Gianfranco Coccia Giuseppe Pavanini Il gesto e la luce

Gianfranco Coccia Giuseppe Pavanini Il gesto e la luce

Attraverso le rispettive peculiarità  espressive, la pittura dei due artisti, padovani d"€™adozione, si raffronterà  negli spazi espositivi richiamata da un comune sentire, che ha le proprie radici nelle esperienze non figurative degli ultimi decenni.


Sulla tracce dell'€™Informale, la pittura più recente di Gianfranco Coccia "€œagita"€ la superficie del quadro attraverso il generarsi di misteriosi vortici, rimestando il composto materico al fine di liberare idealmente sprazzi di luminosità  e vertigini di ombre. Per Giuseppe Pavanini il piano dell'€™opera è viceversa inteso come una pagina depositaria già  di una sua luce, e l"€™intervento pittorico, che si riconnette alle declinazioni gestuali della moderna astrazione, appare come incarnazione scritta del mondo emozionale dell'€™artista, come suo tracciato.

La ricerca espressiva di entrambi sottende, da un punto di vista formale, l"€™analisi e le possibile variazioni riguardanti l"€™entità  spaziale, che nel rapporto con il segno e la traccia cromatica trova scansione, profondità , movimento.

L"€™esposizione, costituita da oltre 30 opere, parte dell'€™ultima produzione dei due artisti, vedrà  le graduali intensificazioni ed attenuazioni materico luminose delle superfici di Pavanini confrontarsi con il ciclo delle "€œAttrazioni spaziali"€ di Coccia, visivamente segnato da una maggiore severità  cromatica. Saranno inoltre parte dell'€™allestimento due esempi della esperienza plastica di quest"€™ultimo, caratterizzata da realizzazioni simili ad arcani totem.

Nell"€™ambito della mostra verranno resi disponibili al pubblico due cataloghi che racconteranno individualmente, attraverso una lettura critica ed un ricco contributo illustrativo, la vicenda creativa dei due artisti.


Info:049 657220
Orario: 10.00 - 18.00, lunedì chiuso.

Ciclo di conferenze

Ciclo di conferenze

le grandi mostre in tour

L'Associazione culturale rossoprofili.it in collaborazione con lìaAss.to alla Cultura e al Dipartimento delle Arti visive della musica dell'Univ. di Padova, organizza un ciclo di conferenze sulle più importanti mostre in programma da Rovereto a Rimini, da Padova al Friuli.

Sala Anziani - Palazzo Moroni
6 e 13 Ottobre - 3 e 10 novembre 2009 ore 21:00

6 ottobre ore 21: L"€™età  di Courbet e di Monet. La diffusione del realismo e dell'€™impressionismo nell'€™Europa centrale e orientale.
(mostra a Villa Manin, Passariano) Per la prima volta i capolavori più celebri dell'€™arte francese verranno mostrati fianco a fianco con i propri esiti lontani e vicini, da Ferdinand Hodler a James Ensor.


13 ottobre ore 21: Telemaco Signorini e la pittura in Europa.
(mostra a Palazzo Zabarella, Padova) Più di cento opere che metteranno a confronto l"€™arte di uno dei protagonisti della stagione macchiaiola con i grandi pittori contemporanei, da Degas a Tissot, da Sisley a Corot, da Courbet a Tolouse"€”Lautrec.

3 novembre ore 21: Da Rembrandt a Gauguin a Picasso, l"€™incanto della pittura. Capolavori del Museum of Fine Arts di Boston.
(mostra a Castel Sismondo, Rimini) Sessantacinque capolavori provenienti dagli USA. Bastano alcuni nomi per capire l"€™importanza di questo evento irripetibile: Tintoretto, Van Dyck, Velazquez, Hals, El Greco, Zurbaran, Tiepolo, Manet, Cézanne, Van Gogh...


10 novembre ore 21: Capolavori della modernità . La collezione del Kunstmuseum Winterthur.
(mostra al MART, Rovereto) 240 opere. Delacroix, Monet, Sisley, Cézanne, Van Gogh, Redon, Denis, Brancusi, Ernst, Kandinsky, Klee, Picasso, Mondrian... Praticamente l"€™arte moderna al completo, in un"€™unica, eccezionale, collezione.

Info 3466283083 - info@rossoprofili.it
http://www.rossoprofili.com/

Vittorio Morello

Vittorio Morello

Nel centenario della nascita

Una retrospettiva del pittore nel centenario della nascita 1909/2009. Vittorio Morello nasce a Villafranca Padovana , ma lo si può considerare cittadino del mondo; i suoi lunghi soggiorni in Africa prima e in America Latina e negli Stati Uniti poi, lo porteranno a consolidare uno stile che riflette nelle diverse forme una tensione espressionistica, distintiva dell'€™animo inquieto dell'€™uomo contemporaneo, senza togliere nulla alle sembianze del reale. Questo suo stile lo ritroviamo sia nei soggetti che ci riportano nei luoghi vissuti in Africa e in America Latina, sia nel ciclo delle Ville Venete, apogeo di quel ventennio di lavoro che, dal suo definitivo rientro in Italia nel "€˜62, lo ha portato a ritrarre i paesaggi della terra veneta. Morello ha trascorso gli ultimi anni della vita immerso nella sua arte nello studio di via Dante, fuori dalle cronache mondane, con la sua famiglia, con i suoi amici, esponendo spesso a Padova, senza alcuna pretesa che la sua opera avesse quei riconoscimenti che avrebbe ampiamente meritato.


Da anni la figlia di Vittorio Morello, Romana, dona all'€™Associazione Erika alcune opere del patrimonio artistico ereditato dalla famiglia, mettendole a disposizione per le collettive di pittura che l"€™associazione "€“attiva in ambito internazionale in progetti a favore dell'€™infanzia"€“ organizza a scopo benefico.

͈ nata così l"€™idea di proporre al Comune di Padova un"€™esposizione dedicata al pittore padovano che aprisse al contempo il proprio orizzonte alle terre africane e sudamericane in cui Morello visse e lavorò per lunghi periodi della propria esistenza. La mostra sostiene infatti due progetti umanitari: la fornitura di un"€™ambulanza alla Comunità  di Quivilla, nel nord del Perù, e la ristrutturazione di una scuola materna a Makanissa, in Etiopia.

Alcune opere e il catalogo presenti in mostra, potranno essere alienati con una adeguata erogazione liberale a favore di questi progetti. Il catalogo raccoglie la documentazione esistente sull"€™artista e un"€™ampia testimonianza della sua opera conservata in Italia, ponendosi solo come viatico per un"€™ulteriore ricerca sulla vicenda dell'€™artista padovano, che sappia ripartire dalla ricostruzione della sua attività  nei diversi contesti geografici, storici e culturali attraversati.

Orario: dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 20.30, lunedì dalle 13.00 alle 20.30, domenica chiuso fino all'€™11 ottobre, aperto le domeniche successive dalle ore 10.00. Ingresso gratuito.
Info: tel: 049 8204522, fax: 0498204503

Scultura Futurista 1909 - 1944

Scultura Futurista 1909 - 1944

Omaggio a Mino Rosso

Tra le infinite rassegne che il Centenario del Futurismo ha fatto fiorire in Italia e nel mondo, la mostra programmata a Padova, promossa dalla Regione Veneto e organizzata dal Comune, ha carattere di assoluta unicità . Affronta, ed è la prima volta che ciò avviene in modo così compiuto, il grande, affascinante tema della Scultura Futurista, trattato sino ad ora in modo episodico o come corollario alla pittura. In particolare, la mostra padovana indagherà  in modo completo la figura di Mino Rosso (1904-1963) futurista e lo farà  presentando ben 40 opere dello scultore piemontese insieme a documenti d"€™archivio e importanti inediti.



Vernice: 23 ottobre 2009, ore 12.00

"€œScultura Futurista. Omaggio a Mino Rosso"€ sarà  ospitata nella Galleria Civica Cavour, dal 24 ottobre al 31 gennaio. La mostra è il fulcro del Progetto "€œArte - Vita Futurista"€ ideato dall'€™artista Roberto Floreani, appassionato e studioso di questo Movimento, progetto da lui curato con Beatrice Buscaroli e Alessandra Possamai Vita.

"€œArte "€“ Vita Futurista"€ proporrà , nel più compiuto "€œstile futurista"€, una serie di "€œAzioni"€ (quarti d"€™ora di poesia futurista a sorpresa, serate declamatorie, azioni dinamiche in città ) che durante il periodo della mostra animeranno le piazze, i mercati, le strade di Padova, proprio in quei luoghi, tra il Caffè Pedrocchi e il Ristorante Zaramella, che furono teatro di azioni e di assidue frequentazioni di Filippo Tommaso Marinetti e dei gruppi futuristi veneti, primo fra tutti il gruppo Savarè di Monselice, guidato prima da Corrado Forlin e poi dall'€™aeropoeta Ubaldo Serbo.


Sarà  privilegiato e messo in evidenza l"€™aspetto popolare del Movimento.
Ventotto scultori e novanta opere saranno presentati in pieno stile futurista con un allestimento "povero", "sovraffollato", gioioso e tricolore: Balla fianco a fianco con Morigi, Depero con Cherchi, Thayaht con Bevilacqua, Dottori con Pacetti, Baldessari con Castellani, Mino Rosso con Tulli, Regina con Peschi, Farfa con Di Bosso, Delle Site con Cagli in un clima che tenterà  di riportare al grande cuore del Movimento e al suo spirito fortemente popolare, evitando l"€™assoluta preminenza degli artisti più celebri sugli altri. Boccioni, indiscusso protagonista anche del Centenario e catalizzatore fino ad oggi di tutte le attenzioni dedicate alla scultura futurista, sarà  la presenza tutelare della mostra e la sua gigantografia veglierà  sul gesso colorato di Possamai, che lo incuriosì già  nel 1911 in una mostra di "€œNuove Tendenze"€.





Un percorso vertiginoso di oltre trent"€™anni, che ricompatta il Futurismo dal 1909 al 1944 e che vede la scultura futurista, rianimatasi dopo la prematura scomparsa di Boccioni (1916), rappresentata dalla straordinaria leggerezza dinamica delle Linee di velocità  di Balla (tutte presenti in mostra), alle accumulazioni di Baldessari, dalla giocosità  di Depero e Dottori, alla solidità  architettonica di RAM, Tato e Farfa, fino alla novità  della donna-artista di Regina e Marisa Mori. Sarà  anche documentata la straordinaria esperienza dei laboratori di Albisola che ci rendono le splendide opere ceramiche di Pacetti, Tullio e Torido Mazzotti, Munari e Bevilacqua, accreditate come sculture a pieno titolo già  dalla Ricostruzione futurista dell'€™Universo dell'€™11 marzo 1915.


Mino Rosso godrà  di un trattamento particolare, con oltre quaranta opere esposte. Rappresenterà  simultaneamente due aspetti importanti all'€™interno della scultura futurista: la grande novità  che portò la nascita dell'€™Aeropittura (Manifesto del 1929), di cui Rosso fu l"€™unico scultore firmatario, e la sua prolifica produzione scultorea, unica nel panorama futurista. La figura di Mino Rosso diviene quindi centrale perché dà  quel corpo, quella consistenza, anche numerica, che la scultura futurista non ebbe mai e che lo rende alla storia come figura di assoluto riferimento nel periodo che va dal 1927 al 1939. E"€™ un precursore della sintesi artistica che rianimò, con l"€™esuberanza complessa della Simultaneità , il Dinamismo Plastico di Boccioni.

In "€œArte "€“ Vita Futurista"€ rientrano, oltre alla grande mostra, una Grande Serata futurista al teatro Verdi (il 17 novembre), sei "€œQuarti d"€™ora di poesia futurista"€, un Concerto di musica futurista, un convegno tematico, le serate di cucina e Tattilismo e altre azioni dinamiche "€œa sorpresa"€.






Info:049 8204544 "€“ 47
Orario: 10.00- 19.00, lunedì chiuso. Ingressi: intero euro 5.00, ridotto euro 3,00.
Uff. Stampa:Studio Esseci ,www.studioesseci.net

Gli altri mondi di Gianni Longinotti

Gli altri mondi di Gianni Longinotti

Retrospettiva dedicata all'artista padovano scomparso nel 2007.La mostra ripercorre con un taglio innovativo e trasversale la carriera pittorica di Longinotti procedendo attraverso molteplici percorsi tematici, dalle periferie ai palazzi storici, dai cicli a sfondo sociale ai soggetti familiari, e mette in luce lavori per la maggior parte non presentati in precedenti rassegne, proprio per indagare quei mondi più segreti del suo pensiero espressivo.

Viene così restituito un profilo completo e meno noto dell'artista e riemergono quei motivi cari al pittore mai del tutto abbandonati bensì affrontati con rinnovato interesse e disciplina nel corso dei decenni, tuttavia spesso dimenticati in favore di soggetti e contenuti maggiormente condivisibili da collezionisti e critici.
La retrospettiva alla Galleria Civica di Piazza Cavour intende proporsi come doveroso omaggio ad una delle figure più rappresentative della vicenda artistica triveneta del secondo dopoguerra.


Gianni Longinotti, nasce a Padova nel 1927 , frequenta presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia, le lezioni di maestri come Guido Cadorin e Felice Carena; emerge fin dagli anni Cinquanta all'interno della scena artistica padovana aderendo inizialmente alla corrente neorealista diffusa nell'Italia postbellica.

Alle tematiche di denuncia sociale e politica seguono in un secondo momento motivi legati alla vicenda personale dell'artista: viene a consolidarsi quella poetica della memoria, di una contemplazione del passato dolce e penosa al tempo stesso, che caratterizza da quel momento l'intera parabola pittorica di Longinotti.

Negli anni Sessanta iniziarono i primi riconoscimenti a livello nazionale ed importanti collaborazioni con prestigiose gallerie d'arte quali la Galleria Levi di Milano, l'Arcobaleno e La Barcaccia di Roma; si susseguono numerose mostre personali e partecipazioni collettive, sia in Italia che all'estero.

Di Longinotti, nel corso della sua lunga carriera pittorica, hanno scritto alcune tra le più importanti figure critiche della scena artistica nazionale tra cui Enrico Crispolti, Mario De Micheli, Carlo Munari, Paolo Rizzi, Camillo Semenzato, Franco Solmi.

Mostra a cura di AnnaMaria SandonÍ .




Info: +39 049 8204537/39
Orario: 10:00 / 13:00 "€“ 16:00 / 19:00,
lunedì chiuso, ingresso libero.






Illustrabilia 09

Illustrabilia 09

Illustrabilia 09

Dal 12 settembre prenderà  l"€™avvio il festival dell'€™illustrazione, giunto quest"€™anno alla quarta edizione, organizzato a Padova dall'€™associazione culturale Artelier, in collaborazione con l"€™Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.
Il programma prevede l"€™esposizione di più di cento illustrazioni originali, colorate, monocromatiche, a collage, grafiche o pittoriche, a volte pop, raccolte in quattro personali e due collettive, con un ricco calendario di eventi, incontri e laboratori per bambini.



http://www.illustrabilia.it/

L"€™intento della curatrice, Valentina Mai, è quello è di offrire una panoramica dell'€™illustrazione contemporanea, presentando alcuni nuovi talenti affiancati a grandi nomi dell'€™illustrazione.

Gianni De Conno, Giuditta Gaviraghi, Philip Giordano, Karen La Fata, Violeta Lòpiz, Luciè Müllerova, Maria Grazia Petrone, Giovanna Ranaldi, Marco Trevisan, Stefania Vianello e Roberta Zeta sono gli artisti coinvolti nell'€™edizione 2009 di Ilustrabilia.

AIla Galleria Samonà  è stata allestita la sezione dedicata ad autori già  affermati a livello internazionale: Philip Giordano, Lucie MüllerovÍ¡, Giovanna Ranaldi, Giuditta Gaviraghi, Marco Trevisan, Karen La Fata, Stefania Vianello.
Nella sede dell'€™Associazione, invece, come ogni anno, saranno esposti i lavori degli allievi che stanno crescendo ad Artelier, che quest"€™anno ha riservato una personale alla stessa Valentina Mai, curatrice di Illustrabilia ma anche illustratrice affermata.

Ogni martedì e mercoledì di settembre alle ore 17.00 laboratori per bimbi, pensati per sviluppare la creatività  giocando, ma anche visite guidate alla mostra insieme agli illustratori, per imparare a "€œleggere"€ con occhi diversi le tavole in esposizione.

Per gli adulti sono invece previsti alcuni workshop: sabato 12 e domenica 13 settembre si ™lavorerà  con Maurizio Quarello, il week-end del 19"€“20 settembre Scrivere per ragazzi con Luigi Dal Cin, e il weekend del 26-27 settembre IIllustrazione botanica con Eleni Katelouzou e Illustrazione con Gianni De Conno.
Le altre esposizioni della rassegna sono dislocate nel centro storico di Padova e aprono al pubblico nella stessa giornata di sabato 12 settembre nei seguenti orari:

Artelier, via Cesare Battisti 54, ore 17.00 inaugurazione della Collettiva degli allievi dei corsi di illustrazione: Sara Avi, ͉milie Busin, Adriana Dal Bo, Marta Dal Corso, Eleonora De Pieri, Sara Fantuz, Manuela Fasan, Carlotta Favaro, Elisabetta Gasperini, Ilaria Guarnieri, Antonia Inchingalo, Sarah Khoury, Silvia Lazzarin, Simona Malaman, Marta Maldini, Ilaria Mantovani, Rita Mingardo, Olga Moncada, Luisa Novelletto, Sara Pellegrini, Maria Grazie Petrone, Luisa Pistollato, Diana Sbabo, Stefano Sorteni, Chiara Sponga, Marco Todeschi, Marta Tosoni, Chiara Varotto, Rosaria Zago, Roberta Zeta (Orario: dal lunedì al sabato 17-20)

Galleria Libreria Minerva, via S. Francesco 71, ore 19.00 inaugurazione della personale di Gianni de Conno (Orario: dal martedì al sabato 9-12.30 e 16-19.30)

Galleria Noloco, via Dondi dall'€™Orologio 29, ore 19.30 inaugurazione della personale di Violeta Lòpiz (Orario: dal giovedì al sabato 17-20)

DaFrom, via del Santo 9, ore 20.15 inaugurazione della personale di Valentina Mai (Orario: dal martedì alla domenica 11-19.30)

Antica Osteria Nane della Giulia, via S. Sofia 1, ore 21.00 inaugurazione della personale di Roberta Zeta (Orario di pranzo e cena da martedì a domenica)
Centro di screening mammografico UlSS 16, via Scrovegni 12, personale di Maria Grazia Petrone (da lunedì a sabato orari d"€™ufficio)



Info:Orario della mostra: ore 10.00-12.30, 16.00-19.00, lunedì chiuso. Ingresso libero
Info:Artelier tel. 049 755976 cell. 347 5394807,
Ufficio stampa: Rosaria Zago, 347 9775080 rosaria_z@hotmail.com


Le muse tra i libri

Le muse tra i libri

Il libro illustrato veneto del cinque e seicento della Biblioteca Universitaria di Padova

Frutto di una collaborazione tra l"€™Assessorato Cultura del Comune di Padova e la Biblioteca Universitaria (Ministero per i Beni e le Attività  Culturali) giunta ormai al terzo anno, la mostra si propone di illustrare e rendere noto ad un pubblico di non specialisti questo aspetto "€“ l"€™illustrazione libraria - della vita culturale al tempo della Serenissima Repubblica, una delle indiscusse protagoniste europee dell'€™editoria. Saranno esposti 63 volumi provenienti dalle raccolte della Biblioteca Universitaria di Padova, editi a Padova e a Venezia tra l"€™inizio del Cinquecento e la fine del Seicento.
 

La ricca dotazione della Biblioteca Universitaria, fondata nel 1629, consentirà  di presentare pezzi di eccezionale valore bibliografico e artistico in un affascinante e sorprendente excursus nell'€™attività  dei più importanti incisori attivi nel campo dell'€™illustrazione libraria veneta dell'€™epoca, che attingevano esempi e modelli dalla grande pittura veneta coeva. Tra gli incisori sono presenti i più importanti illustratori del libro veneto dell'€™epoca, quali Giacomo Franco, Girolamo Porro, Raphael Sadeler, Francesco Valesio, Giacomo e Isabella Piccini, Antonio Bosio e, particolarmente attivi a Padova, Giovanni Georgi e Giacomo Ruffoni. Tra i disegnatori vi sono importanti pittori come Sebastiano Bombelli, Francesco Ruschi, Antonio Zanchi, Louis Dorigny.

Una ventina sono le edizioni cinquecentine: varie edizioni di classici tra cui il Tito Livio (Venezia 1520) ornato dal ritratto ideale dello storico, ripreso dal rilievo trecentesco all'€™esterno del Palazzo della Ragione, libri di medicina come lo straordinario De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio, i testi del grande giurista e bibliofilo padovano Marco Mantova Benavides con le illustrazioni su probabile disegno di Domenico Campagnola.

Tra le edizioni del Seicento vanno citate almeno, oltre ai testi di antiquaria di Onofrio Panvinio e Fortunio Liceti, riccamente illustrati, un particolarissimo esemplare, di inestimabile valore, delle Tabulae anatomicae di Giulio Casseri con le splendide incisioni di Odoardo Fialetti, vero e proprio praeprint uscito dalle mani dell'€™autore con le sue didascalie manoscritte destinate alla stampa; pregevoli i volumi di Charles Patin, le raccolte di biografie con ritratti di uomini illustri del Crasso e di Gualdo Priorato e i preziosi piccoli volumi in 12° con le antiporte allegoriche finemente incise.
L"€™iniziativa rientra nel calendario delle Giornate Europee del Patrimonio (26-27 settembre) promosse dal Consiglio d"€™Europa e dalla Commissione Europea.

La mostra, curata da Pietro Gnan e Vincenzo Mancini, curatori anche del catalogo, è stata realizzata con il contributo di
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SANT"€™ELENA


L"€™iniziativa prevede anche una serie di incontri, a ingresso libero, che si terranno alle ore 17.30 secondo il seguente calendario:

17 settembre 2009 Sala Paladin diPalazzo Moroni: L"€™immagine obliqua: silografia e scrittura a Venezia sullo scorcio del Cinquecento, a cura Chiara Callegari

1 ottobre 2009 Sala Anziani di Palazzo Moroni: Effimere scenografie per glorie imperiture. Gli apparati per feste e celebrazioni nell'€™illustrazione libraria fra Cinque e Settecento, a cura di Luca Caburlotto

8 ottobre 2009 Sala Anziani di Palazzo Moroni: Marco Mantova Benavides (1489-1582) giurista, mecenate e collezionista padovano e i suoi libri, a cura di Elisabetta Saccomani


Info: 0498204528 - tel 0498240246/28

Orario: dal martedì alla domenica ore 9.30-12.30, 15.30-19.00 - ingresso libero.















 

Gioielleria contemporanea italiana

Gioielleria contemporanea italiana

La mostra itinerante è un progetto dell'€™agc , Associazione Gioiello Contemporaneo.
L'associazione senza scopo di lucro ha tra i suoi obiettivi statutari la valorizzazione e la diffusione della cultura del gioiello contemporaneo attraverso l'organizzazione di mostre, seminari, convegni, conferenze, workshop.





In stretto contatto con la comunità  internazionale, promuove una serie di iniziative volte a sviluppare un confronto costruttivo e sinergico con altre realtà  artistiche e produttive.
L'attività , i progetti e i servizi di agc sono visibili sul sito dell'associazione, www.agc-it.org dove trovare informazioni, commenti, recensioni su eventi, mostre, libri, concorsi del settore.
La mostra è stata curata dal Presidente Rita Marcangelo.
La selezione è stata affidata a Stephen Bottomley, Presidente dell'ACJ (UK), affermato artista orafo inglese con studi presso il Royal College of Art di Londra, oltre ad essere docente di gioielleria e metalli a Sheffield Hallam University.

Partecipano i seguenti soci AGC:

Roberta Bernabei
Adrean Bloomard
Patrizia Bonati
Stephen Bottomley Presidente dell'ACJ)
Elisabetta Dupre
Maria Rosa Franzin
Ute Kolar
Benjamin Lignel
GianCarlo Montebello
Margareta Niel
Alessia Semeraro
Giovanni Sicuro
Rossella Tornquist
Stefano Zanini
Alberto Zorzi

Le opere sono state esposte nel 2007 all Flow Gallery di Londra e Galeria Bielak di Cracovia, nel 2008 alla Galleria Hipòtesi, di Barcelona e Galleria Velvet da Vinci di San Francisco.

Info:+39 049 8204539- 27
Orario:9,39-12,30/15,30-19,00 lunedì chiuso
Ingresso libero


Body and Soul - Marco Strano

Body and Soul - Marco Strano


L"€™artista parla di mortali privi di dogmi ma dotati di un"€™anima divina, il soffio dello spirito.
Noi siamo lo specchio in cui si riflettono uomini e donne che attraverso la loro fisicità  ci parlano di esperienze ottenute attraverso travagli fisici e morali.
L"€™artista rende legittimo il chiedersi quali storie personali siano incise nei lineamenti, nelle rughe, nei pori della pelle dei protagonisti spesso contorti in una distorsione lenticolare che inevitabilmente aumenta il mistero della loro dimensione esistenziale.

Marco Strano nasce a Padova il 16 marzo 1963. Nella stessa città  frequenta il Liceo artistico e in seguito si diploma presso l"€™Accademia di Belle Arti di Venezia. Seguendo le orme del padre Giuseppe (che in gioventù era stato scenografo) intraprende una pluridecennale collaborazione con il regista, costumista e scenografo Attilio Colonnello, insieme al quale realizza allestimenti per opere liriche commissionate dai più importanti teatri italiani e internazionali (San Carlo di Napoli, Arena di Verona, Metropolitan di New York).

Al contempo mantiene sempre viva la sua ricerca pittorica, approfondendo nel corso degli anni svariati interessi, specialmente in ambito contemporaneo: fra le influenze più significative potremmo citare, in ordine sparso, i ritratti del primo Boccioni, il mondo onirico di Balthus, i grandi nudi di Philip Perlstein (esponente della Pop Art americana), l"€™intera opera di Lucien Freud. A ciò si unisce senz"€™altro lo studio del volto nel cinema di Ingmar Bergman.

Una sfera di interessi così ampia trova il proprio preciso denominatore comune nell'€™attrazione verso la figura umana, rappresentata secondo gli stilemi della sensibilità  contemporanea: è sempre attraverso il corpo (lo studio delle posture intense come espressione delle motivazioni e inquietudini reali, segrete, profonde dell'€™individuo) che Marco Strano conduce la propria ricerca, indagando la cifra simbolica dei gesti estrinseci ma anche e forse soprattutto di quelli allusi o addirittura negati.
La tensione fra corpo, gesto ed emozione, che il singolo individuo vive tra sé e sé, non può naturalmente che complicarsi in modo decisivo nel momento fatidico della relazione con l"€™altro. L"€™esperienza della vita contemporanea, proprio per la frammentazione degli interessi e delle aspirazioni, aumenta ulteriormente un"€™incomunicabilità  già  di per sé insita nell'€™animo umano: così, nel mondo di oggi, le aspirazioni già  così fragili alla comunicazione tra individui perdono i propri contorni, sfumano in un deserto di ossessioni monologanti.

Questa profonda convinzione ha condotto l"€™artista a concepire il suo più recente ciclo figurativo, provvisoriamente denominato "€œI cassetti della memoria"€, in cui la frammentazione delle esperienze e degli stati d"€™animo (con tutto il loro doloroso bagaglio di solitudine) si rispecchia nella collocazione di singole situazioni all'€™interno di riquadri figurativi distinti: fra essi, vi è e non vi è comunicazione, vi è e non vi è separazione.
Mondi che si sfiorano senza toccarsi: che oscuramente creano sì un quadro di assieme, il quale però di fatto non pare venir percepito dai protagonisti delle singole situazioni. Alla confusione, all'€™incertezza del mondo contemporaneo (così compiutamente espressa ad esempio nella "€œWaste land"€ di Thomas Stearns Eliot) si aggiunge il conflitto interiore che ognuno si trova a vivere, la tensione dell'€™inconscio che preme per esplodere. Il risultato di questa meditazione sull"€™uomo si traduce nella creazione di polittici che adombrano l"€™urgenza di una religiosità  nuova, sicuramente non legata ad alcun aspetto confessionale, ma da trovare e da inventare ex novo allo scopo di riallacciare i fili che la contemporaneità  sembra aver tragicamente troncato: quei fili della relazione esistenziale senza i quali risulta impossibile pensare la totalità , pensare il mondo. Luigi Donà 



Una necessità  interiore rende l"€™artista osservatore e indagatore dell'€™animo umano.
Egli si rivolge allo spettatore richiedendogli di entrare in contatto con ciò che rivelano il volto, il corpo nella sua nudità , gli arti.
L"€™artista parla di mortali privi di dogmi ma dotati di un"€™anima divina, il soffio dello spirito.
Noi siamo lo specchio in cui si riflettono uomini e donne che attraverso la loro fisicità  ci parlano di esperienze ottenute attraverso travagli fisici e morali.
Ci trasmettono, osservandoci, una umanità  spesso sgomenta ma sempre orgogliosa delle proprie ferite.
I riferimenti che Marco Strano fa propri vanno da quelli psicologici del Lotto alle deformazioni manieristiche del Parmigianino, dalla cupezza secentesca del De Ribera, alla carnalità  marcescente di Lucian Freud.
Ma non basta, il gioco di cromatismi e la forza espressiva hanno un tono scarno e sublime dal marcato timbro comunicativo.
L"€™artista rende legittimo il chiedersi quali storie personali siano incise nei lineamenti, nelle rughe, nei pori della pelle dei protagonisti spesso contorti in una distorsione lenticolare che inevitabilmente aumenta il mistero della loro dimensione esistenziale.

Giovanni Razzolini

http://www.marcostrano.com/

Info:+390498204529

Orario: 09.30-12.30/16,00 - 20,00

Il futuro di Galileo

Il futuro di Galileo

Grande successo di pubblico

43.000 presenze registrate alla chiusura della mostra Il Futuro di Galileo. Scienza e tecnica dal Seicento al terzo Millennio
Grande soddisfazione per la buona riuscita dell'evento che ha visto la partecipazione di oltre 13.000 studenti di circa 500 scuole, provenienti da tutta Italia e confermata anche dalle numerose e-mail arrivate all'Amministrazione comunale dai visitatori desiderosi di complimentarsi per la completezza e chiarezza del percorso espositivo - reso più coinvolgente e interattivo grazie ad apparati multimediali ed exibit realizzati per l'occasione - nonchè per l'affascinante allestimento di forte impatto emotivo.

Ma le critiche positive non sono giunte solo dal pubblico: hanno infatti dedicato ampi servizi sia la stampa nazionale - tra gli altri ha girato un approfondimento Philipe Daverio con la troupe di Passepartout - sia la stampa estera tra cui ricordiamo il quotidiano svizzero 24heures, quello tedesco Suddeutsche Zeitung e la rivista spagnola Revistart.

Una mostra fondamentale nel panorama delle manifestazioni realizzate nel 2009, che ha offerto l'opportunità  di ripercorrere l'evoluzione del sapere scientifico nell'anno dedicato alle Celebrazioni per il IV Centenario dalle prime osservazioni astronomiche con il canocchiale che vedono Padova in prima linea con numerose iniziative in città .
Il sito della mostra http://www.ilfuturodigalileo.it/, con gli apparati illustrativi, resterà  a disposizione del pubblico fino a ottobre 2009.

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