La recente pittura monocroma di Luciano Testa sarà il tema principale della mostra personale allestita dal 14 dicembre 2013 al 19 gennaio 2014, presso la Galleria laRinascente di Padova. L'esposizione è un’esplorazione introspettiva di variazioni sul bianco che sorride ammiccante all’assoluto e prosegue un personale itinerario che passa da accenti lirici kandinskjiani a “cartografie” dell’anima e a “cancellazioni” con un basso continuo di principi di estetica orientale. L’artista si misura qui con se stesso e, conquistando il giusto distacco dagli eventi psichici e della vita, dalle visioni del mondo di oriente e di occidente, raggiunge quella nitida prospettiva che dona alle sue diverse creazioni lo squarcio di luce del suo divertito sorriso.
Mostra a cura di Carla Chiara Frigo
Inaugurazione: 13 dicembre, ore 18.00
Pieghevole invito
Sembra di poter riconoscere in questa sua arte una concezione del campo bianco e vuoto come entità luminosa, irradiante, come luogo del passaggio dal particolare all’universale, come “orizzonte della conoscenza”, ovvero l’opposto di una mera negazione. Testa, in queste epifanie del bianco, ‘materializza’ la sua aspirazione a cogliere la poeticità dell’assoluto.
Come la protagonista del romanzo Il senso di Smilla per la neve di Peter Hoeg (1992), Testa, nelle sue diverse investigazioni sui fenomeni del bianco, rileva infinite varietà e sfumature del mondo infinitesimale, come un vero e proprio equilibrista. A queste si aggiungono elementi portatori di messaggi, di pensieri, di ricordi, ovvero quel che l’artista avrebbe “voluto dirvi”. Un linguaggio cifrato, dunque, per esprimere l’indicibile attraverso enigmi.
Le opere recenti sono fondamentalmente monocrome, ma sono soggette al mutamento di significato formale e luministico: l’opera è in continuo divenire a seconda dei cambiamenti delle condizioni di riflettenza, della diversa angolazione e a seconda della presenza di elementi cromatici o segnici. Sulla superficie bianca possono esserci forme geometriche o rette, curve disegnate a matita, tracce cromatiche, oro e argento o filamenti bianchi di considerevole spessore, o ancora sovrapposizioni di leggerissime carte che si adagiano mollemente fin quasi ad essere assorbite o, increspandosi, generatrici di rilievi, solchi d’ombra e nervature emergenti. (Carla Chiara Frigo)
Luciano Testa ha affiancato la sua attività di pittore e poeta a quelle di ingegnere, dirigente di azienda, architetto, nonché docente presso lo IUAV di Venezia e le Università di Roma Sapienza, Trento e Cagliari.
Ha pubblicato i suoi progetti in riviste specializzate e ha collaborato in qualità di redattore alle riviste internazionali “Architettura/intersezioni” e “Anfione Zeto”.
Ha pubblicato libri e numerosi saggi dedicati all’interpretazione dell’architettura dal 1988 al 2003.
Fra le ultime mostre: L’azzurro e il pettirosso, Venezia 1998; Elogio dell’oblio, Sassari 2004; 1443: Cartografie, Sassari 2006; Cancellazioni, Padova, 2009; Haiku. Oro colato, Sassari 2011.
Informazioni
Ingresso libero
orari laRinascente
Servizio Mostre – Settore Attività Culturali
tel. 049 8204529
donolatol@comune.padova.it
www.rampadova.it