Una bambina contro Stalin - Gabriele Nissim ed Elisabetta Rasy

Una bambina contro Stalin - Gabriele Nissim ed Elisabetta Rasy

Incontro letterario

Sala Paladini, Palazzo Moroni
Martedì 27 novembre ore 18:00

Gabriele Nissim
Una bambina contro Stalin
L'italiana che lottò per la verità  su suo padre

Mondadori

Interventi di: Gabriele Nissim , Elisabetta Rasy
moderatore : Filippo Tosatto Il Mattino di Padova
Letture di Daniela Boldrin Schiavon

Il libro narra la battaglia di Luciana De Marchi a Mosca, durata tutta la vita, per scoprire la verità  sulla fine tragica del padre Gino, comunista e antifascista della prima ora, emigrato in URSS e fucilato nel 1938 a Butovo - nei pressi della capitale sovietica - durante le purghe staliniane.
In appendice le storie di altre due donne coraggiose, Pia Piccioni, moglie di Vincenzo Baccalà , e Nella Masutti, moglie di Emilio Guarnaschelli, entrambe costrette a fuggire dall'URSS dove i mariti erano stati arrestati ed entrambe protagoniste di una dura battaglia per la memoria dei loro cari anche in Italia.


Gabriele Nissim, saggista, ha fondato nel 1982 "l'Ottavo Giorno", rivista italiana sul tema del dissenso nei paesi dell'Est Europeo. Ha collaborato con "Il Giornale", il "Corriere della Sera", il "Sole 24 Ore". Per Canale 5 e la televisione della Svizzera italiana ha realizzato documentari sull'opposizione clandestina ai regimi comunisti, sui problemi del postcomuinismo e sulla condizione ebraica nei paesi dell'Est. E' presidente del Comitato della Foresta dei Giusti, che valorizza le esperienze di resistenza morale individuale atutti i totalitarismi. Da Mondadori ha pubblicato Ebrei Invisibili. I Sopravvissuti dell'Europa Orientale dal comunismo a oggi ( con Gabriele Eschenazi, 1995), L'uomo che fermò Hitler. La storia di Dimitar Pasev che salvò gli ebrei di una nazione intera (1998) e Il tribunale del Bene. La storia di Moshe Bejski, l'uomo che creò il Giardino dei Giusti (2003). Ha inoltre curato il volume Storie di uomini giusti nel Gulag (Bruno Mondadori 2004)

Melania G. Mazzucco e Mattia Signorini

Melania G. Mazzucco e Mattia Signorini

Mercoledì 21 novembre 2007 ore 21

ROMANZO

MELANIA G. MAZZUCCO
con MATTIA SIGNORINI


Romanzo s.m. 1 Genere moderno di composizione narrativa in prosa, di vario sviluppo e complessità  di personaggi e di vicende.

«Nessuna battaglia è persa finché ci sono ancora libri come quelli che scrive Melania Mazzucco», ha scritto una volta il quotidiano spagnolo El Pais. I libri di Melania Mazzucco sono romanzi che dimostrano, contro ogni previsione funesta, la vitalità  di un genere letterario dalla lunga storia. In che modo la vita si trasforma in un romanzo? L"€™autrice Premio Strega 2003 con Vita (Rizzoli) prova a rispondere raccontando la sua straordinaria esperienza. Interviene anche il giovane Mattia Signorini, scrittore veneto, in libreria con Lontano da ogni cosa (Salani). Per raccontare come la sua generazione va incontro alle possibilità  del romanzo.


Melania G. Mazzucco è nata a Roma. ͈ autrice di cinque romanzi: Il bacio della Medusa (1996); La camera di Baltus (1998); Lei così amata (Rizzoli 2000), Superpremio Napoli e Superpremio Vittorini; Vita (Rizzoli 2003, Premio Strega 2003, 200.000 copie vendute in Italia e tradotto in 16 paesi, tra cui gli Stati Uniti). Il romanzo più recente è Un giorno perfetto (2005), che diventerà  presto un film diretto da Ferzan Ozpetek.

Mattia Signorini è nato nel 1980 e vive in Veneto. Il suo romanzo d"€™esordio, Severo American Bar (2004), finalista al Premio Tondelli, è stato un piccolo caso nell'€™editoria indipendente. Lontano da ogni cosa (Salani) è da poco arrivato in libreria.

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Beppe Severgnini e Luca Serianni

Beppe Severgnini e Luca Serianni

Teatro Ruzante, Riviera Tito Livio
15 novembre ore 21:00

Giovedì 15 novembre 2007 ore 21
SCRIVERE
BEPPE SEVERGNINI
con LUCA SERIANNI
moderatore Paolo di Paolo


Scrivere v.tr. 1 Tracciare su una superficie i segni convenzionali di una lingua o di un determinato codice, in modo che possano essere letti.

«Ho scritto L"€™italiano - Lezioni semiserie (Rizzoli) per denunciare le violenze contro la nostra lingua, ma non chiedo condanne. Lo scopo è la riabilitazione. Scrivere bene si può. L"€™importante è capire chi scrive male, e regolarsi di conseguenza», dice Beppe Severgnini. In un dialogo con Luca Serianni, uno dei nostri maggiori linguisti, proverà  a spiegare come scrivere senza errori e senza orrori. Sembra impossibile, ma non lo è.

Beppe Severgnini è uno dei giornalisti più noti, in Italia e all'€™estero. Dell"€™uso della lingua italiana ha scritto sul «Corriere della Sera», su «Io Donna» e nel forum «Italians» (www.corriere.it/severgnini). Ne ha parlato all'€™Università  Bocconi di Milano, al Trinity College di Dublino, al Middlebury College nel Vermont (Usa), davanti ai traduttori e interpreti dell'€™Unione Europea a Bruxelles e in un (ben più impegnativo) corso di scrittura per i ragazzi delle scuole medie e del liceo di Crema, la sua città .
Tra i suoi libri: Inglesi (1990), Italiani con valigia (1993), Un italiano in America (1995), Italiani si diventa (1998) e La testa degli italiani (2005), diventato «New York Times Bestseller» nel 2006 e tradotto in sette lingue.

Luca Serianni insegna Storia della Lingua italiana all'€™Università  di Roma «La Sapienza». Accademico della Crusca e direttore degli «Studi linguistici italiani» e degli «Studi di lessicografia italiana», si è occupato di vari aspetti dell'€™italiano antico e moderno. Con Garzanti ha pubblicato nella serie delle Garzantine il celebre Italiano (1997). ͈ autore di una insuperata Grammatica italiana. Tra le sue ultime pubblicazioni, Introduzione alla lingua poetica italiana (2001), Viaggiatori, musicisti, poeti. Saggi di storia linguistica italiana (2002), Italiani scritti (2003), Un treno di sintomi. I medici e le parole: percorsi linguistici nel passato e nel presente (2005).

Premio Letterario Galileo 2008

Premio Letterario Galileo 2008

Il 7 maggio 2008, nel corso della festosa cerimonia al Centro Culturale Altinate-San Gaetano di Padova, sotto l"€™abile conduzione di Fabrizio Roversi, Andrea Frova "€“ veneziano, classe "€˜36, ordinario di fisica generale e docente di acustica musicale presso l"€™Università  "€œLa Sapienza"€ di Roma - è stato premiato quale vincitore dell'edizione 2008 del Premio.
La sua opera "Se l'uomo avesse le ali. Segreti e misteri della fisica" è stata applaudita e "€œtifato"€ dai circa 700 giovani giurati giunti a Padova in rappresentanza delle diverse scuole da tutta Italia.

1° Andrea Frova
Se l'uomo avesse le ali. Segreti e misteri della fisica
RCS libri BUR

2° Andrea Pilastro
Sesso ed Evoluzione
ED. Bompiani

2° (ex equo) Russell Foster e Leon Kreitzman
I ritmi della vita.Gli orologi biologici che controllano l'esistenza di ogni essere vivente
Ed. Longanesi

4° Alessandra Celletti e Ettore Perozzi
Ordine e caos nel sistema solare
Utet

5° Fabrizio Luccio e Linda Pagli
Storia matematica della rete
Ed. Bollati Boringhieri

Tutte le informazioni sull'edizione 2008 del Premio.


Franz Borghese - Antologica

Franz Borghese - Antologica

Si inaugura venerdì 9 novembre 2007 la mostra "Borghese"€ del maestro Franz Borghese realizzata con la collaborazione della galleria d"€™arte il Gianicolo che è tra i maggiori depositari delle opere del maestro recentemente scomparso.

"€œLa cosa più interessante per me rimane il volto dell'€™uomo, la sua faccia. Trovo gli uomini la cosa più interessante da guardare, vivendo in mezzo a loro e a me stesso, ed è questo che racconto in pittura. Ho scoperto quand"€™ero ragazzo che la persona anziana più noiosa che potessi conoscere, apparentemente inutile, aveva in sé valori che erano per me di estremo interesse, si trattava soltanto di andare in profondità .
Mi piaceva, quand"€™ero ragazzo, può sembrare strano, trovandomi in autobus o in tram, far parlare una persona anziana, seduta accanto a me, della sua vita. Ognuno di noi crede la propria vita un romanzo, e il mio provvisorio vicino cominciava a raccontare il suo romanzo...(FB) Ed è proprio un romanzo a colori la pittura di Franz Borghese, piena di personaggi protagonisti di storie realmente vissute che, col passare del tempo, si sono mescolate ai sogni, ai desideri mai realizzati e ai fantasmi di un passato che si vorrebbe dimenticare.

Artista di acuta finezza intellettuale e incisivo spirito di osservazione, ha saputo proseguire , con indiscussa autonomia e senza debolezze di sorta, il sentiero della lezione espressionista tedesca di Grosz e Dix e di quella italiana del geniale e poliedrico Mino Maccari, giungendo a consolidare un impianto espressivo originale, una pittura densa di grottesche allusioni e di gran pregio.

Guardando certe opere di Borghese, certi ritratti legati a un edonismo tipico del contesto moderno, l"€™errore che spesso si è commesso, è stato quello di ritenere insito in questo particolare genere di narrazione un improbabile giudizio morale. Improbabile perché Borghese era attratto dal grande palcoscenico dell'€™esistenza, dove ogni giorno si assiste alla commedia senza canovaccio del nostro vivere quotidiano; un teatrino delle vanità  e delle opere buffe in cui conta solo apparire e niente essere.

Biografia sintetica

Franz Borghese nasce a Roma il 21 gennaio1957
Preparato per l'esame di ammissione dall'architetto Maurizio Sacripanti, si iscrive al Liceo Artistico di Via Ripetta. Fra i suoi insegnanti vi sono Domenico Purificato, Giuseppe Capogrossi, Umberto Maganzini, Giulio Tureato. Comincia a dipingere. Trova su una bancarella il Dizionario Filosofico di Voltaire.

Nel 1959 Frequenta Via Margutta. Conosce Sebastiano Sanguigni e Ugo Moretti1961
Ha uno studio in comune con Sebastiano Sanguigni in un seminterrato in Via Bertoloni.
Fonda il gruppo e l'omonima rivista «Il Ferro di cavallo» che esce con alterne vicende per motivi economici. Ad essa ed alle sue iniziative collaborano Giorgio Fasan, Dario Bellezza, Roberto D'Ercole, Massimo Antoci, Daniele Romano, Anna Paola Principe, Paolo Petrucci, Francesca Romana Coluzzi, Maurizio Marini, Adalberto Starace, Paolo Marletta, Stefanella Giovannini, Roberto Correnti, Diego Cimara, G.B. Salatino, Alessandro Haber. Dipinge «La ballade des pendus».
Realizza con Daniela Romano, Giorgio Fasan e molti altri il film pittura sperimentale «La grande mela». Il film, in chiave neoespressionista, racconta la società  dei consumi, le sue alienazioni, le alternative.Viene proiettato a Roma, in via del Babuino e all'Xl Festival dei Due Mondi di Spoleto. Conosce Albert Ceen, Renzo Nissim, Elio Mercuri.


Info:
Orario:9.30 - 12.30 / 15.00 "€“ 18.00; lunedì chiuso.
ingresso gratuito
Tel. +390498204522

http://www.franzborghese.it/

Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova

Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova

Anche il Ritratto della sorella di Umberto Boccioni torna a Padova dopo cent"€™anni.

La mostra "€œBoccioni prefuturista.Gli anni di Padova"€ che ricostruisce il segmento meno noto e più lungo della biografia dell'€™artista, si arricchisce di un nuovo quadro: il ritratto della sorella Amelia che Boccioni dipinse durante il più lungo soggiorno (oltre sei mesi) nella città  del Santo a casa della madre. Nell"€™ultima settimana di apertura della mostra avrà  luogo una serata speciale martedì 22 gennaio: dalle ore 18 alle ore 22 con ingresso libero. L"€™assessore Monica Balbinot e la curatrice della mostra Virginia Baradel incontreranno il pubblico per condividere riflessioni sulla mostra che si è rivelata per la città  un vero evento, un punto di non ritorno per la sua storia del novecento.

Con questa mostra la città  di Padova si riappropria di un"€™illustre memoria in parte nota agli studiosi, ma ignorata sia dagli stessi padovani che dal grande pubblico degli amatori d"€™arte.La mostra ricostruisce il contesto cittadino nel quale acquistano plastica evidenza, sia narrativa che espositiva, quei soggetti che hanno attraversato la vicenda padovana dell'artistai a partire dalle presenze fondamentali della madre, della sorella, dell'€™amata Ines e della cugina pittrice Adriana Bisi Fabbri, ritratta da U. Boccioni in un celebre olio.

In verità  proprio la ricerca condotta di recente dalla studiosa padovana Virginia Baradel, ha permesso di ricostruire puntualmente la biografia e gli intrecci di relazioni e di lavoro che Boccioni aveva in città , consentendo in tal modo di ritessere e dare nuova consistenza a quel tratto di vita dell'€™artista (1900-1907) diviso tra Roma e Padova, prima dell'€™ultima e definitiva parentesi milanese e futurista.

Boccioni (1882-1916) arrivò a Padova con la famiglia all'€™età  di sette anni e ripartì con il padre, impiegato di Prefettura, per Catania (e poi per Roma) a sedici. La madre Cecilia Forlani e la sorella Amelia rimasero a Padova e in seguito, invece di ricongiungersi al padre com"€™era nei voti di Umberto, vennero da questi abbandonate poiché a Roma egli si unì alla giovane domestica della sorella che li aveva ospitati, Colomba Procida. Boccioni tornò a Padova ogni anno a trovare le congiunte che amava profondamente, e nell'€™autunno del 1906, di ritorno dal suo primo soggiorno a Parigi e dal viaggio in Russia, si fermò sei mesi, dipinse soprattutto ritratti e iniziò il suo fondamentale diario, detto appunto "padovano".


Lo scenario della città  veneta dei primi anni del secolo era piuttosto vivace anche in campo artistico e pur non annoverando nomi capitali, poteva vantare le geniali istantanee di Ugo Valeri, le prime prove di uno studente di Giurisprudenza di nome Felice Casorati e gli esordi di un suo più giovane collega, Mario Cavaglieri.

La mostra ricostruirà  il contesto cittadino nel quale acquisteranno plastica evidenza, sia narrativa che espositiva, quei soggetti che hanno attraversato la vicenda padovana di Umberto Boccioni a partire dalle presenze fondamentali della madre, della sorella, dell'€™amata Ines e della cugina pittrice Adriana Bisi Fabbri, ritratta da Umberto in un celebre olio, che visse con la madre e la sorella dell'€™artista dal 1900 al 1905. A queste quattro donne si uniscono, sullo sfondo, le due signore milanesi Baer e Ruberl (destinate a diventare madre e moglie di amici e collezionisti di Boccioni) con cui Boccioni manterrà  sempre rapporti affettuosi sino alla fine.

In questa ricostruzione Padova appare veramente "€œcittà  materna"€, votata agli affetti e alle presenze femminili. Nella sfera più pubblica e lavorativa Boccioni intrecciò, invece, rapporti non superficiali con affermati professionisti cittadini che ritrasse in un originale versione di post- impressionismo, energico e fortemente espressivo, circoscritto a quel periodo: l"€™avvocato Gopcevich che si fece ritrarre durante il viaggio a Parigi, il dottor Tian che lo salvò da una fatale broncopolmonite contratta durante il viaggio in Russia, i fratelli Brocchi (Virgilio scrittore e Valerio scultore) socialisti di lungo corso e il cavalier Tramello, funzionario della banca d"€™Italia, vissuto a lungo a Roma. Il contenuto della mostra e i testi in catalogo ricostruiranno relazioni, intrecci e scenari presentando materiali e contributi inediti.

Oltre ai quadri che l"€™artista dipinse a Padova, provenienti da importanti collezioni pubbbliche e private, ci sarà  in mostra un"€™accurata selezione di tempere commerciali di gusto liberty che Boccioni dipinse tra il 1903 e il 1906, oltre a numerosi disegni di formazione e un ricco materiale documentario costituito da fotografie, oggetti, lettere, documenti.

I tre artisti attivi a Padova in quegli stessi anni, Ugo Valeri, Felice Casorati e Mario Cavaglieri, saranno presenti in mostra con sezioni mirate che presenteranno opere, disegni e testimonianze inedite relativi a quegli stessi anni compresi tra il 1902 e il 1907.


Il catalogo edito da Skira pubblicherà  per la prima volta in modo esteso e documentato le novità  emerse nelle ultime fortunate ricerche su Boccioni padovano e si comporrà  per capitoli intesi come "€œritratti"€ dei personaggi che animano lo scenario padovano intorno alla presenza, assai più consistente di quanto si pensasse fino ad oggi, di Umberto Boccioni. I documenti ritrovati (stato famiglia, registro della cresima, fogli di leva, domicilà®, articoli di giornale) consentono infatti di datare circostanze biografiche che mostrano come il pittore a Padova fosse di casa, come gli ambienti culturali cittadini fossero ben informati della sua presenza, nonché incuriositi dalla sua eccentricità , sia dal punto di vista esistenziale che artistico.
L"€™articolo sinora inedito pubblicato da Boccioni sul quotidiano cittadino "€œLa Libertà . Giornale della democrazia"€ che esalta la "€œSala del Sogno"€ alla Biennale del 1907 si colloca in questo contesto e si configura come il primo articolo di critica d"€™arte scritto e pubblicato da Boccioni: in esso l"€™artista esprime le sue idee sull"€™arte anticipando, nei toni e nei contenuti, lo spirito futurista.

L"€™evento padovano darà  dunque idealmente l"€™avvio alle grandi manifestazioni futuriste previste nel biennio 2008-2009, diventando un punto di riferimento imprescindibile per la ricostruzione della vita del genio artistico dell'€™unica e più importante avanguardia storica italiana.
comunicato stampa

Info
Orario: 10.00 "€“ 19.00, lunedì chiuso
Biglietti: interi "‚€ 7,00, ridotti "‚€ 4,00
Info: http://padovacultura.padovanet.it
Telefono : +39 049 8752747 - 8204544
Prenotazioni e informazioni visite guidate:
Scuole:
Ufficio Didattica Settore Attività  Culturali - Comune di Padova, tel. 049 8204541/53,
fax 049 8204545
Visita guidata "‚€ 60,00 + "‚€ 3,00 per alunno per ingresso mostra

Gruppi adultii: ImmaginArte, tel.049 8719255, e-mail info@immaginarte.pd.it
Visita guidata "‚€ 100,00 + "‚€ 4,00 a persona per ingresso mostra+ "‚€ 1,00 a persona per prenotazione

Ufficio stampa: STUDIO ESSECI ; tel.049 663499; info@studioesseci.net; www.studioesseci.net
Ufficio stampa Skira: Mara Vitali Comunicazione - Lucia Crespi: 02 739 50962
arte@mavico.it

1927 - 2007 Gianni Longinotti - Memoria di una piccola Storia

1927 - 2007 Gianni Longinotti - Memoria di una piccola Storia

all'incontro interverranno personalità  del mondo artistico e intellettuale di Padova
Iintroduce Giorgio Segato

verrà  proiettato il film intervista di Pierantonio Tanzola Gianni Longinotti pittore



Proprio oggi, 20 ottobre, avrebbe compiuto ottant"€™anni. Purtroppo Gianni Longinotti non sarà  con noi a celebrare questo traguardo, perché ha deciso di andarsene la scorsa estate. Lo ha fatto in punta di piedi, con la stessa discrezione e dignità  con cui era vissuto.
Ma chi poteva sospettare che avesse questa età ? Come poteva avere ottant"€™anni un artista dallo spirito quasi adolescenziale, sempre curioso di vita e di storie, innamorato dell'€™arte come di una missione?
Attraverso una lenta e sorvegliata sedimentazione di frammenti di memoria, Longinotti ha voluto rappresentare la visionarietà  nostalgica dell'€™esperienza e delle emozioni. Egli si è raccontato in un continuo lavorìo di auto-poiesi creativa, attraverso opere in cui volti e sguardi scandiscono il tempo di un enigma, di un percorso di vita ora doloroso ora sensuale ora portatore di rivelazioni. In Longinotti la memoria produce emozione, ma anche consapevolezza, e diventa ad un tempo lente di ingrandimento per scoprire la grana dei sentimenti e cannocchiale con cui avvistare orizzonti di verità .
Ecco, per questa sua capacità  di astrarsi dal tempo, pur prendendone le mosse, per questo suo essere oltre il tempo, Longinotti non poteva avere ottant"€™anni, come forse nessuna altra età . Per questo lo ricordiamo oggi, nella sua città  natale, non per un anniversario, ma per la sua autentica dimensione di artista.

All'incontro interverranno personalità  del

Incontro di poesia

Incontro di poesia

presentazione del libro di Poesie
Il mio cuore di carta
di Gabriella Tiso

saranno presenti:
Giorgia Pollastri - relatrice,
Remigio Cenzato- presidente Ass.ne La Cometa

intermezzi musicali con il gruppo "I Flauti di San Marco" diretti dal M° Stefano Salvini

Lo scaffale degli scrittori : l'alfabeto della contemporaneità 

Lo scaffale degli scrittori : l'alfabeto della contemporaneità 





Con la nuova edizione 2007/2008 torna la rassegna di incontri con i grandi autori della cultura Italiana. Una nuova proposta completamente rinnovata curata da Paolo di Paolo. Appuntamento settimanale dal 7 novembre al 12 dicembre 2007. Gli autori: Paola Capriolo, Antonio Debenedetti, Federico Rampini, Francesco Peghin, Beppe Severgnini, Luca Serianni; Melania G. Mazucco,Mattia Signorini, Elisabetta Rasy, Carla Stella, Carlo Lizzani, Alain Elkann, Piera degli Esposti
Sul palcoscenico del Teatro Ruzante si alterneranno scrittori, rgisti, attori, intellettuali: l'Assessorato alle Politiche Culturali di Padova ospita grandi personaggi della cultura italiana , per la nuova edizione dello Scaffale degli Scrittori

Da novembre 2007 a marzo 2008 numerosi i protagonisti, invitati a discutere ciascuno attorno a una parola carica di suggestioni, ricordi, prospettive. Si andrà  così a comporre via via un vivacissimo Alfabeto della Contemporaneità 

scarica il programma

Mercoledì 7 novembre 2007 ore 21:00
Anteprima
La parola Parola cosa ti fa venire in mente?
Incontro di apertura con scrittori, giornalisti, i volti e le voci dei padovani.
intervengono gli scrittori
Paola Capriolo e Antonio Debenedetti

Venerdì 9 novembre 2007 ore 21
rinviato al 16 gennaio 2008
Futuro
Federico Rampini giornalista ("€œla Repubblica"€) e scrittore
con Francesco Peghin presidente Confindustria Padova


Giovedì 15 novembre 2007 ore 21:00
Scrivere
Beppe Severgnini giornalista e scrittore
con Luca Serianni linguista

Mercoledì 21 novembre 2007 ore 21:00
Romanzo
Melania G. Mazzucco scrittrice con Mattia Signorini scrittore

Mercoledì 28 novembre 2007 ore 21:00
Madre
Elisabetta Rasy scrittrice con Carla Stella attrice

Mercoledì 5 dicembre 2007 ore 21:00
Cinema
Carlo Lizzaniregista con Antonio Debenedetti scrittore

Mercoledì 12 dicembre 2007
Amicizia
Alain Elkann scrittore e Piera degli Esposti attrice
Intervengono Mario Androse direttore letterario Rcs Libri
e Mario Desiati, scrittore e redattore di Nuovi Argomenti a proposito di I due amicii (Bompiani), romanzo inedito di Alberto Moravia in occasione del centenario della nascita

Info:0498204537
ingresso libero


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