L'anello di Gollum

L'anello di Gollum

Lo spettacolo, ispirato ai racconti di J.R.R. Tolkien, racconta la storia di Gollum, uno dei personaggi più enigmatici e perversi dell'€™universo tolkieniano.

Da "€œLo Hobbit "€œ e dal "€œ Il Signore degli anelli "€ sappiamo che l"€™Anello forgiato col fuoco dell'€™abisso cadde in mano di Gollum, in tempi remoti un hobbit di nome Smèagol attratto verso le radici, le cose materiali, gli inizi, verso le profondità  dove covano i semi delle piante. Era dunque dannato alla conoscenza tutta materiale. Piano piano Smèagol, dopo aver ucciso l"€™amico Dèagol per il possesso di uno strano Anello... , si trasforma in Gollum, un essere viscido e schifoso metà  hobbit e metà  bestia, incapace di vivere alla luce e ossessionato dal Potere del suo anello, del suo "€œtesoro"€œ.
Ma Gollum è troppo meschino, il destino dell'€™Anello non può confluire nel suo destino; l"€™Anello infatti tende al Male totale.
In scena una sedia-trono molto particolare, un fondale nero e uno strano personaggio che inizia il racconto. La storia di Gollum viene raccontata al pubblico attraverso gli occhi e il cuore di un "€œsempliciotto"€ di paese, un "€œragazzotto"€ abruzzese delicato e stralunato; questo strano narratore da un lato immagina e si figura le vicende della Terra di Mezzo ambientate in una specie di grande Abruzzo contadino-medievale, dall'€™altro "€œdipinge"€ gli hobbit come se stesse raccontando dei suoi vicini di casa e delle loro umane disavventure. In questo modo durante tutta la narrazione si crea un gioco di continui rimandi tra la Terra di Mezzo e il nostro mondo, un gioco che tende continuamente a sottolineare come le vicende degli hobbit, dell'€™Anello, dell'€™amicizia, della Perfidia etc. sono vicende che ci riguardano da vicino.

Arriva il Clown

Arriva il Clown

Il clown fan sempre ridere. Un riso leggero, spensierato a volte sottilmente felliniano. Anna Paganini Bresaola attrice professionista con doti di mimo, danza e recitazione veste i panni di Minù clown un po"€™ pasticcione un po"€™ mago.

Minù coinvolgerà  i bambini cimentandosi con l"€™ardua impresa dei segnali stradali o con promesse da equilibrista.
Uno spettacolo divertente ed educativo fatto di numeri da giocoliere, clownerie da comiche d"€™altri tempi condite qua e là  da frasi magiche per stupire il pubblico dei più piccini.
Così parlare di educazione stradale con un nasone rosso e pantaloni larghi può avere la leggerezza della clownerie o la spensieratezza della fantasia infantile ma svelare anche la forza comunicativa del teatro.
Impareremo il significato dei cartelli stradali attraverso le loro forme e i loro colori e impareremo anche a capire che il rispetto dell'€™altro passa anche attraverso l"€™accettazione di regole condivise.
Il clown con i suoi sbagli voluti e i suoi errori divertenti toglie la pesantezza del divieto o della proibizione dando al codice della strada il suo autentico significato di tutela del bene comune

Il Signore delle Fiere

Il Signore delle Fiere

Il Signore delle Fiere è una piece teatrale di Massimo Manini, incentrata sul personaggio di Giuseppe Ragni, uomo dotato di grande ingegno e fantasia, che utilizzava le sue grandi doti di rimatore e teatrante non solo per incremetare il suo piccolo commercio, ma anche per insegnare al suo pubblico, il popolo, a vivere meglio il presente.

Uomo dall'arguzia esplosiva e spesso irriverente, Giuseppe Ragni, "Quall dla Saraca", personaggio storico vissuto tra otto e novecento, nacque nel 1867 a San Lazzaro di Savena, patria di quella "Fira ed San Lazar" che vide i debutti e poi il dominio di questo originale personaggio che fu Ragni. Bologna lo adottò nella sua Piazzola, Teatro, é il caso di dire, delle "messinscene" di questo cronista e teatrante, che insegnava così l'arte del vendere e del comprare. Già  nel titolo sono indicate le doppie letture del personaggio Ragni e dell'ambiente in cui si muoveva, fatto di tante specie di "animali" di quel palcoscenico che è il mercato. E di questo mercato Ragni era un "Signore", un re; dominava ovunque andasse, non aveva concorrenza, e lui lo sapeva. Per questo era un galantuomo, generoso e distinto, tanto che spesso prestava la sua abilità  nel vendere ad altri commercianti meno capaci. Le "fiere" sono quindi i mercati ma anche i relativi personaggi che li popolano, animali da domare, ma soprattutto da difendere. Un periodo, un'epoca, racchiusa in una giornata di mercato; una campana, che scandisce le ore, che segna il tempo degli anni che passano: la storia di Ragni nei mercati di provincia e quella dell'Italia "vista da Bologna". L'inizio di un secolo, la fine di un'era, la morte di Ragni, ucciso accidentalmente, schiacciato da un mezzo militare uscito dalla nebbia, a simboleggiare, ironia della sorte, l'avvento di tempi "moderni", il motore a scoppio, contro il dissolversi del "passato", il calesse tirato dal cavallo, cui Ragni era solito usare, a mò di palcoscenico. In questo modo si muove il lavoro, all'interno dell'"universo Ragni", ultimo dei cantimbanchi superstiti della Commedia dell'Arte, spesso indicato come il diretto discendente, in senso artistico, di Giulio Cesare Croce, l'immortale autore di Bertoldo e Bertoldino. Ragni, indirizzava al suo pubblico di miseri ed analfabeti, concioni e pungenti "zirudelle" (filastrocche) volte a combattere l'ignoranza, causa prima della miseria. Ciarlataneria, travestimenti, acrobazie di parole e di gesti. Una battaglia sociale condotta con scaltrezza e sincero amore per il popolo, da un uomo che, ai primi del '900 vedeva oltre il proprio contesto storico, ma insegnava a vivere meglio il presente. Comico e malinconico allo stesso tempo, lo spettacolo vuole dare rilievo ad una figura storica che, per gli aneddoti singolari per i quali è ricordata sembra essere mai esistita. Il continuo entrare ed uscire dalla figura "stereotipata" di Ragni, l'uso di uno "sboccato" umorismo, tipicamente petroniano, ormai non più di moda, permette all'attore di rendere le sembianze terrene di questo evanescente personaggio. Una metamorfosi necessaria per lasciar parlare e recitare Ragni come lui avrebbe fatto.

Ruzanteo

Ruzanteo

Ruzanteo

Il Servizio Manifestazioni presenta una serie di spettacoli, dedicati a Ruzante, all'Odeo ed alle arti in Veneto nel cinquecento, nei quali saranno protagonisti il teatro, la danza e la musica, per calare lo spettatore in una magica atmosfera che non mancherà  di stupire ed affascinare.

Dal 9 al 18 luglio 2004
Ore 21.15
Loggia Cornaro
Via Cesarotti, 37
Biglietti:
Spettacoli del 9, 10, 11, 12 ,14: Euro 10.00
Spettacoli del13, 16, 17, 18: Euro 5.00
Posti limitati, su prenotazione

Per prenotazione:
Tel: ++39 3383541590 - ++39 3473545479
E-mail: associazione.ruzante@email.it
La prenotazione garantisce il posto fino alle ore 21.00 del giorno prescelto.

Programma:

Venerdì 9 - sabato 10 - domenica 11 luglio 2004
Dialogo facetissimo et ridiculosissimo
Associazione Ruzante

Lunedì 12 luglio 2004
Tempus Fugit
Compagnia Naturalis Labor

Mercoledì 14 luglio 2004
Palladio Segreto
Associazione Culturale Theama

Venerdì 16 - sabato 17 luglio 2004
Canzoni
I Cantori di Marostica

Domenica 18 luglio 2004
Sonetti e Prima Oratione
Ensemble Gaia Musica e Associazione Ruzante

Ulteriori dettagli sugli spettacoli

Renata, Renata, Renata Rebeschini, ovvero: ho incontrato il Grande Fratello

Renata, Renata, Renata Rebeschini, ovvero: ho incontrato il Grande Fratello

Renata, Renata, Renata Rebeschini, ovvero: ho incontrato il Grande Fratello

Renata Rebeschini con la sua Compagnia "Teatro della Gran Guardia", propone lo spettacolo che, anni fa, Luciano Castellani aveva scritto appositamente per lei, intitolato con il suo stesso nome, ed il cui sottotitolo svela l'argomento che sarà  al centro della commedia: il Grande Fratello.

La sempre viva attualità  del tema (infatti, in televisione continuano le saghe dei vari grandi fratelli, isole dei famosi, fattorie ecc.) ci mostrerà  come il teatro possa e debba raccontare le storie dei nostri giorni, magari cercando anche di farci sorridere.
La storia è ambientata nello studiolo privato di un"€™attrice, Renata Rebeschini appunto, che si sta preparando per il debutto di un suo spettacolo. All"€™improvviso scopre di essere osservata e si rende conto con orrore che il Grande Fratello ha piazzato le telecamere, nascoste, così come ha fatto con i i vari Tariconi di turno.
Dice, il Grande Fratello, di non capire come mai gli attori si lamentino del fatto che alcuni giovani, che del mondo dello spettacolo erano totalmente digiuni, siano diventati dei divi... senza fare assolutamente niente! O, meglio, facendo... fin troppo sotto gli occhi delle telecamere che li seguivano anche nei più intimi momenti.
Dapprima Renata si indigna dell'€™interferenza che sta subendo; poi, gradatamente, accetta di stare al gioco e si mette in testa di dimostrare che un"€™attrice sa fare molto di più delle varie Marzie, Marine... e che uno spettatore di teatro vale mille tele-Tariconi.
Così, in un turbinio di pezzi teatrali e letterari "€œi più diversi tra loro"€ vuole dimostrare che lo spettacolo teatrale (ma anche televisivo) se realizzato da artisti veri, diverte i cuori e rallegra lo spirito.
Vedere per credere.

Paolo Malagodi

Paolo Malagodi

Paolo Malagodi ha insegnato Economia dei Trasporti all'€™Università  Bocconi e alla Facoltà  di Ingegneria di Ancona. Analista economico de "€œIl Sole-24 Ore"€ e collaboratore di "€œFondazione Liberal"€, è autore di "€œAUTOSTORIE: cent"€™anni di automobile raccontati dagli scrittori italiani"€ (Il Sole-24 Ore editore).



Il giornalista, partendo dal suo precedente lavoro "AUTOSTORIE: cent"€™anni di automobile raccontati dagli scrittori italiani", anche ne "L'automobile narrata" esplora i vari e straordinari legami letterari con l"€™automobile, interpretata come grande fatto di costume, oltre che di consumo, in un arco lungo ormai un secolo. Egli cerca di far comprendere come questo oggetto sia diventato un protagonista della vita di tutti i giorni, attraverso le parole di grandi autori (da Proust a Pirandello e D"€™Annunzio, attraverso Pavese, Guareschi e Bassani, sino a Tabucchi, De Carlo e Camilleri, per non citarne che alcuni) e spaziando tra i più diversi generi, dal sentimentale al poliziesco, con brani sia di prosa che di poesia.

Voci nell'Aria: Giugno - Luglio 2004

Voci nell'Aria: Giugno - Luglio 2004

L'Associazione Culturale Miles, in collaborazione con il Comune di Padova, porta a Padova un "cocktail di suoni, parole e musica", al Caffé Pedrocchi, che per tutto il mese di luglio diviene un palcoscenico aperto sulla città  con molteplici e differenti eventi.

Dal 23 giugno al 31 luglio 2004
Inizio concerti ore 21.30
Caffé Pedrocchi - Padova
Si consiglia la prenotazione

Programma:

Martedì Sera: Le Voci
Mercoledì Sera: Incontri Letterari
Giovedì Sera: Un Anno di Jazz a Padova
Venerdì Sera: Caffé Concerto
Sabato Sera: Il Grande Swing
 

Martedì Sera: Le Voci


6 luglio 2004
Jazz Band di Campagna Lupia
Orchestra di oltre 40 elementi, diretta dal Maestro Daniele Trincanato

13 luglio 2004
Piccola Bottega Baltazar
Presentazione del nuovo CD "Canzoni in forma di fiore"
Giorgio Gobbo, voce e chitarra
Sergio Marchesini, pianoforte e fisarmonica
Marco Toffanin, fisarmonica
Antonio de Zanche, contrabbasso
Enrico Bognolo, live eletronics

20 luglio 2004
Rosa Emilia Quartet
Presentazione del nuovo CD "Baiana da Guanabara"
Rosa Emilia, voce
Marco Ponchiroli, pianoforte
Edu Hebling, basso elettrico e contrabbasso
Enzo Carpentieri, batteria

27 luglio 2004
Kay Foster Jaxon Quartet
Serata di musica soul, jazz & blues
Kay Foster Jaxon, voce
Carmelo Tartamella, chitarra
Stefano Senni, contrabbasso
Enzo Carpentieri, batteria

 

 

Mercoledì Sera: Incontri Letterari

 


23 giugno 2004
Roberto Vecchioni

30 giugno 2004
Raffaele Crovi
Con Michele Sambin, musiche

7 luglio 2004
Giancarlo Marinelli
Con Marco Castelli, musiche

14 luglio 2004
Massimo Carlotto
Con maurizio Camardi, musiche
e Loris Contarini, voce recitante

21 luglio 2004
Edoardo Pittalis
Con Gualtiero Bertelli, chitarra
e Paolo Favorido, pianoforte

28 luglio 2004
Giorgio Celli

 

 

 

 

Giovedì Sera: Un Anno di Jazz a Padova

 


24 giugno 2004
Giuliano Perin Quartet
Presentazione del CD "Into the Vibes"
Giuliano Perin, vibrafono
Ermanno Maria Signorelli, chitarra
Franco Lino, contrabbasso
Lele Barbieri, batteria

1 luglio 2004
Orquesta Imperial de Buenos Aires
Serata in collaborazione con il Festival "Padova Tango"
Marisol Canessa, violino
Pablo Borghi, violino
Karina Martinelli, violino
Mariano Laplume, viola
Matilde Vitullo, bandoneon
Eva Wolff, bandoneon
Gherardo Martinez Argibay, pianoforte
Cristian Basto, contrabbasso

8 luglio 2004 - presso Centro Porsche Padova
Angela Milanese Quintet
Angela Milanese, voce
Gii Sella, sassofoni
Michele Bonivento, pianoforte e organo hammond
Maurizio Nizzetto, contrabbasso
Paolo Prizzon, batteria

15 luglio 2004
Bosko Petrovic "All Stars Trio"
Bosco Petrovic, vibrafono
Primoz Grasic, chitarra
Mario Mavrin, basso elettrico

22 luglio 2004
Ernesstico Cuban Jazz Quartet
Ernesstico, percussioni
Omar Lopez, tromba
Ivan Bridon, pianoforte, percussioni e voce
Daniel Martinez, basso, chitarra e voce

29 luglio 2004
Tommaso Genovesi Quartet
Presentazione del CD "Night Funk"
Tommaso Genovesi, pianoforte
Nevio Zaninotto, sax tenore e soprano
Danilo Gallo, contrabbasso
U.T. Gandhi, batteria

 

 

 

 

Venerdì Sera: Caffé Concerto

 


25 giugno 2004
Armomania Duo
Paolo Valentini, chitarra
Mauro Minazzato, armonica cromatica e voce

2 luglio 2004
"One night with Gershwin School"
Saggio degli alievi della scuola di Musica "Gershwin"

9 luglio 2004
Armomania Trio
Paolo Valentini, chitarra
Stefano Bassato, chitarra
Mauro Minazzato, armonica cromatica e voce

16 luglio 2004
Venicensemble Duo
Stefano Morelli, pianoforte
Anania Maritan, violino

23 luglio 2004
Benetello-Rossato Duo
Romano Benetello, fisarmonica
Fabio Rossato, pianoforte

30 luglio 2004
Venicensemble Duo
Stefano Morelli, pianoforte
Anania Maritan, violino

 

 

 

 

Sabato Sera: Il Grande Swing

 


3 luglio 2004
Farrington-Gibellini Duo
Alan Farrington, voce
Sandro Gibellini, chitarra

10 luglio 2004
Lamonica-Memoli Duo
Benny Lamonica, voce e trombone
Danilo Memoli, pianoforte

17 luglio 2004
Jacopetti-Memoli Duo
Jacopo Jacopetti, sax
Danilo Memoli, pianoforte

24 luglio 2004
No Smoking Quartet
Alan Farrington, voce
Roberto Soggetti, pianoforte
Marco Cocconi, contrabbasso
Riccardo Biancoli, batteria

31 luglio 2004
Farrington-Gibellini Duo
Alan Farrington, voce
Sandro Gibellini, chitarra

Informazioni:
Tel.: ++39 049 8073980
Cell.: ++39 3489491132
E-mail: miles.eventi@associazione miles.it
Sito Internet: www.padovajazz.com

 

 

 

GTB Trio

GTB Trio

Il Trio GTB prende il nome dalle iniziali dei suoi componenti: Sandro Gibellini alla chitarra, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria. Le caratteristiche principali del trio, formatosi nel 1996, sono la ricerca costante dell'interplay, una sorta di dialogo che intercorre tra i musicisti, e la freschezza della musica proposta.

Il repertorio infatti, formato da famosi standards e da pezzi originali, è soprattutto un punto di partenza da cui iniziare a costruire improvvisazioni ricche di swing e creatività . A coronamento dei primi tre anni di attività  del gruppo, nel Marzo del '99 è uscito il CD "You and the night and the music" edito da Splasc(h) Records. Il successo di questo primo lavoro discografico ha spinto il trio ad incidere un secondo album che è uscito nel 2001 con il titolo "Let's face the music and dance" sempre per l'etichetta Splasc(h) Records.
I componenti del GTB Trio sono tutti di livello internazionale: Sandro Gibellini ha iniziato a suonare nel 1979 con il quintetto di Gianni Cazzola e nella sua carriera ha collaborato con musicisti jazz italiani (Enrico Rava, Gianni Basso) ed americani (Lee Konitz, Gerry Mulligan), oltre ad aver partecipato a diversi dischi di Mina; ha all'attivo i CD "Felix"€ con il proprio gruppo e "Funny Men" con Mauro Negri e Paolo Birro. Ares Tavolazzi ha cominciato nel 1969 lavorando come sessionman nelle sale di registrazione milanesi incidendo dischi di musica leggera con artisti diversi quali Paolo Conte, Francesco Guccini, Mina, Eugenio Finardi, Lucio Battisti ed altri; dal 1973 al 1983 ha fatto parte del gruppo storico d'avanguardia "€AREA"€ insieme a Demetrio Stratos e Giulio Capiozzo; in questi anni ha suonato con musicisti del circuito jazzistico internazionale come Pat Metheny, Howard Johnson, Gary Bartz, Giorgio Gaslini. Mauro Beggio deve l'inizio della sua carriera all'incontro con Enrico Rava, avvenuto nel 1986 durante il seminario "Siena Jazz": dal gennaio '87, infatti, entra a far parte dell' "Enrico Rava Quartet" con cui incide il suo primo LP dal titolo "Animals"; in seguito si alterna tra formazioni precostituite (Enrico Rava Quartet, Quartetto di Claudio Fasoli, Lydian Sound Orchestra) ed un'intensa attività  di freelancer suonando con musicisti italiani e stranieri come Toots Thielemans, Lee Konitz, Palle Danielsson, Paul Bley (con il quale incide il CD "One year after"€), Franco D'Andrea, Furio Di Castri ed Enrico Pieranunzi.

Gershwin Jazz Orchestra

Gershwin Jazz Orchestra

La Gershwin Jazz Orchestra, composta da ben undici elementi, con un'ampia sezione di fiati, è diretta da Maurizio Camardi.



Attiva da più di dieci anni la formazione, propone un repertorio costituito da alcuni grandi classici del jazz orchestrale (Ellington, Herman, Basie, Miller) fino ad arrivare ad arrangiamenti originali dei più famosi standard. Inoltre vengono proposti i brani più noti della canzone italiana degli anni "€™50 e "€™60 e alcuni successi di Ricky Gianco tutti arrangiati in chiave jazzistica.

Gigi Sella, Nicolas Granelli, Ettore Martin, Mauro Bordignon - sassofoni
Gastone Bortoloso, Maurizio Scomparin - trombe
Beppe Calamosca, Massimiliano "€œJack"€ Colombo - tromboni
Danilo Memoli - pianoforte
Leonardo Rigo - contrabbasso
Enzo Carpentieri - batteria

Le magie pasticcione

Le magie pasticcione

La Compagnia Linda Bobbo di Mestre presenta uno spettacolo, ispirato ad un racconto di Nicoletta Costa, veramente esilarante nato per un pubblico di bambini ma che diverte anche le mamme ed i papÍ .



La piccola Draghetta scappa di casa perché non riesce a sputare fuoco, al contrario di tutti i suoi amici draghi che, per questo, la prendono in giro! Una buffa strega, incontrata nel bosco, cercherà  di aiutarla e alla fine..... beh, dovrete scoprirlo voi!
La messa in scena, semplice ed essenziale, prevede il coinvolgimento del pubblico e l"€™interazione con i piccoli spettatori che partecipano allegramente all'€™avventura.
Le scenografie ed i costumi sono stati realizzati con materiali di recupero.
Lo spettacolo può essere realizzato anche in lingua inglese, inserendo "€œconcretamente"€ nel mondo dei bambini il concetto di multiculturalità  nei suoi svariati aspetti: il gioco e l"€™imitazione sono la base da cui si parte per veicolare la bellezza, i suoni, e la vastità  di una nuova lingua.

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