Gianni Biondillo

Gianni Biondillo

Gianni Biondillo, 38 anni, architetto milanese, autore di testi televisivi e cinematografici, dopo il successo del suo primo volume "Per cosa si uccide" (Guanda Editore), presenta il secondo romanzo incentrato sulla figura dell'ispettore di polizia Ferraro ambientato a Milano.



"Con la motre nel cuore"
Chi ha sparato all'ispettore capo Lanza del commissariato di Quarto Oggiaro? L'ispettore Michele Ferraro è alle prese con uno dei più difficili casi che gli siano mai capitati. Perché, in quella periferia milanese dove tutti si conoscono e dove è quasi impossibile distinguere gli innocenti dai colpevoli, sta succedendo qualcosa di grosso. Cosa c'è dietro? Che parte ha il Baffo, un sognatore finito a fare il barbone? E che strani intrecci si sono formati tra le mafie pugliesi, calabresi e slave? Ferraro indaga, facendo quotidianamente i conti con i suoi malumori, con l'ennesimo tentativo di prendere una laurea, e con il popolo minuto di una città  raccontata con durezza sarcastica e simpatia contagiosa.

Gianni Biondillo

Gianni Biondillo

Gianni Biondillo, 38 anni, architetto milanese, autore di testi televisivi e cinematografici, dopo il successo del suo primo volume "Per cosa si uccide" (Guanda Editore), presenta il secondo romanzo incentrato sulla figura dell'ispettore di polizia Ferraro ambientato a Milano.



"Con la motre nel cuore"
Chi ha sparato all'ispettore capo Lanza del commissariato di Quarto Oggiaro? L'ispettore Michele Ferraro è alle prese con uno dei più difficili casi che gli siano mai capitati. Perché, in quella periferia milanese dove tutti si conoscono e dove è quasi impossibile distinguere gli innocenti dai colpevoli, sta succedendo qualcosa di grosso. Cosa c'è dietro? Che parte ha il Baffo, un sognatore finito a fare il barbone? E che strani intrecci si sono formati tra le mafie pugliesi, calabresi e slave? Ferraro indaga, facendo quotidianamente i conti con i suoi malumori, con l'ennesimo tentativo di prendere una laurea, e con il popolo minuto di una città  raccontata con durezza sarcastica e simpatia contagiosa.

Benny Lamonica Quintet

Benny Lamonica Quintet

Benny Lamonica, già  noto per la direzione della Royal Big Band, si propone con un quintetto di spicco affiancato da musicisti di prestigio con i quali canterà  i più famosi standard americani di Porter, Rodger, ecc. resi celebri dalle interpretazioni del grande Frank Sinatra e si esibirà  al trombone eseguendo alcuni brani di J.J.Johnson e Miles Davis duettando con l'altro trombonista Beppe Calamosca.

I suoi musicisti sono: Danilo Memoli, grande pianista del quartetto stabile di Steve Grossmann; Beppe Calamosca, trombonista che fa parte dell'organico di importanti orchestre come la Royal Big Band e la Gershwin Jazz Orchestra nonché del gruppo di Carla Bley; Franco Testa, contrabbassista molto noto nel jazz e anche nella musica leggera vantando collaborazioni con i più grandi artisti italiani come Eros Ramazzotti, Fiorella Mannoia, Ivano Fossati, Adriano Celentano; e Mauro Beggio, batterista che non ha bisogno di presentazioni, conosciuto per le performance con Enrico Rava e con il trio GTB (Gibellini, Tavolazzi, Beggio).

Benny Lamonica - voce, trombone
Beppe Calamosca - trombone
Danilo Memoli - pianoforte
Franco Testa - contrabbasso
Mauro Beggio - batteria

Benny Lamonica Quintet

Benny Lamonica Quintet

Benny Lamonica, già  noto per la direzione della Royal Big Band, si propone con un quintetto di spicco affiancato da musicisti di prestigio con i quali canterà  i più famosi standard americani di Porter, Rodger, ecc. resi celebri dalle interpretazioni del grande Frank Sinatra e si esibirà  al trombone eseguendo alcuni brani di J.J.Johnson e Miles Davis duettando con l'altro trombonista Beppe Calamosca.

I suoi musicisti sono: Danilo Memoli, grande pianista del quartetto stabile di Steve Grossmann; Beppe Calamosca, trombonista che fa parte dell'organico di importanti orchestre come la Royal Big Band e la Gershwin Jazz Orchestra nonché del gruppo di Carla Bley; Franco Testa, contrabbassista molto noto nel jazz e anche nella musica leggera vantando collaborazioni con i più grandi artisti italiani come Eros Ramazzotti, Fiorella Mannoia, Ivano Fossati, Adriano Celentano; e Mauro Beggio, batterista che non ha bisogno di presentazioni, conosciuto per le performance con Enrico Rava e con il trio GTB (Gibellini, Tavolazzi, Beggio).

Benny Lamonica - voce, trombone
Beppe Calamosca - trombone
Danilo Memoli - pianoforte
Franco Testa - contrabbasso
Mauro Beggio - batteria

Voci nell'aria: Agosto - Settembre 2004

Voci nell'aria: Agosto - Settembre 2004

Ritorna dopo la pausa estiva al Caffè Pedrocchi la rassegna "Voci nell'aria", che il martedì propone l'esibizione di gruppi vocali, il mercoledì musica e teatro, il venerdì musiche dal mondo e il sabato i caffè-concerto. Inizio ore 21.30.

Programma dal 24 agosto all'11 settembre 2004:

Programma:

Martedì Sera: Gruppi Vocali
Mercoledì Sera: Musica e teatro
Venerdì Sera: Musiche dal mondo
Sabato Sera: caffè-concerto
 

Martedì Sera: Gruppi Vocali


24 agosto 2004
The Real Cheryl Porter Quartet Featuring Vittorio Matteucci:

Vittorio Matteucci (voce), Cheryl Porter (voce), Michele Calgaro (chitarra), Guido Torelli (contrabbasso), Gianni Bertoncini (batteria)

31 agosto 2004
Ska-J, Venice Goes Ska:

Marco Forieri (sax), Luca Toso (sax), Federico Nalesso (trombone), Tommaso Viola (chitarra), Sandro Caparelli (contrabbasso), Cristiano "General" Pastrello (batteria)

7 settembre 2004
Dirty Soul:
Cristian Pescosta (voce), Michele Bonivento (organo hammond), Luca Bortoluzzi (batteria).

 

 

Mercoledì Sera: Musica e Teatro

 


25 agosto 2004
Messieurs Tartare:

con Vasco Mirandola (parole e voce), Giorgio Pavan (musiche, chitarre e plettri), Giancarlo Tombesi (contrabbasso, cori), Matteo Pescarolo (intonarumori, sax clarino, cori), Flavio Costa (fisarmonica, piano tango).

1 settembre 2004
Il passo perfetto:

con Nicola Artuso (voce narrante), Loris Contarini (voce recitante), Paolo Valentini (musiche).

8 settembre 2004
Spazio Gershwin Night

serata di presentazione delle attività  di musica, danza e teatro dello Spazio Gershwin.

 

 

 

 

Venerdì Sera: Musiche dal mondo

 


27 agosto 2004
Ligia Franͧa Quartet

serata dedicata alla musica brasiliana:
Ligia Franͧa (voce), Roberto Taufiq (chitarra), Rubinho Jacob (chitarra), Mauro Martins (batteria, percussioni).

3 settembre 2004
Giancarlo Mellano Compadres

serata dedicata al flamenco:
Giancarlo Mellano (chitarra), Cristiano Lazzarini (chitarra), Frank De Franceschi (percussioni), Manuela Carretta (ballerina).

10 settembre 2004
Carmelo Tartamella Gipsy-Manouche Project
tributo a Django Reinhardt:

Carmelo Tartamella (chitarra solista), Jacopo Delfini (chitarra ritmica),
Carmelo Leotta (contrabbasso), Luca Campioni (violino)

 

 

 

 

Sabato Sera: Caffè-concerto

 


28 agosto 2004
Armomania Duo:

Paolo Valentini (chitarra), Mauro Minazzato (armonica cromatica, voce).

4 settembre 2004
Benetello-De Stefani Duo:

Romano Benetello (fisarmonica), Vanni De Stefani (pianoforte)

11 settembre 2004
Farrington-Caniato Duo:

Alan Farrington (voce), Stefano Caniato (pianoforte)

Informazioni:
Tel.: ++39 049 8073980
Cell.: ++39 3489491132
Caffè Pedrocchi: tel.: ++39 049 8781231.
E-mail: miles.eventi@associazione miles.it
Sito Internet: www.padovajazz.com

Si consiglia la prenotazione.

 

 

 

Voci nell'aria 2004

Voci nell'aria 2004

Ritorna dopo la pausa estiva al Caffè Pedrocchi la rassegna "Voci nell'aria", che il martedì propone l'esibizione di gruppi vocali, il mercoledì musica e teatro, il venerdì musiche dal mondo e il sabato i caffè-concerto. Inizio ore 21.30.

Programma dal 24 agosto all'11 settembre 2004:

Programma:

Martedì Sera: Gruppi Vocali
Mercoledì Sera: Musica e teatro
Venerdì Sera: Musiche dal mondo
Sabato Sera: caffè-concerto

Martedì Sera: Gruppi Vocali


24 agosto 2004
The Real Cheryl Porter Quartet Featuring Vittorio Matteucci:

Vittorio Matteucci (voce), Cheryl Porter (voce), Michele Calgaro (chitarra), Guido Torelli (contrabbasso), Gianni Bertoncini (batteria)

31 agosto 2004
Ska-J, Venice Goes Ska:

Marco Forieri (sax), Luca Toso (sax), Federico Nalesso (trombone), Tommaso Viola (chitarra), Sandro Caparelli (contrabbasso), Cristiano "General" Pastrello (batteria)

7 settembre 2004
Dirty Soul:
Cristian Pescosta (voce), Michele Bonivento (organo hammond), Luca Bortoluzzi (batteria).

Mercoledì Sera: Musica e Teatro



25 agosto 2004
Messieurs Tartare:

con Vasco Mirandola (parole e voce), Giorgio Pavan (musiche, chitarre e plettri), Giancarlo Tombesi (contrabbasso, cori), Matteo Pescarolo (intonarumori, sax clarino, cori), Flavio Costa (fisarmonica, piano tango).

1 settembre 2004
Il passo perfetto:

con Nicola Artuso (voce narrante), Loris Contarini (voce recitante), Paolo Valentini (musiche).

8 settembre 2004
Spazio Gershwin Night

serata di presentazione delle attività  di musica, danza e teatro dello Spazio Gershwin.

Venerdì Sera: Musiche dal mondo



27 agosto 2004
Ligia Franͧa Quartet

serata dedicata alla musica brasiliana:
Ligia Franͧa (voce), Roberto Taufiq (chitarra), Rubinho Jacob (chitarra), Mauro Martins (batteria, percussioni).

3 settembre 2004
Giancarlo Mellano Compadres

serata dedicata al flamenco:
Giancarlo Mellano (chitarra), Cristiano Lazzarini (chitarra), Frank De Franceschi (percussioni), Manuela Carretta (ballerina).

10 settembre 2004
Carmelo Tartamella Gipsy-Manouche Project
tributo a Django Reinhardt:

Carmelo Tartamella (chitarra solista), Jacopo Delfini (chitarra ritmica),
Carmelo Leotta (contrabbasso), Luca Campioni (violino)

Sabato Sera: Caffè-concerto



28 agosto 2004
Armomania Duo:

Paolo Valentini (chitarra), Mauro Minazzato (armonica cromatica, voce).

4 settembre 2004
Benetello-De Stefani Duo:

Romano Benetello (fisarmonica), Vanni De Stefani (pianoforte)

11 settembre 2004
Farrington-Caniato Duo:

Alan Farrington (voce), Stefano Caniato (pianoforte)

Informazioni:
Tel.: ++39 049 8073980
Cell.: ++39 3489491132
Caffè Pedrocchi: tel.: ++39 049 8781231.
E-mail: miles.eventi@associazione miles.it
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Si consiglia la prenotazione.

David Krakauer Klezmer Madness!

David Krakauer Klezmer Madness!

Se c"€™è un artista che può sintetizzare i risultati più alti ottenuti dalla rivalutazione che il klezmer ha goduto dagli anni 90 ad oggi, questo è David Krakauer. Non che la sua attività  si esaurisca in questo ambito, tutt"€™altro; ma la spinta creativa, l"€™energia vitale, il rinnovato linguaggio che Krakauer ha infuso alla musica ebraica dell'€™Europa centrale trapiantata negli Usa è sicuramente notevole.

Dopo la laurea alla Juilliard, dove ha studiato con Leon Russianoff, Krakauer ha approfondito gli studi al Sarah Lawrence College e al Conservatorio di Parigi. Si esibisce sia in ambito jazz che classico contemporaneo, si distingue per una esecuzione particolarmente brillante della "€œSequenza"€ per clarinetto di Luciano Berio. Suona con Itzhak Perlman e John Cage. Negli anni 80, Krakauer sviluppa la conoscenza del klezmer, suona con The Klezmatics, diventa un virtuoso assoluto dello strumento nell'€™ambito dell'€™improvvisazione jazz e dell'€™avanguardia newyorkese, collaborando con tutti i migliori esponenti di quell"€™area. Nelle sue interpretazioni, il klezmer si trasforma, incontra molteplici strutture musicali con cui interagisce, è arrangiato su ritmi rock, funk, dance. Ma il talento di Krakauer continua nel frattempo ad esprimersi in diversi contesti. Suona con la Philadelphia Orchestra, la Brooklyn Philarmonic, e incontra il Kronos Quartet, con cui sviluppa una notevole collaborazione, che si apprezza al meglio nel brano di Osvaldo Golijov "€œThe Dreams and Prayers of Isaac The Blind"€, inciso su Nonesuch. E"€™ richiesto inoltre come solista da diversi gruppi (Tokyo String Quartet, Lark Quartet, i danzatori giapponesi Eiko and Koma, l"€™orchestra sinfonica di Barcellona), nonchè invitato dai festival più prestigiosi. La Zankel Hall, nuovo spazio della Carnegie Hall, lo ha invitato per un programma assieme al pianista Uri Caine, mentre la Biennale Musica di Venezia del 2003 lo ha visto protagonista con il Klezmer Madness! Questa formazione è attiva da una decina d"€™anni, documentata su Label Bleu e Tzadik, presenta un programma di musica coinvolgente, che mette insieme folk, klezmer tradizionale, improvvisazione jazz, repertorio ballabile, fino a qualche arrangiamento hip-hop. Il gruppo è formato da giovani talenti di notevole abilità  e fantasia esecutiva, conta sul magistero percussivo di Michael Sarin, è spronato dal clarinetto incontenibile del leader, anche grande showman.

David Krakauer, clarinetto
SoCalled, samples
Will Holshouser, fisarmonica
Nicki Parrott, basso
Michael Sarin, batteria

David Krakauer Klezmer Madness!

David Krakauer Klezmer Madness!

Se c"€™è un artista che può sintetizzare i risultati più alti ottenuti dalla rivalutazione che il klezmer ha goduto dagli anni 90 ad oggi, questo è David Krakauer. Non che la sua attività  si esaurisca in questo ambito, tutt"€™altro; ma la spinta creativa, l"€™energia vitale, il rinnovato linguaggio che Krakauer ha infuso alla musica ebraica dell'€™Europa centrale trapiantata negli Usa è sicuramente notevole.

Dopo la laurea alla Juilliard, dove ha studiato con Leon Russianoff, Krakauer ha approfondito gli studi al Sarah Lawrence College e al Conservatorio di Parigi. Si esibisce sia in ambito jazz che classico contemporaneo, si distingue per una esecuzione particolarmente brillante della "€œSequenza"€ per clarinetto di Luciano Berio. Suona con Itzhak Perlman e John Cage. Negli anni 80, Krakauer sviluppa la conoscenza del klezmer, suona con The Klezmatics, diventa un virtuoso assoluto dello strumento nell'€™ambito dell'€™improvvisazione jazz e dell'€™avanguardia newyorkese, collaborando con tutti i migliori esponenti di quell"€™area. Nelle sue interpretazioni, il klezmer si trasforma, incontra molteplici strutture musicali con cui interagisce, è arrangiato su ritmi rock, funk, dance. Ma il talento di Krakauer continua nel frattempo ad esprimersi in diversi contesti. Suona con la Philadelphia Orchestra, la Brooklyn Philarmonic, e incontra il Kronos Quartet, con cui sviluppa una notevole collaborazione, che si apprezza al meglio nel brano di Osvaldo Golijov "€œThe Dreams and Prayers of Isaac The Blind"€, inciso su Nonesuch. E"€™ richiesto inoltre come solista da diversi gruppi (Tokyo String Quartet, Lark Quartet, i danzatori giapponesi Eiko and Koma, l"€™orchestra sinfonica di Barcellona), nonchè invitato dai festival più prestigiosi. La Zankel Hall, nuovo spazio della Carnegie Hall, lo ha invitato per un programma assieme al pianista Uri Caine, mentre la Biennale Musica di Venezia del 2003 lo ha visto protagonista con il Klezmer Madness! Questa formazione è attiva da una decina d"€™anni, documentata su Label Bleu e Tzadik, presenta un programma di musica coinvolgente, che mette insieme folk, klezmer tradizionale, improvvisazione jazz, repertorio ballabile, fino a qualche arrangiamento hip-hop. Il gruppo è formato da giovani talenti di notevole abilità  e fantasia esecutiva, conta sul magistero percussivo di Michael Sarin, è spronato dal clarinetto incontenibile del leader, anche grande showman.

David Krakauer, clarinetto
SoCalled, samples
Will Holshouser, fisarmonica
Nicki Parrott, basso
Michael Sarin, batteria

William Parker Quartet

William Parker Quartet

William Parker (1952), bassista, compositore, poeta, è tra i più attivi musicisti afroamericani degli ultimi 30 anni. Impossibile tracciarne un curriculum esauriente, tanti sono gli eventi cui ha partecipato, che ha prodotto, realizzato. La sua formazione è tutta interna alla musica d"€™avanguardia di New York dei primi anni 70.

Parker prende lezioni da Richard Davis, Jimmy Garrison, Wilbur Ware, contrabbassisti celebri, maestri di quella sonorità  "€œnera"€ legata alle musiche di Coltrane, Mingus, Monk, Dolphy, che sono le traiettorie centrali della sua maturazione d"€™artista. Sviluppa presto una straordinaria prolificità  compositiva, per tutti i tipi di ensemble. Suona con tutti i migliori jazzisti newyorkesi fino alla militanza nei gruppi del pianista Cecil Taylor, durata per tutti gli anni 80. Parallelamente sviluppa un sodalizio con alcuni improvvvisatori europei, primo fra tutti Peter Brà¶tzmann, ma anche Peter Kowald, Derek Bailey. Incide come sideman o leader un"€™enorme quantità  di dischi. Negli anni 90, William Parker si impone come un vero faro tra la comunità  dei musicisti neri di New York. Fonda la Little Huey Creative Orchestra, collettivo indipendente di grande influenza, scrive musiche per balletti (collaborando con la moglie Patricia Nicholson), opere, oratori, colonne sonore, pezzi per solo contrabbasso.
Dirige il gruppo In Order To Survive, si schiera a fianco di tutti i movimenti di rivendicazione civile, è direttore artistico del "€œVision Festival"€. Trova in Hamid Drake un batterista perfetto per formare la sezione ritmica più solida della musica radicale, continua il suo impegno nel quartetto di David S. Ware, con cui suona da anni. Anche con il pianista Matthew Shipp sviluppa un discorso artistico fruttuoso, ma è anche insieme a Brà¶tzmann in trii, piccoli gruppi e nel Chicago Tentet. Suona sempre più spesso in Europa, invitato da numerosi festival. A Parigi, all'€™interno di "€œBanlieues Bleues"€, presenta il progetto "€œThe Inside Songs Of Curtis Mayfield"€ (poi anche a Roma lo scorso anno), con Amiri Baraka voce recitante.
Il quartetto con cui si presenta a Padova (con Barnes, Brown e Drake) è in vita da qualche tempo e riallaccia la musica di Parker alle radici del jazz, ospitando a volte la cantante Leena Conquest. Di recente il legame con l"€™Italia si è rinforzato: Splasc(h) e Black Saint hanno pubblicato opere importanti di Parker, i festival "€œNew York Is Now"€ (Roma) e "€œAi confini tra Sardegna e Jazz"€ (S. Anna Arresi) hanno dato nel 2004 ampio spazio a molti dei suoi progetti.

William Parker, basso
Lewis Barnes, tromba
Rob Brown, sax alto
Hamid Drake, batteria

William Parker Quartet

William Parker Quartet

William Parker (1952), bassista, compositore, poeta, è tra i più attivi musicisti afroamericani degli ultimi 30 anni. Impossibile tracciarne un curriculum esauriente, tanti sono gli eventi cui ha partecipato, che ha prodotto, realizzato. La sua formazione è tutta interna alla musica d"€™avanguardia di New York dei primi anni 70.

Parker prende lezioni da Richard Davis, Jimmy Garrison, Wilbur Ware, contrabbassisti celebri, maestri di quella sonorità  "€œnera"€ legata alle musiche di Coltrane, Mingus, Monk, Dolphy, che sono le traiettorie centrali della sua maturazione d"€™artista. Sviluppa presto una straordinaria prolificità  compositiva, per tutti i tipi di ensemble. Suona con tutti i migliori jazzisti newyorkesi fino alla militanza nei gruppi del pianista Cecil Taylor, durata per tutti gli anni 80. Parallelamente sviluppa un sodalizio con alcuni improvvvisatori europei, primo fra tutti Peter Brà¶tzmann, ma anche Peter Kowald, Derek Bailey. Incide come sideman o leader un"€™enorme quantità  di dischi. Negli anni 90, William Parker si impone come un vero faro tra la comunità  dei musicisti neri di New York. Fonda la Little Huey Creative Orchestra, collettivo indipendente di grande influenza, scrive musiche per balletti (collaborando con la moglie Patricia Nicholson), opere, oratori, colonne sonore, pezzi per solo contrabbasso.
Dirige il gruppo In Order To Survive, si schiera a fianco di tutti i movimenti di rivendicazione civile, è direttore artistico del "€œVision Festival"€. Trova in Hamid Drake un batterista perfetto per formare la sezione ritmica più solida della musica radicale, continua il suo impegno nel quartetto di David S. Ware, con cui suona da anni. Anche con il pianista Matthew Shipp sviluppa un discorso artistico fruttuoso, ma è anche insieme a Brà¶tzmann in trii, piccoli gruppi e nel Chicago Tentet. Suona sempre più spesso in Europa, invitato da numerosi festival. A Parigi, all'€™interno di "€œBanlieues Bleues"€, presenta il progetto "€œThe Inside Songs Of Curtis Mayfield"€ (poi anche a Roma lo scorso anno), con Amiri Baraka voce recitante.
Il quartetto con cui si presenta a Padova (con Barnes, Brown e Drake) è in vita da qualche tempo e riallaccia la musica di Parker alle radici del jazz, ospitando a volte la cantante Leena Conquest. Di recente il legame con l"€™Italia si è rinforzato: Splasc(h) e Black Saint hanno pubblicato opere importanti di Parker, i festival "€œNew York Is Now"€ (Roma) e "€œAi confini tra Sardegna e Jazz"€ (S. Anna Arresi) hanno dato nel 2004 ampio spazio a molti dei suoi progetti.

William Parker, basso
Lewis Barnes, tromba
Rob Brown, sax alto
Hamid Drake, batteria

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