Un Anno di Jazz a Padova

Un Anno di Jazz a Padova

Novembre - Dicembre 2004

Un Anno di Jazz a Padova

Una nuova serie di incontri con il jazz di qualità , per una rassegna che continua ad elevare il livello artistico dei musicisti che sempre più colpiscono per le qualità  musicali e la capacità  di innovare il genere. L'Associazione Miles propone una rassegna da non perdere per la bravura dei musicisti, conosciuti anche al vasto pubblico.

Programma di novembre e dicembre
Caffé Pedrocchi
Centro Porche Padova
Teatro Verdi

Calendario "€œUn anno di jazz a Padova 2004"€ dal 04/11/04 al 16/12/04 (con un asterisco i concerti che si terranno al Centro Porsche Padova)

4 novembre 2004
Matcho Winterstein Trio
Serata di musica manouche:
Matcho Winterstein, chitarra solista
Francesco Federici, chitarra ritmica
Mirco Capecchi, contrabbasso

Dal 7 al 14 novembre 2004
Padova Porsche Jazz Festival 2004

18 novembre 2004
Lito Epumer Quintet
Serata di musica Rioplatense:
Lito Epumer, chitarra
Abel Rogantini, pianoforte
Fausto Beccalossi, fisarmonica
Cristian Judurcha, batteria
Mario Gusso, percussioni

25 novembre 2004
Jacopo Jacopetti Quintet
presentazione del CD "€œJaycops"€:
Jacopo Jacopetti, sassofoni
David Boato, tromba
Sandro Gibellini, chitarra
Franco Testa, contrabbasso
Massimo Chiarella, batteria

2 dicembre 2004
The Jazzbreakers
Luca Boscagin, chitarra
Robert Bonisolo, sax
Paolo Birro, pianoforte
Lorenzo Conte, contrabbasso
Walter Paoli, batteria

9 dicembre 2004
Irio & Roberto De Paula Duo*
presentazione live del CD "€œBate-Papo"€:
Irio De Paula, chitarra classica
Roberto De Paula, chitarra classica

16 dicembre 2004
Gianni Cappiello Trio
Omaggio a Bruno Martino
presentazione del CD "Paseada con Bruno"
Gianni Cappiello, pianoforte
Ares Tavolazzi, contrabbasso
Mauro Beggio, batteria


Informazioni:
Associazione culturale Miles
Scuola di Musica "Gershwin"
Tel. ++39 49 8073980
Cell. ++39 48 9491132
e-mail: info@padovajazz.com
Siti Internet:
www.padovajazz.com
www.associazionemiles.it
www.spaziogershwin.org
www.porsche.com

Caffè Pedrocchi
Sala Rossa
Tel. ++39 49 8781231
Si consiglia la prenotazione.

Centro Porsche Padova
Cell. ++39 48 7272755
Entrata libera fino ad esaurimento dei posti, prenotazione obbligatoria.

Il servizio di prenotazione dei posti sarà  disponibile dal lunedì al giovedì (ore 9.00-12.30 e 15.00-17.30) durante la settimana relativa al concerto.

Torna all'inizio

Arti Inferiori Seconda Edizione

Arti Inferiori Seconda Edizione

Comincia a novembre la Seconda Edizione di "Arti Inferiori", una rassegna di teatro di alto livello che porterà  a Padova nomi noti del teatro e giovani promettenti, per una stagione che coinvolgerà  sicuramente per le opere in calendario, ma che vuole rivolgersi anche al pubblico giovane di studenti e non che anima Padova.

Dal 30 novembre 2004 al 14 aprile 2005
Cinema Teatro Multisala MPX
via Bonporti, 22 (zona Duomo) "€“ Padova
Inizio spettacoli ore 21.00

Programma:

Novembre 2004
Dicembre 2004
Gennaio 2005
Febbraio 2005
Marzo 2005
Aprile 2005

Biglietti e abbonamenti
Informazioni

Novembre 2005

Martedì 30 novembre 2004
Marco Paolini
Parlamento Chimico
storie di plastica
testi composti da Francesco Niccolini e Marco Paolini

Dicembre 2004

Mercoledì 1 dicembre 2004
Marco Paolini
Appunti Foresti
dal Milione quaderno veneziano
di e con Marco Paolini
collaborazione alla drammaturgia di Francesco Niccolini

Giovedì 16 dicembre 2004
Compagnia Setaccio Teatro
Il Cielo degli Altri
testo di César Brie con frammenti del gruppo e di Nazim Hikmet
regia di César Brie

Gennaio 2005

Giovedì 27 gennaio 2005
Ottavia Piccolo
Terra di Latte e Miele (shabbat)
di Manuela Dviri
con la collaborazione di Silvano Piccardi
regia di Silvano Piccardi

Febbraio 2005

Giovedì 10 febbraio 2005
Piccolo Teatro di Milano - Teatro d"€™Europa
in collaborazione con l"€™Ass. Culturale Giorgio Gaber
Fausto Russo Alesi
Il Grigio
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
regia di Serena Sinigaglia
con Dario Grandini (pianoforte) e Stefano Bardella (percussioni)

Mercoledì 23 febbraio 2005
Teatro di Dioniso
Michela Cescon
Giulietta
di Federico Fellini
adattamento di Vitaliano Trevisan
uno spettacolo di Valter Malosti

Marzo 2005

Giovedì 17 marzo 2005
Veronica Cruciani
Le Nozze di Antigone
di Ascanio Celestini
regia di Veronica Cruciani e Arturo Cirillo

Aprile 2005

Venerdì 1 e sabato 2 aprile 2005
Lella costa
Alice
Una meraviglia di paese
regia di Giorgio Gallione

fuori abbonamento
Giovedì 14 aprile 2005
Andrea Pennacchi
Omero non piange mai
Racconti dall'€™Iliade
di Andrea Pennacchi
collaborazione alla drammaturgia di Laura Curino


Biglietti e abbonamenti:

Abbonamenti:
intero "‚€ 50,00 - ridotto studenti "‚€ 30,00

Spettacolo di Marco Paolini e Lella Costa:
intero "‚€ 16,00 - ridotto studenti "‚€ 14,00

Tutti gli altri spettacoli:
intero "‚€ 9,00 - ridotto "‚€ 6,00

Vendita Abbonamenti:
Gli abbonamenti saranno in vendita presso la MPX Multisala Pio X dal 9 novembre: dal lunedì al venerdì dalle 18.00 alle 20.00.

Prevendita e vendita biglietti:
Prevendita biglietti: il giorno precedente ogni spettacolo presso la MPX Multisala Pio X dalle 16.00 alle ore 18.00. Vendita biglietti: il giorno dello spettacolo dalle ore 16.00 ad inizio spettacolo

Informazioni:

MPX Multisala Pio X
via Bonporti, 22 (zona Duomo) "€“ Padova
Tel. ++39 049 8774325
e-mail: teatrompx@diweb.it
Sito internet: www.dicinema.it

A.S.U.
via Santa Sofia, 5 - Padova
Tel. ++39 049 8753923

Arteven
Tel. ++39 041 5074711
e-mail: info@arteven.it
Sito Internet: www.arteven.it

Clicca sulla mappa per ingrandirla
Cinema Teatro Multisala MPX
via Bonporti, 22
Zona Duomo
Padova






Torna all'inizio

Arti Inferiori Seconda Edizione

Arti Inferiori Seconda Edizione

Comincia a novembre la Seconda Edizione di "Arti Inferiori", una rassegna di teatro di alto livello che porterà  a Padova nomi noti del teatro e giovani promettenti, per una stagione che coinvolgerà  sicuramente per le opere in calendario, ma che vuole rivolgersi anche al pubblico giovane di studenti e non che anima Padova.

Dal 30 novembre 2004 al 14 aprile 2005
Cinema Teatro Multisala MPX
via Bonporti, 22 (zona Duomo) "€“ Padova
Inizio spettacoli ore 21.00

Programma:

Novembre 2004
Dicembre 2004
Gennaio 2005
Febbraio 2005
Marzo 2005
Aprile 2005

Biglietti e abbonamenti
Informazioni

Novembre 2005

Martedì 30 novembre 2004
Marco Paolini
Parlamento Chimico
storie di plastica
testi composti da Francesco Niccolini e Marco Paolini

Dicembre 2004

Mercoledì 1 dicembre 2004
Marco Paolini
Appunti Foresti
dal Milione quaderno veneziano
di e con Marco Paolini
collaborazione alla drammaturgia di Francesco Niccolini

Giovedì 16 dicembre 2004
Compagnia Setaccio Teatro
Il Cielo degli Altri
testo di César Brie con frammenti del gruppo e di Nazim Hikmet
regia di César Brie

Gennaio 2005

Giovedì 27 gennaio 2005
Ottavia Piccolo
Terra di Latte e Miele (shabbat)
di Manuela Dviri
con la collaborazione di Silvano Piccardi
regia di Silvano Piccardi

Febbraio 2005

Giovedì 10 febbraio 2005
Piccolo Teatro di Milano - Teatro d"€™Europa
in collaborazione con l"€™Ass. Culturale Giorgio Gaber
Fausto Russo Alesi
Il Grigio
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
regia di Serena Sinigaglia
con Dario Grandini (pianoforte) e Stefano Bardella (percussioni)

Mercoledì 23 febbraio 2005
Teatro di Dioniso
Michela Cescon
Giulietta
di Federico Fellini
adattamento di Vitaliano Trevisan
uno spettacolo di Valter Malosti

Marzo 2005

Giovedì 17 marzo 2005
Veronica Cruciani
Le Nozze di Antigone
di Ascanio Celestini
regia di Veronica Cruciani e Arturo Cirillo

Aprile 2005

Venerdì 1 e sabato 2 aprile 2005
Lella costa
Alice
Una meraviglia di paese
regia di Giorgio Gallione

fuori abbonamento
Giovedì 14 aprile 2005
Andrea Pennacchi
Omero non piange mai
Racconti dall'€™Iliade
di Andrea Pennacchi
collaborazione alla drammaturgia di Laura Curino


Biglietti e abbonamenti:

Abbonamenti:
intero "‚€ 50,00 - ridotto studenti "‚€ 30,00

Spettacolo di Marco Paolini e Lella Costa:
intero "‚€ 16,00 - ridotto studenti "‚€ 14,00

Tutti gli altri spettacoli:
intero "‚€ 9,00 - ridotto "‚€ 6,00

Vendita Abbonamenti:
Gli abbonamenti saranno in vendita presso la MPX Multisala Pio X dal 9 novembre: dal lunedì al venerdì dalle 18.00 alle 20.00.

Prevendita e vendita biglietti:
Prevendita biglietti: il giorno precedente ogni spettacolo presso la MPX Multisala Pio X dalle 16.00 alle ore 18.00. Vendita biglietti: il giorno dello spettacolo dalle ore 16.00 ad inizio spettacolo

Informazioni:

MPX Multisala Pio X
via Bonporti, 22 (zona Duomo) "€“ Padova
Tel. ++39 049 8774325
e-mail: teatrompx@diweb.it
Sito internet: www.dicinema.it

A.S.U.
via Santa Sofia, 5 - Padova
Tel. ++39 049 8753923

Arteven
Tel. ++39 041 5074711
e-mail: info@arteven.it
Sito Internet: www.arteven.it

Clicca sulla mappa per ingrandirla
Cinema Teatro Multisala MPX
via Bonporti, 22
Zona Duomo
Padova






Torna all'inizio

Stagione Concertistica Internazionale A.GI.MUS

Stagione Concertistica Internazionale A.GI.MUS

Stagione Concertistica Internazionale A.GI.MUS

La stagione concertistica dell'Associazione A.GI.MUS rappresenta un appuntamento internazionale di altissimo livello, che offre l'opportunità  di ascoltare la grande musica classica in ambienti e atmosfere di particolare suggestione.

Programma dei concerti:

Caccia selvaggia: il trascendentale in Liszt
Domenica 26 settembre, ore 16:00
Palzzo Zacco-Armeni
Recital pianistico di Denis Lombardi (Italia)
Primo classificato Concorso Internazionale 2003 "Città  di Padova" - sezione pianoforte solista
L.W. Beethoven, sonata numero 18
F. Chopin, ballata numero 2
C. Debussy, da Images libro I - Reflets dans l'eau
F. Liszt, dagli Studi trascendentali - Caccia selvaggia

Il folklore nel repertorio pianistico di fine Ottocento
Domenica 10 ottobre, ore 16:00
Sala dei Giganti al Liviano
Recital pianistico di Him Young Shin (Corea)
Vincitore primo premio Concorso Internazionale 2004 "Città  di Padova" - sezione pianoforte solista
J. Haydn, sonata in do maggiore
F. Liszt, dagli Studi da concerto - La leggerezza
A. Ginastera, Tre danze argentine
F. Schubert, Tre klavierstuecke
F. Liszt, Tarantella "Venezia e Napoli"

Suoni di Spagna
Domenica 24 ottobre, ore 16:00
Palazzo Zacco-Armeni
Concerto d'arpa di Maria Gamboz (Italia)
Vincitrice primo premio Concorso Internazionale 2004 "Città  di Padova" - sezione arpa solista
L. Spohr, Fantasia in do minore
F. Poinitz, Todestanz der willys
M. De Falla, Spanish dance numero 1
C. Salzedo, Variations sur un theme dans le style ancien
J. Faurè, Une chatellaine en sa tour
C. Salzedo, Chanson dans la nuit
E. Lecuona, Malguena

Le streghe e il trillo del diavolo
Domenica 7 novembre, ore 16:00
Sala dei Gigani al Liviano
Duo violino - pianoforte Yuka Otsuboi - Masako Ohashi (Giappone)
Vincitore primo premio assoluto Concorso Internazionale 2004 "Città  di Padova"
G. Tartini, Sonata "Il trillo del diavolo"
L.W. Beethoven, Sonata numero 9 "Kreutzer"
N. Paganini, Le streghe
M. Ravel, Alborada del gracioso
P. Sarasate, Carmen fantasy

Omaggio a Dvorak nel centenario della morte
Domenica 14 novembre, ore 16:00
Palazzo Zacco-Armeni
Trio Artemisia - violino, violoncello, pianoforte (Italia)
Vincitore primo premio Concorso Internazionale 2004 "Città  di Padova" - sezione musica da camera
L.W. Beethoven, Trio opera 70 numero 1 "Spettri"
R. Schumann, Due fantasiestuecke
A. Dvorak, Trio numero 4 opera 90 in mi minore "Dumky"

Musica e danza: "La bella addormentata"
Domenica 5 dicembre, ore 16:00
Palazzo Zacco-Armeni
Duo pianistico Ragazzoni (Venezuela)
Vincitore secondo premio Concorso Internazionale 2004 "Città  di Padova" - sezione duo pianistico (primo premio non assegnato)
W.A. Mozart, Sonata kv 358 in si bemolle maggiore
F. Schubert, Otto variazioni opera 82 numero 2
J. Brahms, Due danze ungheresi
G. Gershwin, Tre preludi
S. Barber, da Ballet suite opera 28 "Tre souvenirs"
P. Ciaikovsky - S. Rachmaninoff, Suite dal balletto "La bella addormentata"

Contaminazioni tra musica e letteratura: Listz e Dante
Domenica 12 dicembre, 0re 16:00
Sala dei Giganti al Liviano
Recital pianistico di Haruka Kuroiwa (Giappone)
Vincitore primo premio Concorso Internazionale 2004 "Città  di Padova" - Premio Virtuositè
J.S. Bach, Toccata bwv 911
Bach -Busoni, Ciaccona in re minore
F. Chopin, Scherzo numero 1
Schubert - Listz, Parafrasi "Der nuller und der bach"
F. Listz, Dante Sonata


Informazioni:
A.GI.MUS.
Tel. e Fax.: ++39 049 8935606
E-mail: agimuspadova@libero.it

Signore delle Cime

Signore delle Cime

Signore delle Cime

Concerto con Bepi De Marzi e il coro "La Falìa" di Velo Veronese diretto da Alessandro Anderloni, per i quarant'anni della Sezione della Giovane Montagna e per i cent'anni della prseenza dei Padri Giuseppini del Murialdo.

Giovedì 14 ottobre 2004
Ore 21.00
Sala dei Giganti al Liviano
Ingresso dalla Corte Arco Vallaresso
INGRESSO GRATUITO

Programma:

Prima Parte:
Lessinia, Alessandro Anderloni
La Sisilla, Bepi De Marzi
Resténa, Bepi De Marzi
Sanmatìo, Bepi De Marzi
E canterà , Bepi De Marzi
Maria lassù, Bepi De Marzi
Lungo i fiumi (Salmo 150), Turoldo - Passoni - Bepi De Marzi
Date lode al Signore (Salmo 136), Turoldo - Passoni - Bepi De Marzi

Seconda Parte:
Maria di primavera, Alessandro Anderloni
Il Golico, Bepi De Marzi
Nikolajewka, Bepi De Marzi
Joska la rossa, Geminiani - Bepi De Marzi
Ora la pace, Bepi De Marzi
Fiore di Manuela, Bepi De Marzi
Benia Calastoria, Bepi De Marzi
Signore delle Cime, Bepi De Marzi

Coro La Falìa, la Falìa è il fiocco di neve, irripetibile, secondo il vento e le stagioni. Viene dai Monti Lessini Veronesi, il più grande slargo di prati e pascoli delle Pralpi Venete.
Alessandro Anderloni, lassù, canta e racconta, con il teatro, la fatica e la felicità  di rimanere in montagna.
Bepi De Marzi, "Di me, per favore, dite solo che faccio l'organista di campagna e il cantastorie".

"Dio del cielo, Signore delle cime,
un nostro amico hai chiesto alla montagna.
Ma ti preghiamo, su, nel Paradiso,
lascialo andare per le tue montagne.

Santa Maria, Signora della neve,
copri col bianco, soffice mantello,
il nostro amico, nostro fratello,
su, nel Paradiso, lascialo andare
per le tue montagne
".
Bepi De Marzi

Informazioni:
Giovane Montagna - Sezione di Padova
c/o Centro San Girolamo
Via Tirana, 15 - 35100 Padova
Tel: ++39 049 8722868

Signore delle Cime

Signore delle Cime

Signore delle Cime

Concerto con Bepi De Marzi e il coro "La Falìa" di Velo Veronese diretto da Alessandro Anderloni, per i quarant'anni della Sezione della Giovane Montagna e per i cent'anni della prseenza dei Padri Giuseppini del Murialdo.

Giovedì 14 ottobre 2004
Ore 21.00
Sala dei Giganti al Liviano
Ingresso dalla Corte Arco Vallaresso
INGRESSO GRATUITO

Programma:

Prima Parte:
Lessinia, Alessandro Anderloni
La Sisilla, Bepi De Marzi
Resténa, Bepi De Marzi
Sanmatìo, Bepi De Marzi
E canterà , Bepi De Marzi
Maria lassù, Bepi De Marzi
Lungo i fiumi (Salmo 150), Turoldo - Passoni - Bepi De Marzi
Date lode al Signore (Salmo 136), Turoldo - Passoni - Bepi De Marzi

Seconda Parte:
Maria di primavera, Alessandro Anderloni
Il Golico, Bepi De Marzi
Nikolajewka, Bepi De Marzi
Joska la rossa, Geminiani - Bepi De Marzi
Ora la pace, Bepi De Marzi
Fiore di Manuela, Bepi De Marzi
Benia Calastoria, Bepi De Marzi
Signore delle Cime, Bepi De Marzi

Coro La Falìa, la Falìa è il fiocco di neve, irripetibile, secondo il vento e le stagioni. Viene dai Monti Lessini Veronesi, il più grande slargo di prati e pascoli delle Pralpi Venete.
Alessandro Anderloni, lassù, canta e racconta, con il teatro, la fatica e la felicità  di rimanere in montagna.
Bepi De Marzi, "Di me, per favore, dite solo che faccio l'organista di campagna e il cantastorie".

"Dio del cielo, Signore delle cime,
un nostro amico hai chiesto alla montagna.
Ma ti preghiamo, su, nel Paradiso,
lascialo andare per le tue montagne.

Santa Maria, Signora della neve,
copri col bianco, soffice mantello,
il nostro amico, nostro fratello,
su, nel Paradiso, lascialo andare
per le tue montagne
".
Bepi De Marzi

Informazioni:
Giovane Montagna - Sezione di Padova
c/o Centro San Girolamo
Via Tirana, 15 - 35100 Padova
Tel: ++39 049 8722868

Cinque sensi d'autore

Cinque sensi d'autore

E' ai nastri di partenza la rassegna "Cinque sensi d'autore", la manifestazione prevede un ciclo di incontri con i migliori autori del panorama letterario italiano e internazionale che si alterneranno tra il Caffè Pedrocchi e il Centro Porsche Padova per presentare i loro ultimi lavori o per raccontare le loro esperienze artistiche.

Dal 25 ottobre 2004
Ore 21.30
Caffé Pedrocchi
Centro Porsche Padova
Ingresso gratuito

Le serate prevederanno l"€™intervento di uno scrittore che racconterà  al pubblico i contenuti dei propri lavori, accompagnato a volte da un musicista che creerà  la sonorizzazione di alcuni passi tratti dalle opere che verranno recitati da un attore o dallo stesso autore. Pertanto un approccio assolutamente dinamico che supera la semplice presentazione per coinvolgere il pubblico in un ascolto attivo in cui si intrecciano i diversi linguaggi della parola, della musica e della recitazione.
Gli appuntamenti si terranno due volte al mese (tendenzialmente di lunedì) e l'organizzazione delle serate sarà  gestita dall'Associazione Miles e dalla Scuola di Musica Gershwin. "Cinque sensi d"€™autore" è un"€™iniziativa pensata per restituire emozioni grazie all'€™incontro tra i differenti linguaggi di importanti autori del panorama italiano ed internazionale con suggestioni musicali, visive ed enogastronomiche. Il nome evoca una sorta di viaggio tra i sensi a cui saranno sottoposti i partecipanti a queste serate: ogni incontro, oltre a stimolare la vista e l'udito con parole, musica e recitazione, sarà  infatti accompagnato da un "aperitivo letterario" - con alcuni cocktail creati appositamente traendo ispirazione dagli scrittori o dai loro libri - e da un momento enogastronomico finale con raffinate degustazioni per solleticare il tatto, il gusto e l'olfatto.

Sono previsti 25 incontri per tutta la durata dell'anno fino a ottobre 2005. Ai partecipanti verrà  consegnata una tessera fedeltà  dove verranno registrate le presenze: alla fine del ciclo di incontri i frequentatori più assidui saranno invitati dagli organizzatori a partecipare ad un grande evento letterario ed enogastronomico in una location prestigiosa ancora top secret.

Per il primo bimestre sono stati organizzati i seguenti incontri:

25 ottobre 2004
Centro Porsche Padova
Davide Sapienza
"€œI Diari di Rubha Hunish"€
(Baldini Castoldi Dalai Editore)
con la partecipazione di Cristina Donà  (voce)

8 novembre 2004
Caffè Pedrocchi
Adriano Mazzoletti
"€œIl Jazz in Italia. Dalle origini alle grandi orchestre"€
(EDT Editore)
con la partecipazione di Marcello Piras e Claudio Donà .

15 novembre 2004
Caffè Pedrocchi
Giorgio Faletti
"€œNiente di vero tranne gli occhi"€
(Baldini Castoldi Dalai Editore)

29 novembre 2004
Caffè Pedrocchi
Marco Buticchi
"€œLa nave d"€™oro"€
(Longanesi & C. Editore)
con la partecipazione di Vincenzo Zitello (arpa)

13 dicembre 2004
Centro Porsche Padova
Valerio Massimo Manfredi

Informazioni:
Miles Eventi
c/o Spazio Gershwin
Via Tonzig, 9 - 35129 Padova
Tel: ++39 049 8073980
Fax: ++39 049 7929412
Cell: ++39 348 9491132
e-mail: miles-pd@libero.it
Web site: www.padovajazz.com

Torna all'inizio

Cinema Invisibile

Cinema Invisibile

La rassegna si propone di affrontare il cinema come oggetto socio-culturale di cui possedere essenziali conoscenze linguistiche ed un coerente approccio metodologico. Verranno proposti anche film in prima visione.

Dal 1 ottobre 2004
Cinema Torresino
Cinema Lux
Cinema Istituto Don Bosco
Cineforum Antonianum

Informazioni

Programma



Settimana dal 1 al 7 ottobre 2004
Settimana dall'8 al 14 ottobre 2004
Settimana dal 15 al 21 ottobre 2004
Settimana dal 22 al 28 ottobre 2004
Settimana dal 29 ottobre al 4 novembre 2004
Settimana dal 5 all'11 novembre 2004
Settimana dal 12 al 18 novembre 2004
Settimana dal 19 al 25 novembre 2004
Settimana dal 26 novembre al 2 dicembre 2004
Settimana dal 3 al 9 dicembre 2004
Settimana dal 10 al 16 dicembre 2004
Settimana dal 17 al 23 dicembre 2004
Settimana dal 24 dicembre 2004 al 2 gennaio 2005
Settimana dal 3 al 10 gennaio 2005
Settimana dal 10 al 16 gennaio 2005
Settimana dal 28 gennaio al 3 febbraio 2005
Settimana dal 4 al 10 febbraio 2005
Settimana dall'11 al 17 febbraio 2005

Settimana dal 1 al 7 ottobre 2004

Venerdì 1 ottobre, ore 21:00
Sabato 2 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Domenica 3 ottobre, ore 17:00 - 19:15 - 21:15
Cinema Torresino
La terra dell'abbondanza
di Wim Wenders
Film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2004

Venerdì 1 - sabato 2 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Domenica 3 ottobre, ore 17:45 - 20:00 - 22:15
Martedì 5 - mercoledì 6 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Cinema Lux
Le conseguenze dell'amore
di Paolo Sorrentino
Film in concorso al Festival di Cannes 2004

Lunedì 4 ottobre, ore 21:00
Cinema Lux
La signora omicidi
di Alexander Mackendrick
VIDEOPROIEZIONE GRATUITA

Martedì 5 ottobre, ore 21:00
Cinema Istituto Don Bosco
La passione di Cristo
di Mel Gibson

Giovedì 7 ottobre, ore 21:00
Cinema Torresino
Perché Bohdi Dharma è partito per l'oriente?
di Yong-Kyun Bae
VIDEOPROIEZIONE GRATUITA

Settimana dall'8 al 14 ottobre 2004

Venerdì 8 ottobre, ore 21:00
Sabato 9 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Domenica 10 ottobre, ore 17:00 - 19:15 - 21:15
Cinema Torresino
Machuca
di Andrés Wood
Film presente al Festival di Cannes
PRIMA VISIONE

Venerdì 8 - sabato 9 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Domenica 10 ottobre, ore 17:45 - 20:00 - 22:15
Martedì 12 - mercoledì 13 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Cinema Lux
Le conseguenze dell'amore
di Paolo Sorrentino
Film in concorso al Festival di Cannes 2004

Lunedì 11 ottobre, ore 21:00
Cinema Lux
Intermission
di John Crowley

Martedì 12 ottobre, ore 21:00
Cinema Istituto Don Bosco
I diari della motocicletta
di Walter Salles

Martedì 12 - mercoledì 13 ottobre, ore 21:00
Cineforum Antonianum
Le invasioni barbariche
di Denys Arcand

Giovedì 14 ottobre, ore 21:00
Cinema Torresino
Samsara
di Nalin Pan

Settimana dal 15 al 21 ottobre 2004

Venerdì 15 ottobre, ore 21:00
Cinema Torresino
Machuca
di Andrés Wood
Film presente al Festival di Cannes

Sabato 16 ottobre, ore 20:00-22:15
Cinema Torresino
Machuca
di Andrés Wood
Film presente al Festival di Cannes

Domenica 17 ottobre, ore 17:00-19:15-22:15
Cinema Torresino
Machuca
di Andrés Wood
Film presente al Festival di Cannes

Lunedì 18ottobre, ore 21.00
Cinema Lux
RASSEGNA MALICK
Rosy-fingered dawn
di Barcaroli-Hinderman-Panichi-Villa
un film su Terrence Malick
Ingresso riservato ai soci

Giovedì 21 ottobre, ore 21:00
Cinema Torresino
Maghi e Viaggiatori
di Khyentse Norbu

Settimana dal 22 al 28 ottobre 2004

Venerdì 22 ottobre, 21.00
Cinema Torresino
Le conseguenze dell'amore
di Michele Sordillo

Sabato 23 ottobre, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Le conseguenze dell'amore
di Michele Sordillo

Domenica 24 ottobre, ore 17.00-19.15-22.15
Cinema Torresino
Le conseguenze dell'amore
di Michele Sordillo

Lunedì 25 ottobre 2004, ore 21.00
Cinema Lux
RASSEGNA MALIK
La rabbia giovane
di Terry Malick - 1973

Giovedì 28 ottobre, ore 21.00
Cinema Torresino
Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera
Kim Ki Duk

Settimana dal 29 ottobre al 4 novembre 2004

Venerdì 29 ottobre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
La vita che vorrei
Giuseppe Piccioni - 2004

Martedì 2 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Lux
RASSEGNA MALIK
I giorni del cielo
di Terry Malick - 1978

Giovedì 4 novembre 2004,ore 21.00
Cinema Torresino
Uzak
di N.B. Ceylan

Settimana dal 5 all'11 novembre 2004

Venerdì 5 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
CinquePerDue
di Franͧois Ozon

Sabato 6 novembre 2004, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
CinquePerDue
di Franͧois Ozon

Domenica 7 novembre 2004, ore 17.30-19.15-21.15
CinquePerDue
di Franͧois Ozon

Lunedì 8 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Lux
RASSEGNA MALIK
La Sottile Linea rossa
di Terrence Malick - 1998

Giovedì 11 novembre 2004, ore 21.00
La grande seduzione
di Jean-Franͧois Pouliot - Canada 2003

Settimana dal 12 al 18 novembre 2004

Venerdì 12 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
Volevo solo dormirle addosso
di Eugenio Cappuccio - 2004

Sabato 13 novembre 2004, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Volevo solo dormirle addosso
di Eugenio Cappuccio - 2004

Domenica 14 novembre 2004, ore 17.15-19.15-21.15
Cinema Torresino
Volevo solo dormirle addosso
di Eugenio Cappuccio - 2004

Mercoledì 17 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
All'interno della manifestazione "Riprendiamoci la Pace"
Gli anni spezzati - Gallipoli
di Peter Weir - Australia 1981
INGRESSO GRATUITO

Giovedì 18 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
CINEMA INVISIBILE
La mia vita senza me
di Isabel Coixet - Spagna 2003

Settimana dal 19 al 25 novembre 2004

Venerdì 19 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
Lavorare con lentezza
di Guido Chiesa "€“ 2004

Sabato 20 novembre 2004, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Lavorare con lentezza
di Guido Chiesa "€“ 2004

Domenica 21 novembre 2004, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Lavorare con lentezza
di Guido Chiesa "€“ 2004

Martedì 23 novembre 2004, ore 17.30-24.00
Cinema Torresino
Festival Videopolis

Mercoledì 24 novembre 2004, ore 16.00-24.00
Cinema Torresino
Festival Videopolis

Giovedì 25 novembre 2004
Cinema Torresino
All'interno del Festival Videopolis:
ore 20.30
L"€™impero di marmo
di Folco Quilici
INGRESSO GRATUITO
ore 22.15
Lisbon Story
di Wim Wenders
INGRESSO GRATUITO

Settimana dal 26 novembre al 2 dicembre 2004

Venerdì 26 novembre 2004, ore 22.15
Cinema Torresino
All'interno del Festival Videopolis
Marathon-Enigma a Manhattan
di Amir Naderi
INGRESSO GRATUITO

Sabato 27 novembre 2004, ore 21.30
Cinema Torresino
All'interno del Festival Videopolis
Electric Landscape
concerto live-video dell'€™Interensemble
INGRESSO GRATUITO

Domenica 28 novembre 2004, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Se mi lasci ti cancello
di Michel Gondry "€“ 2004

Giovedì 2 dicembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
CINEMA INVISIBILE "€“ Violini Cinesi
Together with you
di Chen Kaige "€“ 2002

Settimana dal 3 al 9 dicembre 2004

Venerdì 3 dicembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
Maria Full of Grace
di Enki Bilal, Joshua Marston

Sabato 4 dicembre 2004, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Maria Full of Grace
di Enki Bilal, Joshua Marston

Domenica 5 dicembre 2004, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Maria Full of Grace
di Enki Bilal, Joshua Marston

Martedì 7 dicembre 2004, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Maria Full of Grace
di Enki Bilal, Joshua Marston

Mercoledì 8 dicembre 2004, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Maria Full of Grace
di Enki Bilal, Joshua Marston

Giovedì 9 dicembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
CINEMA INVISIBILE "€“ Violini Cinesi
Balzac la piccola sarta cinese
di Dai Sijie - 2002

Settimana dal 10 al 16 dicembre 2004

Venerdì 10 dicembre, ore 21.00
Cinema Torresino
Camminando sull"€™acqua
di Eytan Fox

Sabato 11 dicembre, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Camminando sull"€™acqua
di Eytan Fox

Domenica 12 dicembre, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Camminando sull"€™acqua
di Eytan Fox

Giovedì 16 dicembre
Cinema Torresino
CINEMA INVISIBILE DOPPIO SPETTACOLO
Ore 20.00
Faust
di Friedrich Wilhelm Murnau- 1926
Ore 22.00
Aurora
di Friedrich Wilhelm Murnau- 1927

Settimana dal 17 al 23 dicembre 2004

Venerdì 17 dicembre, ore 21.00
Cinema Torresino
Donnie Darko
di Richard Kelly

Sabato 18 dicembre, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Donnie Darko
di Richard Kelly

Domenica 19 dicembre, ore 18.30-21.15
Cinema Torresino
Donnie Darko
di Richard Kelly

Settimana dal 24 dicembre 2004 al 2 gennaio 2005

Sabato 25 dicembre, ore 18.00-20.00-22.15
Les choristes "€“ I ragazzi del coro
Christophe Barratier

Domenica 26 dicembre, ore 17.00-19.15-21.30
Les choristes "€“ I ragazzi del coro
Christophe Barratier

Sabato 1 gennaio, ore 18.00-20.00-22.15
Eros
Michelangelo Antonioni, Wong Kar-Wai, Steven Soderbergh

Domenica 2 gennaio, ore 17.00-19.15-21.30
Eros
Michelangelo Antonioni, Wong Kar-Wai, Steven Soderbergh

Settimana dal 3 al 10 gennaio 2005

Mercoledì 5 gennaio 2005
CHIUSO
Lutto nazionale

Giovedì 6 gennaio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
La sposa turca
di Fatih Akin

Venerdì 7 gennaio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
La sposa turca
di Fatih Akin

Sabato 8 gennaio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
La sposa turca
di Fatih Akin

Domenica 9 gennaio 2005, ore 18.30-21.00
Cinema Torresino
La sposa turca
di Fatih Akin

Settimana dal 10 al 16 gennaio 2005

Venerdì 14 gennaio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
Ferro 3 "€“ La casa vuota
di Kim Ki-Duk

Sabato 15 gennaio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Ferro 3 "€“ La casa vuota
di Kim Ki-Duk

Domenica 16 gennaio 2005, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Ferro 3 "€“ La casa vuota
di Kim Ki-Duk

Settimana dal 28 gennaio al 3 febbraio 2005

Venerdì 28 gennaio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
La niͱa santa
di Lucrecia Martel

Sabato 29 gennaio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
La niͱa santa
di Lucrecia Martel

Domenica 30 gennaio 2005, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
La niͱa santa
di Lucrecia Martel

Giovedì 3 febbraio 2005
Cinema Torresino
GIOVEDI' GRASSO, BIGLIETTO MAGRO!
Hero
di Zhang Yimou
Ingresso 3 Euro

Settimana dal 4 al 10 febbraio 2005

Venerdì 4 febbraio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
Tu la conosci Claudia?
di Massimo Venier

Sabato 5 febbraio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Tu la conosci Claudia?
di Massimo Venier

Domenica 6 febbraio 2005, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Tu la conosci Claudia?
di Massimo Venier

Giovedì 10 febbraio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
per la rassegna CINEMA INVISIBILE
Nemmeno il destino
di Daniele Gaglianone
sarà  presente in sala Gianfranco Bettin, autore del romanzo

Settimana dall'11 al 17 febbraio 2005

Venerdì 11 febbraio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
Private
di Saverio Costanzo

Sabato 12 febbraio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Private
di Saverio Costanzo

Domenica 13 febbraio 2005, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Private
di Saverio Costanzo

Giovedì 17 febbraio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
per la rassegna CINEMA INVISIBILE - Documentario? Sì, grazie
The Agronomist
di Jonathan Demme

Informazioni

Clicca sulla mappa per ingrandire l'immagine
Cinema Torresino Padova
Via del Torresino, 2 (Prato della Valle)
Ingresso con tessera sociale (2,50 euro).
Biglietti: interi 4,50 euro - ridotti 3,50 euro
Tel: ++39 049 8758270
Sito internet: www.movieconnection.it/tycoon







Clicca sulla mappa per ingrandire l'immagine
Cinema Lux Padova
via Cavallotti, 9 (S. Croce)
Biglietti: interi 6,00 euro - ridotti 4,50 euro - abbonati 4,00 euro
Tel: ++39 049 686443
Sito internet: www.movieconnection.it/lux







Clicca sulla mappa per ingrandire l'immagine
Cinema Istituto Don Bosco Padova
via San Camillo de Lellis, 4 (Forcellini)
Biglietti: interi 4,50 euro - ridotti 3,00 euro
Tel:++39 049 8021666
Sito internet: www.movieconnection.it/donbosco






Clicca sulla mappa per ingrandire l'immagine
Cineforum Antonianum Padova
via Briosco (Prato della Valle)
Tel:++39 049 8364010
Sito internet: www.cineforumantonianum.org







Torna all'inizio

Trame dei film



La terra dell'abbondanza
Paul Jeffries vive per una sola causa: proteggere l"€™America. Dopo la tragedia dell'€™11 Settembre, vive in uno stato d"€™isolamento e di costante allerta, alla ricerca di potenziali minacce per il venerato sogno americano. Tiene sotto controllo la propria comunità , sempre pronto a trovare nuove prove di occulte attività  terroristiche. Lana ha vent"€™anni, la sua passione è aiutare la gente ed è appena rientrata da un lungo viaggio missionario in Palestina. Paul è il suo unico parente vivente, ma sembra non volerne sapere di lei. A dispetto di un"€™iniziale difficoltà , cominceranno un commovente viaggio alla scoperta dell'€™America di oggi, dove regnano paranoia e paura e dove niente è ciò che sembra.

Le conseguenze dell'amore
Un uomo del sud, elegante e misterioso, vive da otto anni in un albergo di un'anonima cittadina della Svizzera italiana. Il suo nome è Titta Di Girolamo e la sua vita si svolge tra la hall e il bar dell'albergo. Apparentemente l'uomo sembra che non abbia alcun interesse. Nell'albergo c'è una giovane cameriera. Tra i due nasce una storia d"€™amore. Piena di misteri e di segreti, la passione che non verrà  mai vissuta fino in fondo, ma sarà  il motore di una serie di eventi che cambierà  per sempre il destino dei protagonisti.

Perché Bohdi Dharma è partito per l'oriente?
"Liberare lo spirito da ogni sovrastruttura intellettuale". Come conciliare l'ottica culturale e industriale del cinema con il messaggio ascetico di Bodhidarma, patriarca del buddismo indiano che nel VI secolo trasportò in Cina la scuola di meditazione zen? Il coreano Yong-Kyun Bae sceglie un'immersione totale nell'ascesi mistica dei suoi protagonisti (un anziano maestro e due suoi discepoli, un giovane monaco e un bambino) addentrandosi in un viaggio iniziatico di grande intensità  e rigore. Niente scenari esotici o suggestive emozioni sonore, niente elucubrazioni chiarificatrici di una filosofia così radicale, solo l'austero confronto con lo spazio e col tempo, l'eremitico contatto con la natura, la viva essenzialità  dei riti orientali.

La signora omicidi
Il "€œtesto"€ originale da cui i Coen hanno tratto il loro remake di successo Ladykillers. Cinque malviventi si spacciano per musicisti e cercano di uccidere la loro anziana padrona di casa. Sarà  proprio lei invece ad avere la meglio e, alla faccia di una polizia incredula, eliminerà  tutta la banda e si terrà  il malloppo. Alec Guinness è al massimo della forma, Peter Sellers si rivela qui nella sua straordinaria personalità .

Machuca
Cile, 1973. Ponzalo Infante e Pedro Machuca sono due bambini di 11 anni che vivono a Santiago, il primo in un quartiere agiato e il secondo in un sobborgo abusivo recentemente costruito poco distante: due mondi separati da una grande muraglia invisibile che alcuni, mossi dal sogno di un mondo migliore, vorrebbero abbattere. Andrés Wood racconta una pagina di storia in modo semplice ed elegante, senza impartire lezioni e senza indugiare nelle scene di facile impatto emotivo. Vuol far riflettere, ma sa anche commuovere (citando con amore Arrivederci ragazzi di Louis Malle) e, soprattutto, riesce anche a far sorridere: indimenticabili le signore benestanti che affrontano i cortei col tono di "€œè scoppiata la rivoluzione e io non ho niente da mettermi"€...

Samsara
Tashi è un giovane monaco buddista. Dopo aver passato 3 anni, 3 mesi, 3 settimane e 3 giorni in eremitaggio, torna alla vita. Ma a questo punto deve fare i conti con un sorprendente risveglio sessuale... Il regista, esordiente, concilia l'estetismo con un robusto senso del racconto; e se le scene erotiche comportano un certo piacere voyeuristico, i turbamenti spirituali e le implicazioni esistenziali del giovane Tashi sono assai più che il pretesto per mostrarcele.

Intermission
Un criminale studia il suo ultimo colpo, un poliziotto cerca di farsi strada e un inguaribile romantico cerca di riconquistare il grande amore. Strade che si intrecciano portando il caos nella vita di tutti. Intermission è uno di quei film corali in cui le vicende individuali di vari "caratteri" finiscono per incontrarsi trovando esiti diversi: felici per alcuni, infausti per altri. La formula non è originalissima, ma il film è scritto a dovere, montato bene nell'alternanza tra i vari episodi e interpretato da un cast di ottimo livello, in cui spiccano Colin Farrell nella parte di un giovane balordo e Colm Meaney, in quella di un poliziotto fascista appassionato di boxe e di musica celtica.

Uzak
Mahmut è un fotografo professionista deluso della sua arte, si trova costretto ad ospitare in casa un parente. Yusuf ha lasciato il paesino natio per lavorare su una nave in partenza da Istanbul. L'arrivo del cugino contribuirà  a mettere in discussione la sua vita.
Uzak in turco significa "lontano", e il terzo film di Nuri Bilge Ceylan, 45 anni, nato a Istanbul, racconta appunto molte lontananze: la lontananza da sé e dal proprio passato, la lontananza dai desideri per il proprio futuro, la lontananza dagli altri, la lontananza dalla città  invernale coperta di neve, circondata da acque gelide e nebbie alla Anghelopoulos o alla Tarkovski. ͈ un bellissimo film, molto premiato al festival di Cannes 2003: ogni elemento dello stile perfetto assume una straordinaria eloquenza, ogni malinconia si fa eleganza, ogni minimo eventi diventa simbolico anche della tensione sociale e politica del Paese, non c'è un solo attimo che risulti insignificante.

La grande seduzione
In un piccolo villaggio sull'oceano canadese, sperduto e inospitale, Saint-Marie-La Mauderne, gli abitanti, fieri pescatori sono costretti a vivere con gli aiuti governativi. Dopo la partenza del sindaco verso la grande città , Germain, un uomo semplice, decide di reagire al torpore e alla disperazione in cui è caduta la città . Prende così in mano la situazione. L'unica speranza è rappresentata da una piccola impresa. Affinché il sogno di Germain non resti un sogno, bisogna però attirare un medico in quel minuscolo squallido villaggio. L'occasione si presenta quando un giovane medico, il dott. Lewis, giunge a Saint-Marie-La Mauderne per soggiornarvi un mese intero. Bisogna solo riuscire a farlo rimanere lì per sempre. Un film apparentemnete nostalgico, traversato da una sana cinefilia, dotato di trovate a ripetizione e fitto di dialoghi brillanti. Tutto quel che serve per realizzare una buona commedia, insomma: ma con, in più, un supplemento d'anima, che non è merce corrente nel genere. Il modo in cui Pouliot e il suo sceneggiatore, Ken Scott, si prendono gioco dei luoghi comuni culturali è spiritoso; gli attori irreprensibili, dai protagonisti fino all'ultima delle comparse.

CinquePerDue
Un tramonto, un mare caldo e quieto, un uomo e una donna che stanno per entrare nel futuro: su questa immagine colma d"€™ottimismo e stereotipata si chiude CinquePerDue. Tuttavia non c"€™è ottimismo, nel film, ma un"€™amarezza che non ammette illusioni. E una storia a ritroso, questa che Franͧois Ozon ha scritto con Emmanuèle Bernheim: dall'€™oggi allo ieri, verso le radici insospettate dell'€™infelicità  del presente. E alla fine niente resta della storia di Gilles (Stéphane Freiss) e Marion (Valeria Bruni Tedeschi), a parte la memoria di una sconfitta necessaria. Su questa sconfitta si apre il film. Con crudele semplicità , la sceneggiatura ne elenca i termini per bocca di un giudice. Dopo il divorzio, Gilles e Marion niente più avranno in comune: non la casa, non gli oggetti personali, e forse neppure il figlio (a parte la minuzia dei diritti di visita e dei doveri di mantenimento). Da dove viene la loro sconfitta? Quando s"€™è inaridita la speranza su cui s"€™era aperto il futuro? Questo indaga il procedere a ritroso di CinquePerDue, e questo a noi in platea preme sapere. Se ci imbattessimo nell'€™atto sbagliato, nel gesto colpevole, e insomma nel momento in cui l"€™uno o l"€™altra hanno cominciato a tradire se stessi, allora l"€™amarezza per la sconfitta s"€™attenuerebbe. Non si tratterebbe più d"€™una fine necessaria, ma d"€™una eventualità  fra molte. E così, giunti alla fine del film - e all'€™inizio della loro storia - potremmo immaginare che il loro futuro sarebbe potuto essere diverso.
Ma non c"€™è spazio per questo modo verbale ancora zeppo d"€™ottimismo, nel film di Ozon. Visto dall'€™oggi, lo ieri di Gilles e Marion è già  l"€™inizio della sconfitta. La possibilità  contenuta in quel lontano tramonto è stata confutata negli anni. Questo però non significa che i due non abbiano saputo restarle fedeli, provocando da se stessi la loro propria sconfitta. Significa invece che, ad attenderli nel loro futuro, fin dall'€™inizio non c"€™era che quella sconfitta. Che il loro divorzio sia oggi, una chiusura senza via d"€™uscita, è mostrato nella seconda parte del primo capitolo di CinquePerDue. Inutilmente Gilles e Marion, dopo il divorzio, tornano a cercare l"€™intimità  perduta. Lo fanno a letto, ripetendo gesti a lungo condivisi. Ma non c"€™è più vita, nei loro occhi e nei loro corpi. C"€™è piuttosto il ricordo dì un"€™abitudine. E c"€™è, almeno in lui, una rabbia narcisistica che cerca vendetta nell'€™umiliazione di lei. Quanto a Marion, poi, in lei c"€™è rassegnazione, insieme con un"€™impossibile nostalgia che subito viene smentita dalla miseria del disamore. Forse, basterebbe tornare indietro di qualche anno, per non vederla più (o per non vederla ancora), questa miseria. Eppure, nel secondo capitolo della loro storia a ritroso, Ozon e Bemheim trovano ancora (o già ) disamore. Tra lei e lui, che pure hanno nel figlio il luogo materiale della loro unione, si agitano fantasmi di un erotismo alla ricerca d"€™una rivincita sulla propria stanchezza. Che cosa, se non questo, spiega il racconto di Gilles al fratello, a proposito d"€™una certa notte, in casa d"€™amici? Che cosa, se non questo, spiega la rassegnazione complice di Marion? Facendo un altro passo indietro anche il figlio - cioè, il suo significato per le loro vite insieme - viene smentito. Quando sta per nascere, Gilles lo sente come una minaccia (forse all'€™assolutezza del proprio narcisismo). Certo poi lo amerà , ma la sua esitazione gli peserà  addosso, e peserà  addosso a Marion con la grevità  d"€™una delusione irrimediabile. E Marion, appunto? Davvero è solo vittima, nella loro storia? Se così fosse, come si spiegherebbe il suo tradimento, subito dopo la cerimonia nuziale? ChissÍ , forse c"€™è già  anche in lei una sorta di timore e d"€™angoscia. Nonostante la felicità  legata alla speranza del futuro che l"€™attende, forse Marion sente che qualche cosa sta per esserle tolto, e che d"€™ora in poi la sua vita sarà  "€œin perdita"€. E così CinquePerDue giunge al suo ultimo capitolo, che è poi il primo della storia di Gilles e Marion. Ora, dunque, i due si incontrano, e tutto sembra possibile. Eppure, visto dall'€™oggi, quel loro lontano inizio è molto meno magico e incantato di quanto vorrebbero ottimismo e stereotipi. E la futile necessità  del caso che li fa incontrare. Dei loro amori precedenti, quello di lei è appena finito, quello di lui è ormai stanco. Solo a questo si deve il loro incontro: a un vuoto, a una stanchezza che li riguarda a uno a uno e non ancora tutti e due insieme. E quando il sole scende all'€™orizzonte, in platea ci pare certo che, al di là  d"€™ogni illusione e autoillusione, si tratti non d"€™un inizio, ma proprio solo d"€™un tramonto.

La Sottile Linea Rossa
Un labirinto di fili d'erba, di pensieri fluttuanti, di pallottole, di sangue, di parole, di sudore, di nuvole e di paura. La sottile linea rossa diretto da Terrence Malick, il J. D. Salinger del cinema hollywoodiano, dopo un silenzio durato venti anni, è una magnifica sinfonia sull'orrore della guerra e sull'estasi arcaica e immutabile della natura. ll confine da difendere ha un nome carico di storia, di morti e di memorie dolorose: Guadalcanal. Su quelle colline, in quella giungla, tra gli alberi e i villaggi di quell'isola gli uomini di una compagnia dell'esercito vivono la loro battaglia mentre il regista cancella il ricordo, l'iconografia e soprattutto il tempo del cinema di guerra. Ci sono gli ordini secchi e perentori, la cima da conquistare, i colpi di cannone, le granate, le mutilazioni, le ferite, lo scontro con i nemici, il fuoco e il fumo delle armi. Malick conosce molto bene i materiali, le situazioni, gli archetipi e gli stereotipi dell'epica bellica e le cadenze omeriche con le quali descrivere atmosfere e gesta. Intorno e dentro queste atmosfere e queste gesta, spesso sospese e dilatate, si impongono allo sguardo i cieli infiniti, le piante, l'acqua, gli animali, la luce e gli spazi, inquadrati con la purezza estatica del cinema muto, con l'incanto sensuale di Murnau, il conflitto tra i giapponesi e gli americani introietta l'eterna contrapposizione tra cultura e natura, i dubbi filosofici ed esistenziali. Le voci fuori campo, tecnica narrativa che il regista riprende dai suoi due unici film precedenti, La rabbia giovane (1973) e I giorni del cielo (1978), diventano un coro frastagliato di voci interiori, una gamma di emozioni e conoscenze, di saggezze e di convinzioni. La guerra, ai tempi di Omero e di Joyce, è un evento collettivo e la macchina da presa scivola, lenta, rispettosa, pacificata sulle facce e sui pensieri. Il soldato Witt, il capitano Staros, il capitano Gaff, il tenente colonnello Tall, il sergente maggiore Welsh, il sergente Keck, il sergente McCron e tutti gli altri sono le solitarie e anomale flessioni di un mito battezzato con il sangue.

Volevo solo dormirle addosso
Basata sull'omonimo romanzo del manager-scrittore Massimo Lolli (Limina Edizioni, 1998), che lo ha sceneggiato con Alessandro Spinaci, «Volevo solo dormirle addosso» è una commedia di costume ambientata nel mondo aziendale di oggi, dominato dalla logica spietata del marketing. Ma per una volta raccontato nell'ottica, e questo è il tratto originale del film, non di una classica vittima delle vessazioni del sistema (come in Mi piace lavorare di Francesca Comencini), bensì di un rappresentante del padronato: ovvero un tagliatore di teste o «segatore» che dir si voglia. Costui è Marco Pressi, trentenne manager della filiale italiana di una multinazionale cui viene affidato il compito (che non può rifiutare se vuole far carriera) di abbattere il personale del 30 per cento nel giro di soli tre mesi, badando bene a non creare un clima di panico fra gli impiegati e senza inimicarsi i sindacati. Alla missione impossibile, il giovanotto rampante si accinge con un paradossale miscuglio di cinismo e spirito autodistruttivo: infatti alcuni indizi, per esempio il suo appartamentino modesto e trascurato, rivelano in lui un lato oscuro e schizoide di perdente. E' una contraddizione che rende Marco più simpatico, ma basta a farne un tipico eroe del nostro tempo? Un personaggio magari negativo in cui tuttavia lo spettatore trova rispecchiata la società  in cui vive e magari qualcosa di se stesso? Pur rifacendosi al glorioso modello della commedia all'italiana, Capuccio (che aveva esordito con il promettente «Il caricatore», firmato a sei mani con Gaudioso e Nunziata) non dimostra di possedere quella capacità  di affondo graffiante nella realtà , quell'abilità  a coniugare umorismo e dramma che negli anni '60 rese grande e popolare il genere. Tuttavia nel film non manca un certo ritmo, alcune scene sono indovinate; e in un cast ben distribuito si conferma la stella in ascesa di Giorgio Pasotti (già  apprezzato interprete di Ecco fatto e L'ultimo bacio di Gabriele Muccino, nonché di Dopo mezzanotte di Davide Ferrario), che a Pressi ha saputo conferire una dinamica, accattivante personalità .

Gli anni spezzati (Gallipoli)
Se in Tootsie il sentimento principe è quello dell'amore e il genere è quello leggero della commedia, in Gli anni spezzati (Gallipoli), dell'australiano Peter Weir, l'atmosfera è quella del dramma, l'emozione dei sentimenti viene dalla forza di un'amicizia virile, dal rapporto dell'individuo con la natura che lo circonda. Frank e Archy, giovani australiani trapiantati in una guerra a loro estranea, la vivono con lo spirito incosciente di chi si appresta ad un incontro sportivo, eroi ancora 'immacolati' come l'eden naturale che avvolgeva la loro esistenza quotidiana: non per niente Jack, il vecchio allenatore, legge con commozione le ultime pagine dei Libro della Giungla (dove Mowgli sceglie la civiltà  dicendo addio al mondo della foresta); non per niente la guerra li segnerà  col sangue, 'crisma barbaro' di tutte le civiltà , atroce stop dei destino al continuo perdersi ed incontrarsi dell'uomo nel cammino dell'esistenza ("Ci vediamo quanto capita, se non capita prima").

La mia vita senza me
Riuscite a immaginare un soggetto più pericoloso, più fatto a posta perché un regista e un film vadano a sbatterci i denti? A 23 anni, sposata e con due bambini adorabili, Anne apprende di avere un cancro e poche settimane da vivere. Ma ecco che La mia vita senza me, prodotto da Pedro Almodovar e diretto con sensibilità  da Isabel Coixet, compie un piccolo prodigio. Anne decide di tacere ciò che sa a chi le sta intorno e di realizzare, prima di partire dal mondo, una lista di cose importanti: preparare una "vita senza di lei" per coloro che ama (offre al compagno la possibilità  di essere felice con un'altra donna, registra cassette per i compleanni delle figlie), regalare a se stessa l'emozione di un ultimo amore con un uomo incontrato per caso. Anziché tradurre un soggetto potenzialmente così macabro in contabilità  dei sentimenti, raccontando gli ultimi giorni di una mammina/coraggio da santino, Coixet sceglie una messa in scena tutta in ritegno, ellittica, largamente venata di malinconia (per il sapere che lo spettatore condivide con la protagonista) ma dove è la vita a vincerla sulla morte. Anne fa ciò che fa conscia di non avere tempo a disposizione; mai, però, come se fosse l'ultima volta. Intorno a Sarah Polley, perfetta, circola un piccolo mondo di personaggi secondari ben schizzati e interpretati dagli attori giusti.

Lavorare con lentezza
Il luogo e l'epoca sono Bologna tra 1976 e '77. Il contesto è quello del movimento giovanile che nel capoluogo emiliano ebbe la sua culla. Decisamente proletarizzato, estraneo alle forme politiche ideologiche e organizzative della tradizione di sinistra e più interessato alla libertà  dei comportamenti, all'esercizio della fantasia, caratterizzato da un violento quanto velleitario rifiuto di ogni istituzionalizzazione, dal lavoro salariato alla famiglia. Perno di tutto questo Radio Alice, la madre di tutte le "radio libere", e bandiera la canzone che dà  titolo al film: Lavorare con lentezza. Chiesa contamina sfondo storico e invenzione (sua e dell'autore collettivo Wu Ming, il gruppo che prima si faceva chiamare Luther Blisset) incrociando un gruppo di destini. I ragazzi della redazione di Radio Alice con l'avvocatessa militante Claudia Pandolfi, due ladruncoli degni di I soliti ignoti, un ricettatore e il carabiniere Valerio Mastandrea, uomo meschino e vendicativo. I ladruncoli, nei giorni di massima incandescenza del movimento, devono scavare un tunnel che porterà  dritto al caveau di una banca e, ascoltando Radio Alice durante il "lavoro", se ne appassionano trovando nell'incontro con quel mondo una promessa di emancipazione dai loro destini subalterni già  segnati. E' un film pieno di spunti inventivi ed emozionanti: il regista dice di averlo fatto "per tutte e tutti", il suo limite ci sembra forse proprio quello di parlare con chi soprattutto per ragioni anagrafiche frequentò quella temperie.

Se mi lasci ti cancello
Contro certi titoli italiani si dovrebbero prevedere sanzioni. In base a quale sciagurato criterio l'originale Eternal Sunshine of the Spotless Mind (preso a prestito dai versi di Alexander Pope) è stato "tradotto" in Se mi lasci ti cancello? Titolo che non mente sul soggetto, ma sul tono del film, facendoti scambiare per una fesseria comico-romantica quella che è, invece, una tra le commedie più complesse, intelligenti e amare capitate sullo schermo in questi ultimi anni. L'amore, si sa, non dura in eterno: quello tra Joel e Clementine si sta consumando in litigi e recriminazioni. Per darci un taglio radicale la ragazza si fa cancellare, tramite un procedimento chiamato (appropriatamente) "Lacuna", tutti i ricordi che la legano ancora all'uomo. Joel decide di imitarla; ma durante l'operazione, il suo cervello si ribella. Reduce da alcuni film cerebrali e appassionanti (Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee), lo sceneggiatore Charlie Kaufman ci sorprende con una commedia romantica diversa da tutte le altre, scritta con enorme talento e che il regista Michel Gondry dirige in pari stato di grazia. La sfida era grossa: raccontare la storia in ordine cronologico ma all'incontrario, con inversione dei rapporti causa-effetto, senza perdere l'attenzione dello spettatore. Fondà ti sulle emozioni, i ricordi svaniscono man mano che queste si cancellano; Joel si rifugia nel proprio cervello, aggrappandosi alle emozioni che gli restano per serbare il ricordo di Clementine. La regia di Gondry manovra tra i diversi livelli di realtà  e riesce nella scommessa di visualizzare il processo senza ricorrere a effetti speciali: usando metodi artigianali (un'immagine che scolora gradualmente) o suggestioni surrealiste (un letto su una spiaggia coperta di neve). Ineccepibile anche la scelta di rendere la sede di Lacuna più simile a uno squallido ambulatorio, che non a una multinazionale ipertecnologica. Tutto all'opposto del film comico suggerito dal titolo nostrano, Se mi lasci ti cancello non tenta minimamente di essere un feel-good movie che manipoli il pubblico, offrendogli soluzioni consolatorie. Lo stesso finale, che potrebbe sembrare ottimistico, contiene in sé il germe del dubbio (tentare di restare insieme non equivale a ripetere all'infinito gli stessi errori?) in quantità  sufficiente a escludere il lieto fine. Se Jim Carrey, alternando palpiti e ritegno, appare finalmente il grande attore drammatico che avevamo sempre sospettato, Winslet è perfetta e il cast di supporto (Ruffalo, Dunst, Elijah "Frodo" Wood) lussuoso.

Lisbon Story
Philip, professione fonico, arriva a Lisbona, chiamato dall'amico regista Friedrich che sta girando un documentario muto e in bianconero. Trova solo una casa vuota e le pizze del materiale girato. A spasso per Lisbona, in cerca di suoni e di notizie dell'amico, l'alter ego-wendersiano porta lo spettatore a catturare la realtà  viva della città  portoghese. Ma per essere cinema, le immagini filmate hanno bisogno della partecipazione dell'autore, dell'innesto verace delle musiche dei Madredeus...

Together with you
Chen Kaige ha voluto, con Together with you, cercare la semplicità . L'armonia della classicità . La capacità  comunicativa, comunque, di un'opera che si affida all'elementare quanto eterno messaggio dei valori-chiave della vita. L'ex ragazzo prodigio del cinema cinese (La grande parata, Addio mia concubina, L'imperatore e l'assassino), colui che assieme a Zhang Yimou incarnò la cosiddetta Sesta Generazione dei giovani artisti di Pechino passati indenni (quasi) ma profondamente marchiati nell'animo attraverso i rigori della Rivoluzione Culturale, per fondare quel cinema cinese moderno che avrebbe percorso il mondo durante gli anni Ottanta imprimendo una grande svolta all'arte cinematografica di fine secolo, ebbene stavolta muta registro. Un padre (adottivo) e un figlio, un contadino ignorante ma sensibile e un ragazzino taciturno che con un violino in mano, all'età  di tredici anni, è un Dio. Lasciano assieme il villaggio remoto per andare nella capitale dove il ragazzo deve partecipare al concorso di ammissione per la più importante scuola di musica della nazione, che gli dischiuderebbe le porte del mondo. ͈ un film di percorso più che di obiettivo finale. ͈ fatto dell'intreccio di incontri e di sentimenti che la coppia sperimenta strada facendo. Il primo maestro di violino, un tipo brusco e misantropo un po' salingeriano, e il secondo maestro di violino che invece è un marpione assai ben inserito nell'establishment. La ragazza squillo vicina di casa, la prima donna di cui l'adolescente si innamora. Gli alti e i bassi di stato d'animo nell'impatto con un contesto e una dimensione sconosciuti ai due campagnoli: impatto che diventa la misura dell'etica e del compromesso. Piace pensare che sullo sfondo, sia pur in lontananza, echeggi l'influenza del tocco neorealista italiano, la memoria di Vittorio De Sica nella delicata dinamica tra padre e figlio trasportata nella caotica scalata alla postmodernità  di un paese in subbuglio e di una megalopoli tentacolare. Che peraltro Chen Kaige ci fa solo sfiorare e intuire per dati essenziali, senza sociologia. E piace notare che, come il Tom Courtenay di Gioventù amore e rabbia anche il piccolo Xiao Chun dia poca importanza al vincere e diventare ricchi e famosi: gli basta sapere di poter vincere.

Donnie Darko
1988. Donnie Darko, liceale americano di famiglia agiata, in preda ad un attacco di insonnia esce dalla casa dei genitori e incontra uno spaventoso coniglio gigante di nome Frank, che gli svela che il mondo finirà  tra 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi. Dopo la tarribile predizione, un motore d'aereo si abbatte sulla sua casa, ma Donnie si salva perché non è li, si trova su un campo da golf a chilometri di distanza. Ma come ci è arrivato...?

Les choristes "€“ I ragazzi del coro
Pierre Mohrange è un famoso direttore d'orchestra che ha appena perso la madre. La sera del funerale si presenta a casa sua un uomo un po' più giovane di lui, che era nella sua classe ai tempi del collegio, quando un sorvegliante di cui Mohrange neppure ricorda il nome seppe insegnare la musica a quel gruppo di ragazzini scalmanati. Attraverso il diario del sorvegliante, che Pépinot porta con sé, i due uomini ripercorrono quei mesi fatti di scontri, punizioni, passeggiate, partite di pallone e soprattutto tanto canto. E' grazie al sorvegliante Mathieu che Mohrange ha avuto la possibilità  di entrare in conservatorio, e per lui è particolarmente emozionante leggere la propria storia da quel punto di vista... Per una persona abituata ad andare spesso al cinema, l'inizio di questo film può risultare particolarmente irritante. E' difficile, infatti, non pensare a "Nuovo Cinema Paradiso" vedendo Jacques Perrin ricevere la notizia della morte di una persona a lui cara mentre sta cercando di riposare. E anche nel prosieguo della proiezione, il film riecheggia spesso scene già  viste in pellicole più o meno note. Eppure, nonostante anche un intreccio davvero prevedibile, "Les Choristes" si dimostra un film piacevole, decisamente apprezzabile dal pubblico cui si rivolge. Forse non riesce ad essere elegante come vorrebbe, ma nonostante il finale non del tutto riuscito evita almeno di diventare retorico come altri prodotti similari - ma ben più pubblicizzati - hanno fatto in passato. Buoni sentimenti sì, ma con moderazione.

Eros
Shanghai, 1963. Chang, un apprendista sarto, è sedotto dalle misure del corpo di Miss Hua, un'affascinante e avvenente prostituta d'alto bordo.La fascinazione e l'amore di Chang restano fedeli nel tempo.
New York, 1955. Un pubblicitario è ossessionato da un sogno ricorrente: una donna che conosce ma che non riesce a ricordare al risveglio. Ironia della sorte, il suo psicanalista durante la loro prima seduta di analisi è continuamente distratto da una donna attraente che spia dalle finestre dello studio.
Toscana, oggi. Una coppia di quarantenni in crisi, decide di fare una breve gita al mare per ritrovare un po' di magia nel loro rapporto. La passione del marito, invece, sembra risvegliarsi grazie all'incontro con una giovane donna dallo spirito libero.

Ferro 3
L"€™ultimo film di Kim Ki-duk è un piccolo gioiello. Inserito all'€™ultimo momento nella competizione veneziana è forse quanto di più inatteso si potesse aspettare. Praticamente un parto fulmineo questo Ferro 3: ci sono voluti solamente cento giorni per realizzarlo e lo stesso Kim Ki-duk se l"€™è prodotto, scritto e montato. Prolifico come pochi, presente ogni anno in uno o più festival di cinema europei (ha presentato Samaritan Girl nell'€™ultima edizione del festival di Berlino), costituisce una delle poche certezze provenienti dalla Corea del Sud. Ferro 3 prende il nome da una mazza da golf, quella usata nel film per scagliare palline come fossero proiettili. Cinema ricco di simboli e metafore, e soprattutto, di silenzi. Come Primavera, estate, autunno, inverno... che l"€™ha reso popolare anche al vasto pubblico. Diverso per ambientazione "€“ volutamente mai precisa(ta) "€“ e per il rapporto tra i due essenziali personaggi. Stilisticamente perfetto, si dipana come fosse una poesia, attraverso un"€™incomunicabilità  fragorosa, una serenità  dei gesti e dei movimenti che esplodono in improvvisi scatti di violenza e di lacrime. Proprio da questi momenti si intercetta l"€™anima di quel Kim Ki-duk che abbiamo conosciuto con i primi lavori e in particolare con il brutale L"€™isola. Dei due protagonisti di Ferro 3 conosciamo solo il nome: Tae-suk è un ragazzo solitario e alieno, viaggia con la sua moto alla ricerca di case in cui stare per un po"€™, incolla dei volantini sulle serrature e poi ci abita per una notte, fa il bucato, guarda la televisione, riordina, ripara gli oggetti, gioca a minigolf, fa una foto e se ne va alla ricerca di un altro alloggio; Sun-hwa è una donna imprigionata in un matrimonio con un uomo che non ama più e la maltratta. Si incontrano casualmente, mentre il ragazzo è indaffarato nei suoi lavori casalinghi viene spiato e conosciuto da Sun-hwa, già  visibilmente distrutta, e vivono assieme un rapporto fantasmatico di complicità , di convivenza e poi, solo alla fine, d"€™amore. Non sono necessarie le parole - quelle serviranno solo al marito facoltoso e infuriato per urlare l"€™inutile - basta l"€™abissale e incontenibile lirismo che sprigionano i volti e i corpi pensierosi e riservati di Tae-suk e Sun-hwa, memorabili nella loro pacatezza orientale. I due personaggi vivono in un modo immerso nella solitudine, dove l"€™incomprensione non costituisce un"€™eccezione, ma la norma. Perché Tae-suk si comporta così? Perché gli basta la sua quotidianità  replicata giorno dopo giorno? Tae-suk è il simbolo più grande, di qualcosa che non esiste "€“ e non avremo mai la certezza della sua tangibilità  - forse è l"€™anima stessa del regista. Non si scompone di fronte all'€™ingiustizia di venire incarcerato per l"€™omicidio di un vecchio trovato morto in un appartamento a cui ha fatto visita. Ha i suoi ricordi, le sue fotografie con la macchina digitale, e si affeziona all'€™anima debole di Sun-hwa, mettendo a rischio per sempre la sua vita, soffrendo per lei. Nella sua cella troverà  una condizione ideale, metafisica, e così, i due potranno vivere assieme per sempre, nella stessa casa, con un marito cieco della loro magia. Un lieto fine sfuggente perché a noi "€œnon è dato sapere se il mondo in cui viviamo è sogno o realtà "€.

La niͱa santa
Amalia e Josefina sono due ragazze sedicenni che si ritrovano in chiesa per discutere di fede e di vocazione, ma anche dei primi amori. Le loro vite si intersecano con quelle di un gruppo di otorinolaringoiatri riuniti nell'€™albergo per un convegno. Fra questi il dottor Jano, sposato e di mezza età .

Hero
Due millenni prima della nascita di Cristo la Cina è divisa in sette grandi regioni (Qin, Zhao, Han Wei, Yan, Chu and Qi) in lotta tra loro. Il regno di Qi è quello più determinato alla conquista dell'intera Cina e il suo re è fatto bersaglio di numerosi attentati. Quando questo viene a sapere che la sua vita è minacciata da tre abilissimi assassioni promette grandi ricchezze a chiunque riesca a ucciderli. Un guerriero sconfiggerà  i tre assassini e sarà  invitato a corte a raccontare l'incredibile vittoria.

Tu la conosci Claudia?
Giovanni, metodico e noioso, è sposato con Claudia. Il loro matrimonio è un po' in crisi. Aldo è un tassista siciliano che si innamora molto facilmente, anche se da qualche tempo il suo unico pensiero è Claudia. Giacomo si è separato da poco ed è al momento un uomo molto solo. Quando conosce Claudia, si lascia affascinare dalla donna.
Comincia così la divertente girandola sentimentale di Aldo, Giovanni e Giacomo, una strampalata commedia della gelosia, forte della originalità  del trio milanese-siciliano e impreziosita dalle interpretazioni femminili di Paola Cortellesi e Ottavia Piccola...

Nemmeno il destino
Alessandro e Ferdi sono compagni di scuola e hanno tra i 15 e i 17 anni. Con l'amico Toni abitano in una città  post- industriale in decadenza e squallida invasa da cantieri. I due ragazzi cercano un loro luogo, un proprio posto nel mondo. Con un'istintiva e inconsapevole maturità  cercano di sfuggire al loro destino e al mondo sconfitto dei loro genitori... Un bell'esempio di come può essere fertile la relazione tra un romanzo e un film. Da "Nemmeno il destino" di Gianfranco Bettin (Feltrinelli) il regista Daniele Gaglianone (I nostri anni) ha preso selettivamente quello che voleva ma si è meritato dallo scrittore un "grazie a lui ho capito meglio il mio testo". La lettura del regista è dedicata all'adolescenza che crede nell'amicizia, che corre il rischio di perdersi, che cerca un proprio posto lontano dalle delusioni dei genitori, che si ribella rabbiosamente perché solo così si può crescere. Un'opera dura, non facile, che conferma il talento, aspro quanto personale, di un autentico innovatore.

Private
Mohamed, cultore di letteratura inglese, scrittore e preside di un liceo, non vuole consegnare all'€™esercito israeliano la propria casa. Per ragioni di sicurezza, l"€™abitazione viene espropriata. La famiglia di Mohamed si trova a condividere il proprio spazio con i soldati dell'€™esercito che occupano il secondo piano... Dalle storie tese dei Territori palestinesi l"€™esordiente regista Saverio Costanzo ha estratto un suo aneddoto simbolico, impegnandosi a reinventare il vero: evita le suggestioni letterarie, i dialoghi premeditati e i riti canonici della drammaturgia. Sotto i nostri occhi la vicenda si dipana come se fosse uno squarcio documentario; e invece è pura fiction. E, senza la pretesa di fare un film psicologico, le connotazioni personali delle forze in campo prendono rilievo nel contesto e ne determinano le sorti. Ciò che nesce è un'appassionata opera "aperta" dove l"€™ago della bilancia è l'accettazione di un vero dialogo di pace.

The Agronomist
Jonathan Demme ci regala un piccolo prodigio di documentario biografico-politico, appassionante non meno che istruttivo, dove l'acquisizione di sapere va di pari passo con l'indignazione e con la commozione. Protagonista assoluto Jean Dominique, un haitiano dalla personalità  inclassificabile e carismatica, originariamente agronomo, che nel 1968 acquisì una vecchia stazione radio dai cui microfoni prese la parola per la libertà  del popolo e in difesa della cultura locale. Il film alterna le lunghe interviste che il regista gli fece personalmente con immagini attinte ad altre fonti: attualità , archivi di Dominique, brani di cinema haitiano ecc. Rifiutando la consequenzialità  cronologica dei documentari banali, Demme dà  al suo film l'andamento di un thriller politico a esito tragico, molto più appassionante di tante fiction cinematografiche di maniera.

Le recensioni sono tratte dal Sito Internet: www.movieconnection.it/

Torna all'inizio

Cinema Invisibile

Cinema Invisibile

La rassegna si propone di affrontare il cinema come oggetto socio-culturale di cui possedere essenziali conoscenze linguistiche ed un coerente approccio metodologico. Verranno proposti anche film in prima visione.

Dal 1 ottobre 2004
Cinema Torresino
Cinema Lux
Cinema Istituto Don Bosco
Cineforum Antonianum

Informazioni

Programma



Settimana dal 1 al 7 ottobre 2004
Settimana dall'8 al 14 ottobre 2004
Settimana dal 15 al 21 ottobre 2004
Settimana dal 22 al 28 ottobre 2004
Settimana dal 29 ottobre al 4 novembre 2004
Settimana dal 5 all'11 novembre 2004
Settimana dal 12 al 18 novembre 2004
Settimana dal 19 al 25 novembre 2004
Settimana dal 26 novembre al 2 dicembre 2004
Settimana dal 3 al 9 dicembre 2004
Settimana dal 10 al 16 dicembre 2004
Settimana dal 17 al 23 dicembre 2004
Settimana dal 24 dicembre 2004 al 2 gennaio 2005
Settimana dal 3 al 10 gennaio 2005
Settimana dal 10 al 16 gennaio 2005
Settimana dal 28 gennaio al 3 febbraio 2005
Settimana dal 4 al 10 febbraio 2005
Settimana dall'11 al 17 febbraio 2005

Settimana dal 1 al 7 ottobre 2004

Venerdì 1 ottobre, ore 21:00
Sabato 2 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Domenica 3 ottobre, ore 17:00 - 19:15 - 21:15
Cinema Torresino
La terra dell'abbondanza
di Wim Wenders
Film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2004

Venerdì 1 - sabato 2 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Domenica 3 ottobre, ore 17:45 - 20:00 - 22:15
Martedì 5 - mercoledì 6 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Cinema Lux
Le conseguenze dell'amore
di Paolo Sorrentino
Film in concorso al Festival di Cannes 2004

Lunedì 4 ottobre, ore 21:00
Cinema Lux
La signora omicidi
di Alexander Mackendrick
VIDEOPROIEZIONE GRATUITA

Martedì 5 ottobre, ore 21:00
Cinema Istituto Don Bosco
La passione di Cristo
di Mel Gibson

Giovedì 7 ottobre, ore 21:00
Cinema Torresino
Perché Bohdi Dharma è partito per l'oriente?
di Yong-Kyun Bae
VIDEOPROIEZIONE GRATUITA

Settimana dall'8 al 14 ottobre 2004

Venerdì 8 ottobre, ore 21:00
Sabato 9 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Domenica 10 ottobre, ore 17:00 - 19:15 - 21:15
Cinema Torresino
Machuca
di Andrés Wood
Film presente al Festival di Cannes
PRIMA VISIONE

Venerdì 8 - sabato 9 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Domenica 10 ottobre, ore 17:45 - 20:00 - 22:15
Martedì 12 - mercoledì 13 ottobre, ore 20:00 - 22:15
Cinema Lux
Le conseguenze dell'amore
di Paolo Sorrentino
Film in concorso al Festival di Cannes 2004

Lunedì 11 ottobre, ore 21:00
Cinema Lux
Intermission
di John Crowley

Martedì 12 ottobre, ore 21:00
Cinema Istituto Don Bosco
I diari della motocicletta
di Walter Salles

Martedì 12 - mercoledì 13 ottobre, ore 21:00
Cineforum Antonianum
Le invasioni barbariche
di Denys Arcand

Giovedì 14 ottobre, ore 21:00
Cinema Torresino
Samsara
di Nalin Pan

Settimana dal 15 al 21 ottobre 2004

Venerdì 15 ottobre, ore 21:00
Cinema Torresino
Machuca
di Andrés Wood
Film presente al Festival di Cannes

Sabato 16 ottobre, ore 20:00-22:15
Cinema Torresino
Machuca
di Andrés Wood
Film presente al Festival di Cannes

Domenica 17 ottobre, ore 17:00-19:15-22:15
Cinema Torresino
Machuca
di Andrés Wood
Film presente al Festival di Cannes

Lunedì 18ottobre, ore 21.00
Cinema Lux
RASSEGNA MALICK
Rosy-fingered dawn
di Barcaroli-Hinderman-Panichi-Villa
un film su Terrence Malick
Ingresso riservato ai soci

Giovedì 21 ottobre, ore 21:00
Cinema Torresino
Maghi e Viaggiatori
di Khyentse Norbu

Settimana dal 22 al 28 ottobre 2004

Venerdì 22 ottobre, 21.00
Cinema Torresino
Le conseguenze dell'amore
di Michele Sordillo

Sabato 23 ottobre, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Le conseguenze dell'amore
di Michele Sordillo

Domenica 24 ottobre, ore 17.00-19.15-22.15
Cinema Torresino
Le conseguenze dell'amore
di Michele Sordillo

Lunedì 25 ottobre 2004, ore 21.00
Cinema Lux
RASSEGNA MALIK
La rabbia giovane
di Terry Malick - 1973

Giovedì 28 ottobre, ore 21.00
Cinema Torresino
Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera
Kim Ki Duk

Settimana dal 29 ottobre al 4 novembre 2004

Venerdì 29 ottobre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
La vita che vorrei
Giuseppe Piccioni - 2004

Martedì 2 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Lux
RASSEGNA MALIK
I giorni del cielo
di Terry Malick - 1978

Giovedì 4 novembre 2004,ore 21.00
Cinema Torresino
Uzak
di N.B. Ceylan

Settimana dal 5 all'11 novembre 2004

Venerdì 5 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
CinquePerDue
di Franͧois Ozon

Sabato 6 novembre 2004, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
CinquePerDue
di Franͧois Ozon

Domenica 7 novembre 2004, ore 17.30-19.15-21.15
CinquePerDue
di Franͧois Ozon

Lunedì 8 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Lux
RASSEGNA MALIK
La Sottile Linea rossa
di Terrence Malick - 1998

Giovedì 11 novembre 2004, ore 21.00
La grande seduzione
di Jean-Franͧois Pouliot - Canada 2003

Settimana dal 12 al 18 novembre 2004

Venerdì 12 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
Volevo solo dormirle addosso
di Eugenio Cappuccio - 2004

Sabato 13 novembre 2004, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Volevo solo dormirle addosso
di Eugenio Cappuccio - 2004

Domenica 14 novembre 2004, ore 17.15-19.15-21.15
Cinema Torresino
Volevo solo dormirle addosso
di Eugenio Cappuccio - 2004

Mercoledì 17 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
All'interno della manifestazione "Riprendiamoci la Pace"
Gli anni spezzati - Gallipoli
di Peter Weir - Australia 1981
INGRESSO GRATUITO

Giovedì 18 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
CINEMA INVISIBILE
La mia vita senza me
di Isabel Coixet - Spagna 2003

Settimana dal 19 al 25 novembre 2004

Venerdì 19 novembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
Lavorare con lentezza
di Guido Chiesa "€“ 2004

Sabato 20 novembre 2004, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Lavorare con lentezza
di Guido Chiesa "€“ 2004

Domenica 21 novembre 2004, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Lavorare con lentezza
di Guido Chiesa "€“ 2004

Martedì 23 novembre 2004, ore 17.30-24.00
Cinema Torresino
Festival Videopolis

Mercoledì 24 novembre 2004, ore 16.00-24.00
Cinema Torresino
Festival Videopolis

Giovedì 25 novembre 2004
Cinema Torresino
All'interno del Festival Videopolis:
ore 20.30
L"€™impero di marmo
di Folco Quilici
INGRESSO GRATUITO
ore 22.15
Lisbon Story
di Wim Wenders
INGRESSO GRATUITO

Settimana dal 26 novembre al 2 dicembre 2004

Venerdì 26 novembre 2004, ore 22.15
Cinema Torresino
All'interno del Festival Videopolis
Marathon-Enigma a Manhattan
di Amir Naderi
INGRESSO GRATUITO

Sabato 27 novembre 2004, ore 21.30
Cinema Torresino
All'interno del Festival Videopolis
Electric Landscape
concerto live-video dell'€™Interensemble
INGRESSO GRATUITO

Domenica 28 novembre 2004, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Se mi lasci ti cancello
di Michel Gondry "€“ 2004

Giovedì 2 dicembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
CINEMA INVISIBILE "€“ Violini Cinesi
Together with you
di Chen Kaige "€“ 2002

Settimana dal 3 al 9 dicembre 2004

Venerdì 3 dicembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
Maria Full of Grace
di Enki Bilal, Joshua Marston

Sabato 4 dicembre 2004, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Maria Full of Grace
di Enki Bilal, Joshua Marston

Domenica 5 dicembre 2004, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Maria Full of Grace
di Enki Bilal, Joshua Marston

Martedì 7 dicembre 2004, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Maria Full of Grace
di Enki Bilal, Joshua Marston

Mercoledì 8 dicembre 2004, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Maria Full of Grace
di Enki Bilal, Joshua Marston

Giovedì 9 dicembre 2004, ore 21.00
Cinema Torresino
CINEMA INVISIBILE "€“ Violini Cinesi
Balzac la piccola sarta cinese
di Dai Sijie - 2002

Settimana dal 10 al 16 dicembre 2004

Venerdì 10 dicembre, ore 21.00
Cinema Torresino
Camminando sull"€™acqua
di Eytan Fox

Sabato 11 dicembre, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Camminando sull"€™acqua
di Eytan Fox

Domenica 12 dicembre, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Camminando sull"€™acqua
di Eytan Fox

Giovedì 16 dicembre
Cinema Torresino
CINEMA INVISIBILE DOPPIO SPETTACOLO
Ore 20.00
Faust
di Friedrich Wilhelm Murnau- 1926
Ore 22.00
Aurora
di Friedrich Wilhelm Murnau- 1927

Settimana dal 17 al 23 dicembre 2004

Venerdì 17 dicembre, ore 21.00
Cinema Torresino
Donnie Darko
di Richard Kelly

Sabato 18 dicembre, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Donnie Darko
di Richard Kelly

Domenica 19 dicembre, ore 18.30-21.15
Cinema Torresino
Donnie Darko
di Richard Kelly

Settimana dal 24 dicembre 2004 al 2 gennaio 2005

Sabato 25 dicembre, ore 18.00-20.00-22.15
Les choristes "€“ I ragazzi del coro
Christophe Barratier

Domenica 26 dicembre, ore 17.00-19.15-21.30
Les choristes "€“ I ragazzi del coro
Christophe Barratier

Sabato 1 gennaio, ore 18.00-20.00-22.15
Eros
Michelangelo Antonioni, Wong Kar-Wai, Steven Soderbergh

Domenica 2 gennaio, ore 17.00-19.15-21.30
Eros
Michelangelo Antonioni, Wong Kar-Wai, Steven Soderbergh

Settimana dal 3 al 10 gennaio 2005

Mercoledì 5 gennaio 2005
CHIUSO
Lutto nazionale

Giovedì 6 gennaio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
La sposa turca
di Fatih Akin

Venerdì 7 gennaio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
La sposa turca
di Fatih Akin

Sabato 8 gennaio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
La sposa turca
di Fatih Akin

Domenica 9 gennaio 2005, ore 18.30-21.00
Cinema Torresino
La sposa turca
di Fatih Akin

Settimana dal 10 al 16 gennaio 2005

Venerdì 14 gennaio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
Ferro 3 "€“ La casa vuota
di Kim Ki-Duk

Sabato 15 gennaio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Ferro 3 "€“ La casa vuota
di Kim Ki-Duk

Domenica 16 gennaio 2005, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Ferro 3 "€“ La casa vuota
di Kim Ki-Duk

Settimana dal 28 gennaio al 3 febbraio 2005

Venerdì 28 gennaio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
La niͱa santa
di Lucrecia Martel

Sabato 29 gennaio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
La niͱa santa
di Lucrecia Martel

Domenica 30 gennaio 2005, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
La niͱa santa
di Lucrecia Martel

Giovedì 3 febbraio 2005
Cinema Torresino
GIOVEDI' GRASSO, BIGLIETTO MAGRO!
Hero
di Zhang Yimou
Ingresso 3 Euro

Settimana dal 4 al 10 febbraio 2005

Venerdì 4 febbraio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
Tu la conosci Claudia?
di Massimo Venier

Sabato 5 febbraio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Tu la conosci Claudia?
di Massimo Venier

Domenica 6 febbraio 2005, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Tu la conosci Claudia?
di Massimo Venier

Giovedì 10 febbraio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
per la rassegna CINEMA INVISIBILE
Nemmeno il destino
di Daniele Gaglianone
sarà  presente in sala Gianfranco Bettin, autore del romanzo

Settimana dall'11 al 17 febbraio 2005

Venerdì 11 febbraio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
Private
di Saverio Costanzo

Sabato 12 febbraio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Private
di Saverio Costanzo

Domenica 13 febbraio 2005, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Private
di Saverio Costanzo

Giovedì 17 febbraio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
per la rassegna CINEMA INVISIBILE - Documentario? Sì, grazie
The Agronomist
di Jonathan Demme

Informazioni

Clicca sulla mappa per ingrandire l'immagine
Cinema Torresino Padova
Via del Torresino, 2 (Prato della Valle)
Ingresso con tessera sociale (2,50 euro).
Biglietti: interi 4,50 euro - ridotti 3,50 euro
Tel: ++39 049 8758270
Sito internet: www.movieconnection.it/tycoon







Clicca sulla mappa per ingrandire l'immagine
Cinema Lux Padova
via Cavallotti, 9 (S. Croce)
Biglietti: interi 6,00 euro - ridotti 4,50 euro - abbonati 4,00 euro
Tel: ++39 049 686443
Sito internet: www.movieconnection.it/lux







Clicca sulla mappa per ingrandire l'immagine
Cinema Istituto Don Bosco Padova
via San Camillo de Lellis, 4 (Forcellini)
Biglietti: interi 4,50 euro - ridotti 3,00 euro
Tel:++39 049 8021666
Sito internet: www.movieconnection.it/donbosco






Clicca sulla mappa per ingrandire l'immagine
Cineforum Antonianum Padova
via Briosco (Prato della Valle)
Tel:++39 049 8364010
Sito internet: www.cineforumantonianum.org







Torna all'inizio

Trame dei film



La terra dell'abbondanza
Paul Jeffries vive per una sola causa: proteggere l"€™America. Dopo la tragedia dell'€™11 Settembre, vive in uno stato d"€™isolamento e di costante allerta, alla ricerca di potenziali minacce per il venerato sogno americano. Tiene sotto controllo la propria comunità , sempre pronto a trovare nuove prove di occulte attività  terroristiche. Lana ha vent"€™anni, la sua passione è aiutare la gente ed è appena rientrata da un lungo viaggio missionario in Palestina. Paul è il suo unico parente vivente, ma sembra non volerne sapere di lei. A dispetto di un"€™iniziale difficoltà , cominceranno un commovente viaggio alla scoperta dell'€™America di oggi, dove regnano paranoia e paura e dove niente è ciò che sembra.

Le conseguenze dell'amore
Un uomo del sud, elegante e misterioso, vive da otto anni in un albergo di un'anonima cittadina della Svizzera italiana. Il suo nome è Titta Di Girolamo e la sua vita si svolge tra la hall e il bar dell'albergo. Apparentemente l'uomo sembra che non abbia alcun interesse. Nell'albergo c'è una giovane cameriera. Tra i due nasce una storia d"€™amore. Piena di misteri e di segreti, la passione che non verrà  mai vissuta fino in fondo, ma sarà  il motore di una serie di eventi che cambierà  per sempre il destino dei protagonisti.

Perché Bohdi Dharma è partito per l'oriente?
"Liberare lo spirito da ogni sovrastruttura intellettuale". Come conciliare l'ottica culturale e industriale del cinema con il messaggio ascetico di Bodhidarma, patriarca del buddismo indiano che nel VI secolo trasportò in Cina la scuola di meditazione zen? Il coreano Yong-Kyun Bae sceglie un'immersione totale nell'ascesi mistica dei suoi protagonisti (un anziano maestro e due suoi discepoli, un giovane monaco e un bambino) addentrandosi in un viaggio iniziatico di grande intensità  e rigore. Niente scenari esotici o suggestive emozioni sonore, niente elucubrazioni chiarificatrici di una filosofia così radicale, solo l'austero confronto con lo spazio e col tempo, l'eremitico contatto con la natura, la viva essenzialità  dei riti orientali.

La signora omicidi
Il "€œtesto"€ originale da cui i Coen hanno tratto il loro remake di successo Ladykillers. Cinque malviventi si spacciano per musicisti e cercano di uccidere la loro anziana padrona di casa. Sarà  proprio lei invece ad avere la meglio e, alla faccia di una polizia incredula, eliminerà  tutta la banda e si terrà  il malloppo. Alec Guinness è al massimo della forma, Peter Sellers si rivela qui nella sua straordinaria personalità .

Machuca
Cile, 1973. Ponzalo Infante e Pedro Machuca sono due bambini di 11 anni che vivono a Santiago, il primo in un quartiere agiato e il secondo in un sobborgo abusivo recentemente costruito poco distante: due mondi separati da una grande muraglia invisibile che alcuni, mossi dal sogno di un mondo migliore, vorrebbero abbattere. Andrés Wood racconta una pagina di storia in modo semplice ed elegante, senza impartire lezioni e senza indugiare nelle scene di facile impatto emotivo. Vuol far riflettere, ma sa anche commuovere (citando con amore Arrivederci ragazzi di Louis Malle) e, soprattutto, riesce anche a far sorridere: indimenticabili le signore benestanti che affrontano i cortei col tono di "€œè scoppiata la rivoluzione e io non ho niente da mettermi"€...

Samsara
Tashi è un giovane monaco buddista. Dopo aver passato 3 anni, 3 mesi, 3 settimane e 3 giorni in eremitaggio, torna alla vita. Ma a questo punto deve fare i conti con un sorprendente risveglio sessuale... Il regista, esordiente, concilia l'estetismo con un robusto senso del racconto; e se le scene erotiche comportano un certo piacere voyeuristico, i turbamenti spirituali e le implicazioni esistenziali del giovane Tashi sono assai più che il pretesto per mostrarcele.

Intermission
Un criminale studia il suo ultimo colpo, un poliziotto cerca di farsi strada e un inguaribile romantico cerca di riconquistare il grande amore. Strade che si intrecciano portando il caos nella vita di tutti. Intermission è uno di quei film corali in cui le vicende individuali di vari "caratteri" finiscono per incontrarsi trovando esiti diversi: felici per alcuni, infausti per altri. La formula non è originalissima, ma il film è scritto a dovere, montato bene nell'alternanza tra i vari episodi e interpretato da un cast di ottimo livello, in cui spiccano Colin Farrell nella parte di un giovane balordo e Colm Meaney, in quella di un poliziotto fascista appassionato di boxe e di musica celtica.

Uzak
Mahmut è un fotografo professionista deluso della sua arte, si trova costretto ad ospitare in casa un parente. Yusuf ha lasciato il paesino natio per lavorare su una nave in partenza da Istanbul. L'arrivo del cugino contribuirà  a mettere in discussione la sua vita.
Uzak in turco significa "lontano", e il terzo film di Nuri Bilge Ceylan, 45 anni, nato a Istanbul, racconta appunto molte lontananze: la lontananza da sé e dal proprio passato, la lontananza dai desideri per il proprio futuro, la lontananza dagli altri, la lontananza dalla città  invernale coperta di neve, circondata da acque gelide e nebbie alla Anghelopoulos o alla Tarkovski. ͈ un bellissimo film, molto premiato al festival di Cannes 2003: ogni elemento dello stile perfetto assume una straordinaria eloquenza, ogni malinconia si fa eleganza, ogni minimo eventi diventa simbolico anche della tensione sociale e politica del Paese, non c'è un solo attimo che risulti insignificante.

La grande seduzione
In un piccolo villaggio sull'oceano canadese, sperduto e inospitale, Saint-Marie-La Mauderne, gli abitanti, fieri pescatori sono costretti a vivere con gli aiuti governativi. Dopo la partenza del sindaco verso la grande città , Germain, un uomo semplice, decide di reagire al torpore e alla disperazione in cui è caduta la città . Prende così in mano la situazione. L'unica speranza è rappresentata da una piccola impresa. Affinché il sogno di Germain non resti un sogno, bisogna però attirare un medico in quel minuscolo squallido villaggio. L'occasione si presenta quando un giovane medico, il dott. Lewis, giunge a Saint-Marie-La Mauderne per soggiornarvi un mese intero. Bisogna solo riuscire a farlo rimanere lì per sempre. Un film apparentemnete nostalgico, traversato da una sana cinefilia, dotato di trovate a ripetizione e fitto di dialoghi brillanti. Tutto quel che serve per realizzare una buona commedia, insomma: ma con, in più, un supplemento d'anima, che non è merce corrente nel genere. Il modo in cui Pouliot e il suo sceneggiatore, Ken Scott, si prendono gioco dei luoghi comuni culturali è spiritoso; gli attori irreprensibili, dai protagonisti fino all'ultima delle comparse.

CinquePerDue
Un tramonto, un mare caldo e quieto, un uomo e una donna che stanno per entrare nel futuro: su questa immagine colma d"€™ottimismo e stereotipata si chiude CinquePerDue. Tuttavia non c"€™è ottimismo, nel film, ma un"€™amarezza che non ammette illusioni. E una storia a ritroso, questa che Franͧois Ozon ha scritto con Emmanuèle Bernheim: dall'€™oggi allo ieri, verso le radici insospettate dell'€™infelicità  del presente. E alla fine niente resta della storia di Gilles (Stéphane Freiss) e Marion (Valeria Bruni Tedeschi), a parte la memoria di una sconfitta necessaria. Su questa sconfitta si apre il film. Con crudele semplicità , la sceneggiatura ne elenca i termini per bocca di un giudice. Dopo il divorzio, Gilles e Marion niente più avranno in comune: non la casa, non gli oggetti personali, e forse neppure il figlio (a parte la minuzia dei diritti di visita e dei doveri di mantenimento). Da dove viene la loro sconfitta? Quando s"€™è inaridita la speranza su cui s"€™era aperto il futuro? Questo indaga il procedere a ritroso di CinquePerDue, e questo a noi in platea preme sapere. Se ci imbattessimo nell'€™atto sbagliato, nel gesto colpevole, e insomma nel momento in cui l"€™uno o l"€™altra hanno cominciato a tradire se stessi, allora l"€™amarezza per la sconfitta s"€™attenuerebbe. Non si tratterebbe più d"€™una fine necessaria, ma d"€™una eventualità  fra molte. E così, giunti alla fine del film - e all'€™inizio della loro storia - potremmo immaginare che il loro futuro sarebbe potuto essere diverso.
Ma non c"€™è spazio per questo modo verbale ancora zeppo d"€™ottimismo, nel film di Ozon. Visto dall'€™oggi, lo ieri di Gilles e Marion è già  l"€™inizio della sconfitta. La possibilità  contenuta in quel lontano tramonto è stata confutata negli anni. Questo però non significa che i due non abbiano saputo restarle fedeli, provocando da se stessi la loro propria sconfitta. Significa invece che, ad attenderli nel loro futuro, fin dall'€™inizio non c"€™era che quella sconfitta. Che il loro divorzio sia oggi, una chiusura senza via d"€™uscita, è mostrato nella seconda parte del primo capitolo di CinquePerDue. Inutilmente Gilles e Marion, dopo il divorzio, tornano a cercare l"€™intimità  perduta. Lo fanno a letto, ripetendo gesti a lungo condivisi. Ma non c"€™è più vita, nei loro occhi e nei loro corpi. C"€™è piuttosto il ricordo dì un"€™abitudine. E c"€™è, almeno in lui, una rabbia narcisistica che cerca vendetta nell'€™umiliazione di lei. Quanto a Marion, poi, in lei c"€™è rassegnazione, insieme con un"€™impossibile nostalgia che subito viene smentita dalla miseria del disamore. Forse, basterebbe tornare indietro di qualche anno, per non vederla più (o per non vederla ancora), questa miseria. Eppure, nel secondo capitolo della loro storia a ritroso, Ozon e Bemheim trovano ancora (o già ) disamore. Tra lei e lui, che pure hanno nel figlio il luogo materiale della loro unione, si agitano fantasmi di un erotismo alla ricerca d"€™una rivincita sulla propria stanchezza. Che cosa, se non questo, spiega il racconto di Gilles al fratello, a proposito d"€™una certa notte, in casa d"€™amici? Che cosa, se non questo, spiega la rassegnazione complice di Marion? Facendo un altro passo indietro anche il figlio - cioè, il suo significato per le loro vite insieme - viene smentito. Quando sta per nascere, Gilles lo sente come una minaccia (forse all'€™assolutezza del proprio narcisismo). Certo poi lo amerà , ma la sua esitazione gli peserà  addosso, e peserà  addosso a Marion con la grevità  d"€™una delusione irrimediabile. E Marion, appunto? Davvero è solo vittima, nella loro storia? Se così fosse, come si spiegherebbe il suo tradimento, subito dopo la cerimonia nuziale? ChissÍ , forse c"€™è già  anche in lei una sorta di timore e d"€™angoscia. Nonostante la felicità  legata alla speranza del futuro che l"€™attende, forse Marion sente che qualche cosa sta per esserle tolto, e che d"€™ora in poi la sua vita sarà  "€œin perdita"€. E così CinquePerDue giunge al suo ultimo capitolo, che è poi il primo della storia di Gilles e Marion. Ora, dunque, i due si incontrano, e tutto sembra possibile. Eppure, visto dall'€™oggi, quel loro lontano inizio è molto meno magico e incantato di quanto vorrebbero ottimismo e stereotipi. E la futile necessità  del caso che li fa incontrare. Dei loro amori precedenti, quello di lei è appena finito, quello di lui è ormai stanco. Solo a questo si deve il loro incontro: a un vuoto, a una stanchezza che li riguarda a uno a uno e non ancora tutti e due insieme. E quando il sole scende all'€™orizzonte, in platea ci pare certo che, al di là  d"€™ogni illusione e autoillusione, si tratti non d"€™un inizio, ma proprio solo d"€™un tramonto.

La Sottile Linea Rossa
Un labirinto di fili d'erba, di pensieri fluttuanti, di pallottole, di sangue, di parole, di sudore, di nuvole e di paura. La sottile linea rossa diretto da Terrence Malick, il J. D. Salinger del cinema hollywoodiano, dopo un silenzio durato venti anni, è una magnifica sinfonia sull'orrore della guerra e sull'estasi arcaica e immutabile della natura. ll confine da difendere ha un nome carico di storia, di morti e di memorie dolorose: Guadalcanal. Su quelle colline, in quella giungla, tra gli alberi e i villaggi di quell'isola gli uomini di una compagnia dell'esercito vivono la loro battaglia mentre il regista cancella il ricordo, l'iconografia e soprattutto il tempo del cinema di guerra. Ci sono gli ordini secchi e perentori, la cima da conquistare, i colpi di cannone, le granate, le mutilazioni, le ferite, lo scontro con i nemici, il fuoco e il fumo delle armi. Malick conosce molto bene i materiali, le situazioni, gli archetipi e gli stereotipi dell'epica bellica e le cadenze omeriche con le quali descrivere atmosfere e gesta. Intorno e dentro queste atmosfere e queste gesta, spesso sospese e dilatate, si impongono allo sguardo i cieli infiniti, le piante, l'acqua, gli animali, la luce e gli spazi, inquadrati con la purezza estatica del cinema muto, con l'incanto sensuale di Murnau, il conflitto tra i giapponesi e gli americani introietta l'eterna contrapposizione tra cultura e natura, i dubbi filosofici ed esistenziali. Le voci fuori campo, tecnica narrativa che il regista riprende dai suoi due unici film precedenti, La rabbia giovane (1973) e I giorni del cielo (1978), diventano un coro frastagliato di voci interiori, una gamma di emozioni e conoscenze, di saggezze e di convinzioni. La guerra, ai tempi di Omero e di Joyce, è un evento collettivo e la macchina da presa scivola, lenta, rispettosa, pacificata sulle facce e sui pensieri. Il soldato Witt, il capitano Staros, il capitano Gaff, il tenente colonnello Tall, il sergente maggiore Welsh, il sergente Keck, il sergente McCron e tutti gli altri sono le solitarie e anomale flessioni di un mito battezzato con il sangue.

Volevo solo dormirle addosso
Basata sull'omonimo romanzo del manager-scrittore Massimo Lolli (Limina Edizioni, 1998), che lo ha sceneggiato con Alessandro Spinaci, «Volevo solo dormirle addosso» è una commedia di costume ambientata nel mondo aziendale di oggi, dominato dalla logica spietata del marketing. Ma per una volta raccontato nell'ottica, e questo è il tratto originale del film, non di una classica vittima delle vessazioni del sistema (come in Mi piace lavorare di Francesca Comencini), bensì di un rappresentante del padronato: ovvero un tagliatore di teste o «segatore» che dir si voglia. Costui è Marco Pressi, trentenne manager della filiale italiana di una multinazionale cui viene affidato il compito (che non può rifiutare se vuole far carriera) di abbattere il personale del 30 per cento nel giro di soli tre mesi, badando bene a non creare un clima di panico fra gli impiegati e senza inimicarsi i sindacati. Alla missione impossibile, il giovanotto rampante si accinge con un paradossale miscuglio di cinismo e spirito autodistruttivo: infatti alcuni indizi, per esempio il suo appartamentino modesto e trascurato, rivelano in lui un lato oscuro e schizoide di perdente. E' una contraddizione che rende Marco più simpatico, ma basta a farne un tipico eroe del nostro tempo? Un personaggio magari negativo in cui tuttavia lo spettatore trova rispecchiata la società  in cui vive e magari qualcosa di se stesso? Pur rifacendosi al glorioso modello della commedia all'italiana, Capuccio (che aveva esordito con il promettente «Il caricatore», firmato a sei mani con Gaudioso e Nunziata) non dimostra di possedere quella capacità  di affondo graffiante nella realtà , quell'abilità  a coniugare umorismo e dramma che negli anni '60 rese grande e popolare il genere. Tuttavia nel film non manca un certo ritmo, alcune scene sono indovinate; e in un cast ben distribuito si conferma la stella in ascesa di Giorgio Pasotti (già  apprezzato interprete di Ecco fatto e L'ultimo bacio di Gabriele Muccino, nonché di Dopo mezzanotte di Davide Ferrario), che a Pressi ha saputo conferire una dinamica, accattivante personalità .

Gli anni spezzati (Gallipoli)
Se in Tootsie il sentimento principe è quello dell'amore e il genere è quello leggero della commedia, in Gli anni spezzati (Gallipoli), dell'australiano Peter Weir, l'atmosfera è quella del dramma, l'emozione dei sentimenti viene dalla forza di un'amicizia virile, dal rapporto dell'individuo con la natura che lo circonda. Frank e Archy, giovani australiani trapiantati in una guerra a loro estranea, la vivono con lo spirito incosciente di chi si appresta ad un incontro sportivo, eroi ancora 'immacolati' come l'eden naturale che avvolgeva la loro esistenza quotidiana: non per niente Jack, il vecchio allenatore, legge con commozione le ultime pagine dei Libro della Giungla (dove Mowgli sceglie la civiltà  dicendo addio al mondo della foresta); non per niente la guerra li segnerà  col sangue, 'crisma barbaro' di tutte le civiltà , atroce stop dei destino al continuo perdersi ed incontrarsi dell'uomo nel cammino dell'esistenza ("Ci vediamo quanto capita, se non capita prima").

La mia vita senza me
Riuscite a immaginare un soggetto più pericoloso, più fatto a posta perché un regista e un film vadano a sbatterci i denti? A 23 anni, sposata e con due bambini adorabili, Anne apprende di avere un cancro e poche settimane da vivere. Ma ecco che La mia vita senza me, prodotto da Pedro Almodovar e diretto con sensibilità  da Isabel Coixet, compie un piccolo prodigio. Anne decide di tacere ciò che sa a chi le sta intorno e di realizzare, prima di partire dal mondo, una lista di cose importanti: preparare una "vita senza di lei" per coloro che ama (offre al compagno la possibilità  di essere felice con un'altra donna, registra cassette per i compleanni delle figlie), regalare a se stessa l'emozione di un ultimo amore con un uomo incontrato per caso. Anziché tradurre un soggetto potenzialmente così macabro in contabilità  dei sentimenti, raccontando gli ultimi giorni di una mammina/coraggio da santino, Coixet sceglie una messa in scena tutta in ritegno, ellittica, largamente venata di malinconia (per il sapere che lo spettatore condivide con la protagonista) ma dove è la vita a vincerla sulla morte. Anne fa ciò che fa conscia di non avere tempo a disposizione; mai, però, come se fosse l'ultima volta. Intorno a Sarah Polley, perfetta, circola un piccolo mondo di personaggi secondari ben schizzati e interpretati dagli attori giusti.

Lavorare con lentezza
Il luogo e l'epoca sono Bologna tra 1976 e '77. Il contesto è quello del movimento giovanile che nel capoluogo emiliano ebbe la sua culla. Decisamente proletarizzato, estraneo alle forme politiche ideologiche e organizzative della tradizione di sinistra e più interessato alla libertà  dei comportamenti, all'esercizio della fantasia, caratterizzato da un violento quanto velleitario rifiuto di ogni istituzionalizzazione, dal lavoro salariato alla famiglia. Perno di tutto questo Radio Alice, la madre di tutte le "radio libere", e bandiera la canzone che dà  titolo al film: Lavorare con lentezza. Chiesa contamina sfondo storico e invenzione (sua e dell'autore collettivo Wu Ming, il gruppo che prima si faceva chiamare Luther Blisset) incrociando un gruppo di destini. I ragazzi della redazione di Radio Alice con l'avvocatessa militante Claudia Pandolfi, due ladruncoli degni di I soliti ignoti, un ricettatore e il carabiniere Valerio Mastandrea, uomo meschino e vendicativo. I ladruncoli, nei giorni di massima incandescenza del movimento, devono scavare un tunnel che porterà  dritto al caveau di una banca e, ascoltando Radio Alice durante il "lavoro", se ne appassionano trovando nell'incontro con quel mondo una promessa di emancipazione dai loro destini subalterni già  segnati. E' un film pieno di spunti inventivi ed emozionanti: il regista dice di averlo fatto "per tutte e tutti", il suo limite ci sembra forse proprio quello di parlare con chi soprattutto per ragioni anagrafiche frequentò quella temperie.

Se mi lasci ti cancello
Contro certi titoli italiani si dovrebbero prevedere sanzioni. In base a quale sciagurato criterio l'originale Eternal Sunshine of the Spotless Mind (preso a prestito dai versi di Alexander Pope) è stato "tradotto" in Se mi lasci ti cancello? Titolo che non mente sul soggetto, ma sul tono del film, facendoti scambiare per una fesseria comico-romantica quella che è, invece, una tra le commedie più complesse, intelligenti e amare capitate sullo schermo in questi ultimi anni. L'amore, si sa, non dura in eterno: quello tra Joel e Clementine si sta consumando in litigi e recriminazioni. Per darci un taglio radicale la ragazza si fa cancellare, tramite un procedimento chiamato (appropriatamente) "Lacuna", tutti i ricordi che la legano ancora all'uomo. Joel decide di imitarla; ma durante l'operazione, il suo cervello si ribella. Reduce da alcuni film cerebrali e appassionanti (Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee), lo sceneggiatore Charlie Kaufman ci sorprende con una commedia romantica diversa da tutte le altre, scritta con enorme talento e che il regista Michel Gondry dirige in pari stato di grazia. La sfida era grossa: raccontare la storia in ordine cronologico ma all'incontrario, con inversione dei rapporti causa-effetto, senza perdere l'attenzione dello spettatore. Fondà ti sulle emozioni, i ricordi svaniscono man mano che queste si cancellano; Joel si rifugia nel proprio cervello, aggrappandosi alle emozioni che gli restano per serbare il ricordo di Clementine. La regia di Gondry manovra tra i diversi livelli di realtà  e riesce nella scommessa di visualizzare il processo senza ricorrere a effetti speciali: usando metodi artigianali (un'immagine che scolora gradualmente) o suggestioni surrealiste (un letto su una spiaggia coperta di neve). Ineccepibile anche la scelta di rendere la sede di Lacuna più simile a uno squallido ambulatorio, che non a una multinazionale ipertecnologica. Tutto all'opposto del film comico suggerito dal titolo nostrano, Se mi lasci ti cancello non tenta minimamente di essere un feel-good movie che manipoli il pubblico, offrendogli soluzioni consolatorie. Lo stesso finale, che potrebbe sembrare ottimistico, contiene in sé il germe del dubbio (tentare di restare insieme non equivale a ripetere all'infinito gli stessi errori?) in quantità  sufficiente a escludere il lieto fine. Se Jim Carrey, alternando palpiti e ritegno, appare finalmente il grande attore drammatico che avevamo sempre sospettato, Winslet è perfetta e il cast di supporto (Ruffalo, Dunst, Elijah "Frodo" Wood) lussuoso.

Lisbon Story
Philip, professione fonico, arriva a Lisbona, chiamato dall'amico regista Friedrich che sta girando un documentario muto e in bianconero. Trova solo una casa vuota e le pizze del materiale girato. A spasso per Lisbona, in cerca di suoni e di notizie dell'amico, l'alter ego-wendersiano porta lo spettatore a catturare la realtà  viva della città  portoghese. Ma per essere cinema, le immagini filmate hanno bisogno della partecipazione dell'autore, dell'innesto verace delle musiche dei Madredeus...

Together with you
Chen Kaige ha voluto, con Together with you, cercare la semplicità . L'armonia della classicità . La capacità  comunicativa, comunque, di un'opera che si affida all'elementare quanto eterno messaggio dei valori-chiave della vita. L'ex ragazzo prodigio del cinema cinese (La grande parata, Addio mia concubina, L'imperatore e l'assassino), colui che assieme a Zhang Yimou incarnò la cosiddetta Sesta Generazione dei giovani artisti di Pechino passati indenni (quasi) ma profondamente marchiati nell'animo attraverso i rigori della Rivoluzione Culturale, per fondare quel cinema cinese moderno che avrebbe percorso il mondo durante gli anni Ottanta imprimendo una grande svolta all'arte cinematografica di fine secolo, ebbene stavolta muta registro. Un padre (adottivo) e un figlio, un contadino ignorante ma sensibile e un ragazzino taciturno che con un violino in mano, all'età  di tredici anni, è un Dio. Lasciano assieme il villaggio remoto per andare nella capitale dove il ragazzo deve partecipare al concorso di ammissione per la più importante scuola di musica della nazione, che gli dischiuderebbe le porte del mondo. ͈ un film di percorso più che di obiettivo finale. ͈ fatto dell'intreccio di incontri e di sentimenti che la coppia sperimenta strada facendo. Il primo maestro di violino, un tipo brusco e misantropo un po' salingeriano, e il secondo maestro di violino che invece è un marpione assai ben inserito nell'establishment. La ragazza squillo vicina di casa, la prima donna di cui l'adolescente si innamora. Gli alti e i bassi di stato d'animo nell'impatto con un contesto e una dimensione sconosciuti ai due campagnoli: impatto che diventa la misura dell'etica e del compromesso. Piace pensare che sullo sfondo, sia pur in lontananza, echeggi l'influenza del tocco neorealista italiano, la memoria di Vittorio De Sica nella delicata dinamica tra padre e figlio trasportata nella caotica scalata alla postmodernità  di un paese in subbuglio e di una megalopoli tentacolare. Che peraltro Chen Kaige ci fa solo sfiorare e intuire per dati essenziali, senza sociologia. E piace notare che, come il Tom Courtenay di Gioventù amore e rabbia anche il piccolo Xiao Chun dia poca importanza al vincere e diventare ricchi e famosi: gli basta sapere di poter vincere.

Donnie Darko
1988. Donnie Darko, liceale americano di famiglia agiata, in preda ad un attacco di insonnia esce dalla casa dei genitori e incontra uno spaventoso coniglio gigante di nome Frank, che gli svela che il mondo finirà  tra 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi. Dopo la tarribile predizione, un motore d'aereo si abbatte sulla sua casa, ma Donnie si salva perché non è li, si trova su un campo da golf a chilometri di distanza. Ma come ci è arrivato...?

Les choristes "€“ I ragazzi del coro
Pierre Mohrange è un famoso direttore d'orchestra che ha appena perso la madre. La sera del funerale si presenta a casa sua un uomo un po' più giovane di lui, che era nella sua classe ai tempi del collegio, quando un sorvegliante di cui Mohrange neppure ricorda il nome seppe insegnare la musica a quel gruppo di ragazzini scalmanati. Attraverso il diario del sorvegliante, che Pépinot porta con sé, i due uomini ripercorrono quei mesi fatti di scontri, punizioni, passeggiate, partite di pallone e soprattutto tanto canto. E' grazie al sorvegliante Mathieu che Mohrange ha avuto la possibilità  di entrare in conservatorio, e per lui è particolarmente emozionante leggere la propria storia da quel punto di vista... Per una persona abituata ad andare spesso al cinema, l'inizio di questo film può risultare particolarmente irritante. E' difficile, infatti, non pensare a "Nuovo Cinema Paradiso" vedendo Jacques Perrin ricevere la notizia della morte di una persona a lui cara mentre sta cercando di riposare. E anche nel prosieguo della proiezione, il film riecheggia spesso scene già  viste in pellicole più o meno note. Eppure, nonostante anche un intreccio davvero prevedibile, "Les Choristes" si dimostra un film piacevole, decisamente apprezzabile dal pubblico cui si rivolge. Forse non riesce ad essere elegante come vorrebbe, ma nonostante il finale non del tutto riuscito evita almeno di diventare retorico come altri prodotti similari - ma ben più pubblicizzati - hanno fatto in passato. Buoni sentimenti sì, ma con moderazione.

Eros
Shanghai, 1963. Chang, un apprendista sarto, è sedotto dalle misure del corpo di Miss Hua, un'affascinante e avvenente prostituta d'alto bordo.La fascinazione e l'amore di Chang restano fedeli nel tempo.
New York, 1955. Un pubblicitario è ossessionato da un sogno ricorrente: una donna che conosce ma che non riesce a ricordare al risveglio. Ironia della sorte, il suo psicanalista durante la loro prima seduta di analisi è continuamente distratto da una donna attraente che spia dalle finestre dello studio.
Toscana, oggi. Una coppia di quarantenni in crisi, decide di fare una breve gita al mare per ritrovare un po' di magia nel loro rapporto. La passione del marito, invece, sembra risvegliarsi grazie all'incontro con una giovane donna dallo spirito libero.

Ferro 3
L"€™ultimo film di Kim Ki-duk è un piccolo gioiello. Inserito all'€™ultimo momento nella competizione veneziana è forse quanto di più inatteso si potesse aspettare. Praticamente un parto fulmineo questo Ferro 3: ci sono voluti solamente cento giorni per realizzarlo e lo stesso Kim Ki-duk se l"€™è prodotto, scritto e montato. Prolifico come pochi, presente ogni anno in uno o più festival di cinema europei (ha presentato Samaritan Girl nell'€™ultima edizione del festival di Berlino), costituisce una delle poche certezze provenienti dalla Corea del Sud. Ferro 3 prende il nome da una mazza da golf, quella usata nel film per scagliare palline come fossero proiettili. Cinema ricco di simboli e metafore, e soprattutto, di silenzi. Come Primavera, estate, autunno, inverno... che l"€™ha reso popolare anche al vasto pubblico. Diverso per ambientazione "€“ volutamente mai precisa(ta) "€“ e per il rapporto tra i due essenziali personaggi. Stilisticamente perfetto, si dipana come fosse una poesia, attraverso un"€™incomunicabilità  fragorosa, una serenità  dei gesti e dei movimenti che esplodono in improvvisi scatti di violenza e di lacrime. Proprio da questi momenti si intercetta l"€™anima di quel Kim Ki-duk che abbiamo conosciuto con i primi lavori e in particolare con il brutale L"€™isola. Dei due protagonisti di Ferro 3 conosciamo solo il nome: Tae-suk è un ragazzo solitario e alieno, viaggia con la sua moto alla ricerca di case in cui stare per un po"€™, incolla dei volantini sulle serrature e poi ci abita per una notte, fa il bucato, guarda la televisione, riordina, ripara gli oggetti, gioca a minigolf, fa una foto e se ne va alla ricerca di un altro alloggio; Sun-hwa è una donna imprigionata in un matrimonio con un uomo che non ama più e la maltratta. Si incontrano casualmente, mentre il ragazzo è indaffarato nei suoi lavori casalinghi viene spiato e conosciuto da Sun-hwa, già  visibilmente distrutta, e vivono assieme un rapporto fantasmatico di complicità , di convivenza e poi, solo alla fine, d"€™amore. Non sono necessarie le parole - quelle serviranno solo al marito facoltoso e infuriato per urlare l"€™inutile - basta l"€™abissale e incontenibile lirismo che sprigionano i volti e i corpi pensierosi e riservati di Tae-suk e Sun-hwa, memorabili nella loro pacatezza orientale. I due personaggi vivono in un modo immerso nella solitudine, dove l"€™incomprensione non costituisce un"€™eccezione, ma la norma. Perché Tae-suk si comporta così? Perché gli basta la sua quotidianità  replicata giorno dopo giorno? Tae-suk è il simbolo più grande, di qualcosa che non esiste "€“ e non avremo mai la certezza della sua tangibilità  - forse è l"€™anima stessa del regista. Non si scompone di fronte all'€™ingiustizia di venire incarcerato per l"€™omicidio di un vecchio trovato morto in un appartamento a cui ha fatto visita. Ha i suoi ricordi, le sue fotografie con la macchina digitale, e si affeziona all'€™anima debole di Sun-hwa, mettendo a rischio per sempre la sua vita, soffrendo per lei. Nella sua cella troverà  una condizione ideale, metafisica, e così, i due potranno vivere assieme per sempre, nella stessa casa, con un marito cieco della loro magia. Un lieto fine sfuggente perché a noi "€œnon è dato sapere se il mondo in cui viviamo è sogno o realtà "€.

La niͱa santa
Amalia e Josefina sono due ragazze sedicenni che si ritrovano in chiesa per discutere di fede e di vocazione, ma anche dei primi amori. Le loro vite si intersecano con quelle di un gruppo di otorinolaringoiatri riuniti nell'€™albergo per un convegno. Fra questi il dottor Jano, sposato e di mezza età .

Hero
Due millenni prima della nascita di Cristo la Cina è divisa in sette grandi regioni (Qin, Zhao, Han Wei, Yan, Chu and Qi) in lotta tra loro. Il regno di Qi è quello più determinato alla conquista dell'intera Cina e il suo re è fatto bersaglio di numerosi attentati. Quando questo viene a sapere che la sua vita è minacciata da tre abilissimi assassioni promette grandi ricchezze a chiunque riesca a ucciderli. Un guerriero sconfiggerà  i tre assassini e sarà  invitato a corte a raccontare l'incredibile vittoria.

Tu la conosci Claudia?
Giovanni, metodico e noioso, è sposato con Claudia. Il loro matrimonio è un po' in crisi. Aldo è un tassista siciliano che si innamora molto facilmente, anche se da qualche tempo il suo unico pensiero è Claudia. Giacomo si è separato da poco ed è al momento un uomo molto solo. Quando conosce Claudia, si lascia affascinare dalla donna.
Comincia così la divertente girandola sentimentale di Aldo, Giovanni e Giacomo, una strampalata commedia della gelosia, forte della originalità  del trio milanese-siciliano e impreziosita dalle interpretazioni femminili di Paola Cortellesi e Ottavia Piccola...

Nemmeno il destino
Alessandro e Ferdi sono compagni di scuola e hanno tra i 15 e i 17 anni. Con l'amico Toni abitano in una città  post- industriale in decadenza e squallida invasa da cantieri. I due ragazzi cercano un loro luogo, un proprio posto nel mondo. Con un'istintiva e inconsapevole maturità  cercano di sfuggire al loro destino e al mondo sconfitto dei loro genitori... Un bell'esempio di come può essere fertile la relazione tra un romanzo e un film. Da "Nemmeno il destino" di Gianfranco Bettin (Feltrinelli) il regista Daniele Gaglianone (I nostri anni) ha preso selettivamente quello che voleva ma si è meritato dallo scrittore un "grazie a lui ho capito meglio il mio testo". La lettura del regista è dedicata all'adolescenza che crede nell'amicizia, che corre il rischio di perdersi, che cerca un proprio posto lontano dalle delusioni dei genitori, che si ribella rabbiosamente perché solo così si può crescere. Un'opera dura, non facile, che conferma il talento, aspro quanto personale, di un autentico innovatore.

Private
Mohamed, cultore di letteratura inglese, scrittore e preside di un liceo, non vuole consegnare all'€™esercito israeliano la propria casa. Per ragioni di sicurezza, l"€™abitazione viene espropriata. La famiglia di Mohamed si trova a condividere il proprio spazio con i soldati dell'€™esercito che occupano il secondo piano... Dalle storie tese dei Territori palestinesi l"€™esordiente regista Saverio Costanzo ha estratto un suo aneddoto simbolico, impegnandosi a reinventare il vero: evita le suggestioni letterarie, i dialoghi premeditati e i riti canonici della drammaturgia. Sotto i nostri occhi la vicenda si dipana come se fosse uno squarcio documentario; e invece è pura fiction. E, senza la pretesa di fare un film psicologico, le connotazioni personali delle forze in campo prendono rilievo nel contesto e ne determinano le sorti. Ciò che nesce è un'appassionata opera "aperta" dove l"€™ago della bilancia è l'accettazione di un vero dialogo di pace.

The Agronomist
Jonathan Demme ci regala un piccolo prodigio di documentario biografico-politico, appassionante non meno che istruttivo, dove l'acquisizione di sapere va di pari passo con l'indignazione e con la commozione. Protagonista assoluto Jean Dominique, un haitiano dalla personalità  inclassificabile e carismatica, originariamente agronomo, che nel 1968 acquisì una vecchia stazione radio dai cui microfoni prese la parola per la libertà  del popolo e in difesa della cultura locale. Il film alterna le lunghe interviste che il regista gli fece personalmente con immagini attinte ad altre fonti: attualità , archivi di Dominique, brani di cinema haitiano ecc. Rifiutando la consequenzialità  cronologica dei documentari banali, Demme dà  al suo film l'andamento di un thriller politico a esito tragico, molto più appassionante di tante fiction cinematografiche di maniera.

Le recensioni sono tratte dal Sito Internet: www.movieconnection.it/

Torna all'inizio

Spettacolo di teatro-musica "Polvere"

Spettacolo di teatro-musica "Polvere"

Appuntamento da non perdere tra le manifestazioni e gli eventi organizzati dal Comune di Padova all'interno della Giornata Europea "In città  senza la mia auto", lo spettacolo di teatro-musica intitolato "Polvere" vedrà  protagonisti Massimo Carlotto (voce narrante), Maurizio Camardi (sassofoni, elettronica e voce) e Loris Contarini (voce recitante).

Mercoledì 22 settembre
ore 21
Teatro delle Maddalene in via Da Verdara (laterale di via Savonarola)
INGRESSO GRATUITO

"€œPolvere"
testi: Massimo Carlotto
musiche: Maurizio Camardi

con:
Massimo Carlotto (voce narrante)
Loris Contarini (voce recitante)
Maurizio Camardi (sassofoni, elettronica e voce)


Un musicista, uno scrittore e un attore raccontano le esperienze di viaggio attraverso le loro espressioni artistiche.
Dalle Americhe all'Europa, dal nord Africa alle nostre città  invivibili, dal Saharawi all'€™Argentina dei Desaparecidos, dalle carceri all'€™ambiente ferito di Monfalcone... alla guerra. Parole e musica ora si alternano ora si mescolano per unire contesti differenti, narrando storie di luoghi e popoli per costruire un percorso fatto di ricordi, di emozione, d"€™indignazione, di umanità .
Linguaggi che si fondono in un percorso unico per narrare di un viaggio e della sua destinazione, diversa in ognuno di noi, tratteggiata, che si scompone e ricompone nel percorso, tenendo come mappa gli inseparabili diritti dell'€™uomo e dell'€™ambiente, perché siamo attori, musicisti, scrittori, giriamo il mondo e raccontiamo storie.
Il viaggio come strumento di formazione umana e artistica, quindi.
Le Terre narrate sono quelle dell'immaginario collettivo di una generazione, con i suoi sogni e le sue delusioni. E il viaggio diventa memoria nella costruzione di un tessuto comune di valori, culturalmente ricco e in continua evoluzione.
Scrittura, musica e teatro si fondono così in un unico progetto artistico dove lo spettatore diventa soggetto attivo di un viaggio immaginario che lo porta a conoscere la realtà  che ci circonda attraverso storie e personaggi vivi e reali.

Informazioni:
Miles Eventi
Via Tonzig, 9
35129 Padova
Tel: ++39 049 8073980
Fax: ++39 049 7929412
Cell: ++39 348 9491132
E-mail: info@padovajazz.com
Web site: www.padovajazz.com

Pagine

L M M G V S D
1
 
2
 
3
 
4
 
5
 
6
 
7
 
8
 
9
 
10
 
11
 
12
 
13
 
14
 
15
 
16
 
17
 
18
 
19
 
20
 
21
 
22
 
23
 
24
 
25
 
26
 
27
 
28
 
29
 
30
 
31
 
 
 
 
 

Condividi su:

youreporter