Fratello Piccolo

Fratello Piccolo

Lo spettacolo, presentato dal Teatro Valdoca, è un progetto speciale per il Bastione Alicorno di Padova, creato nell'€™ambito di Prospettiva Danza Teatro 2005, di cui Mariangela Gualtieri ha creato i testi, che lei stessa reciterà .



La poesia vuole essere detta, vuole respiro, saliva, corpo e voce. Vuole uscire dalla polvere della pagina scritta, dalla letterarietà , dalla camera chiusa del pensiero, sbavarsi in una bocca che porta bene impressa la terra in cui è nata, il pane che ha mangiato, il vino che ha bevuto. La poesia vuole diventare musica. E' culto festivo: se si è in tanti ad ascoltarla allora diventa la festa di tanti, una festa del dire e dell'udire.

testi e voce recitante: Mariangela Gualtieri
organo: Dario Giovannini
movimento: Marianna Andrigo, Silvia Calderoni, Muna Mussie
regia: Cesare Ronconi

Mariangela Gualtieri
Mariangela Gualtieri è nata a Cesena, in Romagna. Nel 1983 ha fondato, insieme a Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammarturga.
Fra i testi pubblicati: Antenata (ed. Crocetti, Milano 1992), Fuoco Centrale (ed. I Quaderni del Battello Ebbro, Bologna 1995), Nessuno ma tornano (Centro Editoriale Università  degli Studi della Calabria, Cosenza 1995), Sue Dimore (ed. Palazzo dell'€™Esposizioni di Roma, Roma 1996), Nei Leoni e nei Lupi (ed. I Quaderni del Battello Ebbro, Bologna 1996), Parsifal (ed. Teatro Valdoca, Cesena 2000), Chioma (ed. Teatro Valdoca, Cesena 2000).
E"€™ da poco uscita la raccolta dei suoi scritti teatrali, FUOCO CENTRALE e altre poesie per il teatro, presso la Casa Editrice Einaudi. In preparazione, sempre per Einaudi, la raccolta dei versi inediti.

Fratello Piccolo

Fratello Piccolo

Lo spettacolo, presentato dal Teatro Valdoca, è un progetto speciale per il Bastione Alicorno di Padova, creato nell'€™ambito di Prospettiva Danza Teatro 2005, di cui Mariangela Gualtieri ha creato i testi, che lei stessa reciterà .



La poesia vuole essere detta, vuole respiro, saliva, corpo e voce. Vuole uscire dalla polvere della pagina scritta, dalla letterarietà , dalla camera chiusa del pensiero, sbavarsi in una bocca che porta bene impressa la terra in cui è nata, il pane che ha mangiato, il vino che ha bevuto. La poesia vuole diventare musica. E' culto festivo: se si è in tanti ad ascoltarla allora diventa la festa di tanti, una festa del dire e dell'udire.

testi e voce recitante: Mariangela Gualtieri
organo: Dario Giovannini
movimento: Marianna Andrigo, Silvia Calderoni, Muna Mussie
regia: Cesare Ronconi

Mariangela Gualtieri
Mariangela Gualtieri è nata a Cesena, in Romagna. Nel 1983 ha fondato, insieme a Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammarturga.
Fra i testi pubblicati: Antenata (ed. Crocetti, Milano 1992), Fuoco Centrale (ed. I Quaderni del Battello Ebbro, Bologna 1995), Nessuno ma tornano (Centro Editoriale Università  degli Studi della Calabria, Cosenza 1995), Sue Dimore (ed. Palazzo dell'€™Esposizioni di Roma, Roma 1996), Nei Leoni e nei Lupi (ed. I Quaderni del Battello Ebbro, Bologna 1996), Parsifal (ed. Teatro Valdoca, Cesena 2000), Chioma (ed. Teatro Valdoca, Cesena 2000).
E"€™ da poco uscita la raccolta dei suoi scritti teatrali, FUOCO CENTRALE e altre poesie per il teatro, presso la Casa Editrice Einaudi. In preparazione, sempre per Einaudi, la raccolta dei versi inediti.

Paesaggio con fratello rotto

Paesaggio con fratello rotto

Lo spettacolo "Paesaggio con fratello rotto" rappresenta la prima di tre tappe ideate dal regista Cesare Ronconi, sottotitolata "Fango che diventa luce".
Siamo in presenza di tre animali, un macellaio, un oracolo ed un cantore: al centro un altare o forse uno scannatoio, una macelleria. Poi un grande organo che suona dal vivo, imponente, espanso: il suo suono è rotto a tratti da strappi di musica rock, dalle voci recitanti, dai versi degli animali.

Le parole sono visionarie. Le immagini dure e impressionanti. La musica, il canto e i tanti simboli che riempiono la scena, tutto tenta di parlare a qualcosa che non è l"€™intelligenza.
Non abbiamo smesso di credere nella forza della poesia, di pensare ad uno spettacolo anche come atto di resistenza contro la Signoria Attuale. Che cosa sia questa Signoria Attuale in parte tutti lo sappiamo e in parte non lo sapremo mai: una forza, comunque, che tenta di fare di noi un ovile muto, di deprimere la nostra vivezza, di metterci sulla schiena pesi schiaccianti. Ci guardiamo intorno e scorgiamo ovunque segni invasivi di questa forza indebolente. Pochi chilometri più in là  la vediamo all'€™opera coi suoi morti ammazzati e bombardati.
Ecco, ci muove una voglia d"€™esortazione, una paura, una pietà . Soprattutto la voglia di tenerci ben desti, di pronunciare parole troppo taciute, di cantare e ballare con la potenza disarmata dei bambini.

Produzione: Teatro Valdoca in collaborazione con Teatro A.Bonci di Cesena, DrodeseraCentral e Fies 2004.
Regia: Cesare Ronconi
Parole: Mariangela Gualtieri
Con Marianna Andrigo, Silvia Calderoni, Leonardo Delogu, Elisabetta Ferrari,
Dario Giovannini e Muna Mussie
Musiche dal vivo: Dario Giovannini
Campionamenti: Aidoru
Scene: Stefano Cortesi
Costumi: Patrizia Izzo
Fonico: Luca Fusconi
Macchinista: Federico Lepri
Organizzazione: Morena Cecchetti e Emanuela Dallagiovanna

Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività  Culturali, Regione Emilia Romagna e Provincia di Forlì-Cesena.

Paesaggio con fratello rotto

Paesaggio con fratello rotto

Lo spettacolo "Paesaggio con fratello rotto" rappresenta la prima di tre tappe ideate dal regista Cesare Ronconi, sottotitolata "Fango che diventa luce".
Siamo in presenza di tre animali, un macellaio, un oracolo ed un cantore: al centro un altare o forse uno scannatoio, una macelleria. Poi un grande organo che suona dal vivo, imponente, espanso: il suo suono è rotto a tratti da strappi di musica rock, dalle voci recitanti, dai versi degli animali.

Le parole sono visionarie. Le immagini dure e impressionanti. La musica, il canto e i tanti simboli che riempiono la scena, tutto tenta di parlare a qualcosa che non è l"€™intelligenza.
Non abbiamo smesso di credere nella forza della poesia, di pensare ad uno spettacolo anche come atto di resistenza contro la Signoria Attuale. Che cosa sia questa Signoria Attuale in parte tutti lo sappiamo e in parte non lo sapremo mai: una forza, comunque, che tenta di fare di noi un ovile muto, di deprimere la nostra vivezza, di metterci sulla schiena pesi schiaccianti. Ci guardiamo intorno e scorgiamo ovunque segni invasivi di questa forza indebolente. Pochi chilometri più in là  la vediamo all'€™opera coi suoi morti ammazzati e bombardati.
Ecco, ci muove una voglia d"€™esortazione, una paura, una pietà . Soprattutto la voglia di tenerci ben desti, di pronunciare parole troppo taciute, di cantare e ballare con la potenza disarmata dei bambini.

Produzione: Teatro Valdoca in collaborazione con Teatro A.Bonci di Cesena, DrodeseraCentral e Fies 2004.
Regia: Cesare Ronconi
Parole: Mariangela Gualtieri
Con Marianna Andrigo, Silvia Calderoni, Leonardo Delogu, Elisabetta Ferrari,
Dario Giovannini e Muna Mussie
Musiche dal vivo: Dario Giovannini
Campionamenti: Aidoru
Scene: Stefano Cortesi
Costumi: Patrizia Izzo
Fonico: Luca Fusconi
Macchinista: Federico Lepri
Organizzazione: Morena Cecchetti e Emanuela Dallagiovanna

Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività  Culturali, Regione Emilia Romagna e Provincia di Forlì-Cesena.

Teatro Valdoca

Teatro Valdoca

Il Teatro Valdoca è nato nel 1983 a Cesena, in Romagna, ad opera di Cesare Ronconi regista, e di Mariangela Gualtieri drammaturga.
Coi primi due spettacoli Lo spazio della quiete (1983) e Le radici dell'amore (1984) la Valdoca è presente fin da principio sulla scena europea: sono lavori senza parole, con una cifra stilistica e poetica molto netta.

Con Ruvido umano (1986) comincia una ricerca drammaturgica a ridosso della parola poetica, ricerca che avrà  piena e matura espressione nella trilogia Antenata (1991/93). In questi anni la Compagnia dà  vita ad una Scuola di Poesia che coinvolge i maggiori poeti italiani, fra cui Luzi, Fortini, Bigongiari, Conte, De Angelis, Loi, Maiorino, Cucchi, etc. Il lavoro pedagogico si apre poi all'incontro con numerosi giovani allievi attori, attraverso una vera e propria Scuola Nomade, che sfocia in due grandi spettacoli Ossicine (1994) e Fuoco Centrale (1995).
In questi, musica dal vivo, canto e danza, entrano a dar forza e complessità  alla parola poetica, che permane come caratteristica del lavoro della Compagnia. Nel 1997 Nei leoni e nei lupi riunisce sulla scena attori storici della Valdoca ed allievi della Scuola Nomade, secondo una scrittura drammaturgica che li impegna in una grande prova d'attore.
Parsifal Piccolo (1998) e infine Parsifal (1999), prodotto insieme al festival di Santarcangelo, segnano la prima impegnativa prova di riscrittura di un testo della tradizione. Chioma (2000) dà  vita ad una figura femminile potente, che ha l"€™intensità  dei personaggi del mito e la spaccatura dell'€™attuale sfacelo. Del 2001 Predica ai pesci, operetta magica e popolare per due acrobate, una cantante ed un"€™attrice.
Il 2002 è dedicato alla Scuola d"€™attore, e a NON-splendore rock, concerto di rock e poesia.
Nel gennaio 2003 i versi per la scena di Mariangela Gualtieri sono editi da Giulio Einaudi.
Dalla Scuola d"€™attore nasce l"€™opera corale Imparare è anche bruciare (2003).
L"€™ultima opera del Teatro Valdoca, Fango che diventa luce (2004), è la prima parte di un progetto in tre tappe dal titolo PAESAGGIO CON FRATELLO ROTTO.

Teatro Valdoca

Teatro Valdoca

Il Teatro Valdoca è nato nel 1983 a Cesena, in Romagna, ad opera di Cesare Ronconi regista, e di Mariangela Gualtieri drammaturga.
Coi primi due spettacoli Lo spazio della quiete (1983) e Le radici dell'amore (1984) la Valdoca è presente fin da principio sulla scena europea: sono lavori senza parole, con una cifra stilistica e poetica molto netta.

Con Ruvido umano (1986) comincia una ricerca drammaturgica a ridosso della parola poetica, ricerca che avrà  piena e matura espressione nella trilogia Antenata (1991/93). In questi anni la Compagnia dà  vita ad una Scuola di Poesia che coinvolge i maggiori poeti italiani, fra cui Luzi, Fortini, Bigongiari, Conte, De Angelis, Loi, Maiorino, Cucchi, etc. Il lavoro pedagogico si apre poi all'incontro con numerosi giovani allievi attori, attraverso una vera e propria Scuola Nomade, che sfocia in due grandi spettacoli Ossicine (1994) e Fuoco Centrale (1995).
In questi, musica dal vivo, canto e danza, entrano a dar forza e complessità  alla parola poetica, che permane come caratteristica del lavoro della Compagnia. Nel 1997 Nei leoni e nei lupi riunisce sulla scena attori storici della Valdoca ed allievi della Scuola Nomade, secondo una scrittura drammaturgica che li impegna in una grande prova d'attore.
Parsifal Piccolo (1998) e infine Parsifal (1999), prodotto insieme al festival di Santarcangelo, segnano la prima impegnativa prova di riscrittura di un testo della tradizione. Chioma (2000) dà  vita ad una figura femminile potente, che ha l"€™intensità  dei personaggi del mito e la spaccatura dell'€™attuale sfacelo. Del 2001 Predica ai pesci, operetta magica e popolare per due acrobate, una cantante ed un"€™attrice.
Il 2002 è dedicato alla Scuola d"€™attore, e a NON-splendore rock, concerto di rock e poesia.
Nel gennaio 2003 i versi per la scena di Mariangela Gualtieri sono editi da Giulio Einaudi.
Dalla Scuola d"€™attore nasce l"€™opera corale Imparare è anche bruciare (2003).
L"€™ultima opera del Teatro Valdoca, Fango che diventa luce (2004), è la prima parte di un progetto in tre tappe dal titolo PAESAGGIO CON FRATELLO ROTTO.

Break the funk

Break the funk

La passione per la "€œStreet Dance"€, per la musica funky e per la cultura "€œHip Hop"€, sono alla base della nascita della crew avvenuta nel 1998.
Il gruppo si fonda sull"€™unione di dieci ballerini, provenienti da esperienze e realtà  diverse con la volontà  comune di divulgare l"€™essenza dell'€™ "€œHip Hop Culture"€ a 360 gradi.

Questo desiderio ha portato alla creazione di diversi shows che comprendono tutte le tecniche ed i diversi stili della "€œnobile"€ arte della danza Hip Hop: Breaking, Popping, Locking, Boogalooing e Freestyle, elementi essenziali e vitali di questa cultura.
Le capacità  individuali date dall'€™esperienza dei singoli elementi ed un concetto coreografico sempre innovativo, fanno sì che Break the Funk sia fra i migliori nel suo genere.
Nel corso degli anni la crew ha riscosso un notevole successo sia all'€™interno di rilevanti Hip Hop Conventions, sia a livello teatrale nel mondo della danza.
Molteplici sono le performances in tutta Italia e all'€™estero, che hanno permesso a Break the Funk di rappresentare il breaking dalle piazze alle discoteche, dalla strada ai lussuosi Casinò, dai festival agli eventi in fiere, dalle rassegne di danza alla televisione, dai contest nazionali ai Battle mondiali.
Attualmente fanno parte di Break the Funk dieci elementi:
I fondatori Denis, Duna e Lil"€™ Blade, assieme a Den, Fast, Fist e Kira, rappresentano l"€™aspetto del Breaking (top rock, footworks, freestyle, power moves e freeze).
A divulgare l"€™arte del Funky Style, ovvero le tecniche del Lockin"€™, Poppin"€™ e Boogalooing sono il coreografo del gruppo Poppin"€™ Kris, Messy ed unica presenza femminile, Ely L.
Tra i numerosi riconoscimenti al Break the Funk segnaliamo l'importante risultato alle finali della competizione mondiale di breaking più prestigiosa in assoluto: l"€™"International Battle of the Year" in Germania, dove nel 2003 si sono aggiudicati il sesto posto e nel 2004 lo strepitoso quarto posto ed il premio "€œBest Show"€ come miglior coreografia del mondo.

Primo incontro con la coreografia d'autore 2005 - All that jazz

Primo incontro con la coreografia d'autore 2005 - All that jazz

Nell'ambito del progetto "Incontro con la coreografia d'autore" viene presentata una coreografia, che è il frutto del work-shop tenuto quest'anno dal danzatore e coreografo Andrè De La Roche promosso dalla Scuola di formazione di balletto Spaziodanza in collaborazione con Arteven.

Durante il laboratorio teso a sensibilizzare giovani danzatori del territorio veneto allo sviluppo e all'approfondimento delle loro capacità  tecnico-artistiche, sono stati selezionati dei ballerini per la realizzazione della coreografia che verrà  presentata questa sera.

Primo incontro con la coreografia d'autore 2005 - All that jazz

Primo incontro con la coreografia d'autore 2005 - All that jazz

Nell'ambito del progetto "Incontro con la coreografia d'autore" viene presentata una coreografia, che è il frutto del work-shop tenuto quest'anno dal danzatore e coreografo Andrè De La Roche promosso dalla Scuola di formazione di balletto Spaziodanza in collaborazione con Arteven.

Durante il laboratorio teso a sensibilizzare giovani danzatori del territorio veneto allo sviluppo e all'approfondimento delle loro capacità  tecnico-artistiche, sono stati selezionati dei ballerini per la realizzazione della coreografia che verrà  presentata questa sera.

Venezia Balletto

Venezia Balletto

Dopo anni di preparazione "€œVenezia Balletto" diventa finalmente una realtà  nel 1999. La Compagnia è voluta e diretta da Sabrina Massignani ballerina e coreografa dal talento riconosciuto dalle più autorevoli firme della danza internazionale.



Il lavoro che Sabrina Massignani propone assieme ai suoi ballerini, scelti per la loro preparazione tecnica e particolarità  espressive all'€™interno dell'€™Associazione Arte Danza e provenienti da realtà  professionali di tutta Italia, è garantito da un approfondito studio dei diversi stili della danza; studio che lei stessa segue con cura e passione. La sua ricerca coreografica mira ad una fusione degli stili di danza ed è nella sua ultima produzione "€œSospesi nel Tempo"€ che questo intento si concretizza, nella coreografia le tecniche si raccontano accompagnate dalle emozioni in un percorso sempre in evoluzione che trova nella coscienza del proprio corpo e nell'€™energia l"€™impulso di ogni movimento. Nel luglio 2004 la compagnia ha vinto il primo premio al "€œConcorso Internazionale per coreografi e danzatori"€ città  di Treviso nella categoria Compagnie Emergenti, presidente della giuria Fabrizio Monteverde.

Sospesi nel tempo
(nota di Sabina massignani)
Continua il mio cammino, dopo i miei primi lavori, in cui l"€™obiettivo che mi ero posta era quello di creare una fusione tra: balletto classico, contemporaneo e danza moderna, come libertà  di espressione ed energia che va oltre gli schemi comuni. "€œSospesi nel Tempo"€ è il percorso umano che si realizza in ognuno di noi e che per me è l"€™ambita e difficile crescita spirituale, che trova nella coreografia la sua massima espressione. Mi ha appassionato l"€™idea di rappresentare il passaggio dall'€™esistenza terrena, connessa alla nascita e alla sopravvivenza, fino ad arrivare all'€™illuminazione e alla liberazione dello spirito dalle costrizioni del corpo; percorso evolutivo che nell'€™ideologia orientale avviene attraverso un viaggio introspettivo nel quale i chakra costituiscono delle porte attraverso cui fluisce l"€™energia vitale. Dai chakra traggo spunto nella bellezza dei colori e nella possibilità  per l"€™essere umano di assimilare emozioni dall'€™esperienza terrena e allo stesso tempo purificarsi distaccandosi da tutto ciò che è materia. Così io vedo la vita un: un dono prezioso...sospeso nell'€™inesorabilità  del tempo...

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