Il tempo è memoria. La memoria è nel tempo

Il tempo è memoria. La memoria è nel tempo

Scatti di Gianluca Saggin

Inaugurazione giovedì 22 gennaio ore 18.00

Guardare al passato come strumento d’analisi del presente e di costruzione del futuro.
Questa la riflessione profonda che sta alla base del lavoro e degli scatti di Gianluca Saggin e della mostra Il tempo è memoria. La memoria è nel tempo. Riflessioni fotografiche a settant'anni dall'orrore di Auschwitz, allestita dal 23 gennaio al 15 febbraio 2015 presso le Scuderie di Palazzo Moroni.
Guardare al passato come strumento d’analisi del presente e di costruzione del futuro è stato il filo conduttore dei viaggi effettuati dal fotografo in luoghi chiave per questa analisi. Mai come visitare i campi di concentramento nazisti porta a questa riflessione profonda.
Negli ultimi sei anni il fotografo padovano ha visitato tredici campi di concetramento in Polonia, Austria, Germania, Francia, Italia e Croazia, realizzando una serie di fotografie documentarie con lo scopo di mantenere viva la memoria di quanto accaduto durante uno dei periodi più tragici della storia del novecento. Gli scatti tracciano le tappe fondamentali che vivevano i deportati al loro arrivo in questi luoghi di morte, l’analisi vuole andare oltre alla suddivisione per campo ponendo l’attenzione sul percorso delle vite umane: si vuole prescindere dalla provenienza dei prigionieri, dal motivo per cui erano lì, dal campo a cui erano destinati, ma si vuole evidenziare quello che loro si trovavano ad affrontare nel loro terrificante viaggio.
In mostra una cinquantina di fotografie in bianco e nero che tracciano il percorso delle persone deportate nei campi sin dal loro arrivo: treni/binari; entrate; esterni; interni; monumenti alla memoria.
La scelta del bianco e nero nelle fotografie vuole evidenziare ancor più l’angoscia dei deportati. I binari sono la prima tappa, la maggior parte dei deportati arrivava al campo attraverso un estenuante viaggio in treno. Le entrate sono le porte dell’inferno che li aspettava, alcune portano scritte che fungono da terribile monito, mentre altre si nascondono dietro alla facciata di una bella villa, tristemente convertita.
I luoghi esterni dei campi, a volte davvero sterminati, sono riempiti da baracche, circondati da fili spinati. Nell’attraversarli oggi ci si ritrova ancora in luoghi rimasti quasi invariati o a volte in luoghi di riflessione, dove dell’epoca è rimasto il solo perimetro, ma l’interno è comunque atroce, grazie ad installazioni in grado di colpire l’animo.
Gli interni delle baracche testimoniano la vita e la morte nel campo, ancor oggi si possono vedere gli oggetti espropriati o le scritte lasciate dai prigionieri, segni evidenti di vita. Ma ci si trova davanti anche a camere a gas, a forni crematori, ad improbabili dormitori, a forche, segni innegabili del destino dei più. La volontà di onorare i morti si ritrova in tutti i monumenti incontrati nel viaggio, in modo diverso ogni paese ha voluto commemorare il sacrificio enorme sia in termini di numeri, che in termini di violenza. I monumenti in un certo modo riportano allo stesso desiderio del fotografo di non voler dimenticare queste
atrocità.
Mostra allestita nell'ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. La data non è casuale: infatti in questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.

All'interno della mostra proiezione del documentario: Otto Weidt, uno tra i Giusti a cura della Sezione di Padova dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus (soggetto di Silvia Cutrera; regia di Nathalie Signorini; musiche di Filippo Visentin).
Il documentario narra la storia di Otto Weidt (1898-1947), un piccolo imprenditore cieco che, negli anni più feroci del nazismo contribuì, assumendoli nella sua piccola fabbrica berlinese di spazzole e scope, a salvare alcuni ragazzi ebrei disabili, per lo più ciechi come lui e sordi. La sua azione instancabile a difesa dei più deboli, gli è valsa ad opera dello Yad Vashem di Gerusalemme, nel 1971 il riconoscimento di Giusto fra le Nazioni. Con questo documentario, prodotto dall’Agenzia per la Vita Indipendente Onlus e dalla Fondazione Roma Solidale, Filippo Visentin, storico e musicista non vedente di Padova, si è messo sulle tracce di questo piccolo Schindler, uomo straordinario e coraggioso, compiendo una visita alla Fabbrica di Rosentaler Strasse 39, oggi divenuta museo, intervistando studiosi e sopravvissuti agli orrori della Soluzione Finale, ma anche mostrando alcuni fra i monumenti di Berlino (il memoriale della Shoah, quello dell’Aktion T4 e infine il Reichstag), simbolo della volontà di non dimenticare.

Informazioni
Ingresso libero
Orario 9.30-12.30 / 15-18 chiuso i lunedì non festivi
Servizio Mostre - Settore Attività Culturali
tel. 049 8204546

cultura@comune.padova.it
 

Il Natale delle Tradizioni 2014

Il Natale delle Tradizioni 2014

L'associazione GEA in collaborazione con l'assessorato alla Cultura e al Commercio del Comune di Padova dall'8 Dicembre al 6 Gennaio ospiterà in piazza Cavour "Il Natale delle Tradizioni".
Il cuore della nostra città si trasformerà in un fiabesco villaggio in legno chiamato "bosco di pianura". Qui potrai assaporare i prodotti enofastronomici della nostra regione, e assistere ad eventi culturali e artistici ispirati ai 4 elementi della natura: l'aria, l'acqua, la terra e il fuoco.

Una festa di sapori, ambiente e natura nel cuore della città di Padova.

Programma

Lunedi 8 Dicembre ore 17.00
TERRA E FUOCO
Spettacolo di fuoco della compagnia di giocalieri e funamboli "Firetales"
 
Sabato 13 Dicembre ore 18.00
TERRA
Canti e balli popolari del gruppo "La Manfrina"
 
Sabato 20 Dicembre ore 18.00
ARIA
Con le voci dell'Associazione "Ecce coro"
 
Mercoledi 24 Dicembre ore 17.00
ACQUA
Con la cantante lirica Elena De Simone, accompagnata dal pianoforte
 
Sabato 27 Dicembre ore 18.00
ARIA
la magia dell'illusionista e prestigiatore Nicola Calore
 
Sabato 3 Gennaio dalle 16.00 alle 17.00
TERRA E FUOCO
Spettacoli di fuoco, arti circensi, clown, giocoleria dei "Firetales" e un banchetto per il Laboratorio di Giocoleria e Riciclo ultilizzando materiali di scarto "porta qualcosa di usato..riprenderà vita!"
 
Martedi 6 Gennaio ore 17.00
ARIA
Con il coro A.N.A. di Cittadella

Christmas Soul Song

Christmas Soul Song

Concerto di Armando Battiston

Promovies, all'interno della 29° stagione Teatrale e Musicale 2014/2015, in collaborazione con il Comune di Padova e Veneto Padova Spettacoli presenta

"CHRISTMAS SOUL SONG"
con Armando Battiston

Nel concerto “Christmas Soul Songs” lo straordinario polistrumentista e compositore Armando Battiston forte della sua consolidata esperienza jazzistica propone una serie di brani di ispirazione natalizia appartenenti a diverse culture quali quella nord americana, sudamericana ed europea.
Il modo con cui Battiston si avvicina a queste musiche è soprattutto caratterizzato da un’intensa carica espressiva che si richiama soprattutto alla soul music dei grandi maestri  quali Ray Charles ed Aretha Franklin. Vedremo perciò il nostro musicista esibirsi non solo strumentalmente ma anche vocalmente permettendo così  una più profonda adesione allo spirito della musica afro americana. Non mancherà, una particolare attenzione anche alla cultura musicale mitteleuropea sia colta che popolare e le canzoni più conosciute tra cui: “Deck the Hole”, “Santa Claus”, “Astro del Ciel”, “We Three King”

Informazioni
Biglietto: posto unico di 10 euro (+ dir. prev .)
acquistabile in prevendita a Padova presso: Coin TicketStore in via Altinate, Gabbia Dischi in via Dante, Edicola Ruggero in via Armistizio (alla Mandria) e Cartoleria C’era una volta in via Asolo (zona Paltana).

Info: www.promovies.it. 
Per prenotazioni: info@promovies.it
 

 

Franco Beraldo

Franco Beraldo

La verità del colore. Opere 1979-2014

Inaugurazione: sabato 17 gennaio 2015, ore 18.00

La verità del colore. Opere 1979-2014, è il titolo della mostra antologica con la quale il Comune di Padova rende omaggio all’artista veneziano Franco Beraldo nelle sale del Centro culturale Altinate San Gaetano dove saranno esposte più di 80 opere.
Partito da un paesaggismo inondato di luce mediterranea e sensibile alle atmosfere essenziali e quiete di Giorgio Morandi, Franco Beraldo in trentacinque anni di pittura ha esplorato le profondità dell'olio e
dell'affresco e le ha voltate a una visione personale in cui cieli, edifici, alberi, colline sfumano in forme astratte dalle tinte accese e dai toni vibranti.
I suoi lavori più recenti, tempere su carta di raffinata gestualità, assieme ai vetri realizzati negli ultimi anni nelle fornaci di Murano fanno rileggere tutta la sua attività come una lunga e inarrestabile
ricerca della verità del colore.
La mostra padovana è la più ampia antologica sinora realizzata sull'artista veneziano.
Virgilia Baradel ha sottolineato come “La biografia artistica di Franco Beraldo appare, sino ad oggi, come una continua dialettica tra polarità divergenti. Da un lato troviamo la fissità icastica, l’alta definizione di forme e spazi ben poco suscettibili di alterazioni espressive; dall’altro si dipana un corso più libero, più sensibile, che sfocerà, con matura innocenza, nei dipinti e nei vetri dell’ultimo periodo. Dal gioco dei collages, alla meraviglia delle paste vitree va in scena la leggerezza del puro godimento estetico, senza remore”.
“Rinunciare alla veduta, alle forme, alla pasta cromatica, alle tinte, ai segni – aggiunge Stefano Annibaletto - richiede coraggio. Scarnificare il proprio discorso espone la nudità delle intenzioni più vere. Beraldo crede senza riserve nella pittura”.
Mostra a cura di Stefano Annibaletto, Virginia Baradel e Michele Beraldo.

Franco Beraldo e' nato nel 1944 a Meolo, un piccolo paese della campagna veneta.
Ancora ragazzo si trasferisce con la famiglia a Mestre, dove attualmente vive e lavora. Per la sua formazione artistica e' stato importante l'incontro con il pittore Guido Carrer e fondamentali i suoi viaggi nell'Italia del sud e soprattutto i lunghi soggiorni in Sicilia. Ha iniziato l'attivita' artistica nel 1965, partecipando a concorsi, rassegne, mostre personali e collettive, riscuotendo a tutt'oggi numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Burano per la pittura nel 1981.

Informazioni
Settore Attività Culturali-Servizio Mostre
Tel. 049/8204528 - 4502
cultura@comune.padova.it

 

FONTOLAN

FONTOLAN

Dello spazio e dell'immaginazione

Inaugurazione: venerdì 19 dicembre ore 17.30

L'immaginazione ha bisogno di spazio e lo spazio dà luogo all'immaginazione.
Su queste due direttrici si colloca l'estetica di Federica Fontolan, artista alla quale l'Assessorato Cultura e Turismo dedica una personale allestita in Galleria Samonà dal 20 dicembre 2014 al 18 gennaio 2015.
La mostra, curata da Barbara Codogno, propone un percorso con 50 opere che raccontano lo sviluppo della sua poetica estetica e concettuale, sviluppato su tre filoni: “Metamorfosi della tela”, “Intersezioni” e “Parole tra lo spazio e il silenzio”. Tre vie che si susseguono ma anche si intrecciano, in un itinerario di ricerca che è un’interpretazione molto personale degli stimoli artistici, biografici ed esistenziali che Fontolan ha vissuto. Dagli studi al lavoro nel mondo della grafica pubblicitaria e della comunicazione, dall’esperienza come assistente artistica del maestro dell’arte cinetica Alberto Biasi fino alle piccole sorprese quotidiane.

Metamorfosi della tela
Un libro di origami incuriosisce Federica Fontolan.
L’utilizzo delle forme, la manipolazione del materiale, la sequenza ordinata di movimenti e piegamenti per ottenere piccoli oggetti. Tutto ciò è metabolizzato dall’artista, ma applicato a un materiale diverso: la tela. Ed è così che Fontolan taglia la tela, la piega, la torce. È la metamorfosi della tela e da questo nasce una figura semplice che va oltre i confini fra rappresentazione e astrattismo, e che fa nascere un oggetto nuovo, una pitto-scultura, come lo definisce la creatrice.
Su alcune di queste creazioni l’artista applica anche un piccolo motore che dà dinamismo all’opera, creando suggestivi effetti optical, illusioni prospettiche, ritmiche visive.
Ogni opera diventa quindi il filtro interpretativo attraverso il quale raccontare la realtà, la natura, omaggiare la tradizione artistica di Padova, ma anche appuntare emozioni, evocare ricordi, suggellare momenti.

Intersezioni
Il secondo filone in mostra trae ispirazione dal ritmo.
E sulle coordinate del ritmo, l'artista sviluppa un linguaggio essenziale e universale, che riprende le manipolazioni e le metamorfosi della tela e ne dà un’interpretazione ancora più radicale.
Lo spazio e il colore creano effetti cromatici naturali, velature e profondità, pattern e rimandi. Ma è proprio l’estrema sintesi il viatico che apre nuove strade all’immaginazione: è lo spettatore che, guardando, produce l’opera; è lui che ricostruisce nella percezione ciò che la tela suggerisce, che costruisce la realtà del quadro attraverso il suo campo visivo.

Parole tra lo spazio e il silenzio
Nel terzo filone in mostra, Federica Fontolan sviluppa le tecniche già approfondite con “Intersezioni” e dona loro una valenza semantica, oltre che comunicativa.
Le alternanze di pieno e vuoto sono ora portatrici di messaggi profondi, da svelare, da decodificare. Per questo è necessario un codice che riveli il significato, e Fontolan sceglie il codice Morse: antico protocollo di comunicazione, usato da marinai e soldati, che riesce a scavalcare le distanze e sconfiggere il silenzio. Qui diventa forma e contenuto, in un’operazione unica, che fa coincidere opera e titolo dell’opera, quasi a dichiarare che nulla è nascosto, ogni messaggio è chiaro, ma servono strumenti per capirlo. Avere – soprattutto – il coraggio e la volontà di decifrarlo.

Informazioni
Servizio Mostre - Settore Attività Culturali
tel. 049 8204528
tedeschif@comune.padova.it

Gruppo ICAT
Tel. +39 049 8703296
www.gruppoicat.com
ufficiostampa@gruppoicat.com

 

Velodimaya

Velodimaya

di e con Natalino Balasso

Velodimaya è l’ultimo nato in casa Balasso. Lo spettacolo è una specie di mappa del pensiero contemporaneo, attraverso un tempo indefinito, nel vortice degli uomini e delle nazioni.
Dice Natalino Balasso che per raccontarla, la realtà, bisogna però prima capirla. Da qui il titolo, preso in prestito da Schopenhauer, secondo cui l’uomo vede il mondo per come lo desidera, non per come è. La vita è un sogno, dice: il reale si nasconde sotto il velo di maya. Io arricchisco questa teoria aggiungendo che l’uomo ha nel cervello un Puffo proiezionista: usa il velo come schermo, per cui ognuno di noi vede il suo film.
Il monologo parte da due discorsi pubblici: il primo è il discorso che Colin Powell fece nella sede dell'Onu quando dichiarò che c'erano le prove delle armi chimiche in Iraq. Il secondo è il discorso che il presidente dell'Uruguay Pepe Mujica ha pronunciato anni dopo, in occasione di un simposio mondiale sull'ambiente e sullo sviluppo sostenibile.
A Balasso sono sembrati due pezzi di teatro che raccontano di noi.
Le nazioni moderne non sono nazioni, sono affari. E in tutta questa compravendita, qual’è la verità? Navighiamo attraverso il racconto dei desideri e delle paure dei nostri attuali compagni d’avventura in questo lembo di terra. Stiamo giocando a un gioco in cui le carte sono truccate e le regole sono tutte da scoprire, è un gioco antico che, quando sembra fare un passo avanti, sta solo prendendo la rincorsa per tornare al punto di partenza. Siamo dentro un film, ciascuno di noi recita un personaggio, chi meglio, chi peggio, ma tutti facciamo finta. A questo punto il nostro personaggio è costretto a indagare, come fosse il detective di un film giallo, ci sono solo prove indiziarie, il quadro non è chiaro.
Visti da lontano, in questo nostro affannarci, anche nel nostro inciampare, facciamo ridere

Informazioni
Spettacolo fuori abbonamento
Biglietteria online

Teatro Verdi - Teatro Stabile del Veneto
via dei Livello, 32 - 35139 Padova
telefono 049 8777011 - biglietteria 049 87770213
fax 049 8763751
info@teatrostabileveneto.it - www.teatrostabileveneto.it
 

Elisabetta Sgobbi

Elisabetta Sgobbi

Quale metà del cielo? Visioni tra forza e sensibilità

Inaugurazione: giovedì 18 dicembre alle ore 18

La personale di Elisabetta Sgobbi Quale metà del cielo? Visioni tra forza e sensibilità, allestita dal 19 dicembre 2014 al 25 gennaio 2015 in Galleria laRinascente, è una delle Mostre Premio assegnate all'interno della rosa degli artisti partecipanti all'ultima edizione della Biennale Internazionale RicCAA a cura di Marisa Merlin, evento che coinvolge Artisti e Designers italiani e stranieri attorno al tema dell'ambiente in tutte le sue declinazioni.
In questa esposizione l'artista padovana ha voluto indagare l'ambiente femminile: ad essere esaminata è quella spiccata componente femminile dei lavori unita però a una forza, a volte decisa e diretta, altre volte più lieve e sottintesa, che le donne sanno tirare fuori nei momenti più o meno critici della loro esistenza. Quelle risorse, spesso sconosciute, che permettono di affrontare le difficoltà e di vedere le situazioni da più punti di vista, in modo da riuscire a superare gli ostacoli, senza nascondere la sofferenza, anzi, sottolineandola con ironia e provocazione.
Ecco dunque il senso della domanda evidenziata dal titolo della mostra: le donne sono definite come "l'altra metà del cielo". A quale metà di cielo si allude? Un cielo che le comprende ma non le definisce; le donne sono altro, ma altro rispetto a cosa?
Nella varietà e complessità delle risposte, i quadri di Elisabetta Sgobbi si legano gli uni agli altri, si fanno racconto, sottolineano una ricerca, una presa di coscienza, un'identità, sofferta, negata, ma presente e consapevole, che attinge in sè forza e respiro e che, con il potere del cuore, della sensibilità riesce ad andare oltre, a scorgere quell'infinito cielo che ci avvolge.
Elisabetta Sgobbi, nata a Padova, laureata in Architettura allo IUAV di Venezia, coltiva molteplici interessi, dal restauro di oggetti di recupero, all'illustrazione, alla creazione di manufatti tessili. Questo l'ha portata ad unire alla pittura, la passione per l'assemblaggio e la ricerca dei più diversi materiali e tecniche per esprimere a pieno un sentire profondo, ricco e variegato, legato a all'universo femminile e all'introspezione.

Attività collaterali alla mostra
Giovedì 15 gennaio 2015, ore 18.00
Reading di poesia con accompagnamento musicale

con Emanuela Nicolini che leggerà alcuni brani scritti appositamente per l'evento e altri di poetesse conosciute (da Sylvia Plath a Patrizia Valduga) e accompagnate da musica originale e alcune cover di brani famosi (da Christina Aguilera a Elisa) con Alessandro Nalesso alla chitarra e voce di Tiziana Guerra

Informazioni
Servizio Mostre del Settore Attività Culturali
tel. 049 8204546
cultura@comune.padova.it

La visione dei padri fondatori e la sua attualità nell’Europa di oggi

La visione dei padri fondatori e la sua attualità nell’Europa di oggi

Nel centenario della nascita di Luigi Gui

La visione dei padri fondatori e la sua attualità nell’Europa di oggi
Il contributo dei democratici cristiani europei alla costruzione dell’unione politica

Convegno organizzato dall'Università degli Studi di Padova-Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali-Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità-Centro Diritti Umani, con la collaborazione dell'Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova.

Programma
Ore 9.00 Indirizzi di saluto
Giuseppe Zaccaria, Magnifico Rettore dell’Università di Padova
Flavio Rodeghiero, Assessore alla Cultura, Comune di Padova
Marco Mascia, Presidente dell’Associazione Universitaria di Studi Europei
Francesco Gui, a nome della famiglia
Ore 9.30 Relazione introduttiva e moderazione del convegno
Antonio Varsori, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, Università di Padova
Ore 10.00 La Comunità politica europea e Alcide De Gasperi
Daniela Preda, Dipartimento di Scienze Politiche, Università di Genova
Ore 10.30 L’idea internazionalista dal movimento cattolico ai giovani democristiani veneti
Giampaolo Romanato, Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità, Università di Padova

A seguire: lettura di brani da un documento clandestino di Luigi Gui del 1944

Ore 11.20 L’Europa di Robert Schuman
Sylvain Schirmann, Direttore dell’Institut d’Etudes Politiques, Università di Strasburgo
Ore  11.50 La democrazia cristiana tedesca e la costruzione europea: principi, valori e prospettive
Thomas Jansen, Segretario Generale (1983-1994) e storico del Partito Popolare Europeo
Ore 12.20 Comunicazioni
Il Comprehensive School Project europeo e la politica scolastica di Luigi Gui - Daria Gabusi, Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia
La formazione dei giovani alla cittadinanza europea - Claudio Piron, già Assessore alle politiche scolastiche ed educative, Comune di Padova
Ore 12.40 Un lascito ideale e politico valido anche per i nostri giorni
Flavia Piccoli Nardelli, Vice-Presidente della Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati; Istituto Luigi Sturzo
Ore 13.00 Chiusura dei lavori
www.spgi.unipd.it/ricerca/convegni-e-seminari
Il convegno si inserisce nelle iniziative della rete universitaria L’Università per l’Europa. Verso l’Unione Politica

Informazioni
www.spgi.unipd.it/ricerca/convegni-e-seminari
 

Racconto di Natale 2014

Racconto di Natale 2014

Canti, fiabe e filastrocche da tutto il mondo

Il Natale si festeggia in tutto il mondo: in ogni paese, tutti i popoli, cristiani e non cristiani, nel mese di dicembre celebrano feste di pace, di fratellanza, di gioia e di prosperità, ciascuno secondo la propria cultura e le proprie tradizioni.  La festa con le sue antiche tradizioni ci ha tramandato e ci tramanda tutt'ora leggende e storie in grado di affascinare genitori e bambini.
In occasione del Natale 2014, il Coro di voci bianche Cesare Pollini diretto da Marina Malavasi proporrà una serie di concerti in diverse sale della città.
Saranno appunto i canti, le fiabe e le filastrocche da tutto il mondo a coinvolgere grandi e piccini nella magia del Natale: per sentirne il profumo, ammirarne i colori, gustarne i sapori ... un vero concentrato di atmosfera natalizia.
 
CORO VOCI BIANCHE CESARE POLLINI
Marina Malavasi, direttore
Luca Ranzato e Catalina Spataru, violino
Carolina Putica, flauto diritto
Elia Guglielmo, flauto traverso
Martina Baratella, Annamaria Moro, violoncello
Emiliano De Lello, voce recitante
Drammaturgia di Marco Bellussi e Emiliano De Lello
Testi di: Dino Buzzati, Henry Van Dyke, Guido Gozzano, Renzo Pezzani, Gianni Rodari, Flavio Rodeghiero.
 
Programma concerti
Sabato 13 dicembre, ore 17.00
Padova, Quartiere 4-Sud Est (Sala Consiliare, via Guasti 12)
Domenica 14 dicembre, ore 16.30
Padova, Chiesa di Altichiero
Sabato 20 dicembre, ore 17.00
Padova, Quartiere 3-Est
Domenica 21 dicembre, ore 17.00
Padova, Quartiere 1-Centro
 
Il Coro di Voci Bianche Cesare Pollini
Fondato nel 2007, è composto da circa 45 ragazzi tra i 7 e 15 anni.
I coristi sono valutati in una audizione iniziale per conoscerne le caratteristiche vocali. Il Coro partecipa a circa 20 concerti all'anno nella provincia di Padova e nelle provincie limitrofe.
E' diretto da Marina Malavasi e si avvale della collaborazione di Alessandro Kirschner, pianista e compositore di alcuni brani originali per il coro, e di Ignacio Vazzoler per la preparazione vocale dei coristi.
 
Informazioni
Ingresso libero
info@coropollini.it

Su il sipario 2015

Su il sipario 2015

Rassegna di teatro a cura di AtaTeatro

Dall’17 Gennaio al 28 Febbraio 2015 torna il tradizionale appuntamento, giunto alla quindicesima edizione, con la rassegna teatrale “Su il Sipario” presso il Teatro Polivalente Don Bosco.
L'edizione 2015 apre i festeggiamenti per il trentennale di ATA TEATROPADOVA.
Un appuntamento apprezzato dal pubblico che non ha mai fatto mancare il proprio appoggio e la propria attenzione alla variegata proposta artistica equamente ripartita tra teatro in dialetto veneto

Programma

17 Gennaio 2015
I MORTI NO PAGE 'E TASSE
Serata in ricordo di Paolo Gambini
Commedia brillante in 3 atti di Nicola Manzari
Compagnia “I Commedianti di Paolo”
 
24 Gennaio 2015
ME FIOEA
Teatro Instabile
di Giacinto Gallina
 
31 Gennaio 2015
IL CONGRESSO DEI NONSOI
Compagnia Veneta Antenore
di Edoardo Paoletti, commedia vivace tra amore, baruffe e statagemmi, portata in scen acon la regia di Diego Baggio.
 
7 Febbraio 2015
AMATEURS
Compagnia Camerini con Vista
Di Tom Griffin
Regia Paolo Franciosi
 
14 Febbraio 2015
EL ZENZERO DE MI SENERO
Compagnia La Gondola
Di Stelio Vianello
Commedia liberamente tratta da "le sorprese del Divorzio" di Alexandre Bisson e Anthony Mars
Commedia in tre atti
 
21 Febbraio 2015
GOD
di Woody Allen
Gruppo Teatrale IL CANOVACCIO
Regia di Antonello Pagotto
 
28 Febbraio 2015
LE PRENOM
Di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patelliére
Compagnia Jonathan's
 
Informazioni
Inizio spettacoli ore 21.00 - apertura biglietteria ore 20.00
Biglietto d'ingresso:
Intero € 8.00
Ridotto € 7.00 13/16 anni - over 65
Gratuito 0/12 anni - persone diversamente abili
Prenotazione telefonica al 3337680147 tutti i giorni feriali dalle 17.00 alle 20.00; il Sabto dalle 10.00 alle 12.30 - dalle 15-30 alle 18.30 (posto riservato fino alle 20,30 della serata)
ATA.TEATROPADOVA info@atateatropadova.it

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