Sotto le stelle del cinema al Piccolo Teatro

Sotto le stelle del cinema al Piccolo Teatro

Giugno - Agosto 2004

Dal 27 giugno al 29 agosto 2004, di domenica, martedì e giovedì, arena estiva al Piccolo Teatro in via Asolo (zona Paltana). Inizio proiezioni ore 21:15.

Biglietti
interi: euro 4.50
ridotti (tesserati Associazione Piccolo Teatro, studenti, ultra 65enni, possessori coupon pubblicato su "Il Gazzettino"): euro 3.50
per i possessori della tessera Argento del Comune di Padova: euro 2.50

Peri informazioni:
Piccolo Teatro
www.piccolo-padova.it
tel. +39 049 8827288

Programma

27 giugno
La Passione di Cristo

29 giugno
Caterina va in città 

1 luglio
Non ti muovere

4 luglio
La ragazza con l'orecchino di perla

6 luglio
La macchia umana

8 luglio
A/R - Andata e ritorno

11 luglio
Alla ricerca di Nemo

13 luglio
Lost in translation

15 luglio
Prima ti sposo, poi ti rovino

18 luglio
Koda, fratello orso

20 luglio
La ragazza delle balene

22 luglio
Tutto può succedere

25 luglio
Big Fish

27 luglio
Agata e la tempesta

29 luglio
La casa di sabbia e nebbia

1 agosto
Ritorno a cold mountain

3 agosto
Mystic river

5 agosto
L'ultimo samurai

8 agosto
Il signore degli anelli - il ritorno del re

10 agosto
Master and commander

12 agosto
Non ti muovere

15 agosto
La maledizione della prima luna

17 agosto
La giuria

19 agosto
21 Grammi

22 agosto
Che ne sarà  di noi

24, 26 e 29 agosto
Titolo da definire

Fagiolino e i quattro doni magici

Fagiolino e i quattro doni magici

La magica storia del burattino Fagiolino e della coniglietta sua inseparabile compagna, raccontata dalla compagnia "Gran Teatro dei Burattini" di Ferrara.





Fagiolino brigante!!!!!
Scommetto che non lo credete possibile, eppure, la nuova avventura del burattino più simpatico inizia proprio così.
Un brigante un po"€™... speciale, che non riesce a derubare nessuno e che riceve in dono un rametto con quattro foglie magiche.
Chi lo aiuterà  in questa impresa?
Ad accompagnare Fagiolino sarà  un piccolo coniglietto bianco, o meglio una piccola coniglietta, un po"€™ impicciona, ma che piano piano conquisterà  Fagiolino ed il pubblico presente in sala.
Un"€™avventura dove non mancheranno boschi incantati, streghe e fantasmi, sarà  solo grazie all'€™aiuto del giovane pubblico che Fagiolino trionferà .
E... la coniglietta?
Diventerà  inseparabile compagna di Fagiolino, facendo sentire la sua vocina, che molto spesso gli uomini non ascoltano più perché troppo indaffarati in questo mondo che presta sempre meno attenzione ai problemi dell'€™Altro.

Cuore di stagno

Cuore di stagno

Lo spettacolo rappresenta un percorso, articolato su tre racconti, sul tema della diversità . Si tratta di un argomento complesso e sempre attuale visto sotto molteplici aspetti, appassionando, coinvolgendo, commuovendo, divertendo.

Incontriamo Nino e Sebastiano, due bambini, due amici che qualcuno vuol dividere, facendo loro credere di essere diversi. Ma...
Poi troviamo il tenace soldatino di stagno (quello della fiaba di Andersen), un soldatino, un giocattolo che si sente solo perché è diverso da tutti gli altri. Ma dentro di lui batte un piccolo cuore di stagno, che lo accompagnerà  in un lungo viaggio pieno di avventure.
L"€™ultima parte ci fa conoscere una fiaba che arriva dal Giappone. Parla di una capre e di un lupo, due animali nemici per forza, ma che scoprono di assomigliarsi molto. E in una notte di temporale... ma forse questo finale è meglio che resti una sorpresa!
Grazie all'€™abilità  dei due attori si potrà  seguire una ricerca narrativa in cui il corpo viene usato come strumento per comunicare. Così, mentre gli attori raccontano usando la voce, parallelamente il loro corpo racconta la stessa storia attraverso una "€œpartitura di gesti, che aumenteranno la forza emotiva.

La lampada di Aladino

La lampada di Aladino

La lampada di Aladino

La compagnia Aprisogni di Treviso propone uno spettacolo di e con Cristina Cason e Paolo Saldari, ispirata al celeberrimo Aladino e alla lampada dei desideri.



Tanti anni fa, in un paese lontano lontano, al di là  dei sette mari, c"€™era un deserto giallo...
Dentro una caverna buia e puzzolente due loschi individui consultano una sfera fatata.
Le sfortune e le fortune del ragazzo Aladino hanno inizio qui, il gioco che lo lega alla lampada dei desideri si dipana lungo tutto il racconto..
Il bel testo letterario è stato rielaborato con pieno spirito burattinesco, senza appendici melassose, in oscillazione fra il mistero e gli aspetti quotidiani. Quelli della vita che si muove e parla dentro e fuori la porta di casa; il tutto ben condito di ironia!
In fin dei conti Aladino potrebbe essere te, o lui, o lei o...me. Chi non ha desideri? E se si potessero realizzare? Come?
Ve lo diremo...

Il fuoco nel piatto

Il fuoco nel piatto

Uno spettacolo teatrale che, nell'epoca del Fast Food e del Viagra, delle biotecnologie e dell'€™amore virtuale, in cui è sempre più difficile assaporare cibi genuini e gustosi, o vivere il letto non come giaciglio in cui crollare sfiancati dallo stress della vita moderna, ci offre una pausa, un assaggio di racconti, suggerimenti, e perché no, ricette per sorridere delle proprie ed altrui abitudini erotico-culinarie...

"€œSine bacco et cerere fregiscit Venus"€; con questo sapientissimo adagio anche i nostri antenati riconoscevano che valido e necessario ausilio preparatorio alle lotte d"€™amore è la buona tavola.
E siccome, come cita Isabel Allende, "€œSesso e cibo sono tra le poche cose che gli uomini e le donne condividono..."€, l"€™afrodisiaca sarabanda di racconti, servita dai rappresentanti di entrambi i sessi, sarà  l"€™occasione per divertire, stuzzicare, coinvolgere sia "€œlui"€ che "€œlei"€, soddisfando anche i palati più fini ed esigenti.
Il pubblico maschile potrà  così assaporare l"€™ironia delle ricette e dei racconti di Isabel Allende e i preziosi consigli del "€œTao dell'€™Amore"€, mentre le papille gustative del pubblico femminile potranno essere stimolate dalle usanze culinarie di Giacomo Casanova, Petronio, e da altri gustosi assaggi letterari...
Il fuoco nel Piatto: una stuzzicante opportunità  per scoprire insieme che il riso è eccellente per stimolare il desiderio amoroso, e il racconto... è il migliore degli afrodisiaci.
Lo spettacolo è ideato e interpretato da Alessia Canducci e Giovanni Casadei.

Un...due...tre...Batta un colpo chi non c’è!

Un...due...tre...Batta un colpo chi non c’è!

La padovana Lucia Schierano porta in secena una divertente commedia, piena di sorprese e di storie avvincenti.



Una Gnola arriva dal mondo del sì,... come? Non sapete cos"€™è una Gnola? No, non è un incrocio tra uno gnomo e una viola... no, neanche tra uno gnocco e una carriola... insomma, lo saprete dalla Gnola! Pensate che ha attraversato il confine delle nebbie per giungere nel mondo del no, e proprio fra le nebbie ha trovato una valigia che solo col nostro aiuto riuscirà  ad aprire... chi ci sarà  nascosto lì dentro?... Lo sapremo allo spettacolo!
Lo spettacolo è imperniato su un"€™enorme valigia portata in scena da un curioso e simpatico personaggio delle fiabe che ha attraversato il confine delle nebbie per arrivare sulla terra del No. Dalla misteriosa valigia usciranno a suon di musica oggetti, pupazzi e burattini, tutti con la loro storia da raccontare.

Tommaso Genovesi Quartet

Tommaso Genovesi Quartet

Tommaso Genovesi Quartet

Il Tommaso Genovesi Quartet è guidato dal pianista siciliano Tommaso Genovesi accompagnato da Nevio Zaninotto al sax, Danilo Gallo al contrabbasso e U.T.Gandhi alla batteria.








Il progetto è basato su proprie composizioni, e sulla rielaborazione di alcuni standard jazzistici poco battuti, se non dimenticati, con la consapevolezza che il nostro linguaggio è stato influenzato dai tutte le espressioni musicali dell’ultimo secolo: da Fats Waller ai Beatles, da Ellington a Stevie Wonder, dalla musica etnica a Joao Gilberto. E’ da poco uscito il CD “Night Funk” pubblicato dalla Caligola Records – Storie Di Note Suonimusic Distribuzione, che documenta la musica del quartetto. Alla registrazione hanno partecipato degli ospiti di riguardo come Francesco Bearzatti, David Boato e Elena Camerin.

Il quartetto è guidato da Tommaso Genovesi, pianista che ha studiato il linguaggio jazzistico con validi insegnanti come Harold Danko, Franco D'Andrea e John Taylor; si esibisce da parecchi anni nei jazz clubs del Veneto, Friuli ed Emilia collaborando con artisti come Mauro Negri, Marc Abrams, Maurizio Caldura, Piero Odorici, Robert Bonisolo, Francesco Bearzatti, Saverio Tasca, ecc. Da circa dieci anni, si è dedicato ad un progetto musicale proprio, formando un quartetto con il quale esegue proprie composizioni. Nel 1999 ha realizzato un omaggio a Duke Ellington arrangiando alcuni brani del repertorio del maestro e proponendoli in quintetto. Nel 2001 a realizzato un omaggio ai Beatles arrangiando alcuni brani del mitico gruppo in quintetto.

Accanto a lui: Nevio Zaninotto al sax soprano e tenore (che vanta collaborazioni con Gianni Basso, Enrico Rava, Tony Scott e ha partecipato a numerosi Festival del Jazz tra i quali Alpe Adria Jazz festival, Vienne Jazz Festival, Praga Jazz Festival, Udine Jazz, Maribor Summer Jazz), Danilo Gallo al contrabbasso (che ha suonato in Jam session con Murk Murphy, Franco Cerri, Claudio Fasoli e ha collaborato con Bob Mintzer, Gianluigi Trovesi, Gianluca Petrella, Fabrizio Bosso) e U.T.Gandhi alla batteria (da oltre cinque anni nel quintetto "Electric Five" di Enrico Rava, con il quale ha svolto concerti e tournée in tutta Europa e in Canada, e già  al fianco di grandi artisti quali Richard Galliano, Massimo Urbani, Giancarlo Schiaffini, Gianluigi Trovesi, Franco D'Andrea, Antonello Salis, Paul Jeffrey, Louis Sclavis, Stefano Bollani, Gabriele Mirabassi e molti altri).


Tommaso Genovesi Quartet
Tommaso Genovesi: pianoforte
Nevio Zaninotto: sax soprano e tenore
Danilo Gallo: contrabbasso
U.T.Gandhi: batteria

Kay Foster Jackson

Kay Foster Jackson

La vocalist americana Kay Foster Jackson che, accompagnata dal suo quartetto, si esibisce nel suo repertorio di jazz, soul e blues.







Kay Foster Jackson è una cantante di colore proveniente da Atlanta, dotata di particolare sensibilità  ed una voce dal timbro caldo e morbido associato ad un fraseggio incisivo e trasparente. In questo progetto musicale si propone con un repertorio improntato sul jazz, il blues e il soul, rivisitando alcuni classici e proponendo brani originali opportunamente personalizzati. Attento e stimolante è il supporto della chitarra di Carmelo Tartamella, un virtuoso dello strumento con un pregnante senso del blues e dal limpido fraseggio jazz che si rivela una presenza determinante per il sound del gruppo. Stefano Senni al contrabbasso ed Enzo Carpentieri alla batteria forniscono un sicuro ed avvolgente sostegno ritmico unito ad una estrema musicalità  nella più fedele espressione del Mainstream Jazz.

Kay Foster Jackson Quartet
Kay Foster Jackson – voce
Carmelo Tartamella – chitarra
Stefano Senni – contrabbasso
Enzo Carpentieri – batteria

Cinema Parco Milcovich

Cinema Parco Milcovich

Dal 29 giugno al 29 luglio 2004 tutti i martedì e i giovedì rassegna di cinema all'aperto al Parco Milcovich (zona Arcella, ingresso da via J. da Montagnana).
Inizio proiezioni: ore 21:30

Biglietti:
intero 5 euro
ridotto (studenti universitari con libretto e over 60): 4 euro
ingresso gratuito: bambini under 5

Programma

martedì 29 giugno
Agata e la tempesta (di Silvio Soldini)

giovedì 1 luglio
Peter Pan (di Hogan)

martedì 6 luglio
...e alla fine arriva Polly (di Hamburg)

giovedì 8 luglio
Alla ricerca di Nemo (di Stanton)

martedì 13 luglio
Big Fish (di Tim Burton)

giovedì 15 luglio
Koda Fratello Orso (di Blaise e Walker)

martedì 20 luglio
A/R Andata+Ritorno (di Marco Ponti)

giovedì 22 luglio
La casa dei fantasmi (di Minkoff)

martedì 27 luglio
Van Helsing (di Sommers)

giovedì 29 luglio
Una scatenata dozzina (di Levy)

La Grande-Duchesse de Gérolstein

La Grande-Duchesse de Gérolstein

Al Teatro Verdi nei giorni 10, 12, 14 settembre 2004 è stata rappresentata in lingua originale e per la prima volta a Padova La Grande-Duchesse de Gérolstein, Opéra-Bouffe di Jacques Offenbach su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy; regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi. Cyril Diederich dirigerà  l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice; direttore del Coro è Piero Monti.

Gli interpreti principali saranno:
Elena Zilio, La Grande-Duchesse;
Patrizia Cigna, Wanda;
Massimiliano Tonsini, Fritz;
Thomas Morris, Il barone Puck;
Enrico Paro, Il principe Paul;
Olivier Grand, Il generale Boum;
Gabriele Viviani, Il barone Grog;
Franck Cassard, Nepomuc;
Elisabetta Martorana, Olga;
Sabrina Vianello, Iza;
Ornella Silvestri, Amélie;
Julie Mellor, Charlotte;
(Il direttore del Coro del Teatro La Fenice è Piero Monti).

Ai tempi in cui decise di por mano al soggetto de La Grande-duchesse de Gerolstein, portata sulla scene del «ThéÍ¢tre des variétés» il 12 aprile 1867, il genio comico di Jacques Offenbach aveva alle spalle la creazione d’una sessantina di operette. Nonostante egli potesse considerarsi, a buon diritto, il principe dell’Opéra bouffe parigino, sapeva bene di non potersi lasciar sfuggire le occasioni più propizie: quella che si avvicinava, l’Expo Universelle di Parigi, era fra le più ghiotte. Offenbach si dedicò alla Grande-Duchesse con fervore ed assidua dedizione, coinvolgendo nel progetto due librettisti di primissimo piano nel panorama operistico francese quali Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Il progetto ruotava intorno alla figura di Hortense Schneider, stella dell’operetta francese, già  protagonista de La belle Hélène, nel 1855, cui il ruolo della bella e capricciosa Granduchessa venne confezionato su misura. Il trionfo fu assoluto. L’aggancio della fantasia alla realtà  era presente nei contenuti della Grande-Duchesse: come nel più tipico Opéra-bouffe parigino (ed offenbachiano), le corrosive allusioni alla realtà  del tempo coesistevano accanto alla pura invenzione e ad una satira disimpegnata.
L’alleggerimento comico raggiunge momenti di puro intrattenimento, ad esempio nel ricorso a sorta di infantili calembours per definire gli altisonanti e verbosi titoli in tedesco maccheronico dei personaggi. Il vero e ben più impegnativo mordente consisteva tuttavia nella satira politica, contro la ridicolaggine dei pulviscolari staterelli germanici, facilmente colta dai contemporanei. Nemmeno i capricci amorosi della Granduchessa erano il frutto d’una innocua, bizzarra e spiritosa ma inoffensiva verve comica, dal momento che richiamavano alla mente di tutti le non dissimili tresche di Caterina II di Russia. Sul tutto dominava però uno scoperto intento satirico nei confronti della Francia contemporanea. Nella realtà  storico-politica dell’epoca incombeva infatti il timore della guerra. L’allegra spensieratezza della vita politica parigina, che danzava inconsapevole sul ciglio del burrone, fu raffigurata, nella Grande-Duchesse, attraverso l’assunzione d’un’analoga, irresponsabile, prospettiva: la guerra vi figura come un inoffensivo gioco di società  cui dedicarsi fra un amore e l’altro, non è nulla più d’un lieve fastidio, che il primo venuto può risolvere in quattro giorni, sostituendosi agli ancor peggiori professionisti del mestiere, i vanagloriosi ed incapaci militari di carriera.

Pagine

L M M G V S D
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