Parole di Pietra

Parole di Pietra

Azione creativa al Museo Archeologico

Un viaggio nuovo e suggestivo tra le sale dei Musei Civici agli Eremitani, alla scoperta della storia di Padova grazie ai linguaggi dell’arte, tra teatro, musica e installazioni: è la proposta di TOP - Teatri Off Padova e del Comune di Padova-Assessorato alla Cultura, per i weekend prossimi, che con la performance “Parole di pietra” darà nuova vita alle testimonianze antiche e abiterà di storie e di voci gli spazi del Museo Archeologico. Saranno cinque appuntamenti che faranno rivivere il museo, raccontando la storia della nostra città.

In calendario sabato 8 e domenica 9, sabato 15 e domenica 16 e sabato 22 dicembre 2018 (dalle ore ore 15 alle 18), l’iniziativa si inserisce nel programma delle aperture gratuite dei Musei, per i residenti a Padova e provincia, in occasione delle feste natalizie, e vede la collaborazione dei Musei Civici e il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.

Parole di Pietra non è un semplice spettacolo ma un’azione creativa “fluida”, costituita da performance site specific teatrali e musicali installazioni sonore e video, che si muove tra gli oggetti e le testimonianze storiche presenti nel Museo per tessere, attraverso l’interazione degli artisti con gli spazi e gli spettatori, un racconto nuovo della storia cittadina.

La performance è concepita come un percorso itinerante tra le diverse sale del Museo Archeologico, un “flusso” in cui gli attori di TOP Gianni Bozza, Loris Contarini, Erica Taffara e Pierantonio Rizzato, daranno corpo e voce a personaggi e storie ritratti e raccontati dalle “antiche pietre”: dalla tomba del cavallo e del suo palafreniere a quella della giovane danzatrice, dal busto di Augusto alla statua del centurione romano, ai reperti egizi del pioniere padovano Giovanni Battista Belzoni,… Ad accompagnare le diverse tappe del “viaggio” i canti in venetico, latino e greco di Barbara Zoletto e le note del violino di Roberta Righetti.

Informazioni
È suggerita la prenotazione: museumalive@teatrioffpadova.com oppure cell 339/5835679 (14.00-19.30)

Biglietti:
Residenti a Padova e provincia: ingresso gratuito al museo + 5 euro per l'accesso a Parole di Pietra
Residenti in altre provincie: biglietto d'ingresso al museo + 5 euro per l'accesso a Parole di Pietra

Prenotazione obbligatoria per i gruppi  museumalive@teatrioffpadova.com 339 58 35 679 (14.00-19.30) 340 84 79 382

 

Presentazione del volume di Mario Battalliard

Presentazione del volume di Mario Battalliard

Padova. La modernizzazione della città dopo la fine delle guerre napoleoniche

 
Lunedì 10 dicembre 2018 alle ore 18, in Sala Anziani di Palazzo Moroni a Padova (via VIII febbraio 6), si terrà la presentazione del volume “Padova. La modernizzazione della città dopo la fine delle guerre napoleoniche” di Mario Battalliard (Tracciati Editore).
 
Presentazione a cura del sen. Paolo Giaretta, sarà presente l’autore l’arch. Mario Battalliard. Interviene l'arch. Vittorio Dal Piaz.
 
L’intensa attività di studio e di ricerca dell’architetto Mario Battalliard, noto a Padova per il suo impegno civile e politico, trova oggi compimento in un’opera che ripercorre le principali trasformazioni urbanistiche e le opere più significative realizzate a Padova in epoca moderna, dall’entrata in funzione della linea ferroviaria Padova-Marghera (1842), terza in Italia, fino ai giorni nostri.
 
«Il lettore non troverà qui un libro di “storia” come viene considerato abitualmente, ma una sorta di regesto fitto di dati, spesso inediti e comunque non facilmente reperibili, proposti in una veste sintetica, dal taglio quasi notarile, regesto ricco di spunti particolarmente stimolanti che offrono uno sguardo sul nostro passato recente, non tralasciando le vicende antecedenti più significative», scrive l’arch. Vittorio Dal Piaz nella presentazione del volume.
 
L’autore, appassionato ammiratore oltre che profondo conoscitore della sua città, non tralascia di far conoscere la sua preoccupazione per il calo demografico da cui deriva un’ampia «disponibilità di alloggi nuovi e invenduti», ma anche l’alta percentuale di patrimonio residenziale oggi «tecnologicamente superato» e che «sorge in contesti urbanistici inaccettabili per il nostro livello di civiltà». Chiude quindi il volume auspicando il ritorno di una capacità di pensare in grande, di mirare a traguardi ambiziosi e di maturare una nuova cultura urbanistica, dopo di che verrà il momento di «riaprire il dibattito per la formazione di un nuovo Piano regolatore».
 
Una ricca raccolta iconografica correda il testo, insieme ad altri apparati tra i quali un’utilissima “Cronologia” dei principali avvenimenti in città dopo la fine delle guerre napoleoniche.
 
Mario Battalliard si laurea in architettura a Venezia nel 1958 e nello stesso anno, dopo aver superato gli esami di Stato, ottiene l’iscrizione all’Ordine degli Architetti di Padova.
Successivamente ha sempre esercitato la libera professione, e si è applicato prevalentemente nel settore dell’urbanistica dopo aver vinto, associato ad altri colleghi, il primo premio dei Concorsi Nazionali di Idee per il piano regolatore di Abano e per il centro direzionale di Padova.
Ha redatto piani regolatori generali e programmi di fabbricazione per 22 Comuni della Provincia di Padova, nonché innumerevoli strumenti urbanistici attuativi per Enti Pubblici e privati. Ha pure progettato in collaborazione con altri architetti importanti opere pubbliche e private, dirigendo i relativi lavori.
È stato componente negli anni 1987 e 1995 delle Commissioni giudicanti degli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di architetto e ha fatto parte di numerose Commissioni per Concorsi di Idee nazionali e regionali. Ha scritto centinaia di articoli pubblicati su quotidiani e riviste ed ha svolto relazioni a convegni su argomenti attinenti le materie disciplinari.
È stato eletto al Consiglio Provinciale di Padova per l’Amministrazione 1964-70 ed al Consiglio Comunale di Padova per l’Amministrazione 1980-85.
 
Il Comune di Padova gli ha conferito il 20 dicembre 2017 il Sigillo della città per l’attività svolta in ambito culturale.
 
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
 
 
Informazioni:
Assessorato alla Cultura

Storie di piombo

Storie di piombo

Proiezione del docufilm di Toni Andreetta

 
Venerdì 7 dicembre 2018, alle ore 17:30 a Padova, presso la Sala Carmeli in via Galileo Galilei, 36 avrà luogo la proiezione di "Storie di piombo", un docufilm di Toni Andreetta che racconta la Padova degli anni di piombo, quando, alla fine degli anni Settanta, tra terrorismo e teoremi, la città fu uno dei centri vitali di Autonomia Operaia, movimento impegnato nella lotta armata contro lo Stato.
 
Protagonista del filmato è Sabino Acquaviva, scomparso alla fine del 2015, sociologo e studioso autorevole del fenomeno della ribellione, noto nel mondo per il suoi libri “L'eclissi del sacro nella civiltà industriale” e “Il seme religioso della rivolta”.
 
Intervengono:
 
Marco Almagisti - docente di “Scienza politica” presso l’Università di Padova
Toni Andreetta - regista
Michele Parisi - produttore
 
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
 
 
Informazioni:
cell. 342 1486878 - info@suonipatavini.it

Cornelia Mora Taboga. Arte e teatro a Padova

Cornelia Mora Taboga. Arte e teatro a Padova

Presentazione del libro di Alessandro Giurati

 
Mercoledì 12 dicembre 2018 alle ore 17:30 avrà luogo la presentazione del libro di Alessandro Giurati "Cornelia Mora Taboga. Arte e teatro a Padova" (Cooperativa Libraria Editrice Università di Padova).
 
L'incontro si terrà in Sala Anziani a Palazzo Moroni, via VIII Febbraio 6 in Padova con i saluti di Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova, l'intervento dell'Autore Alessandro Giuriati e le testimonianze di Gaetano Rampin, Gilmo Bertolini e Carlo Bertinelli. Conduce Antonietta Sambin de Norçen.
 
Cornelia Mora Taboga è stata protagonista della vita culturale della nostra città dal dopoguerra fino alla sua scomparsa, ottantenne, nel 1992. Fosse nata qualche decennio dopo, e il suo talento per l’arte e il teatro, in particolare, ci accompagnasse oggi, occuperebbe certamente le pagine delle riviste e, probabilmente, sarebbe una star dei social. Perché Cornelia Mora Taboga, nei modi di allora, è stata certamente una stella, anche per essersi conquistata un’autorevolezza e una fama, ampiamente meritate in una società, che, anche nel mondo dell’arte, era ancora profondamente maschile.
Cornelia Mora Taboga è stata la prima donna regista a Padova, capace di dirigere in modo moderno i propri attori, ma anche grande scenografa, costumista e pittrice. Un’innovatrice a tutto tondo se pensiamo, ad esempio, che è stata la prima a portare gli spettacoli teatrali nei luoghi storici, attenta però che i monumenti non fossero solo scenografia, ma parte funzionale della storia.
Ancora oggi sono moltissimi i padovani che la ricordano, con affetto e nostalgia, e tanti, tra chi calca le tavole dei palcoscenici, che, ancora giovani, hanno lavorato con lei. Il tempo che passa però, inevitabilmente, sbiadisce i ricordi e confonde i dettagli ed è quindi davvero meritevole questo pregevole volume di Alessandro Giuriati che rende giustamente omaggio a una grande donna padovana, ripercorrendo la sua vita, le sue opere, anche con un corposo ed interessante apparato iconografico.
Un’iniziativa perfettamente in linea con il grande impegno culturale dell’Osservatorio Città di Padova, che già da anni ci presenta, con l’assegnazione del titolo di Padovano Eccellente, nostri concittadini meritevoli di essere conosciuti e ricordati. Un volume che mi auguro possa essere seguito da altri, che con la stessa freschezza e precisione ci aiutino a non dimenticare i padovani – e sono tanti – che si sono distinti, portando lustro alla nostra città.
(Dalla prefazione di Sergio Giordani, Sindaco del Comune di Padova).
 
Alessandro Giuriati (Padova, 1972), laureato in Architettura a Venezia, si è avvicinato alla letteratura per passione, trovando in essa una modalità di espressione della sua personalità. Tra le sue pubblicazioni, la raccolta poetica Quadri di autore sconosciuto (Cleup 2014) e la raccolta di racconti Lontano dallo stato di veglia (Mediagraf 2016).
 
 
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
 
Informazioni:
Assessorato alla Cultura
 
Cooperativa Libraria Editrice Università di Padova
tel. 049 8753496 fax 049 9865390
 

Musei comunali ad ingresso gratuito nel periodo natalizio

Musei comunali ad ingresso gratuito nel periodo natalizio

Per residenti di Padova e provincia e studenti

Dall'1 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019 è possibile visitare gratuitamente i Musei Civici agli EremitaniPalazzo Zuckermann,  Palazzo della Ragione e il Museo del Risorgimento e dell'Età Contemporanea.
Iniziativa riservata ai residenti di Padova e provincia su esibizione della carta d'identità, agli studenti dell'Università di Padova ed agli studenti Erasmus, su esibizione di un documento d'identità e/o tesserino universitario.

Il 24 dicembre e 31 dicembre è prevista l'apertura straordinaria delle Scuderie di Palazzo Moroni dove è allestita la mostra "Il Presepe, scene di vita quotidiana".

Il 26 dicembre è prevista l'apertura straordinaria di Palazzo della Ragione, dei Musei Civici agli Eremitani, limitatamente alla mostra "Antonio Ligabue. L'uomo, il pittore", di Palazzo Zuckermann, limitatamente alla mostra "Prima di Babbo Natale" e delle Scuderie di Palazzo Moroni dove è allestita la mostra "Il Presepe, scene di vita quotidiana".

Informazioni
Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche

Tel. 049 8204502-4501-4588
cultura@comune.padova.it
musei@comune.padova.it

Il mio buffo Babbo Natale

Il mio buffo Babbo Natale

Laboratori artistici per bambini dai 6 ai 10 anni

Nell'ambito della mostra Prima di Babbo Natale. Santa Claus nelle illustrazioni tra Ottocento e Novecento sono previsti laboratori didattici per bambini dai 6 ai 10 anni. Chi ha mai visto veramente Babbo Natale? Di che colore ha il cappello? Il suo naso è grande o piccolo? Ha la barba lunga o non ce l’ha affatto? Come te lo immagini Babbo Natale? Ogni bambino a conclusione del laboratorio porterà a casa il suo Babbo Natale originale!

Inoltre, durante l'attività i genitori e il pubblico adulto saranno coinvolti in una visita guidata con Marco Callegari, co-curatore della mostra.

Informazioni
Laboratori: Contributo di 5 euro a bambino per la partecipazione.
La visita della mostra sarà gratuita.  

È richiesta la prenotazione al 348 3502269 o allo 049 2104096
fantalica@fantalica.com | www.fantalica.com

Combattere. Curare. Istruire

Combattere. Curare. Istruire

Padova “Capitale al Fronte” e l’Università Castrense

Padova – definita Capitale al fronte per il ruolo svolto nella Grande Guerra – deve essere ricordata anche per la funzione eccezionale che ebbe nell’assistenza sanitaria prestata ai soldati e nella didattica medica impartita agli aspiranti medici militari.
Le nuove caratteristiche distintive del primo conflitto mondiale imposero problemi di difficilissima soluzione, anche da un punto di vista medico. Francesco della Valle (1858-1937), medico e generale, in qualità di capo della sanità militare coordinò la “catena sanitaria” che provvedeva a soccorrere i militari malati o feriti. Ogni battaglione disponeva di un posto di primo soccorso, affidato a un tenente medico che doveva prestare le prime cure, stabilire le priorità di intervento e ordinare l’eventuale trasferimento nelle retrovie, verso gli ospedali da campo o addirittura gli ospedali territoriali. Padova, in particolare, divenne in breve tempo una vera e propria “città ospedale militare”, con più di 20 luoghi deputati al ricovero dei soldati.

Già nell’estate del 1916, l’elevatissimo numero di uomini feriti, ai quali si aggiungevano quelli malati, rese necessario un numero sempre maggiore di medici al fronte. Al fine di reclutare nuovi medici, il Comando della Terza Armata realizzò un interessante esperimento di corsi accelerati a San Giorgio di Nogaro (UD), noto come “Università Castrense”. Tuttavia, le lauree potevano essere concesse solo da un’Università: per questo motivo gli studenti vennero iscritti presso l’Ateneo patavino. Luigi Lucatello (1863-1926), Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, coordinò la complessa organizzazione messa in atto per formare in breve tempo una nuova “leva” di medici da inviare in prima linea. Nel dicembre del 1916 giunsero a Padova da tutta Italia 1332 studenti, che costituirono il “Battaglione di studenti di medicina e chirurgia”. Nell’aprile 1917 vennero conferite 534 lauree, eccezionalmente concesse senza la presentazione di una tesi.
Motivi analoghi a quelli che avevano fatto di Padova una “città ospedale militare” l’avevano trasformata in breve tempo in “città universitaria di guerra”.   

Mostra a cura del prof. Maurizio Rippa Bonati (Università di Padova)

Informazioni
Biglietti

Orario: da martedì a venerdì 14.30-19.00; sabato, domenica e festivi 9.30-19.00
www.musme.it
Tel. 049 658767
 

La Storia del Veneto. Dalle origini ai giorni nostri

La Storia del Veneto. Dalle origini ai giorni nostri

Presentazione del libro di Francesco Jori

 
“Il Veneto, tremila anni di storia alle spalle, riuscendo sempre a riscattarsi da ogni calamità. Questo libro li ripercorre, tra grande storia e storie quotidiane”.
 
Il libro di Francesco JoriLa Storia del Veneto. Dalle origini ai giorni nostri” (Edizioni Biblioteca dell’Immagine) verrà presentato mercoledì 5 dicembre 2018 alle ore 18, in Sala Paladin a Palazzo Moroni, via VIII febbraio 6 Padova.
 
Programma:
 
Saluto di Andrea Colasio, Assessore alla Cultura del Comune di Padova
 
Ne discutono
 
Paolo Possamai, Direttore de Il Mattino di Padova – La Tribuna di Treviso – La Nuova Venezia e Mestre – Il Corriere delle Alpi
Mario Bertolissi, Professore ordinario di Diritto Costituzionale Università di Padova
Pietro Del Negro, Professore emerito di Storia Università di Padova
Francesco Jori, Autore del volume e giornalista
 
 
Dall’Età del Bronzo a quella della Rete: è un percorso lungo tremila anni, quello che viene proposto nel libro “La storia del Veneto – Dalle origini ai giorni”, in una sequenza di vicende e di trasformazioni che hanno visto alternarsi periodi di splendore ad altri di decadenza, di benessere ad altri di miseria. Il testo prende le mosse dai primi insediamenti protostorici, e dall’arrivo di una popolazione straniera, quella dei Veneti, che scalza gli abitanti originari, gli Euganei, per delineare i tratti fondanti di una civiltà, quella venetica, in cui realtà emergenti come Atheste-Este e Patavium-Padova raggiungono un ruolo da protagonisti mentre Roma è ancora un modesto villaggio sulla sponda sinistra del Tevere. Già in quella fase emerge una delle caratteristiche fondamentali della regione di stretta attualità: la vocazione imprenditoriale e all’export, testimoniata da insediamenti come Frattesina in Polesine, e da altri nuclei urbani di primo piano, da Verona a Opitergium-Oderzo, da Adria a Eraclea.
Ma è con la “caput mundi” che il Veneto e l’intero Nordest assurgono a una posizione di assoluto rilievo, nella X Regio Venetia et Histria, come snodo strategico dello scacchiere militare e commerciale verso il centro-est europeo: l’impronta romana si coglie non solo nei tessuti urbani, ma anche nella realizzazione di una rete infrastrutturale il cui impianto rimane visibile ancor oggi. I “secoli bui” delle invasioni barbariche, che usano il Nordest come un corridoio di attraversamento, fanno letteralmente terra bruciata di questo straordinario patrimonio. Ma a cavallo dell’anno Mille parte una paziente quanto illuminata ricostruzione, che tra il Duecento e il Trecento darà vita alla fertile stagione dell’autonomia comunale e a signorìe di assoluto rilievo come gli Scaligeri e i Carraresi. Il grande protagonista è comunque il leone di San Marco: partita da modesto villaggio di pescatori, profughi dall’entroterra sotto la spinta dei barbari, Venezia diventa una grande potenza, che dopo essersi assicurata il controllo dei mari passa a conquistare la terraferma, lasciandovi un’impronta plurisecolare e dando vita a una straordinaria crescita non solo economica ma anche culturale.
Dopo la caduta della Serenissima, il Veneto passa attraverso una devastante alternanza tra francesi e austriaci, ma al tempo stesso è uno dei focolai dello spirito risorgimentale, fino a fare il suo ingresso nel neonato Stato italiano. E’ tuttavia una fase caratterizzata da una straordinaria miseria, che mette in moto una colossale ondata migratoria tale da svuotare la regione. Che peraltro riesce a ripartire grazie a una classe imprenditoriale di assoluto livello, specie nel manifatturiero. Due guerre mondiali in trent’anni la mettono in ginocchio; ma il dinamismo economico fa sì che nel giro di un paio di decenni il Veneto sappia passare dalla miseria al benessere, con numeri da assoluto primato. La crisi dell’inizio del terzo millennio rimette tutto in discussione, mentre la regione conosce un cambio di pelle e di identità tuttora in atto: sia perché diventa terra di immigrazione, con 170 etnìe oggi presenti, sia perché l’anagrafe la condanna a un progressivo invecchiamento. Il libro arriva fino ai giorni nostri, con le pulsioni autonomistiche e il referendum del 2017, cercando di gettare uno sguardo conclusivo sul futuro per intravedere gli scenari possibili.
(Francesco Jori – “La storia del Veneto – Dalle origini ai giorni nostri”; Edizioni Biblioteca dell’Immagine).
 
Francesco Jori, padovano, classe 1946. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Padova, è giornalista professionista dal 1967. Ha iniziato a lavorare al “Resto del Carlino”, quindi è stato capo ufficio stampa della Provincia di Padova. Nel 1978 ha fatto parte del gruppo di fondatori del nuovo quotidiano “il Mattino di Padova”; quindi è passato al “Gazzettino”, dove è stato inviato speciale e successivamente vicedirettore. Dal 2006 è editorialista dei quotidiani locali del gruppo “L’Espresso”. Ha pubblicato, tra gli altri, i libri Di Nordest non ce n’è uno. Dalla Liga alla Lega e Senza politica (Marsilio), Racconti d’impresa (Laterza), L’ultimo dei barcari, Storia di Padova, Storia di Vicenza, Il Sud del Nord, Ne uccise più la fame e 1516, il primo ghetto (Biblioteca dell’Immagine). Per Il Poligrafo ha pubblicato con Paolo Giaretta La Padova del sindaco Crescente (1947-1970) (Padova 2017).
 
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
 
 
Informazioni:
Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche
tel. 049 8204529 - donolatol@comune.padova.it

CODICE ROSSO

CODICE ROSSO

Una mostra contro la violenza

Inaugurazione: 25 novembre 2018, ore 11.00

Il colore rosso, tradizionalmernte legato alla violenza di genere e il colore arancione, dichiarato dall'ONU colore simbolo del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulla donna, sono il filo conduttore delle opere esposte alla mostra Codice Rosso, nata dalla volontà di alcune artiste e artisti di contribuire a sostenre la lotta contro le discriminazioni e la violenza attraverso momenti d'arte.

L'iniziativa assume maggiore concretezza di impegno e solidarietà con l'offerta delle artiste e degli artisti di una loro opera a favore di una raccolta di fondi da destinare alla Casa di fuga per donne vittime di violenza del Comune di Padova, che ospita donne e le/i loro figlie/i minori in un momento particolarmente difficile della loro vita.

Espongono: Michela Bellinazzi - Licia Bertin - Antonio Buso - Paolo Camporese - Chiara Coltro - Alfredo Dal Santo - Guido Dragani - Paola Failla - Nicoletta Furlan - Liza Karatza - Giuliano Lanza - Romeo Michelotto - Rosaria Roco - Paolo Ronzani - Giancarlo Vendemiati.

Evento collegato
Alla mostra è legata la lotteria "Codice Rosso: una mostra contro la violenza": le artiste e gli artisti hanno deciso di offrire una loro opera per una raccolta di fondi a favore della Casa di fuga per donne vittime di violenza del Comune di Padova.
In palio un'opera offerta da ogni artista e numerosi biglietti di ingresso a mostre, spettacoli e monumenti cittadini.
Informazioni per l'acquisto dei biglietti: Ufficio pari opportunità, telefono 049 8205210, email pariopportunita@comune.padova.it.

Estrazione premi: domenica 2 dicembre 2018, ore 11:00 al Centro Culturale Altinate/San Gaetano.
Dal 3 dicembre viene pubblicato l'elenco dell'abbinamento dei premi con i biglietti estratti; i premi possono essere ritirati entro 30 giorni.
L'elenco dei premi è scaricabile dalla sezione "Documenti" di questa pagina.

Informazioni
Ingresso libero
Orario: da martedì a domenica, ore 10.00-19.00

Ufficio pari opportunità - Settore Gabinetto del Sindaco
telefono 049 8205210
email pariopportunita@comune.padova.it

SOLE, LUNA, STELLE

SOLE, LUNA, STELLE

Ricordando Galileo

Inaugurazione: 23 novembre 2018, ore 17.30

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e l’Associazione “Artiste in collezionismo dal 1994”, in collaborazione con l’Associazione Xearte di Promozione Sociale e Culturale, presentano al pubblico Sole, Luna, Stelle. Ricordando Galileo, una rassegna di 24 opere pittoriche che interpretano, con uno sguardo e una sensibilità tutta femminile, l’Universo, i pianeti, le stelle che tanto fascino hanno esercitato su scienziati, poeti e artisti, intendendo così omaggiare la figura di Galileo Galilei, il cui destino rimarrà indissolubilmente legato alla nostra città.

Le 24 artiste che espongono in mostra con tecniche e stili diversificati, che spaziano dalla pittura, alla ceramica, all’uso del cuoio sono:
Daniela Antonello, Nicoletta Belli, Emanuela Casotto, Gabriella Ceccherini, Ivana Ceresa, Marisol Colombara, Chiara Coltro, Anna Dalle Molle, Franca Donati Franceschi (presidente dell’Associazione), Nicoletta Furlan, Roberta Gandin, Laura Gioso, Nazarena Laveder, Adriana, Michieli, Daniela Pedrocco, Maria Grazia Petrone, Marilena Prosciutti, Nirvana Pullio, Carla Rigato, Barbara Scarparolo, Alberta Vianello, Adriana Zaccaria, Maria Grazia Zanella, Viviana Zorzato.

Lo sguardo delle donne rivolto alle meraviglie dell’Universo è comunque pronto ad accorgersi di quella parte del mondo femminile in difficoltà, per questo motivo il giorno dell’inaugurazione è stata organizzata una iniziativa benefica: verrà distribuito il calendario 2019, realizzato dalle Donne in Collezionismo e dall’Associazione Xearte, in cui  sono  riprodotte le opere esposte in mostra, e le offerte saranno destinate a favore del “Progetto Brasile”, dove è stato costruito un Laboratorio per dare un lavoro alle bambine-madri.

Informazioni
Ingresso libero
orario 10-19, lunedì chiuso

Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche - Servizio Mostre
tedeschif@comune.padova.it
Tel 048 8204528

info@xearte.net
cell. 348 3708079

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