Lezioni di sabato

Lezioni di sabato

Ripetizioni di musica al Liviano

Novità della Stagione 52° stagione concertistica dell’Orchestra di Padova e del Veneto firmata dal suo direttore artistico e musicale Marco Angius sarà costituita dalle Lezioni di sabato, approfondimenti paralleli impostati come “ripetizioni di musica” affidate, oltre che all’Orchestra, a figure di spicco della musicologia e della divulgazione.
Ripetizioni di musica al Liviano è la nuova proposta in orario pomeridiano che deriva dalle fortunate Lezioni di suono, di cui il ciclo costituirà anche una speciale anteprima.
La prima Lezione si terrà il 28 ottobre 2017 e sarà affidata a Daniele Spini. OPV proporrà una seconda volta la Sinfonia n. 9 di Mahler: non una semplice replica, ma un vero e proprio ripasso, confidenziale nel tono quanto rigoroso nel metodo.
La Scarlattiana di Casella sarà l’occasione del secondo appuntamento, sabato 25 novembre 2017, dove Ricciarda di Belgiojoso proporrà un confronto tra le Sonate di Scarlatti e la relativa orchestrazione di Casella, musicista provocatoriamente contrario al melodramma e fautore di un ritorno alla tradizione strumentale italiana.
Metamorphosen di Strauss, nella sua peculiare natura di Studio per 23 archi solisti (come recita il sottotitolo), sarà l’oggetto del terzo incontro, sabato 2 dicembre 2017, sotto la guida di Sergio Durante.
Nel quarto appuntamento, sabato 10 febbraio 2018, il relatore ospite sarà Paolo Petazzi e l’argomento della lezione saranno i Rückert-Lieder di Mahler, per un confronto ravvicinato tra la versione originale per canto e pianoforte quella orchestrale dell’autore. Delle quattro versioni della Leonora solo la quarta oggi si esegue prima della rappresentazione teatrale, mentre le altre sono entrate nel repertorio da concerto come brani a sé stanti.
Che cosa succede a un pezzo quando si stacca dal suo contesto per vivere un destino indipendente? La risposta verrà dalla quinta Lezione, il 24 febbraio 2018, quando Giorgio Pestelli metterà a confronto le tre Leonore “senza teatro”, con l’ouverture definitiva del Fidelio.
L’ultima delle Lezioni di sabato, il 17 marzo 2018, sarà dedicata alla Musica per archi, percussioni e celesta di Bartók e sarà tenuta dal compositore Francesco Antonioni.

Programma

Inizio concerti: ore 17.00

Sabato 28 ottobre
MARCO ANGIUS Direttore
DANIELE SPINI Relatore
Mahler, Sinfonia n. 9 (vers. Simon)

Sabato 25 novembre
MAURIZIO BAGLINI Pianoforte
RICCIARDA DI BELGIOJOSO Relatore
Casella, Scarlattiana

Sabato 2 dicembre
LUIGI PIOVANO Direttore
SERGIO DURANTE Relatore
R. Strauss, Metamorphosen

Sabato 10 febbraio
ANDREA PESTALOZZA Direttore
ANDREA MASTRONI Basso
PAOLO PETAZZI Relatore
Mahler Rückert-Lieder per voce e orchestra

Sabato 24 febbraio
MARCO ANGIUS Direttore
GIORGIO PESTELLI Relatore
Beethoven  Leonora I, II, III

Sabato 17 marzo
MARCO ANGIUS Direttore
FRANCESCO ANTONIONI Relatore
Bartók , Musica per archi, percussioni  e celesta

Informazioni e biglietti
Biglietto unico: intero € 8,00, ridotto (under 35) € 3,00

Tel. 049 656848
www.opvorchestra.it
 

OPV-Orchestra di Padova e del Veneto

OPV-Orchestra di Padova e del Veneto

52° Stagione concertistica 2017-2018

Padova sedi diverse
dal 26 ottobre 2017 al 4 maggio 2018

Programma

La 52° stagione concertistica dell’Orchestra di Padova e del Veneto firmata dal suo direttore artistico e musicale Marco Angius si ispira al rapporto ineludibile tra musica e drammaturgia, puntando sulla forza rappresentativa del suono, sia in senso figurato che reale.
Dodici concerti a partire dal 26 ottobre al 4 maggio 2017 daranno vita ad una Rassegna dal titolo Teatri del suono, dove ritroviamo il repertorio sinfonico dei secoli passati, ma in una prospettiva completamente nuova di dialogo con i grandi capolavori del Novecento e con la musica d’oggi che nasce dall’originale approccio di Marco Angius, oggi verso il suo terzo anno da direttore musicale e artistico.
L’ouverture di un’opera lirica come ouverture di una Stagione sinfonica: sarà l’ultima versione della Leonora di Beethoven – l’Ouverture del Fidelio – a inaugurare la rassegna, giovedì 26 ottobre 2017, in un programma diretto da Marco Angius dove al preludio beethoveniano farà seguito, come esempio della trasformazione della sinfonia in teatro musicale, la Sinfonia n. 9 di Mahler nella versione di Klaus Simon. 80 minuti di musica in cui ogni movimento sinfonico è come un atto d’opera: prosegue così quel Percorso Mahler che ha già consentito a OPV di affrontare in edizioni speciali – come avveniva nelle società di concerti dei tempi di Mahler – la Prima, la Seconda e la Quarta Sinfonia, oltre all’Adagio della Decima.Venerdì 4 maggio
, in nome della reciproca ospitalità, il concerto di chiusura della Stagione sarà affidato all’Orchestra I Pomeriggi Musicali diretta da Massimiliano Caldi, con Alexander Gadjiev solista al pianoforte.
Ancora una volta, modernità e tradizione a confronto: in programma i Tre pezzi in stile antico per orchestra d’archi del compositore polacco Henryk Górecki, il Trittico botticelliano di Respighi e il Concerto per violino e orchestra di Beethoven nella trascrizione che il compositore stesso realizzò per il pianoforte.

Per il tradizionale concerto di Natale (fuori abbonamento), in programma giovedì 14 dicembre presso la Basilica di S. Antonio la musica universale di Bach (la Suite n. 3, con la celeberrima Aria, e la Cantata n. 51 per soprano, tromba e orchestra) si alternerà alla musica d’Inghilterra (la Fantasia su un tema di Thomas Tallis di Ralph Vaughan Williams e la Ciaccona in sol minore di Purcell nell’arrangiamento novecentesco di Britten) con la direzione di Filippo Maria Bressan e la partecipazione del soprano Giulia Bolcato e di Simone Lonardi, prima tromba dell’OPV.

I concerti della Stagione si tengono, di norma, il giovedì, ma alcuni programmi del 52° cartellone  forniranno materiale di studio per le Lezioni di sabato, novità della stagione 2017-2018. Ripetizioni di musica alla Sala dei Giganti del Liviano, una nuova formula divulgativa in orario pomeridiano che deriva dalle fortunate Lezioni di suono, di cui il ciclo costituirà anche una speciale anteprima.

Informazioni e biglietti
Tel. 049 656848
www.opvorchestra.it

Teatro Verdi

Teatro Verdi

Una stagione dai mille volti 2017-2018

Programma

Con la Stagione 2017/2018 si conclude per il Teatro Stabile del Veneto il primo triennio da Teatro Nazionale, il prestigioso riconoscimento ottenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Quello che si aprirà l'8 novembre con Le Baruffe Chiozzotte è un cartellone completo con artisti amati dal grande pubblico come Toni Servillo, Raoul Bova, Claudia Cardinale, Marco Paolini, Ale e Franz, registi geniali e innovativi come Peter Stein, Leo Muscato e Arturo Cirillo. Tutti protagonisti di allestimenti originali, che danno nuove chiavi di lettura a classici senza tempo come Goldoni, Pirandello e Shakespeare, quest’ultimo con due testi “minori” da riscoprire, ma anche autori europei del passato, come Friedrich Schiller e Friedrich Dürrenmatt, o del presente, come Umberto Eco e Cristina Comencini.
Il  capolavoro goldoniano diretto da Paolo Valerio che aprirà la Stagione di Prosa 2017-2018 è uno spettacolo corale, che raccoglie 13 tra i migliori talenti del panorama veneto, a rappresentare differenti generazioni e mondi teatrali. Debutterà al Teatro Romano di Verona dal 19 al 22 luglio nell’ambito del festival Shakespeariano, sarà in cartellone sia a Padova che a Venezia.
Centrali come al solito le produzioni del Teatro Stabile del Veneto, che quest’anno comprendono ben 6 titoli, di cui 4 in co-produzione con prestigiosi partner italiani pubblici e privati. Prosegue l’indagine già avviata nelle precedenti stagioni su due filoni principali: Ispirazioni Classiche e Parole Contemporanee.
Sono 8 invece le proposte selezionate per la terza edizione della rassegna di danza Evoluzioni, che in soli due anni ha visto più che raddoppiato il pubblico di appassionati. Da segnalare, infine, il ritorno a Padova della rassegna Divertiamoci a teatro: cinque modi diversi di intendere il teatro di parola e “l’arte di far ridere” che vedono protagonisti comici amatissimi come Teresa Mannino, Natalino Balasso e Carlo e Giorgio, innovatori della risata come Antonio Rezza e un autentico mito dello spettacolo nazionale come Sandra Milo, protagonista di una travolgente commedia degli equivoci.

Tante stagioni, tante proposte diverse che vanno a definire l’identità di un unico grande Teatro Nazionale, in dialogo con il pubblico e con il territorio, ma anche aperto a importanti relazioni nazionali e internazionali. Un teatro che guarda al valore della proposta culturale, ma che cerca anche di intercettare gusti e tendenze, che sa coltivare i migliori talenti di una regione sempre più propositiva e che al contempo collabora con artisti consolidati di altissimo livello. Un teatro per tutti, dove i tanti spettatori che vorranno condividere contenuti e progetti proposti, potranno vivere la magia unica che solo lo spettacolo dal vivo sa creare.

Programma
STAGIONE DI PROSA

Dall'8 al 12 novembre 2017
Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale
LE BARUFFE CHIOZZOTTE di Carlo Goldoni
con Luca Altavilla, Francesca Botti, Leonardo De Colle Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Riccardo Gamba Margherita Mannino, Michela Martini, Valerio Mazzucato Giancarlo Previati, Marta Richeldi, Vincenzo Tosetto, Francesco Wolf
regia Paolo Valerio

Dal 22 al 26 novembre 2017
LE AVVENTURE DI NUMERO PRIMO di Marco Paolini e Gianfranco Bettin

diretto e interpretato da Marco Paolini
produzione Jolefilm

Dal 29 novembre al 3 dicembre 2017
Teatro Stabile di Bolzano
QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO di Luigi Pirandello
con Patrizia Milani, Carlo Simoni, Corrado d’Elia, Giampiero Rappa, Irene Villa
regia Marco Bernardi

Dal 10 al 14 gennaio 2018
Teatro Metastasio di Prato
RICHARD II di William Shakespeare
con Maddalena Crippa regia Peter Stein

Dal 24 al 28 gennaio 2018
Centro Teatrale Bresciano
Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale
I DUE GENTILUOMINI DI VERONA di William Shakespeare
con Fausto Cabra, Ivan Alovisio, Camilla Semino Favro, Federica Rosellini, Luciano Roman
regia Giorgio Sangati

Dal 31 gennaio al 4 febbraio 2018
Compagnia Enfi Teatro
DUE di Luca Miniero e Astutillo Smeriglia
con Raoul Bova e Chiara Francini
regia Luca Miniero

Dal 7 all'11 febbraio 2018
Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale; Teatro Stabile di Genova; Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
IL NOME DELLA ROSA di Umberto Eco
versione teatrale di Stefano Massini
con Eugenio Allegri, Giovanni Anzaldo, Renato Carpentieri, Luigi Diberti, Luca Lazzareschi
regia e adattamento Leo Muscato

Dal 21 al 25 febbraio 2018
Teatro Stabile di Genova
INTRIGO E AMORE di Friedrich Schiller
versione italiana Danilo Macri
regia Marco Sciaccaluga

Dal 28 febbraio al 4 marzo 2018
Diana Or.l.S.
UNA FESTA ESAGERATA!” di e con Vincenzo Salemme
regia Vincenzo Salemme

Dal 7 all'11 marzo 2018
Compagnia Pippo Delbono
VANGELO
scritto, diretto e interpretato da Pippo Delbono
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Hrvatsko Narodno Kazalište – Zagabria,

Dal 21 al 25 marzo 2018
Tieffe Teatro Milano
LUNGA GIORNATA VERSO LA NOTTE di Eugene O’Neill
con Milvia Marigliano, Arturo Cirillo, Rosario Lisma, Riccardo Buffonini
regia Arturo Cirillo

Dal 4 all'8 aprile 2018
ITC2000-distribuzione Terry Chegia
ALE E FRANZ NEL NOSTRO PICCOLO - GABER, JANNACCI, MILANO
di e con Ale & Franz
e con Luigi Schiavone, Fabrizio Palermo, Francesco Luppi, Marco Orsi
regia Ale & Franz

Dal 18 al 22 aprile 2018
Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
Enfi Teatro

TEMPI NUOVI
scritto e diretto da Cristina Comencini
con Ennio Fantastichini e Iaia Forte e con Marina Occhionero e Nicola Ravaioli

Dal 2 al 6 maggio 2018
Ghione
L’IDEA DI UCCIDERTI
scritto e diretto da Giancarlo Marinelli
con Fabio Sartor e Caterina Murino
con la partecipazione straordinaria di Paila Pavese

EVOLUZIONI-RASSEGNA DI DANZA 2017-2018
19 gennaio, 16 febbraio, 16 marzo e 27 aprile 2018

Programma

DIVERTIAMOCI A TEATRO
15 e 16 dicembre 2017
17 e 18 gennaio, 17 e 18 febbraio, 13 marzo e 28 aprile 2018

Programma

Informazioni
Centralino: Tel. 049 8777011
Biglietteria: Tel. 049 87770213
info.teatroverdi@teatrostabileveneto.it
www.teatrostabileveneto.it

Groppi d'amore nella scuraglia

Groppi d'amore nella scuraglia

Padova Palcoscenico estate 2017

Replica dell'evento inserito nel programma 2017 della Rassegna Padova Palcoscenico estate, organizzata dall'Assessorato alla Cultura con il supporto di MAT-Mare Alto Teatro Associazione culturale.

GROPPI D’AMORE NELLA SCURAGLIA   di Tiziano Scarpa
con Silvio Barbiero

Tratto dal libro di Tiziano Scarpa, lo spettacolo narra la saga comica e poetica di Scatorchio, che per fare dispetto al suo rivale in amore aiuta il sindaco a trasformare il paese in una discarica di rifiuti.
Dice l'autore Tiziano Scarpa "Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo. Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità  intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce."

Informazioni
Biglietto unico € 8,00

MAT-Mare Alto Teatro Associazione Culturale
matspettacoli@gmail.com
 

La Lezione

La Lezione

Padova Palcoscenico estate 2017

Replica dell'evento inserito nel programma 2017 della Rassegna Padova Palcoscenico estate, organizzata dall'Assessorato alla Cultura con il supporto di MAT-Mare Alto Teatro Associazione culturale.

LA LEZIONE
Con Alessandro Gautiero regia di Silvio Barbiero
Produizione MAT - Mare Alto Teatro
 
Un lavoro intenso su una figura chiave della nostra società e della vita di ognuno di noi:  Il Professore.
Chi è? Un nemico, un alleato, un confidente, uno strumento di repressione,  un educatore...oppure? Secondo te? E ancora qual'è il confine tra deontologia e fanatismo?

Informazioni
Biglietto unico € 8,00

MAT-Mare Alto Teatro Associazione Culturale
matspettacoli@gmail.com
 

NOTTURNI D'ARTE 2017

NOTTURNI D'ARTE 2017

Gli appuntamenti della settimana dal 29 al 31 agosto 2017

Appuntamenti della sesta e conclusiva settimana dei "Notturni d'Arte 2017".
Manifestazione realizzata con il contributo di CASSA DI RISPARMIO DEL VENETO.
 

MARTEDI' 29 AGOSTO, ore 20.45
Museo Diocesano-P.zza Duomo
Pietro Barozzi, vescovo del Rinascimento, e il suo palazzo

Visite guidate al Museo Diocesano

Reading a cura dell'Associazione Carichi Sospesi
di e con l'attore Renzo Pagliaroto
con l'accompagnamento musicale di Yuri Argentino (sax)

Il Palazzo Vescovile di Padova, che oggi ospita il Museo Diocesano, è il risultato di numerose stratificazioni che si sono succedute nel corso dei secoli, a cominciare dalla riedificazione avvenuta nel 1309 ad opera del vescovo Pagano della Torre, come ricordato da un’iscrizione oggi murata in una delle sale del percorso espositivo. È solo nel Quattrocento però, sotto la dominazione veneziana, che il Palazzo assume la fisionomia che ancora oggi lo contraddistingue, sia nell’articolazione degli spazi che nella sua decorazione.
Ciò avviene in particolare per l’azione del vescovo Pietro Barozzi (1487-1507), uomo colto e dai molteplici interessi umanistici, che interpreta la sua missione pastorale con grande dedizione etica e intellettuale.
Alla sua morte Barozzi lasciò alla Cattedrale la sua biblioteca personale, ricca di manoscritti e soprattutto di incunaboli, miniati dal suo artista di fiducia Antonio Maria da Villafora: testi propri della cultura umanistica, come i classici greci e latini, testi filosofici e scientifici, opere di teologia e di diritto canonico. Questa raccolta, in parte ancora conservata presso la Biblioteca Capitolare, e il palazzo splendidamente decorato appaiono oggi come il testamento spirituale di un vescovo con una profonda consapevolezza del proprio mandato, uomo del Rinascimento e committente sensibile alle istanze culturali del suo tempo.

MERCOLEDI' 30 AGOSTO, ore 20.45
Chiostro Albini dei Musei Civici agli Eremitani-P.zza Eremitani 8

Riscoprire l'Egitto: Giovanni Battista Belzoni e la Collezione Egizia del Museo Archeologico
Introduzione di Francesca Veronese, Musei Civici di Padova-Museo Archeologico
Sulle rive del Medoacus-G.B. Belzoni, una vita incredibile
Reading a cura di Teatri OFF Padova
brani di Gian Battista Belzoni letti da Pierantonio Rizzato
con l'accompagnamento musicale di Paolo Valentini

Circa duecento anni fa, il 2 agosto 1817, un padovano "fuori dagli schemi" entrava nel maestoso tempio di Abu Simbel - fatto costruire da Ramses II nel XIII secolo a.C. - dopo averlo disseppellito dalle tonnellate di sabbia che, nel corso dei secoli, l’avevano completamente ricoperto. Costui era Giovanni Battista Belzoni, un nostro concittadino eccezionale, quanto poco conosciuto: molti sanno che gli è dedicata una delle vie della città, così come che gli è intitolata una scuola superiore del centro. Ma i più non sanno chi realmente fu questo personaggio, primo tra gli Europei a mettere piede in luoghi sconosciuti, ponendo le fondamenta della moderna egittologia.
La collezione è costituita da circa centottanta reperti, pervenuti al Museo a partire dal XIX secolo e integrati da tredici reperti del Museo Egizio di Torino in deposito dal 1982. All’origine della sua formazione, che si attesta intorno alla seconda metà dell’Ottocento, ci sono senz’altro le imprese belzoniane e l’interesse che esse suscitarono per l’Egitto. Accanto ai materiali di matrice faraonica in Museo è presente un piccolo fondo di reperti dell’Egitto cristiano, che chiude cronologicamente la storia dell’Egitto antico. All’inizio del percorso espositivo è presente, infine, anche una statuetta risalente al IV millennio a.C. che, pur non essendo legata alla cultura faraonica o, in generale, all’Egitto, è un importantissimo reperto proveniente dal Vicino Oriente Antico, territorio che, in più di un’occasione, ha legato il suo sviluppo storico alla terra dei faraoni.

GIOVEDI' 31 AGOSTO, ore 20.45
Conservatorio C. Pollini-Via Eremitani 18
Cesare Pollini e il "suo" Conservatorio
Introduzione di Erika Iervolino
Ensemble Cesare Pollini
concerto di musica classica
con: Giacobbe Stevanato, violino-Giancarlo Trimboli, violoncello-Mauro Mazzonetto, pianoforte

«È fondato in Padova un Istituto Musicale che si chiamerà Scuola Musicale…»: con queste parole si apriva l’articolo 1 dello Statuto della nuova scuola musicale di Padova, fondata nel 1878, con il sostegno del Comune e della Provincia e con la collaborazione di alcuni membri della “Società del Teatro Nuovo”.
Tra i personaggi facenti parte del “Comitato promotore” vi erano numerosi intellettuali, spesso membri delle nobili famiglie padovane, tra i quali il marchese Buzzacarini, i conti Giustiniani, de Lazara, Leoni, Miari, Piovene, Suman, Zacco, il barone Treves e numerosi altri signori impegnati nella vita culturale della città. Nasceva così una scuola musicale che avrebbe avuto una lunga storia e che vive tuttora nel Conservatorio di Musica di Padova. Fu inaugurata il 29 giugno 1879 con un concerto cameristico in cui intervenne anche il giovane pianista Cesare Pollini, che propone subito un taglio nuovo rispetto alla tradizione di allestire concerti con un programma misto di brani vocali e brani strumentali.

INFORMAZIONI
Acquisto del biglietto “Notturni d’Arte”, fino a esaurimento della disponibilità, presso il Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche in via Porciglia 35: orario dal lunedì al giovedì 8.30-12.30/15.00-18.30; venerdì 8.30-13.30/14.30-16.00; sabato 8.30-13.00 (chiuso domenica e martedì 15 agosto), con possibilità di acquisto la sera stessa della visita nel caso in cui i biglietti fossero ancora disponibili.

Costo biglietti “Notturni d’Arte”
Biglietto unico € 3,00 a persona per l’accesso ad una singola serata (per la singola serata, solo se ancora disponibile, si potrà acquistare anche durante la sera stessa), tranne per le serate in cui è previsto un costo diverso.

Abbonamenti
Biglietto € 6,00 a persona per l’accesso a 3 serate
Biglietto € 10 a persona per l’accesso a 4 serate più la guida stampata
Ingresso gratuito per bambini fino ai 12 anni
Costo della guida stampata: € 4

Il biglietto dovrà essere esibito all’inizio della serata per comprovare l’avvenuto pagamento. Non è previsto alcun rimborso in caso di mancata partecipazione o di mancato svolgimento della serata per motivi indipendenti dall’organizzazione.

Si richiede la puntualità. Perde il diritto all'entrata chi, già in possesso del biglietto, non rispetterà l'orario di inizio del programma indicato nel biglietto.

Assessorato alla Cultura - Via Porciglia 35, Padova
Tel. 049/8204533
notturnidarte@comune.padova.it

NOTTURNI D'ARTE 2017

NOTTURNI D'ARTE 2017

Gli appuntamenti della settimana dal 22 al 26 agosto 2017

Appuntamenti della quinta settimana dei "Notturni d'Arte 2017".
Manifestazione realizzata con il contributo di CASSA DI RISPARMIO DEL VENETO.
 

MARTEDI' 22 AGOSTO, ore 20.45
Centro culturale Altinate San gaetano-via Altinate 71
Centro culturale Altinate San Gaetano, il "fantasma" dei Teatini

Visite guidate al Centro culturale e alla Chiesa di San Gaetano
Il Centro culturale Altinate San Gaetano sorge in un’area la cui storia affonda in tempi lontani.
Situata nella controansa generata dal fiume Meduacus, questa zona era attraversata dalla via Annia, importante arteria viaria risalente alla metà del II secolo d. C. Nei primi decenni del I secolo d.C. la città subì un radicale intervento di rinnovamento urbanistico, che qui portò alla costruzione di un importante complesso monumentale.
Gli scavi archeologici realizzati agli inizi del Duemila per la riqualificazione del Centro San Gaetano hanno riportato infatti alla luce un tratto di un portico colonnato, prospiciente il corso dell’Annia.  I dati a oggi disponibili non permettono, tuttavia, di definire con certezza l’identità del complesso. I reperti rinvenuti nel corso delle indagini a San Gaetano sono esposti all’interno del Centro, in un piccolo Antiquarium. Elementi architettonici, anfore, ceramiche di uso domestico e vetri attestano una frequentazione dell’area che dall’età romana prosegue nelle epoche successive.
Nell’area dove attualmente sono situati il Centro culturale Altinate San Gaetano e la chiesa di San Gaetano era stato fondato nel 1345 il piccolo monastero della congregazione dei padri Umiliati, con una chiesetta attigua, intitolata ai Santi Simone e Giuda. Dopo la soppressione della congregazione nel 1571, la chiesa e gli spazi conventuali furono acquisiti dai chierici regolari Teatini, ordine fondato nel 1524 da Gaetano Thiene e da Giampietro Caraffa (poi Paolo IV) vescovo di Chieti (in latino Theate), per riformare i costumi del clero.
Le parti risalenti al convento cinquecentesco giunte fino a noi sono il prospetto interno dell’ala settentrionale del chiostro e alcune volte del portico e dei locali retrostanti nonché le arcate del piano terra del prospetto occidentale. Anche nel piano scantinato sono riconoscibili alcuni elementi originari, come gli spazi voltati a botte continua con pilastri di fondazione e archi rinforzati, molto suggestivi, uno dei quali ospita la reception dell’auditorium, posto sotto il chiostro.
Negli anni 2000 il complesso di San Gaetano venne quindi destinato a Centro culturale della città, con la Biblioteca Civica.

Pietro Bembo
Reading a cura dell'Associazione Carichi Sospesi
Brani tratti da: Rime, Prose della volgar lingua, Gli Asolani di Pietro Bembo, letti dall'attore Marco Tizianel con l'accompagnamento musicale di Yuri Argentino (sax)

MERCOLEDI' 23 AGOSTO, ore 21.00
Palazzo Zuckermann-C.so Garibaldi 33

A casa di Nicola Bottacin
Visite guidate alla collezione del Museo Bottacin dei Musei Civici agli Eremitani
La possibilità di esaminare i documenti, la corrispondenza privata e l’archivio personale, conservati nell’istituto che porta il nome di Nicola Bottacin, permette di apprezzare un uomo dotato di notevole energia e curiosità, che grazie alle proprie opportunità economiche, sapientemente costruite, si contraddistingue come figura di collezionista d’arte, in particolare di numismatica, nella nascente borghesia della seconda metà dell’Ottocento.
Collezionista eclettico Bottacin impiegò le proprie risorse in investimenti su beni culturali secondo la moda borghese del tempo e plasmò la sua dimora come una galleria privata, suscitando curiosità ed interesse da parte dei viaggiatori e degli amanti dell’arte, ospiti della sua casa, e aprendola alla visita come casa-museo al punto da tenere un registro dei visitatori.
Circa l’inizio della passione di Bottacin per le monete e le medaglie non si possiedono informazioni certe, tuttavia si possono datare al 1854 i primi acquisti numismatici per quella che sarebbe diventata la Serie veneta. Delle prime fasi dell’attività collezionistica rimane un taccuino-catalogo, dal quale si evince che fin dal principio la ricerca e l’acquisto dei pezzi non fossero espressione di un collezionismo “indiscriminato” ma selettivo e scientifico. La raccolta numismatica Bottacin venne infatti menzionata nelle guide locali per la prima volta nel 1858. L’idea di donare alla città di Padova le sue raccolte venne comunicata al podestà e al direttore del Museo Civico, Andrea Gloria, nell’estate del 1865 e fin da subito accolta, ma le condizioni fissate dal Bottacin posticiparono la cessione e il trasferimento delle opere al 1871. Nicola Bottacin seguì la realizzazione del suo museo con passione, curando personalmente l’allestimento e gli incrementi delle collezioni fino alla sua morte, avvenuta nel 1876.

Nicola Bottacin, Lettere
Reading a cura dell'Associazione Carichi Sospesi
di e con l'attore Marco Tizianel
con l'accompagnamento musicale di Yuri Argentino (sax)

GIOVEDI' 24 AGOSTO, ore 18.00
Partenza in Battello dal pontile Parco Europa-Via Venezia 40
Navigando lungo il Piovego: dalle mura rinascimentali alle ville venete

Navigando lungo il Brenta con visite guidate a villa Foscarini Rossi e al Museo della Calzatura
Lungo questo percorso, complici le scelte operate dalla Repubblica di Venezia per il controllo capillare dell’entroterra, si svilupparono alcuni dei più pregevoli esempi di quella che può essere definita come una vera e propria “cultura della villa”, instaurando una competizione tra i nobili veneziani per lo splendore delle loro dimore che durerà fino alla caduta della Serenissima. Due esempi chiarissimi di questo fenomeno sono villa Giovannelli e villa Foscarini-Rossi.
Villa Foscarini Rossi è un complesso architettonico seicentesco che sorge a Stra, non lontano da Padova e Venezia lungo la Riviera del Brenta. La residenza, in cui la nobile casata veneziana Foscarini era solita trascorrere il periodo estivo, come dettava il costume dell’epoca in voga tra i nobili della Serenissima, è composta da tre edifici: la Villa Padronale, la Foresteria e le Antiche Scuderie, il tutto immerso in un Parco di circa 10.000 mq.
ATTENZIONE - Evento con Guida LIS
Biglietto: adulti € 20,00, gratuito fino a 5 anni, da 6 a 12 anni biglietto ridotto a € 15,00
Biglietto comprensivo di navigazione in battello, visite guidate alla Villa Foscarini Rossi e al Museo Rossimoda della Calzatura, aperitivo a bordo offerto da delta Tour
Prenotazione obbligatoria al numero di tel. 049 8700232 Delta Tour, www.deltatour.it, info@deltatour.it

VENERDI' 25 AGOSTO, ore 21.00
Palazzo Cavalli, via Giotto
Vittoria Accoramboni: un delitto nella Padova di fine Cinquecento

Reading a cura dell'Associazione Carichi Sospesi
Estratti dai testi Vittoria Accoramboni di Stendhal e The White Devil di J. Webster
di e con gli attori Renzo Pagliaroto ed Eleonora Panizzo
con l'accompagnamento musicale di Andrea vedovato (chitarra)

Visite guidate a Palazzo Cavalli

Come ampiamente documentato dalle cronache del tempo, a Palazzo Cavalli, nella notte tra il 22 ed il 23 dicembre del 1585, viene uccisa, all’età di 28 anni, da un gruppo di uomini armati e mascherati, Vittoria Accoramboni, assieme al fratello Flaminio. Ma chi era e per quale motivo fu uccisa Vittoria Accoramboni? Quella che è stata tramandata come una storia di amore e morte, di lotte familiari per questioni di eredità con protagonista una donna, la cui bellezza fu causa di sventure, si intreccia al tempo stesso con le vicende politiche dell’Italia del Cinquecento, con le lotte per il potere fra gli stati italiani, con le ambizioni e le prepotenze delle famiglie nobiliari dell’epoca.
La vicenda del tragico destino di Vittoria Accoramboni, attraverso i fogli degli avvisi anonimi e le relazioni degli ambasciatori, si diffuse rapidamente da Venezia a Roma, a Firenze e presso le principali corti europee. Poeti e scrittori se ne servirono quale soggetto di romanzi, racconti ed opere teatrali, dandone tuttavia una molteplicità di versioni, influenzate dai modelli culturali dell’epoca in cui vissero, al punto che anche oggi è difficile ricostruire ruoli e responsabilità morali dei vari personaggi coinvolti.
Palazzo Cavalli venne costruito dai Foscari fra la fine del ’400 e gli inizi del ’500, conobbe nel corso del tempo numerosi passaggi di proprietà e destinazioni.
A partire dal 1932 il Palazzo ospita il museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Padova, aperto al pubblico dal 1974.

SABATO26 AGOSTO, ore 20.45
Basilica di Santa Giustina-Prato della Valle
Sulle tracce del primo cristianesimo: san Luca, san Prosdocimo, santa Giustina

Visite guidate alla Basilica di santa Giustina e ai Chiostri dell'Abbazia
ATTENZIONE - Evento con Guida LIS
Chi varca la soglia della Basilica di Santa Giustina, percepisce di entrare in uno spazio ampio e apparentemente spoglio. Questa duplice sensazione conduce quasi spontaneamente a cercarvi qualcosa di significativo. Così, il semplice attraversamento della navata centrale, attirati dalla luce e dal colore della pala del Martirio di Santa Giustina del Veronese (1575) al fondo dell’abside del presbiterio, ci rende consapevoli che nelle molte cappelle laterali e nelle arche dei transetti sono collocati corpi di santi, in una pluralità di presenze che richiede di essere avvertita e compresa.
La nostra attenzione si concentra sulle tombe maggiori, quella di santa Giustina all’altar maggiore, quella di san Luca al fondo del transetto sinistro e quella di san Prosdocimo, raggiungibile dal corridoio dei martiri che si apre all’altezza del portale al fondo del transetto destro.
Il calendario liturgico celebra le solenni ricorrenze dei tre santi citati nell’arco del mese autunnale: 7 ottobre santa Giustina; 18 ottobre san Luca; 7 novembre san Prosdocimo.

INFORMAZIONI
Acquisto del biglietto “Notturni d’Arte”, fino a esaurimento della disponibilità, presso il Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche in via Porciglia 35: orario dal lunedì al giovedì 8.30-12.30/15.00-18.30; venerdì 8.30-13.30/14.30-16.00; sabato 8.30-13.00 (chiuso domenica e martedì 15 agosto), con possibilità di acquisto la sera stessa della visita nel caso in cui i biglietti fossero ancora disponibili.

Costo biglietti “Notturni d’Arte”
Biglietto unico € 3,00 a persona per l’accesso ad una singola serata (per la singola serata, solo se ancora disponibile, si potrà acquistare anche durante la sera stessa), tranne per le serate in cui è previsto un costo diverso.

Abbonamenti
Biglietto € 6,00 a persona per l’accesso a 3 serate
Biglietto € 10 a persona per l’accesso a 4 serate più la guida stampata
Ingresso gratuito per bambini fino ai 12 anni
Costo della guida stampata: € 4

Il biglietto dovrà essere esibito all’inizio della serata per comprovare l’avvenuto pagamento. Non è previsto alcun rimborso in caso di mancata partecipazione o di mancato svolgimento della serata per motivi indipendenti dall’organizzazione.

Si richiede la puntualità. Perde il diritto all'entrata chi, già in possesso del biglietto, non rispetterà l'orario di inizio del programma indicato nel biglietto.

Assessorato alla Cultura - Via Porciglia 35, Padova
Tel. 049/8204533
notturnidarte@comune.padova.it

NOTTURNI D'ARTE 2017

NOTTURNI D'ARTE 2017

Gli appuntamenti della settimana dal 16 al 19 agosto 2017

Appuntamenti della quarta settimana dei "Notturni d'Arte 2017".
Manifestazione realizzata con il contributo di CASSA DI RISPARMIO DEL VENETO.
 

MERCOLEDI' 16 AGOSTO, ore 21.00
Sala Carmeli, via Galilei 36
Michelangelo Carmeli e la sua spettacolare Sala

Visite guidate alla Sala Carmeli
Michelangelo Carmeli nella veste di superiore provinciale dell’Ordine dei Minori Osservanti si impegnò in importanti interventi di restauro di alcuni locali del Convento di San Francesco Grande di Padova e volle costruirvi una nuova area da destinare a una nuova biblioteca. Il progetto fu affidato all’architetto Andrea Camerata. Per realizzare la struttura della biblioteca, la sua decorazione, gli arredi e le dotazioni librarie impiegò cifre considerevoli, sia proprie sia offerte da estimatori e amici, fra i quali anche il potente procuratore di San Marco e futuro doge Marco Foscarini.
Il progetto era grandioso e l’esito fu un luogo di rara bellezza, benché alcuni contemporanei abbiano ritenuto che sull’amore per la cultura e lo studio prevalesse l’ambizione personale.
La ricca biblioteca con la sua bella Sala fu posta sotto la tutela dei Riformatori allo Studio e Carmeli volle che fosse aperta a tutti gli studiosi, religiosi o laici.
La biblioteca contava 22.000 volumi circa, dei quali oltre quattrocento manoscritti. Dopo le soppressioni napoleoniche vi confluirono temporaneamente volumi dal soppresso monastero di Santa Giustina e dal convento di Sant’Anna, poi trasferiti in gran parte alla Biblioteca Universitaria o venduti. Dal 1871 in poi l’Amministrazione comunale si occupò della manutenzione della struttura, compresa la piccola cappella privata di Carmeli, nella quale era stato trovato morto, alcuni ipotizzano per avvelenamento. La sala fu utilizzata come aula magna dell’istituto Duca d’Aosta, sala conferenze, concerti e proiezioni cinematografiche. Nel 1995 fu gravemente danneggiata da un incendio e per questo chiusa al pubblico fino al compimento del restauro nel 2011.

Alla scoperta di padre Carmeli
Reading a cura di ARC.A.DIA
Con l'attore Federico Pavan della Compagnia Teatrale Universitaria Beolco Ruzzante

GIOVEDI' 17 AGOSTO, ore 21.00
Prato della Valle - ritrovo alla fontana dell'Isola Memmia

Prato della Valle e Andrea Memmo: "il genio collegato con la virtù"
Visite guidate in Prato della Valle
Prato della Valle, uno degli emblemi della città, simbolo della retorica visiva urbana di Padova, è una piazza singolare, unica in tutta Europa. Prima dell’intervento di Andrea Memmo e a partire dall’epoca alto-medioevale era un grande invaso depresso e paludoso, libero da costruzioni, sul quale esercitava diritto di proprietà e di mercato l’abate di Santa Giustina.  Quando, nel 1767, la giurisdizione sul Prato passò da Santa Giustina alle autorità cittadine, divenne possibile un intervento pubblico. Nel 1772 piogge inusitate resero ancora più evidente la necessità di risanare l’area e venne istituita un’apposita magistratura. Nel marzo del 1775 il patrizio veneziano Andrea Memmo (1729-1793) divenne provveditore straordinario della città di Padova, carica che univa le due più alte dell’amministrazione cittadina, il podestà e il capitanio.
Memmo, espressione del milieu culturale illuminista e riformatore veneto, intratteneva relazioni amicali con i maggiori intellettuali contemporanei, Gaspare Gozzi, Scipione Maffei, Melchiorre Cesarotti, Angelo Querini, Giuseppe Toaldo, Giacomo Casanova, e frequentava il cenacolo culturale del console brirannico a Venezia Joseph Smit.
Nel breve periodo di governo della città, il provveditore formulerà numerosi progetti di generale ammodernamento, fra i quali anche il nuovo ospedale giustinianeo. In poco più di un anno, con la collaborazione dell’architetto Domenico Cerato, idea e avvia il riassetto del Prato, per realizzare una piazza dove alle tradizionali funzioni di commercio e spettacolo si aggiunga quella di giardino attrezzato per il passeggio, il tempo libero e il turismo, offrendo spazio a botteghe, viali e giardini.
Dopo il 1776 Memmo lasciò Padova per incarichi diplomatici a Costantinopoli e Roma, ma la ristrutturazione della piazza non era completata. Ne seguì gli sviluppi da lontano, e, per ottenere nuovi finanziamenti, fece realizzare disegni e stampe da Giuseppe Subleyras e Francesco Piranesi.

Un amore che fece scandalo: Andrea Memmo e Giustiniana Rosenber Wynne
Reading a cura dell'attore Filippo Quezel
passi scelti dal romanzo Un amore veneziano di Andrea di Robilant

VENERDI' 18 AGOSTO, ore 21.00
Chiostro Albini dei Musei Civici agli Eremitani-P.zza Eremitani 8
Antonio Canova e Padova

Introduzione di Elisabetta Gastaldi e Valeria Vettorato, Musei Civici agli Eremitani
Il successo dell’arte neoclassica presso i contemporanei è testimoniato a Padova dal fiorire di raccolte di gessi nelle case di prestigiosi collezionisti. Tra i più illustri estimatori di Antonio Canova si ricordano Girolamo Zulian, Daniele degli Oddi e Alessandro Papafava, oltre al principe Abbondio Rezzonico di Bassano, i cui bassorilievi nel primo Ottocento confluirono nella raccolta del padovano Antonio Piazza.
Presso i Musei Civici di Padova è possibile ammirare cinque sculture del maestro di Possagno.
Identikit-Antonio Canova dietro le quinte, storie e misteri dei ritratti
Un racconto, con musica e immagini
di e con Luca Scarlini, scrittore e performer

A seguire possibilità di visita alle opere di Canova esposte al Museo d'Arte e al Museo Bottacin-Musei Civici

SABATO 19 AGOSTO, ore 19.30
P.tta San Michele-Riviera Tiso da Camposampiero
L'Oratorio di San Michele tra storia e arte

Visite guidate all'Oratorio di San Michele
L’aspetto attuale di quello che un tempo fu un monumento religioso assai significativo per il valore storico e artistico che rappresentava è il risultato di una serie di interventi che hanno modificato completamente la struttura architettonica di una delle più antiche chiese di Padova.
L’Oratorio di San Michele è stato riaperto al pubblico nel 2000 in occasione della mostra Giotto e il suo tempo grazie ad un progetto di valorizzazione promosso dall’Associazione La Torlonga in collaborazione con il Comune di Padova. Recentemente è stato oggetto di un intervento di riqualificazione. L’intervento di restauro, condotto dal Settore Edilizia Pubblica del Comune di Padova, è stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
250 anni di Specola
Visite guidate al Museo La Specola
Reading a cura dell'associazione Carichi Sospesi alle ore 21.00, alle ore 21.45, alle ore 22.30 in p.tta San Michele
Trasposizione da Le città invisibili di Italo Calvino
di e con l'attore Marco Tizianel con l'accompagnamento musicale di Andrea Vedovato (chitarra)
La scelta di adibire a Specola l’antico maniero del XIII secolo, nato come orrida prigione del tiranno Ezzelino III da Romano, poi trasformato nel Castello difensivo di Padova dai Carraresi nel secolo successivo e infine adattato a deposito di munizioni dalla Serenissima, era stata compiuta nel 1766 dal Toaldo, di concerto con l’architetto Cerato e con il Matematico Veneto Antonio Giuseppe Rossi (?-1776), deputato dai Riformatori a valutare e a seguire tutto l’iter di realizzazione delle opere edilizie.
Questa soluzione soppiantò la primordiale idea di realizzare il nuovo Osservatorio all’interno del perimento del Bo, sede dell’Università, e fu motivata dal fatto che la torre si ergeva nella periferia sud della città e dalla sua sommità si presentava perciò libero tutto l’orizzonte meridionale, luogo privilegiato per le osservazioni astronomiche. Inoltre, le spesse mura, larghe alla base quasi 3 metri, erano già perfettamente orientate in direzione nord-sud ed est-ovest, il che facilitava grandemente la corretta disposizione della strumentazione.
Ancor prima che l’edificazione architettonica dell’Osservatorio giungesse a compimento, il nuovo edificio era già divenuto simbolo di riferimento per la città e per i suoi astronomi, emblema identificativo della cultura e della scienza del cielo, oltre che scorcio poetico in quell’angolo di Padova dove il Bacchiglione, entrando in città, si biforcava nel Tronco Maestro e nel Canale Naviglio.
La Specola con il suo parafulmine, il primo installato nel territorio della Serenissima, fin dal suo nascere cominciò quindi a essere citata e rappresentata nelle più importanti guide, mappe e incisioni dell’epoca, come testimoniano le immagini presentate nella mostra Immagini di Specola, realizzata quest’anno dall’Osservatorio Astronomico di Padova per celebrare i suoi primi 250 anni di vita.

INFORMAZIONI
Acquisto del biglietto “Notturni d’Arte”, fino a esaurimento della disponibilità, presso il Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche in via Porciglia 35: orario dal lunedì al giovedì 8.30-12.30/15.00-18.30; venerdì 8.30-13.30/14.30-16.00; sabato 8.30-13.00 (chiuso domenica e martedì 15 agosto), con possibilità di acquisto la sera stessa della visita nel caso in cui i biglietti fossero ancora disponibili.

Costo biglietti “Notturni d’Arte”
Biglietto unico € 3,00 a persona per l’accesso ad una singola serata (per la singola serata, solo se ancora disponibile, si potrà acquistare anche durante la sera stessa), tranne per le serate in cui è previsto un costo diverso.

Abbonamenti
Biglietto € 6,00 a persona per l’accesso a 3 serate
Biglietto € 10 a persona per l’accesso a 4 serate più la guida stampata
Ingresso gratuito per bambini fino ai 12 anni
Costo della guida stampata: € 4

Il biglietto dovrà essere esibito all’inizio della serata per comprovare l’avvenuto pagamento. Non è previsto alcun rimborso in caso di mancata partecipazione o di mancato svolgimento della serata per motivi indipendenti dall’organizzazione.

Si richiede la puntualità. Perde il diritto all'entrata chi, già in possesso del biglietto, non rispetterà l'orario di inizio del programma indicato nel biglietto.

Assessorato alla Cultura - Via Porciglia 35, Padova
Tel. 049/8204533
notturnidarte@comune.padova.it

NOTTURNI D'ARTE 2017

NOTTURNI D'ARTE 2017

Gli appuntamenti della settimana dall'8 al 12 agosto 2017

Appuntamenti della terza settimana dei "Notturni d'Arte 2017".
Manifestazione realizzata con il contributo di CASSA DI RISPARMIO DEL VENETO.
 

MARTEDI' 8 AGOSTO
ore 18.00
Reggia Carrarese-Via Accademia 7
Casa della Rampa-Via Arcovallaresso 32
Un "traghetto" per la sicurezza dei Carraresi dalla Reggia al Castello

Il 28 maggio 1376 un fastoso corteo nuziale raggiunge il Castello di Padova per la «via della corte verso il castello», come ci riferisce il cronista Galeazzo Gatari, o «via del traghetto», secondo la versione del figlio Andrea.
Gli sposi sono Francesco Novello da Carrara, figlio di Francesco I il Vecchio, signore di Padova, e Taddea d’Este; il Castello è quello, ancora in fase di completamento, voluto da Francesco il Vecchio come sua nuova, più sicura e ancor più sontuosa, seconda “Reggia”. La “corte” è quel complesso di palazzi residenziali, sedi istituzionali ed edifici di servizio, che occupava il vasto isolato a nord del duomo, intorno a una corte maggiore, che è oggi piazza Capitaniato.
Il “traghetto”, infine, era la via di collegamento fra le due grandi residenze carraresi, un percorso di sicurezza, un viadotto di ventotto archi, che permetteva di raggiungere dai palazzi carraresi le mura comunali e, proseguendo sul percorso di ronda, arrivare al Castello.
Quasi completamente demolito a fine Settecento, costituiva una delle particolarità di quella che viene impropriamente definita “Reggia carrarese”. Ne rimangono poche vestigia, concentrate in massima parte all’interno di quella che, proprio per la presenza della rampa di accesso al viadotto, è oggi nota come “Casa della Rampa”.
Francesco Novello e la sua Taddea, assieme a qualche centinaio di persone del corteo nuziale, si immagina, sono stati i primi utilizzatori storicamente documentati del “traghetto”, che proprio nell’occasione viene citato per la prima volta nelle cronache.

ore 21.00
Villa Giusti-Via Armistizio 277
Le trattative per l'armistizio del 3 novembre 1918 a Villa Giusti: un piccolo giallo

Visite guidate a Villa Giusti alla Mandria
Nel pomeriggio del 31 ottobre 1918 alcune automobili trasportarono un gruppo di alti ufficiali dell’Impero austro-ungarico, che formavano la Commissione d’armistizio designata dal Comando Supremo Imperiale, a Villa Giusti. Giunsero alla villa nel tardo pomeriggio dopo un viaggio avventuroso dalla linea del fronte, che si snodava attorno ad Avio, poco a sud di Rovereto, funestato anche da una foratura a uno pneumatico a cui si pose rimedio con notevole difficoltà.
L’ospitalità offerta ai plenipotenziari nella villa avrebbe dovuto essere coperta da totale riservatezza se non da segreto militare, per evitare che notizie di qualche genere sullo svolgimento delle trattative potessero influenzare in un modo o nell’altro l’opinione pubblica a Padova e in Italia, suscitando facili entusiasmi o cocenti delusioni, entrambi molto nocivi in una fase così delicata.
Tuttavia, qualcosa non andò per il verso giusto.
La riservatezza non funzionò nemmeno nella fase finale delle trattative. Al momento della firma dell’armistizio nella sala al primo piano, forse per un qualche affrettato movimento di militari di servizio, di ufficiali al seguito delle commissioni o del fittizio “personale privato di servizio”, un alpino di guardia in giardino, avendo compreso che la fine delle ostilità era ormai arrivata, nell’entusiasmo si arrampicò su un albero e issò una grande bandiera italiana (ancora conservata in una teca nella “sala dell’Armistizio”). Questo insolito sventolio fu notato dal parroco della chiesa di Santa Maria di Mandria, a poco più di trecento metri dalla villa, che immediatamente iniziò a suonare le campane a distesa. In pochi minuti, tutti i campanili della città suonavano anch’essi e già alla sera una enorme folla si riversava nelle strade e in Prato della Valle per festeggiare la fine della terribile guerra.

MERCOLEDI' 9 AGOSTO
ore 18.00
Palazzo Moroni-Via VIII febbraio
Un prezioso scrigno d'arte: la Cappella dei Nodari

Visite guidate alla Cappella dei Nodari a Palazzo Moroni
Nel palazzo municipale vi è una saletta chiamata cappella dei Nodari, un tempo utilizzata dal podestà e dalla corporazione dei notai che qui si riuniva in capitolo e assisteva alle celebrazioni liturgiche.
Sulla parete di fondo è collocato il dipinto su tela di Domenico Campagnola raffigurante la "Vergine con il Bambino e i santi Luca, Andrea e Antonio da Padova". Esso poggia su un basamento in muratura decorato e leggermente sporgente per creare l’effetto illusorio di un altare; è inserito entro una volta a botte affrescata e sostenuta da colonne dipinte in scorcio; ed è coronato da una lunetta con due putti che reggono lo stemma del Comune di Padova
Catinia
Reading a cura dell'attore Silvio Barbiero
Estratti e rivisitazioni del testo di Sicco Rizzi Polenton
Sicco Rizzi “Polenton” è un notaio e scrittore vissuto a cavallo fra il ’300 ed il ’400, poco conosciuto ma certamente meritevole di attenzione sia per la sua produzione letteraria sia per il ruolo pubblico rivestito in occasione del cruciale passaggio tra la Signoria carrarese e la sottomissione di Padova a Venezia.

ore 20.30
P.zza delle Erbe, ingresso al Palazzo della Ragione
Il cavallo ligneo nel Palazzo della Ragione

Visite guidate al Palazzo della Ragione
Non sappiamo se lo storico dell’arte e pittore Giorgio Vasari avesse visto di persona il cavallo, ma certamente l’eccezionale manufatto doveva aver acceso un grande interesse e apprezzamento, pur non essendo in realtà opera di Donatello.
Costruito su commissione di Annibale Capodilista, nel 1466 Il cavallo ligneo nel Palazzo della Ragione fu utilizzato per una maestosa festa, che coinvolse tutta la città e nella quale sfilarono grandi macchine sceniche incentrate sul tema mitologico.
Anche Giannantonio Moschini lo menzionò nella sua guida del 1817. Vent’anni dopo, la famiglia donò il singolare manufatto alla città di Padova, a condizione che il Comune si assumesse l’onere di restaurarlo e custodirlo.
Barococo classique
Spettacolo di teatro danza acrobatica
A cura della compagnia Sinakt
con Edoardo Danieli e Elisa Waldner

GIOVEDI' 10 AGOSTO, ore 20.45
Chiostro Albini dei Musei Civici agli Eremitani-P.zza Eremitani 8
La Padova di Tito Livio: itinerario nelle sale del Museo Archeologico alla scoperta di Patavium
Introduzione di Francesca Veronese, Musei Civici di Padova-Museo Archeologico
Visite guidate al Museo Archeologico dei Musei Civici agli Eremitani
com’era Padova all’epoca di Tito Livio? Le fonti letterarie la descrivono come una città ricchissima, che annoverava ben 500 uomini di rango equestre e la definiscono «la migliore fra tutte le città di questa regione».
Da circa un secolo era divenuta, per il mondo romano, un punto fondamentale nel nord-est: situata nel cuore della pianura, proiettata sia verso la laguna sia verso le vallate alpine, inserita in un’articolata rete di strade e attraversata dall’imponente fiume Meduacus, godeva di una posizione particolarmente strategica e di fatto, dopo essere stata una città dei Veneti antichi, si era trasformata in una vera e propria città romana. A quest’importanza economica faceva da contraltare una rara vivacità culturale.
Una tappa fondamentale, nel percorso di conoscenza della città antica, è il Museo Archeologico. Qui sono infatti presenti migliaia di oggetti che raccontano in vario modo la vita passata: oggetti che, per vicissitudini diverse, si sono salvati dal grande naufragio dell’antichità e sono confluiti nel patrimonio civico.

Tito Livio e il suo tempo
Reading a cura di Teatri OFF Padova
Brani di Tito Livio e di altri autori contemporanei letti dagli attori Gianni Bozza ed Erica Taffara
Con l'accompagnamento musicale di Guido Rigatti

VENERDI' 11 AGOSTO, ore 20.30
Villa Selvatico-V.le Sant'Elena, Battaglia Terme
La villa di Colle Sant'Elena a Battaglia: Benedetto Selvatico e Luca Ferrari

Visite guidate alla Villa selvatico e al giardino jappelliano a Battaglia Terme
Verso la metà del Seicento Benedetto Selvatico (15741658) fece ristrutturare e ampliare la villa di famiglia che si erge sul colle di Sant’Elena a Battaglia, chiamato anche “della stufa (o stupa)” per i suoi bagni a vapore.
Benedetto era figlio di Bartolomeo, celebre giurista e consultore della Repubblica di Venezia, e conseguì la laurea nel 1597. Fu medico apprezzato in Italia e all’estero e professore all’Università di Padova.
ATTENZIONE - biglietto intero euro 9,00, ridotto euro 6,00 (bambini fino a 6 anni e studenti fino a 18 anni) da acquistare la sera stessa sul posto.
Prenotazione obbligatoria con ritiro pass presso l'Assessorato alla Cultura-Direzione

SABATO 12 AGOSTO, ore 19.30 e ore 21.00
Planetario-Via Cornaro 1
Il cielo di Galileo

Spettacolo al Planetario e a seguire osservazioni guidate del cielo stellato
ATTENZIONE - prenotazione e acquisto biglietto euro 8,00 presso il Planetario (Tel. 049 773677, da lunedì a sabato, ore 9-12 e 16.30-19.30)
Uno degli eventi più significativi di quel fenomeno culturale noto come “Rivoluzione scientifica” fu sicuramente il passaggio concettuale dal sistema cosmologico geocentrico e geostatico, maturato da Aristotele (384-322 a.C.) ed elaborato da Claudio Tolomeo (ca. 100-178 d.C.), a quello eliocentrico (o con maggior tecnicismo geocinetico) introdotto da Nicolò Copernico (1473-1543) partendo da alcune intuizioni di pensatori dell’antica Grecia.
Le tappe che portarono all’affermazione di quest’ultimo modello di Cosmo, con il Sole al centro, furono molteplici e difficili e videro contrapporsi diversi intellettuali, scienziati, filosofi e pensatori. Nell’ambito di questo fenomeno rivoluzionario furono determinanti le prime osservazioni dei corpi celesti condotte da Galileo tramite l’utilizzo del cannocchiale.
La concezione cosmologica eliocentrica ipotizzata da Copernico e avvalorata dalle “risposte pratiche” di Galilei scardinò una visione del mondo inveterata ed accettata da 1500 anni: Copernico e Galilei tolsero alla Terra, ed in senso lato anche all’uomo, il primato di centralità e unicità nell’universo.

INFORMAZIONI
Acquisto del biglietto “Notturni d’Arte”, fino a esaurimento della disponibilità, presso il Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche in via Porciglia 35: orario dal lunedì al giovedì 8.30-12.30/15.00-18.30; venerdì 8.30-13.30/14.30-16.00; sabato 8.30-13.00 (chiuso domenica e martedì 15 agosto), con possibilità di acquisto la sera stessa della visita nel caso in cui i biglietti fossero ancora disponibili.
I biglietti saranno messi in vendita a partire dal pomeriggio di martedì 25 luglio .

Costo biglietti “Notturni d’Arte”
Biglietto unico € 3,00 a persona per l’accesso ad una singola serata (per la singola serata, solo se ancora disponibile, si potrà acquistare anche durante la sera stessa), tranne per le serate in cui è previsto un costo diverso.

Abbonamenti
Biglietto € 6,00 a persona per l’accesso a 3 serate
Biglietto € 10 a persona per l’accesso a 4 serate più la guida stampata
Ingresso gratuito per bambini fino ai 12 anni
Costo della guida stampata: € 4

Il biglietto dovrà essere esibito all’inizio della serata per comprovare l’avvenuto pagamento. Non è previsto alcun rimborso in caso di mancata partecipazione o di mancato svolgimento della serata per motivi indipendenti dall’organizzazione.

Si richiede la puntualità. Perde il diritto all'entrata chi, già in possesso del biglietto, non rispetterà l'orario di inizio del programma indicato nel biglietto.

Assessorato alla Cultura - Via Porciglia 35, Padova
Tel. 049/8204533
notturnidarte@comune.padova.it

NOTTURNI D'ARTE 2017

NOTTURNI D'ARTE 2017

Gli appuntamenti della settimana dall'1 al 5 agosto 2017

Appuntamenti della seconda settimana dei "Notturni d'Arte 2017".
Manifestazione realizzata con il contributo di CASSA DI RISPARMIO DEL VENETO.
 

MARTEDI' 1 AGOSTO
ore 18.00
Palazzo Maldura, p.tta Folena 1
Un piccolo tesoro nascosto: il recinto funerario romano nell'area archeologica di Palazzo Maldura

Introduzione di Francesca Veronese, Musei Civici di Padova-Museo Archeologico
Visite guidate allo scavo con Alberto Vigoni
Il recinto romano, realizzato in mattoni legati e malta,  è un monumento che denota un significativo livello di ricchezza, caratterizzato da un’ara centrale e da nicchie interne per l’alloggiamento delle urne. Il complesso è databile ai primi decenni del I secolo d.C.: un piccolo tesoro nascosto riferibile alla Padova di Tito Livio, o di poco successivo, tanto sconosciuto quanto meritevole di essere riscoperto e valorizzato.
Al suo interno è stato rinvenuto un piccolo sarcofago lapideo con coperchio, contenente i resti combusti di un individuo e il relativo corredo funerario.

ore 21.00
MUSME, via San Francesco 94
L'ex Ospedale di San Francesco Grande svela i suoi antichi segreti

Visite guidate al Museo di Storia della Medicina
Il MUSME è allestito nel complesso monumentale quattrocentesco che fu sede dell’antico Ospedale di San Francesco Grande. Primo vero ospedale padovano, venne costruito a partire dal 1414 per volontà dei coniugi Sibilia de’ Cetto e Baldo Bonafari da Piombino. Contrariamente alle abitudini dell’epoca, il complesso venne edificato subito fuori delle mura medievali della città, in un contesto già pienamente abitato che verrà poi inglobato dalle mura cinquecentesche. La prima pietra venne posata il 29 ottobre 1414 e la costruzione venne completata nel 1420, anche se negli anni successivi subì modifiche e ampliamenti. Nato per iniziativa privata, continuerà a essere un’istituzione autonoma dal potere politico, ecclesiastico e universitario per volontà della stessa Sibilia, che ne aveva affidato la gestione economica alla Confraternita della Carità.
Tra il 2014 e il 2015, grazie a una proficua sinergia tra enti pubblici, tra cui il Comune di Padova, e soggetti privati, l’edificio è stato trasformato in un modernissimo centro polifunzionale, ribattezzato “Palazzo della Salute”, che include un centro congressi e un grande museo: il MUSME, appunto. Nelle sue sale si parla di Medicina e del corpo umano; ma il MUSME è anche un museo di Storia, che racconta lo straordinario percorso della Medicina da disciplina antica a scienza moderna, con particolare attenzione al contributo fondamentale della Scuola medica padovana.

ATTENZIONE - Visita con guida LIS.
Bilglietto euro 8,00, da acquistare la sera stessa sul posto. Prenotazione obbligatoria con ritiro pass presso il Settore Cultura del Comune di Padova.

MERCOLEDI' 2 AGOSTO, ore 20.45
Battistero del Duomo, P.zza Duomo
Fina Buzzaccarini sapientissima ac religiosissima foemina e il Battistero del Duomo

Visite guidate al Battistero del Duomo
Tra le figure femminili che nel corso della storia hanno avuto un ruolo di rilievo a Padova vi è senz’altro Fina Buzzacarini, figlia di Pataro e moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, signore di Padova dal 1350 al 1388. Dal loro matrimonio, avvenuto nel 1345, nacquero tre figlie e, da ultimo, un erede maschio, Francesco Novello, che succederà al padre nel governo della città.
Il progetto più ambizioso di Fina riguardò il citato battistero del Duomo, scelto come mausoleo per sé e il marito e fatto decorare ad affresco da Giusto de’ Menabuoi, «pittore del fu Giovanni da Firenze», che da un documento del 1375 sappiamo divenne cittadino padovano per decreto di Francesco il Vecchio.

I canti dell'altalena
Quintana in concerto
Musica antica e tradizionale dal Medioevo al Barocco
Katerina Ghannudi, arpa barocca e voce; Ilaria Fantin, arciliuto e voce

GIOVEDI' 3 AGOSTO, ore 20.45
Aula Magna Vallisneri, via Ugo Bassi 58/b
Ingresso da Via Venezia, 5
Bepi Colombo, C.I.S.A.S. e le attività spaziali a Padova

Conversazione di Stefano Debei, direttore del Centro di Ateneo per gli Studi e le Attività spaziali "Giuseppe Colombo"
Un italiano pioniere dell’avventura spaziale, grande scienziato, matematico di formazione e genio dei numeri, Giuseppe Colombo nasce a Padova nel 1920 dove segue i primi studi, si laurea presso l’Università di Pisa in Matematica nel 1944 e ritorna a Padova prima come assistente e poi come Professore Associato di Meccanica Teorica presso l’Università.
Oltre all’impegno universitario partecipa a ricerche presso l’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics, al Caltech e al Jet Propulsion Laboratory, diventando consulente presso i maggiori centri spaziali degli Stati Uniti e membro di varie commissioni consultive di accademie nazionali ed internazionali. Fu premiato con la medaglia d’oro della NASA per gli eccezionali successi scientifici, nel 1971 ottenne il premio Feltrinelli e numerosissimi altri.
Per queste scoperte e intuizioni, l’ESA ha intitolato “Bepi Colombo” la missione a Mercurio che sarà lanciata nell’ottobre del 2018. A lui si deve anche il progetto del “satellite al guinzaglio” NASA-Aeritalia. Muore nel 1984 a soli 64 anni, lasciando un enorme vuoto, ma nel contempo una luminosa e impegnativa eredità.

VENERDI' 4 AGOSTO, ore 20.30
Loggia dei Vicari, Arquà Petrarca
Francesco Petrarca: la tranquillità desiderata nel rifugio di Arquà

Visite guidate alla Casa di Francesco Petrarca
Nel 1369 Francesco Petrarca, ormai anziano e malato, dopo una vita di viaggi e peregrinazioni fissò la sua dimora nel tranquillo villaggio di Arquà, vicino a Padova.  Petrarca ricevette la casa forse in dono da Francesco il Vecchio da Carrara, signore di Padova; ne ampliò gli spazi rustici circostanti grazie all’acquisto di terreni limitrofi e la fece restaurare per adeguarla alle sue esigenze, seguendo personalmente i lavori.  Ad Arquà egli trascorse nella tranquillità desiderata gli ultimi anni, alternando solo qualche soggiorno a Padova, come quando, tra l’autunno 1372 e la primavera 1373, fu costretto a rifugiarsi in città nella casa canonicale dietro il duomo poiché nelle campagne infuriava la guerra tra i Carraresi e i Veneziani per i confini territoriali. Ad Arquà, in compagnia dei libri prediletti, egli continuò ad attendere alle sue opere e agli amati studi.
Nella casa di Arquà Petrarca morì nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1374. Dopo la sua morte si succedettero diversi proprietari, ma la casa non subì molti cambiamenti, nel rispetto del ricordo del poeta: cominciava già a prendere corpo il mito della casa come luogo di memorie petrarchesche e meta di pellegrinaggio letterario e sentimentale. L’ultimo proprietario, il cardinale Pietro Silvestri, nel 1875 donò la casa al Comune di Padova.

Passi d'Arquà
Performance danzata sulla via del Petrarca
di e con Sandra Zabeo e Simona Lisi
Accompagnamento musicale a cura di Claudio Conforto, pianoforte

SABATO 5 AGOSTO, ore 18.00
Villa Trieste, via Bassano 59-Vaccarino di Piazzola sul Brenta
Alchimia e Massoneria nel giardino iniziatico Trieste di Giuseppe Jappelli

Visite guidate al giardino jappelliano di Villa Trieste
Adagiata sulle rive di un’importante via d’acqua, a Vaccarino di Piazzola sul Brenta, prima delle secche di Tavo, la villa Trieste si colloca al limite settentrionale della navigazione da Venezia. La “villa di campagna”, fatta edificare dalla famiglia veneziana Cornaro-Duodo, sorge sulla sede di un antico convento e, nel 1454, viene ceduta, con i relativi possedimenti, alla nobile famiglia padovana dei Savonarola.
L’attuale edificio si sviluppa su quattro piani: un piano semi-interrato, un piano rialzato, un piano nobile e un piano attico. Le opere statuarie e le decorazioni sulle facciate sono degli scultori Bonazza.
Nel 1808, la famiglia israelita dei Trieste acquisisce i possedimenti e, nel 1835, incarica l’architetto Giuseppe Jappelli di progettare l’ampliamento delle ali laterali.
Il giardino impegnerà l’architetto per un periodo di sette anni, fino al 1842, durante il quale farà edificare anche delle barchesse a nord della villa, mentre i corpi laterali verranno realizzati dopo la sua morte, avvenuta nel 1852.
Giuseppe Jappelli, noto comunemente per il “caffè senza porte...” di Padova, il Pedrocchi, anziché il pubblico Macello, attuale Liceo Artistico Pietro Selvatico, nasce a Venezia nel 1783. Fu un geniale interprete del giardino romantico, mutuato dall’allora nascente giardino inglese paesaggistico.

ATTENZIONE - si consigliano scarpe comode. Percorso storico-naturalistico a cui non possono accedere persone con problemi motori e bambini in passeggino. I bambini dovranno essere strettamente sorvegliati dai genitori e tenuti per mano

INFORMAZIONI
Acquisto del biglietto “Notturni d’Arte”, fino a esaurimento della disponibilità, presso il Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche in via Porciglia 35: orario dal lunedì al giovedì 8.30-12.30/15.00-18.30; venerdì 8.30-13.30/14.30-16.00; sabato 8.30-13.00 (chiuso domenica e martedì 15 agosto), con possibilità di acquisto la sera stessa della visita nel caso in cui i biglietti fossero ancora disponibili.
I biglietti saranno messi in vendita a partire dal pomeriggio di martedì 25 luglio .

Costo biglietti “Notturni d’Arte”
Biglietto unico € 3,00 a persona per l’accesso ad una singola serata (per la singola serata, solo se ancora disponibile, si potrà acquistare anche durante la sera stessa), tranne per le serate in cui è previsto un costo diverso.

Abbonamenti
Biglietto € 6,00 a persona per l’accesso a 3 serate
Biglietto € 10 a persona per l’accesso a 4 serate più la guida stampata
Ingresso gratuito per bambini fino ai 12 anni
Costo della guida stampata: € 4

Il biglietto dovrà essere esibito all’inizio della serata per comprovare l’avvenuto pagamento. Non è previsto alcun rimborso in caso di mancata partecipazione o di mancato svolgimento della serata per motivi indipendenti dall’organizzazione.

Si richiede la puntualità. Perde il diritto all'entrata chi, già in possesso del biglietto, non rispetterà l'orario di inizio del programma indicato nel biglietto.

Assessorato alla Cultura - Via Porciglia 35, Padova
Tel. 049/8204533
notturnidarte@comune.padova.it

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