MARIO VIEZZOLI

MARIO VIEZZOLI

Sogno di un segno

Inaugurazione: 31 maggio 2017, ore 18.00

Invito

Mario Vièzzoli, artista e designer a cui il Comune di Padova dedica una mostra personale, ha sviluppato nel tempo un linguaggio visivo nuovo, basato sull'invenzione e sull'uso di un unico segno grafico: il V Modulus (1968).

La mostra Sogno di un Segno, allestita in Galleria Samonà,  propone una selezione di circa 40 opere su tela, acciaio, vetro e forex, che propongono appunto un nuovo concetto di “arte programmata” basato esclusivamente sull’impiego di un unico segno: il “V modulus”.

Il segno unico di Mario Viezzoli nasce nel 1968 da uno studio di una piastrella: nell’ottica del grande fermento creativo di quegli anni l’approccio fu di ricercare e sintetizzare nella maniera più efficace possibile funzionalità ed estetica, al fine di dar vita a un modello che potesse permettere infinite soluzioni compositive. È quindi l’espressione di un nuovo codice visivo, una sorta di linguaggio universale, concretizzato in molteplici proposte che interpretano di volta in volta lo spirito, le connotazioni e le contraddizioni dei nostri giorni.

Le opere si possono suddividere in sette tipologie di linguaggio: Ripetitività, Ridimensionamento e Progressione, Tridimensionalità, Deformazione, Intrusioni, Fotografia e Parole: queste sono le chiavi strumentali con cui il “Segno Unico” si esprime e si espande nello spazio, inglobando situazioni ed ipotesi continuamente differenti, offrendo connotazioni trasversali alternative rispetto alle consolidate classificazioni dell’arte. L’artista riesce di volta in volta a fare un personale percorso di ricerca di differenti suggestioni visive giungendo ad un esito personale ed inedito. Le opere sono strutturate da un preciso metodo compositivo di tipo matematico-musicale che, attraverso l’impiego di “quattro note”, dà luogo a “composizioni” in grado di trasportare il fruitore verso una dimensione di sogno, generatore di molteplici emozioni.

Biografia dell'artista

Informazioni
Ingresso libero

Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche
Tel. 049 8204553 - Cell. 335 384369
ghiraldinir@comune.padova.it
www.viezzoli.com
viezzolivision1@tin.it

Teatro Classico Antico "Città di Padova"

Teatro Classico Antico "Città di Padova"

XXXII Rassegna Internazionale

La Rassegna Internazionale del Teatro Classico Antico «Città di Padova», organizzata dall’Associazione Culturale «Centro Studi Teatrali Tito Livio» e dal Comune di Padova - Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche e con il sostegno della Fondazione «Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo», tocca nel 2017 il traguardo della XXXII edizione.
Nell’atmosfera quasi sacrale del Chiostro Albini illuminato dalla luce del tramonto, le ombre dei personaggi tragici e comici creati dagli antichi drammaturghi greci e latini, in viaggio dal tempo del mito, torneranno a rianimarsi quasi per magia con la complicità delle voci e dei corpi dei giovani attori dei Laboratori di Teatro delle Scuole Superiori.
Ad aprire la Rassegna, lunedì 22 maggio 2017, ore 18:30 sarà l'Istituto Tecnico Commerciale "P.F. Calvi" di Padova con Medea di Euripide.
 
PROGRAMMA
 
Lunedì 22 maggio, ore 18:30
Istituto Tecnico Commerciale "P.F. Calvi" di Padova
Medea di Euripide
 
Martedì 23 maggio, ore 18:30
Liceo Classico "G. Perrotta" di Termoli (Campobasso)
Mostellaria di Tito Maccio Plauto
 
Mercoledì 24 maggio, ore 18:30
- ospite -
Ensemble Sodalizio Armonico del Conservatorio "C. Pollini" di Padova
Le stagioni di Vivaldi
 
Giovedì 25 maggio, ore 18:30
Liceo "A. Pigafetta" di Vicenza
Alcesti
quanto è difficile dirsi addio
scrittura collettiva da Euripide
Regia: Andrea Dellai
 
Venerdì 26 maggio, ore 18:30
Liceo "A. Monti" di Chieri (Torino)
Lisistrata di Aristofane
Regia: Massimo Carraro
 
Sabato 27 maggio, ore 18:30
- ospite -
Balamòs Teatro con gli allievi del laboratorio teatrale del Centro Teatro Universitario di Ferrara
Appunti Antigone
uno studio teatrale ispirato all'ononima tragedia di Sofocle
Diretto da Michalis Traitsis
 
Domenica 28 maggio, ore 18:30
Liceo Classico "Tito Livio" di Padova
Medea di Euripide
Regia: Filippo Crispo
 
Gli spettacoli avranno luogo anche in caso di pioggia
 
Informazioni:
Associazione Culturale «Centro Studi Teatrali Tito Livio»
Via Buzzaccarini, 39 - 35124 Padova
tel./fax 049 687772 - +39 348 2686505

Rarità e Repertori

Rarità e Repertori

Ciclo di concerti della Fondazione Musicale Omizzolo-Peruzzi 2017

Programma

La Fondazione Musicale Omizzolo Peruzzi nasce nel 2012 per volontà dei soci fondatori Elio Peruzzi ed Enrica Omizzolo, come naturale prosecuzione dell'attività del Centro Culturale Musicale "Silvio Omizzolo", nato nel 1997 per mantenere vivo il ricordo del Maestro Silvio Omizzolo promuovendo nel tempo iniziative culturali e musicali: rassegne musicali, concerti, mostre, conferenze, pubblicazioni di cd, festival, concorsi.
Per il 2016, la Fondazione ha proposto una nuova rassegna con interpreti eccellenti, confermandosi come uno degli appuntamenti di musiche classiche e moderne tra le più note, grazie alla presenza delle opere di compositori famosi (Scarlatti, Beethoven, Schubert, Brahms, Strauss, Rachmaninov, Szymanowski, Dalla Vecchia e degli attuali Maurizio Pisati, Carlo Galante, Roberto Andreoni) dell’Otto-Novecento Europeo, e la presentazione di musiche, spesso inedite, di due affermati autori padovani, Silvio Omizzolo e Guido Alberto Fano, eseguite da “grandi interpreti”.

Il ciclo del 2017 prosegue la linea programmatica degli anni precedenti, accentuando l'aspetto della ricerca di rarità musicali poco eseguite e scegliendo concertisti storici come Bruno Canino e Michele Campanella e altri interpreti di consolidata carriera internazionale. Oltre a ciò il programma di quest’anno prevede un evento speciale che travalica i confini della musica classica e vede Antonella Ruggiero, storica cantante dei Matia Bazar, intepretare i suoi successi in versione per canto e pianoforte con Andrea Bacchetti, con un simbolico omaggio a Silvio Omizzolo di cui interpreterà due liriche vocali.
La manifestazione è organizzata con il patrocinio del Comune, della Provincia e dell’Università di Padova e con la collaborazione del Conservatorio “Cesare Pollini” e dell’Archivio Musicale Guido Alberto Fano Onlus di Venezia.

Programma

Giovedì 13 aprile, ore 20.30
Accademia Galileiana-Sala Guariento

Alessandro Carbonare, clarinetto
Gilles Apap, violino
Roberto Prosseda, pianoforte

Musiche di: Giancarlo Menotti, George Gershwin, Robert Russel Bennet, Silvio Omizzolo, Maurice Ravel, Reiner Kuttemberger

Giovedì 20 aprile 2017, ore 20.30
Auditorium Pollini
Evento Speciale

Antonella Ruggiero, voce
Andrea bacchetti, pianoforte

La vita imprevedibile delle canzoni. I successi di Antonella Ruggiero nella versione per voce e pianoforte di Stefano Barzan.

Lunedi 8 maggio, ore 20.30
Palazzo San Bonifacio

Vincenzo Paci, clarinetto
Stefania Franchini, violino
Cecilia Franchini, pianoforte

Musiche di: Ottorino Respighi, Gian Francesco Malipiero, Wolfango Dalla Vecchia, Silvio Omizzolo, Claudio Cavallini, Francesco Schweizer, Darius Milhaud

Lunedì 15 maggio, ore 20.30
Sala della Carità

Emanuele Torquati, pianoforte
Musiche di: Silvio Omizzolo, Ferruccio Busoni, Alexander von Zemlinsky, Alexander Skrjabin, Charles Tomlinson Griffes

Lunedì 22 maggio, ore 20.30
Auditorium Pollini

Michele Campanellla, pianoforte
Musiche di: Silvio Omizzolo, Robert Schumann, Sergej Prokofiev, Modest Mussorgski

Lunedì 19 giugno, ore 20.30
Sala della Carità

Davide Alogna, violino
Bruno Canino, pianoforte

Musiche di: Silvio Omizzolo, Wolfgang Amadeus Mozart, Guido Alberto Fano, Johannes Brahms, Camille Saint-Saens

Informazioni
Biglietti: interi € 15; ridotti € 10; studenti € 2 (Auditorium Pollini); posto unico € 10; studenti € 2 (Accademia Galileiana e Sala della Carità); ingresso libero a Palazzo San Bonifacio

Fondazione Musicale Omizzolo Peruzzi
Cell. 340 9291163
Info@fondazioneomizzoloperuzzi.it
www.fondazioneomizzoloperuzzi.it

 

Progetto SLUP

Progetto SLUP

Sostenibilità, Luoghi, Performance

Le azioni proposte costituiscono la prima fase del percorso creativo del progetto SLUP dell'Associazione Abracalam, che promuove lo sviluppo del territorio puntando sulla sostenibilità e sviluppando l'offerta culturale con eventi teatrali ad hoc.

Programma

Inizio eventi: ore 17

5 marzo 2017
Foglie e Pietre

Dimostrazione aperta del laboratorio coreografico diretto da cristina Minoja

2 aprile 2017
Con l'anima sulle labbra

Dimostrazione aperta del laboratorio teatrale diretto da Roberto Caruso

7 maggio 2017
Interaquas (La scena dei fiumi)

Dimostrazione aperta del laboratorio teatrale e coreografico Abracalam

14 maggio 2017
Sorelle del Bosco (Voci di Streghe)

Dimostrazione aperta del Creative Workshop ispirato ai versi di Francesca Croci
In scena Il Laboratorio teatrale e coreografico Abracalam

Informazioni
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

Cell. 328 1260040
abracalam@hotmail.com
www.abracalam.org

Centro Organistico Padovano

Centro Organistico Padovano

61° Ciclo di concerti

I Concerti del Centro Organistico Padovano sono giunti ormai alla 61esima edizione; dal 1987 gli appuntamenti musicali si susseguono con regolarità vantando un numeroso pubblico cittadino e non solo, continuando la diffusione di musica classica, sacra e non.
Come tradizione, gli appuntamenti saranno accompagnati dal grande organo del Santuario della Madonna Pellegrina, da strumenti vari, orchestre, gruppi strumentali, cori e voci soliste.

Programma

Inizio concerti: ore 21.00

Venerdì  5 maggio 2017
CONCERTO D'ORGANO
Daniele Dori

Venerdì 12 maggio 2017
DUO  “ORGANO – TROMBONE”
Ennio Cominetti -  Organo
Francesco Verzillo -  Trombone 
    
Venerdì 19 maggio 2017
ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO
Federico Guglielmo, Direttore
Roberto Loreggian - organo

Venerdì  26 maggio 2017
ORGANO E VOCE
Daniele Parussini -  Organo
Chiara Morandin - Soprano

Informazioni
ingresso libero

Centro Organistico Padovano
Tel/Fax ++39 49 685716
www.madonnapellegrina.it
gfmorandin@alice.it

ITHACA

ITHACA

Contemporary jewellery exhibition

Invito

Inaugurazione: venerdì 19 maggio, ore 18.30

La poesia Itaca di Costantin Kavafis, che a sua volta si rifà ai versi omerici dell’Odissea, ha offerto lo spunto agli Autori riuniti in questa mostra per esprimere, attraverso i concetti del viaggio e del tempo, la loro visione personale, le somiglianze e le differenze, la storia, la cultura, la memoria dei paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo. Evocando quello del leggendario Ulisse, in ITHACA il viaggio intende simboleggiare il principio, l’origine, la ragione e al tempo stesso la meta che ogni uomo compie lungo il percorso della vita.

La mostra collettiva, a cura di Mirella Cisotto Nalon, è già stata esposta nelle città di Livorno e Barcellona in Spagna e che dopo Padova sarà ospitata ad Atene. Nata inizialmente con sei artisti, lungo l'itinerario si è aggiunto un altro componente sino ad approdare, a Padova in sette. Tre catalani: Lluís Comín, Maria Diez e Montserrat Lacomba, due greci: Akis Goumas e Despina Pantazopoulou e due italiani: Corrado De Meo e Stefano Rossi si confrontano, traendo spunto dalle comuni radici culturali che contraddistinguono i loro Paesi lambiti dalle acque del Mediterraneo.

Lluis Comin (1958), catalano di Barcellona, sin da bambino giocava a fare l’orafo nel laboratorio del padre. Approda quindi alla Scuola Massana nella sua città. Ama lavorare i metalli, in particolare l’argento, l’oro o il rame e il bronzo, non disdegnando però altri materiali quali legno, pietre, licheni o altro. Essenzialmente utilizza la fusione a cera persa, patine e smalti. Ciò che è caro all’artista è soprattutto il racconto, la costruzione e decostruzione, la storia passata, il mito, l’archeologia, la Natura e il mare. Itaca infatti, non è qui intesa solo quale luogo fisico, ma anche come luogo dell’antichità e della storia. Le opere presentate da Comin s’ispirano al gruppo marmoreo del Laocoonte; l’intera serie è un omaggio allo stile di vita mediterraneo, «una metafora del viaggio della vita, con allusioni costanti al mare come una cornice comune».
Lacoonte è sintetizzato nel torso che viene riprodotto in diverse varianti. Di gioiello in gioiello, il busto dell'eroe greco assume valenze che ci vengono suggerite dal titolo della singola opera.

Corrado De Meo (1949), livornese di origine, sin dall’adolescenza è stato attratto dal “costruire”, dallo “sperimentare” e dal realizzare cose da indossare. Dopo gli studi di Sociologia decide di fare del suo hobby la sua professione e di seguire la sua vocazione artistica.
Le sue opere si caratterizzano per i volumi scultorei che, a dispetto dell’apparenza, celano una leggerezza fisica e materica inaspettata. Tale peculiarità è determinata dalla procedura costruttiva ed esecutiva della lavorazione a cui l’autore è giunto dopo numerose sperimentazioni. La scoperta del polystirene e delle sue caratteristiche ha portato De Meo a risultati di notevole interesse con la copertura del polimero elettroformato con argento e rame o con resine epossidiche.
Con le sue spille, anelli, collane De Meo vede in Ithaca l’occasione per raccontare la storia di un mare, il Mediterraneo, «crocevia di storie e di linguaggi, di arte e cultura», di un mare che oggi restituisce e rigetta, lungo i suoi lidi detriti, resti di un mare oramai violato e in grave pericolo.

Maria Diez Serrat (1980), di Barcellona, appassionata di gioielli fin dall’infanzia, dopo aver studiato architettura all’Università e seguito nel contempo corsi di oreficeria, trentenne si iscrive alla Scuola Massana della capitale catalana ove oggi è docente.Il paesaggio, l’ambiente, gli oggetti della quotidianità sono le principali fonti di ispirazione per i suoi lavori in metallo lavorato a cera persa e successivamente trattato con pittura acrilica, pigmenti e resine. La suggestione che la Diez esprime sul tema Ithaca è collegata infatti al paesaggio e all’orografia del territorio, come descritto nel poema omerico: una regione montuosa, soleggiata e arida. Presenta due serie di spille (Journey to Ithaca, e Ithaca) realizzate con la tecnica a cera persa e fusione di ottone o grazie ad una serie di stratificazioni in cui cemento e argento si alternano creando un paesaggio quasi lunare. Ne deriva la riproduzione di rilievi montuosi o collinari, meglio definiti, grazie a un’attenta grafia, da una pittura acrilica. La forma circolare ricorda un atollo, forma circolare voluta dall’artista poiché il cerchio non ha inizio né fine.

Akis Goumas (1952), nato ad Atene, si dedica allo studio dell’oreficeria a partire dagli anni ottanta. Dopo aver studiato gemmologia, prosegue la sua formazione in Germania. Per diciotto anni ha insegnato presso la Chalkis Jewellery School di Atene.
Realizzare gioielli è per l’artista un viaggio nel tempo, attorno e dentro di sé. Il gioiello quindi non è solo espressione creativa ma storia e racconto, sintesi di memoria ed emozioni, concetti e immagini; un insieme di elementi alimentati da ricordi, esperienze e miti.
I principali motivi ispiratori della sua opera sono la Natura circostante da un lato e la storia antica dall’altro. Le opere realizzate per la mostra Ithaca colpiscono per l’uso del color bianco e azzurro, evidente e suggestivo richiamo alle case e al mare del Pelopponneso. Realizzati in argento, fili in cotone, pigmenti, acciaio, osso, pvc, spille, anelli, pendenti, orecchini si presentano come un groviglio di reti, d'informi filamenti, quasi antichi reperti ricoperti da strati di sabbia e alghe, consunti dalla salsedine e riemersi in superficie dai fondali marini.

Montserrat Lacomba (1958), di origine catalana, si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Barcellona e si dedica alla gioielleria di ricerca e alla creazione di gioielli dal 2000 dopo aver frequentato la Scuola Massana. L’artista ama sperimentare materiali diversi come argento, rame, smalti, tessuto, resine mentre è l’osservazione della natura e del paesaggio, in particolare il mare, con i suoi colori e le sue forme sempre in movimento, ad essere, assieme alle antiche costruzioni, la fonte primaria di ispirazione per i suoi lavori. Le immagini legate al paesaggio circostante vengono catturate attraverso la fotografia che viene poi materializzata nella creazione dei gioielli.È così che sono nate le dodici spille della mostra Ithaca, ciascuna dedicata ad un mese dell’anno. L’artista iberica fa un racconto per immagini attraverso le sue creazioni, rivelando come la sua passione pittorica sia ancora viva ed attuale.

Despina Pantazopoulou (1943), nasce nel Peloponneso e studia presso la Doxiadis School di Atene. Ha l'opportunità di approfondire lo studio di oreficeria presso la Central School of Art and Design di Londra e ha insegnato alla Stemnitsa School of Jewelry in Arcadia. Ha sperimentato l’utilizzo di materiali preziosi e non preziosi, materiali organici, cuoio, carta... ritenendone ininfluente la preziosità. Le sue opere sono realizzate seguendo linee concettuali che trovano ragione e forma partendo dalla faticosa forgiatura dei metalli e dal rapporto unico e speciale tra artefice e materia. L’artista ama ricordare il mito greco di Efesto, dio della metallurgia. La fatica fisica del lavorare il metallo è fatica anche simbolica che l'artista ha ritrovato nei versi omerici riferiti al navigare e al viaggio, in un mare portatore di doni e di speranze ma anche spesso ostile. Un mare che, con il suo vento a volte minaccioso e a volte amico, è compagno delle barche che l’artista greca in questa sede presenta tra i suoi gioielli.

Stefano Rossi (1965), padovano di nascita, sin da giovane frequenta la bottega orafa del padre ove apprende le tecniche classiche di lavorazione da banco. Con il tempo sente impellente la necessità di esplorare nuove tecniche e di sperimentare nuove leghe approdando alla metallurgia giapponese ( shibuichi, mokume gane). Sono queste ultime le tecniche prevalentemente usate per dare vita ai gioielli della “sua” Ithaca: una serie di spille intitolata Mare nostrum, dalla voluta forma circolare quale richiamo all’Odissea di Omero come «mito dell’eterno ritorno, dove la fine coincide con l’inizio del viaggio: un racconto circolare che parla di naufragi e ricerche, di terre natìe, di lidi stranieri e patrie adottive». La superficie delle spille si presenta ora scabra e mossa, come un mare in continuo cambiamento, che nella sua profondità cela segreti. Incastonata vi è sempre la riproduzione di un frammento di scafo, volutamente nero, a simboleggiare il viaggio verso l’ignoto, verso promesse spesso non mantenute, simbolo di migrazioni, scambi che nel passato come oggi non sono mai stati facili.

L'artista Stefano Rossi, sarà a disposizione per accompagnare il pubblico lungo il percorso espositivo secondo il seguente calendario: tutti i mercoledì dalle 15.30 alle 16.30, sabato 27 ma ggio e 24 giugno dalle 15.30 alle 16.30, domenica 21 maggio e 11 giugno dalle 17.30 fino all'orario di chiusura.

Durante l'inauguraziione, reading della poesia Ithaca di Kavafis con voce  narrante di Silvia Rossini e accompagnamento musicale della chitarrista Ella Nagy.

Informazioni

Ingresso libero
Orario 9.30 – 12.30, 15.30 – 19.00; Chiuso: i lunedì non festivi

Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche
tel. 049 8204563, 049 8753981
serviziomostre@comune.padova.it
 

Corpo e mente: medicina e psichiatria

Corpo e mente: medicina e psichiatria

Tavola rotonda

Venerdì 9 giugno 2017, alle ore 17:30 presso l’Auditorium del Centro culturale San Gaetano, via Altinate 71 a Padova, la O.N.L.U.S MINERVA Associazione per la lotta contro la depressione bipolare organizza, con il patrocinio del Comune di Padova e dell'Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Padova una tavola rotonda sul tema: “corpo e mente: medicina e psichiatria” con il seguente programma:
 
Saluti:
Presidente di Minerva avv. Ferruccio Pezzangora
Presidente Ordine dei Medici, chirurghi e odontoiatri di Padova
prof. Paolo Simioni
 
Introduce:
Massimo Cacciari
 
Relatori:
Antonio Pagnan
già prof. Ordinario di Clinica Medica, Università di Padova
Formazione psichiatrica in medicina generale
 
Enrico Smeraldi
prof. Emerito di Psichiatria, medicina San Raffaele Milano
Psichiatria: la rivoluzione dei farmaci
 
Paolo Santonastaso
prof. Ordinario di Psichiatria Università di Padova
Mente-corpo rapporti fra salute fisica e mentale
 
Coordina:
Franco Garonna
Direttore sanitario Casa di Cura Neuropsichiatrica Park Villa Napoleon Treviso
 
Dibattito
 
Coordina:
Andrea Semplicini
già prof. Associato Medicina Interna Università di Padova
 
Informazioni:
MINERVA Associazione O.N.L.U.S.
Sede di Padova: Via Ponte Molino n. 3 - tel. 348 7656698 - fax 049650805 - r-mail dalpalu@tin.it
Sede di Venezia: S. Polo 1116 - tel. e fax 041 2412589

Padova Street Show 2017

Padova Street Show 2017

Festival Internazionale di circo contemporaneo e artisti di strada

Programma

Compagnie di circo e artisti provenienti da ogni parte d'Italia ed Europa ritorneranno ad animare il Centro storico di Padova dall'8 all'11 giugno 2017 per la terza edizione del Padova Street Show. Per quattro giorni le vie e le piazze del centro storico di Padova si trasformeranno in un teatro a cielo aperto, offrendo così uno scambio culturale tra artisti e visitatori; un incontro di festa non solo per famiglie e bambini ma per un pubblico di tutte le età. Guest Star del Circo e laboratori faranno da cornice alla Kermesse che ha tutte le “carte in strada” per accogliere spettacoli di tanti generi: acrobati, mimi, comici, cabarettisti, clown, trapezisti, giocolieri che il generoso pubblico potrà apprezzare contribuendo all’antico rito del passaggio del cappello.
Imperdibile il Gran Galà Finale che si svolgerà l'11 giugno, ore 21.30 nella suggestiva cornice dei Giardini dell’Arena romana dove tutti gli artisti di questa edizione si esibiranno con sketch da lasciare tutti a bocca aperta.

Il Festival è diretto da Antonio Carnemolla per l'Associazione Culturale Street Film e realizzato da Comune di Padova -Settore Cultura,Turismo, Musei e Biblioteche, patrocinato dalla Provincia di Padova, Main Sponsor: Birra Antoniana, Sponsor: Desparnordest

Informazioni
In caso di pioggia, la manifestazione si sposterà sotto i portici.

Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche
Tel. 049 8205627 - 5611 -5623
manifestazioni@comune.padova.it
www.padovastreetshow.com
info@padovastreetshow.com
 

 

La Biblioteca svelata

La Biblioteca svelata

Nella biblioteca dell’architetto: il fondo Giulio Brunetta

conversazione e visita con esposizione di originali
a cura di Vincenza Cinzia Donvito e Mariella Magliani

Continua il viaggio a ritroso nel tempo fra le preziose e bellissime testimonianze del passato che la Biblioteca Civica di Padova custodisce per i cittadini e svela in periodici incontri. Si potranno ammirare pergamene, codici miniati, eleganti libri a stampa, album di suggestive incisioni, piante e carte antiche della città e del territorio. Nuove spigolature dal vasto e inaspettato patrimonio della Biblioteca, alla scoperta della memoria della città e di temi culturali curiosi e stimolanti.
Ammireremo preziosi esemplari della Biblioteca Civica per compiere in poco tempo il percorso nei secoli che, dal Medioevo all'età moderna, attraverso cambiamenti e adattamenti, innovazioni tecnologiche, intuizioni ergonomiche e strategie commerciali ha prodotto un capolavoro della meccanica e dell'intelligenza umana: il libro, destinato ad accogliere e trasmettere il pensiero dell'uomo. 

Durante la conversazione del 16 maggio si potrà ammirare una selezione di libri dalla biblioteca personale dell’ingegnere Giulio Brunetta, depositata dagli eredi presso la Biblioteca Civica di Padova, dove è a disposizione dei cittadini e degli studiosi.
Ricca di circa 3.000 ‘pezzi’ tra monografie e periodici, la collezione si distingue per la presenza di volumi di antiquariato e talora di vere e proprie rarità bibliografiche. I libri sono lo specchio del profilo culturale e professionale dell’ingegner Brunetta che, in particolare nel dopoguerra, ha prodotto interventi talora decisivi per la costituzione del nuovo volto urbano di Padova.
Nella biblioteca antico e moderno, classici dell’architettura e informazione sulle sue più recenti e diversificate espressioni sono presenti con pari ruolo. Dai trattati antichi con splendide immagini a Casabella.

Informazioni
Ingresso libero

Biblioteca Civica, Sezione Storica
biblioteca.civica@comune.padova.it
Tel. 049 8204811

ROBERTO FLOREANI Ricordare Boccioni

ROBERTO FLOREANI Ricordare Boccioni

Incontri con l’artista

L’artista Roberto Floreani incontrerà il pubblico e lo accompagnerà alla scoperta della sua personale allestita in Galleria Cavour, Roberto Floreani. Ricordare Boccioni. Parlerà del suo lavoro, collegato al Futurismo e a Boccioni in particolare, affrontando  anche il tema del rapporto tra arte e mercato.
Gli incontri si terranno nei giorni: 6, 13 e 20 maggio 2017, alle ore 18.00.
Inoltre, sabato 3 giugno alle ore 10.30-13 e 15.30-18 si terrà il finissage della mostra,  in occasione del quale sarà proiettato il video sull’artista prodotto da Video GIART, presentato al Festival Europeo della fotografia di Reggio Emilia nel 2011.
Per gruppi superiori alle 15 persone, l’artista si rende disponibile a concordare appuntamenti in date diverse da quelle sopra indicate.
Al progetto, promosso dal Comune di Padova – Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche, con il supporto dell’Associazione La Centrale,  è stato concesso  il logo ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri per le Commemorazioni del Centenario della prima guerra mondiale, il logo del Comitato Regionale Veneto per il Centenario della Grande Guerra e il logo del Comitato d’Ateneo dell’Università di Padova per il Centenario della Grande Guerra.   

Informazioni
Orario 10.30-13 / 15.30-20, lunedì chiuso. Ingresso libero
Galleria Civica Cavour tel. 049 8206730

Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche – Servizio Mostre
tedeschif@comune.padova.it
padovacultura.it
lacentraleassociazione@gmail.com

 

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