Lo scaffale degli scrittori - Conversazioni d'Autore

Lo scaffale degli scrittori - Conversazioni d'Autore




Due cicli di incontri: Inediti d'Autore e La Biblioteca domestica.


Due le prospettive: una passerà  per la scrivania degli scrittori, per i loro cassetti; l"€™altra per la loro biblioteca domestica. Dai cassetti spunteranno testi ancora inediti, che gli scrittori sottoporranno al pubblico; dalla biblioteca, i libri che hanno lasciato un segno nella mente e nella vita. Saranno Romolo Bugaro, Marco Franzoso e Paolo Di Paolo, scrittori a loro volta, a tenere il filo degli incontri, a porre domande agli ospiti, con l"€™intento di offrirne al pubblico un"€™immagine nitida. Quanto più possibile viva "€“ e perfino vitale.

Fare della buona letteratura è come nuotare sott"€™acqua tenendo il fiato», ha scritto Francis S. Fitzgerald in un passo dei suoi Taccuini. Come a dire: per pensare e scrivere un romanzo non basta essere artisti, bisogna anche essere temerari, audaci, in qualche modo eccentrici. Bisogna osare, essere "€œatleti"€ nella mente e nel cuore.

Ma occorre essere allenati anche per essere dei buoni lettori, per poter affinare le proprie predilezioni, per saper cogliere i frutti che la letteratura può offrire. Lo scaffale degli scrittori nasce con lo spirito del diario intimo, del palcoscenico in cui "€“ con i riflettori della ribalta ancora spenti "€“ si provano e si mettono a punto gli invisibili particolari da cui poi dipenderà  la fortuna della recita. Un"€™officina dello spirito, insomma, in cui entrare in intimità  con l"€™oggetto-libro, con le segrete ispirazioni e i frammenti di vita da cui poi nascono i romanzi, anche quelli mai pubblicati.


Quattro mesi di conversazioni e di incontri forniranno a scrittori e lettori un"€™occasione per confrontarsi e mettersi alla prova piuttosto inusuale, fuori dagli schemi delle presentazioni ufficiali, spesso impaludate in strutture rigide che rendono difficile, se non impossibile, il dialogo e il reciproco arricchimento.
L"€™intento è quello di esercitare autori e lettori all'€™incontro e al confronto, al reciproco scoprirsi, alla rivelazione dei motivi profondi che muovono chi scrive, da una parte, e chi legge, dall'€™altra, ad amare i libri

Scarica il programma: Lo Scaffale degli Scrittori

Mappe delle Sedi Rassegna "Lo scaffale degli scrittori"

Il linguaggio della materia: incontro con la ceramica contemporanea

Il linguaggio della materia: incontro con la ceramica contemporanea

Sette le artiste che espongono tutte con standard qualitativi di notevole eccellenza: Daniela Chinellato, Maria Teresa Frizzarin, Ingrid Mair Zischg, Fiorenza Pacino, Bianca Piva, Vania Sartori, Emanuela Storaro. Diversi i modi di esprimersi "€“ tra loro una meravigliosa unione, che non è fatta solo di materia, ma di intenti comuni.
Sono artiste che appartengono al nostro territorio, nate tra le provincie di Padova, Treviso, e Vicenza o che hanno studiato nel Veneto, ma che la vita ha portato ad allontanarsi dal proprio luogo d"€™origine, anche per motivi di lavoro.

E"€™ stata inaugurata il 21 aprile 2007 alle ore 18,00 nell'€™area per le esposizioni temporanee del complesso Museale di Palazzo Zuckermann; la mostra di ceramiche "€œ Il linguaggio della materia: incontro con la ceramica contemporanea, promossa dalla Commissione Pari Opportunità - Gabinetto del Sindaco con la collaborazione dell'€™Assessorato ai Musei, Politiche Culturali e Spettacolo e curata da Gabriella Villani.


La ceramica (dal greco Kéramos, argilla) abbraccia la vastissima quantità  dei prodotti che si ottengono modellando impasti di argilla e di altre terre che vengono cotti e, successivamente decorati e ricoperti con un rivestimento di vernice e smalto. Prodotti di ceramica si ritrovono in tutte le culture e reperti importanti ci arrivano dalla preistoria. Questa mostra vuole essere l"€™invito a capire cos"€™è diventata la ceramica oggi e presentare le sette artiste con standard qualitativi di notevole eccellenza e il luogo in cui sono esposte le loro opere non poteva essere più adeguato: l"€™edificio ospita le ricchissime collezioni di Arti applicate e decorative del Museo d"€™Arte e il Museo Bottacin.

Biografie:

Daniela Chinellato ha avute diverse esperienze e contatti con altre culture, collaborato con la National Gallery ad Harare nello Zimbabwe per uno scambio di esperienze con artisti locali. Ha partecipato con artisti di diversi Paesi a un Simposio sulla scultura le sue opere sono frutto di un mondo irreale.

M. Teresa Frizzarin ha una lunga militanza nel mondo dell'€™arte. Ha frequentato gli studi di Maestri famosi come Greco, Rastrelli, Hoissler, John Wilkes. Predilige terre cotte, usa la tecnica del raku, al bucchero e alle cotture primitive.

Ingrid Mair Zischg artista di notevole esperienza, ha partecipato con le sue produzioni a mostre importanti in diversi paesi, le sue opere sono conservate in musei e collezioni private in italia e all'€™estero. Usa terre refrattarie per l"€™ggettisticae gres, porcellana, oro platino, argento, corallo e molti altri materiali per i monili.

Fiorenza Pancino lavora a Faenza, produce prevalentemente piccole sculture, Ha partecipato anumerose esposizioni collettive in iatlia e allestero vincendo numerosi premi. Josune Ruiz de Infante dice di lei "€œLe sue sono installazioni e materializzazioni di giochi sottili di pensiero, e tracce di mani che si interessano agli stereopiti della femminilità "€

Bianca Piva ha esperienza lavorativa in laboartori di ceramica e pittura. Le sue opere esprimono la ferma volontà  di fare arte andando alla riscoperta di concezioni arcaiche e primitive, ma in un contesto moderno. Utilizza argille assemblate con granaglie, sabbie e ferro.

Vania Sartori è cresciuta in un ambiente fortemente connotato dalla presenza della ceramica. Il padre Cesare artista molto noto ha un laboratorio e i nonni erano abili decoratori. Usa per le sue opere"€architettoniche"€ il semirefrattario bianco o color terracotta.

Emanuela Sturaro allieva del ceramista Luca Schiavon Ha esperienze di workshop con il giapponese Takeo Hasegawa e il faentino Giovanni Cimatti. Ha ottenuto diversi riconoscimenti e un primo premio a Nove per il 2006.

Catalogo a cura di Gabriella Villani


Info:
Durata 22 aprile "€“ 13 maggio 2007
Orario: da martedì a domenica: 10.00 -19.00 - chiuso lunedì .
Ingresso libero.

Servizio Mostre e Attività  Culturali tel. 049 8204537 "€“
Commissione Pari Opportunità - Gabinetto del Sindaco tel 049 8205210





Schmuck 2007 - Gioielleria contemporanea

Schmuck 2007 - Gioielleria contemporanea


La città  quest"€™anno ospita la più importante manifestazione sul gioiello contemporaneo, SCHMUCK 2007, una rassegna che si tiene annualmente, dal 1959, nel mese di marzo a Monaco, organizzata dalla Camera del Commercio e dell'€™Artigianato di Monaco e Alta Baviera in occasione della Fiera Internazionale dell'€™Artigianato (IHM), e sostenuta dalla Fondazione Danner e dal Ministero Bavarese per l"€™Economia, le Infrastrutture, i Trasporti e la Tecnologia.


Dopo New York, dove nel 2006 il prestigioso Museum of Art and Design ha accolto la precedente edizione di SCHMUCK, quest"€™anno la rassegna verrà  quindi presentata, per la prima volta in Italia, a Padova.

Accanto ai 57 partecipanti alla mostra, uno spazio speciale è stato dedicato all'€™opera di Reinhold Reiling di Pforzheim, uno dei più importanti orafi tedeschi, personalità  di rilievo che ancor oggi continua a far sentire l"€™influenza del suo stile e del suo linguaggio creativo.


Le opere esposte di Reiling provengono dalle prestigiose collezioni del Museo del Gioiello di Pforzheim, dalla Neue Sammlung Design della Pinakothek der Moderne di Monaco, dalla Galerie Spektrum di Monaco e dalla Galerie Inge Asenbaum di Vienna.


La rassegna verrà  allestita presso prestigiosa sede del cinquecentesco Oratorio di San Rocco situato nel centro storico della città , da tempo luogo privilegiato per le mostre di oreficeria contemporanea.

Presentare SCHMUCK a Padova significa offrire un"€™occasione irripetibile per ammirare le creazioni di orafi e designer di gioielli di tutto il mondo.

La mostra che, qui in Italia è curata da Mirella Cisotto Nalon e da Caroline von Steinau-Steinrà¼ck, è stata realizzata con il contributo di Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Padova, Turismo Padova Terme Euganee.

Gli artisti in mostra (cinquantasette) provengono da 20 diversi paesi: Robert Baines (Australia), Matej Bezͺch (Repubblica Slovacca), Alexander Blank (Germania), Florian Buddeberg (Germania), Carla Castiajo (Portogallo), Attai Chen (Israele), Eun Mee Chung (Corea del Sud - Germania), Pilar Cotter Nunez (Spagna), Saskia Detering (Germania), Georg Dobler (Germania), Gemma Draper (Spagna), Diana Dudek (Germania), Beate Eismann (Germania), Sibylle Falkenberg (Germania), Ulo Florack (Germania), Christiane Förster (Germania), Donald Friedlich (U.S.A.), Karl Fritsch (Germania), Mari Funaki (Australia), Simone Gei͟ler (Germania), Gesine Hackenberg (Olanda), Leonore Hinz (Germania), Piret Hirv (Estonia), Serena Holm (Svezia), Mari Ishikawa (Giappone - Germania), Stephanie Jendis (Germania), Ike Jünger (Germania), Julia Keyte (Gran Bretagna), Anya Kivarkis (U.S.A.), Erik Kuiper (Olanda), Susanne Kunz (Germania), Teresa Lane (Australia), Felieke van der Leest (Olanda), Wolfagang Lieglein (Germania), Judy McCaig (Spagna), Nanna Melland (Norvegia), Teresa Milheiro (Portogallo), Mikiko Minewaki (Giappone), Javier Moreno Frà­as (Spagna), Iris Nieuwenburg (Olanda), Pavel Opocensky (Repubblica Ceca), Ruudt Peters (Olanda), Jo Pond (Gran Bretagna), Karen Pontoppidan (Danimarca - Germania), Camilla Prasch (Danimarca - Germania), Katja Prins (Olanda), Kirsti Reinsborg Grov (Norvegia), Lucy Sarneel (Olanda), Bernhard Schobinger (Svizzera), Vera Siemund (Germania), Nelli Tanner (Finlandia), Catherine Truman (Australia), Estela Saez Vilanova (Spagna - Olanda), Andrea Wagner (Germania - Olanda), Lisa Walker (Nuova Zelanda - Germania), Norman Weber (Germania), Annamaria Zanella (Italia).





Info:
Orario: 9,30 - 12,30 / 15,30 - 19,00
lunedì chiuuuso
Ingresso gratuito

serviziomostre@comune.padova.it
tel: +39 049/8204547

Ufficio Stampa:
Fenicepr "€“ Alessandra Ferri e Marta Lorenzi
via San Prosdocimo, 14 "€“ Padova
Tel. +39 049 723012 "€“ 8560874
Fax +39 049 7388094
e-mail: press@fenicepr.it http://www.fenicepr.it

Lo scaffale degli Scrittori - Aldo Nove

Lo scaffale degli Scrittori - Aldo Nove

Aldo Nove è nato a Varese nel 1967 e vive a Milano. Ha esordito nel 1995 con i racconti di Woobinda, da cui emerge un ritratto perfetto e spietato di un tempo e di un'umanità  che aveva smarrito e svenduto i propri sogni. La partecipazione alla fortunata antologia Gioventù Cannibale, pubblicata da Einaudi nel 1996, gli valse l'etichetta di "cannibale", appunto, ora non del tutto adeguata a questo giovane scrittore che dimostra di sapersi muovere agilmente anche al di fuori del genere splatter che lo ha fatto conoscere. Nel 1997 ha pubblicato Puerto Plata Market, che più di qualche critico definì un perfetto manuale-romanzato di sociologia, e subito dopo Superwoobinda, edizione ampliata del primo. Amore mio Infinito (Einaudi 2000) conferma la capacità  di Aldo Nove di esplorare territori diversi da quello del genere "pulp" praticando una scrittura che, pur mantenendosi diretta e pungente, risuona di un intenso lirismo e sembra trovare nei sentimenti e nei pensieri di Matteo una nuova dimensione, quella dell'amore.


Bibliografia sintetica
Woobinda, Castelvecchi, 1995 (2005);Gioventù cannibale, Einaudi, 1996;Puerto Plata Market, Einaudi, 1997; Superwoobinda, Einaudi, 1998; Amore mio infinito, Einaudi, 2000;Nelle galassie oggi come oggi, con R. Montanari , e T. Scarpa, Einaudi, Collezione Poesia, 2001;Fuoco su Babilonia. Poesie 1984-1996, Crocetti, 2003; La più grande balena morta della Lombardia, einaudi, 2004; Milano non è Milano, Laterza, 2004; Flesh for fantasy con M.Pierini, L.Fusi, Gli Ori, 2004; Candido. Soap opera musical. Liberamente tratto da Voltaire A.Liberovici, Il Nuovo Melangolo, 2004;Lo scandalo della bellezza. Ispirato all'opera di Fabrizio De André, No Reply, 2005



Mappe delle Sedi Rassegna "Lo scaffale degli scrittori"

Geografia Omerica nel Baltico

Geografia Omerica nel Baltico

Conferenza:

Elementi geografici a favore di una origine nordica
della mitologia greca


Relatore:

Felice Vinci
autore del volume "Omero nel Baltico"
(2003, 4a ed.F.lli Palombi "€“ Roma)

Breve descrizione della conferenza e del libro:

Il reale scenario dell'Iliade e dell'Odissea è identificabile nelle regioni dello scudo baltico, e non nel Mar Mediterraneo, dove dà  adito ad innumerevoli ben note incongruenze. Se derivate dall'€™epopea scandinava, le saghe omeriche si presentano come memoria di popoli nordici che, trapiantandosi a sud nel Mediterraneo per il tracollo dell'€™optimum climatico del terzo/secondo millennio a.C., vi hanno trapiantato anche i propri miti.
L"€™ambientazione mediterranea dei poemi omerici "€œnon è una qualche certezza scientificamente provata, ma molto più semplicemente una tradizione, che a sua volta ha sempre posto infiniti problemi di dimostrazione: una tradizione, però, radicata e quasi connaturata alla nostra cultura, al punto da rappresentare l"€™unica ma insieme formidabile resistenza contro qualsiasi ipotesi divergente"€.
(Claudio Cerreti, Bollettino della Società  Geografica Italiana (2000))

Inediti d'Autore -Gian Maria Villalta

Inediti d'Autore -Gian Maria Villalta

Inedit d'Autore

Gian Mario Villalta

Nato nel 1959 a Visinale di Pasiano, provincia di Pordenone. Laurea in Lettere a Bologna con una tesi sulla retorica del testo letterario e filosofico. Insegna in un liceo a Pordenone. Ideatore e conduttore di numerose serie di incontri letterari pordenonesi, tra cui La voce della poesia, Parole dal vivo, Le nuove generazioni, dal 2002 è direttore artistico di pordenonelegge.it, Festa del libro con gli autori.
Esordisce come poeta su "€œAlfabeta"€ (n. 81, 1986, con presentazione di Antonio Porta) e in seguito suoi testi vengono pubblicati da numerose riviste, volumi collettanei e antologie (anche tradotti in francese, inglese, olandese, sloveno e serbo).

Ha pubblicato i libri di poesia: Altro che storie!, Campanotto (Udine 1988); Vose de Vose/ Voce di voci, Campanotto (Udine 1995); L'ass ingrevÍ  de la tera/ L'asse storto della terra, in Cinque poeti in dialetto veneto, "€œIn forma di Parole"€, III, 1998 nel dialetto di Visinale. In italiano: L'erba in Tasca, Scheiwiller (Milano, 1992); Malcerti animali in Poesia Contemporanea, Terzo Quaderno Italiano, edito da Guerini e Associati (Milano 1992); Nel buio degli alberi, Circolo Culturale di Meduno (Meduno 2001); Revoltà , Biblioteca Civica (Pordenone 2005).

Numerosi gli studi e gli interventi critici su rivista e in volume - tra questi: Andrea Zanzotto, Le Poesie e prose scelte, a cura di S. Dal Bianco e G. M. Villalta, "I Meridiani" Mondadori (Milano 1999); Andrea Zanzotto, Scritti sulla letteratura, a cura di Gian Mario Villalta, Mondadori (Milano 2001).
Monografie: La costanza del vocativo. Lettura della "trilogia" di Andrea Zanzotto: Il Galateo in Bosco, Fosfeni, Idioma, Guerini e Associati (Milano 1992) e La mimesis è finita, Mucchi (Modena 1996).
Narrativa, Un dolore riconoscente, Transeuropa (Editori Associati, Milano 2000); Tuo figlio Mondadori nel 2004; Il respiro e lo sguardo. Un racconto della poesia italiana contemporanea (Rizzoli, Milano, 2005).Vita della mia vita. (Mondadori 2005)
Nel maggio prossimo verrà  pubblicato dall'editore Sossella di Roma il libro di poesie "Vedere al buio".


vedi programmaLo Scaffale degli Scrittori

Appuntamento con la Scienza

Appuntamento con la Scienza

Conversazioni con gli autori di tre opere selezionate per il Premio letterario Galileo di divulgazione scientifica.

Roberto Bondì, Blu come un'arancia - Edizioni Utet
Telmo Pievani, Creazione senza Dio - Einaudi Edizioni
Guido Barbujani, L'invenzione delle razze. capire la biodiversità  umana
Ed. Bompiani


Mercoledì 18 Aprile 2007
Sala Polivalente, Via S. M. Assunta, 35/A (Guizza)
ore 21:00

Roberto Bondì, Blù come un'arancia (Edizioni Utet)
Introduce: Prof.Giulio Peruzzi, Dipart. di Fisica ,Università  di Padova



Giovedì 19 aprile 2007
Sala Paladin (Palazzo Moroni),
ore 21:00


Telmo Pievani, Creazione senza Dio (Einaudi)
Introduce: Prof. Rodolfo Costa, Dipart. di Biologia Università  di Padova



Venerdì 20 Aprile 2007
Ex Fornace Carotta (via Siracusa, 61)
ore 21:00


Guido Barbujani, L'invenzione delle razze. Capire la biodiversità  umana
(Bompiani)
Introduce. Prof.Rodolfo Costa , Dipart. di Biologia Università  di Padova


Info: 049 8204537/5626

Aprile Fotografia

Aprile Fotografia

Tema della rassegna Passaggi - Paesaggi. Sette le mostre ospitate in varie sedi della città .
Gli artisti: Giovanni Chiaromonte, Mario Schifano, Roman Signer, Pino Ninfa, Guido Cecere, Claudio Sabatino, Valeria Magli,

Alla città  e ai diversi modi di percepire il paesaggio è dedicata la mostra di uno dei più importanti fotografi italiani, Giovanni Chiaramonte - Nascosto in prospettiva. Scene nel paesaggio italiano"€, ospitata nel Museo Civico di Piazza del Santo.


Nucleo centrale dell'€™esposizione del fotografo è l"€™ambiente, di cui offre uno sguardo del tutto singolare e originale. Nel suo percorso ritroviamo immagini che si illuminano al loro interno e prendono luce e colore, proprio a partire dalla linea dell'€™infinito che l"€™obiettivo di Giovanni Chiaramonte costantemente mette a fuoco.

Ed è proprio dall'€™esperienza dell'€™infinito quale dimensione quotidiana della vita che si manifesta la condizione umana. Non solo, la forza espressiva dell'€™artista sta proprio nel saper cogliere il lato più "umano" e "vivo" del paesaggio urbano che lo circonda rendendo suggestivo anche il panorama desolante di alcune periferie italiane.


Nelle Scuderie di Palazzo Moroni è allestita la mostra Mario Schifano. Gioie istantanee, che presenta una singolare selezione di immagini del grande artista italiano Mario Schifano, pioniere ed esponente di punta della pop-art europea, nelle quali il mezzo fotografico diventa il pretesto per un"€™ulteriore azione pittorica di appropriazione e comprensione del mondo.

L"€™esposizione mette in luce un aspetto meno noto dell'€™arte di Schifano (1934"€“1998), aggiungendo un elemento prezioso di ulteriore lettura dell'€™immagine fotografica.
La mostra, composta da una serie di foto dipinte, approfondisce uno degli aspetti più interessanti e sorprendenti del suo lavoro: l"€™ossessiva ripresa fotografica e la manipolazione pittorica di immagini colte dallo schermo televisivo.

Schifano cattura, scatto dopo scatto, con imperfetta meraviglia, immagini non del mondo, ma di ciò che il mondo vede di se stesso, nella presunzione insensata di raccontarsi ancora, di intessere le trame del senso; protagonista nella sua arte non è la realtà  in sé, ma la sua rappresentazione.


Nel Museo Diocesano è invece la mostra Roman Signer. Fotografie di viaggio, artista svizzero che ha preso parte alla Biennale di Venezia nel 1976 e nel 1999 e che recentemente è stato ospitato alla Shiseido Gallery di Tokyo e alla Galician Centre of Contemporary Art di Santiago de Compostela.



Fin dai primi anni Settanta Roman Signer ha incentrato la sua ricerca artistica su un nuovo concetto di scultura improntato alla processualità , alla trasformazione e al movimento. Materiali tradizionali sono stati sostituiti da sabbia, acqua, vento e vere e proprie esplosioni. Oggetti quotidiani diventano protagonisti delle azioni che l"€™artista chiama "€œeventi"€ o "€œsculture temporali"€.



Le fotografie in mostra sono state realizzate durante un ventennio di viaggi in paesi come Polonia, Islanda, Stati Uniti e Giappone. Situazioni a-temporali, assemblaggi casuali e curiosi spesso intrisi di humor, costituiscono le caratteristiche principali attorno alle quali l"€™artista esprime la sua poetica.


Nella Galleria Sottopasso della Stua è ospitata la mostra Pino Ninfa. Un racconto chiamato jazz costituita da una serie di fotografie che raccontano un viaggio di oltre 3.000 chilometri da New Orleans a New York lungo le strade della musica.


Si parte dalla Louisiana, dove diverse culture (francese, creola e africana) si sono mescolate e hanno dato origine a forme musicali diverse, contributo indispensabile per la nascita della musica jazz. Si attraversano le piantagioni del delta del Mississippi, il quartiere francese dove la musica sembrava non fermarsi mai, e si prosegue prendendo la mitica 61, per entrare nello stato del Mississippi, patria del blues e di leggende straordinarie.


Musica e ancora musica per le strade e nei locali di notte. Abbandonata la 61 e presa la 72 si arriva a Flores, città  del grande W.C. Handy, per arrivare poi a Chattanooga, la città  del celebre brano, la cui vecchia stazione è stata trasformata in un albergo, treni compresi.
Cambiano gli stati e cambia il genere di musica: Alabama e North Carolina ci portano dentro il bluegrass e il folk americano.
E si arriva infine a New York, città  emblema del cambiamento, della trasformazione e della varietà , in cui le storie di personaggi e di locali leggendari hanno come scenografia la notte e il suono di un sax.


Infine nell'€™Aula Magna del Liceo Classico "€œTito Livio"€ si possono ammirare gli scatti del fotografo Guido Cecere. Cityscapes incentrati sulla frammentazione dello spazio metropolitano. Questa ricerca fotografica parte agli inizi degli anni Ottanta e prosegue ancora oggi assumendo via via connotazioni diverse. E"€™ tutta realizzata a colori in quanto il colore svolge un ruolo di primaria importanza nell'€™economia dell'€™immagine.



Tuttavia non è la sola chiave di lettura del lavoro: anche il segno (volontario o casuale) e la materia sono elementi fondamentali della ricerca che, svolta in città  e metropoli del mondo, non rivela mai palesemente il luogo della ripresa, ma al massimo lo lascia intuire.




I luoghi rappresentati si presentano come porzioni di un paesaggio più ampio, come angoli modesti, anonimi, dimessi, mai trionfalistici della città  intesa come palcoscenico in cui l"€™uomo è presente marginalmente, o è addirittura assente come figura, ma percepibile attraverso segni del suo agire e del suo passaggio. Uno sguardo che tenta di rileggere la città  rivalutando, almeno in parte, le sue negatività  o gli aspetti trascurati dalla cecità  del vedere quotidiano.

La città  di Padova e la sua identità , sia sul piano della trasformazione che della forma, sono il punto di partenza del fotografo "€œClaudio Sabatino. Padova Est"€, protagonista della mostra ospitata nell'€™Ex Fornace Carotta. La sua ricerca fotografica riflette sulla definizione di "bordo", inteso come luogo fisico o metaforico del cambiamento delle parti costituenti la città .


Un libero sguardo sul confine tra il paesaggio rurale e la città  diffusa; sul cambiamento della realtà  produttiva industriale al tempo della globalizzazione; sulla progressiva modificazione delle "€œforme"€ con cui l"€™economia, in scale diverse, si manifesta sul territorio.
Il bordo è un luogo privilegiato, una zona invisibile dove il cambiamento si rivela, dove i fatti sono in divenire e per questo è più facile osservarli.


Una zona la cui forma è influenzata dai flussi delle popolazioni migranti e stanziali, dalle politiche urbanistiche e territoriali e dalle forme di abitazione ed uso dello spazio urbano. Il lavoro di Sabatino cerca di rappresentare la forma mutevole di questo spazio attraverso i mezzi della fotografia, cogliendo le relazioni, i particolari o le storie che lo caratterizzano.

Nel Ridotto del Teatro Verdi è di scena Valeria Magli - bal blanc, artista ballerina dalle molteplici identità . Immagini a colori e in bianco e nero che sembrano muoversi nell'€™aria racchiusa di un plexiglas. Un corpo ondeggiante che si modella nei gesti della danza e della recitazione.


Pose morbide e aeree cariche di movimento ma fissate e arrestate negli scatti fotografici. Ogni immagine ritrae Valeria Magli mentre "€œindossa"€ i corpi di altre figure femminili in un trait d"€™union tra musica, danza, pittura e poesia.


L"€™artista sceglie personaggi trasgressivi e innovativi e si immerge nei loro mondi appartenenti ai primi decenni del secolo, agli anni più luminosi delle avanguardie ripercorrendo fisicamente i passaggi dei lavori di grandi maestri dell'€™arte come il Die Puppe di Hans Bellmer, le marionette di Valentine Hugo, la donna meccanica di Marx Ernst, la danzatrice satirica di André Kertész, oggetto delle sue deformazioni fisico-fotografiche o anche le donne di oggi raccontate da Lina Sotis nel libro Una come tutte.



Sedi Espositive
Giovanni Chiaramonte Museo Civico di Piazza del Santo
Mario Schifano Scuderie di Palazzo Moroni
Roman Signer Museo Diocesano
Pino Ninfa Galleria Sottopasso della Stua
Guido Cecere Liceo Classico Tito Livio
Claudio Sabatino Ex Fornace Carotta
Valeria Magli Ridotto Teatro Verdi

Info:
Tel. + 39 049 8204518/4519/4525
cnf@comune.padova.it
Ufficio Stampa: Studio Pesci di Federico Palazzoli,
tel. 051 269267 fax 051 2960748
info@studiopesci.it

Paolo Favaretto Industrial Disigner

Paolo Favaretto Industrial Disigner

Intervengono:
Carlo Forcolin - Presidende ADI
Tobia Scarpa - Architetto
Alberto Bassi - critico del design

L'opera di Favaretto, conosciuta per alcune fortunate sedute, riflette l'immagine che nell'arco di un trentennio, ha avuto in sorte come proprio palcoscenico l'Europa e l'America, testimoniando come il design sia forse l'unico tra i linguaggi contemporanei, a produrre "differenza". Non solo sedie, dunque: sistemi operativi per ufficio, maniglie,lampade, divani, poltrone, bicchieri e decanter fino al veicolo multifunzionale Dolly, realizzato per i campi di golf...

Paolo Favaretto, architetto e designer, veneto di nascita, alla continua ricerca di stimoli, suggestioni, nuovi mercati, ma anche di relazioni industriali originali a destinate a lunga durata, è il protagonista di una filosofia professionale nel segno della coerenza e segue un sogno particolare: quello di migliorare le condizioni di vita quotidiana. Per Favaretto progettare significa semplificare il mondo delle cose.
Alberto Bassi : insegna storia del design allo IUAV di Venezia svolge attività  di ricerca presso istituzioni pubbliche e private. Collabaora co riviste del settore e con l'inserto domenicale del Sole 24ore

Met Incontri - Conferenza

Met Incontri - Conferenza

MET incontri Aprile 2007



Relatore: Carlo Saccone, docente di Storia dei Paesi islamici, Università  degli Studi di Padova. Ha curato "Il Libro della Scala di
Maometto", A. Mondatori, Milano 1999.

Lettura di brani scelti del Libro della Scala a cura di Nadir Basso.


Il Libro della Scala, basandosi su un versetto del Corano (XVII, 1), narra del viaggio notturno del Profeta Maometto a cavallo del magico Buraq. Guidato dall'arcangelo Gabriele il Profeta visita l'inferno e il paradiso. Nel 1919 l'islamista Miguél Asin Palacios ha individuato delle stringenti analogie tra il Libro della Scala e la Divina Commedia.


Progetto culturale MET - coord. scientifico Marianella Piratti
con il patrocinio dell'Assessorato alle politiche Culturali e Spettacolo e Quartiere 3.



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