Spettacoli del Laboratorio Artaud

Spettacoli del Laboratorio Artaud


Intra moenia.Tra il sacro e il mito, ierofania perduta della tragedia greca

Spettacolo
Antigone Symparanekromenoi

Symparanekromenoi, un"€™espressione della Lettera agli Ebrei e una citazione del Dialogo dei Morti di Luciano combinano una parola artefatta e lievemente sgrammaticata, che una possibile traduzione renderebbe "€œfratelli nella morte e compagni nella sepoltura"€. La vita nella morte. Un diritto che Antigone si assume e difende; che fa di lei una fuorilegge, un essere fuori dall'€™ordine del mondo, una pericolosa ragazza in antitesi con l"€™autorità  selettiva rappresentata dallo stato-Creonte. Che reagisce opponendo la legge all'€™azione individuale. E alla stessa aggiunge la punizione, quando non coincide con la norma razionale.

Spettacolo
Medeia eadem mutata resurgo
(liturgia per 14 spettatori)

L"€™odissea di una donna. Un"€™odissea che la conduce al crimine estremo; uccidere i figli, un gesto che equivale a rinnegarsi come madre di figli che appartengono simbolicamente solo al padre. Una donna che non può pensare la sua genìa fuori dalla reciprocità  emotiva e sensuale, fuori dalla propria affettività . Maga e straniera, contraddittoria e consapevole, combattuta e responsabile, Medea si definisce soprattutto per disappartenenza e autonomia, e il suo scandalo si lega alla sua devianza individuale. E"€™ l"€™espressione di un Io isolato che non appartiene a nessuna storia e sembra appartenere alla nostra, contemporanea, per particolari affinità .


Spettacolo
Atrides_̀naxandron_E alla luce del lupo ritornano

L"€™ultima produzione della nostra trilogia greca. La prima parte dell'€™Orestea di Eschilo. L'indissolubile legame fra la violenza e il tragico nel teatro greco ha sommato in sé dei termini che si sostanziano vicendevolmente, l'uno non potendo esistere senza l'altro. La saga degli Atridi, legata alla città  di Micene, è funestata da una catena luttuosa fra le più impressionanti: si tratta, a leggere le vicende in chiave razionalistica, di efferate lotte per il potere, per la sua conquista e il suo ancor più arduo mantenimento; racconto, materia narrativa fatta del ricordo di un'epoca lontana, passata alla leggenda e filtrata infine all'epoca storica ammantata da una violenza inaudita. I nostri giorni.

Spettacoli del Laboratorio Artaud

Spettacoli del Laboratorio Artaud


Intra moenia.Tra il sacro e il mito, ierofania perduta della tragedia greca

Spettacolo
Antigone Symparanekromenoi

Symparanekromenoi, un"€™espressione della Lettera agli Ebrei e una citazione del Dialogo dei Morti di Luciano combinano una parola artefatta e lievemente sgrammaticata, che una possibile traduzione renderebbe "€œfratelli nella morte e compagni nella sepoltura"€. La vita nella morte. Un diritto che Antigone si assume e difende; che fa di lei una fuorilegge, un essere fuori dall'€™ordine del mondo, una pericolosa ragazza in antitesi con l"€™autorità  selettiva rappresentata dallo stato-Creonte. Che reagisce opponendo la legge all'€™azione individuale. E alla stessa aggiunge la punizione, quando non coincide con la norma razionale.

Spettacolo
Medeia eadem mutata resurgo
(liturgia per 14 spettatori)

L"€™odissea di una donna. Un"€™odissea che la conduce al crimine estremo; uccidere i figli, un gesto che equivale a rinnegarsi come madre di figli che appartengono simbolicamente solo al padre. Una donna che non può pensare la sua genìa fuori dalla reciprocità  emotiva e sensuale, fuori dalla propria affettività . Maga e straniera, contraddittoria e consapevole, combattuta e responsabile, Medea si definisce soprattutto per disappartenenza e autonomia, e il suo scandalo si lega alla sua devianza individuale. E"€™ l"€™espressione di un Io isolato che non appartiene a nessuna storia e sembra appartenere alla nostra, contemporanea, per particolari affinità .


Spettacolo
Atrides_̀naxandron_E alla luce del lupo ritornano

L"€™ultima produzione della nostra trilogia greca. La prima parte dell'€™Orestea di Eschilo. L'indissolubile legame fra la violenza e il tragico nel teatro greco ha sommato in sé dei termini che si sostanziano vicendevolmente, l'uno non potendo esistere senza l'altro. La saga degli Atridi, legata alla città  di Micene, è funestata da una catena luttuosa fra le più impressionanti: si tratta, a leggere le vicende in chiave razionalistica, di efferate lotte per il potere, per la sua conquista e il suo ancor più arduo mantenimento; racconto, materia narrativa fatta del ricordo di un'epoca lontana, passata alla leggenda e filtrata infine all'epoca storica ammantata da una violenza inaudita. I nostri giorni.

Spettacolo: "Dalla Prima all'Ultima"

Spettacolo: "Dalla Prima all'Ultima"


A cura di: Teatro Continuo

In scena: Luciana Roma, Erica Taffara, Gianni Bozza, Andrea Barettoni, Iris Bianco
Musiche: Alessandro Gadaleta Ensemble
Installazioni sceniche e luci: Teatrocontinuo
Drammaturgia e regia: Nin Scolari

Abbiamo da poco iniziato a camminare nel terzo millennio e lo scenario mondiale si presenta caratterizzato globalmente dalla presenza diffusa di guerre.
La guerra spiazza, disorienta, sposta le coordinate del vivere sociale e civile: in guerra si può uccidere (colpevoli e innocenti), in guerra si può distruggere (obiettivi pericolosi e innocui), in guerra ci si appropria di cose altrui, si priva l"€™uomo della libertà , si potenzia il concetto di nemico; in questo modo la guerra snatura l"€™uomo e legittima ciò che è avverso alla vita.
Abbiamo voluto collocare lo spettacolo nel Bastione Impossibile, conosciuto anche per l"€™episodio legato ai bombardamenti dell'€™ultima guerra, e creare una serata unica unendo il tema e la storia del Bastione Impossibile, che verrà  raccontata dagli esperti del Comitato Mura con una visita al bastione stesso allestito per l"€™occasione dall'€™artista visivo gallese Alan Rogers.
Lo spettacolo Dalla Prima all'€™Ultima prende in esame gli effetti della guerra dalla prima, la guerra di Troia che ha dato inizio alla civiltà  occidentale, all'€™ultima la guerra dichiarata all'€™Iraq allo scopo di costruire partecipazione collettiva alla riflessione sulla dicotomia tra la guerra vissuta come realtà  virtuale e la sua drammatica realtà .

Spettacolo: "Dalla Prima all'Ultima"

Spettacolo: "Dalla Prima all'Ultima"


A cura di: Teatro Continuo

In scena: Luciana Roma, Erica Taffara, Gianni Bozza, Andrea Barettoni, Iris Bianco
Musiche: Alessandro Gadaleta Ensemble
Installazioni sceniche e luci: Teatrocontinuo
Drammaturgia e regia: Nin Scolari

Abbiamo da poco iniziato a camminare nel terzo millennio e lo scenario mondiale si presenta caratterizzato globalmente dalla presenza diffusa di guerre.
La guerra spiazza, disorienta, sposta le coordinate del vivere sociale e civile: in guerra si può uccidere (colpevoli e innocenti), in guerra si può distruggere (obiettivi pericolosi e innocui), in guerra ci si appropria di cose altrui, si priva l"€™uomo della libertà , si potenzia il concetto di nemico; in questo modo la guerra snatura l"€™uomo e legittima ciò che è avverso alla vita.
Abbiamo voluto collocare lo spettacolo nel Bastione Impossibile, conosciuto anche per l"€™episodio legato ai bombardamenti dell'€™ultima guerra, e creare una serata unica unendo il tema e la storia del Bastione Impossibile, che verrà  raccontata dagli esperti del Comitato Mura con una visita al bastione stesso allestito per l"€™occasione dall'€™artista visivo gallese Alan Rogers.
Lo spettacolo Dalla Prima all'€™Ultima prende in esame gli effetti della guerra dalla prima, la guerra di Troia che ha dato inizio alla civiltà  occidentale, all'€™ultima la guerra dichiarata all'€™Iraq allo scopo di costruire partecipazione collettiva alla riflessione sulla dicotomia tra la guerra vissuta come realtà  virtuale e la sua drammatica realtà .

Spettacolo: "Carrilon Satie"

Spettacolo: "Carrilon Satie"


A cura di: Teatro la Giudecca

Regia: Gaia Silvestrini
Interpreti: Carla Stella, Gaia Silvestrini, Davide Tardivo
Costumi: Giovanna Fiorentini
Preparazione attori: Carla Stella
Violino: Michela Furin
Realizzazione video: Matteo Murru


Lo spettacolo è un gioco scenico sul teatro e sul linguaggio cinematografico. Costruisce diverse linee sceniche: in primo piano il contrappunto tra la spregiudicatezza di una donna di mondo, la "€œDonna in Nero"€, e l"€™educazione spigolosa di una "€œcandida"€ signorina per bene, la "€œDonna in Bianco"€; sullo sfondo le immagini erotiche proiettate dalla Lanterna Magica. Il lanternista è uomo elegante e seduttore, creatore del congegno scenico nel quale si muovono le due figure femminili, che paiono le sue bambole, automi di un gigante "€œcarillon teatrale"€. Tra le tre figure azioni, dialoghi e proiezioni tessono ambigue relazioni: accennate, raccontate per allusioni, lasciate aperte a diverse letture di una vicenda che lo spettatore dovrà  immaginare e costruire da sé.
Bambole, burattini, metafore dell'€™attore nella scena dell'€™Ottocento e al tempo stesso parodia di una società  borghese svuotata di valori, che realizza nella propria esteriorità  formale i residui di riti e modelli sociali privi di senso. L"€™ambiente è un salotto borghese, il tè alle cinque, le letture edificanti, ...e una lanterna magica che proietta immagini da "€œSerata Nera"€: clandestini ritratti di donne svestite in bianco e nero.

Spettacolo: "Carrilon Satie"

Spettacolo: "Carrilon Satie"


A cura di: Teatro la Giudecca

Regia: Gaia Silvestrini
Interpreti: Carla Stella, Gaia Silvestrini, Davide Tardivo
Costumi: Giovanna Fiorentini
Preparazione attori: Carla Stella
Violino: Michela Furin
Realizzazione video: Matteo Murru


Lo spettacolo è un gioco scenico sul teatro e sul linguaggio cinematografico. Costruisce diverse linee sceniche: in primo piano il contrappunto tra la spregiudicatezza di una donna di mondo, la "€œDonna in Nero"€, e l"€™educazione spigolosa di una "€œcandida"€ signorina per bene, la "€œDonna in Bianco"€; sullo sfondo le immagini erotiche proiettate dalla Lanterna Magica. Il lanternista è uomo elegante e seduttore, creatore del congegno scenico nel quale si muovono le due figure femminili, che paiono le sue bambole, automi di un gigante "€œcarillon teatrale"€. Tra le tre figure azioni, dialoghi e proiezioni tessono ambigue relazioni: accennate, raccontate per allusioni, lasciate aperte a diverse letture di una vicenda che lo spettatore dovrà  immaginare e costruire da sé.
Bambole, burattini, metafore dell'€™attore nella scena dell'€™Ottocento e al tempo stesso parodia di una società  borghese svuotata di valori, che realizza nella propria esteriorità  formale i residui di riti e modelli sociali privi di senso. L"€™ambiente è un salotto borghese, il tè alle cinque, le letture edificanti, ...e una lanterna magica che proietta immagini da "€œSerata Nera"€: clandestini ritratti di donne svestite in bianco e nero.

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"


A cura di: Abracalam

Progetto di promozione socio-teatrale


Performance
L"€™acqua a fuoco

La performance, in collaborazione con l"€™associazione Amnesia, mescola immagini, corpi e voci, seguendo il corso del fiume Bacchiglione. Dalle risorgive di Dueville a Padova. Ma il Bacchiglione prosegue, e con i canali di Battaglia e di Cagnola costituisce, fin la seconda metà  del XII secolo, la via fluviale più frequentata dai mercanti dell'€™entroterra per raggiungere le lagune e Venezia: dal vasto bacino antistante il ponte del Bassanello partivano i burci per raggiungere Chioggia e il mare...


Performance
Tremila anni di tracce d"€™acqua

La seconda performance, si svolge in collaborazione con il MAAAP (Museo Archeologico Ambientale delle Acque del Padovano). Scorreranno acque mitologiche e metropolitane, medioevali e moderne, dolci e salate, corrotte e incontaminate, l"€™azione di voci e corpi evocherà  personaggi, amori, paesaggi, episodi che, con l"€™acqua grande fonte di ispirazione, sono stati descritti da poeti e scrittori di ogni epoca e nazionalità .


Performance
Sora Acqua
(il teatro e le acque)

Regia: Roberto Caruso
Coreografie: Cristina Minoja
Con: Marco Avventi, Amanda Berbellini, Anna Cappotto, Erica Cecchinato, Chiara Minoja, Serenella Pegoraro, Michela Rampazzo, David Remondini
e con le allieve del laboratorio di danza contemporanea della Union Vigonza



Fonte di vita insostituibile, fonte di civiltà , fonte "€œpretiosa et casta"€ e simbolo di spiritualità ,
Sorella Acqua è oggi tra le vittime più martoriate di un inquinamento progressivo che in molte parti del mondo raggiunge livelli catastrofici.
Sora Acqua e un invito a riflettere sul rispetto dell'€™ambiente: uno dei nodi cruciali con cui, oggi,
si può misurare il grado di civiltà  di una comunità .


In terra veneta, più che in ogni altra, le vie d"€™acqua costituiscono l"€™anima del paesaggio e della civiltà  ... così adacquata da fiumi (...) che niuno villesco borgo s"€™allontana da essi più di cinque miglia"€.(da: Ortelio, Teatro del Mondo, Anversa, 1612).

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"

Spettacoli: "Il Teatro delle acque - Le vie d'acqua, la memoria e il Territorio"


A cura di: Abracalam

Progetto di promozione socio-teatrale


Performance
L"€™acqua a fuoco

La performance, in collaborazione con l"€™associazione Amnesia, mescola immagini, corpi e voci, seguendo il corso del fiume Bacchiglione. Dalle risorgive di Dueville a Padova. Ma il Bacchiglione prosegue, e con i canali di Battaglia e di Cagnola costituisce, fin la seconda metà  del XII secolo, la via fluviale più frequentata dai mercanti dell'€™entroterra per raggiungere le lagune e Venezia: dal vasto bacino antistante il ponte del Bassanello partivano i burci per raggiungere Chioggia e il mare...


Performance
Tremila anni di tracce d"€™acqua

La seconda performance, si svolge in collaborazione con il MAAAP (Museo Archeologico Ambientale delle Acque del Padovano). Scorreranno acque mitologiche e metropolitane, medioevali e moderne, dolci e salate, corrotte e incontaminate, l"€™azione di voci e corpi evocherà  personaggi, amori, paesaggi, episodi che, con l"€™acqua grande fonte di ispirazione, sono stati descritti da poeti e scrittori di ogni epoca e nazionalità .


Performance
Sora Acqua
(il teatro e le acque)

Regia: Roberto Caruso
Coreografie: Cristina Minoja
Con: Marco Avventi, Amanda Berbellini, Anna Cappotto, Erica Cecchinato, Chiara Minoja, Serenella Pegoraro, Michela Rampazzo, David Remondini
e con le allieve del laboratorio di danza contemporanea della Union Vigonza



Fonte di vita insostituibile, fonte di civiltà , fonte "€œpretiosa et casta"€ e simbolo di spiritualità ,
Sorella Acqua è oggi tra le vittime più martoriate di un inquinamento progressivo che in molte parti del mondo raggiunge livelli catastrofici.
Sora Acqua e un invito a riflettere sul rispetto dell'€™ambiente: uno dei nodi cruciali con cui, oggi,
si può misurare il grado di civiltà  di una comunità .


In terra veneta, più che in ogni altra, le vie d"€™acqua costituiscono l"€™anima del paesaggio e della civiltà  ... così adacquata da fiumi (...) che niuno villesco borgo s"€™allontana da essi più di cinque miglia"€.(da: Ortelio, Teatro del Mondo, Anversa, 1612).

Spettacolo: "Dannati-Inferni paralleli

Spettacolo: "Dannati-Inferni paralleli


A cura di: Teatro Laterale

Inferno, ieri come oggi: dalla bolgia dantesca alla nostra contemporaneità 
Viaggio circolare e verticale tra ladri, assassini, guerrafondai, corruttori e anime pie

Direzione: Gianni Conversano
Costumi: Ortu Lieto
Protagonisti: Gianni Conversano, Paolo Caporello, Isabella Vassallo, Marco Bisello, Michele Sivestrin, Antonella Pisano e gli attori partecipanti al laboratorio teatrale organizzato appositamente per Teatri delle Mura dal Teatro Laterale- Centro di Cultura e Sperimentazione Teatrale di Padova in collaborazione con l'Università  Roma Tre - Corso di laurea DAMS e l'Associazione Culturale di Roma Rashomon Arte.

Nell"€™Inferno dantesco l"€™occhio indagatore del Poeta scende nelle viscere della corruzione umana ad osservare, indagare, condannare. Collera e indignazione lo portano a scagliarsi con disumana virulenza sullo sterminato formicaio del suo tempo: un"€™umanità  caduta, prostrata dal delitto, colpevole d"€™aver perduto il ben dell'€™intelletto. Nel viaggio dall'€™impossibile ritorno, tra la moltitudine sprofondata negli abissi, incontra i personaggi che nulla speranza li conforta mai, i personaggi eternamente imprigionati nella ripetitività  del gesto, nella reiterazione della colpa: Francesca, Ugolino, Farinata, Ulisse...
Con Dante e Virgilio ci avventuriamo, oggi, in un viaggio parallelo, lungo un percorso altrettanto malagevole e gravoso, tra una umanità  contemporanea, moderna ed evoluta, dove scellerataggine, crimini e misfatti, guerre, violenze, stupri e sopraffazione, perdurano e si consolidano. L"€™occhio implacabile di una cinepresa si unisce all'€™acuto sguardo del poeta a scandagliare i meandri di questo inferno, un inferno di carne e di sangue, uno spazio di pena e dolore, restituendoci, insieme ai versi immortali, l"€™obbrobrio, l"€™oscenità  del male.
Filmati e immagini vengono proiettate addosso agli interpreti - ombre nere stagliate contro un muro - quasi a volerli sporcare o, come peste strisciante, contaminare; immagini nitide, precise, terse, immagini e filmati della dolorosa umanità  del nostro tempo, solitudine, abbandono, pazzia e guerre, guerre, guerre senza tregua . E i versi danteschi, saldati alle scomode figure di oggi, sembrano acquistare nuovo sangue, nuovo vigore, si fanno riconoscere e ci suonano sgradevolmente più familiari.

Spettacolo: "Dannati-Inferni paralleli

Spettacolo: "Dannati-Inferni paralleli


A cura di: Teatro Laterale

Inferno, ieri come oggi: dalla bolgia dantesca alla nostra contemporaneità 
Viaggio circolare e verticale tra ladri, assassini, guerrafondai, corruttori e anime pie

Direzione: Gianni Conversano
Costumi: Ortu Lieto
Protagonisti: Gianni Conversano, Paolo Caporello, Isabella Vassallo, Marco Bisello, Michele Sivestrin, Antonella Pisano e gli attori partecipanti al laboratorio teatrale organizzato appositamente per Teatri delle Mura dal Teatro Laterale- Centro di Cultura e Sperimentazione Teatrale di Padova in collaborazione con l'Università  Roma Tre - Corso di laurea DAMS e l'Associazione Culturale di Roma Rashomon Arte.

Nell"€™Inferno dantesco l"€™occhio indagatore del Poeta scende nelle viscere della corruzione umana ad osservare, indagare, condannare. Collera e indignazione lo portano a scagliarsi con disumana virulenza sullo sterminato formicaio del suo tempo: un"€™umanità  caduta, prostrata dal delitto, colpevole d"€™aver perduto il ben dell'€™intelletto. Nel viaggio dall'€™impossibile ritorno, tra la moltitudine sprofondata negli abissi, incontra i personaggi che nulla speranza li conforta mai, i personaggi eternamente imprigionati nella ripetitività  del gesto, nella reiterazione della colpa: Francesca, Ugolino, Farinata, Ulisse...
Con Dante e Virgilio ci avventuriamo, oggi, in un viaggio parallelo, lungo un percorso altrettanto malagevole e gravoso, tra una umanità  contemporanea, moderna ed evoluta, dove scellerataggine, crimini e misfatti, guerre, violenze, stupri e sopraffazione, perdurano e si consolidano. L"€™occhio implacabile di una cinepresa si unisce all'€™acuto sguardo del poeta a scandagliare i meandri di questo inferno, un inferno di carne e di sangue, uno spazio di pena e dolore, restituendoci, insieme ai versi immortali, l"€™obbrobrio, l"€™oscenità  del male.
Filmati e immagini vengono proiettate addosso agli interpreti - ombre nere stagliate contro un muro - quasi a volerli sporcare o, come peste strisciante, contaminare; immagini nitide, precise, terse, immagini e filmati della dolorosa umanità  del nostro tempo, solitudine, abbandono, pazzia e guerre, guerre, guerre senza tregua . E i versi danteschi, saldati alle scomode figure di oggi, sembrano acquistare nuovo sangue, nuovo vigore, si fanno riconoscere e ci suonano sgradevolmente più familiari.

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