Sabato in Musica

Sabato in Musica

I Musici Patavini riprongono anche per il 2005 una serie di appuntamenti primaverili con la musica: dalla classica al Jazz, all'emozionante viaggio nella musica greca. Ogni sabato del mese di aprile, presso lo Studio Teologico della Basilica del Santo, si alterneranno ensemble musicali con programmi di tutto rispetto.

Da sabato 9 aprile 2005 a sabato 30 aprile 2005
Inizio ore 17.30
Studio Teologico della Basilica del Santo
Ingresso gratuito

PROGRAMMA:

Sabato 9 aprile 2005, ore 17.30

Ensemble "€œI Musici Patavini"€
Matteo Mignolli (flauto traverso)
Andrea Giacometti (violio)
Davide Toso (viola)
Valentina Todesco (violoncello)

Musiche di Boccherini, Mozart, Pleyel

Sabato 16 aprile, ore 17.30
I Parathinalos
Thenis Mavros (voce e chitarra)
Giulio Baraldi (viola)

Un emozionante viaggio nella musica greca

Sabato 23 aprile, ore 17.30

Duo Mignolli-Monetti
Matteo Mignolli (flauto traverso)
Lucio Monetti (chitarra)

Musiche di Loeillet, Vivaldi, Villa-Lobos, Piazzolla

Sabato 30 aprile, ore 17.30

Quartetto Yanis
David Mazzacan (violino)
Valentino Favotto (pianoforte)
Francesco Piovan (contrabbasso)
Alessandro Pavan (percussioni)

Una "€œmusica di confine"€ per un concerto dal classico al jazz

Ingresso gratuito


Informazioni:

I MUSICI PATAVINI
C.so Vittorio Emanuele II, 116 "€“ 35100 Padova
Tel e Fax: ++39 49 8803290
e-mail: imusicipatavini@libero.it


ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E SPETTACOLI
SERVIZIO MANIFESTAZIONI E SPETTACOLI
Vicolo Pedrocchi, 11 "€“ Padova
Tel. ++39 49 8205607 "€“ 5611 - 5619
e-mail: comunepadovamanifestazioni@comune.padova.it
Sito Internet: padovacultura.padovanet.it

Sabato in Musica

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I Musici Patavini riprongono anche per il 2005 una serie di appuntamenti primaverili con la musica: dalla classica al Jazz, all'emozionante viaggio nella musica greca. Ogni sabato del mese di aprile, presso lo Studio Teologico della Basilica del Santo, si alterneranno ensemble musicali con programmi di tutto rispetto.

Da sabato 9 aprile 2005 a sabato 30 aprile 2005
Inizio ore 17.30
Studio Teologico della Basilica del Santo
Ingresso gratuito

PROGRAMMA:

Sabato 9 aprile 2005, ore 17.30

Ensemble "€œI Musici Patavini"€
Matteo Mignolli (flauto traverso)
Andrea Giacometti (violio)
Davide Toso (viola)
Valentina Todesco (violoncello)

Musiche di Boccherini, Mozart, Pleyel

Sabato 16 aprile, ore 17.30
I Parathinalos
Thenis Mavros (voce e chitarra)
Giulio Baraldi (viola)

Un emozionante viaggio nella musica greca

Sabato 23 aprile, ore 17.30

Duo Mignolli-Monetti
Matteo Mignolli (flauto traverso)
Lucio Monetti (chitarra)

Musiche di Loeillet, Vivaldi, Villa-Lobos, Piazzolla

Sabato 30 aprile, ore 17.30

Quartetto Yanis
David Mazzacan (violino)
Valentino Favotto (pianoforte)
Francesco Piovan (contrabbasso)
Alessandro Pavan (percussioni)

Una "€œmusica di confine"€ per un concerto dal classico al jazz

Ingresso gratuito


Informazioni:

I MUSICI PATAVINI
C.so Vittorio Emanuele II, 116 "€“ 35100 Padova
Tel e Fax: ++39 49 8803290
e-mail: imusicipatavini@libero.it


ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E SPETTACOLI
SERVIZIO MANIFESTAZIONI E SPETTACOLI
Vicolo Pedrocchi, 11 "€“ Padova
Tel. ++39 49 8205607 "€“ 5611 - 5619
e-mail: comunepadovamanifestazioni@comune.padova.it
Sito Internet: padovacultura.padovanet.it

Spettacoli del Laboratorio Artaud

Spettacoli del Laboratorio Artaud


Intra moenia.Tra il sacro e il mito, ierofania perduta della tragedia greca

Spettacolo
Antigone Symparanekromenoi

Symparanekromenoi, un"€™espressione della Lettera agli Ebrei e una citazione del Dialogo dei Morti di Luciano combinano una parola artefatta e lievemente sgrammaticata, che una possibile traduzione renderebbe "€œfratelli nella morte e compagni nella sepoltura"€. La vita nella morte. Un diritto che Antigone si assume e difende; che fa di lei una fuorilegge, un essere fuori dall'€™ordine del mondo, una pericolosa ragazza in antitesi con l"€™autorità  selettiva rappresentata dallo stato-Creonte. Che reagisce opponendo la legge all'€™azione individuale. E alla stessa aggiunge la punizione, quando non coincide con la norma razionale.

Spettacolo
Medeia eadem mutata resurgo
(liturgia per 14 spettatori)

L"€™odissea di una donna. Un"€™odissea che la conduce al crimine estremo; uccidere i figli, un gesto che equivale a rinnegarsi come madre di figli che appartengono simbolicamente solo al padre. Una donna che non può pensare la sua genìa fuori dalla reciprocità  emotiva e sensuale, fuori dalla propria affettività . Maga e straniera, contraddittoria e consapevole, combattuta e responsabile, Medea si definisce soprattutto per disappartenenza e autonomia, e il suo scandalo si lega alla sua devianza individuale. E"€™ l"€™espressione di un Io isolato che non appartiene a nessuna storia e sembra appartenere alla nostra, contemporanea, per particolari affinità .


Spettacolo
Atrides_̀naxandron_E alla luce del lupo ritornano

L"€™ultima produzione della nostra trilogia greca. La prima parte dell'€™Orestea di Eschilo. L'indissolubile legame fra la violenza e il tragico nel teatro greco ha sommato in sé dei termini che si sostanziano vicendevolmente, l'uno non potendo esistere senza l'altro. La saga degli Atridi, legata alla città  di Micene, è funestata da una catena luttuosa fra le più impressionanti: si tratta, a leggere le vicende in chiave razionalistica, di efferate lotte per il potere, per la sua conquista e il suo ancor più arduo mantenimento; racconto, materia narrativa fatta del ricordo di un'epoca lontana, passata alla leggenda e filtrata infine all'epoca storica ammantata da una violenza inaudita. I nostri giorni.

Spettacoli del Laboratorio Artaud

Spettacoli del Laboratorio Artaud


Intra moenia.Tra il sacro e il mito, ierofania perduta della tragedia greca

Spettacolo
Antigone Symparanekromenoi

Symparanekromenoi, un"€™espressione della Lettera agli Ebrei e una citazione del Dialogo dei Morti di Luciano combinano una parola artefatta e lievemente sgrammaticata, che una possibile traduzione renderebbe "€œfratelli nella morte e compagni nella sepoltura"€. La vita nella morte. Un diritto che Antigone si assume e difende; che fa di lei una fuorilegge, un essere fuori dall'€™ordine del mondo, una pericolosa ragazza in antitesi con l"€™autorità  selettiva rappresentata dallo stato-Creonte. Che reagisce opponendo la legge all'€™azione individuale. E alla stessa aggiunge la punizione, quando non coincide con la norma razionale.

Spettacolo
Medeia eadem mutata resurgo
(liturgia per 14 spettatori)

L"€™odissea di una donna. Un"€™odissea che la conduce al crimine estremo; uccidere i figli, un gesto che equivale a rinnegarsi come madre di figli che appartengono simbolicamente solo al padre. Una donna che non può pensare la sua genìa fuori dalla reciprocità  emotiva e sensuale, fuori dalla propria affettività . Maga e straniera, contraddittoria e consapevole, combattuta e responsabile, Medea si definisce soprattutto per disappartenenza e autonomia, e il suo scandalo si lega alla sua devianza individuale. E"€™ l"€™espressione di un Io isolato che non appartiene a nessuna storia e sembra appartenere alla nostra, contemporanea, per particolari affinità .


Spettacolo
Atrides_̀naxandron_E alla luce del lupo ritornano

L"€™ultima produzione della nostra trilogia greca. La prima parte dell'€™Orestea di Eschilo. L'indissolubile legame fra la violenza e il tragico nel teatro greco ha sommato in sé dei termini che si sostanziano vicendevolmente, l'uno non potendo esistere senza l'altro. La saga degli Atridi, legata alla città  di Micene, è funestata da una catena luttuosa fra le più impressionanti: si tratta, a leggere le vicende in chiave razionalistica, di efferate lotte per il potere, per la sua conquista e il suo ancor più arduo mantenimento; racconto, materia narrativa fatta del ricordo di un'epoca lontana, passata alla leggenda e filtrata infine all'epoca storica ammantata da una violenza inaudita. I nostri giorni.

Spettacolo: "Dalla Prima all'Ultima"

Spettacolo: "Dalla Prima all'Ultima"


A cura di: Teatro Continuo

In scena: Luciana Roma, Erica Taffara, Gianni Bozza, Andrea Barettoni, Iris Bianco
Musiche: Alessandro Gadaleta Ensemble
Installazioni sceniche e luci: Teatrocontinuo
Drammaturgia e regia: Nin Scolari

Abbiamo da poco iniziato a camminare nel terzo millennio e lo scenario mondiale si presenta caratterizzato globalmente dalla presenza diffusa di guerre.
La guerra spiazza, disorienta, sposta le coordinate del vivere sociale e civile: in guerra si può uccidere (colpevoli e innocenti), in guerra si può distruggere (obiettivi pericolosi e innocui), in guerra ci si appropria di cose altrui, si priva l"€™uomo della libertà , si potenzia il concetto di nemico; in questo modo la guerra snatura l"€™uomo e legittima ciò che è avverso alla vita.
Abbiamo voluto collocare lo spettacolo nel Bastione Impossibile, conosciuto anche per l"€™episodio legato ai bombardamenti dell'€™ultima guerra, e creare una serata unica unendo il tema e la storia del Bastione Impossibile, che verrà  raccontata dagli esperti del Comitato Mura con una visita al bastione stesso allestito per l"€™occasione dall'€™artista visivo gallese Alan Rogers.
Lo spettacolo Dalla Prima all'€™Ultima prende in esame gli effetti della guerra dalla prima, la guerra di Troia che ha dato inizio alla civiltà  occidentale, all'€™ultima la guerra dichiarata all'€™Iraq allo scopo di costruire partecipazione collettiva alla riflessione sulla dicotomia tra la guerra vissuta come realtà  virtuale e la sua drammatica realtà .

Spettacolo: "Dalla Prima all'Ultima"

Spettacolo: "Dalla Prima all'Ultima"


A cura di: Teatro Continuo

In scena: Luciana Roma, Erica Taffara, Gianni Bozza, Andrea Barettoni, Iris Bianco
Musiche: Alessandro Gadaleta Ensemble
Installazioni sceniche e luci: Teatrocontinuo
Drammaturgia e regia: Nin Scolari

Abbiamo da poco iniziato a camminare nel terzo millennio e lo scenario mondiale si presenta caratterizzato globalmente dalla presenza diffusa di guerre.
La guerra spiazza, disorienta, sposta le coordinate del vivere sociale e civile: in guerra si può uccidere (colpevoli e innocenti), in guerra si può distruggere (obiettivi pericolosi e innocui), in guerra ci si appropria di cose altrui, si priva l"€™uomo della libertà , si potenzia il concetto di nemico; in questo modo la guerra snatura l"€™uomo e legittima ciò che è avverso alla vita.
Abbiamo voluto collocare lo spettacolo nel Bastione Impossibile, conosciuto anche per l"€™episodio legato ai bombardamenti dell'€™ultima guerra, e creare una serata unica unendo il tema e la storia del Bastione Impossibile, che verrà  raccontata dagli esperti del Comitato Mura con una visita al bastione stesso allestito per l"€™occasione dall'€™artista visivo gallese Alan Rogers.
Lo spettacolo Dalla Prima all'€™Ultima prende in esame gli effetti della guerra dalla prima, la guerra di Troia che ha dato inizio alla civiltà  occidentale, all'€™ultima la guerra dichiarata all'€™Iraq allo scopo di costruire partecipazione collettiva alla riflessione sulla dicotomia tra la guerra vissuta come realtà  virtuale e la sua drammatica realtà .

Spettacolo: "Carrilon Satie"

Spettacolo: "Carrilon Satie"


A cura di: Teatro la Giudecca

Regia: Gaia Silvestrini
Interpreti: Carla Stella, Gaia Silvestrini, Davide Tardivo
Costumi: Giovanna Fiorentini
Preparazione attori: Carla Stella
Violino: Michela Furin
Realizzazione video: Matteo Murru


Lo spettacolo è un gioco scenico sul teatro e sul linguaggio cinematografico. Costruisce diverse linee sceniche: in primo piano il contrappunto tra la spregiudicatezza di una donna di mondo, la "€œDonna in Nero"€, e l"€™educazione spigolosa di una "€œcandida"€ signorina per bene, la "€œDonna in Bianco"€; sullo sfondo le immagini erotiche proiettate dalla Lanterna Magica. Il lanternista è uomo elegante e seduttore, creatore del congegno scenico nel quale si muovono le due figure femminili, che paiono le sue bambole, automi di un gigante "€œcarillon teatrale"€. Tra le tre figure azioni, dialoghi e proiezioni tessono ambigue relazioni: accennate, raccontate per allusioni, lasciate aperte a diverse letture di una vicenda che lo spettatore dovrà  immaginare e costruire da sé.
Bambole, burattini, metafore dell'€™attore nella scena dell'€™Ottocento e al tempo stesso parodia di una società  borghese svuotata di valori, che realizza nella propria esteriorità  formale i residui di riti e modelli sociali privi di senso. L"€™ambiente è un salotto borghese, il tè alle cinque, le letture edificanti, ...e una lanterna magica che proietta immagini da "€œSerata Nera"€: clandestini ritratti di donne svestite in bianco e nero.

Spettacolo: "Carrilon Satie"

Spettacolo: "Carrilon Satie"


A cura di: Teatro la Giudecca

Regia: Gaia Silvestrini
Interpreti: Carla Stella, Gaia Silvestrini, Davide Tardivo
Costumi: Giovanna Fiorentini
Preparazione attori: Carla Stella
Violino: Michela Furin
Realizzazione video: Matteo Murru


Lo spettacolo è un gioco scenico sul teatro e sul linguaggio cinematografico. Costruisce diverse linee sceniche: in primo piano il contrappunto tra la spregiudicatezza di una donna di mondo, la "€œDonna in Nero"€, e l"€™educazione spigolosa di una "€œcandida"€ signorina per bene, la "€œDonna in Bianco"€; sullo sfondo le immagini erotiche proiettate dalla Lanterna Magica. Il lanternista è uomo elegante e seduttore, creatore del congegno scenico nel quale si muovono le due figure femminili, che paiono le sue bambole, automi di un gigante "€œcarillon teatrale"€. Tra le tre figure azioni, dialoghi e proiezioni tessono ambigue relazioni: accennate, raccontate per allusioni, lasciate aperte a diverse letture di una vicenda che lo spettatore dovrà  immaginare e costruire da sé.
Bambole, burattini, metafore dell'€™attore nella scena dell'€™Ottocento e al tempo stesso parodia di una società  borghese svuotata di valori, che realizza nella propria esteriorità  formale i residui di riti e modelli sociali privi di senso. L"€™ambiente è un salotto borghese, il tè alle cinque, le letture edificanti, ...e una lanterna magica che proietta immagini da "€œSerata Nera"€: clandestini ritratti di donne svestite in bianco e nero.

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"


A cura di: Abracalam

Progetto di promozione socio-teatrale


Performance
L"€™acqua a fuoco

La performance, in collaborazione con l"€™associazione Amnesia, mescola immagini, corpi e voci, seguendo il corso del fiume Bacchiglione. Dalle risorgive di Dueville a Padova. Ma il Bacchiglione prosegue, e con i canali di Battaglia e di Cagnola costituisce, fin la seconda metà  del XII secolo, la via fluviale più frequentata dai mercanti dell'€™entroterra per raggiungere le lagune e Venezia: dal vasto bacino antistante il ponte del Bassanello partivano i burci per raggiungere Chioggia e il mare...


Performance
Tremila anni di tracce d"€™acqua

La seconda performance, si svolge in collaborazione con il MAAAP (Museo Archeologico Ambientale delle Acque del Padovano). Scorreranno acque mitologiche e metropolitane, medioevali e moderne, dolci e salate, corrotte e incontaminate, l"€™azione di voci e corpi evocherà  personaggi, amori, paesaggi, episodi che, con l"€™acqua grande fonte di ispirazione, sono stati descritti da poeti e scrittori di ogni epoca e nazionalità .


Performance
Sora Acqua
(il teatro e le acque)

Regia: Roberto Caruso
Coreografie: Cristina Minoja
Con: Marco Avventi, Amanda Berbellini, Anna Cappotto, Erica Cecchinato, Chiara Minoja, Serenella Pegoraro, Michela Rampazzo, David Remondini
e con le allieve del laboratorio di danza contemporanea della Union Vigonza



Fonte di vita insostituibile, fonte di civiltà , fonte "€œpretiosa et casta"€ e simbolo di spiritualità ,
Sorella Acqua è oggi tra le vittime più martoriate di un inquinamento progressivo che in molte parti del mondo raggiunge livelli catastrofici.
Sora Acqua e un invito a riflettere sul rispetto dell'€™ambiente: uno dei nodi cruciali con cui, oggi,
si può misurare il grado di civiltà  di una comunità .


In terra veneta, più che in ogni altra, le vie d"€™acqua costituiscono l"€™anima del paesaggio e della civiltà  ... così adacquata da fiumi (...) che niuno villesco borgo s"€™allontana da essi più di cinque miglia"€.(da: Ortelio, Teatro del Mondo, Anversa, 1612).

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"


A cura di: Abracalam

Progetto di promozione socio-teatrale


Performance
L"€™acqua a fuoco

La performance, in collaborazione con l"€™associazione Amnesia, mescola immagini, corpi e voci, seguendo il corso del fiume Bacchiglione. Dalle risorgive di Dueville a Padova. Ma il Bacchiglione prosegue, e con i canali di Battaglia e di Cagnola costituisce, fin la seconda metà  del XII secolo, la via fluviale più frequentata dai mercanti dell'€™entroterra per raggiungere le lagune e Venezia: dal vasto bacino antistante il ponte del Bassanello partivano i burci per raggiungere Chioggia e il mare...


Performance
Tremila anni di tracce d"€™acqua

La seconda performance, si svolge in collaborazione con il MAAAP (Museo Archeologico Ambientale delle Acque del Padovano). Scorreranno acque mitologiche e metropolitane, medioevali e moderne, dolci e salate, corrotte e incontaminate, l"€™azione di voci e corpi evocherà  personaggi, amori, paesaggi, episodi che, con l"€™acqua grande fonte di ispirazione, sono stati descritti da poeti e scrittori di ogni epoca e nazionalità .


Performance
Sora Acqua
(il teatro e le acque)

Regia: Roberto Caruso
Coreografie: Cristina Minoja
Con: Marco Avventi, Amanda Berbellini, Anna Cappotto, Erica Cecchinato, Chiara Minoja, Serenella Pegoraro, Michela Rampazzo, David Remondini
e con le allieve del laboratorio di danza contemporanea della Union Vigonza



Fonte di vita insostituibile, fonte di civiltà , fonte "€œpretiosa et casta"€ e simbolo di spiritualità ,
Sorella Acqua è oggi tra le vittime più martoriate di un inquinamento progressivo che in molte parti del mondo raggiunge livelli catastrofici.
Sora Acqua e un invito a riflettere sul rispetto dell'€™ambiente: uno dei nodi cruciali con cui, oggi,
si può misurare il grado di civiltà  di una comunità .


In terra veneta, più che in ogni altra, le vie d"€™acqua costituiscono l"€™anima del paesaggio e della civiltà  ... così adacquata da fiumi (...) che niuno villesco borgo s"€™allontana da essi più di cinque miglia"€.(da: Ortelio, Teatro del Mondo, Anversa, 1612).

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