La mostra Casa Savoia, Padova e l"Unità d"Italia, promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e dall'Associazione Principe di Venezia, pone in evidenza i legami tra la Casa reale che realizzò l"Unità d"Italia e la città del Santo. Un percorso espositivo in cui ritroveranno luce oggetti personali dei Re e delle Regine d"Italia, tra cui straordinarie collezioni di quadri, gioielli, porcellane e argenterie, documenti storici. Un"ampia parte della mostra è dedicata a Padova e al suo sviluppo dal 1866 in avanti; in questa sezione troveranno spazio tanti documenti ed oggetti patavini che portano alla memoria questo glorioso passato.
Ricordiamo i principali avvenimenti che condussero all'Unità d"Italia.
Il 17 Marzo del 1861 viene proclamato il Regno d"Italia, l"Italia è Unita. Non del tutto in realtà , mancano ancora aree sotto il dominio straniero, come le Venezie, e sotto l"autorità del Papa come lo Stato della Chiesa. Per Padova la nascita del Regno d"Italia significa molto, un traguardo frutto di sforzi notevoli e di perdita di vite umane nelle tante battaglie risorgimentali, culturali e non solo, che hanno preso vita in città . Simbolica è la giornata dell'8 Febbraio 1848 in cui le truppe imperiali fecero fuoco sulla folla di studenti radunati davanti al Caffè Pedrocchi per protestare contro la tirannia austriaca inneggiando all'Unità d"Italia. Ci furono un morto e molti feriti. Anche nei moti del 1820/1821 Padova ebbe un ruolo determinante, grazie a personalità eccellenti come Niccolò Tommaseo, e nei moti del 1848 confermò questa volontà anche grazie al terribile episodio che colpì gli studenti dell'Università . In quel periodo dobbiamo ricordare un padovano illustre, Alberto Cavalletto, che molto fece per la libertà dei veneti. Inizia così il percorso risorgimentale di Padova, un percorso che la rende protagonista del Risorgimento e che culmina con l"ingresso in città delle truppe italiane il 12 Luglio 1866.
Il 1° Agosto del 1866 Re Vittorio Emanuele II entra in Padova da Porta Santa Croce, procede fino a Prato della Valle dove prende dimora in uno dei palazzi nobiliari affacciati sulla piazza che ne ricorda la permanenza con una lapide. A Padova il Re d"Italia volle il suo Quartier Generale e sempre a Padova arrivò lo storico telegramma di Garibaldi: «Obbedisco».
Con il plebiscito del 21 e 22 Ottobre 1866, che sancisce la volontà popolare di adesione al Regno d"Italia, Padova entra ufficialmente nello Stato Unitario. Una lapide in Piazza delle Erbe, affissa alla facciata del Municipio, ricorda quello storico evento:
EPOCHE MEMORANDE / 1866 / 12 LUGLIO / PADOVA LIBERATA / 1 AGOSTO / INGRESSO DI VITTORIO EMANUELE II / 21-22 OTTOBRE / PLEBISCITO/ DOPO QUATTORDICI SECOLI / ITALIA UNITA
Le Venezie fanno finalmente parte dell'Italia Unita, proclamata con il Regno d"Italia nel Marzo 1861, il giogo straniero è finalmente spezzato.
Una bella lapide su Porta Santa Croce celebra l"ingresso di re Vittorio Emanuele II a Padova.
La cittadinanza volle inoltre erigere una statua al primo Re d"Italia: si trova nell'Esedra di Via Cadorna, poco distante da Prato della Valle, che nel 1867 venne rinominato Piazza Vittorio Emanuele II.
Il rapporto tra Padova e Casa Savoia nasce in questa occasione anche se in realtà sappiamo da documenti storici che risale al lontano XVI secolo, quando il Duca Emanuele Filiberto, detto Testa di Ferro, soggiornò in città lungamente, e si protrae nei secoli con attive collaborazioni.
Padova diviene un punto di riferimento per il Regno d"Italia, non solo per la storica Università , ma soprattutto come luogo privilegiato per la politica liberale sabauda, che sperimenta nuove applicazioni nell'ambito del territorio agricolo delle Venezie, della rete ferroviaria, della rete industriale, delle illuminazioni pubbliche, delle scuole, degli ospedali. Padova in pochi decenni divenne una delle maggiori città del Regno.
Si giunge quindi all'ultimo capitolo della fase risorgimentale, la Prima Guerra Mondiale, che fu per l"Italia anche l"ultima guerra d"indipendenza per unire al Regno d"Italia Trento e Trieste.
Tra la fine del 1916 e la fine del 1918 Padova diviene Capitale d"Italia al Fronte.
Re Vittorio Emanuele III vuole stabilire la sua residenza a Lispida di Monselice nella Villa Corinaldi, ora Castello di Lispida, e in città viene spesso ospitato presso Palazzo Giusti del Giardino in Via San Francesco. Da Padova si sposta quotidianamente al Fronte, sull"Altipiano di Asiago, sul Pasubio, sulle Dolomiti. La Regina Elena attiva numerosi ospedali all'interno dei palazzi del centro storico, si prodiga con i bisognosi, cuce bandiere con le nobildonne padovane.
In quei giorni di guerra fanno visita a re Vittorio Emanuele III e alla regina Elena i Reali del Belgio, Alberto I ed Elisabetta. Con loro c"è la giovane principessa Maria Josè, proveniente da Firenze, che scende alla stazione di Battaglia con il marchese Solaro del Borgo e viene accolta dall'aiutante di campo di Vittorio Emanuele III. Si reca a Lispida dove, nella serata, incontra per la prima volta il suo futuro marito, il giovanissimo Principe di Piemonte Umberto di Savoia. Trascorrono una settimana insieme tra Padova, dove visitano il Santo ed i monumenti della città , Venezia, Cittadella, Monselice, Este. E" il 1917.
Il 3 novembre del 1918 la guerra viene vinta e finalmente Trento e Trieste sono italiane. A Padova, nelle sale di Villa Giusti, si compie l"ultimo atto dell'Unità d"Italia.
Sono quindi molti i motivi per cui Padova entra di diritto tra le città italiane che celebrano i 150 Anni dell'Unità d"Italia. Un anno di Celebrazioni Ufficiali dal Marzo 2010 al Marzo 2011.
A Padova si può quindi tracciare un percorso dell'Unità d"Italia, in cui sono protagonisti i luoghi della memoria che legano indissolubilmente la città euganea con la storia della Patria Unita:
- lo Stabilimento Pedrocchi: ritrovo dei moti risorgimentali
- Il Museo del Risorgimento e dell'Età Contemporanea: tempio della memoria storica unitaria
- L"Università
- Porta Santa Croce, dove entrò in Padova Re Vittorio Emanuele II nel 1866
- Villa Giusti, dove nel 1918 venne siglato l"Armistizio che sancì l"italianità di Trento e Trieste.
Info:049 8752747
Orario mostra: 10.00-19.00, lunedì chiuso
Biglietto: intero 5 euro, ridotto 3 euro. Presentando il biglietto della mostra si ha diritto all'entrata ridotta al Museo del Risorgimento e viceversa.