni strumentali filologiche, cioè che utilizzino copie di strumenti d’epoca, in ampio o ridotto organico. Svolge regolare attività  concertistica in collaborazione con associazioni musicali ed enti pubblici e privati, e ha tenuto concerti a Torino, Venezia, Vicenza, Bolzano, Rovigo, oltre che nella zona di Padova.
Ha in repertorio: il “Gloria” di Vivaldi, il “Messiah” di Haendel, le Cantate 4, 12, 32, 78, 106, 182 di Johann S. Bach; l’ultima grande produzione è “Acis and Galatea” di Haendel.

Antonio Domenighini, nato a Colonia Uruguay, ha completato i suoi studi presso il Conservatorio J. Castro di Buenos Aires diplomandosi in direzione corale nel 1983. Contemporaneamente agli studi di direzione ha studiato privatamente chitarra e canto nella città  di Buenos Aires. Ha diretto il Coro della Radio Nazionale dell’Uruguay col quale ha frequentato il repertorio operistico dell’ottocento. Ha diretto il Coro Nazionale della Repubblica Argentina; è stato codirettore del Coro dell’Associazione Wagneriana di Buenos Aires e del Coro del Comune della stessa città . Ha diretto per due anni il Coro Bach di Buenos Aires e diversi complessi vocali da camera. Nel 1988 si trasferisce in Italia nella città  di Padova, dove fonda il Coro Johann Sebastian Bach, con cui realizza un'intensa attività  concertistica per coro ed orchestra. Con questo gruppo ha eseguito brani come il “Messia” di G.F.Haendel, il “Magnificat” di J.S.Bach e il “Gloria” di A.Vivaldi: con quest’ultimo ha prodotto un'incisione discografica per la casa Rivo Alto. Ha registrato anche in prima mondiale “Il consiglio dei pianeti” di Tommaso Albinoni per l’etichetta Fonit Cetra. Nel 2002 crea il Chroma ensemble, col quale affronta il repertorio corale del ‘900. Dal 2000 dirige il coro del Santuario S. Antonio d’Arcella, col quale, assieme all’Orchestra Giovanile del Veneto, ha realizzato numerose presentazioni.

Veneto Festival 2004 de I Solisti Veneti

Veneto Festival 2004 de I Solisti Veneti

Veneto Festival 2004 de I Solisti Veneti

Anche quest'anno avrà  luogo il tradizionale "Veneto Festival" (Festival Internazionale G. Tartini), che giunge in quest'incipiente anno 2004 alla sua trentaquatresima edizione. Il Festival, che ha cadenza annuale, propone un vasto e vario calendario di importanti appuntamenti musicali ambientati nei luoghi di massimo valore artistico della regione Veneto e delle Regioni limitrofe, appuntamenti che si tengono tradizionalmente nei mesi di Aprile, Maggio, Giugno e Luglio.

Martedì 27 aprile , ore 21.00
PADOVA "€“ CHIESA DEGLI EREMITANI
CONCERTO INAUGURALE
George Friederich HAENDEL
"THE MESSIAH"
Oratorio per soli, coro e orchestra
Paula ALMERARES, soprano
Gloria BANDITELLI, mezzosoprano
Stefano SECCO, tenore
Robert GIERLACH, basso
CORO DA CAMERA DI MOSCA diretto da Vladimir MININ
"I SOLISTI VENETI" diretti da Claudio SCIMONE

Giovedì 20 maggio , ore 21.00
PADOVA "€“ AUDITORIUM POLLINI
"DA ORLANDO FURIOSO A GIOVANNA D"€™ARCO"
HAENDEL Concerto Grosso in re maggiore op.6 n. 5
GLUCK da "Orfeo":
"Che farò senza Euridice"
VIVALDI da "Orlando furioso":
"Nel profondo cieco mondo"
"Vorresti amor da me?"
"Sorge l"€™irato nembo"
"Volerò, chiamerò dal profondo"
PERGOLESI Concertino in sol maggiore n. 1 per archi
ROSSINI "Giovanna d"€™Arco"
Cantata per mezzosoprano ed archi
Daniela BARCELLONA, mezzosoprano
"I SOLISTI VENETI" diretti da Claudio SCIMONE

Giovedì 10 giugno , ore 21.00
PADOVA "€“ CHIESA DI SANTA CATERINA
"VISITA A GIUSEPPE TARTINI"
TARTINI Sonata a quattro in re maggiore
Concerto in re maggiore D 15 per violino ed archi
Concerto in si minore D 125 per violino ed archi
Concerto in la maggiore D 96 per violino ed archi
Concerto in si bemolle maggiore D 116 per violino ed archi
"I SOLISTI VENETI" diretti da Claudio SCIMONE

Mercoledì 7 Luglio , ore 21.00
PADOVA "€“ AUDITORIUM POLLINI
"IL CONCERTO SOLISTICO DAL VENETO AL MONDO"
VIVALDI Concerto in do maggiore RV 556 "per la Solennità  di San Lorenzo"
per due violini, due flauti, due oboi, due clarinetti, fagotto ed archi
BACH Concerto in re minore BWV 1059
per oboe, violino ed archi
MOZART Concertone in do maggiore
per due violini, oboe, violoncello, due trombe e orchestra
HUMMEL Introduzione, tema e variazioni per tromba e orchestra
"I SOLISTI VENETI" diretti da Claudio SCIMONE

Giovedì 29 luglio , ore 21.00
PADOVA "€“ CHIOSTRO DEL MUSEO CIVICO AGLI EREMITANI
CONCERTO CONCLUSIVO
BACH - Primo Concerto Brandeburghese BWV 1046
per violino, tre oboi, fagotto due corni ed archi
Secondo Concerto Brandeburghese BWV 1047
per violino, flauto, oboe, tromba ed archi
Terzo Concerto Brandeburghese BWV 1048
Per tre violini, oboe, violoncello, due trombe e orchestra
Quarto Concerto Brandeburghese BWV 1049
Per violino, due flauti ed archi
"I SOLISTI VENETI" diretti da Claudio SCIMONE

Il Concerto Inaugurale - che ha sempre luogo in Padova - costituisce per l'importanza delle opere proposte e per la portata dei solisti invitati a parteciparvi un evento culturale di eco internazionale. Nato come "Festival Internazionale del Violino G. Tartini" il Festival, organizzato da "I Solisti Veneti", è andato sempre accrescendo il numero delle manifestazioni e la loro ricchezza, vantando anno dopo anno la presenza di sempre più numerosi artisti provenienti da tutto il mondo. A partire dal 1983 è divenuto "Festival Ufficiale della città  di Padova e del Veneto" dedicandosi con sempre maggior impegno e sempre più lusinghieri successi all'affermazione dei valori della cultura e dell'arte musicale italiana ed in particolare veneta. Si tratta di un esempio quasi unico di legame artistico ed estetico fra una manifestazione musicale ed un repertorio storico di grandissimo valore appartenente ad un territorio ben determinato: la critica straniera lo ha definito "un messaggio di superiore umanità  fra i veneti, l'arte veneta ed il mondo".
Particolare spazio ed impegno nel corso del Festival viene dedicato alla riscoperta ed esecuzione di opere inedite o poco note, favorendone la conoscenza e la diffusione privilegiando assai spesso come luogo di esecuzione la città  precisa ove esse furono composte o eseguite per la prima volta. Il patrimonio storico-musicale veneto - stimato fra i maggiori se non il maggiore in Europa per vastità  e qualità  - è fonte inesauribile di capolavori cui la storia non ha tributato il meritato omaggio: al loro studio e soprattutto alla loro esecuzione si indirizza maggiormente la programmazione del festival. Accanto alle opere largo spazio è dedicato agli autori concentrando anno dopo anno l'attenzione del festival sulla celebrazione di autori ed esecutori del passato anche recente dei quali ricorra un anniversario. Così nell'€™edizione 2004 si avranno concerti di Haendel, Gluck, Vivaldi, Pergolesi, Rossini, Tartini, Bach, Mozart, Hummel..Fra gli artisti la cui immagine è legata ad alcune delle più grandi manifestazioni del Festival - e che annualmente con grande entusiasmo vi partecipano - si citano il violinista Uto Ughi, i flautisti Jean Pierre Rampal e James Galway, il clarinettista Paul Meyer, i pianisti Stanislav Bunin e Anatol Ugorsky, i cantanti Cecilia Gasdia, Gloria Banditelli, Greg Ryerson, Wonjuang Kim e cori di importanza europea quali gli Ambrosian Singers, il Coro da camera di Mosca, il coro Gulbenkian di Lisbona, e l'elenco sarebbe ancora lungo.

I Concerti del Centro d'Arte 2004

I Concerti del Centro d'Arte 2004

I Concerti del Centro d'Arte 2004

Continua l'attività  del Centro d'Arte degli Studenti dell'Università  di Padova, che propone anche quest'anno musica contemporenea con l'intento di far conoscere le tendenze attuali sia della musica "colta" che della musica "popolare". Con la propria opera il Centro d'Arte dà  lustro alla città  di Padova e contribuisce a farne una "Città  Universitaria" che si distingue per la cultura e l'avanguardia anche in campo musicale.
 

07 maggio ore 21.00 Sala dei Giganti al Liviano
CHICAGO UNDERGROUND TRIO
Rob Mazurek, cornetta & elettronica
Chad Taylor, batteria, vibrafono
Noel Kupersmith, basso

21 maggio ore 21.00 sala dei Giganti al Liviano
PARKER-GUY-LYTTON TRIO
Evan Parker,sassofoni
Barry Guy, contrabbasso
Paul Litton, percussioni

11 giugno ore 21.00 Sala dei Giganti al Liviano
GRIMES-MURRAY-DRAKE TRIO
Henry Grimes, contrabbasso
David Murray, sax tenore, clarinetto, basso
Hamid Drake, batteria


Il Centro d'Arte nasce nel 1945 come libera associazione studentesca e ha indirizzato fin dall'inizio la propria attività  prevalentemente nell'ambito concertistico con regolari stagioni di musica da camera, successivamente organizzate con gli Amici della Musica di Padova.
L'obiettivo dell'associazione è quello di diffondere la musica d'oggi nelle sue molteplici forme, tendenze, stili. Musica colta, di ricerca, musica jazz, sperimentazione, contaminazioni multimediali. Una curiosità  che nel tempo si è estesa anche alla musica popolare, europea ed extraeuropea, dai canti tradizionali veneti alle danze folkloristiche provenzali, dal repertorio vocale arabo ai raga indiani.
Tale percorso si è sempre caratterizzato per la coerenza delle scelte e il valore delle iniziative proposte. Nella sua attività , che dura da oltre cinquant'anni, il Centro d'Arte ha mantenuto costante l'interesse per le esperienze artistiche della musica d'oggi e l'alto livello degli interpreti invitati. Di questi ricorderemo nella storia Friedrich Gulda, Jorg Demus, Arturo Benedetti Michelangeli, Riccardo Brengola, Dino Asciolla, Vasa Prihoda, Andrés Segovia, David Tudor, Karlheinz Stockhausen e, negli anni più recenti, Sylvano Bussotti, Frederic Rzewski, Terry Riley, Carl Stone.
Negli anni '50 fu Franco Fayenz a guidare le rassegne jazz, che annoverano tra gli altri, Gerry Mulligan, il Modern Jazz Quartet, Lennie Tristano, nonché Chet Baker, Earl Hines, Gil Evans fino a Cecil Taylor, Art Ensemble of Chicago, Anthony Braxton, David Murray, Paul Bley, Steve Lacy, John Surman, Charlie Haden, George Russell, John Zorn.
Dopo qualche anno di silenzio, dal 1992, il Centro d'Arte ha ripreso con forza e felice risposta di pubblico la rassegna internazionale di jazz, unica invernale nel panorama delle manifestazioni dedicate al genere: vi hanno partecipato il gruppo di Steve Lacy, il quartetto di John Surman con John Marshall e John Taylor, Tim Berne, Bill Frisell, John Zorn con il gruppo Masada, Elvin Jones, Michel Portal, Jimmy Giuffre e lo storico MEV, gruppo di Musica Elettronica Viva riunito eccezionalmente a Padova per un concerto unico in Italia ed inoltre Da alcuni anni la rassegna padovana ha un seguito ideale nel festival Jazz alle terme, organizzato ad Abano Terme dove hanno suonato i più accreditati musicisti italiani insieme a Charles Lloyd, Henry Threadgill, Joshua Redman, Paul Motian, Joe Lovano.Infine lo sguardo sempre attento alla conoscenza di giovani talenti ha imposto definitivamente al pubblico artisti come Myra Melford, Dave Douglas e Ray Anderson.
Il Centro d'Arte, in quanto diretta emanazione della realtà  universitaria, si rivolge in primo luogo al pubblico degli studenti con lo scopo di offrire una serie di attività  culturali integranti l'insegnamento universitario e inerenti il mondo della cultura e dell'arte contemporanea. Con tale prospettiva ha promosso negli anni più recenti seminari di studio sulle Sonate per pianoforte di Pierre Boulez e sulle opere di musica elettronica di Karlheinz Stockhausen sull'opera di Miles Davis ed alcune conferenze su temi e protagonisti del jazz come L. Tristano, M. Davis, F. Zappa.
Il Centro d'Arte ha inoltre una biblioteca, attiva presso la propria sede, fornita di libri, periodici e di un archivio sonoro dell'attività  realizzata fino ad oggi.

Stagione Concertistica di Officina Filarmonica

Stagione Concertistica di Officina Filarmonica

Stagione Concertistica di Officina Filarmonica

Dopo le stagioni di successo, sotto la guida di Giovanni Battista Rigon, Officina Filarmonica si ripropone in pubblico con l"€™organico classico dell'€™orchestra da camera, guidato quest"€™anno dal nuovo direttore artistico Alessandro Césaro.
Fin dalle prime apparizioni Officina Filarmonica ha ottenuto un caloroso consenso di pubblico e suscitato l"€™interesse di vari operatori musicali.
Officina Filarmonica propone la nuova stagione concertistica,che si svolgerà  nella Sala dei Giganti del Liviano per poi concludersi a Palazzo Zabarella.
Una serie di concerti in cui si spazierà  dal barocco al classicismo viennese, dal periodo romantico ai nostri giorni.

Programma:

Sabato 15 Maggio, Sala dei Giganti al Liviano, ore 20,15
Andrea Carlassara, Alessandro Césaro, due pianoforti
Musiche di: J. Chr. Bach, R. Schumann, F. Chopin,
F. Poulenc, A. Arensky


Sabato 22 Maggio, Palazzo Zabarella, ore 20,15
Alessandro Césaro, pianoforte
Valentina Todesco, violoncello
Musiche di: L.V. Beethoven, R. Schuman, F.M. Bartholdy

Informazioni:
Fondazione Palazzo Zabarella
Tel: ++39 049 8753100
E-mail: info@palazzozabarella.it

Officina Filarmonica non è un"€™orchestra. Si tratta di un vero e proprio laboratorio musicale, costituitosi a Padova nell'€™ottobre del 2000 su iniziativa dell'€™Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Padova e della Fondazione Zabarella, con la collaborazione di salv.at.i (Associazione per la salvaguardia acustica dei teatri italiani).
L"€™intento era di offrire ai giovani musicisti italiani di talento un"€™opportunità  del tutto innovativa di perfezionamento e di valorizzazione delle proprie professionalità .

Orchestra di Padova e del Veneto

Orchestra di Padova e del Veneto

Orchestra di Padova e del Veneto


L'Orchestra di Padova e del Veneto si è costituita nell'ottobre del 1966 e nel corso di oltre trent'anni di attività  artistica, si è affermata come una delle principali orchestre da camera italiane nelle più prestigiose sedi concertistiche in Italia e all'estero. L'orchestra è costituita sulla base dell'organico del sinfonismo "classico" ed il violino principale dalla fondazione è Piero Toso. Peter Maag - il grande interprete mozartiano - è stato il direttore principale dal 1983 al 2001. Alla direzione artistica si sono avvicendati Claudio Scimone (dalla fondazione al 1983), Bruno Giuranna (dal 1983 al 1992), Guido Turchi (1992-19938, e come programmatore artistico Filippo Juvarra dal 1994, che continua oggi la sua collaborazione a fianco di Mario Brunello. Dal 2002 Mario Brunello è il Direttore Musicale dell'Istituzione. La vita artistica dell'Orchestra annovera collaborazioni con i nomi più insigni del concertismo internazionale. Tra i direttori per citarne solo alcuni ricordiamo: Chailly, Barbirolli, Melles; tra i solisti Accardo, Achucarro, Argerich, Bashmet, Buchbinder, Campanella, Hogwood, Koopman, Lortie,Maisky, Mullova, Mutter, Perrahia, Perlman, Rampal, S.Richter, Rostropovich, Suk, Szeryng, Ughi, Valentini Terrani. L'Orchestra realizza circa 150 concerti all'anno, tra una propria stagione in abbonamento a Padova, concerti in tutta Italia presso le maggiori società  di concerto e festival e regolari tournèes in tutto il mondo. A partire dal 1987 ha intrapreso una vastissima attività  discografica prodotta per le più importanti case di distribuzione mondiale, della quale segnaliamo : I Concerti di Bach con Richter, i Concerti per violoncello di Boccherini diretti da Giuranna con Geringas, la registrazione dell'Oratorio di Mozart "La Betulia liberata" con Maag, i Concerti per violino di Mozart con Gulli , l'Integrale delle Sinfonie di Beethoven sotto la guida di Maag , il Concerto n. 20 per pianoforte e orchestra di Mozart con Martha Argerich, L'isola disabitata di Haydn con la direzione di David Golub, i Concerti per violino di Haydn con Sonig Tchakerian, i Concerti per pianoforte di Mozart e di Haydn con Jean-Marc Luisada e la direzione di Paul Meyer.

Sito web:www.pvorchestra.org
E-mail: info@pvorchestra.org

Lina Merlin Un pensiero operante

Lina Merlin Un pensiero operante

Questa iniziativa vuol contribuire a riconoscere la complessità  e vastità  dell'agire politico della Senatrice Lina Merlin di cui, nel 2004, è ricorso il 25° anniversario della morte, avvenuta a Padova il 16 agosto 1979.





31 marzo 2005, ore 9.30 - 13.30
Sala L. Paladin, Palazzo Moroni
Via Municipio, 1 - Padova

"€œOgni idea, che scaturisce da una necessità , da un bene al quale giustamente aspirano gli uomini, si fa reale quando a tradurla in alto concorrono la buona volontà  e l"€™amore verso il proprio simile"€
Lina Merlin

L'articolata opera parlamentare di Lina Merlin a favore dell'avanzamento sociale e culturale del popolo italiano, in particolare delle donne e dei più deboli, è stata sacrificata e limitata, dalla storia recente e dalla memoria comune, alla sola battaglia per la chiusura delle "case" (legge Merlin del 1958) dove si esercitava la prostituzione regolamentata dallo Stato. Per ristabilire l'importanza di questa figura e per darle voce e il peso che oggettivamente merita nella memoria storica nazionale, l'Associazione culturale "€œModerata Fonte"€ "€“ attiva nel Veneto per valorizzare la cultura e la storia delle donne "€“ ha proposto all'Amministrazione comunale di Padova un progetto di commemorazione della parlamentare veneta prontamente accettato.

Il progetto è articolato in tre fasi:
"€¢ il 15 dicembre 2004 in Consiglio Comunale è stata consegnata
alla nipote di Lina Merlin una lapide commemorativa, poi affissa in Piazza dei Signori 44, dove la Merlin visse;
"€¢ l'intitolazione di un giardino in via Aganoor;
"€¢ la realizzazione dell'incontro odierno.

Programma:

Saluti della Autorità  e di Franca Cuonzo Zanibon

Introduzione

Associazione Culturale Moderata Fonte

Interventi

Monica Fioranzato docente di Storia Contemporanea, Università  di Padova
Lina Merlin e il suo tempo

Anna Maria Zanetti, Presidente Associazione Moderata Fonte,
saggista
Lina Merlin: un pensiero operante

Conclusioni

Elena Marinucci

Informazioni:
ASSOCIAZIONE CULTURALE MODERATA FONTE
Tel. ++39 41 432254 / ++39 49 8804076
e-mail:moderata@provincia.venezia.it
www.provincia.venezia.it/

Clicca sull'immagine per ingrandirla
Sala Paladin, Palazzo Moroni - Via Municipio 1, Padova
Alla sala si accede dal cortile pensile di Palazzo Moroni

Stagione Concertistica di Intersemble

Stagione Concertistica di Intersemble

Stagione Concertistica di Intersemble

Interensemble rappresenta dal 1983 la sperimentazione e la ricerca in ambito musicale. La sua attività , ormai una tradizione, mira a diffondere la musica innovativa colta e di confine del XX e XXI secolo. La prima parte di questa nuova Stagione Concertistica, la XXI, propone un repertorio molto vasto e ricercato, che spazia dalla cratività  femminile a Frank Zappa, passando per "un'altra America".

Sabato 22 Maggio , ore 21.30
Sala dei Giganti al Liviano "€“ Padova
MUSICHE TRASVERSALI:
FRANK ZAPPA E GIOVANNI SOLLIMA
INTERENSEMBLE
Luca Paccagnella, violoncello solista
Fabio Bacelle, flauti
Alessandro Fagiuoli, violino
Andrea Amendola, viola
Valentina Todesco, violoncello
Marco Pavin, chitarra elettrica
Nunzio Dicorato, percussioni
Bernardino Beggio, tastiere
Musiche di Frank Zappa e Giovanni Sollima

Sabato 29 Maggio , ore 21
Sala dei Giganti al Liviano "€“ Padova
UN"€™ALTRA AMERICA
con un omaggio a Cornelius Cardew
Laboratorio Novamusica
Cecilia Vendrasco, flauto
Angelica Faccani, violino
Antonio Ceravolo, percussioni
con la partecipazione di Bernardino Beggio, pianoforte
Musiche di Alvin Curran, Cornelius Cardew, Tom Johnson, Frederic Rzewski

GUIDE ALL'ASCOLTO MUSICALE IN BIBLIOTECA
Biblioteca di Ponte di Brenta (INGRESSO LIBERO)
Lunedì 22 marzo, ore 21, Gianluca Baldi, Il multiforme fantastico Canzoniere dei Beatles
Lunedì 19 aprile, ore 21, Fabio Bacelle, Il flauto nel Novecento
Lunedì 26 aprile, ore 21, Marco Pavin, La chitarra elettrica
Lunedì 10 maggio, ore 21, Bernardino Beggio, La musica di John Cage
Lunedì 17 maggio, ore 21, Bernardino Beggio, La musica Americana del Novecento
Sala dei Giganti al Liviano, Piazza Capitaniato, Padova
Biblioteca di Quartiere di Ponte di Brenta, Via San Marco 302, Padova


Le Formazioni Modulabili
Interensemble vanta al proprio interno la possibilità  di intercambiare gli elementi in numerose formazioni strumentali per eseguire i repertori più diversi. Gli organici sono costituiti dal solista fino a 10 e più elementi, con possibilità  di modifiche e integrazioni; si utilizzano le formazioni più classiche come il quartetto d'archi e il quintetto flauto-clarinetto-violino-violoncello-pianoforte, fino alle più inconsuete con l'ausilio dell' elettronica.
"Nelle tendenze attuali della musica veneta esiste un microcosmo che riassume in sè gli aspetti più vasti di una tipologia di musica che ama ancora la ricerca, ma una ricerca dolce, che consente di emergere sia al pensiero sia soprattutto alla persona, all'uomo" (R. Cresti).

Una carriera internazionale
Dal debutto ufficiale, avvenuto nel marzo del 1983 a Cracovia , Interensemble è stato in numerose occasioni all'estero, come ospite presso importanti Enti e Festivals, per tenere concerti e conferenze, in particolare sulla nuova musica italiana. Interensemble ha presentato le proprie musiche in paesi quali Francia, Belgio, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Finlandia, Grecia, Spagna, Portogallo, Romania, Croazia, Messico, USA ed altri ancora, proponendo con successo lavori di compositori italiani, accanto al repertorio internazionale.

Curriculum
Interensemble nacque come attività  indipendente di ricerca musicale, a seguito di una forte esigenza di novità  e rinnovamento, quindi libera da legami con scuole, ideologie, tecniche compositive, strategie organizzative preesistenti. Venne fondato nel 1983 per iniziativa del pianista e compositore Bernardino Beggio, riunendo buona parte di quei musicisti che in ambito veneto si dedicavano alle esperienze contemporanee. Da allora la ricerca e la sperimentazione sono state le linee che hanno condotto l' attività  dell' Ensemble attraverso molti degli itinerari possibili della musica colta dell'ultimo secolo: da Ravel e Stravinskji a Cage, Stockhausen, Berio, Donatoni,
da Glass e Nyman a Reich e Piazzolla. I generi trattati e proposti spaziano dalla Computer Music al teatro musicale, dalla musica di derivazione popolare all' esperienza minimalista, fino all' ultima generazione di compositori italiani ed alle nuove tecnologie. In quasi vent' anni di attività  il complesso ha portato la propria musica in Europa e fuori dal continente: Francia, Germania, Polonia, Finlandia, Cecoslovacchia, Grecia, Irlanda, Romania, Spagna, Croazia, Egitto, Messico. Dal 1997 effttua regolarmente tournées negli USA. Ha inoltre eseguito registrazioni per la Rai, Radio Praga, la BRT Belga, la Radio Polacca, RTE Irlandese, la Radio Egiziana, la Radio Croata, la Radiotelevisione Rumena, la Radio Nazionale Spagnola e la Televisione Portoghese.

Conferenze sui Padovani Benemeriti

Conferenze sui Padovani Benemeriti

Il dott. Pietro Galletto presenta due illustri padovani dell'Ottocento, Andrea Cittadella Vigodarzere e Antonio Tolomei. Entrambi, seppur tra loro differenti, contribuirono, nel mirabile periodo che fu il Risorgimento, a preservare Padova nella propria magnificenza artistica e importanza politica. Personaggi di spicco e di importanza notevole nel contesto non solo locale, riuscirono ad entrare anche nelle più alte sfere del Regno Sabaudo dopo l'unità  d'Italia.
Mercoledì 5 maggio: "€œAndrea Cittadella Vigodarzere, un nobile padovano dell'€™800"€.
Mercoledì 12 maggio: "€œAndrea Cittadella Vigodarzere, il ricco evangelico"€.
Mercoledì 19 maggio: "Antonio Tolomei, patriota e letterato".
Mercoledì 26 maggio: "€œAntonio Tolomei, il più benemerito Sindaco di Padova ottocentesca"€.
Sala Anziani di Palazzo Moroni, ore 17.00
INGRESSO LIBERO

Andrea Cittadella Vigodarzere, discendente da antica nobile famiglia padovana, nasce a Treviso il 15 luglio 1804, figlio del conte Giorgio, funzionario amministrativo di quella provincia sotto il Governo austriaco. La madre Margherita Zacco appartiene pure a nobile famiglia, che diede molti membri prestigiosi all'€™Accademia patavina.

Si laurea nel 1829 in legge; fa pratica presso lo studio dell'€™avvocato Giambattista Pivetta, e come "€œascoltante"€ presso il tribunale di Padova. Nel 1835, alla morte del conte Antonio Vigodarzere, fratello della nonna paterna, Andrea, adottato qualche mese prima, diventa erede di un patrimonio cospicuo. Nel 1839 sposa Arpalice Papafava, del conte Francesco Papafava dei Carraresi. Degli otto figli si affermerà  Gino, letterato e parlamentare veneto.
Dal "€™40 inizia ad impegnarsi in argomenti scientifici, occupandosi molto di agraria; ma la passione dominante è la poesia. Ricordiamo i poemetti "€œIl liuto"€, "€œIl lago di Como"€, "€œI viaggi"€, "€œL"€™eremo del Monte Rua"€. Il suo ultimo pensiero sociale si avvicina al Corporativismo cattolico, elaborato nell'€™ultimo ventennio dell'€™Ottocento.
Dal 15 al 19 settembre 1842 presiede la "€œIV Riunione degli Scienziati italiani"€ svoltasi a Padova, per suo merito riuscita splendidamente. Durante tale riunione, evita di suscitare l"€™anelito all'€™indipendenza dell'€™Italia non per mancanza di amor patrio, ma per impedire una eventuale azione repressiva dell'€™Austria. Di qui parte la malevola insinuazione di debole patriottismo, favorita anche dalla nomina a "€œConsigliere intimo dell'€™Imperatore"€.
Nel "€™46 è uno dei fondatori della "€œSocietà  d"€™Incoraggiamento"€, ente che ha lo scopo di promuovere la cultura con particolare riferimento all'€™economia e alle scienze agrarie. Presidente e benefattore dei principali istituti filantropici, promuove tenacemente l"€™istituzione degli asili per l"€™infanzia.
Nella primavera del "€™48 si prodiga in ripetute occasioni per evitare violenze. Assumendo il comando della Guardia Civica alla vigilia del ritorno degli austriaci, nella notte dal 12 al 13 giugno salva il centro storico dal saccheggio, opponendosi ad un"€™orda di oltre trecento facinorosi. Al mattino del 14 affronta assieme ad Achille de Zigno le ire del generale D"€™Aspre rientrante in Padova.
Convinto che l"€™unità  nazionale sia ancora lontana, collabora sul piano amministrativo più che politico, ottenendo di mitigare dure condanne e di rendere più accettabile la vita sotto lo straniero. Si dimostra favorevole al tentativo dell'€™Arciduca Massimiliano di rendere il Lombardo Veneto autonomo da Vienna, sostenendo che dall'€™autonomia all'€™unione con gli atri Stati italiani il passo non sarebbe stato difficile. Tale comportamento e tali idee favoriscono ulteriormente l"€™accusa ingiusta di austriacante, soprattutto nel "€™57, anno in cui diviene Deputato Centrale di Venezia e riceve il titolo di Maggiordomo di Carlotta del Belgio, moglie di Massimiliano d"€™Austria.Nel "€™66, nonostante sia combattuto da forte campagna avversa, riesce eletto deputato nel collegio di Cittadella. Nell"€™agosto del "€™67 vota contro la legge sull"€™incameramento dell'€™asse ecclesiastico. Centottanta elettori pretendono un manifesto pubblico con le sue dimissioni; ma il galantuomo Andrea non si dimette, cosciente di avere compiuto il suo dovere. All"€™inizio del "€™68 riceve la nomina a senatore.
Il 19 marzo 1870 muore a Firenze, dove si era trasferito con la famiglia per l"€™attività  parlamentare. Impressionante il cordoglio del popolo. Luigi Formentoni nelle "€œPasseggiate Storiche"€ lo definisce "€œil ricco evangelico"€ .



Antonio Tolomei nasce a Loreggia (Padova) il 23 agosto 1939 da Giampaolo, professore di diritto all'€™Università , e da Elisabetta Gennari.
Si laurea in lettere e filosofia. Nello stesso anno si sposa con la cugina Paolina Gennari.
Dopo il Trattato di Villafranca, va esule in Piemonte; e nel "€™61 si laurea in legge a Modena. Nel "€™64 ritorna a Padova, dove fa parte del "€œComitato Segreto veneto"€ per la liberazione dell'€™Austria.In questo periodo istituisce con Emilio Morpugno una scuola serale per il popolo; fonda il periodico "€œIl Comune"€ , bimestrale e poi settimanale, con celati intenti risorgimentali.
Poeta sullo stile di Giovanni Prati, al quale si lega per profonda stima e devota amicizia, è anche traduttore eccellente di Lucrezio.
Numerose le sue pubblicazioni su problemi sociali ed economici, ma anche su argomenti d"€™arte e di letteratura con particolare riguardo all'€™epigrafia.
Nel "€™74 è deputato del Collegio di Montebelluna. In seguito alla caduta della destra storica si ritira dalla vita parlamentare per dedicarsi ad una intensa opera di amministrazione comunale.
Nell"€™81 è sindaco di Padova, carica che lascerà  nell'€™85 per ragioni di salute. Moltissime le sue benemerenze, ma su tutte emerge quella del salvataggio della Cappella degli Scrovegni e dei resti dell'€™Arena Romana.
Nella vita famigliare fu provato dalla morte prematuradella moglie contagiata dal morbillo curando i figlioletti, e da quella di tre figli, di cui uno a diciotto anni, che ha voluto assistere come infermiere durante tutta la lunga sofferenza.
Si spegne il 22 ottobre 1888, dopo dolorosissima malattia.


Pietro Galletto, nato a Treviso nel 1929, si trasferisce a Padova nel 1938, dove compie tutti i suoi studi. Unita alla professione di medico ha coltivato la passione per la narrativa e per la storia. La sua produzione letteraria di narratore è stata studiata in sede universitaria con una tesi "la civiltà  rurale veneta nella narrativa di Pietro Galletto".
Le sue opere:
"Mio Padre", 1963
"Il Dono di Brunella", 1965
"La Firma", Romanzo storico e di costume, 1977
"La Ruota", Romanzo storico e di costume, Premio nazionale "Vittoria Quarenghi" 1986, ex aequo con "La Città  della Gioia" di Dominique La Pierre, 1984
"Soldi o Acquasanta?", Premio Nazionale dei Giovani Costantino Pavan, 1992, 1989
"Galantuomini Padovani dell'€™Ottocento", 1992
"Come lo Scricciolo", Racconti brevi, 1994
"I Due Ritorni", Romanzo storico 1919-1945, 1995
"Fine e Rinascita della Repubblica di San Marco (1797-1848)", 1997
"Alberto Cavalletto (1813-1897)", Una vita per la Venezia e l"€™Italia, 1997
"Antonio Tolomei", Biografia a ricordo della sua opera a salvezza del Giotto degli Scrovegni, 1998
"La Vita di Daniele Manin e l"€™Epopea veneziana del 1848-49", 1999
"La Resistenza in Italia e nel Veneto", 2000
"Dai Comuni Medievali alla Repubblica Italiana", 2001

Letture da Etty Hillesum

Letture da Etty Hillesum



Nell'ambito delle manifestazioni per la "Memoria" verrà  ricordata Etty Hillesum, giovane ebrea olandese uccisa dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz. Nel suo diario emerge la forza del principio della tolleranza che era in lei fortissimamente radicato; ci si immerge nell'intimità  di Etty, quella stessa intimità  che lei considerà  le parte più importante e che lei associa alla Divinità  stessa.


Etty Hillesum nasce il 15 gennaio 1914 a Middelburg, Olanda.
Il padre, Louis Hillesum, ebreo laico, è un insegnante di lingue classiche; la madre, Rebecca Bernstein, era fuggita dalla Russia per scampare ai pogrom antiebraici.
Ha due fratelli: Mischa, uno dei maggiori pianisti olandesi di quegli anni, e Jaap, medico.
A 18 anni, terminata la scuola superiore, Etty si trasferisce ad Amsterdam; si laurea in Giurisprudenza e si iscrive alla facoltà  di Lingue Slave.
Per guadagnare qualche soldo da lezioni di russo, e si trasferisce subito prima della guerra da Han Wegerif, un commercialista vedovo di 62 anni, con il compito di gestire per lui la casa in cui abitavano 5 persone.
Tra Han e Etty nasce presto una relazione sentimentale.
Nel febbraio del 1941 Etty conosce Julius Spier, il fondatore di una nuova disciplina di psicoterapia, la psico-chirologia. Spier appartiene alla scuola di Carl Gustav Jung, diventa suo terapeuta, e molto probabilmente è lui che la spinge ad iniziare il suo"€œdiario"€.
Etty diventa sua assistente e in seguito sua amante e compagna intellettuale.
Lettrice raffinata di Rilke, il suo poeta preferito, così come della letteratura russa, dei mistici, di S. Agostino come del Corano, o del Tao The King o dell'€™antroposofo Rudolf Steiner e della Bibbia, Etty, scrive non solo come terapia, come lavoro introspettivo, ma anche come esercizio letterario, e successivamente come necessità  di lasciare memoria.Ebrea laica, vive in modo coerente sia un percorso psicologico d"€™introspezione profonda, sia un particolare percorso spirituale. La sua fede ha un respiro di libertà  che va al di là  della rigidità  di ogni chiesa. Etty segue un cammino assolutamente personale, si rivolge a Dio come a se stessa: -.... e questo me stessa - scrive nel suo Diario "€“ la parte più profonda e ricca di me in cui riposo, io la chiamo "€œDio"€.-

Nel periodo in cui Etty comincia a scrivere l"€™Olanda è sempre più stretta nella morsa del Terrore tedesco. I nazisti inaspriscono la repressione contro gli ebrei e cercano di trasferirli tutti a Westerbork, un campo di smistamento nella zona orientale dei Paesi Bassi, non lontano dal confine con la Germania.
Westerbork non è un campo di sterminio, ma di fatto è l"€™ultima tappa prima di Auschwitz.
Il 15 luglio 1942, grazie all'€™interessamento di alcuni amici, Etty trova lavoro come dattilografa in una delle sezioni del Consiglio Ebraico che ha sede in città . Questo lavoro la esenta dall'€™internamento a Westerbork. Ma, qualche settimana dopo essere stata assunta, è lei a chiedere di essere trasferita a Westerbork , in qualità  di "€œ assistente sociale; arriva al campo proprio nel momento in cui iniziano le deportazioni ad Auschwitz.
Il raggiungimento dell'€™obiettivo finale dei nazisti è : trasferire tutti gli ebrei nei campi di sterminio in Polonia senza eccessivi intoppi; e questo dipende anche, in buona parte, dalla collaborazione del Consiglio Ebraico.
Il Consiglio Ebraico è costituito da venti ebrei di elevata condizione sociale che hanno alle loro dipendenze diverse centinaia di funzionari. Questa organizzazione é nata dietro pressione dei tedeschi e fa da cuscinetto tra i nazisti e la massa degli ebrei.
Il Consiglio, mediante qualche trattativa, si illudeva di poter salvare gli ebrei dal peggio, in questo modo, invece, si trasforma in un"€™arma sottile nelle mani dei nazisti.
Ognuno cerca disperatamente di restare a Westerbork il più a lungo possibile. Ma a poco a poco scompaiono quasi tutti, compresi i membri del Consiglio Ebraico.
Dall'€™agosto del 42 fino al settembre del 43 Etty rimane a Westerbork e lavora all'€™ospedale locale; in quanto membro del consiglio Ebraico ha un permesso di viaggio che le consente di tornare di tanto in tanto ad Amsterdam per fare rifornimento di materiale sanitario e per portare notizie alle famiglie degli internati.
In questo periodo in cui le è ancora concesso di viaggiare, respinge ogni tentativo dei suoi amici di Amsterdam di procurarle un nascondiglio sicuro, e quando dopo il giugno del 43 non le è più possibile lasciare il campo, rifiuta qualsiasi proposta di aiuto per fuggire.
Il 7 settembre 1943 Etty, suo padre, sua madre e Mischa vengono caricati sul treno dei deportati; moriranno tutti ad Auschwitz .
Etty muore nel novembre del 1943.

"€œ...se anche non rimanesse che un solo tedesco decente, quest"€™unico tedesco meriterebbe di essere difeso contro quella banda di barbari, e grazie a lui non si avrebbe il diritto di riversare il proprio odio su un popolo intero."€
15 marzo 1941 "€œ Diario 1941-1942"€

"€œ Se noi salveremo i nostri corpi e basta dai campi di prigionia, dovunque essi siano, sarà  troppo poco. Non si tratta infatti di conservare questa vita a ogni costo, ma di come la si conserva. A volte penso che ogni situazione, buona o cattiva, possa arricchire l"€™uomo di nuove prospettive. E se noi abbandoniamo al loro destino i duri fatti che dobbiamo irrevocabilmente affrontare - se non li ospitiamo nelle nostre teste e nei nostri cuori, per farli decantare e divenire fattori di crescita e di comprensione -, allora non siamo una generazione vitale."€
Dicembre 1942 dalle "€œ Lettere 1942-1943 "€

Film su Giacomo Turra

Film su Giacomo Turra


Mercoledì 17 marzo verrà  priettato gratuitamente presso il Multisala Pio X il film "Giustizia nel Tempo di Guerra" per ricordare la figura di Giacomo Turra, studente di Padova morto in Colombia nove anni fa. Sulle cause del decesso non è ancora stata fatta luce e questo film vuole evitare che il caso venga dimenticato, di modo che venga al più presto fatta giustizia.

Settembre 1995, Giacomo Turra, un ragazzo di Padova muore a Cartagena de Indias in Colombia. Il caso viene archiviato come overdose da cocaina, ma prove e autopsia rivelano un"€™altra storia: Giacomo Turra è stato brutalmente ucciso da 5 poliziotti. Giacomo Turra,24 anni, era un poeta e uno studente di antropolgia. Si trovava in Colombia per studiare le popolazione indigene della Sierra Nevada di Santa Marta. La complessa realtà  della Colombia viene osservata e commentata dalle poesie di Giacomo, dalla tenace lotta della famiglia Turra e dalla ricerca senza tempo di una vita pacifica e spirituale degli indios della Sierra Nevada.

La tragedia di Giacomo diventa l"€™inizio di un viaggio attraverso la Colombia: ̀lvaro Uribe, l"€™attuale presidente del paese, in connessione con gruppi paramilitari, promuove un nuovo modello di stato di polizia, la Guerra di più di 50 anni fra paramilitari e guerriglia sembra non aver fine. Nel tempo di guerra, come i Colombiani sanno troppo bene, la vita umana è solo il prezzo della vittoria. Giacomo Turra è soltanto uno delle molte persone ammazzate in Colombia dalla polizia e dall'€™esercito, ma forse è l"€™unico ad aver sopravvissuto l"€™anonimato. Ancora oggi, 8 anni dopo, giustizia non è ancora stata fatta.
Il film è il frutto di tre anni di lavoro del regista Fabrizio Lazzaretti e del produttore Vanni Gandolfo. Incredibilmente è stata possibile una co-produzione a livello internazionale che ha messo insieme alcuni dei più grossi broadcasters europei, tra cui la BBC, la Rai, ZDF (Germania), ARTE (Francia e Germania), Tv Ontario (Canada) ed ha ottenuto il supporto del Programma Media dell'€™Unione Europea (sia per lo sviluppo che per la distribuzione), nonché un prestigioso supporto del Sundance Institute

Fabrizio Lazzaretti: nato a Roma nel 1966. Dal 1986 al 1994 ha lavorato come cameraman free-lance a Londra, New York e Italia. Dal 1995 ha diretto e prodotto vari documentari in differenti paesi quali Syria, Iraq, Vietnam, Afghanistan. Il suo documentario Jung- in the land of the Mujaheddin co-diretto con Alberto Vendemmiati ha vinto diversi premi internazionali incluso il Silver Wolf all'€™ IDFA (International Documentary Festival Amsterdam) 2000. Ha diretto 16 episodi di giornalismo investigativo per Report. Fra 2001 e il 2003 ha diretto Afghanistan 1380, Socialmente Pericolosi e Giustizia - nel tempo di guerra.
I suoi film sono stati trasmessi dalle più importanti reti televisive internazionali fra cui BBC, PBS, HBO; RAI, ARTE, ZDF ed altre. Attualmente sta lavorando a due progetti di fiction e ad un nuovo documentario sulla realtà  italiana.

Vanni Gandolfo: nato a Padova nel 1974. Dal 1998 ha lavorato a Roma come produttore e produttore esecutivo per varie società  di produzione tra cui VIDEA Documentary e Doclab Productions. Negli ultimi anni ha prodotto vari documentari per le principali reti televisive nazionali e internazionali fra le quali BBC, ARTE, ZDF, NATIONAL GEOGRAPHIC CHANNEL INTERNATIONAL; TELE+, CANAL+ e RAI CINEMA. Tra i documentari prodotti:
- Giustizia "€“ nel tempo di guerra, regia di Fabrizio Lazzaretti;
- Tra Genova e Fez, regia di Vincenzo Mancuso;
- Capitali Coraggiosi, regia di Andrea Prandstraller;
- Ferie, regia di Gianfranco Pannone (57° Mostra Internazionale d"€™arte cinematografica di Venezia "€“ selezione ufficiale);
- Sogni-punto-com, regia di Daniele Cini.
- Gli Italiani e... , regia di Gianfranco Pannone, Andrea Prandstraller, Stefano Missino.

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