Murray Stewart

Murray Stewart

Murray Stewart


Il londinese Murray Stewart ha studiato organo al Trinity Hall, a St. Albans con Peter Hurford e a Parigi sotto la guida di Daniel Roth. Dal 1988 si è dedicato alla conduzione studiando con Harold Gray, Meedith Davies e Sir Charles Mackerras e lavorando con molte orchestre, tra le quali "The Philarmonia Orchestra", "The Ulster Orchestra", "The City of London Sinfonia", "The London Philarmonic Youth Orchestra", "The BBC Concert Orchestra", i "Musici di Praga" e "The Prague Radio Simphony Orchestra".
Attualmente Stewart è direttore musicale di "East London Chorus" e direttore artistico della "London Pro Arte Baroque" e della "London Pro Arte Orchestra", con la quale è apparso all'€™International Orchestral Concerts Series al Fairfield Hall di Croydon.
Da sempre Stewart si interessa alla musica francese del tardo Ottocento e del Novecento e ha inciso due dischi sul repertorio di Jean Langlais per la Koch International. Murray Stewart ha diretto oltre venti prime in Inghilterra e all'€™estero, tra le quali esecuzioni di lavori di Kenneth Leighton e di Naji Hakim.

Murray Stewart

Murray Stewart

Murray Stewart


Il londinese Murray Stewart ha studiato organo al Trinity Hall, a St. Albans con Peter Hurford e a Parigi sotto la guida di Daniel Roth. Dal 1988 si è dedicato alla conduzione studiando con Harold Gray, Meedith Davies e Sir Charles Mackerras e lavorando con molte orchestre, tra le quali "The Philarmonia Orchestra", "The Ulster Orchestra", "The City of London Sinfonia", "The London Philarmonic Youth Orchestra", "The BBC Concert Orchestra", i "Musici di Praga" e "The Prague Radio Simphony Orchestra".
Attualmente Stewart è direttore musicale di "East London Chorus" e direttore artistico della "London Pro Arte Baroque" e della "London Pro Arte Orchestra", con la quale è apparso all'€™International Orchestral Concerts Series al Fairfield Hall di Croydon.
Da sempre Stewart si interessa alla musica francese del tardo Ottocento e del Novecento e ha inciso due dischi sul repertorio di Jean Langlais per la Koch International. Murray Stewart ha diretto oltre venti prime in Inghilterra e all'€™estero, tra le quali esecuzioni di lavori di Kenneth Leighton e di Naji Hakim.

Carlo Zanetti Trio

Carlo Zanetti Trio


Carlo Zanetti (chitarra)

David Soto Chero (chitarra).
Giovanissimo musicista peruviano. Comincia lo studio della chitarra e dei ritmi sudamericani a 10 anni, sotto la guida del padre e dello zio. A 17 anni si iscrive al Conservatorio di Musica "A. Buzzolla" di Adria (RO) dove è tuttora allievo del Maestro Marco Nicolé.
Parallelamente allo studio della musica classica ha studiato flamenco per diversi anni e si è specializzato in jazz con il Maestro Tomaso Lama, del Conservatorio di Bologna. Da circa un anno si esibisce in duo con il sassofonista Andrea Privato, proponendo un repertorio di musica brasiliana.

Ouedraogo Jean-Baptiste Marie Wͪnd-Zoodo (percussioni)
Zoodo Ouedragogo, musicista burkinabé che da sette anni vive ad Albignasego (PD). Il musicista, che nel suo paese ha inciso due cd e lavorato con cori liturgici e pastorali, ha fondato il "Padafricanta ensemble", un coro che riunisce i suoi venti cantori di nazionalità  diverse: Camerun, Burkina Faso, Gabon, Congo e Italia.
Zoodo Ouedragogo ha alle spalle una lunga esperienza in campo musicale, a Padova ha tenuto un corso di etnomusicologia al conservatorio oltre che numerosi corsi gratuiti per i ragazzi della parrocchia di san Giacomo di Albignasego.

Carlo Zanetti Trio

Carlo Zanetti Trio


Carlo Zanetti (chitarra)

David Soto Chero (chitarra).
Giovanissimo musicista peruviano. Comincia lo studio della chitarra e dei ritmi sudamericani a 10 anni, sotto la guida del padre e dello zio. A 17 anni si iscrive al Conservatorio di Musica "A. Buzzolla" di Adria (RO) dove è tuttora allievo del Maestro Marco Nicolé.
Parallelamente allo studio della musica classica ha studiato flamenco per diversi anni e si è specializzato in jazz con il Maestro Tomaso Lama, del Conservatorio di Bologna. Da circa un anno si esibisce in duo con il sassofonista Andrea Privato, proponendo un repertorio di musica brasiliana.

Ouedraogo Jean-Baptiste Marie Wͪnd-Zoodo (percussioni)
Zoodo Ouedragogo, musicista burkinabé che da sette anni vive ad Albignasego (PD). Il musicista, che nel suo paese ha inciso due cd e lavorato con cori liturgici e pastorali, ha fondato il "Padafricanta ensemble", un coro che riunisce i suoi venti cantori di nazionalità  diverse: Camerun, Burkina Faso, Gabon, Congo e Italia.
Zoodo Ouedragogo ha alle spalle una lunga esperienza in campo musicale, a Padova ha tenuto un corso di etnomusicologia al conservatorio oltre che numerosi corsi gratuiti per i ragazzi della parrocchia di san Giacomo di Albignasego.

Claudio Villagra e Claude Murgà 

Claudio Villagra e Claude Murgà 

Claudio Villagra e Claude Murgà 

Claudio Villagra




Claudio appartiene alla nuova generazione di ballerini professionisti di tango argentino.
Dopo aver studiato danza alla "Escuela Superior de Arte del Teatro Colon" a Buenos Aires Villagra ha rappresentato il governo argentino in numerose manifestazioni nazionali e internazionali.
In seguito è stato ballerino del "Ballet Nacional Argentino" e ha fatto parte della "Compania de Danza Contemporanea" del Teatro "San Martin", con la quale ha ricevuto le massime onorificenze in vari Concorsi di ballo.
Claudio è attualmente direttore del "Ballet de Danza in Argentina", che lui stesso ha fondato e con il quale porta ogni anno in tournée in Giappone e in Europa spettacoli di tango e di danze folcloristiche.
Nel 1996 Claudio è entrato a far parte del cast di "Forever Tango", celebre spettacolo di tango realizzato e diretto da Luis Bravo e portato in scena a Broadway, Miami, Londra, in Messico, in Italia e in Giappone e che da 10 anni riscuote un enorme successo in tutto il mondo.

(Da: http://www.showgate.com/tango/profiles.html)

Claude Murga






Claude studia come ballerina classica presso l' "Instituto Superior de Arte del Teatro Colà³n". In seguito è premiata come migliore interprete al "VI Concurso Latinoamericano de la Danza" ed è ammessa alla scuola di danza contemporanea "Marta Graham School" di New York. ͈ qui che Claude si innamora del tango e, una volta tornata a Buenos Aires, debutta in pubblico come ballerina di tango presso il "CÍ­rculo de la Armada" in coppia con Miguel A. Zotto. Da allora balla in coppia con diversi artisti internazionali e per un anno si esibisce nel musical "Tanguera". Successivamente si reca in tournée in vari Paesi con la "Compaͱͭa Tango Seduccion", diretta da Gustavo Russo, ballando in coppia con Jorge Torres.
Claude si è perfezionata anche in musical e modern jazz, presso lo "Studio Step" di New York, e in danza giapponese, a Tokyo con il maestro Ito Noboru,
Attualmente danza con la "Compaͱia Tango Nuevo" di Roberto Herrera, fa parte della "Orquesta Tanghetto" e insegna alla "Escuela Argentina de Tango" (Centro Culturale Borges) e alla "Academia Roberto Herrera".

(Da: http://claudemurga.tangosolidario.org/)

Claudio Villagra e Claude Murgà 

Claudio Villagra e Claude Murgà 

Claudio Villagra e Claude Murgà 

Claudio Villagra




Claudio appartiene alla nuova generazione di ballerini professionisti di tango argentino.
Dopo aver studiato danza alla "Escuela Superior de Arte del Teatro Colon" a Buenos Aires Villagra ha rappresentato il governo argentino in numerose manifestazioni nazionali e internazionali.
In seguito è stato ballerino del "Ballet Nacional Argentino" e ha fatto parte della "Compania de Danza Contemporanea" del Teatro "San Martin", con la quale ha ricevuto le massime onorificenze in vari Concorsi di ballo.
Claudio è attualmente direttore del "Ballet de Danza in Argentina", che lui stesso ha fondato e con il quale porta ogni anno in tournée in Giappone e in Europa spettacoli di tango e di danze folcloristiche.
Nel 1996 Claudio è entrato a far parte del cast di "Forever Tango", celebre spettacolo di tango realizzato e diretto da Luis Bravo e portato in scena a Broadway, Miami, Londra, in Messico, in Italia e in Giappone e che da 10 anni riscuote un enorme successo in tutto il mondo.

(Da: http://www.showgate.com/tango/profiles.html)

Claude Murga






Claude studia come ballerina classica presso l' "Instituto Superior de Arte del Teatro Colà³n". In seguito è premiata come migliore interprete al "VI Concurso Latinoamericano de la Danza" ed è ammessa alla scuola di danza contemporanea "Marta Graham School" di New York. ͈ qui che Claude si innamora del tango e, una volta tornata a Buenos Aires, debutta in pubblico come ballerina di tango presso il "CÍ­rculo de la Armada" in coppia con Miguel A. Zotto. Da allora balla in coppia con diversi artisti internazionali e per un anno si esibisce nel musical "Tanguera". Successivamente si reca in tournée in vari Paesi con la "Compaͱͭa Tango Seduccion", diretta da Gustavo Russo, ballando in coppia con Jorge Torres.
Claude si è perfezionata anche in musical e modern jazz, presso lo "Studio Step" di New York, e in danza giapponese, a Tokyo con il maestro Ito Noboru,
Attualmente danza con la "Compaͱia Tango Nuevo" di Roberto Herrera, fa parte della "Orquesta Tanghetto" e insegna alla "Escuela Argentina de Tango" (Centro Culturale Borges) e alla "Academia Roberto Herrera".

(Da: http://claudemurga.tangosolidario.org/)

Spettacolo itinerante "Stupor Mundi"

Spettacolo itinerante "Stupor Mundi"

Spettacolo itinerante "Stupor Mundi"


Spettacolo di teatro musica a percorso itinerante (per un numero massimo di 60 spettatori)

A cura di: Tam Teatromusica
Progetto artistico:Michele Sambin
Realizzazione: Ensemble Tam/Oikos/East Rodeo
Protagonisti: Pierangela Allegro, Milena Antonucci, Andrea Cravotta, Claudia Fabris, Kole Laca Enrico Maso, Raffaella Rivi, Davide Sambin Zara, Michele Sambin, Alen Sinkauz, Nenad Sinkauz, Paola Valente
Video: Raffaella Rivi


In tempi recenti la ricerca di Tam Teatromusica interagisce e dialoga con i luoghi nei quali si realizza. Per questo, il potenziale immaginifico che da essa scaturisce viene messo a servizio della rivitalizzazione dei luoghi stessi, attraverso i segni dell'€™arte.
Un"€™arte che intreccia diversi linguaggi espressivi, dalla musica, alla performatività , al video in un dialogo serrato e visionario con i luoghi che li ospitano.
Lo spazio finisce per diventare sia stimolo che supporto drammaturgico.
L"€™antico Bastione cittadino offre, con i suoi spazi esterni e sotterranei, l"€™opportunità  di ospitare il percorso che si snoda tra le antiche mura, offrendo agli spettatori visioni immerse nella natura del parco, visioni dall'€™alto affacciandosi alla balaustra per scoprire video e suoni nella sala sottostante, percorsi labirintici inseguendo i suoni che invadono lo spazio e scoprendo visioni nei luoghi più diversi.
Stupor Mundi creato per il castello Maniace di Ortigia Siracusa è dedicato a Federico II di Svevia, imperatore siracusano dalla personalità  complessa, interessato alle diverse tradizioni e culture, mecenate nell'€™arte e nella scienza, amico di letterati e poeti delle diverse religioni, un cultore della bellezza senza confini e senza steccati ideologici. Questa forma di pensiero aperto corrisponde per noi al pensiero interdisciplinare sull"€™arte scenica dove, senza gerarchie, i diversi segni (siano essi suono o immagine, corpi o parole) vengono tessuti insieme in un'unica composizione che si offre allo sguardo dello spettatore il quale durante il percorso sceglie, in base alla propria sensibilità , un personale livello di lettura.

Spettacolo itinerante "Stupor Mundi"

Spettacolo itinerante "Stupor Mundi"

Spettacolo itinerante "Stupor Mundi"


Spettacolo di teatro musica a percorso itinerante (per un numero massimo di 60 spettatori)

A cura di: Tam Teatromusica
Progetto artistico:Michele Sambin
Realizzazione: Ensemble Tam/Oikos/East Rodeo
Protagonisti: Pierangela Allegro, Milena Antonucci, Andrea Cravotta, Claudia Fabris, Kole Laca Enrico Maso, Raffaella Rivi, Davide Sambin Zara, Michele Sambin, Alen Sinkauz, Nenad Sinkauz, Paola Valente
Video: Raffaella Rivi


In tempi recenti la ricerca di Tam Teatromusica interagisce e dialoga con i luoghi nei quali si realizza. Per questo, il potenziale immaginifico che da essa scaturisce viene messo a servizio della rivitalizzazione dei luoghi stessi, attraverso i segni dell'€™arte.
Un"€™arte che intreccia diversi linguaggi espressivi, dalla musica, alla performatività , al video in un dialogo serrato e visionario con i luoghi che li ospitano.
Lo spazio finisce per diventare sia stimolo che supporto drammaturgico.
L"€™antico Bastione cittadino offre, con i suoi spazi esterni e sotterranei, l"€™opportunità  di ospitare il percorso che si snoda tra le antiche mura, offrendo agli spettatori visioni immerse nella natura del parco, visioni dall'€™alto affacciandosi alla balaustra per scoprire video e suoni nella sala sottostante, percorsi labirintici inseguendo i suoni che invadono lo spazio e scoprendo visioni nei luoghi più diversi.
Stupor Mundi creato per il castello Maniace di Ortigia Siracusa è dedicato a Federico II di Svevia, imperatore siracusano dalla personalità  complessa, interessato alle diverse tradizioni e culture, mecenate nell'€™arte e nella scienza, amico di letterati e poeti delle diverse religioni, un cultore della bellezza senza confini e senza steccati ideologici. Questa forma di pensiero aperto corrisponde per noi al pensiero interdisciplinare sull"€™arte scenica dove, senza gerarchie, i diversi segni (siano essi suono o immagine, corpi o parole) vengono tessuti insieme in un'unica composizione che si offre allo sguardo dello spettatore il quale durante il percorso sceglie, in base alla propria sensibilità , un personale livello di lettura.

Rebetika

Rebetika

Rebetika

"La musica inizio"€™ "€“ ogni rebeta lo sa "€“ con un grido che lamenta una perdita.
Il grido divenne preghiera e dalla speranza nella preghiera comincio"€™ la musica,
che non puo"€™ dimenticare le sue origini. In essa, speranza e perdita si intrecciano".

John Berger, (To the Wedding)

Il termine rebetika (o rembetika) è di origine incerta, e deriva forse dal turco rembet che significa "€œfuorilegge"€. Esso indica un genere musicale che si diffuse in Grecia dopo il 1922 (anno della sconfitta dell'€™esercito greco che aveva invaso la Turchia) e dopo il Trattato di Losanna del 1923. Questi eventi costrinsero quasi due milioni di Greci che vivevano in Asia Minore a fuggire precipitosamente nella Grecia Continentale e a vivere nelle baraccopoli sorte intorno alle principali citta"€™ greche, mescolando la loro cultura a quella dei fuorilegge.
La rebetika si sviluppo"€™ pertanto nei tekedes, ritrovi musicali dei bassifondi delle citta"€™ greche, dove si fumava hashish e si bevevano alcolici, e nei Cafe"€™ "€“Aman, raffinati caffe"€™ musicali di origine mediorientale. Se quindi le canzoni dei fuorilegge parlavano di droga, di sesso e di ogni genere di crimine, quelle dei rifugiati parlavano invece di amore sensuale.
Fra i piu grandi rebeti, citiamo Markos Vamvakaris, considerato il padre della rebetika, e Vassilis Tsitsanis, celebre per la dolcezza delle sue numerose canzoni.
In seguito alla censura del generale Metaxas (1871-1941), dittatore e capo del governo, che ritenne vergognosa la rebetika, questa fu proibita in ogni sua forma, cosi"€™ per molti anni queste canzoni, nonche gli stessi strumenti musicali dei rebeti, vennero bandite dal regime e fu impossibile registrare qualsiasi canzone avesse attinenza con temi di prigione o di droga.
La rebetika continuo"€™ percio"€™ a vivere segretamente, senza poter mantenere pero"€™ la sua naturalezza, fino a quando dopo la Seconda Guerra Mondiale non si trasformo"€™ lentamente e progressivamente in quella che viene detta la Canzone Popolare.
Altri cantanti si erano intanto imposti come compositori e fra questi spiccano Kaldaras, Hiotis e Papaioannou, oltre alla fenomenale Sotiria Bellou. In seguito la rebetika si affermo"€™ in tutta la Grecia, ma era ormai solo una musica commerciale. La sua riscoperta e affermazione si e avuta solo alla fine degli Anni "€™80, ad opera del grande Yorgos Dalaras, cantante dalla voce straordinaria, famoso in tutto il mondo, ma davvero troppo poco, purtroppo, in Italia.

(Fernando Buscemi)
(da: http://www.mondogreco.net/

Rebetika

Rebetika

Rebetika

"La musica inizio"€™ "€“ ogni rebeta lo sa "€“ con un grido che lamenta una perdita.
Il grido divenne preghiera e dalla speranza nella preghiera comincio"€™ la musica,
che non puo"€™ dimenticare le sue origini. In essa, speranza e perdita si intrecciano".

John Berger, (To the Wedding)

Il termine rebetika (o rembetika) è di origine incerta, e deriva forse dal turco rembet che significa "€œfuorilegge"€. Esso indica un genere musicale che si diffuse in Grecia dopo il 1922 (anno della sconfitta dell'€™esercito greco che aveva invaso la Turchia) e dopo il Trattato di Losanna del 1923. Questi eventi costrinsero quasi due milioni di Greci che vivevano in Asia Minore a fuggire precipitosamente nella Grecia Continentale e a vivere nelle baraccopoli sorte intorno alle principali citta"€™ greche, mescolando la loro cultura a quella dei fuorilegge.
La rebetika si sviluppo"€™ pertanto nei tekedes, ritrovi musicali dei bassifondi delle citta"€™ greche, dove si fumava hashish e si bevevano alcolici, e nei Cafe"€™ "€“Aman, raffinati caffe"€™ musicali di origine mediorientale. Se quindi le canzoni dei fuorilegge parlavano di droga, di sesso e di ogni genere di crimine, quelle dei rifugiati parlavano invece di amore sensuale.
Fra i piu grandi rebeti, citiamo Markos Vamvakaris, considerato il padre della rebetika, e Vassilis Tsitsanis, celebre per la dolcezza delle sue numerose canzoni.
In seguito alla censura del generale Metaxas (1871-1941), dittatore e capo del governo, che ritenne vergognosa la rebetika, questa fu proibita in ogni sua forma, cosi"€™ per molti anni queste canzoni, nonche gli stessi strumenti musicali dei rebeti, vennero bandite dal regime e fu impossibile registrare qualsiasi canzone avesse attinenza con temi di prigione o di droga.
La rebetika continuo"€™ percio"€™ a vivere segretamente, senza poter mantenere pero"€™ la sua naturalezza, fino a quando dopo la Seconda Guerra Mondiale non si trasformo"€™ lentamente e progressivamente in quella che viene detta la Canzone Popolare.
Altri cantanti si erano intanto imposti come compositori e fra questi spiccano Kaldaras, Hiotis e Papaioannou, oltre alla fenomenale Sotiria Bellou. In seguito la rebetika si affermo"€™ in tutta la Grecia, ma era ormai solo una musica commerciale. La sua riscoperta e affermazione si e avuta solo alla fine degli Anni "€™80, ad opera del grande Yorgos Dalaras, cantante dalla voce straordinaria, famoso in tutto il mondo, ma davvero troppo poco, purtroppo, in Italia.

(Fernando Buscemi)
(da: http://www.mondogreco.net/

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