Planetario di Padova. Eventi di febbraio

Planetario di Padova. Eventi di febbraio

Planetario di Padova. Eventi di febbraio

Ciclo di eventi e proiezioni del mese di febbraio, a cura del Planetario di Padova. Ogni spettacolo in Planetario è formato da una prima parte di visione del cielo con commento dal vivo (lezioni "live") e da una seconda parte di proiezione di un filmato a contenuto astronomico. Nelle serate speciali del venerdì, la lezione viene sostituita da una conferenza. Alla fine dello spettacolo il pubblico potrà  fare domande al relatore.

Programma
Scarica il Programma

Informazioni
Biglietti: intero "‚€ 6,00; ridotto "‚€ 4,00 (sotto i 14 anni e sopra i 65 anni)
Il Planetario dispone di n. 62 poltrone, pertanto è sempre consigliato prenotare.
Prenotazioni e informazioni: da martedì a sabato (orario: dalle ore 16.30 alle ore 19.30)
Tel. 049 773677
segreteria@planetariopadova.it
www.planetariopadova.it

Humanae Vanitates et Pompae

Humanae Vanitates et Pompae

La Cultura delle illusioni
Alberta Vita & Meika Wagner

"€œSe qualcuno riuscisse a scrivere la storia della vanità , conoscerebbe già  la metà  dell'€™intera storia della cultura"€ (Johan Huizinga). Si inaugura il 10 febbraio 2011, ore 18, la mostra "Humanae vanitates et pompae. La cultura delle illusioni" , promossa dal Comune di Padova, Assessorato alla Cultura e dal Consiglio di Quartiere n.1 "Centro". In esposizione i gioielli di Alberta Vita, artista appartenente alla scuola orafa padovana e gli abiti della stilista statunitense Meika Wagner.
La mostra è curata da Mirella Cisotto Nalon e Luisa Tramarollo e rientra nell'ambito delle manifestazioni dedicate ai Carraresi, Signori di Padova nel XIV secolo.



Inaugurazione mostra: 10 febbraio 2011, ore 18
Comunicato stampa
Pieghevole

L"€™artista orafa padovana, Alberta Vita, e la stilista statunitense Meika Wagner, con la collaborazione di Giustina e Mariangela Magarotto, sviluppano, all'€™interno dello spazio espositivo dell'Oratorio di San Rocco, una personale riflessione sul tema della Mundana Vanitas, intesa come ricerca del superfluo e del vestire sofisticato. L"€™obiettivo è quello di riproporre in chiave moderna, seguendo un linguaggio artisticamente elaborato, un abbigliamento inusitato e raffinato, dai tessuti morbidamente drappeggiati e sovrapposti, impreziositi dall'€™inserimento di spille, bottoni e collane.
I gioielli di Alberta Vita, artista della scuola orafa padovana, suggeriscono, per la fisicità  dei materiali e per le forme geometriche pure, il desiderio di stabilire un rapporto inscindibile tra il corpo femminile e il suo ornamento e tra la cultura e la sperimentazione, esprimendo sempre fedeltà  all'€™idea di arte intesa come forza della mente che può modificare, se non cambiare, la realtà .
Gli abiti sono giocati dalla stilista statunitense Meika Wagner in chiave anche storica ma so-prattutto illusoria, come un costante, fastoso abbellimento della donna, un crogiolo di energie sottolineato dal potere dei colori e delle stoffe, che richiamano le antiche cromie e il panneggio degli affreschi parietali dell'€™Oratorio di San Rocco, in un reciproco dialogo tra passato e presente, idealmente proiettato nel futuro. Le creazioni di Meika Wagner sono state realizzate con la preziosa collaborazione di Mariangela e Giustina Magarotto.
Le eleganti e originali opere esposte, dalla linea morbida e sinuosa, sorprendono il fruitore per gli interessanti e sapienti accostamenti che, con il loro dinamismo, esaltano il significato e il significante della materia e della linea.

Informazioni
La mostra rimarrà  aperta fino al 20 marzo 2011
Ingresso libero
Orario: 9.30-12.30/15.30-19.00

Settore Attività  Culturali "€“ Servizio Mostre- tel 049 8204539-4547
serviziomostre@comune.padova.it

"Santos"

"Santos"

Arti Inferiori VIII Edizione

Spettacolo inserito nella stagione teatrale 2010-2011 di "Arti Inferiori"

Nuovo Teatro in coproduzione con Gli Ipocriti
presenta

SANTOS
da un racconto di Roberto Saviano
adattamento teatrale: Mario Gelardi e Giuseppe Male di Mauro
regia: Mario Gelardi
Con Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, Giuseppe Male di Mauro

E' la storia di quattro ragazzini che vengono assoldati come vedette della camorra. Devono solo giocare a calcetto in una piazza per avvisare dell'€™arrivo della polizia. Attraverso il calcio, i ragazzi devono scegliere da che parte stare, restare criminali o inseguire i propri sogni?
«Ho sempre pensato che ovunque e in ogni vita potesse esistere una possibilità  di salvezza. L'ho sempre pensato, ma ne ho avuto certezza quando ho conosciuto Lionel Messi, il centravanti argentino, o quando ho seguito gli allenamenti dei pugili di Marcianise prima che andassero alle Olimpiadi. Il sud Italia e l"€™Argentina sono due terre difficili in cui lo sport è una possibilità  che va ben oltre il sogno di una vita migliore. Santos è una gioia semplice: è la gioia di una partita a pallone fatta per strada, da piccoli. E adesso che per strada a pallone non gioco più, mi piace rivivere quei momenti e restituirne la spensieratezza tutta infantile, la convinzione irrazionale che un giorno le cose possano cambiare, e non solo per noi stessi. Mi piace pensare che la mia terra, nonostante tutto, abbia ancora qualcosa da offrire» (Roberto Saviano).

martedì 1 febbraio alle 17.00
Primo appuntamento della 6° EDIZIONE di PALCOSCENICO CINEMA!
I protagonisti di SANTOS, IVAN CASTIGLIONE e FRANCESCO DI LEVA incontrano il pubblico e presentano lo spettacolo, a seguire la proiezione del film GOMORRA di Matteo Garrone, dal romanzo di Saviano.

Informazioni e biglietti
Biglietti e abbonamenti
Abbonamento intero: € 80,00; abbonamento ridotto (studenti): € 60,00
(Gli abbonamenti saranno in vendita presso l'MPX-Multisala Pio X tutti i giorni, dalle ore 18 alle ore 20)
Biglietto intero € 12,00; ridotto studenti € 10,00

Prevendita
Il giorno precedente ogni spettacolo per l'MPX Multisala Pio X dalle ore 18.00 alle ore 20.00
Vendita Il giorno dello spettacolo dalle ore 16.00 ad inizio spettacolo

ARTEVEN
Via G. Querini, 10
30172 Mestre (VE)
041 5074711

MPX Multisala Pio X
Via Bonporti, 22 (zona Duomo) - Padova
Tel. 049 8774325
teatrompx@multisalampx.it
www.multisalampx.it

Per ulteriori informazioni sulla stagione si rinvia a: "Arti Inferiori Stagione Teatrale 2010-2011"

Giorno della Memoria. "Memorie d'inciampo"

Giorno della Memoria. "Memorie d'inciampo"

"€œMEMORIE D'INCIAMPO"€, a cura di Mariarosa Davi (dell'€™Istituto Veneto per la Storia della Resistenza e dell'€™Età  Contemporanea) e Paolo Caporello, è un evento che vuole essere un segno concreto e tangibile, ma discreto e antimonumentale, a conferma che la memoria non può risolversi in appuntamento occasionale e celebrativo ma costituire parte integrante della vita quotidiana.
L"€™inciampo non è fisico ma visivo e mentale, costringendo chi passa a interrogarsi e ricordare quanto accaduto in quel luogo e a quella data, intrecciando continuamente il passato e il presente, la memoria e l"€™attualità .

Programma
Ore 11.30 - Via Roma 48
Collocazione delle prime " targhe d"€™inciampo"€ per ricordare che in quelle abitazioni hanno vissuto Elia Gesess, la figlia Sara e la moglie Ada Ancona, deportati e morti a Dachau e ad Auschwitz.
Ore 11.45 - via Roma 30
Installazione di una "€œtarga d"€™inciampo"€ nel marciapiede prospiciente l"€™abitazione dove ha vissuto Marcello Levi Minzi, deportato e morto ad Auschwitz.
Ore 11.59 "€“ Palazzo Moroni (Liston)
Azioni drammaturgiche, liberamente ispirate a "€œ Se questo è un uomo"€ di Primo Levi e realizzate in collaborazione con gli studenti delle scuole superiori di Padova e provincia.
Con la partecipazione dell'€™attore Gianni Conversano e dei musicisti Guido Rigatti, Luigi Parise, Veronica Canale e Luisa Ereno.
Azioni drammaturgiche scritte e dirette da Paolo Caporello del Teatro Laterale.

Altri eventi della "Giornata della memoria": Scarica il pieghevole.

Vedi anche la mostra: MARTA CZOK. I Bambini nella guerra e nella Shoah.

Informazioni
Settore Attività  Culturali "€“ Servizio Mostre- tel 049 8204546-4501
serviziomostre@comune.padova.it

CECILIA MAURANTONIO

CECILIA MAURANTONIO

Il colore della vita

Come pensare un quadro? Impossibile, ma si ascoltano le immagini (Cecilia Maurantonio)
Il colore della vita è il colore della parola. Impossibile raggiungerlo, prenderlo, fissarlo, vederlo. E' tuttavia essenziale. "Il colore della vita" ha ispirato e dato il titolo a questa mostra perchè è ciò che risulta essenziale per l'artista. Ciascuna delle pagine di Cecilia Maurantonio è una pagina di vita, una pagina che si è scritta nell'esperienza della parola.
La mostra, intesa dall'€™artista stessa come percorso e scrittura della vita e del suo avvenire, intende evidenziare l"€™autenticità  e la vivacità  di ricerca espressiva di Cecilia Maurantonio, come elaborate negli anni, mediante un linguaggio pittorico articolato, sorretto da un protagonismo cromatico rapido e disinvolto.



Inaugurazione mostra: 28 gennaio 2011, ore 18
Pieghevole
Comunicato Stampa

Attraverso un percorso di indagine e sperimentazione sviluppato nel campo delle arti visive per oltre vent"€™anni, Cecilia Maurantonio ha raggiunto un"€™identità  artistica completa ed esclusiva, conseguendo risultati pittorici originali all'€™interno del panorama dell'€™arte contemporanea.
Avvicinatasi all'€™Associazione Cifrematica di Padova a partire dagli anni novanta, l"€™artista ha intrapreso un itinerario di analisi e ricerca interiore che l"€™ha portata a perfezionare la propria poetica, arricchendola di echi e suggestioni desunte dall'€™ambito della psiche e dell'€™inconscio.
Recuperando reminiscenze di stampo surrealista, Cecilia Maurantonio procede infatti a partire da un principio di base secondo cui l"€™opera d"€™arte, svincolata dalla riproduzione del dato fenomenico, elabora elementi immaginativi autonomi, desunti dall'€™ambito razionale della psiche e dell'€™inconscio. Regola dunque l"€™architettura del quadro una compenetrazione di forme ritmate e moduli regolari, ugualmente rinvigoriti da forti accensioni luministiche e cromatiche, potenziate secondo un uso antinaturalistico del colore.

Steso secondo un uso antinaturalistico dal gusto a tratti decorativo, dispiegato in campiture intrise di luce, dissonanti per tonalità  o alternate nei complementari, il colore vive, nelle opere di Cecilia Maurantonio, di qualità  ritmiche ed energetiche di primissimo rilievo. La materia si evidenzia densa e vibrante, nelle sezioni più indefinite così come in quelle di maggior omogeneità , creando una particolare forma di dinamismo, cromatico per l"€™appunto, che raggiunge esiti di intensa espressività  e che caratterizza l"€™intera produzione dell'€™artista (da "L'esperienza pittorica come momento di conoscenza" di Elisabetta Vanzelli).

Da dove vengono le cose? Da dove viene la luce? Questi interrogativi intorno all'€™andare e venire delle cose si pongono in assenza dell'€™idea di origine e di morte. Per ragioni di salute. [...]. "€œDa dove vengono le cose e dove vanno?"€. ͈ interrogativo frequente nella ricerca di Cecilia Maurantonio, che ha dato anche il titolo a alcune sue opere: è l"€™interrogativo che si appunta sulla questione dell'€™oggetto della parola. Anche oggetto imprendibile della pittura, della scrittura. Dalla provocazione che l"€™oggetto costituisce, sorge la domanda che avvia la ricerca, l"€™impresa, la scrittura, la destinazione di ciascuna cosa. Qual è la procedura con cui ciò che si cerca si qualifica
e approda al valore? [...] E da queste opere, dai testi che qui sono esposti emerge anche l"€™entusiasmo, la forza con cui Cecilia Maurantonio segue la direzione verso il valore. Qual è la lingua in cui Cecilia Maurantonio racconta, dipinge, scrive la sua esperienza? Non è la lingua comune, non è la lingua di tutti. ͈ un"€™altra lingua e una lingua altra. Capire questa lingua, ascoltarne le sfumature, intenderne i sussurri, ascoltarne il messaggio, questa è la proposta e la scommessa. A ciascuno l"€™audacia di accoglierla.
(da "La pittura originaria" di Ruggero Chinaglia).

Biografia
Cecilia Maurantonio nasce nel 1947 a Bari, dove frequenta l"€™Istituto Statale d"€™Arte e successivamente l"€™Accademia di Belle Arti. Intraprende anche gli studi musicali dedicandosi prevalentemente a strumenti a percussione ed esibendosi in numerosi spettacoli in Puglia, Campania e Lazio. Nei primi anni Sessanta avvia l"€™esperienza lavorativa come disegnatrice in occasione di un incarico offertole dalla Scuola Specialisti dell'€™Aeronautica, per la quale disegna motori di aerei militari presso il Palazzo Reale di Caserta.
Durante gli anni Sessanta viaggia e lavora in Italia e all'€™estero, soprattutto in Spagna. Nel 1968 partecipa ad una collettiva di pittura organizzata al Circolo della vela di Bari e nel 1969 alla mostra di grafica Gli incisori veneti, allestita presso la Galleria Il Grifo della città .
Giunta a Padova nel 1972, Cecilia Maurantonio prosegue l"€™attività  pittorica e teatrale, realizzando diversi spettacoli come regista, coreografa e compositrice ed esibendosi in tournée soprattutto nel Triveneto.
Nel 1980 collabora all'€™organizzazione del Genfest, spettacolo internazionale che si svolge allo stadio Flaminio di Roma, dove l"€™artista presenta, come regista, sceneggiatrice e coreografa, l"€™opera L"€™albero della vita. Dal 1983 insegna Educazione artistica nella Scuola Media Statale della provincia di Padova, integrando l"€™insegnamento, nel percorso di studio degli alunni, con esperienze artistiche dirette, producendo spettacoli ed allestendo mostre. Nel 1990 partecipa alla 3ª Mostra Nazionale di Agna, conseguendo il Premio "€œRegione Veneto"€ per la grafica. Nel 1991, con il contributo dell'€™Assessorato agli Interventi Sociali di Padova, realizza lo Spettacolo multietnico La pace tra i popoli, intervenendo come aiuto regista e coreografa. Da tale esperienza nasce, in un secondo momento, la produzione del film Non c"€™è più sepolcro, che Cecilia Maurantonio presenta ai Giardini dell'€™Arena Romana della città . Nello stesso anno intraprende l"€™itinerario di ricerca e scrittura nell'€™esperienza della parola originaria presso il Dipartimento di cifrematica dell'€™Associazione cifrematica di Padova, esperienza che si rivelerà  determinante per la sua formazione intellettuale. Nel 1992 collabora con l"€™Università  internazionale del Secondo Rinascimento in occasione del congresso Il cielo d"€™Europa, a San Pietroburgo.
Nel 1993 pubblica su Il Paese, quindicinale di cultura e attualità  di Bologna, scritti e recensioni relative all'€™opera di Andrej Rublà«v, Marc Chagall e di altri artisti pubblicati nella collana "€œL"€™arca. Pittura e scrittura"€, edita da Spirali/ Vel. Contribuisce all'€™organizzazione di eventi artistici, culturali, scientifici e alla grafica pubblicitaria del progetto "€œPadova, città  del secondo rinascimento"€.
Nel 1994 è presente alla mostra L"€™Altro tempo, collettiva di pittura e grafica svoltasi, a cura del critico Giorgio Segato, presso la Galleria Civica di piazza Cavour, organizzata dal Comune di Padova.
Attualmente Cecilia Maurantonio vive a Padova, dove prosegue l"€™attività  artistica e collabora all'€™organizzazione di conferenze, dibattiti, convegni.

Mostra in collaborazione con l'Associazione Cifrematica di Padova

Informazioni
Ingresso libero
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30 (lunedì chiuso)

A partire da giovedì 3 febbraio il nuovo orario sarà  il seguente: dalle ore 16.00 alle 19.00, mentre rimane invariato quello del mattino, ossia dalle ore 10.00 alle 13.00.

Settore Attività  Culturali "€“ Servizio Mostre- tel 049 8204529
serviziomostre@comune.padova.it

Mostra "Piero Brombin". Convegno conclusivo

Mostra "Piero Brombin". Convegno conclusivo

Evento inserito nella Mostra "Piero Brombin. Il mito, l'inganno, il gioco".

Convegno e presentazione concorso:
Coltivare il progetto... è un concorso
Presiede:Tobia Scarpa (Docente della Facoltà  di Design e Arti IUAV Venezia)

Per maggiori informazioni sulla mostra si rinvia a: PIERO BROMBIN. Il mito, l'inganno, il gioco.

Informazioni
Ufficio stampa
Studio Lavia
tel. 049 8364188, francesco.nosella@studiolavia.it
caporellop@comune.padova.it

Performance e incontro "Il tavolo da disegno e la puntina"

Performance e incontro "Il tavolo da disegno e la puntina"


Appuntamento nell'€™ambito della mostra PIERO BROMBIN. Il mito, l"€™inganno, il gioco - 50 Years On The Road Of Art.

Commedia, Atto Unico, Pb
"€œIl tavolo da disegno e la puntina"€

Conversazione con: Michele De Lucchi - Alessandro Mendini - Franco Raggi
Coordina: Enzo Siviero - IUAV Venezia

Preceduto dalla lettura, da parte di Titino Carraro, di un atto unico di Piero Brombin "€“ una performance di circa 10 minuti "€“ l"€™incontro, condotto da Enzo Siviero, docente IUAV di Venezia, si svilupperà  attraverso una conversazione tra alcuni dei più importanti protagonisti del design e dell'€™architettura degli ultimi decenni.
Si tratta di Michele De Lucchi, designer e architetto di natali fiorentini che con Brombin ha condiviso l"€™esperienza del gruppo "€œCavart"€, un esempio di architettura radicale che si è concretizzato sulle Cave dei Colli euganei negli anni "€˜70, di Alessandro Mendini, anche lui rappresentante del vasto movimento dell'€™architettura radicale e, dopo varie esperienze di direzione, attuale direttore della rivista di architettura Domus con il quale affrontare i temi della comunicazione dell'€™arte, dell'€™architettura del design e Franco Raggi, altro affermato designer e architetto, docente di architettura degli interni all'€™ISA (IstitutoSuperiore per le Industrie Artistiche) di Firenze.
Un"€™importante occasione per discutere con alcuni dei protagonisti dell'€™architettura e del design degli ultimi cinquant"€™anni nel contesto della mostra di Piero Brombin che rappresenta visivamente, con le proprie opere, un periodo fecondo della nostra produzione artistica.

Informazioni
Comune di Padova Settore Attività  Culturali "€“ Servizio Mostre. Tel. 049 8204546
e-mail: caporellop@comune.padova.it - sito web: http://padovacultura.padovanet.it "€“ www.rampadova.it
Orario mostra: 10.00 - 19.00
Chiusura: lunedì non festivi, Natale, Santo Stefano, Capodanno. Ingresso: gratuito

MARTA CZOK

MARTA CZOK

I Bambini nella guerra e nella Shoah

"... Si dice che dovremmo imparare dalla storia ma l'unica lezione che la storia ci insegna realmente, e a fondo, è che non impariamo niente "€“ così le guerre continuano e le loro vittime principali sono sempre i bambini." (Marta Czok)
Si inaugura mercoledì 26 gennaio 2011, alle ore 18, la mostra della pittrice Marta Czok dedicata ai Bambini nella guerra e nella Shoah, già  presentata a Palazzo Ferrajoli a Roma nel gennaio 2009. La personale di Marta Czok, artista di origini polacche, è una raccolta di 16 dipinti dedicata alla memoria dei bambini polacchi di fede cristiana che furono deportati dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, bambini di cui si è letteralmente persa la memoria. Ma il progetto formula un pensiero più ampio, dedicando la potenza pittorica espressiva di queste opere a tutti i bambini che sono, ancor oggi, vittime della guerra.



Inaugurazione mostra: 26 gennaio 2011, ore 18
Comunicato Stampa

Marta Czok parla con coraggio del pianto dei bambini e lo fa con una potenza pittoria espositiva impareggiabile, e le sue opere si insinuano come momento di verità  che, a distanza di anni, torna prepotente a squarciare la coscienza.
Perchè "quando piangono i bambini sono tutti uguali".
"€œI bambini sono bambini - se sentiamo un neonato piangere al buio non saremo mai in grado di indovinare la sua razza o la sua religione"€. Così scrive Marta Czok per introdurre al pubblico il percorso che l"€™ha condotta a realizzare una raccolta di 16 dipinti che titola I bambini nella guerra e nella Shoah.
E mentre comincia il suo viaggio pittorico, Marta Czok non sente più soltanto il pianto dei piccoli polacchi cristiani ma vede anche le lacrime, disperate, dei piccoli polacchi ebrei.
Così come con chiarezza vede che dalla storia non impariamo niente. Le guerre non finiscono e i bambini, vittime principali di ogni conflitto, continuano a piangere: "€œil mio tema, pur avendo avuto inizio mezzo secolo fa nel mio paese d'origine, comprende tutte le giovani vittime, chiunque siano, dovunque siano e, tristemente, dovunque saranno"€.
Perché di fronte a questi bambini nudi dipinti senza sesso, nell'evidenza lancinante che per loro non ci sarà  mai un futuro, da uomo o da donna, proprio a partire da questo futuro negato, in questa totale assenza di vita e speranza, oggi noi, uomini e donne, dobbiamo farci carico, per onestà  nei confronti della storia, di questa tragica privazione. E testimoniarle con la memoria.
Ecco perchè i 16 dipinti che compongono questa serie dedicata ai bambini nella guerra e nella Shoah sono anche un viaggio collettivo ed individuale. Perché ci coinvolgono, ci riguardano tutti e da vicino.
Accompagna le potenza pittorica espressiva di Marta Czok il canto lirico della giovane poetessa Slawka G. Scarso, che riesce con estrema delicatezza a dare un po"€™ di voce a quei bambini grigi e senza identità , schiantati dalla ferocia delle guerre: "€œla mia anima rotola dove le dico, sfugge attraverso queste sbarre e mi porta fuori, oltre le grida e gli odori della gente che ha paura, oltre"€.
Quando piangono i bambini sono tutti uguali. Questa semplice frase incornicia un"€™esposizione pittorica illuminante perché nasce dal grande cuore di una donna, un cuore che ha saputo ascoltare ed accogliere tutte le lacrime dei bambini.

Breve nota biografica
Di origini polacche, Marta Czok è nata a Beirut (Libano) nel 1947. L"€™anno successivo si è trasferita con la famiglia a Londra dove ha terminato gli studi accademici alla St Martin"€™s School of Art, partecipando ripetutamente alla Royal Academy Summer Exhibition.
Negli ultimi 25 anni ha esibito le sue opere in Europa e America collaborando anche al progetto "€œAlitalia per l"€™Arte"€. Nel 2000 Alitalia le ha commissionato un trittico che è stato poi donato a Giovanni Paolo II per il suo ottantesimo compleanno. Nello stesso anno è stata invitata dall'€™Ambasciata Francese presso la Santa Sede a realizzare un"€™opera sul tema del Giubileo che è stata esposta nell'€™ambito della mostra Roma Jubilans. Nel 2008 la televisione nazionale polacca le ha dedicato un documentario nel quale si evidenziava il rapporto tra il suo lavoro e la seconda guerra mondiale.
Tra le sue mostre più recenti meritano una particolare segnalazione la mostra antologica che si è tenuta nel 2005 presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, la personale presso l"€™Abbazia di Pomposa (FE) del 2006 e la mostra tenutasi a Palazzo Ferrajoli (Roma) a gennaio 2009 e al Museo Civico di Albano, a gennaio 2010, dedicata ai Bambini nella guerra e nella Shoah. Lo scorso luglio ha vinto il premio della stampa con il suo dipinto in gara al Giffoni Film Festival nell'€™ambito del progetto Artabù "€“ Icone della trasgressione.

Informazioni
Ingresso libero
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19

Settore Attività  Culturali "€“ Servizio Mostre- tel 049 8204546
serviziomostre@comune.padova.it
volpeuva.arte@gmail.com
www.bambiniguerrashoah.com


Mostra "Piero Brombin". Incontro con Gaetano Pesce

Mostra "Piero Brombin". Incontro con Gaetano Pesce



Incontro inserito nella Mostra "Piero Brombin. Il mito, l'inganno, il gioco".

INCONTRO CON GAETANO PESCE
Introduce Angela Vettese (Critico d'arte - Docente IUAV Venezia)

Dalle ore 17 Piero Brombin sarà  presente per una visita guidata alla mostra.

Per maggiori informazioni sulla mostra si rinvia a: PIERO BROMBIN. Il mito, l'inganno, il gioco.

Informazioni
Ufficio stampa
Studio Lavia
tel. 049 8364188, francesco.nosella@studiolavia.it
caporellop@comune.padova.it

"Marco Pantani"

"Marco Pantani"

Arti Inferiori VIII Edizione

Spettacolo inserito nella stagione teatrale 2010-2011 di "Arti Inferiori"

Alessandro Albertin
presenta
MARCO PANTANI
Il campione fuori norma


liberamente tratto da Il capro espiatorio - Il rituale vittimario: il caso Marco Pantani di Maria Rita Ferrara
con Alessandro Albertin e Michela Ottolini
scene Piero Ottusi, regia Michela Ottolini

5 giugno 1994, Giro d'Italia: Marco Pantani scala il Passo del Mortirolo come fosse una semplice collina ed entra nel cuore dei tifosi italiani. Comincia da lì una carriera straordinaria, costellata da una serie impressionante di infortuni e fatta di poche ma storiche vittorie. L'apice viene raggiunto nel 1998, con la conquista del Giro d'Italia e del Tour de France. L'€™anno seguente è quello della definitiva consacrazione, del più che probabile secondo Giro d'Italia.
5 giugno 1999, Madonna di Campiglio: a due tappe dalla fine, viene fermato perché il suo sangue presenta dei valori fuori norma. Esattamente cinque anni dopo la favola finisce. Da qui comincia un accanimento mediatico e giudiziario nei suoi confronti che non ha precedenti. Pantani diventa per molti "€œil dopato d'Italia"€. Si può dire che il tutto sia servito a qualcuno? Che abbia fatto comodo a certi meccanismi di potere? Si può dire che Marco Pantani sia stato un capro espiatorio per lo sport italiano?


Informazioni e biglietti
Biglietti e abbonamenti
Abbonamento intero: € 80,00; abbonamento ridotto (studenti): € 60,00
(Gli abbonamenti saranno in vendita presso l'MPX-Multisala Pio X tutti i giorni, dalle ore 18 alle ore 20)
Biglietto intero € 12,00; ridotto studenti € 10,00

Prevendita
Il giorno precedente ogni spettacolo per l'MPX Multisala Pio X dalle ore 18.00 alle ore 20.00
Vendita Il giorno dello spettacolo dalle ore 16.00 ad inizio spettacolo

ARTEVEN
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30172 Mestre (VE)
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MPX Multisala Pio X
Via Bonporti, 22 (zona Duomo) - Padova
Tel. 049 8774325
teatrompx@multisalampx.it
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Per ulteriori informazioni sulla stagione si rinvia a: "Arti Inferiori Stagione Teatrale 2010-2011"

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