Concerto di Primavera dei Solisti Veneti

Concerto di Primavera dei Solisti Veneti

In occasione della Festa della donna 2019

A sei mesi dalla scomparsa del Maestro Claudio Scimone, I Solisti Veneti tornano a suonare in occasione del consueto appuntamento con il Concerto di Primavera dedicato alla celebrazione della "Festa della donna", attraverso l'opera di donne compositrici e musiciste del passato e del presente.
"I Solisti Veneti", in attesa che venga ufficializzato il nome del nuovo direttore d'orchestra, saranno diretti per la prima volta da una donna. Sarà infatti Damiana Natali, pianista e compositrice, a guidare la nota orchestra padovana. Il concerto dell'8 marzo ribadisce la solidità, l'energia artistica e la creatività musicale che il compianto maestro ha ispirato per sei decenni. Fu proprio Claudio Scimone a volere che il Concerto di Primavera coincidesse con la giornata Internazionale della donna, ospitando capolavori di donne compositrici del passato e stimolando ogni anno le compositrici contemporanee di tutto il mondo alla produzione di nuove pagine musicali.

Lo spesso spirito anima anche il programma del 2019, che coincide con il bicentenario della nascita di Clara Schumann, donna comopositrice per eccellenza nella seconda metà dell'Ottocento, moglie di Robert Schumann e prima esecutrice di una grande parte delle opere del marito.

L’attenzione de “I Solisti Veneti” a questa letteratura spesso di altissimo valore e ancora molto trascurata anche se queste compositrici hanno studiato nelle più importanti Università del mondo, sono vincitrici di importantissimi comcorsi internazionali e occupano posizioni di primissimo piano nella vita musicale dei rispettivi Paesi la gran parte di quelle eseguite da “I Solisti” hanno hanno rivelato autentici talenti di profondo spessore, e anche di formulare interessanti ricerche sulle caratteristiche della spiritualità femminile come si rivela nel linguaggio dei suoni.

I SOLISTI VENETI
Diretti da Damiana Natali

con la partecipazione di
LEONORA ARMELLINI, pianoforte

Programma

Antonio VIVALDI-Concerto in la minore RV 397 per viola d'AMore e archi

Chiara MARIO-“Ricercare” per violoncello e archi (2019 – Dedicato a “I Solisti Veneti” in memoria di Claudio Scimone)
Prima esecuzione assoluta

Damiana NATALI-“Nel giardino dei Signoi Frei” per pianoforte e archi (2019 – Dedicato a “I Solisti Veneti” in memoria di Claudio Scimone)
Prima esecuzione assoluta

Clara Josephine WIECK SCHUMANN-(nel 200.mo anniversario della nascita) - Tre Romanze op. 22 per violino e pianoforte

Fryderyk CHOPIN-Concerto in mi minore op. 11 n. 1 per pianoforte e orchestra

Informazioni
Tel  049 666128
http://www.solistiveneti.it/
direzione@solistiveneti.it

Padova Palcoforum 2019

Padova Palcoforum 2019

IIa Edizione

Cinque spettacoli per una rassegna itinerante in città. Cinque occasioni per incontrarsi riflettere e confrontarsi su tematiche importanti del nostro convivere.
Al termine di ogni serata ci sarà la possibilità per chi lo desidera di conoscere e discutere con gli attori dello spettacolo rappresentato.

Programma

31 gennaio 2019, ore 21.00
Teatro San Carlo

Bertolt Brecht Teatro
LA VALIGIA DEI DESTINI INCROCIATI
Di Alessandro Izzi
Regia Maurizio Stammati
Una stazione ferroviaria italiana. Un capostazione gentile che ha fatto del posto di lavoro una sua seconda casa. Una cassiera innamorata, ma non troppo, di un insegnante di educazione fisica ispirato dall'ideologia fascista. E Angelo, che passa le giornata aiutando i viaggiatori a portare le loro valigie. Perché Angelo, con le valigie, ci parla. E loro gli rispondono. Almeno così dice lui, quando la gente glielo chiede.
Sulla scena c'è solo l'Italia e solo il goffo tentativo di raccontare i campi di concentramento e sterminio in una lingua che non è la nostra, ma quella delle valigie, testimoni non più mute, ma sempre difficili da interpretare correttamente, dell'orrore

24 febbraio 2019, ore 19.00
Teatro Excelsior Mortise

Armamaxa Teatro
ORLANDO
Furiosamente solo rotolando

Di e con Enrico Messina
Assisterete ad un vortice di battaglie ed in­seguimenti il cui motore è sempre la pas­sione, vera o presunta, per una donna, un cavaliere, un ideale. Reale trasporto o illu­sorio incantesimo? Storie senza tempo di uomini d’ogni tempo, in cui tutto è parados­so, iperbole, esasperazione.
L’Orlando Furioso di Ariosto, che dall’ar­te dei cantastorie prese linfa per diventare alta letteratura si fonde con il travolgente racconto che ne ha fatto Italo Calvino in­sieme a stralci di immagini “rubate” ad altri suoi libri come “Il Cavaliere Inesistente”.

24 marzo 2019, ore 19.00
Piccolo Teatro Tom Benettollo

MAT-Mare Alto Teatro
EDIPUS
DI Giovanni Testori
con Silvio Barbiero
Edipus è un capolavoro del teatro contemporaneo, ultimo atto degli scarozzanti, ultima riscrittura di un tema classico, compiuto dal drammaturgo lombardo. Testori si serve del tema noto della tragedia ellenica come una sonda.
Tutto è noto, vissuto e compreso, la trama e gli esiti.
Questa condizione libera l’autore nella sua ricerca linguistica che assume i caratteri dell’inimitabile. Ed è proprio la lingua scoperta da Testori a rappresentare la crasi perfetta tra antico e contemporaneo che si sviluppa nei temi del testo.
Il sipario sta per calare sulla civiltà, sulla ricerca della dignità, un potere vago, religioso, politico ed economico al tempo stesso opprime piacevolmente le coscienze distratte dei tebani, ma spente ormai sono le velleità e aspirazioni di giustizia di Edipus.
Lo scarrozzante racconta, in inevitabile e simbolica solitudine, le note vicende di Edipo, dando vita a tutti i personaggi della tragedia, alternandole al racconto delle personali fatiche e del disfacimento della propria compagnia.

7 Aprile 2019, ore 19.00
Piccolo Teatro Tom Benetollo

Evoè!Teatro
IL DRAGO D'ORO
Di Roland Schimmelpfenning
Regia Toni Cafiero
Con: Emanuele Cerra, Clara Setti, Marta Marchi, Silvio Barbiero, Paolo Grossi
“Il Drago d’oro” è uno spaccato crudele e intricato della società di oggi: una favola nera, surreale, complessa. Al centro della scena un ristorante thai-cino-vietnamita, “Il Drago d’oro”. In cucina cinque cuochi cinesi, forse vietnamiti, forse una famiglia, accalcati tra wok bollenti: il più piccolo, quello nuovo, ha mal di denti. Fuori e dentro il ristorante s’intrecciano altre figure, volti della società in cui viviamo: un negoziante, due hostess, un uomo in camicia, una donna in rosso, un pilota, una coppia di giovani, un vecchio.. Vittime e carnefici del mondo d’oggi: un microcosmo definito dalla legge del possesso, basato sull'accumulo, sul trionfo della merce; oggetti da comprare, usare e buttare via.

25 aprile 2019, ore 19.00
Auditorium Centro culturale Altinate San Gaetano
AMORE RIBELLE

Concerto evento
Gli artisti padovani celebrano la Resistenza

Come celebrare la liberazione? Come cantare quei giorni che profumavano di libertà, di rinascita? Noi, attori e musicisti insieme sentiamo l’esigenza di farlo per regalare, ascoltare e vivere con parole che sono forse oltre la nostra comprensione emotiva, con parole e suoni che raccontano percorsi straordinari di cui desideriamo di essere all’altezza.
Vivere, quindi, e non solo “cantare” l’amore per la libertà.

Informazioni
Biglietto: € 10,00-intero e € 7,00-ridotto (Studenti, over 65 e soci ARCI)

MAT-Mare Alto Teatro Associazione Culturale
Cell. 3471658472
Cell. 393 9812287
info@teatrodellagranguardia.it
matspettacoli@gmail.com

STRADE BLU

STRADE BLU

Un viaggio nell’America rurale tra Old Time Music e Letteratura

L'evento è uno spaccato sull’America rurale tra fine ‘800 e primi del ‘900. Un momento di riflessione e di recupero della memoria su diversi aspetti che hanno contribuito a forgiare il pensiero americano.

Ispirato al best-seller “Blue Highways” di William Least Heat-Moon (che ha approvato la produzione) lo spettacolo accompagna lo spettatore in un ipotetico viaggio a bordo di un furgone, alla scoperta dei luoghi dell’anima “…la nostra destinazione non è mai un luogo ma un modo nuovo di veder le cose...”

La letteratura, che i grandi scrittori hanno saputo produrre nel Nuovo Mondo, si intreccia con la musica Old Time ( la musica popolare tradizionale bianca nordamericana frutto delle immigrazioni dall’Europa, che si incontra con la musica nera del sud ) suonata dal vivo.
Il tutto rende possibile un gioco di sovrapposizioni di quadri che restituiscono all’ascoltatore un’immagine inedita e originale della grande epopea americana.

Recita l’Attrice Margherita Piccin
Presenta la serata Enrico Daniele
Musiche tradizionali interpretate da “The Crossroad Pickers”:

Claudia Ferronato, voce solista
Stefano Santangelo, mandolino, 5st. banjo, autoharp, voce cori
Alessandro Chiarelli, violino, voce cori
Luciano Tortima, contrabbasso, voce cori
Stefano Bonato, chitarra, voce cori

Testo originale e riduzione teatrale di Stefano Bonato
Arrangiamenti musicali di Stefano Santangelo
Progetto luci e fonico: Michele Pordon
Regia di Daniela Mattiuzzi

Informazioni
Ingresso posto unico Euro 10,00, dei quali Euro 2,00 devoluti in beneficienza all’AIL Associazione Italiana Leucemie – linfomi e mieloma – Sezione di Padova
Prevendite presso IL VENTITRE DISCHI, via Barbarigo,2 – Padova

Jazz@Pedrocchi

Jazz@Pedrocchi

Padova Jazz al Caffè Pedrocchi 2019

Dal 20 febbraio il Caffè Pedrocchi di Padova riprende a suonare jazz. E da quel momento lo farà con la cadenza mensile dei concerti della rassegna musicale Jazz@CaffèPedrocchi, che torna per la sua seconda stagione, con una programmazione che da febbraio continuerà poi sino a congiungersi, il prossimo autunno, con quella del Padova Jazz Festival.

In cartellone sono previsti nomi affermati sia del panorama internazionale che del jazz italiano.

A dare il via a questa nuova stagione di Jazz@CaffèPedrocchi, mercoledì 20 febbraio, sarà il batterista statunitense Eliot Zigmund, alla guida di un quartetto col suo connazionale Chris Cheek al sax, mentre la sezione ritmica è completata dalla solida pulsazione fornita da Luca Mannutza al pianoforte e Lorenzo Conte al contrabbasso.
Per Zigmund, il quartetto col quale suonerà a Padova non è la prima occasione di incontro con il sassofonista Chris Cheek: con lui ha registrato il CD Time Was (2017). Ha già collaborato in precedenza anche con il contrabbassista veneziano Lorenzo Conte, col quale ha pubblicato l’album Spring Jazz Trio. Al Pedrocchi, Zigmund proporrà una selezione di brani di Bill Evans, oltre agli standard prediletti dal celebre pianista e ad alcune proprie composizioni.

Jazz@CaffèPedrocchi proseguirà mercoledì 27 marzo con il trio “The Sound in Us” guidato dal contrabbassista Rosario Bonaccorso. Al fianco di uno dei più rinomati bassisti del jazz nazionale troveremo la tedesca Olivia Trummer a pianoforte e voce e Fulvio Sigurtà a tromba e flicorno. Il noto contrabbassista, che per tanti anni è stato al fianco dei principali solisti del jazz italiano e internazionale, da circa un decennio veste soprattutto gli abiti del band leader, creando interessanti formazioni con le quali dà forma alla sua ispirata vena compositiva.

Per il terzo appuntamento della sua programmazione, mercoledì 24 aprile, Jazz@CaffèPedrocchi ospiterà il trio della contrabbassista Linda May Han Oh.

Jazz@CaffèPedrocchi è organizzato dall’Associazione Culturale Miles, in collaborazione con il Caffè Pedrocchi e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.

Programma

Inizio concerti: ore 21.30

Mercoledì 20 febbraio
Eliot Zigmund Quartet

“Plays Bill Evans and Beyond”
Eliot Zigmund (batteria), Chris Cheek (sax), Luca Mannutza (pianoforte), Lorenzo Conte (contrabbasso)

Mercoledì 27 marzo 2019
Rosario Bonaccorso Trio

“The Sound in Us”
Rosario Bonaccorso (contrabbasso), Olivia Trummer (pianoforte, voce), Fulvio Sigurtà (tromba, flicorno)

Mercoledì 24 aprile 2019
Linda May Han Oh

Linda May Han Oh (contrabbasso), Fabian Almazan (pianoforte), Rudy Royston (batteria)

Informazioni
Ingresso libero alla rassegna musicale con possibilità di prenotazione tavolo: tel 049 8781231
email: prenotazioni@caffepedrocchi.it

Associazione Culturale Miles
Via Montecchia 22 A, 35030 Selvazzano (PD)
Tel.: 347 7580904
e-mail: segreteria@padovajazz.com
web: www.padovajazz.com

Ufficio stampa: Daniele Cecchini
cell. 348 2350217
e-mail: dancecchini@hotmail.com

SenzaConfini

SenzaConfini

Fotografie di Angelo Aprile

Inaugurazione: 14 marzo 2019, ore 18.00

I tuoi occhi sono fonti, nelle cui silenziose acque serene si specchia il cielo (William Shakespeare)

Angelo Aprile (Pippi) ha avuto una grande passione, la fotografia, in particolare quella in bianco e nero come scelta espressiva.
Grande viaggiatore e appassionato di temi sociali, negli ultimi anni Angelo ha seguito con particolare attenzione il tema delle migrazioni, la globalizzazione e la diversità di questo mondo attraverso i suoi reportage.
Il progetto SenzaConfini ha selezionato tantissime fotografie realizzate negli anni da Angelo Aprile e comprende una mostra e un libro fotografico.

Ogni sua fotografia va oltre la tecnica, l’estetica e il suo essere innanzitutto messaggio predomina, comanda, impone una fruizione più profonda. Queste foto vi parlano immediatamente, assenza di mediazione – di giustizia e ingiustizia, di umanità individuale e collettiva, di lotta vittoria e sconfitta, di guerra e raramente pace. E’ il ‘’dentro’’ di quelle foto che esplode diventando nostro. Le vedi e ti viene da parlare, non puoi tacere se non sei un sasso, e dalla gola può uscirti un «Cristo!», o una bestemmia, o un sospiro, magari un suono inarticolato. Ti fanno reagire, ‘ste immagini che non sono istanti fissati ma emozioni sempre vive...
(Dall’introduzione  di  Paolo Coltro al libro di Angelo Aprile “SenzaConfini”)

Informazioni
Ingresso libero
Orario 9.30-12.30 e 14.30-18.30; chiuso i lunedì non festivi

Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche
Tel. 049 8204529
donolatol@comune.padova.it

Il mondo di Arlecchino

Il mondo di Arlecchino

Incontro-spettacolo con Ferruccio Soleri e Carlo Boso

Soleri e Boso: oltre cinquant’anni di storia vissuti tra realtà e finzione.
Centinaia sono state le città in tutto il pianeta dove Ferruccio Soleri e Carlo Boso si sono esibiti sotto l’egida del Piccolo Teatro di Milano quali ambasciatori preferenziali di una forma di spettacolo, la Commedia dell’Arte, che tanto ha contribuito a rendere famoso il teatro e la cultura italiana nel mondo. Soleri è poi diventato uno dei più grandi Arlecchini della storia del teatro mondiale e Boso si è trasferito in Francia aprendo una sua Accademia l’AIDAS.

Oggi grazie all’Accademia del teatro in lingua veneta e il Comune di Padova-Assessorato alla Cultura, l’Artista e il Corsaro si ritroveranno nuovamente sulla scena per narrare la loro storia e far rivivere i personaggi che li hanno resi famosi nel Mondo di Arlecchino e di tutti coloro che amano questo bene prezioso dell’umanità denominato TEATRO.

Informazioni
Biglietto unico Euro 15,00

Dato il numero limitato di posti è consigliata la prenotazione
Cell. 348 4238334
direzione@accademiateatroveneto.it
www.accademiateatroveneto.it

See the Sound il Tour

See the Sound il Tour

Concerto di MDI Ensemble

Concepito come omaggio alla musica e alla figura di Helmut Lachenmann, il progetto See the Sound è un intenso dialogo con il compositore inframezzato da estratti musicali ripresi in modo innovativo e interviste ad alcune illustri personalità del mondo musicale contemporaneo.

E' un dialogo che porta a scoprire le caratteristiche innovative della sua musica, attraverso estratti musicali a cura di mdi ensemble e contenuti extra di Nuria Schönberg, Emilio Pomarico, Stefano Gervasoni e Massimiliano Damerini. Il breve concerto che segue presenta due brani emblematici del suo stile.
Nel 2008 Lachenmann ha ricevuto  il Leone d'oro alla carriera del 52° Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia con questa motivazione:

Il dvd, prodotto da mdi ensemble e studio Vertov, è stato registrato presso la Fondazione Cini di Venezia e pubblicato dall'etichetta francese l'empreinte digitale.

MDI ENSEMBLE
Lorenzo Gentili-Tedeschi, violino
Paolo Fumagalli, viola
Giorgio Casati, violoncello

Programma
SEE THE SOUND IL TOUR-"Homage to Helmut Lachenmann"
Proiezione "Portrait:" Intervista con H. Lachenmann, dal DVD "See the sound"

a seguire: H.Lachenmann - Toccatina, studio per violino solo; Streichtrio I

Amatissima e controversa, la musica di Helmut Lachenmann ha avuto ed ha una grande influenza sui compositori di almeno due generazioni. La concezione molto radicale e utopica a un tempo di un suono disseccato, spogliato di peso semantico fino a raggiungere uno stato che si può definire "minerale", ha emblematicamente siglato le estreme conseguenze dell'avanguardia musicale strutturalista. Ma contemporaneamente, e questo è l'aspetto forse più interessante e anche sorprendente, ha aperto un nuovo mondo sonoro forzando provocatoriamente i limiti della percezione. Nata da una concezione negativa dell'orizzonte semantico, ha infine dischiuso una nuova idea di linguaggio e, per così dire, una nuova forma di ‘verginità’ della materia sonora.

Informazioni
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

Amici della Musica di Padova
t +39 049 8756763
f +39 049 8070068
info@amicimusicapadova.org

Barbarigo. Cent'anni di gioventù

Barbarigo. Cent'anni di gioventù

Un'impronta che lascia il segno

Inaugurazione: 6 febbraio, ore 18.00

Cent’anni di gioventù. Il titolo può sembrare provocatorio rispetto alla lunghezza di un secolo oppure scontato in rapporto a una scuola, che lavora con i giovani, per i giovani… ma viene a dire la realtà concreta di un cammino fatto di accoglienza, dedizione, traguardi, sacrifici, valori, formazione, soddisfazioni.
Il Barbarigo è stato e vuole essere tutto ciò: e questa mostra storico-fotografica cerca di darne conto, raccogliendo, pur a impressioni veloci, il meglio di quanto le aule e i cortili di via Rogati hanno visto e udito dal 1919 a oggi.

Cent’anni di volti di ragazzi (e di ragazze, per quasi cinquant’anni), di testimonianze e storie diverse dicono appunto gioventù che è cresciuta, si è formata, ha aperto lo sguardo a orizzonti di vita, ha maturato scelte, ha preso impegni. E c’è ancor oggi, all over the world!
Cent’anni … e sentirsi ancora giovani, con la volontà di esprimere giovinezza e vivacità, curiosità ed esuberanza: non si vive solo del tempo passato, pur ricco di bene e piacevole da ricordare insieme. Nella freschezza della proposta educativa e nel “guardare avanti” (innovazione) il Barbarigo manifesta le sue carte vincenti e raccoglie apprezzamenti, gratitudine e stimoli a proseguire con creatività, a prendersi cura dei ragazzi affidati, a trovare strade di futuro.

La mostra, su progetto di allestimento degli architetti Paola Cattaneo e Marco Rapposelli e con il progetto grafico coordinato di Proget studio, si articola in più tratti di percorso.
La prima parte della mostra introduce alla storia del Barbarigo, tracciandone gli inizi, gli snodi fondamentali, l’attualità.
La seconda parte offre una carrellata di volti, in gran parte di ragazzi e ragazze che hanno frequentato o frequentano la scuola: sarà bello cercare il proprio volto, gli amici, i professori. Ma anche le “mode” degli anni passati, i concerti, la tradizione musicale, le feste…
La terza parte presenta la vita e le prospettive attuali dell’istituto, gli indirizzi oggi attivati, le caratteristiche qualificanti: una vivace immersione multimediale nell’oggi del Barbarigo.

A completamento, le iniziative più rilevanti del Centenario e quanto prodotto nell’occasione, dai simpatici gadget al prestigioso volume già oggetto di molti apprezzamenti. Con l’invito a collaborare al “progetto Etiopia”, a sostegno di una scuola dell'infanzia a Dinsho, nella nuova missione diocesana di Robe (Etiopia).

Informazioni
Ingresso libero

Orario: 10-19, lunedì chiuso
Centro culturale Altinate San Gaetano
Tel. 049 8204857
centroculturalealtinate@comune.padova.it

Istituto Barbarigo
Tel. 049 8246911
mostra@barbarigo.edu
www.barbarigo.edu
 

 

Dialoghi a 6 corde

Dialoghi a 6 corde

Rassegna di 4 concerti di chitarra classica

Programma

Etimologicamente, in greco antico, la parola “dialogo” è composta dai due termini διά (“dia”, attraverso) e λόγος (“logos”, discorso), ad indicare uno scambio di informazioni e pensieri che “attraversa” due o più persone. Un confronto, quindi, tra formazioni diverse, tra esperienze eterogenee, tra interpretazioni anche contraddittorie ma in grado di generare raffronti fecondi, collegamenti arbitrari, punti di vista inaspettati, con il condiviso obiettivo di arricchire la conoscenza e progredire nella ricerca.

Con questo nuovo ciclo dedicato allo strumento della chitarra classica, non diversamente in realtà da una impostazione più generale che caratterizza il suo lavoro, l'Associazione Momùs si prefigge questo ambizioso obiettivo.
I dialoghi proposti intercorrono tra i musicisti sul palco e il pubblico seduto in platea e, attraverso l’eterogeneità delle sensibilità degli interpreti, delle formazioni cameristiche e dei programmi, si propongono di offrire ad ogni appuntamento una modalità sempre diversa e peculiare di ascoltare e comprendere il suono di questo straordinario strumento.
Saranno presentati al pubblico giovani talenti della musica, impegnati in un lavoro di ricerca e di diffusione della cultura del proprio strumento attraverso l’impegno nell’approfondimento così come nell’ampliamento e rinnovamento dei repertori ad esso dedicati.
Sia i due concerti solistici (in apertura e in chiusura del ciclo) che quelli in formazione di duo (nelle due date centrali), propongono nei propri programmi un confronto di stili, di epoche storiche e culturali e di interpretazione condotti sotto il comune denominatore dell’accostamento soggettivo e inaspettato ma profondamente coerente di stili, epoche, forme, temi e interpretazioni, in grado sollecitare il pubblico ad un coinvolgimento intellettuale e ad una scoperta “emozionale” dello strumento della chitarra classica estremamente diretto ed efficace.
Inoltre, accostando alla proposta del ciclo di concerti le occasioni formative rappresentate dalle masterclasses, MoMùs si propone un ulteriore passo in avanti in questo senso, offrendo l’importante occasione di un approfondimento ricco e diversificato attraverso l’organizzazione di una serie di incontri/lezioni  in cui gli studenti saranno interessati ad affrontare con il docente, in una lezione individuale ma frontale aperta al pubblico, temi e repertori che il musicista proporrà nel proprio relativo programma di concerto.

Tutti i concerti sono preceduti da una breve presentazione tenuta dal musicista Alessandro Tommasi, che introdurrà al pubblico i temi musicali e contestuali dei singoli repertori per un maggior avvicinamento alla condivisione e al godimento dei programmi. Anche al termine degli eventi musicali ci sarà un momento di scambio e incontro tra pubblico e musicisti, favorito dalla struttura stessa di BarcoTeatro che lascia la sala disponibile per permettere al pubblico e ai musicisti di intrattenersi, passando momenti di convivialità anche incoraggiata da un buon aperitivo preparato in sede da ClafèBistrot.

Programma
Inizio concerti: ore 18
Inizio Masterclasses: ore 10

3 febbraio
Domenico Savio Mottola

Musiche di: Huwett, Laurencini da Roma, Ponce, Paganini, Villa-Lobos, Llobet, Brower

17 febbraio
Duo Joncol

Musiche di: De Falla, Granados, Albèniz, Guisado

10 marzo
Duo Fantasque

Musiche di: Rebay, Wissmer, Lesur, Petit, Presti, Castelnuovo-Tedesco, Albèniz, de Falla

31 marzo
Giacomo Susani

Musiche di: Mertz, Rodrigo, Pasieczny, Regondi, Walton, Ponce, Piazzolla

Informazioni
Biglietto unico: intero Euro 10; ridotto studenti Euro 5

Barco Teatro
Cell. 347 6530983
info@barcoteatro.it

Political Bodies

Political Bodies

L’arTe è parTe di Te

Inaugurazione: 9 febbraio 2019, ore 17.00
Invito

La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e realizzata con il C.I.D.P. Centro Italiano Disturbi di Personalità, presenta 10 artisti emergenti che, attraverso fotografia, scultura, perfomance e video, hanno posto il corpo al centro della loro ricerca sia come entità fisica sia come metafora.
Il corpo è celato, ferito, nascosto, isolato, vulnerabile e diviene spazio di indagine e investigazione per poter esplorare temi contemporanei riguardanti identità e rappresentazione, sessualità e genere, società e media.
Gli artisti partecipanti alla mostra provengono da diversi paesi e culture, ma sono uniti nell’utilizzo del corpo come soggetto e medium, creando così un linguaggio universale in grado di dar voce a mondi interiori e personali, ma anche di far scaturire domande e riflessioni su questioni sociali e politiche.

Il corpo diventa denuncia sociale con Mariani Bisti, che con Future Proof, affronta l’ansia provocata dal sociale e dal mondo dell’arte, ma è anche riferimento alla questione politica greca, e con Silvia Gentili in Synthetic Skins, progetto ispirato da fatti di cronaca avvenuti in Italia. L’artista esplora l’attuale tema della violenza sulle donne mettendo in scena un rito in cui l’acqua da elemento purificante diviene mezzo per cancellare il corpo e l’identità femminile.
Dionysis Livanis espone due lavori che riflettono sull’identità. In Images for Men, l’artista indaga sul ruolo della mascolinità nella società contemporanea mettendo in discussione tipiche aspettative su come gli uomini dovrebbero apparire e comportarsi. Task #4 fa parte di una serie di performance che tratta di ansia e resistenza. L’artista si mette alla prova attraverso compiti assurdi ed ingiustificati, evidenziando così la linea sottile che divide umiliazione e dominio di sè, forza e debolezza.
In una realtà dove il corpo è idolatrato e pura immagine, Unfinished Me di Diego Brambilla indaga l’incompletezza del corpo e la pressione che la società esercita su di esso indipendentemente dal genere o dall’età. Mentre nelle pubblicazioni Pinups di Christopher Schulz, le figure maschili spartane divengono un mezzo per riflettere sulla relazione corpo maschile e genere nella società contemporanea.
In Covering the Carpet, gli autoritratti di Jocelyn Allen sono performance in cui il corpo è in contorsione, in bilanciamento in pose differenti al fine di nascondere la propria intimità. Mentre gli autoscatti di Inside Out di Paoloma Tendero guardano alle influenze delle malattie genetiche, passate attraverso le linee familiari, che rendono il corpo vulnerabile in un destino non richesto.
In Liminality di Emese Wu, ci ritroviamo di fronte a una massa di capelli, apparentemente informe, che spiazza e lascia a ciascuno la libertà di interpretare il rapporto vita-morte in modo dinamico e continuo seguendo le proprie capacità interiori.

Nel corso della mostra il corpo viene spogliato dei suoi connotati materiali e relegato nel mondo del digitale. La figura femminile diviene Madonna virtuale con A Consesual Hallunication di Yole Quintero. La comunicazione mediata dalla realtà virtuale è unita a elementi dell’identità culturale, delle politiche del corpo, della maternità, della religione e femminilità. È, invece, attraverso la fusione del fisico e virtuale, del tradizionale e contemporaneo che il duo Blør con In The Flesh realizza un corpo frammentato e digitalizzato, estrapolato dai suoi parametri naturali.

La settimana della mostra sarà un’occasione per appronfondire e dibattere i temi affrontati in Political Bodies attraverso incontri tra figure del mondo della psicoanalisi, della filosofia e dell’arte nazionale e internazionale.
Nei giorni 10,12,13,15 e 16 febbraio alle ore 16:00, si svolgeranno visite guidate con i curatori e gli artisti.
Programma

È stato inoltre attivato un progetto dal titolo Metamorphosis: Corpo, Psiche e Relazione tra C.I.D.P. e l’Istituto d’Istruzione Superiore E. Usuelli Ruzza, in cui è stato coinvolto un gruppo di allievi per affrontare le tematiche legate ai cambiamenti che l’individuo incontra nel corso della propria crescita corporea, psichica e relazionale. Il progetto avrà come esito finale una giornata formativa di Workshop nell’ambito della mostra, in cui ai ragazzi verranno proposte delle attività inerenti all’autoscatto fotografico in un dialogo di confronto e di interazione con gli artisti e le opere esposte.

Informazioni
Ingresso libero
Orario: 10-13/15-19, chiuso lunedì

Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche - Servizio Mostre
tel. 049 8204547
calores@comune.padova.it

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