Manifestazioni Palladiane 2008

Manifestazioni Palladiane 2008

Padova

Manifestazioni Palladiane 2008


Padova celebra i cinquecento anni della nascita del Palladio con una serie di eventi. tra i quali la mostra:Palladio e la sua gioventù a Padova - V Centenario in veste di racconto, guidato dallo stesso Palladio, che condurrà  il visitatore alla scoperta di un'epoca e di un ambiente culturale vivacissimo.

Una mostra didattica su Andrea Palladio e le sue origini padovane promossa dal Comune di Padova in collaborazione con la Fondazione Monte Venda O.N.L.U.S.

Info: 0498204539/4501
l'ingresso alla mostra da via Ferrari, 2A Orario: tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 12:00 / 15:00 - 18:00 chiuso il lunedì.
Ingresso libero


Padova, 30 novembre 2008<
Un segno urbano dedicato al Palladio

Palladio nasce a Padova il 30 novembre 1508. Cinquecento anni dopo,
Padova vuole ricordare il suo illustre concittadino nel luogo in cui crebbe
il ragazzo che diventò Palladio: l'attuale via Tiso da Camposampiero.
Con il patrocinio e il sostegno del Comitato nazionale e regionale per le celebrazioni del quinto centenario della nascita di Andrea Palladio, lo scultore Elio Armano
realizzerà  non un retorico monumento, ma "un segno urbano", a memoria
dei natali padovani del giovane Andrea di Pietro della Gondola, che
sarà  inaugurato il 30 novembre 2008.


"€œA spasso per Padova con il giovane Palladio"€

Luoghi, personaggi, vicende e aneddoti che legano il più grande genio dell'€™architettura rinascimentale alla sua città  natale


http://www.andreapalladio500.it/index.php






























































































Luci e Silenzi

Luci e Silenzi

Galeazzo Viganò Opere 1954 - 2008

La mostra, curata da Caterina Virdis Limentani, si articolerà  in tre sedi: Galleria Cavour e Palazzo Zuckermann Galleria d'Arte Pietra d'Angolo espone dipinti, incisioni, opere su carta, gioielli. Una parte dell'€™esposizione è inoltre dedicata a un"€™attività  complementare ma non secondaria del Maestro, costituita dalla bizzarra esecuzione di strumenti per la pittura (pennelli, spatole, brunitoi, penne, macinelli, ecc.) in avorio, metalli e pietre preziose, e dalla discendente creazione di veri e propri gioielli, del tutto intonati alla sua produzione maggiore. Assieme agli strumenti saranno in mostra anche materie pittoriche non comuni: pigmenti rari, colle, resine, oli, balsami essenze ecc.




 

Galeazzo Viganò, padovano, è uno dei più singolari artisti del nostro tempo. Abilissimo incisore, disegnatore infaticabile e straordinario manipolatore di particolari tecniche pittoriche, lavora nella nostra città  dai tempi in cui, ritornatovi definitivamente nel "€™59 dopo lunghe assenze, condusse e concluse gli studi presso l"€™Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1963.








Sebbene abbia privilegiato sempre scelte personalissime, non ha mancato di confrontarsi con artisti a lui consentanei nella diversità , come quelli della Scuola di Alassio come Felice Andreasi, Giuseppe Becchi, Carlo Cattaneo, Giovanni Gromo e Carlo Levi che di tale Gruppo fu l"€™iniziatore e l"€™animatore; soprattutto non ha mai perso di vista il rapporto dell'€™operatività  artistica con la cultura nel suo insieme, come è dimostrato dagli stretti rapporti di amicizia tenuti con intellettuali del calibro, appunto, di Carlo Levi, Sergio Bettini, Guido Ceronetti, Cesare Segre, Terisio Pignatti, Lionello Puppi, Vittorio Sgarbi e altri.





La sua peculiarità  esecutiva è frutto della conoscenza diretta dei manuali e dei ricettari antichi e dell'€™adesione appassionata a un"€™idea di pittura lentissima e attenta, fatta di sottili, molteplici interventi, di dettagli indagati con accanimento lenticolare. Sotto una luce innaturale i piani si sollevano e si squarciano, le architetture sono smembrate e stravolte, cantano i colori dei drappi, dell'€™oro e delle gemme, mentre il cielo e il mare acquistano essi stessi la durezza e la preziosità  dello smeraldo e del lapislazzulo in un silenzio attonito. Questa raffinata scelta espressiva corrisponde peraltro a un altrettanto tormentato serbatoio intellettuale, nel quale saperi antichi e letture preziose si confrontano con un agro giudizio sul mondo e sul futuro.

Info: tel. +39 049 8752747 - 665567
Orario: Galleria Cavour
e Palazzo Zuckermann 10,00 alle 19,00;
Galleria d"€™Arte Pietra d"€™angolo 10.30-12.30, 17.00-19.30

Giorno di chiusura: lunedì per tutte le sedi
Ingresso: interi "‚€ 5,00, ridotto "‚€ 3,00
 

Mauro Bazza

Mauro Bazza

il colore il gesto l'emozione

Una antologica dedicata all'€™artista nato e vissuto a Padova fino al 2006, anno della sua scomparsa, dove ha svolto un"€™intensa attività  documentata dalla partecipazione a numerose mostre e dal conseguimento di premi e pubblici riconoscimenti.
Attraverso l"€™esposizione di una quarantina di opere, la mostra ripercorre le tappe della carriera artistica di Bazza, contrassegnata, sin dagli esordi, da una sorta di comunione spirituale con la natura, che egli ha sempre considerato una inesauribile fonte di ispirazione.

 

L"€™immedesimazione nei suoi ritmi ha permesso all'€™artista di coglierne l"€™essenza vitale, trasferita poi sulla tela con una pennellata vigorosa e ricca di materia cromatica.
Ciò accade fin dalle prime opere degli anni Settanta, nelle quali il disegno si presenta minuzioso nel tratteggiare scorci paesistici, il pennello posa rapide e compatte campiture, l"€™approccio con la realtà  è ancora timido.

Siamo in una fase di studio che Mauro Bazza supera velocemente nel decennio successivo, liberando il tocco in fremiti gestuali, soprattutto quando l"€™attenzione si sposta sui profili appuntiti dei cardi, sui cespugli, fra i tronchi delle betulle. Compaiono anche i primi approfondimenti sulla figura, i noti suonatori di jazz. La stesura è la medesima, il ritmo cadenzato della natura accompagna anche la musica. Si accentua l"€™uso della spatola e un carattere pittorico che da impressionista si fa espressionista. Spiccano dal "€˜97-98 i grandi soggetti floreali "€“ Zinnie, Iris, Girasoli, gli angoli fluviali e lacustri, la prospettiva ribaltata in primo piano, il superamento di ogni costrizione formale che nell'€™ultimo decennio troverà  un esito straordinario in quadri puramente cromatici.

Le stesure con lunghe e decise sferzate di colore trasformano il soggetto con un"€™evidenza tattile che fa riflettere la luce, nell'€™impianto tonale i colori passano gradualmente l"€™uno nell'€™altro. Basta osservare da vicino alcuni esempi come Chiaro di luna, Riflessi: tutto si fa atmosfera, sentimento, stato d"€™animo. La realtà  si è trasformata in un fenomeno sensibile, persino i suonatori sono tracce dinamiche nello spazio. La tavolozza riassume la forma, i toni caldi e freddi seguono la motilità  dell'€™immagine rivelando gialli acidi vicino ai blu, verdi ai rossi, compare il viola negli effetti umbratili.

La mostra offre un percorso affascinante, l"€™emozione nel vedere il graduale passaggio dal figurativo all'€™informale, fino a sfaldare la struttura portandola al limite del puro gesto, con un segno vibrante ed eccitato.
Mauro Bazza era un uomo schivo e riservato ma un artista dalla forte carica espressiva. La sua pittura rappresenta la felice unione dei due caratteri.

Info:
orario: martedì - sabato 10.00 - 20.0, lunedì 13.00 - 20.00, chiuso domenica e 2 giugno
tel. 049/8204529
 

Giuseppe Jappelli e la nuova Padova.

Giuseppe Jappelli e la nuova Padova.

Disegni del Museo d'Arte

Gli spazi per le esposizioni temporanee dei Musei Civici Eremitani ospiteranno a maggio una rassegna di opere dell'architetto Giuseppe Jappelli, considerato il più importante professionista che ha operato a Padova nella prima metà  del'Ottocento e uno dei massimi propugnatori dell'architettura civile.



Il 14 e il 21 settembre , in occasione della Settimana europea della mobilità  sostenibile Aria pulita per tutti, il Museo degli Eremitani e Palazzo Zuckermann saranno aperti gratuitamente ai cittadini di Padova e Provincia e ai partecipanti alla StraPadova Viva.

La mostra ripercorre i momenti salienti della progettazione jappeliana, maturata negli ambienti culturali d'impronta illuminista e giacobina; l'esposizione riporta inoltre ad un'epoca decisiva per la sviluppo urbano e funzionale della città  e rievoca il vivace dibattito sul ruolo dell'architettura urbana vissuto in quegli anni.

Nato a Venezia nel 1783, Giuseppe Jappelli si formò presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove nel 1803 ottenne il diploma di agrimensore. Nel 1807 divenne Ingegnere ordinario di seconda classe del Dipartimento del Brenta. Membro di numerose accademie, benchè Jappelli avesse un ampio raggio di committenze, le sue preferenze andavano a Padova e al suo territorio, ambito privilegiato di interese e sperimentazione.

Il fondo jappelliano viene acquisito dai Musei Civici grazie ad una iniziativa di importanti cittadini, amici ed estimatori dell'architetto, volta ad acquisire dagli eredi di Jappelli una raccolta di disegni originali architettonici, di studj, abbozzi e stampe, due modelli modelli di macchine idrofore, una cassetta d'instrumenti di precisione.

Saranno esposte, oltre alle tavole grafiche che sono circa un centinaio, anche una serie di documenti della Biblioteca Civica allegati alla donazione. Completeranno l'esposizione altri materiali, come gli strumenti di lavoro dell'architetto, modelli tra cui la Loggia Amulea e un modello idraulico, i busti in marmo di Giuseppe Jappelli e Antonio Pedrocchi, la serie dei ritratti e

una selezione delle stampe che hanno celebrato le opere da lui realizzate, come ad esempio il Macello, il Caffè Pedrocchi, i Giardini Treves. I disegni saranno organizzati in sezioni e sottosezioni, distinguendo tra le opere realizzate e quelle rimaste sulla carta.

Info:
Musei Civici, piazza Eremitani 8
tel. +39 049 8204550 - 51
fax +39 049 8204585
orario: tutto l'anno 09:00 - 19:00
chiusura: tutti i lunedì non festivi, Natale, S.Stefano, Capodanno
la Cappella degli Scrovegni resta aperta anche il lunedì
biglietti: intero Museo, Cappella degli Scrovegni, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann euro 12.00; solo Museo, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann euro 10.00; ridotto euro 8.00; ridotto speciale euro 5.00; gratuito bambini fino ai 6 anni, disabili

Antonio Bueno

Antonio Bueno

Padova dedica ad uno dei grandi maestri del '900: Antonio Bueno una mostra che racconta tutto il periodo pittorico dell'artista. In esposizione oltre una settantina di opere antologiche, numerosi scritti e corrispondenze originali di Sciltian, de Chirico ed altri Maestri con i quali Bueno intratteneva rapporti di amicizia, nonché pubblicazioni storiche, fotografie e oggetti che appartenevano all'€™artista (pipe in gesso, il giroscopio, foto d"€™epoca).
Un'artista eclettico, anticonformista e apprezzato dai collezionisti di tutto il mondo.

Antonio Bueno curava le sue opere con perfezione maniacale. Spagnolo di nascita, ma italiano per scelta, nel nostro paese ha potuto esprimere ed elaborare la sua personalissima forma di pittura che si è contraddistinta per i forti momenti di ribellione al conformismo dilagante negli anni del dopoguerra.
Tra le opere presenti al Museo al Santo ci sono anche alcuni importanti quadri esposti alla XLI Biennale di Venezia del 1984: "€œConcerto campestre per Giorgione"€, "€œIndovina il pompiere (ovvero la lettura dell'€™avvenire della pittura)"€ e "€œIl pompiere alla scuola di Ingres"€.








Tre sono le opere inedite che Padova mostra per la prima volta al pubblico: "€œNatura morta con pane e vino- 1947; La pianista 1964 e Autoritratto con pipa 1943 -. I quadri provengono da collezioni pubbliche e private, alcuni dipinti sono di proprietà  della famiglia dell'€™artista e dell'€™archivio che ne cura l"€™immagine; due dipinti provengono dalla collezione Croff-Guelpa ("€œAutoritratto"€ "€“ 1940 e "€œDoppio autoritratto"€ "€“ 1944, firmato dai due fratelli Bueno, Antonio e Xavier).




Cenni biografici
Antonio Bueno nasce il 21 luglio 1918. Trascorsa l"€™infanzia in Spagna si trasferisce nel 1925 a Ginevra con la famiglia dove si iscrive, dopo aver frequentato il liceo, all'€™ Accademia di Belle Arti.
Esordisce nel 1938 a Parigi esponendo al Salon des Jeunes delle illustrazioni per "€œLe vojage au bout de la nuit"€di L.F.Céline. Viene in Italia, nel 1940, assieme al fratello Xavier e stringe rapporti di amicizia con i Maestri Annigoni e de Chirico (che nelle sue memorie lo annovera tra i dieci maggiori pittori da lui conosciuti) .

Nel 1956 espone alla Biennale di Venezia con composizione di pipe di gesso, gusci d"€™uovo e gomitoli di spago che la critica definisce "€œneometafisiche"€; nel 1962 espone nuovamente a Parigi presentato da G.C.Argan ed allestisce a Firenze con P. Scheggi e P. Manzoni la prima mostra in Italia di pittura monocromatica.

Realizza i teatrini, opere realizzate in legno ed altri materiali, che espone a Firenze e a Ca"€™ Giustinian di Venezia ed è invitato alla Biennale di San Marino.

Nel 1966 dirige la Galleria G30 a Parigi e nello stesso anno espone a Pechino; nel 1968 partecipa alla XXXIV Biennale di Venezia e al "€œSixth Annual New York Avant Garde Festival"€.
Nel 1972 è professore alla Università  Internazionale dell'€™Arte di Firenze e, l"€™anno successivo ottiene un grande successo alla sua seconda personale a New York.
Dopo aver fondato la rivista d"€™Arte "€œVisual"€ed aver realizzato le personali alla Fiera Internazionale di Basilea e alla Galleria Toninelli di Roma, si dedica con entusiasmo crescente ai "€œd"€™apres"€, tema che aveva già  affrontato qualche anno prima con omaggi a Picasso, Campigli, Seurat e Klee.
Partecipa ad innumerevoli mostre e Fiere Internazionali d"€™Arte: Basilea, Parigi, Spagna, Stoccolma e Francoforte.
Nel 1984 è invitato alla XLI Biennale di Venezia dove espone un"€™ampia rassegna di "€œd"€™apres"€ che diventeranno i dipinti tra i più importanti della sua carriera. Muore a Fiesole il 26 settembre dopo una breve malattia.
Nel 1994 viene pubblicato da Mondadori il primo volume del Catalogo Generale delle Opere, con testi di P. Levi e T. Bueno e nel 2007 il secondo volume, con presentazione critica di P. Daverio.

Info
orari: da martedì a domenica 10 "€“ 13 / 16,00 - 19,00
lunedì chiuso
ingresso: 5 "‚€ intero "€“ 3 "‚€ ridotto
info: tel. 049 8204546

ufficio stampa:
Fenicepr "€“ Alessandra Ferri e Marta Lorenzi
Via San Prosdocimo, 14 "€“ Padova "€“ Tel. 049 723012 - 8560874
prenotazione visite guidate 0498751105
e-mail: press@fenicepr.it

Omaggio al Palladio

Omaggio al Palladio

14 Gioielli d'autore per il grande architetto

Venerdì 16 maggio, alle ore 18.00, presso il Palazzo della Ragione, alla presenza delle Autorità  cittadine e della presentatrice di RAI 1., la padovana Eleonora Daniele, la grande mostra Gioielli d'Autore. Padova e la Scuola dell'€™oro verrà  arricchita di altri 14 gioielli, ideati e realizzati da alcuni degli artisti della Scuola orafa padovana per celebrare con il proprio linguaggio il cinquecentesimo anniversario della nascita di Andrea Palladio


La mostra prorogata fino al 3 settembre

Apre così un"€™ulteriore mostra, piccola ma preziosa, dal titolo Omaggio a Palladio. Gioielli d"€™Autore per il grande architetto. Gli artisti che hanno aderito all'€™iniziativa sono Giorgio Cecchetto, Lucia Davanzo, Maria Rosa Franzin, Stefano Marchetti, Paolo Marcolongo, Barbara Paganin, Renzo Pasquale, Piergiuliano Reveane, Marco Rigovacca, Graziano Visintin con Paolo Pavan, Alberta Vita, Annamaria Zanella, Alberto Zorzi.








Le opere presentate si ispirano all'€™armonia e alla purezza delle realizzazioni palladiane e, in maniera più o meno puntuale, a ville e costruzioni del territorio veneto, ponendone in evidenza elementi strutturali, frammenti architettonici, soluzioni e ritmi compositivi. Vengono citati edifici come villa Pojana, il cui ingresso offre lo spunto all'€™armonico pendente, dal disegno netto e preciso, di Roberto Cecchetto, o il Teatro Olimpico, ripreso con soluzioni totalmente differenti da Lucia Davanzo e Renzo Pasquale, o ancora le colonne della Loggia Valmarana, lette nel loro specchiarsi nell'€™acqua della Seriola, nella spilla di Maria Rosa Franzin. Stefano Marchetti si rifÍ  invece al progetto palladiano del Ponte di Rialto, opera mai realizzata, cogliendone soprattutto l"€™aspetto delle proporzioni mentre Paolo Marcolongo, utilizzando plexiglass e oro, riprende palazzo Porto, dove esemplare risulta la lezione vitruviana.

Barbara Paganin evoca la Malcontenta sottolineando con una lastra d"€™argento e oro la scia d"€™acqua del Naviglio su cui sorge la villa. Gli anelli di PierGiuliano Reveane e Marco Rigovacca citano rispettivamente la Chiesa del Redentore della Giudecca e la funzione strutturale della cosiddetta capriata palladiana. Alberta Vita, negli elementi della sua collana, si è ispirata ai ritmi delle strutture della Basilica; Graziano Visintin ricostruisce con un filo d"€™oro, la griglia architettonica della Reonda mentre Annamaria Zanella, utilizzando argento, ferro, rame, pelle e smalti, richiama la Malcontenta. Alberto Zorzi si ispira invece, nei piani e nelle volumentrie del suo pendente in oro e madreperla, ai colonnati e alla ritmicità  tra interni e esterni della famosissima Rotonda.

A Padova il Nobel per la medicina

A Padova il Nobel per la medicina

Mario Capecchi

A Padova il Nobel per la medicina

Il 19 maggio 2008 lo scienziato riceverà  la cittadinanza onoraria.


Invitare uno scienziato per conferirgli la cittadinanza onoraria è diventata una tradizione per Padova. L"€™Amministrazione comunale, infatti, attribuisce alla divulgazione scientifica un rilievo culturale strategico rivolto in particolare ai giovani. Per questo lo scienziato viene invitato a tenere una conferenza per gli studenti delle scuole superiori cittadine.

Conferimento Cittadinanaza Onoraria, Incontro con gli studenti


Ieri 20 maggio, 2008 grande partecipazione e grande emozione ha suscitato la lezione sulla scienza e sulla vita del premio Nobel Mario Capecchi al Centro Culturale San Gaetano. Più di mille i giovani presenti tra studenti delle Scuole Superiori della città  e provincia e dell'Università  che hanno partecipato alla lezione e hanno acclamato il Nobel con un standing ovation.

Il primo ad essere invitato nel maggio 2006 fu Stephen Hawking - noto divulgatore, cosmologo e matematico da molti considerato il vero erede di Einstein "€“ che tenne una lezione memorabile sui segreti dell'universo in un palazzetto dello sport gremito di studenti.
Lo scorso anno, maggio 2007, è stato il Nobel per la Fisica Steven Weinberg, uno dei massimi esperti mondiali di particelle subatomiche, a intrattenere un pubblico attento e partecipe.


Mario Capecchi assieme al britannico Martin J.Evans e all'americano Olivier Smithies, è stato premiato col premio Nobel per la medicina 2007 per la scoperta che la ricombinazione di geni può avvenire anche negli organismi superiori e per lo sviluppo di tecniche, basate su cellule staminali embrionali, che permettono la generazione di topi geneticamente modificati. La grande potenzialità  della tecnologia messa a punto da Capecchi sta nella possibilità  per il ricercatore di scegliere quale gene mutare e questo permette di identificare la funzione svolta da un particolare gene durante lo sviluppo embrionale e nella vita adulta. Migliaia di topi cosiddetti "€œtransgenici"€ sono stati cosi ottenuti in molte istituzioni di ricerca, inclusa l"€™Università  di Padova, e ciò ha permesso di ottenere informazioni preziose su molte malattie genetiche umane e sulla genesi di alcuni tipi di tumori. L"€™ampliamento delle conoscenze di medicina sperimentale così ottenute hanno già  permesso di disegnare nuovi protocolli terapeutici per il trattamento di gravi malattie dell'€™uomo.

L"€™incontro con lo scienziato italo-americano fa parte delle iniziative promosse dall'€™Assessorato alle Politiche Culturali in collaborazione con il Gabinetto del Sindaco per promuovere e sostenere la divulgazione della cultura scientifica.

Inoltre il 2009 sarà  l"€™Anno Internazionale dell'€™Astronomia: 400 anni fa Galileo Galilei, durante il periodo del suo insegnamento all'€™Università  di Padova, puntò per la prima volta un "€œperspicillum"€ -il cannocchiale- verso il cielo, provocando una rivoluzione nell'€™astronomia e nella cultura in generale.
La ricerca scientifica ha segnato l"€™identità  della nostra Città  e il Comune di Padova, consapevole di questa "€œvocazione"€, in collaborazione con l"€™Università  di Padova, ha già  avviato numerose iniziative, tra le quali il premio "€œPadova Città  delle stelle"€ e il premio letterario "€œGalileo"€ per la divulgazione scientifica.

Incontro con gli studenti padovani:

Perché è così interessante praticare la scienza e studiare biologia?

Il Prof. Mario Capecchi nel suo incontro con gli studenti delle scuole medie superiori di Padova che si terrà  il 20 maggio 2008 al Centro culturale San Gaetano, parlerà  dei principali risultati che ha ottenuto nel corso della sua intensa e fruttuosa attività  di ricerca, premiata nel 2007 con il premio Nobel per la Fisiologia e Medicina.

Il Prof. Capecchi ha inizialmente scoperto, e compreso a livello molecolare, il meccanismo della ricombinazione genetica omologa negli organismi eucarioti. In altre parole ha chiarito quali sono i meccanismi che permettono a due molecole di DNA omologhe (che contengono cioè informazioni per funzioni identiche) di scambiare porzioni di DNA dando così origine a nuove combinazioni di informazione genetica. Utilizzando queste conoscenze ha poi messo a punto una tecnologia molto raffinata, che consente di modificare "a piacere", utilizzando gli strumenti della biologia molecolare, geni specifici in cellule embrionali di topo. Grazie a questa possibilità , i ricercatori possono oggi ottenere topi adulti che portano, in uno o più geni di interesse, mutazioni geniche programmate a tavolino.

E' quindi possibile non solo "spegnere" un singolo gene e vedere che cosa succede in questo caso all'organismo in esame, ma anche ottenere topi con mutazioni specifiche, che determinano delle modificazioni mirate nei prodotti genici (quindi nelle proteine, che vengono sintetizzate negli organismi sulla base delle informazioni contenute nei loro geni). Le sue ricerche hanno quindi creato straordinarie opportunità  per studiare, utilizzando il topo come organismo modello, la funzione di singoli geni nel corso dello sviluppo di organismi complessi quali sono i mammiferi, e di indagare sui meccanismi responsabili dello sviluppo di malattie genetiche dovute a mutazioni geniche.

Oggi, centinaia di laboratori utilizzano le strategie individuate dal Prof. Capecchi per mettere a punto protocolli di terapia genica allo scopo di "curare" molte delle malattie genetiche oggi note. Le conoscenze attuali nel campo dell'anatomia, della fisiologia,
dell'immunologia, della neurobiologia, della genetica dell'uomo sono state enormemente
ampliate dalle scoperte del Prof. Mario Capecchi.


Info: +39 049 8204546

Premio letterario Galileo 2008 per la divulgazione scientifica

Premio letterario Galileo 2008 per la divulgazione scientifica

La giuria popolare formata da oltre 2000 ragazzi appartenenti alle classi quarte delle scuole superiori di secondo grado, rappresentative di tutte le Province italiane, ha così votato:


Andrea Frova
Se l'uomo avesse le ali. Segreti e misteri della fisica
RCS libri BUR

Andrea Pilastro
Sesso ed Evoluzione
ED. Bompiani

2° (ex equo) Russell Foster e Leon Kreitzman
I ritmi della vita.Gli orologi biologici che controllano l'esistenza di ogni essere vivente
Ed. Longanesi

Alessandra Celletti e Ettore Perozzi
Ordine e caos nel sistema solare
Utet

Fabrizio Luccio e Linda Pagli
Storia matematica della rete
Ed. Bollati Boringhieri

Andrea Frova
vince il Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica "€“ Padova 2008 con il libro "€œ Se l"€™uomo avesse le ali. Segreti e misteri della fisica."€

Padova, 7 maggio 2008


La fisica è un po"€™ come la musica: qualunque persona è in grado di comprendere la bellezza dei fenomeni
della natura
. Parole di Andrea Frova, vincitore con "€œSe l"€™uomo avesse le ali. Segreti e misteri della fisica"€ (RCS Libri-BUR, 2007) della seconda edizione del Premio Letterario Galileo per la divulgazione scientifica di Padova.
"€œSe l"€™uomo avesse la ali. Segreti e misteri della fisica"€ ha ottenuto, infatti, il maggior numero di preferenze da parte
delle 92 classi di scuole superiori che, in rappresentanza delle diverse province italiane, hanno preso parte alla
Giuria Popolare del premio: circa 3000 ragazzi che si sono cimentati, nei mesi scorsi, nella lettura dei 5 libri finalisti selezionati dalla prestigiosa Giuria Scientifica, presieduta nell'€™edizione 2008 dal Premio Nobel Carlo Rubbia.

Nel corso della festosa cerimonia al San Gaetano di Padova, sotto l"€™abile conduzione di Fabrizio Roversi, Frova "€“ veneziano, classe "€˜36, ordinario di fisica generale e docente di acustica musicale presso l"€™Università  "€œLa Sapienza"€ di Roma - è stato applaudito e "€œtifato"€ dai circa 700 giovani giurati giunti a Padova in rappresentanza delle diverse scuole da tutta Italia.
Dopo un testa a testa che - quando mancavano solo 8 schede da scrutinare - vedeva il libro di Frova a pari merito con "€œI ritmi della vita. Gli orologi biologici controllano l"€™esistenza di ogni essere vivente"€ di Russel Foster e Leon Kreitzman, l"€™esito finale ha portato dunque a premiare l"€™opera del noto fisico italiano capace di parlare dei grandi eventi terrestri e cosmologici, così come di quelli ultrapiccoli all'€™interno dell'€™atomo e della materia con una scrittura semplice e avvincente.
Riconfermato dunque il grande successo della manifestazione patavina che ha visto quest"€™anno un forte incremento delle richieste di partecipazione da parte delle scuole di tutta la penisola lo scorso anno erano 66 le classi votanti): segno del radicarsi dell'€™iniziativa e della crescente percezione del suo valore divulgativo.

Le manifestazioni "€“ ha detto a questo proposito lo stesso Roversi, che ci ha abituato alle sue incursioni
in campo scientifico con la trasmissione RAI "€œIn viaggio con Darwin si dividono in finte e vere. Qui è autentica la partecipazione dei ragazzi che, si capisce, non sono stati spinti dagli adulti a partecipare; è vero lo spessore degli autori dei libri e c"€™è una città , Padova, che con la sua storia, la sua Università  e queste iniziative mostra una reale attenzione al sapere razionale e all'€™avvenire delle future generazioni.


Al secondo posto, a pari merito, si sono piazzati gli studiosi inglesi Russel e Foster
con il loro lavoro sugli orologi biologici e Andrea Pilastro con il libro Sesso ed evoluzione. La straordinaria storia evolutiva delle riproduzione sessuale

Il Premio è stato promosso dal Comune di Padova in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività  Culturali,
il Ministero della Pubblica Istruzione, l"€™Università  degli Studi di Padova, la Regione del Veneto, la Provincia di Padova, l"€™ANCI, L"€™UPI, Turismo Padova Terme Euganee, on il patrocinio di Fondazione Il Campiello e dell'€™Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti di Padova.

Il Comune di Padova ha omaggiato ciascuna delle 104 classi partecipanti all'€™iniziativa con un Telescopio Celestron NexStar 114 SLT e una piccola biblioteca scientifica.

verbale finale"

UFFICIO STAMPA
Villaggio Globale International
041 5904893 "€“ 335 7185874
a.lacchin@villaggioglobale.191.it

La Biblioteca dell'architetto del Rinascimento - Antichi libri di architettura della Biblioteca Universitaria di Padova

La Biblioteca dell'architetto del Rinascimento - Antichi libri di architettura della Biblioteca Universitaria di Padova



La mostra intende offrire, attraverso l"€™esposizione di 60 preziosi volumi, per la maggior parte riccamente illustrati, un panorama sulla nascita di una nuova architettura basata sullo studio e l"€™osservazione dei modelli classici nel rinnovato clima culturale del Rinascimento.

Posta sotto il patrocinio del Comitato per le celebrazioni del quinto centenario della nascita di Andrea Palladio, l"€™iniziativa si inserisce nel calendario delle manifestazioni previste per onorare la memoria del grande architetto, padovano di nascita.



La prima sezione, dedicata alla riscoperta dell'€™architettura antica, presenta in apertura un"€™ampia silloge di libri antichità  romane (trattati storico-eruditi e vere e proprie guide turistiche) che offrono l"€™immagine di quei monumenti antichi, in Roma e fuori, il cui studio fu fondamentale nella formazione degli architetti dell'€™epoca; segue una serie di splendide edizioni cinquecentesche del De architectura di Vitruvio, testo che nel Rinascimento era considerato una vera e propria "€œbibbia"€ per chiunque volesse dedicarsi alla disciplina.



La seconda sezione della mostra è dedicata alla trattatistica rinascimentale, a partire dall'€™opera di Leon
Battista Alberti, attraverso i famosi trattati di Sebastiano Serlio, Jacopo Barozzi detto Vignola, Andrea
Palladio, Daniele Barbaro, Vincenzo Scamozzi e, meno noto ma importante, del padovano Gioseffe Viola Zanini, integrati da una serie di manuali "€œpratici"€ presenti in tutte le biblioteche degli addetti ai lavori ad ausilio dell'€™impegno quotidiano "€œsul campo"€.
La mostra, curata da Renzo Fontana, Pietro Gnan e Stefano Tosato, curatori anche del catalogo, è stata realizzata con il contributo di BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SANT"€™ELENA

La mostra gode anche del patrocinio del Comitato per le celebrazioni del quinto centenario della nascita di Andrea Palladio.



L"€™iniziativa prevede anche una serie di incontri, a ingresso libero, che si terranno nella Sala Anziani di Palazzo Moroni alle ore 17.30 secondo il seguente calendario:

6 maggio 2008: Un "€˜manuale"€™ dimenticato: "€Della architettura"€ di Gioseffe Viola Zanini, a cura di Giuliana Mazzi
20 maggio 2008: Ambiguità  dei "€œQuattro libri dell'€™architettura"€ di Andrea Palladio, a cura di Lionello Puppi
27 maggio 2008: Un modello iconografico per il frontespizio dei "€œQuattro libri"€ di Palladio, a cura di Renzo Fontana e Stefano Tosato

Visita guidata: 28 maggio ore 17,00 tel.0498753981


Info:
+39049 8204528 e pietro.gnan@unipd.it "€“ tel 0498240246/28

Orario: dal martedì alla domenica ore 9.30-12.30, 15.30-19.00 - ingresso libero.


Cultura scientifica - Andrea Frova

Cultura scientifica - Andrea Frova

Se l'uomo avesse le ali. Segreti e misteri della fisica
Ed Rizzoli


Ci sono eventi che incuriosiscono l'uomo fin dall'antichità  e pongono quesiti ai quali studiosi e scienziati da sempre cercano di dare risposta. Andrea Frova, nella rubrica "L'occhio di Galileo" del mensile "Newton", illustra da anni i meccanismi che regolano i fenomeni della natura, prendendo spunto da episodi di vita quotidiana che si trovano davanti agli occhi ma passano inosservati. Si parla quindi dei grandi eventi terrestri e cosmologici, così come di quelli ultrapiccoli all'interno dell'atomo e della materia; si discute delle attività  umane, dallo sport alla percezione delle immagini e della musica. Onde, luce, suono, energia, calore, fuoco, atomi, elettroni sono i principali attori di questo viaggio attraverso il pensare e il ragionare di stampo galileiano, rivolto a iniziati e non.


Pagine

L M M G V S D
 
 
 
 
 
 
1
 
2
 
3
 
4
 
5
 
6
 
7
 
8
 
9
 
10
 
11
 
12
 
13
 
14
 
15
 
16
 
17
 
18
 
19
 
20
 
21
 
22
 
23
 
24
 
25
 
26
 
27
 
28
 
29
 
30
 
31
 
 
 
 
 
 

Condividi su: