Centro Organistico Padovano
Centro Organistico Padovano
66° Ciclo di concerti - ottobre 2019
C.O.P. Centro Organistico Padovano
tel. 049 685716 - cell. 348 7640005
centroorganisticopadovano@gmail.com
Padova Jazz Festival piano edition. La ventiduesima edizione della kermesse padovana, in scena dal 25 ottobre al 23 novembre, punta decisamente sui pianisti, convocando un cast in cui brillano i pianoforti di Raphael Gualazzi, Monty Alexander, Kenny Barron, Vijay Iyer, Benny Green, Aaron Diehl, nonché l’organo di Dan Hemmer, che si intreccerà alla batteria di Steve Gadd.
Con la sua programmazione espansa su un intero mese di calendario, il festival padovano punta al coinvolgimento dell’intera città, distribuendo i concerti in varie sedi: dalle sale riservate ai grandi eventi (il Teatro Verdi e l’MPX) alle prestigiose location della Sala dei Giganti (che ospiterà una sequenza di recital di solo piano) e dello storico Caffè Pedrocchi (per le serate in stile jazz club). La Sala Fronte del Porto al PortoAstra sarà invece il punto di ritrovo per le proposte musicali più audaci e moderniste.
Il Padova Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Miles presieduta da Gabriella Piccolo Casiraghi, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e di Antenore Energia.
Si inaugura quest’anno un’importante collaborazione con il Centro d’Arte dell’Università di Padova, storica associazione cittadina attiva sin dagli anni Quaranta, per la realizzazione dei concerti alla Sala dei Giganti e alla Sala Fronte del Porto/PortoAstra.
Direzione artistica: Gabriella Piccolo Casiraghi
Programma
Venerdì 25 ottobre
Ristorante La Montecchia
ore 20 cena di gala
ore 21:45 concerto
Vanessa Tagliabue Yorke
We Like It Hot
Vanessa Tagliabue Yorke (voce), Francesco Bearzatti (clarinetto), Mauro Ottolini (trombone), Paolo Birro (pianoforte)
“We Like It Hot”: a noi piace caldo. Il jazz ovviamente, e l’hot jazz per antonomasia è quello degli anni Venti. Il gruppo di Vanessa Tagliabue Yorke si ispira proprio a quell’epoca aurea e primigenia della musica afroamericana, soprattutto alle canzoni che furoreggiavano a New York nella seconda metà di quel decennio, eseguite dalle band di Paul Whiteman, Jean Goldkette e soprattutto dalle orchestre appositamente riunite per accompagnare la cantante Annette Hanshaw.
Lunedì 28 ottobre, ore 21.00
Sala Fronte del Porto/PortoAstra
James Brandon Lewis
An UnRuly Quintet
Jaimie Branch (tromba), James Brandon Lewis (sax tenore),
Ava Mendoza (chitarra elettrica), Luke Stewart (basso elettrico),
Warren Trae Crudup III (batteria)
Nativo di Buffalo, classe 1983, James Brandon Lewis si è spostato da una costa all’altra degli Stati Uniti, studiando e suonando con musicisti capaci di indirizzarne bene l’innata musicalità, da Joshua Redman a Charlie Haden e Matthew Shipp. Trasferitosi a New York, Lewis ha trovato un forte sostegno alla sua carriera alla Sony, che lo ha scritturato per la sua etichetta di punta per le nuove produzioni in campo jazzistico, la Okeh Records.
Concerto a cura del Centro d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova
Sabato 2 novembre, ore 21.00
Cinema Teatro MPX
Raphael Gualazzi sings, Mauro Ottolini swings
Raphael Gualazzi (pianoforte, voce), Mauro Ottolini (sousaphone, trombone),
Gianluca Nanni (batteria)
Un vero meeting tra star dei rispettivi generi musicali, accomunati dal piacere di suonare assieme alcuni dei più noti brani del repertorio jazz e blues: Raphael Gualazzi, pianista e cantante di spicco della musica italiana, e Mauro Ottolini, uno dei protagonisti assoluti del jazz italiano, si incontrano sul palco con il prezioso apporto ritmico del batterista Gianluca Nanni. Nella scaletta del concerto non mancheranno le canzoni di successo dell’artista marchigiano, che si alterneranno ad alcuni brani inediti e ai suoi standard preferiti.
Lunedì 4 novembre, ore 21.00
Sala Fronte del Porto/PortoAstra
Maistah Aphrica
Gabriele Cancelli (tromba, ukulele, flauti, percussioni, voce), Mirko Cisilino (trombone, corno, tromba, percussioni, voce), Marco D’Orlando (conga, percussioni, voce), Clarissa Durizzotto (sax alto, percussioni, voce), Enrico Giletti (basso elettrico, effetti, voce), Andrea Gulli (sintetizzatori, effetti, voce), Alessandro Mansutti (batteria, voce), Giorgio Pacorig (pianoforte, organo, tastiere, voce).
Jazz e funk,ritmi afro-colombiani e melodie esotiche, hard bop ed elettronica, afro beat e colonne sonore, il tutto condito alla maniera di Sun Ra, ovvero sovrapponendo tutto quanto in un mosaico poliritmico e dalle molteplici linee solistiche. La musica dei Maistah Aphrica suscita la voglia di ballare, ma fate attenzione ai tempi dispari.
Concerto a cura del Centro d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova
Mercoledì 6 novembre
Caffè Pedrocchi
ore 18:30
Presentazione del libro Mister Jelly Roll. Vita, fortune e disavventure di Jelly Roll Morton, creolo di New Orleans, “Inventore del Jazz” di Alan Lomax.
Relatore: Claudio Sessa. Introduce Stefano Merighi
Mister Jelly Roll è uno dei documenti più appassionanti di tutta la storia degli Stati Uniti, una descrizione schietta e viva come un romanzo. Nel 1938 il grande etnomusicologo Alan Lomax (colui che fra gli altri scoprì Woody Guthrie e Muddy Waters) incontrò in un piccolo club di Washington il pianista di New Orleans Jelly Roll Morton, che sosteneva con assoluta sicurezza di avere inventato il jazz. Lomax gli chiese un’intervista; Morton parlò per settimane. Il risultato ossessionò per anni l’intervistatore, che dopo la morte del pianista ne approfondì i racconti andando a cercare i veterani di New Orleans e i parenti di Morton.
ore 20 cena
ore 21:30 concerto
Yotam Silberstein Quartet
Yotam Silberstein (chitarra), Vitor Goncalves (pianoforte, fisarmonica),
Petros Klampanis (contrabbasso), Daniel Dor (batteria)
Sbarcato a New York nel 2005 dopo essere emerso come un prodigio sulla scena del suo paese, il chitarrista israeliano Yotam Silberstein si è rapidamente imposto come un nuovo talento delle linee boppistiche dall’incredibile versatilità (jazz swingante e moderno, musica brasiliana e world, blues). Nel giro di pochi anni è stato convocato da una notevole serie di leader di prima grandezza: James Moody, i fratelli Heath, Paquito D’Rivera, Monty Alexander, Roy Hargrove, Dee Dee Bridgewater, Al Jarreau, Janis Siegel, ed è stato arruolato nella Dizzy Gillespie Alumni All Star Big Band. Significative le sue collaborazioni con il pianista Aaron Goldberg e con John Patitucci, del quale è da tempo il chitarrista di riferimento.
I suoi dischi da leader mettono in risalto un virtuosismo tale da donare un’inedita freschezza e una gioiosa fiammata dinamica anche ai fraseggi ispirazione classica.
Giovedì 7 novembre, ore 21.00
Sala dei Giganti
Benny Green solo
Benny Green (pianoforte)
Nato a New York nel 1963, Benny Green è cresciuto nell’area di San Francisco. Ancora adolescente, fu ingaggiato da Eddie Henderson e lavorò nella big band di Chuck Israels, prima di trasferirsi a New York nel 1982. Qui ebbe come tutore il veterano pianista Walter Bishop Jr. e iniziò una fulminante carriera.
Lunedì 11 novembre, ore 21.00
Sala Fronte del Porto/PortoAstra
María Grand Trio
María Grand (sax), Kanoa Mendenhall (contrabbasso), Savannah Harris (batteria)
Nata a Ginevra, Svizzera, nel 1992, María Grand suona il sax dall’età di dieci anni. Appena maggiorenne, nel 2011 si trasferisce a New York per seguire la propria vocazione musicale. Qui studia con Steve Coleman, Ohad Talmor e Antoine Roney. Entrata in pianta stabile nel quintetto di Doug Hammond, María si è anche esibita dal vivo in diverse occasioni con Steve Coleman, partecipando anche all’ambizioso progetto Synovial Joints.
Concerto a cura del Centro d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova
Mercoledì 13 novembre
Caffè Pedrocchi
ore 18:30
Presentazione del libro History of European Jazz.
Relatore: Francesco Martinelli. Introduce Stefano Merighi
Nel corso di quasi un secolo di storia, i musicisti europei di jazz hanno prodotto non solo un corpus di opere degno di una più ampia diffusione, ma hanno anche adottato diverse strategie per adattarsi all’accoglienza che questa musica ha avuto in Europa – dall’accettazione gioiosa alla censura vera e propria.
The History of European Jazz è il primo libro interamente dedicato alla storia del jazz in Europa, e ne racconta l’evoluzione dalle origini ai giorni nostri, avvalendosi del lavoro di alcuni tra i maggiori esperti sul campo, ognuno dei quali analizza e racconta la storia del jazz nella nazione di appartenenza.
ore 20 cena
ore 21:30 concerto
Mafalda Minnozzi
Sensorial - Portraits in Bossa & Jazz
Mafalda Minnozzi (voce), Paul Ricci (chitarra), John Di Martino (pianoforte), Harvie S (contrabbasso), Victor Jones (batteria), Amoy Ribas (percussioni)
Artista italiana di caratura internazionale, Mafalda Minnozzi vanta venticinque anni di carriera trascorsi soprattutto nelle Americhe e segnati da collaborazioni con Milton Nascimento, Leny Andrade, Toquinho, John Pizzarelli, Guinga, Gabriele Mirabassi, Daniele di Bonaventura… La sua intensa frequentazione della musica brasiliana le ha permesso di assorbirne lo spirito in maniera talmente profonda da saperlo poi integrare in altri forme musicali: chanson francese, il canzoniere napoletano, la musica d’autore italiana, il jazz, fonte ispiratrice di tutti i suoi progetti. La Minnozzi è un’interprete poliedrica, dotata di un carisma istrionico che emerge chiaramente sul palco, dove si rivelano appieno la sua esuberanza e irriverenza.
Sensorial è il raffinato album che Mafalda Minnozzi ha dedicato alla magica alchimia che unisce il jazz alla musica brasiliana.
Giovedì 14 novembre, ore 21.00
Sala dei Giganti
Kenny Barron solo
Kenny Barron (pianoforte)
Kenny Barron (1943) è uno dei più apprezzati pianisti mainstream in circolazione. Della sua luminosa carriera bisogna ricordare gli esordi al fianco di Dizzy Gillespie, Lee Morgan e Freddie Hubbard, nonché la meravigliosa e proficua collaborazione al fianco di Stan Getz, di cui Barron fu il pianista preferito. E non vanno dimenticati gli Sphere: magico quartetto sorto negli anni Ottanta, che rileggeva creativamente il mondo di Thelonious Monk (con due fedelissimi monkiani al fianco di Barron: il sassofonista Charlie Rouse e il batterista Ben Riley).
Lunedì 18 novembre, ore 21.00
Sala Fronte del Porto/PortoAstra
Proiezione del film Milford Graves: Full Mantis
Regia di Jake Meginsky e Neil Young (Documentario, USA, 2018, 91’)
Milford Graves Full Mantis è un ritratto atipico e appassionante del percussionista Milford Graves, tra i musicisti più influenti degli ultimi cinquant’anni, un autentico pioniere che ha rivoluzionato il ruolo della batteria nel jazz di ricerca.
Il film esplora tutti gli aspetti della creatività di Graves, dal suo interesse per le arti marziali e la medicina cinese allo studio sulla natura applicato alla tecnica percussiva, alternando straordinari filmati d’archivio a performance recenti.
Mercoledì 20 novembre
Caffè Pedrocchi
ore 18:30
Presentazione del libro Jazz area di Roberto Masotti
Relatore: Roberto Masotti. Introduce Stefano Merighi
Roberto Masotti è tra i più importanti fotografi contemporanei, non solo di jazz. Collaboratore della prestigiosa etichetta ECM fin dagli settanta, le sue foto hanno illustrato le copertine di decine di pietre miliari della musica afroamericana. È stato inoltre fotografo ufficiale del Teatro alla Scala di Milano dal 1979 al 1996, con Silvia Lelli.
ore 20 cena
ore 21:30 concerto
Aaron Diehl Trio
Aaron Diehl (pianoforte), Paul Sikivie (contrabbasso), Aaron Kimmel (batteria)
Una musicalità portentosa, capace di lavorare di cesello su ogni nota e infondere innumerevoli sfumature espressive a ogni frase: Aaron Diehl si è ben meritato il soprannome “The real Diehl” affibbiatogli da Wynton Marsalis. Più ancora che il curriculum, è la musica che parla: tocco elegante, ricchezza e fantasia armonica, flusso ritmico avvolgente e, cosa ormai rara, una limpida ispirazione tematica e melodica.
Nato in Ohio nel 1985, nell’ultimo decennio ha raccolto onorificenze che ne attestano il superlativo livello pianistico.
Giovedì 21 novembre, ore 21.00
Sala dei Giganti
Vijay Iyer solo
Vijay Iyer (pianoforte)
Newyorkese di origini tamil, classe 1971, Vijay Iyer è uno dei pianisti che stanno definendo più chiaramente i contorni del piano jazz contemporaneo.
La sua estesa discografia dimostra l’ampiezza dei suoi interessi musicali e la vitalità del suo stile esecutivo.
Venerdì 22 novembre, ore 21.00
Teatro Verdi
Monty Alexander Trio
Monty Alexander (pianoforte), J.J. Shakur (contrabbasso), Jason Brown (batteria)
Monty Alexander è uno dei (rari) pianisti capaci di trasformare ogni esecuzione musicale in momento travolgente, di tenere l’ascoltatore col fiato sospeso in attesa della risoluzione delle sue volate sui tasti. Il suo virtuosismo lo pone in quel circolo di (rari) pianisti capaci di ottenere dalla tastiera qualunque cosa, sulla scia di un Oscar Peterson o di un Ahmad Jamal, che sono chiaramente dei modelli di riferimento. Ma nel timbro, nel tratteggio dei temi e soprattutto nello sbalzo ritmico di Alexander si percepisce istantaneamente qualcosa che lo distingue da questi grandi pianisti afroamericani: le sue origini caraibiche (è nato nel1944 a Kingston, Giamaica) emergono inconfondibili nella sua diteggiatura, conferendo una vivacità incontenibile e colori solari alla musica, di qualunque varietà sia, bop o swing, blues o gospel, calypso o reggae…
Sabato 23 novembre, ore 21.00
Teatro Verdi
Blicher – Hemmer - Gadd
Steve Gadd (batteria), Michael Blicher (sax tenore), Dan Hemmer (organo Hammond)
Steve Gadd (nato nel 1945 nello stato di New York) è uno dei migliori batteristi di ogni tempo, senza distinzioni di generi musicali. Si è fatto ben valere anche come leader ma il suo contributo fondamentale alla musica è stato soprattutto come session drummer di riferimento assoluto.
In trio con il sassofonista Michael Blicher e il tastierista Dan Hemmer (entrambi danesi), Gadd riscopre il piacere di suonare in maniera pressoché acustica. Il trio si è formato nel 2014 e ha all’attivo già due dischi dal vivo che documentano una musica grondante energia, passione e creatività. L’organ soul e l’organ jazz sono portati ai massimi livelli di interplay e virtuosismo, con ampio spazio per l’improvvisazione.
ALTRI EVENTI
Per tutta la durata del festival
JAZZ@BAR-Concerti nei locali tra Padova e provincia
Da sabato 9 a domenica 24 novembre
Scuderie di Palazzo Moroni
mostra fotografica “Le strade del jazz” e “The Black Square” di Roberto Cifarelli
Informazioni e biglietti
BIGLIETTI
Teatro MPX
2/11: “Raphael Gualazzi & Mauro Ottolini”:
intero 30 euro, ridotto 24, ridotto studenti 15
Prevendita: online su www.ticketmaster.it
La sera del concerto presso la biglietteria del cinema MPX Multisala Pio X.
Sala dei Giganti
7/11: Benny Green; 14/11: Kenny Barron; 21/11: Vijay Iyer:
intero 25 euro, ridotto 20, ridotto studenti 10
Prevendita: online su www.ticketmaster.it; www.teatrostabileveneto.it; biglietteria Teatro Verdi.
Teatro Verdi
22/11: Monty Alexander; 23/11: Blicher-Hemmer-Gadd:
intero da 16 a 30 euro
ridotto da 13 a 25 euro
ridotto under 26 da 10 a 20 euro
Prevendita: online su www.ticketmaster.it; www.teatrostabileveneto.it; biglietteria Teatro Verdi.
Sala Fronte del Porto/PortoAstra
28/10: James Brandon Lewis; 4/11 Maistah Aphrica ; 11/11 : María Grand
posto unico non numerato; intero 12 euro; ridotto studenti 3
18/11: film: intero 6 euro; ridotto studenti 3
Prevendita: online su www.vivaticket.it e relativi punti vendita; biglietteria del cinema PortoAstra
Diritti di prevendita non inclusi nel prezzo (applicati solo sulle prevendite online).
RIDUZIONI
Under 26, over 65, abbonati alla prosa del Teatro Stabile del Veneto.
Riduzione speciale studenti riservata agli studenti dell’Università di Padova.
Caffè Pedrocchi
Ingresso libero
Possibilità di prenotazione tavolo anche solo per il concerto:
tel.: 049 8781231; email: prenotazioni@caffepedrocchi.it
Ristorante La Montecchia
Via Montecchia 12, Selvazzano Dentro
tel.: 049 8055323
email: montecchia@alajmo.it
www.alajmo.it
Cena e concerto solo su prenotazione
Jazz@Bar
la disponibilità di posti e l’accesso ai concerti sono regolati a discrezione dei singoli locali
Informazioni
Associazione Culturale Miles
Via Montecchia 22 A, 35030 Selvazzano (PD)
Tel.: 347 7580904
e-mail: festival@padovajazz.com
web: www.padovajazz.com
Ufficio stampa
Daniele Cecchini
cell. 348 2350217 e-mail: dancecchini@hotmail.com
“MUSIC FOR FIVE” è un progetto artistico musicale ideato dall’Associazione Maluma Takete rivolto a tutti gli abitanti nella città di Padova. L'iniziativa intende valorizzare e sostenere il volontariato cittadino, che ha reso Padova famosa nel mondo e vincitrice del titolo “Capitale Europea del Volontariato”.
Questo il calendario degli eventi, tutti ad ingresso libero, che si terranno nel Teatro Don Bosco in via San Camillo De lellis, 4/A.
Il primo concerto, dal titolo “Chopin ed il sogno romantico” vedrà l’esecuzione della trascrizione per quintetto del Concerto n. 1 op. 11. Si tratta di un’opera giovanile in cui le caratteristiche dello stile Chopiniano non sono ancora completamente evidenti e si percepisce il tentativo di rielaborare il materiale tematico proveniente dal folklore polacco in una veste più profonda. Il concerto è, infatti, l’ultima opera composta da Chopin prima di fuggire dalla Polonia e trovare rifugio a Parigi.
Le offerte ricavate dal concerto saranno devolute all’Associazione “Oltre l’Orizzonte” onlus attiva in progetti di collaborazione con le popolazioni dell'Africa dove opera Annalisa Tognon, missionaria laica di Padova, attualmente nel nord-est della Costa D'Avorio. Come Chopin, anche molti Ivoriani sono costretti a fuggire dal proprio Paese a causa di guerre e per la mancanza di prospettive per il futuro e questo legame tra la musica e la realtà attuale sarà evidenziato dalla voce recitante di Giovanni Rattini che accompagnerà tutto lo spettacolo.
Il secondo concerto dal titolo “Buon compleanno, Clara”, vedrà l’esecuzione della trascrizione per pianoforte a quattro mani del Quintetto op. 44 di Robert Schumann operata dalla moglie Clara, di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita. Non esiste una copia a stampa della partitura ed il reperimento di una scansione dell’Edizione Breitkopt and Hartel del 1845 è stato possibile grazie al gentile interessamento del Prof. Jonathan Kregor della University of Cincinnati, il quale ha recentemente riscoperto le opere di Clara Schumann pubblicando un autorevole saggio dal titolo “Clara Schumann, Arrangements for Solo Piano, Recent Researches in the Music of the Nineteenth and Early Twentieth Centuries”. Il concerto vedrà la partecipazione del soprano giapponese Takako Okazaki, la quale proporrà melodie composte da Clara e da Robert e saranno lette pagine del diario tenuto dalla coppia durante i primi anni di matrimonio da parte degli attori Paola Spolaore e Paolo Lighezzolo.
Le offerte ricavate dal concerto saranno devolute all’Associazione Casa Priscilla di Suor Miriam che si occupa del recupero dei minori non accompagnati. Per coinvolgere maggiormente i piccoli ospiti di Casa Priscilla, saranno invitati sul palco anche alcuni giovani allievi dell’Associazione Maluma Takete, i quali eseguiranno brani di Robert Schumann.
Il terzo concerto, dal titolo “A cena con Vivaldi”, sarà dedicato all’Associazione ViviAutismo Onlus di Padova ed il programma vedrà l’esecuzione delle celeberrime Quattro Stagioni tratte dal Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione da parte del violinista Luca Zanetti. Lo spettacolo terminerà con la potente esecuzione da parte del coro il Bell’Humore del Gloria in re maggiore.
Il quarto concerto dal titolo “Una piccola storia di tango” sarà realizzato a favore ed in collaborazione con l’Associazione Fenice Tango – Tangoterapia che promuove e diffonde la cultura del raggiungimento e del mantenimento del benessere psico-fisico attraverso la pratica del Tango. Gli anziani sono tra i primi fruitori dei benefici del Tango, infatti è scientificamente dimostrato che il Tango Argentino migliora la qualità della vita, l'equilibrio statico e dinamico, l'ampiezza del passo, la coordinazione, la resistenza allo sforzo, la postura e la consapevolezza corporea, nonché la velocità di movimento. Il programma del pomeriggio musicale alternerà brani tratti dal repertorio tradizionale del tango (La Cumparsita, Por una cabeza) fino al nuevo tango di Piazzolla, di cui saranno eseguiti Adios Nonino, Escualo e Libertango nella versione originale dell’autore proposta con il “suo” quintetto, fondato nel 1960, e celebre per aver portato il tango alle sue estreme conseguenze. In questo stesso spirito, il quintetto sul palco del teatro Don Bosco offrirà al pubblico uno spettacolo reso più emozionante grazie agli interventi dei ballerini Maria Cristina Muggia e Nicola Romano.
L’ultimo concerto, intitolato “Omaggio a Nino Rota”, sarà un viaggio nella musica da film attraverso le colonne sonore del compositore italiano nel 40mo anniversario della scomparsa, avvenuta a Roma il 10 aprile 1979. In particolare, saranno eseguite le composizioni nate dall’incontro con Federico Fellini, “La strada”, “La dolce vita”, “Otto e mezzo” e “Amarcord”, temi indimenticabili caratterizzati da linee melodiche semplici e di forte impatto emotivo, riconducibili alla tradizione romantica e melodrammatica italiana. Immagini e letture saranno curate dagli ospiti dell’Associazione di Volontariato “Amicizia” con sede a Camin e dedita al recupero dei minori svantaggiati e dall’Associazione “Senza Frontiere” – onlus.
Programma
20 Ottobre 2019 ore 16.30 - Chopin ed il sogno romantico - Concerto a favore dell'Associazione Oltre l'Orizzonte - onlus
3 Novembre 2019 ore 16.30 - Buon compleanno, Clara! - Concerto a favore dell'Associazione Casa Priscilla - onlus
22 Novembre 2019 ore 21.00 - A cena con Vivaldi - Concerto a favore dell'Associazione ViviAutismo
1° Dicembre 2019 ore 16.30 - Una piccola storia di tango - Concerto a favore dell'Associazione Fenice Tango
29 Dicembre 2019 ore 16.30 - Omaggio a Nino Rota - Concerto a favore dell'Associazione Amicizia onlus - Don Pietro Pengo e dell'Associazione SENZA FRONTIERE ONLUS – Associazione adozioni internazionali.
Informazioni
Associazione Maluma Takete
www.associazionemalumatakete.it
e-mail ass.malumatakete@gmail.com
cell 3474749682
Il Centro d’Arte conclude nei mesi autunnali la rassegna del 2019, che ha ripreso la formula e l’indirizzo di quelle delle scorse edizioni, una rassegna premiata da un grande successo di pubblico in costante crescita, a dimostrazione che musica di ricerca non significa musica "di nicchia".
Per tutto il 2019 non sono mancate le occasioni di ascolto che hanno sfidato i generi e le etichette; le serate di musica che hanno illustrato i molteplici linguaggi della contemporaneità, dal jazz alla composizione, dall’improvvisazione sperimentale alla ricerca elettroacustica.
Radicato in una storia che si intreccia fin dalle sue origini a quella dell’Università, ma anche della vita musicale di una Padova sempre aperta sulle più vivaci esperienze internazionali, il Centro d’Arte propone progetti originali, in dialogo con gli artisti e intrecciando collaborazioni dentro e fuori la città, con festival e rassegne affini e strutture di produzione attrezzate come il Conservatorio.
Vengono inoltre proposti una serie di aperitivi musicali, intitolati Radia, dedicati alla musica acusmatica.
Programma
4 ottobre 2019, ore 21.00
Teatro Torresino
PIERO BITTOLO BON'S BREAD & FOX
Piero Bittolo Bon, sax alto, clarinetto, flauto basso; Filippo Vignato, trombone; Glauco Benedetti, tuba; Alfonso Santimone, pianoforte; Andrea Grillini, batteria
In Bread & Fox, Piero Bittolo Bon raccoglie alcuni tra i maggiori musicisti della scena italiana del jazz di ricerca.
Piero Bittolo Bon è tra le voci più originali del jazz contemporaneo, non solo italiano. Compositore raffinato e polistrumentista di talento (oltre alla famiglia dei sassofoni suona anche clarinetti e basso elettrico), forte di un suono ed un fraseggio estremamente personali, affianca da sempre un’intensa attività solistica a molteplici collaborazioni.
16 ottobre 2019, ore 18.30
Auditorium Pollini
RADIA: nell'ombra
Aperitivi acusmatici
Il termine “acusmatico” riguarda tutte le esperienze dell’ascolto in cui la fonte del suono percepito è celata alla vista. Deriva dal greco (akusma, “ciò che si ode”) e si ricorda come nella scuola dei Pitagorici si praticasse l’akusmatikoi, l’ascolto della sola voce del maestro, il quale parlava agli allievi nascosto dietro a un velo. Con RADIA cerchiamo di indagare le innumerevoli modalità con cui questa dimensione dell’ascolto possa diventare arte, musica e racconto.
In questo appuntamento spingiamo il concetto di acusmatico fino alle sue più estreme conseguenze. Non più solo ascoltare la voce ma, addirittura, sentire le voci. Attraverso una selezione di composizioni musicali, opere di sound art e documenti sonori, tentiamo di avventurarci nei territori più periferici e liminari dell’ascolto, il suono contemporaneamente dentro di noi e dietro di noi, dove la percezione acustica si confonde con l’allucinazione uditiva, il materiale con l’ultraterreno, l’ambientazione sonora di un paesaggio con quella di un sogno.
20 ottobre 2019, ore 21.00
Teatro Torresino
FRED FRITH TRIO
Fred Frith, chitarra elettrica, voce; Jason Hoopes, basso elettrico; Jordan Glenn, batteria, percussioni
Quest’anno Fred Frith festeggia i suoi 70 anni. L'ultima volta di un suo concerto a Padova risale al 1984, quando all’interno di “Musica Oggi” si era esibito lo straordinario duo Skeleton Crew, formato appunto da Frith e dal compianto Tom Cora. Da allora il chitarrista inglese ha mutato pelle diverse volte pur rimanendo fedele all’idea dell’oggetto sonoro quale fonte di inesauribile sorpresa, frutto di un rifiuto quasi biologico della ripetizione di uno schema.
Il trio con Hoopes e Glenn – musicisti molto attivi nell’area californiana – cerca di sintetizzare l’anima musicale inquieta ma anche ironica e disincantata di Frith, il suo gioco in parte dadaista, che nega il senso logico-discorsivo, in parte invece serissimo e attento alle sfumature e alle risonanze più intime.
25 Ottobre 2019, ore 20.30
Teatro della Chiesa di San Bellino
NINE BELLS di Tom Johnson
Simone Beneventi, campane
Tom Johnson, ormai da molti anni expat a Parigi, sul finire degli anni 70 è stata una figura-chiave della nuova musica a New York.
Appassionato sostenitore di ogni musica radicale, come artista costruiva una musica perfettamente minimalista che si distanziava da quella di coloro che sarebbero divenuti presto popolari, come Philip Glass e Steve Reich. La sua era una musica più concettuale, e spesso umoristica, ma con una grande capacità di coinvolgimento, per via dei processi deduttivi e spesso autoreferenziali in cui l’ascoltatore è in grado di immergersi immediatamente, diventando per così dire parte della performance.
Nine Bells, del 1979, è l’esempio perfetto.
La performance del 2019 è curata e realizzata da Simone Beneventi, uno dei più brillanti percussionisti di oggi, attivo con i principali ensemble europei. Beneventi impiega un nuovo set di campane intonate e ha preparato la performance in stretta collaborazione con il compositore.
29 ottobre 2019, ore 20.30
Auditorium Pollini
VIOLA & ELECTRONICS
Christophe Desjardins, viola; Aldo Orvieto, pianoforte; Alvise Vidolin, regia sonora e live electronics
Christophe Desjardins si è guadagnato da tempo la posizione del violista ‘contemporaneo’ per eccellenza. È da vent’anni una delle colonne portanti del prestigioso Ensemble Intercontemporain fondato da Pierre Boulez nel 1976, un’orchestra in cui si sono da sempre avvicendati solisti di eccezionale caratura. Le qualità di Desjardins, per la prima volta a Padova, sono state lo stimolo per molti compositori ad arricchire il repertorio contemporaneo della viola. Il solo elenco è impressionante: Luciano Berio, Pierre Boulez, Wolfgang Rihm, Jonathan Harvey, Emmanuel Nunes, Michaël Levinas, Marco Stroppa e ancora tanti altri hanno scritto nuove opere per lui.
19 novembre 2019, ore 18.30
Auditorium Pollini
RADIA. NUOVE CONSONANZE.
Per musica acusmatica solitamente si intende un genere musicale di musica elettronica di ricerca, musica scritta da compositori, distinta, per la profondità del pensiero musicale come per i mezzi utilizzati, dalle diverse forme di musica elettronica “popular”, o “commerciale”.
Ma esiste davvero una divisione così netta, tra musica “colta” e musica “popular”? O perfino, esistono davvero queste categorie? A ben vedere, tutto ciò viene meno immediatamente, solo da una rapida osservazione di come si sia da sempre sviluppata la musica elettronica, qui in Italia.
RADIA esplora le dimensioni percettive, immaginifiche, evocative, narrative e tecniche del suono acusmatico, l’esperienza del solo ascolto slegato dalla visione. Traccia percorsi tematici all’interno del territorio sconfinato dell’arte sonora, dalla musica elettroacustica alla fonografia, dalla soundscape al documentario sonoro al radiodramma.
Non ci sono musicisti sul palco né proiezioni video, ma i multiformi spazi acustici di un impianto immersivo a otto canali.
26 novembre 2019, ore 20.30
Auditorium Pollini
ALVISE VIDOLIN: 70 DB
Sophie Klussmann, soprano; Roberto Fabbriciani, flauto; Maria Grazia Bellocchio-Anna D’Errico-Aldo Orvieto, pianoforti; Alvise Vidolin, regia sonora e live electronics
In questo autunno particolarmente ricco di anniversari e celebrazioni, cade un compleanno a cifra tonda per Alvise Vidolin.
La serata in suo onore raccoglie attorno a lui compositori che gli hanno dedicato i loro lavori, anche non elettroacustici, come il pezzo pianistico ‘veneziano’ di Sciarrino, e con cui ha avuto un fertile e duraturo rapporto di collaborazione. Tutt’altro che un omaggio retrospettivo, la serata, presenta l’occasione di ascoltare tre nuovissime composizioni realizzate per l’occasione da Stefano Gervasoni e Claudio Ambrosini, e Adriano Guarnieri, che continua la ‘tradizione’ tutta SaMPL/Centro d’Arte di presentare musiche per un numero inconsueto di pianoforti. Il programma è suggellato da uno storico brano di Luigi Nono del 1981, eseguito dal suo primo interprete, Roberto Fabbriciani: Das atmende Klarsein segnò una svolta per Nono, che utilizzava per la prima volta il live processing, e iniziava la sua quasi decennale collaborazione con Alvise Vidolin.
12 dicembre 2019, ore 20.30
Auditorium Pollini
FURT
Arriva per la prima volta a Padova FURT, il duo formato a Londra nel lontano 1986 da Richard Barrett e Paul Obermayer. Come dicono loro stessi, le forme musicali dense e intricate prodotte dal duo nascono, a ogni livello, da un’interpenetrazione tra improvvisazione libera e composizione sistematica, che si sviluppa a partire soprattutto da materiali campionati e manipolati: il nome stesso FURT, in definitiva, deriva da ‘furto’.
L’identità del duo è ormai talmente inscindibile da rappresentare ormai da anni un’unità che, come tale, entra nella formazione di altri gruppi basati sulla libera improvvisazione, come l’Electroacoustic Ensemble di Evan Parker e il progetto fORCH (Phil Minton, Ute Wassermann, Paul Lovens, John Butcher, Rhodri Davis, Wolfgang Mitterer).
20 dicembre 2019, ore 18.30
Auditorium Pollini
RADIA: PADOVA. Campi magnetici
Alvise Vidolin, regia del suono
Per l’ultimo appuntamento della stagione, RADIA festeggia i primi 40 anni di storia del Centro di Sonologia Computazionale: il centro di ricerca dell’Università di Padova che fin dagli anni settanta è stato uno dei poli fondamentali, a livello mondiale, nella sperimentazione dell’uso artistico e musicale delle nascenti tecnologie digitali e del computer. Pioniere dell’elaborazione del suono in tempo reale e del live electronics, al CSC sono state ideate, tra le tante, le tecnologie elettroniche utilizzate per il Prometeo di Luigi Nono e Il Perseo e Andromeda di Salvatore Sciarrino.
Con una selezione di composizioni acusmatiche, scelte da Centro d’Arte insieme a SaMPL, si coglie l’occasione della ricorrenza per percorrere, ripercorrere, scoprire e riscoprire non solo la storia del CSC ma di quella intricata mappa di tragitti di sperimentazione, ricerca scientifica, produzione artistica e musicale che attraversa la città di Padova dai primi anni ’60 fino ad oggi.
Informazioni
CONCERTI
Biglietto intero 12 euro, ridotto 5 euro, ridotto per gli studenti dell'Università di Padova 1 euro
APERITIVI MUSICALI "Radia"
Biglietto intero 3 euro; ridotto per gli studenti dell'Università di Padova 1 euro
CENTRO D’ARTE DEGLI STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA
via S. Massimo, 37 35128 Padova
tel. 049 8071370 - fax 049 8070068
info@centrodarte.it
www.centrodarte.it
L’Atelier dell’artista Antonio Panzuto in via Pastro 7A, nel quartiere 3 nordest A di Padova si propone come nuovo centro per l’incontro dei cittadini che desiderano comunità e gioia di vivere, alla scoperta di paesaggi inattesi reali o immaginari. Qui artisti, formatori, animatori invitano gli abitanti del quartiere a cercare e incontrare la bellezza che apparentemente non si vede, tra oggetti espulsi dalla “nomenclatura” del bello.
Questa progettualità nasce grazie al bando La Città delle Idee 2019, per aprire le porte dell’Atelier (Un paesaggio inatteso) ai cittadini di ogni età, alle famiglie, alle classi scolastiche e per essere parte attiva nel quartiere, proponendo una serie di esperienze pilota rivolte ai residenti del Quartiere 3 nordest. Già molti artisti frequentano l’Atelier, ma anche bambini e insegnanti delle scuole vicine e studenti di Scenografia dell’Istituto Selvatico in cui Antonio Panzuto è docente.
Gli artisti
Antonio Panzuto anima dell’Atelier, pittore, scenografo, è autore di originali spettacoli teatrali abitati da oggetti e figure, azionate a vista tramite fili e contrappesi: mescolando legni e metalli, corde e tessuti, produce visioni secondo i segreti dettami di una drammaturgia pittorica che procede per affinità e corrispondenze, più che per nessi logici o narrativi. Panzuto è condirettore artistico nel progetto Mibac-Ministero Beni Culturali per la cooperativa Tam Teatromusica di Padova e direttore artistico della Stagione Teatrale per le Scuole del Comune di Padova.
Roberta Scalone sociologa, ex insegnante di scuola primaria oggi dirigente scolastica, esperta di educazione interculturale e di valutazione.
Elena Perdoncin musicista diplomata e insegnante di flauto traverso e musica propedeutica presso varie scuole. Nel 2009 consegue il diploma di specializzazione in Musicoterapia presso l’Université Européenne “Jean Monnet” di Bruxelles. In questa veste segue anche bambini con difficoltà, nel tentativo di migliorarne le abilità motorie e di comunicazione. Dal 2014 è socia dell’Associazione Culturale Cikale Operose
Progetto realizzato con il Contributo del Comune di Padova nell’ambito del progetto “LA CITTÀ DELLE IDEE 2019” e inserito in Padova Capitale Europea del Volontariato 2020.
Programma
5 ottobre, ore 9.30-10.45 LABORATORIO MUSICA E COCCOLE
6 ottobre, ore 17.00 VISIT/AZIONE E INVENZIONE DELLA MAPPA e ore 18.30 SPETTACOLO TEATRALE “OMERO ILIADE - IL GIOCO DELLA FORZA”
7 ottobre, ore 10.00 VISIT/AZIONE PER LE SCUOLE e ore 16.30-18.30 VISIT/AZIONE E INVENZIONE DELLA MAPPA
8 ottobre, ore 10.00 VISIT/AZIONE PER LE SCUOLE e ore 16.30-18.30 VISIT/AZIONE E INVENZIONE DELLA MAPPA
9 ottobre, ore 10.00 VISIT/AZIONE PER LE SCUOLE e ore 16.30-18.30 VISIT/AZIONE E INVENZIONE DELLA MAPPA
10 ottobre, ore 10.00 VISIT/AZIONE PER LE SCUOLE e ore 16.30-18.30 VISIT/AZIONE E INVENZIONE DELLA MAPPA
11 ottobre, ore 17.00 VISIT/AZIONE E INVENZIONE DELLA MAPPA e ore 18,30 SPETTACOLO TEATRALE “OMERO ILIADE - IL GIOCO DELLA FORZA”
19 ottobre, ore 9.30-10.45 LABORATORIO MUSICA E COCCOLE
26 ottobre, ore 9.30-10.45 LABORATORIO MUSICA E COCCOLE
2 novembre, ore 9.30-10.45 LABORATORIO MUSICA E COCCOLE
10 novembre, ore 15,30-16,30 LABORATORIO MUSICA E COCCOLE
In caso di raggiungimento dei posti disponibili il laboratorio Musica e Coccole verrà replicato tra gennaio e febbraio con data da definire
Informazioni
Tutti gli appuntamenti sono a partecipazione gratuita fino ad esaurimento dei posti.
È consigliata la prenotazione.
Tel 049 654669/609475 - cell. 320 2449985 (Dal lunedì al venerdì 9/13, martedì e mercoledì 15/18)
tamcittadelleidee.atelier@gmail.com
www.tamteatromusica.it
www.antoniopanzuto.it
Dopo le anteprime estive la Stagione Lirica 2019 di Padova proporrà, quale primo titolo invernale, TURANDOT, opera in 3 atti e 5 quadri su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e successivamente completata da Franco Alfano.
Una Turandot attraverso il cervello moderno, si legge in una lettera di Puccini scritta durante il sofferto lavoro di composizione della sua ultima opera lirica.
Tale era l'ambizione del compositore di Torre del Lago nell'accostarsi a questo libretto tratto da un'enigmatica fiaba settecentesca di Carlo Gozzi. Un testo teatrale il cui nodo centrale è proprio la psicologia di Turandot, la principessa cinese dal cuore di pietra, personaggio complesso e contraddittorio per il quale Puccini sviluppò una vera e propria ossessione fino a volerne letteralmente «vivisezionare l'anima».
È proprio da questo spunto che prende le mosse la potente regia di Filippo Tonon, allestimento Teatro Nazionale di Maribor, con la quale Turandot andrà in scena al Teatro Verdi di Padova. Come spiega il regista, il tema centrale di questa regia è proprio «il grande meccanismo della mente umana».
L'ambientazione originale dell'opera, in una Cina lontana e «al tempo delle favole», sarà rispettata: ma la scena verrà trasfigurata da un velo di sogno, i contrasti risulteranno più aguzzi e gli elementi di scenografia saranno rimescolati in un gioco combinatorio che rispecchia il macchinare continuo dell'animo della protagonista. Ci sembrerà di essere dentro la mente di Turandot: una mente scura in cui luccicano le insegne del potere e gli ornamenti della ricchezza, ma anche le lame della spada con cui la crudele principessa fa decapitare i suoi pretendenti dopo averli sottoposti a prove impossibili da superare.
La Turandot è un lavoro che Puccini non riuscì mai a terminare: il finale che ascolteremo, infatti, è quello di Franco Alfano, che viene usato sin dalle prime rappresentazioni del 1926. E forse non è un caso che un'opera che indaga così a fondo nell'animo umano sia rimasta incompiuta: Puccini, infatti, aveva esitato a lungo nello scrivere le sezioni conclusive, fino al punto di ipotizzare di sciogliere il contratto con l'editore e lasciare da parte l'opera. Una reticenza straordinaria, ma che si può comprendere se si pensa alla difficoltà di rendere la metamorfosi di Turandot e la sua improvvisa apertura alla vita: e alle implicazioni generali che questa scena può avere sugli spettatori e sull'umanità nel suo complesso, così di frequente prigioniera delle proprie ossessioni al punto di non riuscire a decifrare la realtà.
Sul palcoscenico padovano saranno presenti grandi nomi della lirica internazionale e giovani talenti: nel ruolo della “principessa di ghiaccio” il giovane soprano australiano Rebeca Nash, voce di notevole peso e potenza", l’imperatore Altoum sarà interpretato dal tenore Antonello Ceron, il vecchio cieco Timur sarà il basso Abramo Rosalen, il principe Calaf, scioglitore degli enigmi di Turandot, sarà il tenore americano-uruguaiano Gaston Rivero, Liù, la serva innamorata che sacrificherà la vita per lui sarà interpretata dalla giovane piemontese Erika Grimaldi, soprano lirico puro, dal timbro caldo, limpido e cristallino. Completano il cast Leonardo Galeazzi, Ping, Emanuele Giannino, Pang, Carlos Natale, Pong, Cristian Saitta, Mandarino, Tiberiu Marta, Il principe di Persia. Orchestra coro e ballo del Teatro Nazionale di Maribor saranno diretti dal M. Alvise Casellati.
Turandot è il primo titolo per il cartellone invernale della Stagione Lirica di Padova 2019 ed è organizzata e prodotta dal Comune di Padova – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto e la Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto e si avvale del contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo e della Regione del Veneto.
Venerdì 25 ottobre 2019, ore 20.45
Domenica 27 ottobre 2019, ore 16.00
TURANDOT, opera in 3 atti e 5 quadri
Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
Musica di Giacomo Puccini
Personaggi e Interpreti
Turandot, Rebeca Nash
L’imperatore Altoum, Antonello Ceron
Timur, Abramo Rosalen
Calaf, Gaston Rivero
Liù, Erika Grimaldi
Ping, Leonardo Galeazzi
Pang, Emanuele Giannino
Pong, Carlos Natale
Mandarino, Cristian Saitta
Il principe di Persia, Tiberiu Marta
Orchestra coro e ballo del Teatro Nazionale di Maribor
Maestro concertatore e Direttore d’orchestra: Alvise Casellati
Regia, scene e luci: Filippo Tonon
Costumi: Cristina Aceti
Allestimento Teatro Nazionale di Maribor
Informazioni
Biglietti e Abbonamenti
Biglietteria Teatro Verdi: tel. 049/87770213
Comune di Padova - Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche
Servizio Manifestazioni e Spettacoli
049 8205611-5623
manifestazioni@comune.padova.it
Ufficio Stampa:
Studio Pierrepi di Alessandra Canella
Cell: (+39) 348-3423647
E-mail: canella@studiopierrepi.it
www.studiopierrepi.it
Tra i numerosi e prestigiosi appuntamenti dell'edizione 2019 del Festival La Fiera delle Parole si segnala la presentazione del libro di Daniela Caruso dal titolo "Quarant'anni di Cina. La storia di un'ascesa che sta cambiando il mondo"
Daniela Caruso, sinologa, da diversi anni si occupa delle trasformazioni storiche della Cina contemporanea con un particolare sguardo all’evoluzione del welfare, ma anche delle politiche culturali e scientifiche.
Con:
Andrea Colasio, studioso dei partiti politici e deputato nella XIV e XV legislatura, è oggi assessore alla Cultura nel Comune di Padova
June Liu Zun, Presidente dell’Associazione Culturale Italo – Cinese “Il Filo di Seta”
Vincenzo Scotti, Dopo una lunga carriera ai vertici della DC e come ministro in diversi governi fino al 1992, nel 2010 diventa Presidente di Noi Sud-Libertà e Autonomia.
Il volume muove dalla necessità di raccontare le origini dell’attuale successo di Pechino analizzandone non solo il percorso storico che ne ha determinato la potente ascesa, ma anche mettendo in evidenza le peculiarità culturali che hanno reso possibile la costruzione di un “socialismo con caratteristiche cinesi”.
Informazioni
Ingresso libero
info@lafieradelleparole.it
www.lafieradelleparole.it
Tra i numerosi e prestigiosi appuntamenti dell'edizione 2019 del Festival La Fiera delle Parole si segnala la presentazione del libro di A. Colasio: Il tempo dell'Ulivo
Sarà presente Romano Prodi, protagonista di quella vicenda politica.
Con:
Andrea Colasio, studioso dei partiti politici e deputato nella XIV e XV legislatura, è oggi assessore alla Cultura nel Comune di Padova
Renzo Guolo, insegna sociologia delle culture e sociologia della politica all’Università di Padova. È editorialista del quotidiano «La Repubblica».
Paolo Possamai, è giornalista e scrittore. Nell’aprile del 2016 passa alla guida dei quattro giornali veneti del gruppo Finegil: Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova Venezia (che aveva già diretto tra il 2005 e il 2008) e il Corriere delle Alpi.
L’Ulivo fu un’inedita esperienza politica che, dopo il declino dei partiti tradizionali della storia repubblicana, riunì le forze riformiste del centrosinistra e trovò la sua realizzazione nel primo governo Prodi (1996-98).
A vent’anni dalla caduta di quel governo e a venticinque dal referendum che, introducendo il sistema maggioritario, inaugurò la nuova stagione del bipolarismo, questo volume ripercorre quelle vicende: dalla fase genetica dell’Ulivo, che inizialmente avrebbe dovuto configurarsi come partito, accanto alla Quercia, al movimento dei Comitati per l’Italia che vogliamo, dalla coalizione vittoriosa del 1996 alla rottura e alla di-scussa caduta del 1998. Grazie a inediti materiali d’archivio e all’esperienza diretta dell’autore, il volume, aperto da un’appassionata introduzione di Arturo Parisi, che dell’Ulivo fu, assieme a Prodi, ideatore, ricostruisce un capitolo essenziale della storia del sistema politico italiano e della sua riconfigurazione successiva alla prima repubblica.
Informazioni
Ingresso libero
info@lafieradelleparole.it
www.lafieradelleparole.it