Giuliana Musso in "Sexmachine"

Giuliana Musso in "Sexmachine"

Appuntamento d'eccezione della Rassegna "METTI UNA SERA...A TEATRO"


Giuliana Musso (Vicenza)
presenta

SEX MACHINE
di e con Giuliana Musso

regia: Massimo Somaglino


Un"€™attrice ed un musicista in scena danno voce ed anima a sei personaggi che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità  multiforme e complicata.
Dopo lo strepitoso successo di "Nati in Casa", ritorna Giuliana MUSSO con un argomento di estrema attualità : il sesso a pagamento.
Quattro uomini e due donne: Dino, pensionato; Vittorio, agente di commercio; Monica, mamma di Cristian; Silvana, prostituta; Igor, ventenne addetto all'€™assemblaggio; Sandro, piccolo imprenditore. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla cultura del nord-est e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento.
Uno splendido testo capace di toccare le corde della sensibilità  degli spettatori, scevro da giudizi e noiose lezioni moralistiche e che invita alla riflessione. I sei personaggi talora strappano il sorriso e addirittura una risata
La musica, sostegno e contrappunto al lavoro sui personaggi, ha accompagnato fin dall'€™inizio la composizione drammaturgica. A ciascun carattere corrisponde un tappeto musicale che non è un semplice commento bensì l"€™eco dell'€™identità  e dell'€™energia del personaggio.
Anche le canzoni "€“ tutte originali - concorrono alla drammaturgia dello spettacolo, approfondiscono l"€™emotività  dei personaggi e la rafforzano nella memoria dello spettatore.

Per tutte le informazioni si rinvia a: Metti una sera...a Teatro

World Music e oltre

World Music e oltre

WORLD MUSIC E OLTRE

Christine Ghezzo, soprano
Jeanann Seidman, violino elettrico e viola
Dinu Ghezzo, pianoforte
con la partecipazione di Francesco Socal, clarinetto e Fabio Bacelle, flauto
Musiche di Dinu Ghezzo, Christine Ghezzo, Jeanann Seidman

Programma

DINU GHEZZO
Eastern Rituals, Parte 1; Tomis; Oh Batranul Meu; Hungarian Song; Colo Sus pa linga Luna

LUCIA CARUSO
Sueno Celta

DINU GHEZZO
Darhyi

CHRISTINE GHEZZO
Vai de Mine; Two Cuban Songs

JEANANN SEIDMAN
Dances

DINU GHEZZU
Eastern Rituals, Parte 2; Arkadhyi; Un Pom Ramurat; Haulita

PEDRO DA SILVA
Buleria

CHRISTINE GHEZZO e DINU GHEZZO
Raga Bageshri

Per tutte le altre informazioni si rinvia a: XXIV Stagione Concertistica Interensemble 2007 - IIa parte

Canti, Cunti e Guarattelle

Canti, Cunti e Guarattelle

Sabato 17 novembre ore 16:00
Domenica 18 novembre ore 10:30 e ore 16:00

La Compagnia TEATRO BERTOLD BRECHT DI FORMIA


presenta:
"CANTI, CUNTI E GUARATTELLE. Gli straordinari racconti di Fernando.

Di e con: Maurizio Stammati
Spettacolo per tutti

Lo spettacolo è frutto di una ricerca sulle possibili interazioni tra il teatro di figura, il teatro d'attore e quello di strada, cerca attraverso la figura di un cantastorie di raccontare un'epoca, dagli anni prima del grande conflitto ai nostri giorni.
Pulcinella, le sue lotte, i suoi sogni ed i suoi incubi, sono lo sfondo sul quale si snoda il racconto, ma nella storia fanno irruzione anche altri strambi personaggi.
Il risultato è uno spettacolo divertente, a tratti grottesco con, a volte, sfumature malinconiche.


Per tutte le informazioni si invia a: 26° Festival Nazionale teatro per Ragazzi "Calendoli"

Fronte del Porto Filmclub - novembre e dicembre

Fronte del Porto Filmclub - novembre e dicembre


L"€™attività  del Fronte del Porto Filmclub ha ripreso in settembre la programmazione della nuova stagione cinematografica 2007-2008, in collaborazione con Promovies "€“ Scuola Permanente di Cinematografia di Padova, Cinema e Video Indipendente, ed il C.d.Q. 4 sud-est del Comune di Padova.
Dal 2005 il Fronte del Porto Filmclub è diventato il punto di riferimento degli appassionati di cinema in città  e del cinema libero.
Le proposte culturali infatti sono sempre all'€™insegna dell'€™originalità : opere inedite, film sperimentali, personali d"€™autore, retrospettive sulle principali tendenze della storia del cinema ed anteprime di film indipendenti italiani con la presenza degli stessi autori. Il programma si aprirà  nel nome di Piero Tortolina, scomparso da pochi mesi, uno dei padri dei cinephile italiani e tra i più attivi sostenitori del movimento dei filmclub degli anni "€™70.
L"€™omaggio vedrà  la proiezione dei più significativi film musical americani degli anni "€™40 e "€™50 (da "€œCappello a cilindro"€ a "€œCantando sotto la pioggia"€, da "€œSeguendo la flotta"€ a "€œUn americano a Parigi"€ da "€œGirandola"€ a "€œQuarantaduesima strada"€, "€œWest Side Story"€...) e sarà  curato da Gianni Vitale che già  stava lavorando a questa iniziativa. Il musical era infatti un genere molto amato da Tortolina e lui stesso contribuì a farlo conoscere in Italia anche attraverso l"€™importazione di opere inedite e il suo collezionismo.

Programma mesi di NOVEMBRE E DICEMBRE

Scarica il programma

Spettacolo "Cincillà  non abita più qua"

Spettacolo "Cincillà  non abita più qua"

Teatro Ragazzi G. Calendoli

Sabato 10 novembre ore 16:00
Domenica 11 novembre ore 10:30 e ore 16:00

La Compagnia TALIA-LE MASCHERE di Roma

presenta:
"CINCILLA' NON ABITA PIU' QUA"
di Gigi Palla


Con: Gabriella Praticò e Gigi Palla
Scene e costumi: Carla Marchini
Regia: Gigi Palla

Cincillà  è una giovane aristocratica topolina di città  che trascorre le sue giornate chiusa nella sua cameretta. Sua mamma infatti le impone una rigida e severa educazione affinché possa essere pronta per l'ingresso nell'alta società  roditrice.
Per questo scopo l'ha affidata ai noiosissimi precetti del maestro Topenio, un precettore pedante e servile, che si comporta con la piccola Cincillà  quasi come un carceriere.
Approfittando di uno dei rari momenti di distrazione del maestro Topenio, Cincillà  riesce ad evadere per una volta dalla sua cameretta. Lungo un verde viale che costeggia il fiume Cincillà  incontra Moscardino, un giovane topolino che, stanco della noiosa vita di campagna, è appena giunto in città  in cerca di fortuna.
I due fanno amicizia e si confidano i loro sogni: Cincillà  vorrebbe essere più libera e felice, proprio come un topolino di campagna, mentre Moscardino vorrebbe una vita più movimentata proprio come un topolino di città .
Poiché Moscardino non sa dove andare Cincillà  lo invita nel suo lussuoso palazzo: la magnifica impressione che i lussi e le comodità  provocano nel topolino di campagna lasciano presto il posto alla disillusione.
La madre di Cincillà  infatti in cambio dell'ospitalità  obbliga Moscardino ad un duro servizio: quello di ritirare i dentini da latte dei bambini nelle fessure delle porte e di cambiarle con pesantissime monete d'oro.
Passano i giorni e l'amicizia tra Moscardino e Cincillà  si trasforma ben presto in un sentimento più profondo. Moscardino a questo punto vorrebbe chiedere Cincillà  in sposa, ma l'aristocratica e cittadina famiglia della topolina accetterà  un matrimonio così sconveniente?
Questa nuova fiaba teatrale elabora ma soprattutto amplia alcuni temi presenti nella celeberrima storia del topo di campagna e del topo di città  che ritroviamo nella satira sesta del libro secondo del grande poeta latino Orazio.
E se nell'illustre precedente il confronto tra i due mondi si risolveva in un'opposizione inconciliabile, in questa elaborazione moderna è al contrario l'incontro tra due mondi diversi ad essere il motivo centrale.
I nostri due piccoli eroi coltiveranno la loro amicizia indipendentemente dalle loro differenze "di origine" anzi affrontando uniti chi cercherà  di contrastarli.
Un occasione per affrontare in chiave fiabesca il tema attualissimo della differenza e per ribadirne ancora una volta la sua potenziale ricchezza.
Ricchezza che sono soprattutto i più piccoli a comprendere senza mai problematizzare come troppo spesso fanno ancora i più grandi.

Età  consigliata: dai 4 anni

Per tutte le informazioni si invia a: 26° Festival Nazionale teatro per Ragazzi "Calendoli"

La zia di Carlo di Brandon Thomas

La zia di Carlo di Brandon Thomas

Sesto appuntamento della Rassegna "Metti una sera...a Teatro".

La Compagnia teatrale I TEATRANTI
presenta:

LA ZIA DI CARLO (The Charley Aunt)


Commedia brillante di Thomas Brandon
Traduzione e adattamento di Renato Stanisci
Regia di Sebastiano Maria La Bruna

La commedia
E' un copione nuovo nel panorama delle produzioni della Regione Veneto; una vera riscoperta dovuta alla felice intuizione di Renato Stanisci e del regista Sebastiano Maria La Bruna i quali, con un sobrio ed elegante allestimento ed una vivace azione scenica, ne hanno esaltato l'esilarante intreccio mantenendo intatti lo spirito scanzonato e quegli spunti romantici che lo caratterizzano.
Ne è risultato uno spettacolo brillante, dal ritmo incalzante, veramente divertente e, cosa non meno importante, adatto a qualsiasi tipo di pubblico.
Proprio con questo allestimento la Compagnia è risultata vincitrice dell' edizione 1998 del premio "Vasca d'Argento" manifestazione riservata alle compagnie teatrali del Triveneto e organizzata dal Comune di Montecchio Maggiore in collaborazione con la Federazione Italiana Teatro Amatori.
Nell' ambito della stessa manifestazione ha ricevuto anche il premio speciale "Gradimento del pubblico".

La trama
La commedia è ambientata a Oxford, e precisamente in un college di St. Olde. Le circostanze costringono un giovane studente, Lord Francour Babberly, ad indossare i panni della benestante zia di un amico, donna Lucia di Alvadorez, di cui si attende l'arrivo dal Brasile, il paese "da dove vengono le scimmie". Tutta la farsa è giocata su questo scambio di identità  ed è articolata su un dialogo vivacissimo con una serie di trovate che sono entrate nel patrimonio del repertorio farsesco.
La vitalità  di questa commedia è dovuta anzitutto al fresco buonumore di cui è pervasa, alla spensieratezza, allo spirito bonariamente irridente che la caratterizza oltre che all' incalzante azione scenica impressa dal regista e alle innumerevoli occasioni che offre alle risorse e alla vis comica degli attori. Per queste caratteristiche o forse perchè tipica del teatro del suo tempo (fu rappresentata per la prima volta a Bury St. Edmuds nella primavera del 1892 con enorme successo e poi a Londra nell'anno successivo e trionfalmente replicata per 1466 recite consecutive) "Charley' s Aunt" suscita ancora oggi un vivo interesse con un richiamo ed un successo che non accennano a diminuire.

L'autore
Brandon Thomas autore e attore inglese nacque a Liverpool il 25 dicembre 1856 e morì a Londra il 19 giugno 1914.
Cominciò a lavorare nel campo delle costruzioni navali e a studiare ingegneria civile; poi, si mise a fare il cantante e il dicitore in trattenimenti popolari; infine, nel 1879, fu scritturato per un lavoro intitolato The Queen' s Shilling di G.W. Godfrey.
Da quel momento, Thomas recitò a preferenza parti comiche e caratterizzate in vari teatri del West End di Londra. Per quanto fosse un bravo attore, il suo nome rimase tuttavia legato alla sua celeberrima farsa, "the Charley' s Aunt (prima rappresentazione in Italia, col titolo "La zia di Carlo" al teatro Manzoni di Milano il 5 ottobre 1894), che scrisse quando aveva 35 anni.
Fu spinto a scrivere questa farsa da W.S. Penley, un bravo attore dell'epoca che debuttò nelle vesti del protagonista nella primavera del 1892 con enorme successo. Thomas compose diversi altri lavori teatrali, quali The Gold Craze, The Lancashire Sailor, A Swordsman' s Daughter tutti di buon successo ma l'unico che gli diede vera fama e che conquistò il pubblico per diventare, col passar del tempo, un classico del teatro inglese fu, per l'appunto, The Charley' s Aunt


Per tutte le informazioni si rinvia a: Metti una sera...a Teatro

Tempo composto. Un palcoscenico per due orchestre

Tempo composto. Un palcoscenico per due orchestre




Due mondi musicali giocoforza separati: la "classica" e il "jazz"; in realtà , due mondi spesso piu' vicini di quanto si immagini.
"Tempo composto" (musiche da Duke Ellington a Igor Stravinsky) è un lavoro trasversale fra musiche diverse che sintetizza le esperienze del sassofonista, compositore e arrangiatore romano Mario Raja negli ultimi anni. Per questa speciale occasione, che aprirà  la kermesse PADOVA PORSCHE JAZZ FESTIVAL, si uniscono un'orchestra da camera e una big band.

TEMPO COMPOSTO
Un palcoscenico per due orchestre


Orchestra Thelonious Monk
Orchestra d'archi del Conservatorio Cesare Pollini


Arrangiamenti e direzione: Mario Raja
Solisti ospiti: Achille Succi, Marcello Tonolo

Per tutte le altre informazioni sulla kermesse, si rinvia a: Padova Porsche Jazz Festival

Roberto Citran in "Sentieri sotto la neve"

Roberto Citran in "Sentieri sotto la neve"

Il viaggio di ritorno dal campo di concentramento che Rigoni Stern ha compiuto nella primavera del '45 e affrontato con capacità  drammatica in uno dei capitoli piu' significativi della sua opera: questo il nucleo centrale dello spettacolo che aprirà  l'edizione 2007-2008 di "Arti Inferiori".
Lo spettacolo "Sentieri sotto la neve" è il personale omaggio di Roberto Citran al grande Rigoni Stern, alla sua scrittura "scarna e senza retorica" che, come sottolinea lo stesso Citran "[...] sembra seguire un percorso naturale e non trasmette mai nostalgie o rimpianti, ma insegna a non perdere di vista il senso della vita."


La Piccionaia-I Carrara
Teatro Stabile d'innovazione

presenta:


SENTIERI SOTTO LA NEVE
Adattamento teatrale di Roberto Citran
Regia: Titino Carrara

Con: Roberto Citran
Immagini video e scene: Antonio Panzuto
Luci: Andrea Patron

Roberto Citran esplora 4 opere di Mario Rigoni Stern, opere in cui lo scrittore narra gli eventi piu' drammatici del secondo conflitto mondiale, prendendo spunto dalla propria esistenza personale: la sfortunata spedizione in Albania e la tragica disfatta italiana nelle gelide steppe russe; l'8 settembre e la deportazione in un campo di concentramento nazista in Germania.
Come dice Corrado Stajano, Mario Rigoni Stern è una specie di cancelliere della memoria. Senza enfasi, e senza retorica fa capire bene con i suoi racconti essenziali, simile a un falegname o a un meccanico, com"€™è doveroso ricordare, come non si costruisce nulla sul vuoto della dimenticanza e del rifiuto del passato.
La scrittura del poeta asiaghese, così densa di particolari e molto descrittiva, è anche estremamente cinematografica. Segue cioè il ritmo del racconto cinematografico. Si passa da un campo lungo a primi piani di volti, oggetti, voci che raccontano vicende profondamente umane.
Da un treno che corre nella neve, a una mano che getta una carta sul tavolo. Se il paesaggio dell'€™altopiano di Asiago fa spesso da sfondo ed è parte fondamentale della sua poetica, col suo linguaggio lirico e allo stesso tempo semplice, Rigoni Stern ci porta in un mondo pieno di ricordi, di odori, dove si riconosce il suono degli animali, gli abitanti del bosco, quel profumo intatto, non contaminato, che ti restituisce un universo pulito dove il rispetto per la natura e del prossimo sono valori fondamentali che non vanno dimenticati.

INFORMAZIONI E BIGLIETTI
Biglietto intero "‚€ 12,00; ridotto studenti "‚€ 10,00

Prevendita
Il giorno precedente ogni spettacolo per l'MPX Multisala Pio X dalle ore 16.00 alle ore 18.00

Vendita
Il giorno dello spettacolo dalle ore 16.00 ad inizio spettacolo

ARTEVEN
Via G. Querini, 10
30172 Mestre (VE)
Tel. ++39 41 5074711 - Fax ++39 41 974120
Web: www.arteven.it
e-mail: info@arteven.it

ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E SPETTACOLO
SERVIZIO MANIFESTAZIONI E SPETTACOLI

Vicolo Pedrocchi, 11 "€“ Padova
Tel. ++39 49 8205611-5609-5607 Fax. ++39 49 8205605
E-mail: comunepadovamanifestazioni@comune.padova.it

Per tutte le altre informazioni sulla Rassegna si rinvia a: Arti Inferiori 2007-2008.

Mil maneras para danzar

Mil maneras para danzar

The Simple Company
presenta


MIL MANERAS PARA DANZAR
Coreografie: Elena Borgatti
Costumi: Fabio Zingaro
Neil Leonard, saxofoni - Marco Pavin, chitarra elettrica
Gruppo di Musica Contemporanea Steffani
Francesco Socal, clarinetto "€“ Fabio Calzavara, sax soprano "€“ Bernardino Beggio, pianoforte
Musiche di Neil Leonard, Igor Stravinskij, Steve Reich, Nick Zammuto, Paul de Jong, Grizzly Bear, Bernardino Beggio

Per tutte le altre informazioni si rinvia a: XXIV Stagione Concertistica Interensemble 2007 - IIa parte

I sette samurai di A. Kurosawa

I sette samurai di A. Kurosawa


Proiezione del film:


I SETTE SAMURAI
Regia: Akira Kurosawa

Titolo originale : Shichinin no samurai
Nazione: Giappone
Genere: Azione, Drammatico
Durata: 160 min. (b/n)
Sceneggiatura: Shinobu Hashimoto
Cast: Takashi Shimura; Toshirà´ Mifune; Yoshio Inaba; Seiji Miyaguchi; Minoru Chiaki; Daisuke Katà´; Isao Kimura

Trama

Nel Giappone del XVI secolo in cui orde di soldati sbandati e dediti al brigantaggio saccheggiano le campagne, la popolazione di un povero villaggio decide di ricorrere ai samurai, nobile casta di soldati di ventura. Li trovano. Selezionati dal saggio e disincantato Kambei (T. Shimura), cinque rispondono all'appello. Il settimo è il contadino Kikuchiyo (T. Mifune), miles gloriosus che vuole conquistarsi sul campo l'onore di essere promosso samurai. Nella strenua difesa del villaggio quattro dei sette e molti contadini muoiono da prodi. L'attacco è respinto e nei campi riprende il lavoro. Molti fattori contribuiscono a fare la grandezza del 14 film di A. Kurosawa: la sapienza della costruzione narrativa (1 prologo, 1 epilogo e 4 capitoli: la ricerca dei contadini, il reclutamento dei samurai, l'organizzazione della difesa, la battaglia che dura tre giorni e tre notti); l'ariostesca varietà  degli episodi e dei registri narrativi unita alla bellezza figurativa di questo affresco corale; la straordinaria galleria dei sette, ciascuno dei quali rappresenta un diverso aspetto della moralità  e del comportamento dei samurai; la ricchezza dialettica nel confronto tra due culture; l'equilibrio tra la toccante elegia dei sentimenti e l'epica turbinosa dell'azione. L'epilogo è su una nota di virile malinconia: noi samurai dice Kambei siamo come il vento che passa veloce sulla terra, ma la terra rimane e appartiene ai contadini. Anche questa volta siamo stati noi i vinti; i veri vincitori sono loro. Scritta dal regista con Shinobu Hashimoto e Hideo Oguni l'edizione originale di 200 min. ridotta subito a 160 per il Giappone e a 130 per l'esportazione fu ripristinata nel 1980. Fu quella, in originale con i sottotitoli che andò in onda su RAI 1 nel 1985 in un ciclo di Kurosawa. Rifatto a Hollywood in forma di western come I magnifici sette (1960) e come film di SF: I magnifici sette dello spazio (1980).

Per tutte le altre informazioni sulla Rassegna, si rinvia a: Akira Kurosawa. Il samurai con la macchina da presa.

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