OttoNoveCento. Musica veneta europea

OttoNoveCento. Musica veneta europea

Rassegna di concerti a cura della Fondazione Musicale Omizzolo Peruzzi

La Fondazione Musicale Omizzolo – Peruzzi propone OttoNoveCento - Musica veneta europea, seconda edizione del ciclo di concerti che prosegue l’opera di riscoperta e riesecuzione della produzione musicale di Silvio Omizzolo, interpretata da concertisti di fama internazionale e inserita in contesti che ne evidenzino il respiro europeo.
La programmazione 2014 si arricchisce inoltre di due eventi che abbracceranno generi diversi dalla musica da camera: il jazz e la musica da film.
Il primo appuntamento è in calendario lunedì 5 maggio, alle ore 20.30, in Sala dei Giganti, con lo storico duo di pianoforti Antonio Ballista e Bruno Canino, che inaugurano la stagione con la Fantasia (Ouverture da concerto) di Silvio Omizzolo per due pianoforti, Concerto per due pianoforti soli di Igor Stravinski, Concertino di Dmitri Shostakovic, Andante e Allegro con fuoco di Guido Alberto Fano e Scaramouche di Darius Milhaud.
La rassegna si chiude martedì 1 luglio alle ore 20,30 in Sala dei Giganti con interpreti d’eccezione quali il Quartetto di Cremona e il pianista Maurizio Baglini che eseguiranno il Quintetto di Guido Alberto Fano, altro rappresentante della musica strumentale padovana del XIX e XX secolo, oltre a musiche di Silvio Omizzolo e Robert Schumann.
I concerti sono realizzati in collaborazione con: Regione Veneto; RetEventi della Provincia di Padova; Comune di Padova; Università di Padova; Conservatorio Cesare Pollini di Padova; Archivio Musicale Guido Alberto Fano Onlus di Venezia; Friuladria Crédit Agricole

Programma

5 maggio ore 20.30 - Sala dei Giganti
Antonio Ballista, Bruno Canino
due pianoforti

18 maggio 2014 ore 20.30 - Auditorium San Gaetano
JW ORCHESTRA di Marco Gotti

19 giugno ore 20.30 - Sala dei Giganti
Alessandro Carbonare, clarinetto
Roberto Prosseda, pianoforte

23 giugno ore 20.30 - Auditorium San Gaetano
Mauro Maur, tromba
Françoise de Clossey, pianoforte

1 luglio ore 20.30 - Sala dei Giganti
QUARTETTO DI CREMONA
Maurizio Baglini, pianoforte

La Fondazione Musicale Omizzolo Peruzzi nasce nel 2012 per volontà dei soci fondatori Elio Peruzzi ed Enrica Omizzolo, come naturale prosecuzione dell'attività del Centro Culturale Musicale "Silvio Omizzolo", nato nel 1997 per mantenere vivo il ricordo del Maestro Silvio Omizzolo promuovendo iniziative culturali e musicali: rassegne musicali, concerti, mostre, conferenze, pubblicazioni di cd, festival, concorsi.

Informazioni
Omizzolo-Peruzzi
tel-fax +39 049 8720956 - cell. +39 340 9291163
info@fondazioneomizzoloperuzzi.it
 www.fondazioneomizzoloperuzzi.it

I quaderni del partigiano Afro di Zoido Massaro

I quaderni del partigiano Afro di Zoido Massaro

Presentazione del libro

Presentazione libro:

I quaderni del partigiano Afro di Zoido Massaro a cura di Luca Morbiato.

Durante la presentazione del libro interverranno lo storico Giorgio Roverato, la rappresentante ANPI di Padova Floriana Rizzetto e Luciano Morbiato.

Zoido Massaro (Padova 1912 - Noventa P. 2010) è stato un oppositore del regime fascista e un militante nel PCI fino dagli anni ‘30; su queste esperienze e sulla lotta partigiana - cui ha partecipato col nome di battaglia “Afro’’ - ha scritto dei memoriali, di cui questi inediti Quaderni sono la testimonianza più articolata, ora pubblicata integralmente, per l’interesse dei fatti narrati ma anche per la vivacità della lingua utilizzata. Ne risulta un dettagliato e appassionato affresco del paese di Camin (nella periferia padovana) e dei suoi abitanti, tra eroismo e delazione, sullo sfondo delle trasformazioni socio-economiche della prima metà del Novecento; se il racconto appare talora condizionato da inevitabili derive ideologiche, esso rimane tuttavia caratterizzato dalla fedeltà agli ideali di libertà e solidarietà dell’autore.
Luciano Morbiato ha insegnato Storia delle Tradizioni popolari all’Università di Padova; in questo settore di ricerca ha pubblicato i volumi: Cinema ordinario. Cento anni di spettacolo cinematografico a Padova e nella sua provincia (Il Poligrafo, 1998), Scartafaccio d’agricoltura. Manoscritto di un contadino di Spinè di Oderzo (1805- 1810) (Neri Pozza, 1998), Contastorie. Antologia di testi narrativi popolari veneti (CLEUP, 2009).

Informazioni

Settore Attività Culturali
Via Porciglia, 35
35121 -Padova
0498204529
Tel. 049 8204529

 

Il Campiello di C. Goldoni

Il Campiello di C. Goldoni

ATTENZIONE - Spettacolo annullato

Teatro delle Tradizioni Venete P. Xicato
presenta

IL CAMPIELLO di C. Goldoni

regia di Alberto ed Enrico Ventura

Un classico del teatro in lingua veneta.
Lavoro apprezzatissimo dal pubblico e dalle compagnie sia di professionisti che di dilettanti. La versione che si vuole proporre vede la vicenda con una ottica diversa. Pur conservando il carattere satirico e garbatamente comico dell’impianto, ne vuole valorizzare il colore popolare e il sapore velatamente amaro; forse la vera ragione del successo di questo difficile lavoro teatrale. Il campiello, viene visto come un Universo a se stante, un mondo staccato e diverso dal resto della città, immutabile e per questo a tratti angosciante ed asfissiante al quale ci si di deve adattare o dal quale si deve fuggire.

Informazioni
elmmve@tin.it
cell. 337524599

GOD di Woody Allen

GOD di Woody Allen

A cura del Gruppo teatrale Il Canovaccio

Gruppo teatrale Il Canovaccio
presenta

GOD di Woody Allen
Regia di Antonello Pagotto

In un teatro dell’antica Atene, due artisti dai bizzarri nomi di Epàtite e Diàbete stanno allestendo un dramma incentrato sulla storia di uno schiavo chiamato Fidipide, che deve consegnare un messaggio al re Edipo. Sostenuto da una serie di improbabili personaggi, il protagonista riesce nel suo compito, ma alla fine, invece di un premio, gli tocca una condanna a morte. Per risolvere questa situazione drammatica, Epàtite e Diàbete accettano il suggerimento dell’inventore Trichìnosi, che consiglia loro di usare un deus ex machina, ma il macchinario si inceppa sul finale, provocando la morte del dio fra gli ingranaggi.
L’intero dramma è ricco di trovate metateatrali: non mancano infatti le interazioni con un pubblico di personaggi moderni, tra i quali una ragazza di origine ebraica, Doris Levine, che chiede a Epàtite e Diàbete di entrare nella loro compagnia; essi accettano di scritturarla soltanto dopo aver parlato al telefono con Woody Allen in persona. Il finale, in un crescendo di umorismo grottesco, disattende le pretese ottimistiche di tutti, deludendo non solo le aspettative dei personaggi, ma anche quelle del pubblico in sala, per mezzo di una conclusione che riecheggia la nietzscheana “morte di Dio”. Il dramma si chiude perciò in maniera aperta, con una riflessione problematica sull’assenza di un intervento provvidenziale nelle vicende umane, governate dal caos e dall’illogicità.
Un esercizio di autoironia di Woody Allen che mette in scena la disperazione di uno scrittore alle prese con vicende uscite dalla sue penna ma da cui non riesce a districarsi neanche ricorrendo all’intervento di una improbabile divinità; ritroviamo nella commedia molti dei temi cari al regista newyorkese: ebraismo e religione, sesso e rapporti amorosi, metafore del potere e delle risibili conseguenze di una improvvisa mancanza d’ispirazione.

Gruppo Teatrale il Canovaccio
Costituitasi nel 1990, debutta con la commedia in vernacolo “La Bozeta de l’Ogio” di Selvatico. Il passaggio al teatro in lingua avviene nel 1993 con un vaudeville dal titolo “Le Sorprese del Divorzio” replicato per 47 volte fino al 1996 e vincitore del premio Gerione d’Oro del Comune di Abano Terme. Nel tempo si susseguono poi esperienze di messe in scena da Pirandello, Cechòv, Goldoni, Molière, E. E. Schmitt e T. Williams. Il direttore artistico del Canovaccio è Antonello Pagotto. Tuttora in repertorio sono “Le Donne saccenti” di Molière, “I Blues” di T. Williams, “Variazioni Enigmatiche” di Schmitt, “Il Visitatore” sempre di Schmitt e “Il Sigillo” tratto da un romanzo sulla vita di Giacomo Casanova. Negli anni, dalle fila del Canovaccio, sono usciti attori che hanno fatto il passaggio dall’amatorialità al professionismo e che tuttora collaborano con la compagnia.

Informazioni
cell 347 2290493
www.atateatropadova.it - gtilcanovaccio@gmail.com
adsezcontracq2@comfodinord.esercito.difesa.it

Il mio letto è una nave

Il mio letto è una nave

Prospettiva Danza Teatro 2014

Spettacolo inserito nel cartellone dell'edizione 2014 di Prospettiva Danza Teatro.

Compagnia I Fantaghirò
presenta

IL MIO LETTO E' UNA NAVE

Regia Serena Fiorio
Consulenza scenografica Antonio Panzuto
Omaggio a Robert Louis Stevenson
 

È sera. Il pubblico arriva alla spicciolata. Ci sono adulti e ci sono bambini. La porta del teatro è ancora chiusa e rimarrà tale sino a quando si coglie una voce provenire dall’interno: canta con leggerezza una ninna nanna. La porta si apre lentamente e Cummy invita tutti ad entrare, fa luce nel buio, mostra, sempre cantando, dove sistemare le scarpe, conduce il pubblico in una grande stanza piena di letti, lo fa accomodare, rimbocca le coperte, sistema i cuscini. Si avvicina ad un letto, si siede in un angolo, accarezza la testa della persona che vi è rannicchiata dentro. La ninna nanna continua mentre si sente una voce:
Il mio letto è come un veliero:
Cummy alla sera mi aiuta a imbarcare,
mi veste con panni da nocchiero
e poi nel buio mi vede salpare …

Si spegne la luce, il canto s’interrompe e dal buio prende vita un regno avventuroso, pieno di storie, di momenti memorabili, l’ascolto si dilata e la mente immagina avventure favolose. Inizia un viaggio non della fantasia, ma della sua sorella più profonda e luminosa, più lineare e potente: l’immaginazione. Ci attendono apparizioni inquietanti, ma anche lievi e gioiose, finché non torna Cummy a riaccendere la luce e a servirci una calda cioccolata, spezzando ogni legame con quel mondo incantato, chiudendone inesorabilmente l’accesso:
inutile cercare di ritrovare la via
di giorno non ricordo dove sia
Quel passaggio rimane nascosto nel buio e solo nel proprio letto sarà possibile a ciascuno ritrovarlo.
Il mio letto è una nave è interpretato da quattro giovani artisti che, muovendosi tra la danza ed il teatro, ci conducono a conoscere la terra del sonno, una terra disegnata non nello spazio ma nel tempo da quel prodigioso conoscitore dei suoni e dei segreti della scrittura che è Robert Louis Stevenson.

Informazioni
COMUNE DI PADOVA - Settore Attività  Culturali
tel. 049 8205611 - 5624
ARTEVEN
tel. 041 5074711 - cell. 333 6261884
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Giselle

Giselle

Prospettiva Danza Teatro 2014

Spettacolo inserito nel cartellone dell'edizione 2014 di Prospettiva Danza Teatro.

Compagnia Junior Balletto di Toscana
presenta

GISELLE
Direzione artistica Cristina Bozzolini
Coreografia Eugenio Scigliano
Eugenio Scigliano torna direttamente alle fonti poetiche di Giselle immergendosi nell’atmosfera notturna tanto cara alle culture nordiche e nell’irresistibile passione amorosa legata all’idea della ‘nonmorte’ come fulcro portante. Con molte altre creature destinate a vagare inquiete nell’aldilà create dalla letteratura romantica, le Wilis condividono molte cose: il vagare in luoghi notturni, la bellezza selvaggia ed esangue, la silenziosa seduttività. Sono insomma l’altra faccia del femminino romantico, della donna devota, ma anche soffocata dalle regole sociali imposte della nuova morale borghese. Così Scigliano riconduce la vicenda di Giselle in quella età vittoriana, in una scuola dove si educano fanciulle di buona famiglia con rigidi rituali accuratamente pensati per soffocarne le passioni.

Junior Balletto di Toscana
Partito nel 2002 come spin off dell'attività didattica dell'omonima Scuola, ben presto lo Junior Balletto di Toscana è diventato una realtà artistica analoga a celebrate esperienze internazionali come l'NDT2. Formato da giovani la cui età va dai 16 ai 21 anni l'ensemble diretto da Cristina Bozzolini si è immediatamente imposto per il riconoscibile piglio con cui affronta palcoscenici sempre più prestigiosi nazionali e internazionali, e soprattutto i diversi stili coreografici cui viene sollecitato. Ed è proprio l'apertura a diversi autori ed esperimenti coreografici - sulla stregua dell'antico BdT - con un occhio privilegiato alla scena italiana e una progettualità capace di osare che rende ancor più interessante il progetto artistico dello Junior Balletto di Toscana e di fatto ne fa una duplice fondamentale palestra per testare nuovi autori e interpreti della più giovane generazione.

Cristina Bozzolini direttore artistico
Formatasi con Daria Collins a Firenze e agli Studi Wacher a Parigi, come prima ballerina del Corpo di Ballo del Maggio ha danzato con i massimi interpreti della scena mondiale e partecipato a importanti produzioni. Fin dagli anni '70 con la fondazione del Centro Studi Danza di Firenze -oggi Scuola del Balletto di Toscana- si è dedicata alla pedagogia e alla formazione professionale. Impegnata anche nello sviluppo culturale della danza italiana, nel 1975 ha fondato il Collettivo Danza Contemporanea di Firenze , diventato nel 1985 Balletto di Toscana. Con il BdT, attivo fino al 2000, ha lanciato molti autori italiani e presentato per la prima volta in Italia molti coreografi internazionali e ha rappresentato la danza italiana nei maggiori festival e teatri del mondo. Dal 2002 al 2008 ha co-diretto e rilanciato il Balletto di Roma; nel 2005 avvia il progetto Balletto di Toscana Junior con gli allievi dei Corsi professionali della scuola omonima, oggi tra le formazioni più attive e presenti della scena nazionale. Nel febbraio 2008 viene nominata direttore artistico di Fondazione Nazionale della Danza /Compagnia Aterballetto.

Eugenio Scigliano
Nato a Cosenza inizia i propri studi con Maestri provenienti dall’Opera di Bucarest; in seguito per tre anni si è perfezionato alla Scuola del Balletto Nazionale del Canada sotto la guida di Eric Bruhn. Rientrato in Italia nel 1986 debutta nel Balletto di Toscana, interpretando ruoli in tutte le produzioni della Compagnia divenendone elemento di spicco. Nella stagione 1992-’93 è solista all’English National Ballet, dove danza Ashton, Il Lago dei Cigni della Struchkova e Tetley. Rientrato nel BdT riprende il suo ruolo protagonista nelle creazioni di autori italiani come Bigonzetti, Monteverde, Sieni e europei quali Van Manen, Bruce, Preljocaj, Gelabert, Christie, Wubbe. Nel 1994 ottiene il Premio Danza & Danza quale migliore danzatore italiano. Dalla metà degli anni ’90 crea le sue prime coreografie: ‘Passaggio’, ‘Quasi una fantasia’, ‘Noon’ e ‘Grief’, tutte per il BdT di Cristina Bozzolini. Nel 2001, su invito di Mauro Bigonzetti entra nell’Aterballetto, partecipando come solista alla ripresa del repertorio della Compagnia ed alla messa in scena delle coreografie di Bigonzetti e Forsythe. Per la Compagnia emiliana crea nello stesso anno il balletto ‘Blu’. Dal 2004 si dedica interamente alla coreografia ed all’insegnamento, particolarmente impegnato nella Scuola del BdT a Firenze; sue le creazioni per la Compagnia Esperia, per il ‘Junior BdT’ diretto da Cristina Bozzolini, il Balletto di Roma, il Gruppo ‘Versilia. La sua ultima creazione è “Casanova” per Aterballetto.

Informazioni
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Dandula. L'ultimo sorriso di Mozart

Dandula. L'ultimo sorriso di Mozart

Presentazione libro di Paolo Cattelan e concerto

DANDULA. L'ULTIMO SORRISO DI MOZART
di Paolo Cattelan

Presentazione e concerto
Interventi a cura di:
Sergio Durante, ordinario di musicologia
Paolo Cattelan, musicologo
Susanna Armani, soprano
Bruno Volpato, pianoforte

Musica di Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini, Joseph Schuster, Francesco Bianchi, Johann Gottlieb Naumann, Giuseppe Gazzaniga, Franz Xavier Süssmayr, Antonio Rossetti.
In collaborazione con Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova e Regione del Veneto

Dandula non è un personaggio inventato, ma una nobildonna veneziana veramente vissuta tra la seconda metà del Settecento e il primo Ottocento.
«Si chiama Dandula perché la dà»: si è detto di lei che fosse una insaziabile Messalina, una consumatrice di uomini. Così Elisabetta Maffetti, alias Dandula, che ha combattuto e vinto contro il potere sessista della Serenissma, non ha potuto evitare la vendetta dei falsi testimoni, i tradimenti di una Storia di parte. Il suo riscatto ricomincia da Mozart, che l’ha conosciuta nel suo soggiorno veneziano del 1771 e dalla lettura degli atti dei suoi numerosi processi, dai libretti dei ‘drammi buffi’ che raccontano velatamente la sua storia, dalla musica di Mozart, di Rossini e di un manipolo di validi compositori che contribuiscono a contestualizzare questa biografia in un periodo cruciale della Storia della musica.
Il libro contiene un Cd, Dieci Arie per Dandula, con musiche di Mozart, Rossini e pagine inedite di Franz Xavier Süssmayr, Joseph Schuster, Johann Gottlieb Naumann, Antonio Rossetti, Francesco Bianchi, Giuseppe Gazzaniga, Michele Carafa de Colombriano, interpretate da Susanna Armani, soprano, e Bruno Volpato al fortepiano.

Informazioni
Amici della Musica di Venezia
tel. 0415462514 cell. 3287372286
www.amicimusicavenezia.it - info@amicimusicavenezia.it

Orchestra di PD e del Veneto e Zsolt Hamar, direttore

Orchestra di PD e del Veneto e Zsolt Hamar, direttore

48° Stagione Concertistica 2013-2014.

L'Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Zsolt Hamar, presenta:
Integrale Sinfonie di Beethoven, VII Concerto

«Abbracciatevi, moltitudini!». L’incitamento alla fratellanza universale contenuto nell’Ode alla Gioia della Sinfonia n. 9 di Beethoven sarà intonato dalle voci del Coro La Stagione Armonica nel concerto conclusivo dell’integrale delle sinfonie del genio di Bonn sottesa alla Stagione 2013/2014 dell’OPV.
Insieme a un’altra sublime pagina beethoveniana, il Benedictus dalla Missa Solemnis (nella versione per violino e orchestra che ne fece F. Busoni), e a uno tra i più grandi monumenti in musica all’Olocausto, Un sopravvissuto di Varsavia op. 46 di A. Schoenberg, la celeberrima Nona Sinfonia renderà sublime e universale il messaggio di Sacre Armonie.

Zsolt Hamar, Direttore
Martina Nawrath, Soprano
Lucia Megyesi Schwarz, Mezzosoprano
Markus Franke, Tenore
Thomas De Vries, Baritono

Coro La Stagione Armonica
Sergio Balestracci, Maestro del Coro

Coro Iris Ensemble
Marina Malavasi, Maestro del Coro

Programma:
Ludwig van Beethoven-Benedictus dalla "Missa Solemnis" (vers. per violino e orchestra di F. Busoni)
Arnold Schönberg-Un sopravvissuto di Varsavia op. 46
Ludwig van Beethoven-Sinfonia n.9 per soli, coro e orchestra

Prove generali: martedì 13 maggio, ore 18.15 (Anteprima giovani under 30)

L'evento è inserito nella 48° Stagione Concertistica 2013-2014.

Per informazioni sui biglietti, visita il sito web dell'OPV

ENTER. Intersezioni di uomini e tecnologie

ENTER. Intersezioni di uomini e tecnologie

Eventi cittadini, performance, workshop, inserimenti urbani, laboratori di creazione artistica

ENTER - Intersezioni di uomini e tecnologie è un progetto multidisciplinare che utilizza i diversi linguaggi dell'arte con particolare interesse verso il rapporto tra l'uomo e le tecnologie da esso create, cercando di identificarne i momenti di incontro e separazione. Saranno proposti interventi culturali mescolati nelle forme e negli approcci ed in dialogo diretto con i fruitori per restituire ad essi il valore popolare che appartiene a loro. L'azione artistica può essere luogo assoluto in cui riformulare modalità di incontro, condivisione, interazione; strumento di osservazione, riflessione e verifica di un periodo storico nei suoi processi di vita.

Programma
Il programma completo è disponibile al seguente indirizzo: www.tamtetromusica.it

Il progetto si sviluppa attraverso l'area nord-ovest della città, circoscritta tra il centro cittadino e la ferrovia e attraversata dalla cinta muraria. Quest'area ha vissuto la presenza di un teatro d'arte, il Teatro Maddalene, luogo dove poter far convergere un ampio numero di discipline artistiche.
Non agibile l'interno del Teatro, il progetto si sviluppa all'esterno e intorno ad esso, in continuità con l'esperienza passata ed evolvendosi creativamente, rendendo maggiormente partecipe il territorio e le realtà artistiche con il quale comunica.

Informazioni
paola@tamteatromusica
Tel 049 654669
www.tamteatromusica.it
 

Poeti a maggio 2014

Poeti a maggio 2014

Terza edizione

La terza edizione della rassegna Poeti a maggio non si allontana dallo schema delle due precedenti. I quattro poeti chiamati a Padova quest’anno vantano al proprio attivo una copiosa bibliografia, sono insomma professionisti nell’arte del verso e della parola, pronti a discuterne apertamente col pubblico della Sala Rossini. E sarà motivo d’interesse il vedere da quale “poeta ombra” ciascuno di loro si farà “accompagnare”.
Come nel 2012 e nel 2013, infatti, al poeta invitato si richiede non solo, com’è ovvio, di leggere e commentare testi proprii ma di soffermarsi anche su quelli di un autore, antico o moderno, la cui opera abbia avuto su di lui un particolare influsso.

Programma incontri
Inizio ore 17.45

Martedì 6 maggio
ÈLIA MALAGÒ

Nata a Felonica (Mantova) nel 1948, vive a Mantova, dove collabora alla programmazione del Festivaletteratura. Titoli di poesia: Ci dev’essere un posto (Città di Vita 1967); Saranno gli altri a testimoniare (Q/G 1968); I discorsi di sempre (ivi 1970); Una carta di re a cavallo (Città di vita 1971); Di un’impossibile maturità (Q/G 1975); Buffa sonagliera (ivi 1978); Pita pitela (ivi 1982); Maree (ivi 1986); Sopra(v)vento  (Gazebo 1996); Incauta solitudine (Passigli 2010); L’orto dei semplici (La Luna 2012). Opere di prosa: Dieci racconti. Gente del fiume (Q/G 1968); La casa grande (ivi 1975); Pirata dentro (Q/G 1985); L’ombra ripresa (Tre lune 1999). Ha pubblicato il saggio Le cadenze della memoria. Il mito presso i popoli primitivi (Signorelli 1982).

Martedì 13 maggio
LUCIANO CANIATO

Nato a Pontecchio Polesine (Rovigo) nel 1946, vive a Conegliano. Titoli di poesia: E maledetto il frutto (Bertani 1980); Nevi (El Levante por el Poniente 1986); Pensierimi (ivi 1990); La siora nostra morte corporale (Campanotto 1992); Ictus (In forma di parole 1998); Medajùn et alia (Marsilio 2002); Missiament (In forma di parole 2008); Maliborghi (Il Ponte del Sale 2010). Per il teatro: Di memoria e di pietà (1998); Cardiodramma (Diastema 2001); L’anima sui cop (ivi 2001); Cima nella neve (ZeL 2010). Fra i suoi lavori critici: La ragione e il disgusto (El Levante por el Poniente 1989), saggi su Zanzotto e su Ruffato, e una Antologia dei grandi scrittori polesani (Biblioteca dell’immagine 2011).

Martedì 20 maggio
MASSIMO SCRIGNÒLI

Nato a Codigoro (Ferrara) nel 1953, vive a Ro (Ferrara). Titoli di poesia: Notiziario tendenzioso (Seledizioni 1979); Lapsus (ivi 1981); Uguale desiderio di diventare un indiano (ivi 1982); Qualcosa di illune (ivi 1986); Le linee del fuoco (Book 1991); Libro d’acqua (ivi 1994); Buio bianco (ivi 1999); Maestà dei violini (Signum 2001); Lesa maestà (Marsilio 2005); Stella estrema (Il Bulino 2008); Vista sull’Angelo (Book 2009). Ha tradotto da Radiguet, Apollinaire, Char, T.S. Eliot e ha curato la versione e l’introduzione critica ai racconti di Franz Kafka contenuti in Relazione per un’accademia e altri racconti (Book 1997).

Martedì 27 maggio
ANTONIO RICCARDI

Nato a Parma nel 1962, vive a Sesto San Giovanni (Milano). Titoli di poesia: Il profitto domestico (Mondadori 1996); Un amore di città (La vita felice 2000); Gli impianti del dovere e della guerra (Garzanti 2004); Aquarama e altre poesie d’amore (ivi 2009). Fa parte della redazione delle riviste “Nuovi Argomenti” e “Letture”. Dirige l’Almanacco dello “Specchio” Mondadori con Maurizio Cucchi, insieme al quale ha curato il  repertorio Nuovissima poesia italiana (Mondadori 2004). Ha pubblicato inoltre i saggi Per la poesia tra Novecento e nuovo Millennio (San Paolo). Ha commentato edizioni del Candelaio e de La cena delle Ceneri di Giordano Bruno.

Informazioni
ingresso libero
Servizio Mostre - Settore Attività Culturali
tel. 049 8204529 - donolatol@comune.padova.it

 

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