Ilaria Drago. Suono-parola-emozione-corpo. Stage

Ilaria Drago. Suono-parola-emozione-corpo. Stage

Secondo "Workshop" della Stagione 2007/2008 di CONTRAPPUNTI, rassegna dedicata al teatro di ricerca e curata da TAM Teatromusica.

ILARIA DRAGO
presenta

SUONO-PAROLA-EMOZIONE-CORPO


Durante il laboratorio si svolgerà  un lavoro intenso sulla tecnica vocale e sulla ricerca della propria poesia interiore.
Un primo approccio dunque a quello che si intende per parola poetica teatrale fatta nascere dalla spontaneità  e dalla verità  interiore di chi partecipa. Sarà  stimolata anche la scrittura di una memoria, di una necessità , di una tensione da tradurre poi in parola teatrale.

Ilaria Drago attrice autrice, allieva di Perla Peragallo, lavora da anni per un teatro di poesia. Dal "€˜95 ha scritto, diretto e interpretato circa una ventina di opere teatrali. E"€™ fondatrice con Salah Ibrahim dell'€™associazione culturale "€œEl Mastaba"€ per la musica popolare egiziana a Firenze.
Ha fatto parte della compagnia di Leo de Berardinis e ha collaborato tra gli altri con Luigi Cinque, Nanni Balestrini, Solari-Vanzi.
Ha diretto l"€™opera barocca Los Elementos in scena all'€™Auditorium del Museo degli strumenti musicali di Roma.
Vincitrice del premio Elsa Morante per la letteratura 2006 con "€œMariacane"€.

Per informazioni e iscrizioni: melissa@tamteatromusica.it (tel 049/654669 )

Per ulteriori informazioni sulla Rassegna si rinvia a: Contrappunti.


In bocca al lupo.

In bocca al lupo.

Ketty Grunchi e La Piccionaia-I Carrara
presentano


IN BOCCA AL LUPO
ispirato alla fiaba di Cappuccetto Rosso


Drammaturgia e regia Ketti Grunchi
Con: Ketti Grunchi e Laura Scudella
Voce narrante: César Brie
Collaborazione musicale: Rachele Colombo
Scenografia e luci: Yurij Pevere
Produzione: La Piccionaia "€“ I Carrara

Il libro In bocca al lupo è di Fabian Negrin edito da Orecchio Acerbo

C"€™era una volta un lupo. Nero, nero, nero, nero, nero...
No, non era cattivo!!!!!. Era fatto così. Voleva solo mangiare. Gman... gnam... gnam...



Ecco, come sempre, le storie. Quelle che "€œc"€™era una volta"€, perché parlano dirette al cuore, all'€™emozione, e si esprimono attraverso i simboli. Storie antiche come il mondo, che aiutano a crescere, a pensare, a correre con la mente.
Un racconto antico, quello di Cappuccetto Rosso, ripensato, reinventato e interpretato in modo originale rispettando ciò che da secoli le fiabe raccontano: la storia del bambino che cresce dentro il suo intricato bosco di emozioni, lungo la stradina per diventare grande.

età  consigliata 3-7 anni


Per tutte le altre informazioni si rinvia a: Teatro ragazzi e giovani 2007-2008.




Personale di Giuseppe Ferrara e incontro con il regista

Personale di Giuseppe Ferrara e incontro con il regista


MARTEDI' 5 FEBBRAIO 2008

ore 20:00 - NARCOS

Titolo Originale: NARCOS
Regia: Giuseppe Ferrara
Interpreti: Juan José Pinero, Adriana Sforza, Aldo Sambrell, Joel Maldonado
Durata: h 1.46
Nazionalità : Italia 1992
Genere: drammatico

Con la ricostruzione di questa storia vera, Ferrara illustra allo spettatore l'inaudito e tuttavia orrendamente naturale scenario nel quale un adolescente si trasforma in un assassino professionista, e porta l'intero pubblico alla scoperta dei fatti, delle ragioni e dei sentimenti che lo hanno condotto davanti a un giudice.
Jesus, Diego e Miguel sono tre ragazzi colombiani, le cui esistenze finiscono per incrociarsi sotto il segno del narcotraffico, piaga endemica, ed insieme fonte massima di redditi e attività  criminose nel paese. Jesus ruba auto di lusso che rivende a tale Cruzero, legato ai narcos. Diego è assoldato nell'esercito privato di un boss della droga, e partecipa a rastrellamenti e vendette contro chi si oppone e per aver risparmiato un ragazzino finisce in un campo fabbrica all'interno. Miguel, oltre a spacciare droga, uccide a pagamento. Jesus e Miguel fanno amicizia, e tra quest'ultimo e la sorella di Jesus, Mercedes, nasce una simpatia. In seguito ad una retata della Polizia i due ragazzi, riusciti a fuggire, finiscono al campo di Casualito, dove affiancano Diego nell'esercito del boss. Un soldato sorpreso a farsi passare droga da un lavorante viene immediatamente giustiziato assieme al complice. Il campo viene "ceduto" alle forze dell'ordine, ed i ragazzi tornano in città . Qui vengono inseriti in una scuola di delitto, dove imparano a sparare dalla motocicletta a sagome di cartone: in seguito i "pupazzi" sono ignari passanti che si trovano nel posto dove le vittime designate verranno a transitare. L'uccisione di innocenti turba Jesus, ma un compagno lo rassicura dicendogli che è solo questione d'abitudine. I killer adolescenti hanno denaro, belle ragazze, e si sentono padroni della vita e della morte. Ma essendo anche testimoni scomodi, vengono, una volta usati, eliminati da altri ragazzi addestrati come loro, in un mortale giro di vite. Morto Miguel, attirato in un agguato e ucciso da un poliziotto, Jesus, Diego e un altro baby killer, Chico, fuggono dalla città . Ma alla fine decidono di costituirsi e confessano tutto al giudice Ramirez, un uomo integerrimo. Ma anche nell'hotel prigione i testimoni non sono sicuri e Diego e Chico una mattina spariscono. Jesus decide allora di fuggire, e si rifugia in un villaggio, abbandonando per sempre il narcotraffico.
"Non ho fatto della morte uno spettacolo, bensì un documento di verità  . Questo film vorrei che servisse da monito".
"Tutte le mattine, in Colombia, centinaia di persone si svegliano avendo come unico scopo quello di uccidere qualcuno. Non credo si possa capire cosa sarà  la mafia di fine secolo, una vera e propria 'Gestapo' del sottosviluppo, se non si scende nei bassifondi di Medellin [...], se non si indagano i legami fra potere legale e criminale"
(G. FERRARA)

ore 22:15 - PANAGULIS VIVE

PANAGULIS ZEI (Panagulis vive)
Produzione: Cine 2000 per la RAI - Rete 2 Tv
Sceneggiatura: Giuseppe Ferrara, Piergiovanni Anchisi, Riccardo Iacona, Gianfrancesco Ramacci, con la collaborazione di Tanassis Valtinos
Regia: Giuseppe Ferrara
Direttore della fotografia: Silvio Fraschetti
Musica: Dimitri Nicolau (il disco ̓¨ stato stampato e distribuito dalla CGD Messaggerie Musicali. Cantano Lina Sastri e Maria Kannelou)
Durata: 110' versione cinema - 35 mm
4 episodi di 55' ciascuno, versione tv - 16 mm
Anno 1980
Distribuito dalla Sacis in Grecia, Germania, Francia, Urss

CAST: Stathis Giallelis, Pupella Maggio, Victor Cavallo, Adalberto Maria Merli, Marcella Michelangeli, Mike Morris, Paola Quattrini, Luigi Montini, Cristiano Censi, Daniele Dublino, Tonino Pulci

Grecia 1968: da una parte un gruppo di giovani democratici guidati dal poeta Alessandro Panagulis; dall'altra la dittatura militare che aveva abbattuto la democrazia. Il gruppo prepara un attentato contro il capo della giunta dei colonnelli, ma il piano fallisce: Panagulis e gli altri vengono catturati. Il processo, dopo 2 mesi e mezzo di sevizie nei confronti dell'imputato, si celebra senza alcun rispetto dei diritti della difesa. Dopo la sentenza di condanna a morte, l'indignazione mondiale trattiene la giunta dall'eseguire la sentenza. Da questo momento iniziano per il poeta 5 anni di atroci sofferenze e di torture programmate; Panagulis attua scioperi della fame e proteste scritte, compone poesie, tenta invano di evadere.
Il regime tenta in seguito la carta del rinnovamento: anche Panagulis ̓¨ amnistiato. Liberato, mentre a casa sua incontra gli amici, viene intervistato dalla giornalista Oriana Fallaci; tra i due inizia un rapporto di reciproca intesa.
In Italia Panagulis continua la sua attivitàƒ politica. Entrato in crisi il potere dei colonnelli, Karamanlis prende il potere e ristabilisce le libertàƒ formali. Panagulis rientra in patria: viene eletto deputato, testimonia al processo contro i colonnelli golpisti, partecipa a dimostrazioni e scioperi. In possesso di documenti segreti importanti, sta per presentare un'interrogazione quando muore in un incidente automobilistico che, fin dal primo momento, appare pieno di ambiguitàƒ . Una folla immensa partecipa al suo funerale. Molti gridano: "Panagulis vive!"

FESTIVAL
Selezionato per la sezione 'Controcampo italiano' al Festival di Venezia, 1980
Selezionato per il Festival di Mosca, 1980
Selezionato per il Festival cinematografico di Carrara, 1980
Selezionato per il Festival internazionale dell'attore (Montalcino), 1981

PREMI
Laceno d'oro per la regia al Festival di Avellino, 1981
Targa per un cinema migliore del Cineclub di Napoli, 1981
Premio Nazionale di Cultura Piazza Navona per la regia televisiva, 1982

MERCOLEDI' 6 FEBBRAIO 2008


ore 20:00 - GIOVANNI FALCONE
Regia: Giuseppe Ferrara
Soggetto e sceneggiatura: Giuseppe Ferrara e Armenia Balducci
Direttore della fotografia: Claudio Cirillo AIC
Scenografo: Nino Formica
Costumista: Danda Ortona ASC
Fonico di presa diretta: Mario Dallimonti
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Musica: Pino Donaggio
Prodotto da Giovanni Di Clemente per la Clemi Cinematografica
Anno 1993

CAST: Michele Placido, Anna Bonaiuto, Massimo Bonetti, Gianni Musy, Paolo Di Giorgio, Pietro Biondi, Gianfranco Barra, Marco Leto, Ivana Monti, Giancarlo Giannini

Palermo, inizio anni Ottanta: la mafia ha messo a segno i primi grandi delitti, uccidendo tre giudici, il responsabile della Mobile, il presidente della Regione, il prefetto; ha iniziato una sanguinosa guerra intestina con centinaia di morti per controllare il narcotraffico. Per chi, come il giudice Falcone, vuole ancora indagare, arrestare, emettere sentenze il rischio è altissimo. Eppure alla Mobile e alla Procura di Palermo soffia un vento nuovo: anche il collega di Falcone Paolo Borsellino e il commissario Cassarà  , con alle spalle il capo della Procura Chinnici, sono i convinti propulsori di inchieste e processi sempre più stringenti. Moriranno tutti.
Il film è la ricostruzione fedele di questo ragionato (anche se tragico) tentativo di battere la mafia in un contesto sociale pieno di ambiguità  , quello che alcuni giornalisti hanno voluto battezzare 'la palude' e che gli stessi inquirenti chiamavano 'la zona grigia'.
Il racconto segue l'attività  di Falcone lungo un decennio: indagini, nuovi metodi di lavoro giudiziario, confessioni di boss pentiti, colpi di scena, telefoni senza controllo e un'idea precisa che il giudice porta avanti con tenacia: la mafia è un fenomeno criminale unitario, di gigantesche proporzioni, che quindi ha bisogno di una mole investigativa e giudiziaria altrettanto grande e unitaria.

ore 22:30 - IL CASO MORO
Produzione Yarno Cinematografica - Mauro Berardi
Regia: Giuseppe Ferrara
Sceneggiatura: Giuseppe Ferrara, Armenia Balducci, Robert Katz
AR: Terpsichori Kolosov
Assistente R: Franco Angeli
Direttore fotografia: Camillo Bazzoni
OP: Roberto Brega
Scenografia: Frigeri
Costumista: Laura Vaccari Ferrara
Aiuto Costumista: Annamaria Marsella
MO: Roberto Perpignani
Musica: Pino Donaggio
Anno 1986 - Durata 113' - Colore

CAST:Gian Maria Volontè, Margherita Lozano, Mattia Sbragia, Consuelo Ferrara, Enrica Maria Modugno, Bruno Zanin, Erica Rosso, Daniele Dublino, Piero Vida, Luciano Bartoli, Bruno Corazzari, Daniela De Silva, Maurizio Donadoni, Danilo Mattei, Umberto Rhao, Paolo Scalandro, Franco Trevisi

Roma, 16 marzo. E' mattina. Il presidente Aldo Moro saluta la sua famiglia senza sapere che non la rivedrà  mai più. Deve raggiungere il Parlamento insieme alla scorta: qui il Governo che ha contribuito a mettere in piedi, guidato da Andreotti, è pronto al grande giorno: per la prima volta in Italia verrà  sostenuto e affiancato anche dal Partito Comunista.
Un commando delle Brigate Rosse gli tende un agguato e lo rapisce, dopo aver ucciso i 5 uomini che lo proteggevano: per l'intera nazione è uno shock: Dopo 55 giorni di prigionia, i rapitori uccideranno Aldo Moro, sebbene avessero promesso di liberarlo.
Il film racconta dei giorni di detenzione, del dolore e dell'impegno vano della famiglia, della furia ideologica dei brigatisti contro il sistema, di un Aldo Moro che tenta di comunicare attraverso alcune lettere indirizzate al Papa, ai leaders della Dc, a Craxi, ad amici, che non viene creduto ed è anzi ritenuto folle o costretto a scrivere dai rapitori, abbandonato dagli amici, dai politici, dalle alte cariche dello Stato.

GiIOVEDI' 7 FEBBRAIO 2008

ore 20:00 - CENTO GIORNI A PALERMO
Sceneggiatura: Giuseppe Ferrara, Giorgio Arlorio e Piergiovanni Anchisi, Riccardo Iacona, Peppuccio Tornatore, William Laurent
Regia: Giuseppe Ferrara
Direttore della fotografia: Silvio Fraschetti
Scenografia: Antonio Visone
Montaggio: Mario Gargiulo
Musica: Vittorio Gelmetti
Costumi: Laura Vaccari Ferrara
Anno 1984 - 35 e 16 mm - Colore - Durata: 110' - Video 3/4''
Distribuzione cinematografica (fino al 1988): Titanus
Distribuzione all'estero: Cecilia, Parigi
CAST: Lino Ventura, Giuliana De Sio, Stefano Satta Flores, Adalberto Maria Merli, Lino Troisi, Arnoldo Fo̓ , Accursio Di Leo

Il generale Dalla Chiesa, già  distintosi nella lotta al terrorismo, viene nominato prefetto di Palermo perchè coordini la lotta alla mafia con speciali poteri che però gli vengono soltanto promessi. Le iniziative del prefetto, nonostante un ennesimo feroce delitto (l'assassinio dell'onorevole Pio La Torre) che nei propositi mafiosi intende intimorire il generale, danno uno stimolo deciso a tutte le forze dell'ordine e, avvicinando i cittadini, promuovono una coscienza popolare antimafiosa.
Dalla Chiesa, che intanto ha sposato una giovane e intelligente crocerossina che lo raggiunge a Palermo, diventa sempre più pericoloso per la mafia, che decide di ucciderlo: alcuni killers uccidono il generale e la moglie in via Carini, a Palermo, il 3 settembre 1982.

PREMI
Premio associazione Amici dello spettacolo 1984
Targa Cineforum e Assessorato servizi sociali di Messina 1984
Targa Associnema e Cineclub Napoli per un cinema migliore 1984
Airone Fedic al Festival di Montecatini 1984
Premio SIAE per la migliore colonna sonora nel periodo 1980-1984

ore 22:30 - SEGRETO DI STATO
Regia: Giuseppe Ferrara
Soggetto: Andrea Purgatori
Sceneggiatura: Andrea Frezza
Direttore fotografia: Claudio Cirillo
Scenografia: Antonio Formica
Costumi: Tiziana Mancini
Musiche: Pino Donaggio
Montaggio: Adriano Tagliavia
Organizzazione generale: Maurizio Pastrovich
Anno 1995 - Durata - Colore
CAST: Massimo Ghini, Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Tony Sperandeo, Isabel Russinova, Mariella Valentini, Adriana Russo, Giampiero Bianchi, Adalberto Maria Merli

Un' autobomba esplode nei pressi della Stazione di Milano, uccidendo una pattuglia della Polizia e due extra-comunitari. Mentre il SISDE arresta, dopo tre sole ore, un pregiudicato mafioso e accusa come mandante un uomo dello stesso SISDE, Peppe Fossati (che avvisato da un collega si defila), il ministro convoca (tramite il funzionario Carmine Muschio) Carlo Tommasi della DIA ad occuparsi delle indagini, coordinate dal giudice Francesca Savona. Poi il capo del SISDE, Ermes Ravidà , fornisce a costei un dossier su Fossati, compromettente ma inattendibile. Frattanto costui si incontra dapprima col collega che lo ha salvato, e poi elimina in una discarica un altro agente, Biondi, incaricato di "suicidarlo". Fossati, che ha una relazione con la giornalista Laura Melli, sa ora che a Ravidà  interessano i dati di un dischetto che egli incarica di far spedire ad un fermo posta romano all'amica Calvesi. Mentre costei porta in Svizzera documenti compromettenti viene eliminata da alcuni killer che bruciano l'automobile. Ma Tommasi, che è scampato frattanto ad un attentato insieme al giudice Savona, recupera un foglio di carta dall'automobile dalla cui lettura comprende che i "fondi neri" sono alla base del complotto. Fossati, dopo che ha fatto irruzione a casa di Ravidà  e gli ha sottratto un secondo dischetto, contatta Tommasi per un incontro a Roma, ma viene ucciso da un killer, a sua volta eliminato da Carlo che riesce a recuperare la chiave della cassetta dove si trovano i dischetti coi nomi dei corrotti, pagati con i "fondi neri" del SISDE, tra cui il ministro ed anche l'amico Muschio, al quale aveva confidato dell'incontro con Fossati. Ravidà  viene arrestato, il ministro è incriminato e Muschio, sopraffatto dal rimorso, si uccide.

Venerdì 8 febbraio 2008
ore 20:00 - INCONTRO CON IL REGISTA GIUSEPPE FERRARA
"Il cinema cos'è, come si fa e come si vede".


A seguire proiezione dei cortometraggi Promovies "Mondomeraviglioso", "Anzgregovisna! Spasiba tabarish Joseph", "Lovers"

A seguire proiezione di:

GUIDO CHE SFIDO' LE BRIGATE ROSSE
Anno 2006
Origine ITALIA
Genere DRAMMATICO, POLITICO
Regia : Giuseppe Ferrara
Cast: Massimo Ghini (Guido Rossa ) - Gianmarco Tognazzi (Riccardo Dura ) - Anna Galiena (Silvia Rossa ) - Corrado Invernizzi (Operaio) - Giulio Buccolieri (Brigatista ) - Maria Rosaria Omaggio (Elsa Morante) - Mattia Sbragia
Sceneggiatura: Giuseppe Ferrara, Heidrun Schleef, Daniele Aliprandi
Fotografia: Riccardo Gambacciani
Musiche: Pino Donaggio
Montaggio: Adriano Tagliavia
Costumi: Barbara Molinari


All'alba del 24 gennaio 1979 in via Fracchia a Genova il brigatista rosso Roberto Dura è appostato con altri due compagni in attesa che il sindacalista e operaio dell'Italsider Guido Rossa esca di casa per andare al lavoro. Tre mesi prima Rossa ha denunciato un suo collega di lavoro, Francesco Berardi, per aver diffuso volantini delle BR all'interno della fabbrica. Arrestato e processato per direttissima, Berardi è stato condannato a 4 anni e mezzo di carcere. Per questo, la mattina del 24 gennaio, Rossa viene gambizzato come aveva stabilito il comitato esecutivo dei terroristi. Ma Dura ha un ripensamento. Torna indietro e uccide Rossa.
Le fabbriche si fermano e si formano spontaneamente cortei di protesta, la notizia viene proposta nei telegiornali nazionali, l'impressione, ovunque, è enorme.
Viene allestita la camera ardente nel teatro cral dell'Italsider, migliaia di persone vogliono rendere omaggio al coraggioso operaio, a colui che "ha sfidato del Brigate Rosse".
Tra le tante testimonianze di cittadini e autorità  è toccante quella del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che rende omaggio alla salma, e gli pone su un cuscino la medaglia d'oro al valor civile. Dice Pertini: "Gli operai hanno compreso la necessità  di difendere a tutti i costi questa Repubblica. C'è costata venti anni di lotta antifascista, di sacrifici, di morti. Non c'è stata regalata e va difesa a tutti costi".
Dalla fine del 1979 iniziò la dissoluzione della colonna brigatista genovese. Il 28 Marzo 1980 i carabinieri del Generale Dalla Chiesa assalirono il covo Br di Genova e ucciser Roberto Dura.

Guido ROSSA interprete Massimo Ghini
Operaio di origine veneta ma genovese d'adozione, iscritto al PCI e sindacalista della CGIL all'Italsider di Genova-Cornigliano, nell'ottobre del 1978 Rossa nota un uomo intento a nascondere volantini delle B.R. dietro a un distributore di bevande. L'operaio è Francesco Berardi, che cerca di fuggire ma viene fermato dalla vigilanza della fabbrica e subito si dichiara prigioniero politico. Viene consegnato ai carabinieri e arrestato. Guido Rossa denuncia Berardi e testimonia al processo, nel quale Berardi, poi suicida in carcere, viene condannato a quattro anni e mezzo di reclusione. Per alcuni mesi il sindacato offre a Rossa una scorta, temendo una vendetta dei brigatisti, che arriva il 24 gennaio 1979. Rossa esce di casa e sale in macchina. Un commando composto da Riccardo Dura, Vincenzo Gagliardo e Lorenzo Carpi lo attende e gli spara uccidendolo. ͈ la prima volta che le Brigate Rosse uccidono un iscritto al PCI e un sindacalista. La rabbia e l'indignazione è enorme. Al funerale, cui partecipano 250.000 persone, presenzia il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. L'omicidio di Rossa segna una svolta nella storia delle Brigate Rosse, che da quel momento non riusciranno più a trovare alcun sostegno nel proletariato. Guido Rossa è anche ricordato per la sua attività  di alpinista e il suo impegno nel Club Alpino Italiano

Riccardo DURA (Roberto) interprete Gian Marco Tognazzi

Ex militante di Lotta continua, membro di primo piano della leggendaria colonna genovese delle Brigate rosse, Riccardo Dura è l"€™uomo che il 19 gennaio 1979 uccide Guido Rossa. A sparare per primo è Vincenzo Guagliardo, l"€™altro membro del commando brigatista che, nei piani dell'€™organizzazione, deve "€œsolo"€ ferire alle gambe l"€™operaio dell'€™Italsider, colpevole di aver denunciato e fatto arrestare Francesco Berardi. Dura, dopo che i colpi sparati da Guagliardo sono già  andati a segno, decide di giustiziare Rossa "€œperché le spie vanno uccise"€. Riccardo Dura "€˜Roberto"€™ muore il 28 marzo 1980, in quella stessa strada di Genova, via Fracchia, dove poco più di un anno prima aveva ucciso Guido Rossa. Muore insieme ai compagni Lorenzo Betassa, Annamaria Ludman e Piero Panciarelli, tutti uccisi dal nucleo antiterrorismo di Dalla Chiesa in quella che è passata alle cronache come la strage di via Fracchia. Dura è l"€™unico che non viene subito identificato dai carabinieri; a farlo provvederanno le stesse Brigate rosse con una telefonata all'€™Ansa del 3 aprile 1980.


ORE 22:30 - I BANCHIERI DI DIO - IL CASO CALVI
Titolo originale: I banchieri di Dio - Il caso Calvi
Nazione: Italia
Anno: 2001
Genere: Storico/Drammatico
Durata: 130'
Regia: Giuseppe Ferrara
CAST: Omero Antonutti, Pamela Villoresi, Giancarlo Giannini, Alessandro Gassman, Rutger Hauer.
Produzione: Sistina Cinematografica
Distribuzione: Columbia Tristar
Data di uscita: 08 Marzo 2002 (cinema)

Il film inizia caduta del finanziere Sindona e con la richiesta di aiuto, da parte di questi al presidente del Banco Ambrosiano Veneto, Roberto Calvi (Omero Antonutti), che però rifiuta. E' questo l'inizio della fine. Dopo un po' Calvi stesso viene indagato, gli viene sequestrato il passaporto, quindi viene arrestato. La moglie del banchiere (Pamela Villoresi) cerca di aiutarlo con ogni mezzo...

MERCOLEDI' 13 FEBBRAIO 2008

ore 20:00 - IL SASSO IN BOCCA
Regia: Giuseppe Ferrara
SceneggiaturaGiuseppe Ferrara
Data di uscita1970
GenereDocumentario
CAST: Franca Sciutto, Bill Vanders, Benedetto Colajanni, Vito Zappala

Il "sasso in bocca" è lo sfregio che la mafia compie sul cadavere di un affiliato che ha rivelato segreti ad estranei. La mafia moderna ha le sue radici storiche e sociologiche nella nascita del capitalismo americano ai tempi dell'elezione di Roosvelt, mediante l'instaurazione di particolari rapporti tra la mala americana e zone mafiose della Sicilia. Le lotte sindacali, il proibizionismo, gangsterismo e potere politico, sono i poli che, negli Stati Uniti, risentono fortemente di analogie con la situazione italiana. Tale parallelismo è dimostrato dal viaggio in Sicilia di Mussolini, dai contatti dello stesso con Vito Genovese e dalle repressioni superficiali allora demandate alle forze di polizia. Lo sbarco degli Alleati nell'isola italiana trova un appoggio nella mafia, che se ne vale per imporre nell'immediato dopoguerra i movimenti separatisti, la lotta ai sindacati, la violenza religiosa, il banditismo e le coercizioni elettorali. Fallito il tentativo di condurre la mafia, mediante il separatismo, a potere legale, la meta viene raggiunta occultamente e di fatto con l'alleanza ad alto livello tra mafia e potere capitalistico. I metodi e le sottili ramificazioni della mafia divengono strumento di terrore e di potenza. Lo dimostrano le scoperte degli inquirenti in Sicilia e negli Stati Uniti: stessi sistemi, stessa omertà . "Cosa nostra", in America, domina dall'alto con Anastasia e Genovese; la mafia, in Sicilia, ha il suo potere nei mercati nell'edilizia, nella droga con esponenti come Calcedonio di Pisa e Angelo La Berbera.

ore 21:30 - IL CINEMA DOCUMENTARIO DI GIUSEPPE FERRARA
Documentari del periodo 1961-1972, in collaborazione con la Cineteca Comunale di Bologna


ore 22:30 - CONTRA-DICTION. Il caso Nicaragua
Regia e montaggio: Giuseppe Ferrara
Collaborazione alla regia: Tiziana Gagnor
Collaborazione al montaggio: Giuliana Zamariola
Assistente al montaggio: Andrea De Angelis
Aiuto regia e organizzazione in Nicaragua: Claudio Coronati
Lettura poesie: Lina Sastri e Mattia Sbragia (Fernando Rey nella versione spagnola)
Speaker: Adalberto Maria Monti
Direttore fotografia: Giacomo Testa
Fonico presa diretta: Gianni Sardo
Musica: Luciano e Maurizio Francisci
Organizzazione generale: Gianni Minello
Coordinamento: Carlo Bensi
Testi e interviste: Luigi Troiani
Anno: 1987 - Durata 100' (versione spagnola) e 90' (versione italiana)
Colore - Formati: 16 mm, cassette video VHS e 3/4

Il 'documentario' si propone non come un'inchiesta di tipo giornalistico-divulgativo, ma come un'opera d'autore.
Il film propone sequenze che mostrano la realtà  presente, la quotidianità  della gente, le mutilazioni della guerra e l'intensa volontà  di pace, per poi prendere in considerazione il passato del Paese: dalla figura di Sandino, alla dinastia dittatoriale dei Somoza, ai suoi appoggi internazionali, alle feroci repressioni, alla fondamentale 'censura' del terremoto del '72, al maturare della lotta di liberazione, all'insurrezione, fino alla vittoria della rivoluzione sandinista.
Mantenere viva la memoria storica e illustrare le controversie del presente: queste le linee guida del lungometraggio, che illustra anche il laboratorio di un nuovo modello politico, la fondamentale partecipazione dei cristiani alla lotta di liberazione e al governo, la guerra diretta e indiretta, dalle azioni dei 'contras' all'embargo economico. E ancora il sottosviluppo del Paese e, in contrapposizione, le forze che nonostante tutto continuano a portare avanti un modello diverso: i giovani, le donne, i lavoratori. E i problemi legati alla questione etnica, la democrazia, la solidarietà  internazionale.
Nel finale, accanto alle tragedie, alle contraddizioni, alla guerra, alla morte, esplode, oltre alla volontà  di "No venderse ni rindirse" (non vendersi né arrendersi), un'altra caratteristica dello spirito 'nica': la "alegria", la sete di pace.

Partecipa alla serata Maurizio Tarantino autore della tesi di laurea "Il documentario d'inchiesta nel Sud Italia di Giuseppe Ferrara".

Giovedì 14 febbraio 2008
ore 20:00 - I BANCHIERI DI DIO - IL CASO CALVI
ORE 22:30 - GUIDO CHE SFIDO' LE BRIGATE ROSSE

Per ulteriori informazioni sulla Rassegna, si rinvia a: Fronte del Porto Filmclub 2008.

I mercoledì del Torresino con Ingmar Bergman

I mercoledì del Torresino con Ingmar Bergman


Prosegue l'omaggio al grande regista svedese, morto lo scorso anno all'età  di 89 anni.
Ingmar BERGMAN, figlio di un pastore della corte reale svedese, era nato il 14 luglio 1918 ed esordì mettendo in scena numerosi drammi a Goteborg e a Stoccolma. Solo in un secondo tempo si dedicò al cinema, che gli diede fama internazionale. Ma il teatro restò al centro dei suoi interessi.
Vinse tre Oscar: nel 1961 per la 'Fontana delle Vergini', nel 1962 per 'Come in uno specchio' e nel 1984 per 'Fanny e Alexander'.

Mercoledì 30 gennaio 2008, ore 21:15
Proeizione del film:


IL VOLTO di Ingmar Bergman
[b/n] Svezia 1958 "€“ 1h 41"€™

Titolo originale: Ansiktet
Aanno: 1958
Paese: Svezia
Genere: Drammatico
Cast: Max von Sydow, Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand, Bibi Andersson, Erland Josephson, Naima Wifstrand, Gertrud Fridh, Ake Fridell, Bengt Ekerot, Birgitta Petterson, Toivo Pawlo

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA AL FESTIVAL DI VENEZIA (per la «raffinatezza formale»)

Metà  Ottocento. La compagnia "medico-ipnotica" guidata dal misterioso e muto Albert Vogler (Max Von Sydow) è costretta ad offrire uno spettacolo di magia privato davanti ad una piccola platea di rappresentanti dell'ordine costituito: l'arcigno capo della polizia, il console e l'inquieta moglie, e sopratutto il dottor Vergerus, un freddo medico razionalista che detesta "l'inesplicabile" rappresentato da Vogler e vuole a tutti i costi smascherare i suoi trucchi, ma finirà  per restarne vittima.....

Realtà  e illusione. Vero e falso, la maschera e il volto, la maschera teatrale di Vogler, la maschera razionalista di Vergerus destinata, sia pur per breve tempo, a cadere. In questo film nessuno è quel che dice di essere. Un film sulla potenza dell'arte e la sua illusione destinata a scontrarsi con le convenzioni sociali, a scuoterle mostrandone la falsità 

[...]Una riflessione sull"€™illusione dell'€™arte e sul suo rapporto col potere, considerata una delle opere più personali di Bergman. L"€™allegoria è certo trasparente e verbosa e von Sydow che, con aria perennemente accigliata, distilla sentenze memorabili, alla prova del tempo fa sorridere, ma, al contrario, non sono invecchiate le parti tenute sul filo del fantastico "€” tra i migliori esempi dell'€™espressionismo bergmaniano" (tratto da: Il Dizionario dei Film (Paolo Mereghetti)


Mercoledì 13 febbraio 2008, ore 21:15
Proeizione del film:


LA FONTANA DELLA VERGINE (Jungfrukällan) di Ingmar Bergman
"€“ [b/n] Svezia 1959 "€“ 1h 28"€™

Titolo originale: 'Jungfrukällan'
Paese: Svezia
Anno: 1960
Durata: 89 minuti
Colore: B/N
Audio: sonoro (mono)
Rapporto: 1,37 : 1
Genere: drammatico
Soggetto: Leggenda popolare
Sceneggiatura: Ulla Isaksson
Casa di produzione: Svensk Filmindustri
Interpreti e personaggi: Max von Sydow: Tör; Birgitta Valberg: Märet; Gunnel Lindblom: Inger; Birgitta Pettersson: Karin;
Fotografia: Sven Nykvist
Montaggio: Oscar Rosander
Effetti speciali:
Musiche: Erik Nordgren
Scenografia: P.A. Lundgren
Costumi: Marik Vos-Lundh
(come Marik Vos)
Trucco: Börje Lundh

OSCAR al miglior film straniero
GOLDEN GLOBE per il miglior film straniero
SPECIAL MENTION al Festival di Cannes


Il film è tratto da una leggenda svedese del XIV secolo, Töre"€™s dotter i wänge, e viene da molti considerato uno dei minori del regista svedese; eppure contiene in sé molti dei temi cari a Bergman.
Nella Svezia medievale, oscura e barbarica, una giovane viene stuprata e assassinata da tre pastori che poi, per sfuggire alla cattura, si rifugiano proprio dai genitori della ragazza. E quando costoro, smascherati i visitatori, fanno giustizia, una fontana inizia miracolosamente a zampillare presso il cadavere della vittima.
Uno dei Bergman più duri,ma sicuramente anche uno dei più aperti alla speranza. Pochi i dialoghi e Bergman parla soprattutto con le immagini. Immagini che, specie per i paesaggi, sono bellissime.

L'omaggio del circolo "The Last Tycoon" al grande cineasta svedese proseguirà  il 27 febbraio 2008 con la proiezione del film "IL FLAUTO MAGICO" e il 12 marzo 2008 con il film "SARABANDA".

Per tutte le altre informazioni sulla programmazione si rinvia a: Cinema Invisibile. Gennaio-marzo 2008.

The rocky horror picture show. Serata evento

The rocky horror picture show. Serata evento


Promovies e Bel Teatro in magico connubio nella programmazione 2008 di Fronte del Porto Filmclub.

Serata-evento, con animazione teatrale dal vivo durante la proiezione del film.

Proiezione del film:


THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW di Jim Sharman
Titolo originale: The Rocky Horror Picture Show
Paese: Gran Bretagna
Anno: 1975
Durata: 100'
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: musical, commedia, fantascienza
Regia: Jim Sharman
Soggetto: Richard O'Brien (musical)
Sceneggiatura: Richard O'Brien, Jim Sharman
Interpreti e personaggi: Tim Curry: Dr. Frank-N-Furter; Susan Sarandon: Janet Weiss; Barry Bostwick: Brad Majors;
Richard O'Brien: Riff Raff; Patricia Quinn: Magenta; Nell Campbell: Columbia; Jonathan Adams: Dr. Everett Von Scott ; Peter Hinwood: Rocky Horror; Meat Loaf: Eddie; Charles Gray: il criminologo; Jeremy Newson: Ralph Hapschatt; Hilary Labow: Betty Munroe
Fotografia: Peter Suschitzky
Montaggio: Graeme Clifford
Musiche: Richard O'Brien
Scenografia: Terry Ackland-Snow


The Rocky Horror Picture Show è tratto dallo spettacolo teatrale The Rocky Horror Show, del 1973, di Richard O'Brien, sceneggiatore ed autore delle musiche, nate per lo spettacolo e usate anche nel film.
Nel 2005 sono stati celebrati i 30 anni del The Rocky Horror Picture Show, che ha in tutto il mondo una enorme schiera di fan.
Una coppia di fidanzati si trova con la macchina in panne nel bel mezzo di un temporale ed in piena notte. Decidono allora di chiedere aiuto in un vicino castello che si rivelerà  però abitato da strani personaggi venuti dal pianata Transylvania....

Per ulteriori informazioni sulla Rassegna, si rinvia a: Fronte del Porto Filmclub 2008.

Il violino magico. Recital di Laura Bortolotto

Il violino magico. Recital di Laura Bortolotto

Settimo appuntamento della XV Stagione Concertistica Internazionale dell'Associazione Agimus.

"IL VIOLINO MAGICO"

Laura BORTOLOTTO, violino
Francesca SPERANDEO, pianoforte

Programma

F. KREISLER - Fantasia
L.V. BEETHOVEN - Rondò
F. SCHUBERT - SONATA in la op. 162
T. VITALI - Ciaccona
J.S. BACH - Partita n. 1
H. WIENIAWSKY - Scherzo-Tarantella


Enfant prodige. A soli 12 anni Laura Bortolotto è già  più che una promessa: la giovane musicista infatti ha ottenuto in Italia numerosi premi in concorsi nazionali ed internazionali (primi premi ad Ancona, Trieste, Senigaglia...) di cui il più recente è stato il primo premio assoluto al Concorso Internazionale "Il Piccolo Violino Magico", edizione 2007, della Fondaziome Musicale Santa Cecilia di Portogruaro. Il concorso è dedicato ai giovanissimi violinisti. I 15 finalisti vengono selezionati da una giuria internazionale coordinata da Pavel Vernikov.
L'Italia, grande assente alla prima edizione del 2006, ha trionfato quest'anno grazie a Laura Bortolotto, 12 anni, pordenonese, che ha vinto il Primo Premio di 5 mila euro sbaragliando la concorrenza di Alexandra Li, Tsoy Se e Efrosinya Efimova. Laura Bortolotto, si è aggiudicata anche il Premio Simeoni per il concorrente più votato dal pubblico: un violino del noto liutaio ispirato alla liuteria classica italiana.


LAURA BORTOLOTTO, ha iniziato lo studio del violino a cinque anni, dimostrando fin da subito un grande talento. Attualmente è seguita dal maestro Domenico Mason e frequenta contemporaneamente la scuola di musica dell'€™Associazione Culturale Altoliventina e quella della Fondazione S. Cecilia di Portogruaro, dove segue anche i corsi di perfezionamento tenuti da Caterina Carlini, Igor Volochine, O. Semchuk, P.Vernikov.


FRANCESCA SPERANDEO , ha compiuto gli studi musicali presso la Fondazione Musicale "S. Cecilia" di Portogruaro sotto la guida del M. Lucrezia De Vecchi, diplomandosi brillantemente al conservatorio Pollini di Padova all'età  di 19 anni. Ha partecipato a numerose rassegne e concerti sia come solista che in formazioni di musica da camera e ha spesso rappresentato la scuola negli scambi con istituzioni culturali e musicali sia in Italia che all'€™estero. E' stata vincitrice di una borsa di studio messa in palio dalla Fondazione "S. Cecilia". Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in diversi concorsi sia di formazione cameristica che come solista.



Per tutte le informazioni si rinvia a: XV Stagione Concertistica Internazionale Agimus.

L'arte di filmare la musica. Personale del regista Bruno Monsaingeon

L'arte di filmare la musica. Personale del regista Bruno Monsaingeon

Bruno Monsaingeon ha acquisito vastissima notorietà  internazionale per i suoi libri e video su e con G. Gould. Parigino, violinista di professione, Monsaingeon è tuttora in carriera anche se negli ultimi trent'anni si è dedicato prevalentemente all'arte di fare film sulla musica, oltre a essere attivo anche come scrittore. E' stato regista di film su alcuni dei maggiori musicisti del nostro tempo e in questa occasione presenterà  alcuni delle sue più significative pellicole: quelle su Sviatoslav Richter, Glenn Gould e Yehudi Menuhin.

"€œL"€™ARTE DI FILMARE LA MUSICA"€. Personale del regista BRUNO MONSAINGEON

Proiezioni con presentazione del regista, conferenza

Bruno Monsaingeon, oltre a commentare la proiezione dei film, terrà  una lezione all'€™Università  su "€œL"€™arte di filmare la musica"€.
Tutte le proiezioni si terranno presso il Cinema MPX, via Bonporti, 22, Padova
La conferenza di Bruno Monsaingeon su "L'arte di filmare la musica" si terrà  al Cinema teatro Ruzante, Riv. Tito Livio 45.

Programma

Lunedì 11 febbraio 2008 h. 20.00
Cinema MPX "€“ Via Bonporti 22, Padova

RICHTER: THE ENIGMA (1998)

TITOLO ORIGINALE Richter: l'Insoumis
ANNO 1998
PAESE Francia
REGIA Bruno Monsaingeon
GENERE Documentario musicale
ATTORI PRINCIPALI Sviatoslav Richter
DURATA - FOTOGRAFIA 155' - a colori con sequenze in bianco e nero
PRODUTTORE DVD Warner

Ritratto di rara intensità  di un grande pianista, un gigante della musica, in opposizione alle convenzioni.
Iniziò a Odessa da autodidatta per poi trasferirsi a Mosca dove incontrò Heinrich Neuhaus con il quale affinò la sua arte. Anche nei rigidi confini del Conservatorio di Mosca, Richter fu sempre diverso dagli altri: si rifiutò di frequentare le classi obbligatorie, evitò l"€™indottrinamento politico e per questo venne espulso -e riammesso- due volte.
La leggenda nacque nel 1941: Prokofiev lo notò e gli chiese di eseguire il suo Quinto Concerto, che neppure l"€™autore aveva suonato con successo. L"€™esecuzione di Richter fu un trionfo e da allora, per due decenni, viaggiಠin ogni angolo dell'€™Unione Sovietica, per concerti che aumentarono il suo repertorio fino a proporzioni mai raggiunte da altri. A Richter fu concesso di viaggiare all'€™estero solo dal 1960 ed in breve la sua fama divende mondiale.
La sua vita rimase anticonformista, le sue scelte furono sempre dettate dall'€™istinto e non dagli interessi economici e molti furono i "€œcolpi di testa"€: memorabile il viaggio compiuto in macchina a oltre 70 anni da Mosca fino alla Siberia, dove tenne 150 concerti. .

Martedì 12 febbraio 2008 h. 18.00 e h. 21.00
Cinema MPX "€“ Via Bonporti 22, Padova

YEHUDI MENUHIN .THE VIOLIN OF THE CENTURY (1996)

Mercoledì 13 febbraio 2008 h. 20.00
Cinema MPX "€“ Via Bonporti 22, Padova

GLENN GOULD. HEREAFTER (2005)


Regia di Bruno Monsaingeon
Produttore: Juxtapositions
Genere: Video Musicali
Data uscita: 10/11/2006
Attori: Glenn Gould
Lingue: Inglese
Colori: Colori
Anno produzione: 2005
Durata: 106'
Origine: ITA
Sottotitoli: no
Nazione: FRA


Retrospettiva della vita e dell'opera di Gould, secondo un punto di vista attuale.
Basato su una sintesi di tutti la documentazione esistente su Gould, sia musicale sia letteraria, il film contempla il suo genio e affronta la questione della percezione da parte del pubblico, un pubblico che va oltre il concetto di semplice audience musicale. Il film è realizzato con la collaborazione di anonimi discepoli di Gould, con cui Gould stesso sembra interloquire.

Giovedì 14 febbraio h. 18.00
Cinema Teatro Ruzante "€“ Riviera Tito Livio 45, Padova

conferenza di BRUNO MONSAINGEON su
"L'arte di filmare la musica"€

In collaborazione con l"€™Università  di Padova
Dipartimento di storia delle arti visive e della musica
Dipartimento di discipline linguistiche, comunicative
e dello spettacolo

BRUNO MONSAINGEON
Bruno Monsaingeon è un violinista di Parigi che, mentre ancora era attivo come concertista, si è dedicato negli ultimi 30 anni a realizzare film musicali.
Ha diretto film su e riguardo ai maggiori musicisti del nostro tempo, Nadia Boulanger, Yehudi Menuhin, Glenn Gould, Sviatoslav Richter, Viktoria Postnikova, Gennady Rozhdestvensky, Murray Perahia, Michael Tilson Thomas, Zoltà¡n Kocsis, Friedrich Gulda, Paul Tortelier, Julius Katchen, Dietrich Fischer-Dieskau, David Oistrakh and Julia Varady e altri ancora.
E"€™ stata importante la sua collaborazione con Yehudi Menuhin e Glenn Gould che ha portato alla produzione di numerosi film su diversi temi con questi due musicisti. Tre di queste produzioni, in particolare, The Alchemist (1974), The Goldberg Variations (1981) and Menuhin in China (1982) hanno ottenuto riconoscimenti internazionali.
I suoi film recenti includono: David Oistrakh: Artist of the People? (1998), Dietrich Fischer-Dieskau: La voix de l'Í¢me (1995), Yehudi Menuhin: The Violin of the Century (1996).
Richter: The Enigma (1998), Julia Varady, Song of Passion (1998), The Art of the Violin (2000), Piotr Anderszewski plays the Diabelli Variations (2000), Francesco Libetta at La Roque d"€™Anthéron (2002), Guennadi Rojdestvenski "€“ Profession: chef d"€™orchestre (2003), Grigory Sokolov Live in Paris (2003), Notes Interdites "€“ Scènes de la vie musicale en Russie Soviétique (2004) e Valery Sokolov "€“ Natural born Fiddler (2004).

FILMOGRAFIA

Regista:
1. Glenn Gould: Hereafter (2005) (International)
2. Live in Paris: Grigory Sokolov (2002) (TV)
3. "Great Performances" (1 episodio, 2000)
- The Art of the Violin (2000) TV Episode
4. Piotr Anderszewski plays the Diabelli Variations (2000) (TV)
5. David Oistrakh: Artist of the People? (1998) (TV)
6. Richter: The Enigma (1998) (TV) (France)
7. Julia Varady, ou Le chant possédé (1998) (TV)
8. Yehudi Menuhin: The Violin of the Century (1996)
9. Dietrich Fischer-Dieskau: La voix de l'Í¢me (1995) (TV) Autumn Journey (International)
10. David Oistrakh Archival Treasures (1994) (TV)
11. "World of Music" (1968) TV Series
Sceneggiatore:
1. Glenn Gould: Hereafter (2005) (International: English title)
2. "Classic archive" (2001) TV Series (writer)
3. "Great Performances" (1 episodio, 2000)
- The Art of the Violin (2000) TV Episode
Produttore:
1. Yehudi Menuhin: The Violin of the Century (1996) (producer)
Music Department:
1. "Mozart" (1982) (mini) TV Series (musical advisor)



INFORMAZIONI E BIGLIETTI

Biglietti:
Proiezioni film: Intero "‚€ 5,00 "€“ ridotto studenti università  "‚€ 3,00
Conferenza: ingresso libero

per info e prenotazioni:
Orchestra di padova e del veneto
www.pvorchestra.org
giovani@pvorchestra.org
tel. 049.656848 049.656626

Per tutte le altre informazioni si rinvia a: Impara l'Arte 2008. L'arte di filmare la musica.

Impara l'Arte 2008. L'arte di filmare la musica.

Impara l'Arte 2008. L'arte di filmare la musica.

Con la proiezione della versione restaurata, sottotitolata in italiano di Metropolis di Fritz Lang (1927), e con accompagnamento dal vivo basato sulle musiche originali di G. Huppertz affidato alle pianiste Francesca e Federica Badalini, si inaugura la VII edizione di IMPARA L"€™ARTE. "€œL"€™arte di filmare la musica"€ . Il rapporto fra musica e cinema, fra suono e immagine sarà  al centro di un interessante percorso culturale ricco di 16 appuntamenti, da gennaio a giugno 2008.

Diversi i nuclei tematici attorno ai quali si organizza la rassegna 2008.

Scarica il PROGRAMMA

Mercoledì 23 gennaio 2008, ore 21:00
Cinema MPX "€“ Via Bonporti 22, Padova

FILM CONCERTO INAUGURALE

METROPOLIS (1927)
Regia: Fritz Lang

muto, versione restaurata integrale di 147"€™
sottotitoli in italiano

Musica originale di Gottfried Huppertz
Rielaborazione per pianoforte a quattro mani e accompagnamento dal vivo di FEDERICA e FRANCESCA BADALINI

La copia di Metropolis è stata restaurata nel 2001, con le più avanzate tecnologie digitali, da un pool di cineteche tedesche coordinate dalla F.W. Murnau Stiftung di Wiesbaden ottenendo così un risultato il più fedele possibile alle intenzioni del regista.
Un accurato lavoro è stato operato sulle didascalie, riprodotte nella grafia originale, e sulla musica, ricavata dallo spartito originale composto per orchestra da Gottfried Huppertz, e adattata per pianoforte ed eseguita dal vivo a quattro mani.
L"€™azione di Metropolis, sceneggiato da Lang insieme alla moglie Thea von Harbou e capostipite di tutti i film di fantascienza, si svolge nell'€™immaginaria Yoshiwara, megalopoli piena di grattacieli e di macchine, scenario di uno scontro di classe tra i dominatori e gli schiavi-automi abitanti del sottosuolo; il film, pieno di geniali elementi decorativi e di evidenti richiami ai temi futuristi propri delle avanguardie artistiche dell'€™epoca (la grande città , le masse, l"€™automazione...) si avvale della presenza di un"€™attrice-icona come Brigitte Helm, perfetta trasformista nella duplice parte di ispirata "€˜pasionaria"€™ che guida gli schiavi alla rivolta e di compassionevole fanciulla che suscita l"€™amore di Freder, il protagonista.
Le pianiste Francesca e Federica Badalini che accompagnano al pianoforte la proiezione del film con le musiche originali di G. Huppertz collaborano stabilmente con la Cineteca Italiana di Milano nell'€™accompagnamento di film muti sia con tecnica improvvisativa che con l"€™esecuzione di musiche composte.

INFORMAZIONI E BIGLIETTI

I biglietti sono in vendita la sera direttamente al cinema MPX
Prezzi: biglietto intero "‚€ 6.00, ridotto "‚€ 3.00

Informazioni e prenotazioni: Anna Linussio giovani@pvorchestra.org

AMICI DELLA MUSICA
Via San Massimo, 37 - Padova
Tel. +39 049 8756763
www.amicimusicapadova.org

CENTRO D"€™ARTE DEGLI STUDENTI
DELL"€™UNIVERSIT̀ DI PADOVA
Via San Massimo, 37 - Padova
Tel. + 39 049 8071370
www.centrodarte.it

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO
Via Marsilio da Padova, 19 - Padova
Tel. + 39 049 656848 - 656626
www. pvorchestra.org

Edoardo Catemario. Un solista originale per l'Orchestra

Edoardo Catemario. Un solista originale per l'Orchestra

La chitarra di Edoardo Catemario protagonista dei prossimi due appuntamenti della 42a Stagione dell'€™Orchestra di Padova e del Veneto.

I due concerti della saranno preceduti da una prova generale aperta al pubblico, sempre all'€™Auditorium Pollini, giovedì 24 gennaio 2008 alle ore 10.30.


Giovedì 24 gennaio 2008, ore 10.30 prova generale
Giovedì 24 gennaio 2008, ore 21.00 turno A
Venerdì 25 gennaio 2008, ore 21.00 turno B


ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO
Direttore: Maffeo SCARPIS

Edoardo CATEMARIO, chitarra

Programma

Ottorino Respighi (Gli Uccelli, suite per piccola orchestra)
Mario Castelnuovo-Tedesco (Concerto n.1 op.99 per chitarra e orchestra)
Gian Francesco Malipero ( Dialoghi - n. 1 con Manuel de Falla ("in memoriam") per piccola orchestra)
Joaquin Rodrigo (Concerto d'Aranjuez per chitarra e orchestra)

I due concerti rappresentano un"€™occasione unica per poter ascoltare due tra i capolavori assoluti che il Novecento musicale (entrambe le partiture sono datate 1939) ha regalato al repertorio per chitarra e orchestra: il Concerto n. 1 op. 99 di Mario Castelnuovo Tedesco e il celeberrimo Concerto d'Aranjuez, probabilmente l"€™opera più nota di Joaquin Rodrigo.


Edoardo Catemario, chitarrista italiano tra i più interessanti e versatili nel panorama internazionale (passa con disinvoltura dal repertorio romantico suonato su strumenti originali a quello barocco, al Novecento storico alla musica contemporanea e d"€™avanguardia) e Maffeo Scarpis, direttore ben conosciuto dal pubblico padovano, saranno i protagonisti di un programma che si completerà  con due pagine rappresentative della corrente italiana del Neoclassicismo "€“ esplorato quest"€™anno in diverse occasioni all'€™interno della programmazione dell'€™Orchestra "€“ come Gli Uccelli, suite per piccola orchestra (1927) di Ottorino Respighi e al primo tra i sette Dialoghi di Gian Francesco Malipiero, dedicato a Manuel de Falla ("€œin memoriam"€), per piccola orchestra.

Edoardo Catemario è nato a Napoli ed ha intrapreso lo studio della chitarra all'€™età  di cinque anni. Ha studiato dapprima con Salvatore Canino, poi con Pedata, TomÍ s, Aruta e Maria Luisa Anido. Pianoforte e analisi con Titina De Fazio ed interpretazione con i compositori latinoamericani Leo Brouwer e Oscar Casares.
Il suo repertorio include una enorme quantità  di pezzi solistici, oltre che la quasi totalità  del repertorio da camera e 23 concerti per chitarra ed orchestra.
Vanta al suo attivo numerosi primi premi di concorsi nazionali ed internazionali. Ha vinto, tra l"€™altro, il primo premio dei prestigiosissimi concorsi "€œAndres Segovia"€ di Almuͱecar (Granada) nel 1991 e di Alessandria nel 1992.
E"€™ stato ospite in qualità  di solista di grandi orchestre: Wiener Akademie, Accademia Bizantina, Orchestra della Toscana, Orchestra di Stato del Messico, Orchestra filarmonica Italiana, Solisti di Fiesole con direttori quali: Martin Haselboek, Ottavio Dantone, Anton Garcia Abril, Enrique Batiz, Nicola Paszkowski, Oliviero Lacagnina. Catemario affianca alla sua carriera da solista una intensa attività  cameristica che lo ha portato a collaborare con musicisti quali: Alain Meunier, Massimo Quarta, Roberto Fabbriciani, Antonello Farulli, Mario Ancillotti, Sylvie Gazeau, Gabriele Cassone,Vittorio e Duccio Ceccanti, Nicoletta Curiel, Vincent Aguettant, Oscar Casares.


Maffeo Scarpis affianca agli studi universitari di Sociologia quelli musicali dedicandosi allo studio del fagotto, del violino e del pianoforte, diventando molto presto allievo di direzione d"€™Orchestra del M° Peter Maag, di cui è stato assistente nel ciclo di opere di Offenbach al Teatro dell'€™Opera di Roma.
Debutta come direttore in "€œLa Traviata"€ di G. Verdi con l"€™Orchestra OR.FI.LA. Toscana. Ha diretto esecuzioni beethoveniane con J. Rachlin e D. Nordio, con l"€™Ochestra Filarmonica del Friuli Venezia Giulia, con l"€™Orchestra di Padova e del Veneto, con l"€™ Orchestra della Radio Televisione di Lubijana, con l"€™Orchestra Sinfonica Nazionale Bulgara, con la Grande Orchestra Russa di Stato Tchaikovsky e il Coro del Teatro Lirico di Cracovia. Nel 2002 la RAI riprende la prima esecuzione italiana del Requiem di J. Rutter con il Coro e Orchestra Haydn di Bolzano e notevole interesse hanno suscitato la Messa in sol minore di F. Schubert con l"€™Orchestra e Coro del Teatro Verdi di Trieste, il concerto "€œLe Soirée"€ di N. Rota con l"€™Orchestra del Teatro la Fenice di Venezia e la direzione dei "€œCarmina Burana"€ di C. Orff con l"€™Orchestra Filarmonica Ungherese. Nel 1997 incide per la Fonit Cetra il Concerto Funebre di Hartmann con l"€™Orchestra di Padova e del Veneto.


Per tutte le informazioni si rinvia a: 42° Stagione Concertistica dell'Orchestra di PD e del Veneto.

Ripensando ai Balcani: la follia umana. Incontro con il regista Predrag Delibasic

Ripensando ai Balcani: la follia umana. Incontro con il regista Predrag Delibasic


Presenta la serata Roberto Bettella.
Intervengono i critici cinematografici PierPaolo Loffreda e Gianni Vitale ed il fotoreporter Bruno Maran.

Ore 21:00
Incontro con il pubblico.

Seguirà  in anteprima triveneta la proiezione del film "€œEsame di maturità "€ di Predrag Delibasic realizzato con la collaborazione della televisione di Stato Bosniaca e della tv indipendente di Belgrado, B-92. L"€™ingresso alla serata è libero.


ESAME DI MATURITA'
Regia: Predrag Delibasic

Durata: 54 minuti
Formato: video 16:9
Anno di produzione: 2004
Un film diretto e prodotto da: Predrag Delibasic
In collaborazione con:RTV FBiH e B-92 TV
Distribuzione: Vitagraph (Bologna)

Presentato al Festival di Pesaro, è un documentario di 54 minuti girato in 5 giorni a Sarajevo con l'aiuto regista e amico Pierpaolo Loffreda e con la collaborazione della TV di Stato bosniaca e della TV indipendente di Belgrado, B-92. Il film è distribuito dalla Vitagraph di Bologna ed è visionabile solo all'interno di circuiti privati.

L'esame del titolo è quello affrontato nel 1947 dalla quinta classe liceale del regista, che dopo i festeggiamenti del quarantennale del Diploma decide di riunirsi ogni lustro.
All'appuntamento del 1992 il rito si interrompe per il conflitto e dodici anni dopo Delibasic torna a cercare i compagni superstiti per sottoporli a un'interrogazione da una sola domanda: «Avresti mai immaginato che la Jugoslavia si sarebbe dissolta?».
L'esame di maturità  di un tempo diventa l'esame di coscienza di oggi e le risposte degli intervistati sono univoche e desolate: «Come poteva venirci in mente una stupidaggine simile?».
La prima è quella di Delibasic: «Ho attraversato conflitti e regimi diversi, ma l'esperienza di questa tragedia mi ha depresso più di tutte le altre, perché poteva essere evitata. Conoscevo la città  e la mia generazione: non potevo credere che fossero disposti ad accettare tutto questo. Dall'incredulità  è nato questo nuovo esame di maturità Â».
Esame che nessuno supera (non i singoli, non la comunità , né jugoslava, né internazionale), giudizio senza alcuna auto-assoluzione: «Siamo stati smodatamente avidi. Forse troppo scontenti e attenti solo a noi stessi e al nostro interesse».
Le parole degli interpellati palleggiano colpe e responsabilità , rivelano senso di prostrazione e fallimento.
I superstiti del conflitto dalle innumerevoli ma innumerabili vittime (non c'è ancora una stima ufficiale) non sembrano vedere futuro e, se dimenticare è impossibile, l'unica speranza sembra riposta nella forza delle generazioni a venire che sopporteranno ricordi di seconda mano.
Le immagini degli intervistati si alternano a quelle di repertorio (inedite) girate tra il 1992 e il 1995; in un bianco e nero da passato remoto non viene risparmiato nulla degli scenari di guerra, corpi da marionette rotte trascinati per le braccia, altri volteggianti gi๠da palazzine in fiamme, quasi un 11 Settembre in scala, un graffito nero e grigio su un muro che implora «Don't forget Srebrenica».
L'ultima è una veduta dall'alto di Sarajevo by night, ma sembra una costellazione.


Da Belgrado arriverà  per l"€™occasione il noto regista ed intellettuale bosniaco-serbo PREDRAG DELIBASIC, una personalità  di grande rilievo del cinema jugoslavo, partigiano nella Seconda Guerra Mondiale, oppositore convinto del regime di Milosevic, docente all'€™Università  di Belgrado, di Novi Sad, e del Montenegro, tra i fondatori della Enciclopedia del Cinema della Jugoslavia.
Delibasic festeggerà  quest"€™anno gli ottantanni, è nato infatti a Sarajevo nel 1928. E"€™ un uomo libero, di grande cultura ed umanità  e di straordinaria capacità  comunicativa, parla correttamente quattro lingue tra cui l"€™italiano. Si è laureato presso l'Accedemia di Arti Teatrali di Belgrado nel 1953 e presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 1959. Tra i suoi film, oltre Maturity Exam, ricordiamo: Student Excursion in Greece, Paja Jovanovic, A Major Initiative, Mouth Diseases, On the Track of Rome's Past, Roman Fountains, Wines Flow, Captain Riva, One of Many, Snow-covered Path. Ha diretto e sceneggiato oltre venti opere per Radio Belgrade Drama Program, è stato attore e sceneggiatore.

Ingresso libero

Per ulteriori informazioni sulla Rassegna, si rinvia a: Fronte del Porto Filmclub 2008.

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